Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media
STRUTTURALEGNO ISSN 2283-8651
• Il Museo del Vaia in anteprima a Legno & Edilizia • Premiati 3 progetti in legno di latifoglia americano • Interazione fondazione – sovrastrutture legno • Dalla macchina al cantiere-macchina …ai robot
024 MARZO 2019
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024 febbraio 2019
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EDITORIALE di Sonia Maritan PICCOLE E GRANDI REALTÀ
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OTIA ET NEGOTIA FATTORIA DEL LEGNO di Andrea Zenari IL MUSEO DEL VAIA
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QUAESTIO ERGODOMUS di Franco Piva INTERAZIONE FONDAZIONE-SOVRASTRUTTURA LEGNO
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QUADRATUM RUBNER di Sonia Maritan L’ECO DEL SUCCESSO
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SIMPOSIUM GQL di Sonia Maritan “EDIFICI DI LEGNO: TANTA MODA POCA CULTURA”
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SIMPOSIUM GQL di Sonia Maritan MODULO COMUNICAZIONE "FRA VIRTUALE E REALE"
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SIMPOSIUM GQL di Felice Ragazzo DALLA MACCHINA AL CANTIERE-MACCHINA materiali di lavoro (pregiato…) per i robot
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AESTHETICA FAKRO di Pietro Ferrari FINESTRE AD ARCO MODULANO I TETTI
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PROIECTUM HOVAL di Pietro Ferrari IL COMFORT E LA SOSTENIBILITÀ SI SPOSANO ALL’EFFICIENZA
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COLLOQUIUM FBE - HUNDEGGER di Sonia Maritan LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEL BENESSERE
SOMMARIO strutturalegno 052
TECHNICA ADVECO di Sonia Maritan SCARPETTE …A PICCOLI PASSI
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TECHNICA HASSLACHER di Franco Riccardi LA FINITURA NEL SETTORE DEL CLT
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TECHNICA POLLMEIER di Sonia Maritan DECLINAZIONI LAMELLARI
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TECHNICA SCM di Franco Riccardi IN ANTEPRIMA LA NUOVA FRONTIERA DEI CENTRI DI LAVORO OIKOS X
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TECHNICA SEMA di Sonia Maritan 35 ANNI DI SOFTWARE
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CHRONICHAE AHEC di Sonia Maritan PREMIATI 3 PROGETTI IN LEGNO DI LATIFOGLIA AMERICANO AI WOOD AWARDS 2018
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CHRONICHAE BAU 2019 di Pietro Ferrari RISULTATI RECORD PER BAU 2019
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INDIRIZZI
T E C H N O P R OGRESS
Piccole e grandi realtà Fra fiere, convegni e incontri presso le aziende raccogliamo spesso le lamentele rivolte a costruttori improvvisati e impreparati e, in effetti, purtroppo questo avviene in ogni campo. Nel caso specifico, il business del costruire “green” sembra attrarre tutti come il miele per le api. Eppure, ogni giorno incontriamo sul campo piccole e grandi realtà che sono un concentrato di passione e professionalità. Inoltre, per tutti gli imprenditori, l’apparato normativo costituisce un riferimento importante che in qualche modo diventa misura “incontestabile” della qualità “rigorosamente” prodotta. Come si legge nella prefazione dell’ingegner Giorgio Bignotti in “Appunti per le costruzioni in legno: normativa, progettazione e buone pratiche di cantiere” pubblicato nel 2017 a cura dell’ufficio tecnico di Assolegno: «Oggi il settore delle costruzioni in legno può vantare un ampio e strutturato panorama normativo all’interno del quale è possibile trovare i riferimenti per concepire, dimensionare e verificare le opere. Le analisi numeriche e le relative modellazioni sono strumento indispensabile per analizzarne il comportamento statico e garantirne la stabilità. È però importante che vi siano anche una serie di accorgimenti di carattere costruttivo, siano questi di tipo tecnologico o ingegneristico, in modo che la configurazione generale dell’opera possa garantirne la sicurezza nel corso completo della sua vita utile». Un tema fondamentale da risolvere e che riguarda il normale esercizio della struttura è rappresentato dagli aspetti tecnologici dell’opera, legati all’utilizzo di un materiale di origine biologica, ma come si afferma nel manuale tecnico, ai fini dello sfruttamento del legno per la produzione di oggetti e opere durature nel tempo, il degrado biologico deve essere impedito o comunque ritardato almeno per la durata di vita richiesta al prodotto in questione. Ecco che il tema della durabilità diventa cruciale, ma ampiamente risolto attraverso un progetto coerente di cui viene accuratamente indicato il percorso. Le NTC 2008/2018 al punto 2.4.1 definiscono la vita nominale Vn per diversi tipi di opere strutturali. Nel caso degli edifici di legno, che normalmente sono opere di importanza ordinaria, la vita nominale deve essere minimo di 50 anni, purché l’opera sia soggetta alla manutenzione ordinaria; coerentemente al punto 2.5.4 viene ribadito che il degrado non deve pregiudicare le prestazioni della struttura in termini di resistenza, stabilità e funzionalità che devono mantenersi al di
EDITORIALE
sopra del livello richiesto dalle di Sonia Maritan norme per tutta la durata della vita nominale assegnata. www.webandmagazine.media Un aspetto che invece ancora è www.webandmagazine.com trascurato dalla normativa nazionale e anche europea a livello di Eurocodici è l’esecuzione delle strutture di legno. Un’eccezione è strutturalegno pagina 009 rappresentata dalla norma finlandese [SFS 5978: 2014 Esecuzione degli edifici in legno – Regole per le strutture portanti degli edifici], che prende in considerazione le attività di cantiere, ma anche gli aspetti di qualità della progettazione, e la comunicazione tra l’attività di progettazione e il cantiere; una norma, questa, che probabilmente sarà alla base della futura norma EN in materia di esecuzione di strutture in legno su cui già si sta lavorando all’interno del comitato tecnico TC250 del CEN e che renderebbe un grande servizio al legno. Comunque, ogni giorno, entro in contatto con realtà che portano alla crescita di questo settore, con il loro impegno quotidiano. Incontri spesso ricchi di umanità, che in questi giorni mi portano all’immagine di Vigo Nulli, il fondatore del Gruppo Nulli, e alla notizia della sua dipartita sabato 19 gennaio 2019. Lui era un elegante ultra novantenne che amava ancora passare il suo tempo passeggiando fra i capannoni della sua impresa, un perito agrario che nel 1953 commercializzava il legno a Iseo. «Di strada, da allora – mi disse durante il nostro incontro – il Gruppo ne ha fatta parecchia: tanto impegno, tanto sacrificio e tanta voglia di crescere […] e soprattutto l'entusiasmo che tutti noi mettiamo in tutto quello che facciamo». Quello che non mi disse è che lui faceva recapitare, a tutte le lavoratrici dell’azienda, un fascio di rose il giorno di San Valentino e un mazzetto di mimose il giorno della Festa della donna, un segno gentile che rimarrà sempre nel ritratto personale che io mi sono fatta di quell’uomo elegante, determinato e galante. Qualità che, in suo onore, potremmo portare nell’Anno Nuovo!
Small and big manufacturers In fairs, conferences and meetings at companies we often complain about complaints made to improvised and unprepared builders and, in fact, unfortunately in every field this happens. In this specific case, the busi- ness of building green seems to attract everyone like honey for bees. Yet, every day we meet on the field small and large realities that are a concentrate of passion and professionalism. Furthermore, for all entrepreneurs, the regulatory apparatus is an important reference that in some way becomes an "incontestable" measure of the "strictly" produced quality. As stated in "Notes for wooden constructions: regulations, planning and good construction practices" by the Assolegno technical office, published in 2017, in the preface by Giorgio Bignotti: «Today the wood construction sector it can boast a wide and structured normative panorama within which it is possible to find the references to conceive, size and verify the works. Numerical analyzes and their modeling are indispensable tools for analyzing their static behavior and guaranteeing their stability. However, it is important that there are also a series of constructive measures, be they technological or engineering, so that the general configuration of the work can guarantee its safety in the complete course of its useful life ». A fundamental issue to be solved is the technological aspects of the
Sonia Maritan a Bolzano durante Klimahouse 2019.
work, related to the use of a material of biological origin, but as stated in the technical manual, for the purpose of exploiting the wood for the production of objects and works that last over time, biological degradation must be prevented or at least delayed at least for the duration of life required for the product in question. Here the theme of durability becomes crucial, but extensively resolved through a coherent project whose path is carefully indicated. The NTC 2008/2018 in point 2.4.1 refer to the nominal life of a structural work that must be at least 50 years, in the specific case of a wooden building, provided it is subject to ordinary maintenance; and consistent with point 2.5.4, it is reiterated that the degradation during the nominal life must not jeopardize the performance of the structure designed in terms of resistance, stability and functionality.
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Il Museo del Vaia A Legno & Edilizia troveremo l'Arena Vaia fatta con i tronchi della tempesta. Un progetto concreto per valorizzare i tronchi abbattuti, che sarà in mostra a Legno & Edilizia, è quello di una baita museo in memoria della tempesta che ha devastato i boschi italiani il 29 ottobre scorso: una dimostrazione di come un boscaiolo possa essere la chiave di volta del futuro del legno locale. Il metodo costruttivo adottato per la realizzazione del museo sarà il Blockhaus che dà la possibilità di montare e smontare l’edificio.
Sopra la baita-museo realizzata con i tronchi della tempesta adottando il sistema Blockhaus, esposta in occasione di Legno & Edilizia 2019 a Verona nell'Agorà Vaia che sarà particolarmente adatta per accogliere i corsi organizzati durante i giorni di fiera. A destra lo slogan eloquente con il quale risponde il Veneto e la locandina che presenta il Museo del Vaia. Nella pagina successiva è in corso la lavorazione del tronco, elemento strutturale della baitamuseo. Infine, il bosco, dopo la Tempesta Vaia, divenuto luogo di approvvigionamento e di cura.
Oramai è noto tutto ciò che è successo durante la tempesta della sera del 29 ottobre 2018. Tutto quello che è successo dopo, almeno da quanto ho potuto constatare, è stata una carrellata di proclami e nomine di commissari vari. Quella notte la tempesta ha battuto forte e il vento ha fatto il danno maggiore! Il pericolo è però che burocrazia e burocrati uniti agli amministratori scioccati dall’eccezionalità diano il “colpo di grazia” perché sembra proprio che non siano in grado di gestire l’accaduto. Io sono convinto che non si possa assolutamente perdere tempo e ogni opportunità che si presenta si debba prendere al volo. Nel mese di novembre ho proposto alla Coldiretti la raccolta e vendita delle punte degli alberi caduti per venderli nei mercati contadini di tutta Italia. Ne è derivato che in due settimane, nei boschi devastati ho raccolto oltre 600 punte di alberi che sono entrati nelle case degli italiani da Roma a Como, Varese, Senigallia, Milano, Bergamo, Ferrara e molti altri capoluoghi di provincia. In tutte queste città durante lo scorso Natale le case sono state “riscaldate” dal colore e profumo dei boschi accidentati e chi li ha scelti,
era consapevole di aver aiutato la filiera solidale dei boschi coperta dalla certificazione di sostenibilità forestale PEFC. Insomma, gli italiani hanno saputo schierarsi e aiutare la natura in difficoltà. Dopo Natale si rischiava però di dimenticare quanto fosse stato duro il colpo della tempesta e per questo ho incominciato a pensare in quale modo si potessero valorizzare le risorse forestali che oggi, per questa maledetta legge dell’economia, ci trova di fronte a una svendita totale senza che ai proprietari forestali rimanga un minimo di guadagno economico da quelle che dovevano essere risorse e che sono invece letteralmente “cadute al suolo”. La metodologia di valorizzazione adottata da molti comuni è stata quella della vendita alla rinfusa anzi svendita dei tronchi a prezzi pari al 20-30% rispetto i valori ai quali venivano venduti qualche giorno prima della catastrofe. Ma questo valore serve a malapena a ripulire il bosco dai tronchi buoni perché altro non fanno i boscaioli e i commercianti che vincono le aste, in questo momento senza preoccuparsi dell’epidemia di coleotteri che sarà causata dai pezzi di tronchi rimasti a terra. Quello a cui ho pensato è stato quindi di trovare un sistema per far valere i tronchi più di quello che costavano prima e pertanto ho proposto a varie associazioni del settore di fare pressione politica affinché si potesse in qualche modo dare degli incentivi fiscali o di cubatura a coloro i quali decidevano di costruirsi una casa con il legno della tempesta Vaia. Alla fine tutto il legname a terra equivale al materiale necessario per la realizzazione di circa 30.000 case di legno che suddivisi nei comuni d’Italia significano meno di 4 case per comune. Ma questo non è bastato perché, alla fine questo legno è interessante per l’industria dell’imballaggio e quindi non interessa a nessuno valorizzarlo avendo già un mercato. Come al solito a parlare si fa presto, ma bisogna portare dei fatti e allora ho pensato di costruire una baita con questo legno per dimostrare che nei boschi non ci sono
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OTIA ET NEGOTIA www.fattoriadellegno.it
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solo problemi, ma anche opportunità e che un tronco da 15 al metro cubo, se lavorato in modo opportuno, può dare manufatti che valgono 5-600 al metro cubo. Una baita però sarebbe stata fine a se stessa e pertanto ho deciso di dare uno scopo a questo edificio e quindi: quale più nobile esempio potrebbe esserci se non quello di fare una baita museo in memoria della tempesta che ha devastato i boschi stessi? Il museo del Vaia è una baita della memoria della tempesta che fu, ma anche l’esempio di come si può dare un valore aggiunto, lasciando altrimenti che gli interessi si contendano tra i patogeni e gli
imballagisti. Una dimostrazione che, con l’ausilio della motosega, un tronco può valere 30 volte di più e la prova che un boscaiolo può essere la chiave di volta del futuro del legno locale. Che cosa serve però per costruire una baita? Prima di tutto il legno e dopo numerose richieste ai proprietari della zona in cui ha sede la “Fattoria del legno”, sono riuscito ad avere la disponibilità da parte del comune di Calvene in provincia di Vicenza di 15 metri cubi di tronchi di Abete. Servivano poi le macchine per lavorare i tronchi e ho avuto conferma della partecipazione di ben 5 amici che hanno la Segheriamobile Woodlandnmill. Ho inoltre avuto la disponibilità della manovalanza da parte di una settantina di volontari più o meno esperti della lavorazione del legno che suddivisi in 10 squadre hanno prima segato e poi lavorato le 50 travi necessarie per la costruzione della baita. Il metodo costruttivo adottato è stato il sistema Blockhaus che è tra i pochi che ci concede la possibilità di montare e smontare l’edificio quando, dopo l’anniversario annuale della tempesta Vaia, la sposteremo altrove. Dove andrà a finire il museo del Vaia? La volontà è quella di venderla al migliore offerente e il ricavato sarà destinato alla formazione di nuovi boschi nelle aree della tempesta.
QUAESTIO ERGODOMUS
www.ergodomus.it di Franco Piva
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Interazione Fondazione -Sovrastruttura legno La coesistenza di due materiali molto diversi tra loro come il legno e il cemento armato, nel caso della fondazione o della sopraelevazione per un edificio esistente, è il tema che tratterà Franco Piva in occasione dell’8° Forum dell’Edilizia in Legno, presso l’Hotel Parchi del Garda - Centro congressi a Lazise in provincia di Verona il 6 febbraio 2019: “Costruzioni in legno: dalla pratica alla pratica”! Tutti gli edifici di legno, indipendentemente dalla loro forma, dimensione e complessità, hanno una cosa in comune ovvero la fondazione in cemento armato o in alternativa l'ultimo piano di un edificio esistente nel caso di sopraelevazione. Si ha pertanto la coesistenza di due materiali molto diversi tra loro e non solo per le ben note caratteristiche meccaniche. La legge italiana richiede che tutte le abitazioni vengano progettate per garantire una vita utile pari ad almeno 50 anni ed è quindi necessario utilizzare i materiali corretti per le parti maggiormente soggette a problemi di durabilità. La conseguenza di ciò è che le fondazioni dovranno necessariamente essere realizzate con cemento armato preferibilmente impermeabilizzato o comunque protetto il più possibile dall’azione diretta dell’acqua mediante guaine. Questo materiale, anche se erroneamente considerato eterno negli anni ‘60-‘70,
Fondazione con ribassamenti locali per le porte di ingresso.
può rimanere sotto il piano campagna per molti anni senza presentare gravi segni di degrado. Come è ben noto e come è stato già scritto in altri articoli, il punto di attacco a terra, ovvero la zona dove il legno incontra il cemento, rappresenta un punto particolarmente delicato e richiede molta attenzione non solo in fase progettuale ma anche nelle fasi della realizzazione in cantiere. Questo dettaglio deve soddisfare contemporaneamente 3 condizioni (più una): 1 - ridotto effetto del ponte termico, 2 - capacità portante nei confronti delle azioni verticali e orizzontali, 3 - durabilità. A tutto ciò si aggiunge una ulteriore complicazione data dal rispetto dei vincoli architettonici/estetici; ovvero una soluzione, per quanto elegante e performante sia, deve tenere conto delle esigenze normative e del cliente.
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A livello progettuale si tende talvolta a concentrarsi solo su uno dei sopracitati criteri trascurando gli altri o, nel peggiore dei casi, si demandano lo studio e la realizzazione corretta del dettaglio a qualche altra figura non meglio specificata. In questo ultimo caso il risultato può portare a grossi problemi e a una “zona grigia” di responsabilità. Di chi è la colpa? Chi avrebbe dovuto pensare al dettaglio? Chi avrebbe dovuto controllare la sua corretta messa in opera? È opportuno fin da subito quindi specificare che il principale responsabile è come sempre il direttore lavori che svolge la funzione di coordinamento e ha il controllo su tutti i materiali che entrano in cantiere: qualità del prodotto e relativa posa in opera in accordo alle specifiche del produttore. Questioni tipo “Cordolo di rialzo sì o no?”, “Quota di posa delle pareti rispetto al pavimento finito esterno”, “Allineamento cordolo-parete legno lato interno o lato esterno?” devono essere affrontate e definite fin dalle prime fasi dalle varie figure coinvolte. Dopo oltre 15 anni di attività sul campo, la mia esperienza personale mi porta a dire che il problema principale durante le fasi progettuali e di cantiere è la mancanza di adeguate comunicazioni e della definizione di precisi flussi dati tra i vari soggetti coinvolti. Attenzione che non si parla solo di un flusso progettista-progettista ma anche di progettista-esecutore. Nel primo caso è importantissima una collaborazione stretta tra le varie figure che aumentano di numero in un settore, quello delle costruzioni, dove è richiesta forte specializzazione: progettista architettonico, strutturista, impiantista, consulente energetico, chi valuta la rispondenza con i complessi regolamenti edilizi locali, etc... Una volta definito correttamente il dettaglio in grado di soddisfare le condizioni esposte sopra si passa alla preparazione di disegni esecutivi che dovranno essere poi presentati all’impresa esecutrice, la quale avrà la facoltà di proporre eventuali modifiche sulla base della propria esperienza. Qui si arriva a un problema di non semplice soluzione ovvero quello delle tolleranze tra i diversi materiali: in condizioni normali tra legno e cemento la differenza può raggiungere e talvolta addirittura superare l’ordine di grandezza ovvero 10 volte. Nel caso dei prefabbricati di legno, grazie alle macchine CNC e alla
Errore dovuto alla mancanza di comunicazione delle quote corrette di getto della fondazione.
Dettaglio tipo parete in X-Lam appoggiata su cordolo in calcestruzzo “Manuale delle costruzioni di legno” di Franco Piva, editore: Legislazione Tecnica.
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Foundations and elevations
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Errori di getto dei cordoli di rialzo nel piano XY, evidenziati nella fotografia sopra come in quella sotto. A destra, Franco Piva, a Klimahouse 2019, durante la presentazione del suo ultimo libro “Manuale delle costruzioni di legno”, edito da Legislazione Tecnica.
The coexistence of two very different materials such as wood and reinforced concrete, in the case of foundation or elevation for an existing building, is the theme that Franco Piva will treat at the 8th Forum of the Construction of Wood , at the Hotel Parchi del Garda Congress Center in Lazise in the province of Verona on 6 February 2019: "Wooden constructions: from practice to practice".
prefabbricazione in stabilimento, la tolleranza è dell’ordine di +/- 1-2 mm per edifici di piccole/medie dimensioni. A questa va aggiunta una tolleranza di posa di circa +/- 1-2 mm. Nel caso del cemento arma-
to la precisione è nettamente inferiore è può essere tranquillamente assunta pari a +/- 1015 mm nelle 3 direzioni ovvero X, Y in pianta e Z in elevazione. Le immagini seguenti mostrano delle problematiche piuttosto comuni riscontrate in cantiere negli anni precedenti. Come si può risolvere questo problema? Esiste una soluzione? La risposta è sì, ma non è affatto semplice perché richiede un controllo attento della DL in sinergia con il capo cantiere e in aggiunta una grande maestria da parte dei carpentieri del cemento. Per fare questo sarà necessario prevedere l’intervento di un buon topografo che con idonea strumentazione potrà dare indicazioni in fase di preparazione dei casseri e fare una verifica al termine delle fasi di getto. Le considerazioni fatte sopra dimostrano ancora una volta l’importanza dei mezzi tecnologici/digitali a disposizione dei tecnici (inclusi quelli che operano in cantiere) e il BIM rappresenta indubbiamente il principale. Non si tratta quindi solo di “una filosofia da seguire”, ma si tratta piuttosto di una vera e propria necessità se si vogliono evitare problemi e migliorare la qualità complessiva dei nostri cantieri.
Alcuni mesi fa ho avuto modo di confrontarmi con altri colleghi e imprese sedute virtualmente attorno allo stesso tavolo. Queste ultime lamentavano il fatto che trovavano cordoli “storti” o comunque irregolari e che di conseguenza le loro operazioni di posa
ERGODOMUS Disegno della fondazione in HSBCad per una struttura in legno all’interno di un flusso di lavoro di tipo BIM.
andavano a rilento causando un aumento dei costi imprevisto. Disegni molto approssimativi di cantiere e carenza di controllo sono alla base di questi problemi perché il ragionamento è sempre lo stesso, ovvero “Il problema è di chi verrà dopo di me”, “Ci penserà qualcun altro”. La domanda con la quale concludo questo articolo è pertanto la seguente: perché le aziende del legno devono farsi carico delle inefficienze/incapacità altrui con conseguente aumento di costi e tempi di cantiere? La domanda sembra retorica in quanto, secondo
logica, ognuno prepara il materiale secondo disegni/dettagli così da mettere “chi viene dopo” nelle condizioni di poter lavorare serenamente rispettando i tempi previsti. In realtà la tendenza è opposta ovvero vede le aziende del legno “costrette” a perdere tempo sistemando gli errori degli altri. L’esperienza insegna che è possibile realizzare fondazioni in cemento armato con un grado di precisione sufficientemente elevato, ma naturalmente questo richiede una maggior attenzione in cantiere e una lieve dilatazione dei tempi.
QUADRATUM RUBNER
www.rubner.com di Sonia Maritan
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L’eco del successo Con 90 anni di storia, 10 anni di esperienza nella bioedilizia e una media di 70 abitazioni l’anno, Rubner trae la sua forza dal connubio tra le sue due anime: la precisione e puntualità tedesche e la creatività di matrice italiana. Altro elemento distintivo è la sua capacità di coprire l’intera filiera produttiva del legno, ma anche la capacità di offrire 4 differenti soluzioni costruttive: Blockhaus per case di legno massiccio, Sistema costruttivo a Telaio con intelaiatura di legno, Casablanca per case di legno massiccio intonacato, e holzius che consente di realizzare pareti e solai di legno senza l’impiego di colla e parti metalliche. Alla quarta generazione, il Gruppo Rubner, che ha chiuso il 2017 a quota 316 milioni di fatturato, rappresenta una realtà unica nel panorama italiano con 90 anni di esperienza alle spalle, 1300 collaboratori e oltre 25mila abitazioni realizzate. A renderla unica il connubio tra le sue due anime: la precisione e puntualità tedesche e la creatività di matrice italiana. Altro elemento distintivo del Gruppo, la capacità di coprire l’intera filiera produttiva del legno: dalle foreste in Stiria, Tirolo Orientale e Alto Adige da cui la materia prima viene estratta, alla realizzazione di porte, abitazioni e grandi opere strutturali in legno, Rubner presidia tutta la catena del valore. Il legno viene tagliato nelle segherie in Alto Adige, Tirolo Orientale e Stiria nel rispetto di standard di sostenibilità qualificati, e in parte lavorato direttamente sul posto per ottenere legno lamellare e pannelli di compensato a tre strati. Dopodiché il legname rimanente viene trasformato nei vari prodotti che caratterizzano le diverse imprese del Gruppo: nell’impianto in Alto Adige vengono realizzati le pareti, i solai e i tetti; nel sito in Val Sarentino si producono le finestre di legno o legno-alluminio; le porte Rubner sono fabbricate su misura in tre diversi stabilimenti in Alto Adige e a Belluno. Cinque dunque i settori di attività: industria del legno (Rubner Holzindustrie, specializzata nel legno strutturale; Nordpan, leader europeo nella produzione del legno massiccio); strutture in legno (Rubner Holzbau che realizza grandi opere architettoniche in legno); grandi progetti chiavi in mano (Rubner Objektbau); case di legno (Rubner Haus, produttore di case in legno; holzius, bioedilizia in legno massiccio) e porte di legno (Rubner Porte). Il press tour della scorsa estate è stato l’occasione per fare il punto dell’opera del Gruppo Rubner che si espande nel suo ambito con
QUADRATUM _RUBNER
In apertura, la famiglia dei proprietari, da sinistra a destra: Peter Rubner, Stefan Rubner, Joachim Rubner e Alfred Rubner. Sotto una foto storica: Josef Rubner Senior costruisce a Chienes la prima segheria ad acqua nel 1926. A sinistra, in questa pagina l'Asilo a Guastalla in provincia di Reggio Emilia.
risultati sorprendenti diventando spesso l’apripista di nuovi approcci progettuali – degna di nota la certificazione “S.A.L.E. +” – e di inediti concept in campo architettonico, condivisi con noti progettisti, come le opere pubbliche e private testimoniano. Naturalmente sarà presente a Kilmahouse, ormai alle porte, e il suo stand ben riconoscibile sarà rappresentativo dell’eco di un successo innegabile.
EDILIZIA PUBBLICA
L’Asilo di Guastalla nella ricostruzione postsisma in Emilia. Un asilo nido all’avanguardia e a misura di bambini e insegnanti, sostenibile, accogliente e sicuro, quello per cui Rubner ha curato l’originale parte strutturale su progetto dello Studio Mario Cucinella Architects di Bologna. Il nuovo Nido d’Infanzia, che sorge e Guastalla, sostituisce due nidi comunali dell’Infanzia (Pollicino e Rondine) danneggiati dal terremoto del maggio 2012 e si inserisce nel piano di lavoro per la ricostruzione post-sisma dell’Emilia. Il progetto è stato pensato per stimolare l’interazione del bambino con lo spazio circostante secondo una visione “pedagogica” in cui nulla è lasciato al caso: dalla distribuzione delle aree didattiche alla scelta dei materiali di costruzione, fino all’integrazione tra ambiente interno ed esterno. La struttura è stata realizzata con l’uso di materiali naturali o riciclati a basso impatto ambientale. In particolare, a eccezione delle fondazioni di cemento armato, la struttura portante è costituita da telai di legno lamellare. Il legno lamellare impiegato per la struttura risponde inoltre alla necessità di garantire, con un materiale da costruzione altamente testato, la massima sicurezza anche alle più alte sollecitazioni sismiche come quelle rilevate in Emilia. Nel rispetto delle sagome presentate nel pro-
getto, la proposta dello stesso è basata sulla semplicità del sistema costruttivo in legno, sulla scelta accurata di materiali, finiture e soluzioni tecniche, senza rinunciare alla importante ricerca di dialogo e di interazione tra lo spazio chiuso delle aule e lo spazio aperto dell’esterno. In questa logica il modello proposto vuole integrarsi sia visivamente sia architettonicamente con il contesto e con il paesaggio che caratterizza il sito di progetto. La presenza sul lotto di numerosi alberi ad alto e medio fusto ha immediatamente suggerito l’idea di un edificio che interagisse con il suo contorno. La struttura è formata da molti elementi verticali in legno che caratterizzano l’impianto dell’edificio e che riprende il motivo dei filari degli alberi e dei tracciati dei campi coltivati, conferendo nell’insieme leggerezza e modificando la tipica immagine della scuola come volume compatto e monolitico. La luce naturale e il diretto contatto tra lo spazio interno e l’esterno sono stati gli elementi guida della progettazione. L’elevata coibentazione, la distribuzione ottimale di superfici trasparenti (massima trasparenza sul fronte sud, massima opacità sui fronti est, ovest e nord), il ricorso a sistemi all’avanguardia per il recupero dell’acqua piovana e l’inserimento in copertura di un impianto fotovoltaico, consentono, infine, di ridurre al minimo il ricorso a impianti meccanici per soddisfare i fabbisogni energetici dell’edificio. La progettazione passiva, combinata con l’uso di impianti a elevata efficienza energetica, riconosce all’edificio la certificazione in classe A.
L’AEROPORTO INTERNAZIONALE SULL’ISOLA DI MACTAN
Situato sull’isola di Mactan, l’aeroporto internazionale di Mactan-Cebu è il secondo delle Filippine: un progetto di ampliamento ha pre-
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visto qui la realizzazione di un nuovo terminal aeroportuale, con l’obiettivo di triplicare il traffico annuo di passeggeri, portandoli dagli attuali 4,5 milioni a 12,5 milioni. Il progetto, completato nel 2018, è stato realizzato dallo Studio IDA (Integrated Design Associates) di Hong Kong e rispecchia la strategia del governo filippino volta a promuovere, attraverso la dotazione di nuove infrastrutture, uno sviluppo elevato, inclusivo e sostenibile del Paese. Con una silhouette ispirata al profilo delle canoe “bangka“, il nuovo terminal si caratterizzerà per la struttura di legno lamellare realizzata da Rubner Holzbau, l’azienda del gruppo Rubner specializzata in grandi opere di legno. Le ampie campate curvilinee a sostegno del tetto ricoprono i 65.000 m2 di superficie del terminal, sono state costruite con travi della lunghezza di 23 metri, prodotte in Europa (per un totale di 4.500 m3 di legno lamellare) e successivamente trasportate e montate in situ, a Lapu-Lapu City.
STADI MODULARI IN LEGNO LAMELLARE ECO-SOSTENIBILE
Nella fotografia (Credits immagine © IDA, Hong Kong) sopra l'aeroporto internazionale di Mactan-Cebu, il secondo delle Filippine, è situato sull'isola di Mactan. Sotto un rendering dello stadio modulare in legno lamellare di Rubner per 10.000 posti, nella pagina accanto le diverse configurazioni secondo la capienza richiesta per la struttura sportiva.
Rubner Holzbau, in collaborazione con la Bear Stadiums, società di advisor e design, ha ideato e firmato gli stadi del futuro: modulari, realizzati in legno lamellare, a basso impatto ambientale, confortevoli, totalmente green. Dotati di spalti vicini al terreno di gioco, con sedute ergonomiche e curve di visibilità perfette, si montano in pochi mesi e a costi contenuti: 6/8 mesi per un impianto di media capienza
a 1.500 euro/posto (2.000 euro/posto nei formati più piccoli) contro i 18/24 mesi degli stadi tradizionali a 2.500/3.000 euro posto. L’estrema leggerezza li rende adatti a essere montati anche in zone sismiche. «Vediamo emergere nel mondo una grande domanda di stadi di media capienza, dai 5.000 ai 20.000 posti, che rappresentano di fatto l’80% del mercato mondiale per questo tipo di infrastrutture – spiega l’architetto Jaime Manca di Villahermosa, ideatore di questo nuovo format e co-fondatore della Bear Stadiums – Tali stadi dovrebbero sostituire strutture esistenti ormai fatiscenti in cemento armato o metallo, che hanno costi manutentivi alti e basso appeal per pubblico e tifoserie. In questo panorama, considerato il grande sviluppo della tecnologia televisiva HD che spinge a guardare le partite comodamente seduti sul divano di casa, si fanno sempre più strada nuovi concept di stadi belli, confortevoli, sicuri e facili da montare, le cui strutture possano esprimere benessere, serenità e favoriscano l’incontro tra le persone e i sostenitori delle squadre». «Il legno è un materiale da costruzione straordinario – aggiunge Raffaele Di Domenico, responsabile vendite Rubner Holzbau – capace di creare calore e comfort e di offrire una struttura sicura e leggera. I nostri stadi sono costruiti con legno certificato, proveniente da foreste a gestione sostenibile. In particolare, il legno lamellare esalta le capacità strutturali del legno e consente di sviluppare soluzioni dal design innovativo e dall’ingegneria efficiente. Si tratta di un prodotto di tecnologia avanzata, ottenuto incollando strati di tavole tra loro mediante adesivi ecologici ad alta resistenza meccanica. La produzione e il montaggio di strutture di legno lamellare comportano bassi consumi energetici che contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera e a rispettare l’ambiente». La Rubner Holzbau e la Bear Stadiums hanno sviluppato il nuovo stadio GREEN per offrire al cliente la formula del “chiavi in mano”, grazie a un accordo di partnership con un pool di Aziende Italiane leader in ogni specifico settore: mini turbine eoliche integrate a pannelli fotovoltaici sul tetto dello stadio per abbattere i costi di gestione; torri faro e proiettori ad altissima efficienza e basso consumo energetico; sedute ergonomiche di tipo a ribaltina per
IN DETTAGLIO
Il progetto modulare parte da una tribuna minima da 1.500 posti, concepita per la lega Pro Italiana, ideale per le piccole società sportive che si affacciano al Calcio Professionistico e comprensiva di tutti i servizi necessari, come spogliatoi di ampia metratura per atleti e arbitri, area antidoping, infermerie, sale lavoro giornalisti, sala conferenze, ma anche la terrazza del Club al primo piano, tutta vetrata sul terreno di gioco con bar, ristorante e facile accessibilità agli spalti. La modularità del progetto permette di passare con estrema facilità costruttiva dai 1.500 posti, limite di capienza minimo inderogabile per la Lega Pro italiana, ai 20.000 posti, capienza tipica per la Serie A italiana (escludendo i grandi Club), passando per i 3.000 posti, 4.500 posti, 5.500 posti (limite di capienza minimo inderogabile per la Serie B italiana), 7.000 posti, 8.500 posti, 10.000 posti (capienza tipica per la Serie B), 12.500 posti, 14.000 posti, 16.000 posti (limite di capienza minimo inderogabile per la Serie A italiana), 18.000 posti, abbattendo i costi di gestione e di manutenzione, con uno stadio sempre adeguato alle esigenze della società. tutte le tribune; sedute imbottite super comfort per la tribuna principale; resine naturali per il trattamento delle superfici interne; sottofondo drenante per il terreno di gioco frutto delle ricerche più avanzate; impermeabilizzazione dei gradoni con materiali di alta tecnologia per abbattere costi manutentivi e rendere totalmente stagne le tribune; arredi interni e infissi di altissima qualità, secondo il miglior design italiano; sistemi prefabbricati per i bagni con rubinetti di erogazione acqua di nuova generazione; recinzioni e tornelli di chiusura dello stadio in moduli prefabbricati; componentistica di agganci rapidi e viteria in metallo per risparmiare tempo in cantiere nei montaggi; prato sintetico o ibrido di natura riciclabile, realizzato secondo gli standard più avanzati richiesti da FIFA/UEFA/federazioni locali; merchandising e progettazione personalizzata dell’involucro esterno dello stadio proposto dai migliori designer italiani.
RUBNER OBJEKTBAU OTTIENE LA PRIMA CERTIFICAZIONE IN ITALIA S.A.L.E.+
Rubner Objektbau, società del Gruppo Rubner specializzata in edifici di legno chiavi in mano, annuncia di aver conseguito – prima in Italia – la certificazione “S.A.L.E. +” 1/FLA/2018, estensione del protocollo S.A.L.E. dedicata a tutti quei costruttori del settore legno garanti di una particolare esperienza e capacità tecnicaorganizzativa per la gestione di commesse considerate complesse. Con S.A.L.E.+, investitore e committente possono avere la certezza di avere un partner imprenditoriale affidabile per lo sviluppo dell’intera opera di ingegneria, con particolare riferimento ai termini di ingegnerizzazione della stessa e della relativa corretta concezione architettonica. «Il legno è una materia prima antica, una delle più utilizzate al mondo – racconta Alessandro Lacedelli, amministratore delegato Rubner Objektbau. – È quindi uno dei più sperimentati materiali strutturali e, se correttamente lavorato, selezionato, progettato, offre garanzie di sicurezza non minori di quelle offerte dagli altri materiali da costruzione, sia nel caso del legno massiccio, che del legno lamellare, che dei materiali derivati dal legno. Oggi poi, l’uso sinergico di esperienze millenarie e tecnologie contemporanee consente di realizzare costruzioni multipiano in legno (ad esempio, condo-
mini residenziali), capaci di coniugare estetica, funzionalità ed economicità con risultati sorprendenti. I problemi possono insorgere solo nel momento in cui chi ha costruito, non ha costruito bene. Ecco perché è importante tutelare la filiera “legno – edilizia” che valorizza l’operato di aziende con spiccate capacità tecniche - organizzative nella gestione delle diverse fasi di realizzazione dell’opera: dai controlli in accettazione dei materiali alla progettazione esecutiva, dalla prefabbricazione degli elementi in stabilimento sino ai criteri tecnici di gestione del cantiere».
CHE COS’È S.A.L.E.
CON TALE STRUMENTO SI CERTIFICANO E METTONO IN EVIDENZA LE STRUTTURE IMPRENDITORIALI CAPACI DI AVERE ALL’INTERNO DEL PROPRIO STABILIMENTO LE NECESSARIE COMPETENZE INGEGNERISTICHE TECNOLOGICHE E DI FISICA TECNICA PER LA REALIZZAZIONE DI EDIFICI A STRUTTURA DI LEGNO MULTIPIANO. CHI COSTRUISCE IN LEGNO DEVE CONOSCERE PERFETTAMENTE IL COMPORTAMENTO DEL MATERIALE SIA DA UN PUNTO DI VISTA INGEGNERISTICO CHE TECNOLOGICO. IL LEGNO, INFATTI, HA CARATTERISTICHE MOLTO DIVERSE DA “PIETRA” O “MATTONE” E RICHIEDE UNO SPECIFICO KNOW HOW DEL COSTRUTTORE AL FINE DI GARANTIRE LA QUALITÀ DEL COSTRUITO E UNA MANUTENZIONE RAZIONALE NEL CORSO DELLA VITA NOMINALE DELL’OPERA. PROPRIO PER IDENTIFICARE SUL MERCATO I COSTRUTTORI GARANTI DI UNA CERTA ESPERIENZA E DI UNA CERTA CAPACITÀ TECNICAORGANIZZATIVA, FEDERLEGNOARREDO HA DEFINITO UN PROTOCOLLO DI QUALITÀ CHE PRENDE IL NOME DI S.A.L.E (SISTEMA AFFIDABILITÀ LEGNO EDILIZIA), REDATTO INSIEME A ISTITUTI DI CREDITO E ASSICURAZIONI E REGOLATO DA NORME DI QUALITÀ CHIARE E VERIFICABILI, NON TANTO RELATIVE ALL’EDIFICIO DI LEGNO REALIZZATO, BENSÌ ALLE MODALITÀ OPERATIVE/PRODUTTIVE MESSE IN ATTO DAL COSTRUTTORE AL FINE DI GARANTIRE LA CONFORMITÀ DELL’OPERA NELLE SUE DIVERSE FASI. LA CERTIFICAZIONE IDEATA DA FEDERLEGNOARREDO PREVEDE, INFATTI, UNA VISITA ISPETTIVA INIZIALE IN STABILIMENTO E CANTIERE, E UN AUDIT DI SORVEGLIANZA PERIODICA A CADENZA
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ANNUALE. IN ALTRE PAROLE, IL COMMITTENTE CHE DESIDERA UN EDIFICIO IN LEGNO PUÒ AVVALERSI IN ITALIA, DAL 2015, DI UN PROTOCOLLO UTILIZZATO COME STRUMENTO EFFICACE DI TUTELA DELLA FILIERA. IN PARTICOLARE, I COSTRUTTORI CERTIFICATI S.A.L.E., GRAZIE A QUESTO PROTOCOLLO CONDIVISO CON ASSICURAZIONI ED ENTI DI CREDITO, POSSONO OFFRIRE AI PROPRI COMMITTENTI: • PREMI DELLE POLIZZE SCOPPIO INCENDIO E GRANDI RISCHI A UN PREZZO PARAGONABILE (E IN ALCUNI CASI INFERIORE) A QUELLE PREVISTE PER GLI EDIFICI TRADIZIONALI; • LINEE MUTUI DEDICATI AL COMPARTO DELLE COSTRUZIONI DI LEGNO. • ESEMPI DI AGEVOLAZIONE CHE GRANDI GRUPPI BANCARI DANNO AI COMMITTENTI DEI COSTRUTTORI CERTIFICATI S.A.L.E.: • POSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTI CON TEMPISTICHE CHE MEGLIO SI CONIUGANO ALLA VELOCITÀ COSTRUTTIVA DEGLI EDIFICI DI LEGNO; • AGEVOLAZIONE NEI MUTUI IN LINEA CON IL SISTEMA DI AFFIDABILITÀ DELL’EDILIZIA DEL LEGNO NEL RISPETTO DEI CRITERI AMBIENTALI E DI SOSTENIBILITÀ; OLTRE A OFFRIRE DEI PRODOTTI FINANZIARI CHE CONSENTONO MAGGIORE DETRAIBILITÀ FISCALE RISPETTO A UN MUTUO ORDINARIO SOPRATTUTTO PER GIOVANI CON MENO DI 35 ANNI CHE ACQUISTANO LA LORO PRIMA CASA DI LEGNO DAI COSTRUTTORI INSERITI IN QUESTO ALBO “AFFIDABILITÀ”.
EDILIZIA PRIVATA
Rubner Haus Spaceship Rubner Haus e IED Istituto Europeo di Design di Torino hanno presentato alla Design Week di Milano 2018, Rubner Haus Spaceship, un modulo abitativo in legno che poggia su piedi metallici, a cui accedere attraverso un portellone-rampa che permette ai visitatori di entrare e vivere qualche istante immersi in un futuro prossimo, suggestivo e amico del pianeta. Il progetto nasce dall’idea di creare un “organismo autosufficiente” capace di sfruttare il sole e la fotosintesi per produrre energia, cibo, ossigeno e acqua necessari al supporto vitale di chi lo occupa. Il progetto è la tappa finale di un percorso che ha visto gli studenti del Master Smart Buildings and Sustainable Design dello IED impegnati nella progettazione di soluzioni innovative da applicare a uno dei più antichi
metodi di costruzione in legno, il sistema Blockhaus. «Il sistema Blockhaus – racconta Deborah Zani, member of board Rubner Haus – è una tecnica di costruzione in legno antica che prevede che, in cantiere, le assi di legno di Abete massiccio o lamellare vengano impilate orizzontalmente una sull’altra, fissate da scanalature e da linguette di giunzione per poi essere unite negli angoli con incastri a pettine. L’obiettivo della partnership tra Rubner Haus e IED era di sviluppare una ricerca formale e tecnologica che potesse arricchire il sistema Blockhaus con contenuti di innovazione. Quel che ne è venuto fuori, “Rubner Haus Spaceship”, rappresenta la visione di Rubner Haus rispetto all’architettura del futuro, una visione che coniuga l’utilizzo di un materiale millenario come il legno secondo i codici di una progettazione parametrica generativa, con le più innovative strategie e tecnologie di bio-costruzione». «Compito dei 9 studenti internazionali del Master, divisi in 3 team diversi – spiegano Paolo Scoglio e Cesare Griffa, progettisti e docenti IED – era quello di progettare un modulo abitativo di legno che fosse ecosostenibile e che utilizzasse la tecnologia Rubner secondo nuovi parametri di innovazione. I risultati proposti al termine del Master sono stati veri e propri riflettori accesi sul potenziale di questa tecnologia: connessione angolare libera a due e a tre incastri, connessione parete-copertura piana, connessione parete-copertura inclinata, zona
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buffer, lavorazione di superficie interna ed esterna degli elementi lignei orizzontali, integrazione con l’arredo ligneo. “Rubner Haus Spaceship” dimostra quindi come un sistema costruttivo tradizionale possa essere re-interpretato con gli strumenti della progettazione e della lavorazione più evolute, realizzando architetture di legno con repertorio formale illimitato». Rubner Haus Spaceship è stato ideato come contenitore intelligente di processi vitali e si configura come modulo passivo, implementabile con tecnologie bio-responsive che gli consentano di reagire attivamente agli stimoli ambientali del contesto ospitante. Le pareti laterali sono rivestite internamente da un orto verticale in cui si coltivano verdure, fonte di proteine vegetali dall’alto valore nutritivo (fagioli, zucche, soia) e ricche in aminoacidi, vitamine e pigmenti antiossidanti (carote, zucchine, spinaci). È presente anche un sistema per la coltivazione di micro-alghe edibili (Spirulina e Chlorella) anch’esse ricche di proteine vegetali e di acidi grassi polinsaturi come gli Omega 3. Questa tipologia di cibo è raccomandata anche dall’OMS, in quanto alla base di una alimentazione equilibrata indispensabile per una vita in salute e capace di ridurre sensibilmente l’incidenza di malattie cardiovascolari e di tumori, e capace di rallentare considerevolmente l’invecchiamento delle cellule. Le piante e le alghe presenti in un ambiente così ristretto sono peraltro elementi fondamentali per la rigenerazione dell’aria attraverso l’assorbimento dell’anidride carbonica prodotta dalla respirazione, e la produzione di ossigeno. La serra solare presente sulla coda della nave permette inoltre un sistema di purificazione naturale. L’acqua necessaria perché tutto ciò possa avvenire è raccolta dalla pioggia e conservata in un serbatoio posizionato sotto la navicella, che viene poi incanalata in un sistema di irrigazione automatizzato da piccole pompe a consumo ridotto. La luce, altra componente fondamentale dei processi fotosintetici, è quella naturale del sole integrata da sistemi puntuali a LED nelle zone meno illuminate e nel setup notturno. La quantità di energia richiesta per il funzionamento della Rubner Haus Spaceship è ridotta al minimo indispensabile grazie a una serie di attenzioni indiriz-
zate per ottimizzare il comportamento passivo della struttura. La serra solare posta sulla coda diventa, in caso di necessità, una fonte di calore che può essere usata per climatizzare, attraverso un sistema di ventilazione naturale, il resto dell’abitacolo. Una coppia di estrattori di aria “air exaust” posizionati in copertura alle due estremità del modulo hanno invece il compito di evacuare l’aria calda in caso di sovra riscaldamento. Rubner Haus Spaceship utilizza unicamente energia elettrica prodotta dal sole grazie a un sistema di pannelli fotovoltaici ad alto rendimento integrati in copertura e viene raccolta da una batteria domestica. L’obiettivo è quello di raggiungere il 100% di autoalimentazione prodotta interamente da energia solare rinnovabile: di giorno, i pannelli producono l’energia necessaria al funzionamento dei sistemi attivi, e l’energia in eccesso è immagazzinata nella batteria per essere utilizzata di notte o in periodi di maltempo.
L’UNIONE TRA NATURA E ARCHITETTURA DI CASA DE SILVESTRO
Lungo la strada provinciale che collega Auronzo di Cadore a Padola di Comelico Superiore attraverso il Passo Sant’Antonio, in provincia di Belluno, una costruzione anni '70 con una tradizione di vecchio bar - ristorante è
Nella pagina di sinistra il Rubner Haus Spaceship presentato insieme allo IED alla Design week di Milano 2018. Sotto, in questa pagina, Casa De Silvestro che richiama la forma tipica dei fienili.
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In questa pagina, in alto Villa Miriam, a Monopoli, una residenza unifamiliare a basso impatto energetico progettata dall'architetto Francesco Longano. Sotto, a sinistra Casa Cipriani, una villa unifamiliare immersa nei vigneti della Val di Ronchi nella Val Lagarina realizzata su progetto dell'architetto Giorgio Losi di Plan Architettura, e al centro Carnitalia che sulla pagina di destra è rappresentato in fase di cantiere.
stata completamente recuperata grazie all’intervento di Rubner Haus. «Un lavoro di riqualificazione importante ma non invasivo: – spiega l’architetto Mariachiara De Silvestro, che si è affidata a Rubner Haus per la realizzazione – volevamo creare un’architettura rurale diversa da quella tipica della zona, che rompesse gli schemi in modo originale e che entrasse immediatamente in armonia con la natura circostante». «Le costruzioni di legno sono rispettose dell’ambiente e delle persone che le abitano – spiega Deborah Zani, member of board Rubner Haus – e se ben realizzate, garantiscono ottime prestazioni termiche e acustiche. La struttura a telaio utilizzata per questa casa, prevede una struttura portante a telaio che coniuga elementi stilistici classici, senza tempo, con sistemi costruttivi innovativi, attenendosi ai più alti standard qualitativi e a un consumo di energia bilanciato. Quella a telaio è una tecnica costruttiva in uso da secoli che consente basso consumo energetico e alta coibentazione termica». La richiesta del cliente era quella di sostituire la costruzione esistente con un nuovo fabbricato, i cui spazi dovevano essere più contenuti e allo stesso tempo funzionali.
L’idea del progetto è stata quella di realizzare un volume che richiamasse la forma tipica dei fienili di montagna e utilizzasse il materiale che lo caratterizzava in maniera naturale. Il risultato è stato un edificio di dimensioni più piccole rispetto al precedente con ampio spazio dedicato alla zona giorno e con una struttura molto semplice: un rettangolo allungato parallelo alla strada, che si amplia esternamente tramite una pedana di legno adibita a terrazza. L’abitazione doveva inserirsi in maniera naturale nel contesto ambientale e doveva fondersi con esso: l’obiettivo è stato raggiunto utilizzando un unico materiale, il tavolato di legno d’Abete. Per l’esterno dell’abitazione sono state utilizzate tavole tenute al grezzo e trattate con una colorazione grigia che ne ricorda l’ossidazione naturale, mentre per gli interni pannelli di Abete levigato di colore naturale. Le aperture, ritagliate all'interno, prevedono un sistema di oscuramento e di chiusura realizzato con pannellature scorrevoli: quando la casa è abitata le pannellature si mascherano all'interno delle pareti cieche, favorendo una maggiore interazione con il paesaggio circostante; quando la baita è completamente chiusa il volume dell'edificio appare invece continuo e compatto.
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ha realizzato più di 25.000 edifici e oggi è l’unica azienda europea capace di offrire 4 differenti soluzioni costruttive: Blockhaus per case di legno massiccio, Sistema costruttivo a Telaio con intelaiatura di legno, Casablanca per case di legno massiccio intonacato, e holzius che consente di realizzare pareti e solai di legno senza l’impiego di colla e parti metalliche e che viene prodotta dall’omonima società HOLZIUS con sede in Val Venosta, 10 anni di esperienza nella bioedilizia e una media di 70 abitazioni l’anno. Infine, le porte di legno in cui RUBNER PORTE si è guadagnata la fama di specialista nella produzione di porte di grande pregio per interni ed esterni ‘su misura’.
Nato a Chienes, in provincia di Bolzano, da una segheria ad acqua, il Gruppo Rubner, che nel 2017 ha fatturato 316M di , impiega circa 1300 persone, conta oltre 20 società, ha stabilimenti in Italia, Austria, Germania e Francia e il 55% dei ricavi lo sviluppa oltre i confini nazionali. I prodotti spaziano da case e porte sino alla progettazione e realizzazione di grandi opere strutturali realizzate in legno lamellare come edifici multipiano, scuole, capannoni, stabilimenti industriali e uffici, centri commerciali, centri congressi, palestre, stadi, depositi e magazzini, hotel. Le aziende del Gruppo Rubner coprono tutta la filiera produttiva: dall’industria del legno in cui sono attive RHI (Rubner Holzindustrie RHI), realtà specializzata nella produzione di segati e semilavorati in abete; Rubner in a nutshell NORDPAN che produce e commercializza pannelli di legno massiccio di elevata qualità, monostrato e Born in Chienes, in the province of Bolzano, from a water sawmill, the multistrato e nelle più vaste dimensioni e qualità; alle Rubner Group, which in 2017 has a turnover of 316M of Euro, employs strutture in legno dove RUBNER HOLZBAU rappresenta il settore più dinamico e tecnologicamente avanabout 1300 people, has more than 20 companies, has plants in Italy, zato del gruppo dedicato alla realizzazione di granAustria, Germany and France and 55% of revenues develop it beyond di costruzioni in legno lamellare dalle caratteristiche national borders. The products range from houses and doors to the innovative o particolarmente sofisticate; dai grandi design and construction of large structural works made of laminated progetti ‘chiavi in mano’ in cui RUBNER OBJEKTBAU è wood as multi-storey buildings, schools, warehouses, industrial plants il General Contractor del Gruppo a cui viene affidaand offices, shopping centers, convention centers, gyms, stadiums, ta la progettazione e la costruzione di commesse warehouses and stores, hotels . The Rubner Group companies cover the complesse; alle case di legno dove RUBNER HAUS
entire production chain: from the wood industry in which RHI (Rubner Holzindustrie RHI) is active, a company specialized in the production of saw and semi-finished fir wood products; NORDPAN which produces and markets high-quality, single-layer and multi-layer solid wood panels in the widest range and quality; to wooden structures where RUBNER HOLZBAU represents the most dynamic and technologically advanced sector of the group dedicated to the construction of large glulam timber constructions with characteristics innovative or particularly sophisticated; from the big "turnkey" projects in which RUBNER OBJEKTBAU is the General Contractor of the Group which is entrusted with the design and construction of complex orders; to wooden houses where RUBNER HAUS has built more than 25,000 buildings and is today the only European company able to offer 4 different building solutions: Blockhaus for solid wood houses, Frame construction system with wooden frame, Casablanca for houses of solid wood plastered, and holzius that allows to realize walls and wooden floors without the use of glue and metal parts and which is produced by the HOLZIUS company based in Val Venosta, 10 years of experience in green building and average of 70 homes per year. Finally, the wooden doors in which RUBNER PORTE has earned a reputation as a specialist in the production of doors of great value for 'tailor-made' interiors and exteriors.
SIMPOSIUM GQL di Sonia Maritan
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In queste pagine alcune immagini relative al 2° Congresso Italiano "Edifici di legno: tanta moda poca cultura", organizzato da GQL presso l’Ecoarea better living a Rimini, il 15 e 16 novembre scorso; in alto un momento della relazione "Fra virtuale e reale" di Sonia Maritan inerente il modulo dedicato alla Comunicazione esposto di seguito.
“Edifici di legno: tanta moda poca cultura” Il Gruppo Qualità Legno nato ad Altavilla Vicentina in provincia di Vicenza, il 21 novembre 2016, fa la sua prima apparizione pubblica nel 2017 a Legno&Edilizia organizzando un seminario sullo “Stato dell’arte delle costruzioni di legno in Italia” per denunciare come il costante incremento dell’impiego del legno a uso strutturale non abbia uguale tendenza nella qualità del progetto e delle realizzazioni. Il GQL coerentemente procede, il 27 ottobre 2017, presso l’EcoArea di Rimini col “1° Congresso sullo stato dell’arte nelle costruzioni di legno” focalizzato sul tema della durabilità delle costruzioni di legno. Progettare la sicurezza al fuoco, era invece l’assunto portante del Seminario tenuto a Verona in occasione dell’ultima edizione di Progetto Fuoco: “Comportamento al fuoco delle strutture lignee: ne parla il GQL”. Come si evince dal Manifesto il Gruppo Qualità Legno si propone di individuare nuovi strumenti per denunciare la mancanza di diffusione di conoscenza tecnica e la necessità di contribuire alla cultura nel settore, un auspicio che acquisirebbe forza se condiviso con altre piattaforme culturali che hanno già intrapreso la stessa strada. In occasione della prossima edizione 2019 di Legno&Edilizia, ormai alle porte, il GQL invita tutti i visitatori alla tavola rotonda intitolata "Che cosa serve al legno oggi?", che si terrà nel pomeriggio del 7 febbraio prossimo (alle 14,30 nella Sala Workshop al padiglione 12),
allo scopo di fare con gli esperti del settore un’analisi generale dello stato dell’arte attuale. L’ultimo evento che ha riguardato il GQL è stato però il 2° Congresso Italiano “Edifici di legno: tanta moda poca cultura”, tenutosi presso l’Ecoarea better living a Rimini il 15 e 16 novembre scorso, di cui abbiamo dato cronaca a partire dallo scorso numero con l’intervento dell’architetto Davide Maria Giachino che ha aperto i lavori con la sua relazione (pubblicata su Struttura Legno n° 23 con il titolo “L’incontro tra progetto e cantiere”) e moderato l’incontro tecnico del 15 novembre: “Ricerca sui sistemi di attacco della parete di legno alle fondazioni”, perché il maggior numero di problemi che investono le costruzioni di legno, che sfociano nelle contestazioni, deriva proprio dall’errata progettazione dei sistemi di attacco legno/fondazioni. La giornata del 16 novembre ha proposto invece diversi temi: “Dalla macchina al cantiere-macchina: materiali di lavoro (pregiato…) per i robot” a cura di Felice Ragazzo, “Le UNI EN 338:2018 possono essere pericolose?” a cura di Franco Laner, che ha trattato questo tema su Struttura Legno n° 22 (pubblicato con il titolo “EN 338: imprecise e pericolose, a meno che la sicurezza non sia un optional”) fino a una sessione dedicata alla comunicazione. Riportiamo quest’ultimo contributo con il titolo "Fra virtuale e reale" a cui segue la relazione di Felice Ragazzo.
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EDIZIONE EDITION
Fiera di V Verona erona
Verona V erona Fairgr Fairgrounds ounds
7-10 Febbraio Februaryy 2 Februar 2019 019 Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia International exhibition on the use of wood in building
Il GQL ha il piacere di invitarvi alla TAVOLA ROTONDA "Che cosa serve al legno oggi"? Edilizia
• Construction
Tetti e coperture
• Roofings and Coverings
Pavimenti • Flooring
Infissi
• Doors and Windows
Presentazione video del GQL su schermo con immagini in loop www.legnoeedilizia.com saluti del Presidente GQL Felice Ragazzo Info: Segreteria Organizzativa: PIEMMETI S.P.A. PIEMMETI S.P.A. Tel. +39 049.8753730 • Fax +39 049.8756113 Tel. +39 049.8753730 info@piemmetispa.com Fax +39 049.8756113 info@piemmetispa.com
Gli esperti rispondono • Il Veneto non si abbatte: il Museo del Vaia è una baita in tronchi Andrea Zenari • Il progetto inizia dal preventivo e dal legno scelto secondo l’impiego Antonio Manazza • Esame critico delle UNI 338 in relazione alle NTC 2018 Gerolamo Stagno • La Qualità nella progettazione: uno sguardo sui cantieri di legno Davide Maria Giachino • Norme per l’esecuzione delle strutture di legno Giorgio Bignotti • Insetti xilofagi: prevenzione, cura, controllo Gianfranco Magri • Consolidare i tetti storici a Santo Spirito in Sassia con assi di legno massiccio Andrea Marcucci
modera Sonia Maritan Legno & Edilizia giovedì 7 febbraio - Sala Workshop al padiglione 12 - h. 14,30 media partner Web and Magazine s.r.l.
Il GQL nei giorni di fiera avrà casa presso l'Arena Vaia fatta con i tronchi della tempesta
! Avvisiamo i soli membri del GQL che l’incontro privato per l’Assemblea ordinaria per il rinnovo delle cariche del Gruppo Qualità Legno, si terrà presso la Sala Galleria, situata nella galleria tra i padiglioni 11 e 12 della Fiera di Verona – Legno&Edilizia – dalle ore 10,30 alle ore 12,30 del 7 febbraio 2019.
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Fra virtuale e reale
In occasione del 2° Congresso Italiano con il titolo “Edifici di legno: tanta moda poca cultura” il GQL mi ha coinvolto per una breve relazione sulla comunicazione, sessione che ho avuto il piacere di condividere con il Professor Franco Laner. La mia riflessione è a tratti astratta o meglio …virtuale. Con la rivoluzione digitale tutto ci sembra a portata di mano. Ci giustifica il fatto che tutto sia proiettato nell’industria 4.0, di cui fatichiamo a cogliere tutte le potenzialità, inusitate e persino sproporzionate, se pensiamo anche solo a quelle insite in un qualunque smartphone. Così la realtà virtuale diventa rappresentativa del mondo produttivo e dei prodotti che ne derivano. ll 15 e 16 novembre scorso si è tenuto il 2° Congresso Italiano intitolato “Edifici di legno: tanta moda poca cultura”, organizzato dal GQL presso l’Ecoarea better living a Rimini, e in questa occasione nella sessione relativa alla Comunicazione mi sono chiesta come venga raccontato il legno strutturale nel presente. Le mie riflessioni in merito, le ho organizzate lungo un excursus composto da 9 concetti chiave intorno ai quali, secondo me, si snoda il linguaggio, l’intento di rappresentare questo settore o almeno il canovaccio principale che dovrebbe riguardarlo: Pubblicità nel settore legno, Cultura come necessità, Rivoluzione digitale, Comunicare per esistere, Pubblicità multicanalità, Il trend del legno, Costruire la competenza, Natura e/o tecnologia e Il messaggio finale. Pubblicità nel settore legno, il primo punto, riporta innanzitutto all’incapacità di alcune aziende di concepirla in toto la comunicazione, come se fosse una voce accessoria e facoltativa per la strategia imprenditoriale; naturalmente però non mancano anche in questo settore pubblicità coerenti e da prendere ad esempio, nelle quali l’immagine coor-
dinata del brand è coerente e coincide, a volte, con il volto del titolare, oppure con prodotti brevettati e accreditati dalle certificazioni che indirettamente rendono noto il marchio sotto il quale sono nati. Per trattare della Cultura come necessità ho evidenziato che le aziende lungo il loro cammino in R&S si appoggiano al mondo accademico, consapevoli della necessità di cultura che il settore richiede, e tanto una azienda del settore quanto un progettista, che voglia scegliere anche il legno fra i materiali strutturali presenti sulla sua “tavolozza”, dovrebbe leggere i libri principali dei “guru” del settore (i professori, i ricercatori e gli esperti in Italia sono numerosi), per avere un’infarinatura di base riguardo il legno, un materiale affascinante ma anche complesso. Ne deriva che non è la moda del legno in quanto tale a essere negativa, lo è la mancanza di una capacità progettuale e certo costruire un edificio non può costituire una moda stagionale: una casa deve durare almeno 50 anni! Con la Rivoluzione digitale la realtà virtuale diventa rappresentativa del mondo produttivo e dei prodotti che ne derivano. La stampa
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digitale, ad esempio, ha creato una proliferazione di laminati digitali, ai limiti della nanotecnologia: compositi di sostanze protettive che opportunamente polimerizzate, durante la lavorazione del semilavorato di legno, danno luogo a prodotti progettati di qualsivoglia figurazione. Insomma, il mondo digitale è in grado di produrre da tempo una finestra di cuoio con cuciture in rilievo su supporto in pvc, un effetto litico su supporto in gres o un mobile con laminato digitale “effetto legno” che soddisfino ampiamente tutti i sensi. L'evoluzione tecnologica, affermo nella mia esposizione, ha reso i materiali bugiardi: la sincerità si pone in contrapposizione con il surrogato; ma l'antinomia non appare più così netta. Eppure deve esserlo nella comunicazione e nella pubblicità dei prodotti! Nell’era digitale la filiera della comunicazione si è accorciata, la platea di riferimento è ampia e prevede di rivolgersi al privato, al progettista e al produttore contemporaneamente, proponendo loro gli stessi temi, seppur con un linguaggio diversificato, per certi versi nuovo, semplificato ma dotato di canali specialistici. E si è accorciata anche la filiera produttiva: con l’industria 4.0, di cui fatichiamo a cogliere tutte le potenzialità, inusitate e persino sproporzionate, se pensiamo anche solo a quelle insite in un qualunque smartphone. L’obiettivo però non cambia: è il progetto! Certamente, però è diventato indispensabile Comunicare per esistere. Il contesto culturale in cui ci muoviamo condiziona inevitabilmente le nostre scelte nel quotidiano e il legno strutturale ha una grande sfida da affrontare se l’architettura costituisce il mezzo di comunicazione collettivo più potente che ci sia, capace di “dire” se crea un nuovo linguaggio: …ma qual
è quello creato sin qui dall’architettura di legno? Troppo spesso in effetti, essa emula piuttosto l’immagine tradizionale che attiene ad altri materiali strutturali. Non si tratta soltanto di rendere visibile la materia, ma anche di assecondare le sue peculiarità in fase costruttiva e perché no, di ottenere un dialogo vincete nella collaborazione fra tutti i materiali strutturali. Nella contemporaneità con la Pubblicità multicanale sembrerebbe più semplice diffondere un proprio messaggio, eppure proprio per questo il messaggio necessita di contenuto per evidenziarsi e qualificarsi nel bailamme dell’era del populismo informativo. I tempi attuali, quelli digitali dell’espressione di sé, sono i tempi dell’anonimato ma anche quelli dell’iperbiografismo schizofrenico, delle tracce digitali lasciate ovunque, la stagione perfetta per provare a comprendere noi stessi, e il messaggio che si vuole diffondere. Nella multicanalità sono insite le condizioni ideali per diffondere un marchio e il suo valore. Ho trovato particolarmente calzante citare in questo contesto un’Associazione come Vero Legno, che ad esempio con lettura del codice QR dà una grande dinamicità al servizio, strutturato per la visualizzazione della scheda prodotto in modalità mobile. Così come l’AHEC con la mappatura aggiornata in tempo reale della foresta di latifoglia americana, rendendola disponibile attraverso un’innovativa tecnologia che mostra visivamente la sostenibilità delle varie specie di latifoglia americana. Insomma, dal digitale si possono estrapolare strumenti utili e dirompenti. Il tema successivo riguarda Il trend del legno, perché non c’è dubbio che questo rappresenti un materiale ideale per rispondere al cambiamento climatico del nostro pianeta ed è
In queste pagine alcune pubblicità storiche del Consorzio Vero Legno, che "difende" l'autenticità del materiale legno, ma anche la sua natura.
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sicuramente sensato, al di là dei materiali naturali, utilizzare materiali leggeri, usarne meno possibile e scegliere sempre quelli riciclabili. Il contesto della Blue-Economy è quindi quello concernente gli aspetti valutativi dell’ecodesign legati ai materiali, all’energia, alla tecnologia, alla manutenzione, all’impiego dei prodotti in opera e al loro smaltimento, anche a un uso diverso da quello iniziale, alla possibilità di riparare e riutilizzare prodotEnhancing the quality ti che non devono avere costi aggiuntivi di adattamento per il cambio di destinazione d’uso, tutte valutazioni da preveThe Gruppo Qualità Legno, born in Altavilla Vicentina in the province of Vicenza, dere in fase di progetto; infatti l'LCD (Life on 21 November 2016, makes its first public appearance in 2017 at Legno & Edilizia Cycle Design), anticipa l'LCA (Life Cycle by organizing a seminar on the "State of the art of wood constructions in Italy" to Assessment/ Life Cycle Analysis) in quandenounce how the constant increase the use of wood for structural use does not to agisce in fase di progetto e non di have the same tendency in the quality of the project and of the realizations. The prodotto realizzato. Il legno va di moda GQL coherently proceeds, on October 27, 2017, at the EcoArea of Rimini with the "1st proprio perché ha attecchito la cultura Congress on the state of the art in wooden constructions" focused on the theme of “green” partita con la crisi energetica durability of wooden constructions. Designing fire safety was instead the main degli anni ’70 e le prime sperimentazioni assumption of the Seminar held in Verona on the occasion of the latest edition of nei paesi del Nord legate al tema del Progetto Fuoco: "Behavior in the fire of wooden structures: the GQL speaks". As risparmio energetico: legge tedesca sul shown in the Manifesto, the Wood Quality Group intends to identify new tools to risparmio energetico negli edifici (EnEG); a cui via via si è legata la “naturalezza” denounce the lack of diffusion of technical knowledge and the need to contribute come condizione di vita ideale. to culture in the sector, a hope that would gain strength if shared with other cultuDi fatto, però, a distanza di mezzo secoral platforms that have already undertaken the same road. lo c’è ancora necessità di intervenire On the occasion of the next 2019 edition of Legno & Edilizia, now approaching, the per riqualificare un patrimonio immobiGQL invites all visitors to the round table entitled "What's good for wood today?", To liare immenso e degradato. 11 milioni di be held on the afternoon of February 7th, in order to deal with experts of the sector edifici a uso residenziale, 28 milioni di a general analysis of the current state of the art. The last event that involved the abitazioni e oltre 1 milione di condomini, GQL was, however, the 2nd Italian Congress "Wooden buildings: so little fashion culhanno più di 40 anni (la normativa antisiture", held at the Ecoarea better living in Rimini on November 15 and 16, of which smica è del 1974). we gave starting from the last issue with the intervention of the architect Davide E poi il legno fa bene: basta pensare al Maria Giachino who opened the works with his report (published on Structure Wood senso di benessere che trasmette. n ° 23 with the title "The meeting between project and construction site") and modeSecondo la "biologia delle costruzioni" – che esamina i rapporti esistenti tra rated the technical meeting November 15: "Research on the systems of attachment uomo, costruzioni e ambiente – l’interaof the wooden wall to the foundations", because the greatest number of problems zione biofisica tra legno e uomo è benethat affect the construction of wood, which lead to disputes, derives precisely from fica, grazie al particolare rapporto perthe wrong design of the systems of attack wood / foundations. The day of 16 cettivo — tattile, visivo, a volte persino November proposed different themes: "From the machine to the construction site: olfattivo — che è in grado di instaurare. work materials (precious ...) for the robots" by Felice Ragazzo, "The UNI EN 338: 2018 Il legno è sinestesico, crea cioè una stican be dangerous?" by Franco Laner, who dealt with this theme on Struttura Legno molazione olfattiva, visiva, tattile di cui si No. 22 (published under the title "EN 338: inaccurate and dangerous, unless securipercepiscono distintamente ma insieme ty is not an option") up to a session dedicated to communication. tutti i benefici, infatti rivestire con un
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guscio ligneo un interno, oltre ad assicurare un gradevole effetto estetico, significa connotarlo con una moltitudine di sensi che suscita una percezione di salubrità alla persona che vive l’ambiente creando una performance immersiva, anche se inconsciamente, molto benefica! Per Costruire la competenza però non basta asserire, per quanto vero, che il legno abbia un carattere di sostenibilità intrinseco e che quindi sia assolutamente moderno come risposta alle esigenze dell'economia circolare. Per fare in modo che la sostenibilità diventi un obiettivo bisogna favorire l’uso di risorse rinnovabili, ottimizzare l’impiego di quelle non rinnovabili, non accumulare rifiuti che l’ecosistema non sia in grado di rinaturalizzare e fare in modo che ogni individuo/comunità rimanga nei limiti del proprio “spazio ambientale” (ambiente naturale che gli esseri umani possono utilizzare senza recare danni permanenti). Se ne deduce che per ridurre l’impatto globale si può agire sollecitando comportamenti virtuosi sulla popolazione e sul suo stile di vita e quindi sull’attitudine ai consumi specialmente nei paesi industrialmente maturi: sulla cosiddetta efficienza ambientale. Entrando nello specifico del settore poi, va sottolineato che le peculiarità del materiale portano risposte estetiche e funzionali se si fondano sulla competenza: se si costruisce bene! Non mancano però le incongruenze, perché se idealmente un solaio di legno andrebbe posato 40/50 cm sopra la quota del terreno, i regolamenti italiani impongono pochi cm di dislivello tra pavimento interno ed esterno per abbattere le barriere architettoniche. Sono però certamente sostenibilità e comfort le parole chiave del nuovo paradigma costruttivo per guidare alla scelta di un edificio intelligente e non inquinante. Col “benessere negli ambienti di vita" (regolamentate dalle cosiddette “discipline bionaturali del benessere”) si individuano le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza nei luoghi di vita che assicurano la tutela della salute dei fruitori. Un edificio intelligente deriva dal
«gioco sapiente di vari fattori come forma, funzione, modalità di costruzione, sistema di involucro, soluzioni impiantistiche e ha come scopo finale il raggiungimento del benessere dell’utente e la riduzione dei costi ambientali. Un edificio intelligente è quindi un edificio semplice, cioè semplice in fase di realizzazione, di dismissione e soprattutto di gestione». Come afferma Gerhard Hausladen, (Lösungen für Gebäude, diemit weniger technik mehr können: ClimaDesign 3+ x, in „Xia“, 07 – 09/2005, pag. 20) un edificio intelligente non è dunque necessariamente un edificio domotico. Natura e /o tecnologia si conciliano spontaneamente proprio nel legno, basti pensare alle espressioni artistiche del legno di grande ispirazione per qualunque creativo. In tutte le specie legnose esistono particolarità come le radiche, i pomelè, i frisé, che normalmente non compaiono nelle specie stesse e che rappresentano rarità o casualità dovute a condizioni ambientali di crescita particolari o a fattori imponderabili. Certo, rappresentano il massimo dell’espressione artistica che ci offre la natura, usando il legno come materia prima! Alcune striature non sono anelli ma una diver-
In queste pagine, alcuni interni: da sinistra Palazzo Borromeo a Cesano Maderno in provincia di Monza e Brianza, la capriata della chiesa di San Domenico ad Arezzo, uno scorcio della Fabbrica Fagus ad Alfeld in Germania e una casetta di legno a Garmish in Austria. In basso, un'architettura lignea "naturale".
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Le espressioni degli alberi, le loro stratificazioni e il loro essere "macchine perfette".
sa colorazione dovuta ad altro (Zincana). Ci sono i falsi anelli che non compiono il giro completo e si può trovare una zona di alburno inserito nel durame (cuore bagnato). Ci può essere il cuore fragile oppure scuro (Acero/ Betulla/Frassino/ Faggio), detto falso durame.
Insomma, basta osservare un albero per poter affermare che il più grande designer è la Natura, non solo perché crea bellezza, ma anche perché della stereotomìa “sa” già tutto, lei non ha spigoli, e le connessioni sono “a tutto legno”: i rami sono solidali con il tronco! Ammirare la natura mi porta a pensare che forse “design” sia diventata una parola troppo abusata! Invece, riguardo i materiali tutto ha a che fare con lo spirito di naturalezza del legno, che si vuole riportare ovunque, anche quando il materiale è un altro, ma questa imitazione è spesso superficiale! Il prof. Felice Ragazzo però l’ha presa molto seriamente: «Gli spigoli sono portatori di fragilità»! Per Felice Ragazzo si tratta di scegliere la forma geometrica – “positiva e negativa” – negli opposti e coordinati versanti destinati a essere congiunti. Le novità in campo produttivo potenzialmente sono infinite grazie ai centri di lavoro, al BIM, alla stampa 3D… Il limite è dato solo dal nostro pensiero! Questo è l’insegnamento del Prof. Felice Ragazzo, docente alla Sapienza di Roma. La geometria “poliedrica” rigida e razionale, dura e spigolosa, secondo lui è una gabbia che preclude ogni possibile espressione “apoliedrica”, mentre avremmo spianata la strada della stereotomia computerizzata tramite CNC che renderebbe il mondo delle lavorazioni del legno libero: un nuovo cammino più in sintonia con la natura organica del materiale legno. Innegabilmente poi l’esito estetico delle sue giunzioni porta a un design inedito e affascinate. Il messaggio finale, si può racchiudere allora in una parola: unicità! Tutto ciò che è vivo richiede cure e amore, significa sposare una filosofia di vita. Un messaggio dove qualità e bellezza sono però inscindibili. Vivere significa abitare in osmosi con il tempo che scorre su di noi, mentre il “paesaggio” si trasforma, proprio come accade al legno. Il vissuto è espressione di vita che fa del tempo un valore, mentre la sua pelle cambia e il colore si trasforma per farsi interprete di un passaggio che lascia intatta la sua identità e l’arricchisce di altre esperienze. I materiali naturali cambiano, si tratta di prevedere questo a priori nel progetto e di trasmettere all’utente finale che “il vissuto” costituisce un valore e non un disvalore, perché il profumo del legno non lo sa imitare (ancora) nessuno e certamente – e non può essere un caso – il legno è il materiale più imitato che ci sia!
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Dalla macchina almatericanti e re-macchi n a ali di lavoro (pregiato…) per i robot Con le attuali lavorazioni a controllo numerico, unitamente ai nuovi montaggi robotizzati, va da sé che ci sarà un forte salto di paradigma nell’applicazione del legno in senso costruttivo. In effetti, i pezzi lavorati su CNC sono sempre più accurati e i sistemi robotizzati sono sempre più evoluti e sofisticati. Ma mentre si è avanti nel settore degli arredi, in quello delle costruzioni si è ancora ai primi passi. Inoltre, potrebbe darsi che in prospettiva i due fronti si coagulino formando un nuovo composto tecnologico. Anche di questo si è parlato a Rimini in occasione del 2° Congresso Italiano “Edifici di legno, tanta moda poca cultura”.
Fig. 1 - N. Zabaglia, Castelli e Ponti, Tav. XXXVII. Angeli come robot che librano nell’aria spezzoni di carpenterie.
Il 15 e 16 novembre scorso si è tenuto il 2° Congresso Italiano “Edifici di legno: tanta moda poca cultura” di GQL presso l’Ecoarea better living a Rimini; l’occasione relativa alla sessione sulla prospettiva di industria 4.0 è stata buona per avanzare la seguente tesi: con la maturazione tecnologica oramai raggiunta sul piano delle lavorazioni a controllo numerico, unitamente all’accelerazione che stanno assumendo in questa fase i processi di montaggio robotizzati, ci si deve aspettare un’accentuazione del salto di paradigma – rispetto alle prassi consolidate – nell’applicazione del legno in senso costruttivo. Questa tesi trova fondamento nel fatto che, con il livello tecnologico raggiunto dagli attuali CNC, i pezzi sono sempre più perfetti e nel fatto che, i sistemi robotizzati sono sempre più evoluti e sofisticati (addirittura taluni si possono “indossare”…) e che tutto quindi è nelle condizioni di fare passi avanti. È importante fare un passo indietro e partire da Zabaglia1. Sono importanti alcune immagini del libro “Castelli e Ponti”, a partire dall’effige di copertina, dove un angelo è intento a legare due murali a un putto con una cordicella e la protagonista è la cordicella… perché è con essa che Zabaglia sviluppa il suo ingegno. È significativa l’immagine in cui due carpentieri sono intenti a perfezionare un incastro a Dardo di Giove. Il processo è: un taglio, un colpo al cuneo; un taglio, un colpo al cuneo… fino al raggiungimento della tolleranza voluta. Insomma, un metodo a controllo manuale… È significativa l’immagine in cui degli angeli librano nell’aria spezzoni di carpenterie dando l’idea di virtuale (Fig. 1).
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È infine significativa (ma non sarebbe l’ultima) l’immagine di macchine ammassate in una vasta piazza volte al sollevamento di un grande obelisco. Oggi, che gli angeli zabagliani si sono trasformati in CNC e Robot e il digitale si è ulteriormente potenziato, possiamo ben parlare di Realtà Aumentata. Un corollario implicito della tesi poco sopra avanzata è che l’associazione tra stereotomia digitalizzata e robotizzazione di assemblaggio finirà per diventare un tutt’uno. Un esempio toccato con mano? Il Padiglione ligneo installato presso l’Istituto Svizzero a Roma e realizzato presso l’ETH di Zurigo a cura del Gruppo Gramazio – Kohler (Fig. 2). Naturalmente nuovi problemi, da mille punti di vista, tra uomo e lavoro sorgeranno che, in altre sedi, ma anche in questa, non potranno essere elusi. Per quanto riguarda le giunzioni, un punto tecnologico-tecnico qualificante oramai assodato consiste nella liscezza delle superfici di contatto, oggi possibile grazie ai CNC (Fig. 3). Il salto di paradigma detto prima, nell’associazione tra CNC e Robot, si carica di significato proprio passando da giunzioni poliedriche a giunzioni a-poliedriche. Il passaggio non è soltanto dallo spigoloso al liscio, ma molto più significativamente, tra il complicato e il semplice, dal farraginoso all’assoluto; da un sistema di sfaccettature a delle superfici rigate, come è per esempio un iperboloide parabolico. Un grande stimolo ad approfondire per modernizzare i sistemi di collegamento a tutto legno ci può venire da alcuni storici, ma anche contemporanei esempi, tra cui: Il Trattato di architettura cinese Ying Zao Fa Shi, del XII secolo, scritto da Li Jie; La “religione” dei Giunti Giapponesi; La Pala di San Gerolamo, attribuita ad Antonello Da Messina (un vero e proprio progetto tecnico del legno); Le Nouvelles Inventions pour Bien Bastir, di Philibert De
L’Orme (incentrato sull’utilizzo di pezzi corti); La Carpinteria de lo Blanco di Diego Lopez de Arena (1633), così come trascritto da Enrique Nuere; L'Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri di Diderot e D’Alembert; L’Architettura del legno di Bartolomeo Saldini (1884); Il Manuale del Recupero del Comune di Roma, a cura di Paolo Marconi; ma anche da tutti i tetti e tutti i solai che capita di visionare; il meraviglioso sgabello della regione etiopica dei “Surma” (Fig. 4); le rotture dei tondini di Franco Laner. Io guardo anche cosa fanno le formiche nel Parco di Aguzzano di Roma: sono incessantemente operose; movimentano ordinatamente frammenti vegetali, a volte percorrendo vere
Fig. 2 - Padiglione ligneo presso l’Istituto Svizzero in Roma, realizzato presso l’ETH di Zurigo a cura del Gruppo Gramazio – Kohler (a sinistra nella foto a colloquio con l’autore, ritratto anche durante la sua relazione il 16 novembre scorso a Rimini in occasione del II Congresso di GQL). Fig. 3 - Esempio di plastica intersecatio tra pezzi lignei non squadrati, perfettamente lavorabili su CNC di fascia medio-alta.
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Fig. 4 - Sgabello ligneo monopezzo realizzato in seno alla comunità etiopica dei Surma. Qui a occhio nudo di giunzioni non si scorge traccia. Per percepire intrecci leganti di tessuti e fibre tra struttura primaria e membrature secondarie bisognerebbe scendere a scala di microscopio. Per gentile concessione di Grazia Menna.
e proprie superstrade; a tempo loro erigono sorprendenti crateri a grappoli; sembrano tanti piccoli robot, tuttavia viventi, quindi dotati di un’intelligenza irraggiungibile con mezzi digitali. Nel campo del legno – in termini di robotizzazione – si possono distinguere i seguenti settori, in grassetto gli argomenti qui di stretta pertinenza: • Abbattimento e prime lavorazioni in foresta; • Azioni di stereotomia in officina e a bordo CNC; • Azioni di verniciatura e finitura in officina e a bordo macchina; • Azioni di montaggio parziale in officina; • Azioni di montaggio definitivo in cantiere; • Azioni di stereotomia – montaggio parziale – montaggio definitivo in cantiere; • Gestione delle informazioni tra progetto e cantiere. Attualmente che cosa succede, punto per punto – riferiti al costruire – con la robotizzazione? In officina e a bordo CNC: • Trova applicazione nella movimentazione dei pezzi tra un “magazzino intermedio” e l’altro e tra questi e la rete di CNC; • Trova per lo più applicazione nella movimentazione di carico e scarico dei pezzi in un CNC; • Trova applicazione nella movimentazione e nella stereotomia dei singoli blocchi (non per i telai) destinati a formare le partiture verticali e orizzontali. Azioni di montaggio parziale in officina: • Trova applicazione nella intestazione dei pezzi (per lo più a squadratura regolare) e nel contestuale montaggio di blocchi parziali di parti costruttive; • Trova applicazione nelle forature, per lo più, di tipo sghembo, propedeutiche a montaggi parziali.
Azioni di montaggio definitivo in cantiere: • Trova applicazione nell’assemblaggio di blocchi parziali. Azioni di stereotomia – montaggio parziale – montaggio definitivo in cantiere: • Trova applicazione nei tre tipi di attività. Gestione delle informazioni tra progetto e cantiere: • Trova applicazione, per quanto riguarda la stereotomia digitalizzata e la robotizzazione, nelle varie fasi di sviluppo dell’intero processo produttivo, di un linguaggio gestionale pertinente, coerente e congruente. Attualmente che cosa non è ancora compreso, e che cosa sarebbe auspicabile che lo fosse, nelle metodiche di stereotomia digitalizzata e di robotizzazione, riferiti al costruire? In officina e a bordo CNC: Per ridurre l’impatto di accessori metallici e viti (se non quando occlusi nel materiale-legno), sarebbe necessario e utile trovare applicazione di stereotomia digitalizzata e robotizzazione nella realizzazione di giunzioni non poliedriche, magari dotate di lievi sottosquadri e accostando pezzi a differente tasso di umidità, tale da produrre vincoli reversibili al di sopra di un certo sforzo di disinnesco. Azioni di montaggio parziale in officina: Pertanto, sarebbe necessario e utile trovare applicazione di robotizzazione nel montaggio di blocchi parziali di siffatti pezzi speciali; Per altro verso, sarebbe necessario e utile trovare applicazione di stereotomia – a mezzo robot – finalizzata a giunzioni non poliedriche e robotizzazione nel montaggio di blocchi parziali di siffatti pezzi speciali.
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Fig. 5 - Esempio di comparazione tra superfici di sezioni resistenti in differenti forme di incastro a Dardo di Giove, poliedrica la prima e a-poliedriche le restanti. Posta a valore 1 la superficie nell’incastro poliedrico, via via che, con opportuni modelli, si è accentuata la rotondità, si sono registrati i dati di circa 1.1 (+ 10%) e di circa 1.2 (+ 20%). La reale efficienza di queste seconde varianti va poi commisurata alla diminuzione dell’effetto cuneo dato dagli spigoli vivi nella prima.
Azioni di montaggio definitivo in cantiere: In analogia all’officina, sarebbe necessario e utile trovare applicazione di robotizzazione nel montaggio di blocchi definitivi a partire da blocchi parziali fondati su siffatti pezzi speciali. Azioni di stereotomia – montaggio parziale – montaggio definitivo in cantiere: In alternativa all’officina, sarebbe necessario e utile trovare applicazione di stereotomia – a mezzo robot – finalizzata a giunzioni non poliedriche e robotizzazione nel montaggio di blocchi parziali e poi definitivi di siffatti pezzi speciali. Gestione delle informazioni tra progetto e cantiere: In considerazione di argomenti progettuali e tecnici non convenzionali, per quanto riguarda stereotomia digitalizzata e robotizzazione, sarebbe utile trovare applicazione di un linguaggio gestionale pertinente, coerente e congruente nelle varie fasi di sviluppo dell’intero processo produttivo. Un virtuoso programma di lavoro per il futuro sarebbe: Progettare, progettare, progettare… Calcolare, calcolare, calcolare… Prototipare, prototipare, prototipare… Rompere, rompere, rompere… Sperimentare, sperimentare, speri-
mentare… Pubblicare, pubblicare, pubblicare… Collaborare, collaborare, collaborare…, anche con i robot… (Fig. 5.)
CONCLUSIONI
Guardandosi attorno, non può venire meno la netta sensazione di toccare con mano il fatto che il legno aspetta da noi generose iniziative di innovazione e di progresso; che la “salute” dei CNC sia ottima; che progressi di integrazione tra CNC e robotica siano ormai prassi quotidiane nel campo del mobile, degli oggetti d’uso e delle suppellettili, progressi che non aspettano altro che essere trasferiti a maggiore scala al campo delle costruzioni; a Zurigo, ma non soltanto, il braccio a zampa di rapace ci ha fatto capire che non è più ora di indugiare. Tutto ciò al fine migliore per il legno e nell’interesse di chi ci ha studiato; ci ha sperimentato; ci ha provato; ci ha creduto e non ha lesinato il suo sostegno; di tutti coloro che faranno di questo tema un motivo di futuro. Nota 1. Nicola Zabaglia, (1664 – 1750) celebre inventore, ingegnere, carpentiere romano, tra XVII e XVIII secolo. Pur semi-analfabeta, ma di grande ingegno, ricoprì, tra l’altro, ruoli di primo piano presso la Fabbrica di San Pietro. La prima edizione di Castelli e Ponti (di fatto il suo manuale) risale al 1743 a cura dello stampatore romano Niccolò Pagliarini. Nel 1824 fu pubblicata una edizione più esauriente composta di numerose tavole, unitamente a una biografia curata da Mons. Francesco Maria Renazzi.
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PROIECTUM HOVAL
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Il comfort e la sostenibilità si sposano all’efficienza
Il residence Nives a Bressanone, dimostra quanto può influire la sensibilità della committenza sulla portata innovativa di una realizzazione, che diventa un esempio vincente certificato CasaClima A con il contributo di Hoval.
A Bressanone, in una tranquilla zona collinare si trova il residence Nives. Questo residence, progettato dallo Studio Solarraum, è stato realizzato in soli sei mesi con l’importante contributo di Hoval per le soluzioni impiantistiche. La genesi del progetto è interessante perché, nella sua evoluzione, dimostra quanto può influire la sensibilità della committenza sulla portata innovativa di una realizzazione.
DALLE CENERI DI UN VECCHIO EDIFICIO
In queste pagine e in quelle successive, alcuni scorci degli esterni del residence Nives e i razionali spazi interni. A destra, la sede della centralina termica collegata all’impianto di ventilazione meccanica controllata.
La nuova struttura sorge sulle ceneri di un vecchio edificio, obsoleto ed energivoro, che si è preferito demolire piuttosto che riqualificare. Inizialmente la proprietà era mossa soprattutto dall’obiettivo di mettere a reddito l’edificio, ammortizzando nel più breve tempo possibile i costi dell’intervento: il nuovo edificio era stato concepito come costruzione tradizionale mas-
siccia in calcestruzzo, con mattoni e pilastri. Man mano che il progetto prendeva forma, sono emerse però nuove esigenze che hanno portato a riconsiderare l’intero progetto in un’ottica di sostenibilità ambientale a tutto tondo. Con l’obiettivo di far percepire all’ospite del residence un grado tale di benessere, da non poter fare a meno di generare un proficuo passaparola. A livello di design il progetto è costruito a “misura di cliente”. Il Residence Nives si compone di 17 appartamenti, di cui 15 monoloca-
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li e 2 bilocali. Le ampie vetrate sono state progettate per trasmettere la sensazione di essere all’interno, protetti dal caldo estivo e dal freddo invernale, pur provando la sensazione di vivere immersi nella natura esterna. Le lamelle orientabili delle finestre regolano la luminosità a seconda dei gusti del cliente. Domina l’effetto legno, sia sui rivestimenti a terra che su alcune pareti. In legno sono anche le pavimentazioni delle ampie terrazze.
PUREZZA DELL’ARIA IN STRUTTURE SALUBRI
Chi trascorre qualche giorno di riposo in una località come questa, con vista sulle Alpi, non desidera altro che staccare la spina da tutto, assaporando aria pulita, una sensazione di benessere e di quiete. Partendo da questa premessa, sono stati definiti e modificati alcuni importanti dettagli progettuali, tra cui anche la realizzazione di un intero piano superiore in legno.
Comfort and sustainability are combined with efficiency In Bressanone, in a quiet hilly area is the Nives residence. This residence, designed by Studio Solarraum, was built in just six months with the important contribution of Hoval for plant solutions. The genesis of the project is interesting because, in its evolution, it shows how much the sensitivity of the client can influence the innovative scope of an achievement.
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All’isolamento acustico si è prestata particolare attenzione, tanto da ottenere parametri ben più alti di quanto previsto dalle normative. Tutto questo ha richiesto l’elaborazione di stratigrafie dedicate, la suddivisione di alcuni appartamenti con setti in calcestruzzo, l’utilizzo di pannelli in gesso fibra per le pareti a secco e della lana di roccia per le pareti in legno. Grazie a questi interventi è stato possibile ottenere valori di 60 dB rispetto ai 50 dB previsti per legge. Anche a livello di calpestio, mentre le normative prevedono 63 dB, qui il valore scende a ca. 40 dB. Un altro aspetto particolarmente curato è la salubrità dei materiali utilizzati nell’intera struttura, compresi i componenti minori quali le colle o le vernici, l’adozione di tessuti naturali e antiacaro e di mobili privi di prodotti nocivi, in base anche a quanto previsto dalla certificazione CasaClima Welcome.
L'attenzione all'ambiente si nota anche in altri importanti dettagli: i serramenti, essendo protetti dalla copertura e quindi non soggetti all’usura delle intemperie, sono stati realizzati in legno naturale, privo di trattamenti. Contemporaneamente è stato eliminato il guscio in alluminio, che sarebbe stato energivoro e avrebbe quindi indotto un forte impatto energetico, oltre che estetico. Per ottenere un ulteriore risparmio dei consumi, per l'irrigazione e il risciacquo dei WC è stato previsto l’utilizzo di acqua di irrigazione dedicata e non potabile.
LE SOLUZIONI HOVAL DI VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA
A livello impiantistico l'edificio, collegato a un sistema locale di teleriscaldamento, è stato provvisto di due impianti di ventilazione meccanica controllata Hoval HomeVent FR 500, per riscaldare il primo e il secondo piano. Anche questa scelta è stata determinata dall’obiettivo di aumentare il comfort e di abbattere il più possibile le emissioni sonore. Con la VMC Hoval è garantita la qualità dell’aria: vengono filtrate le particelle di sporcizia, le sostanze nocive, le polveri e i pollini, mentre l’aria viziata e gli odori vengono neutralizzati in automatico e con un ulteriore recupero di calore e umidità, senza dover aprire le finestre. Grazie al recuperatore entalpico, questa soluzione permette infatti di recuperare il calore e l'umidità dell'ambiente evitando sia la formazione di condensa che di aria eccessivamente secca. Grazie all'elevato recupero dell'umidità, che arriva fino al 90%, l'aria esterna filtrata viene riscaldata e umidificata, utilizzando l'energia ricavata dall'aria estratta dagli ambienti. In questo modo si risparmia più energia di quanta ne venga consumata, con una notevole riduzione dei consumi e dei costi, anche grazie al sistema di regolazione intelli-
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gente Hoval TopTronic®E che adatta automaticamente il funzionamento dell'impianto, il recupero di calore e il consumo di energia, in base alle reali necessità e all'andamento delle condizioni meteorologiche esterne.
LE POTENZIALITÀ PER IL FUTURO
Con un’ottica lungimirante e un approccio flessibile, il residence NIVES è stato dotato di
predisposizioni per installare, nel caso in futuro dovesse risultare necessario, anche un impianto solare termico e un impianto fotovoltaico. Per il momento l’edificio è sotto osservazione. Per monitorarne attentamente i consumi nel corso dei prossimi tre anni e valutare l’opportunità o meno di aggiungere un impianto fotovoltaico, un impianto solare termico o eventualmente una soluzione combinata.
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La tecnologia al servizio del benessere
La visita in FBE Woodliving ci affascina per la scelta purista che sottintende la filosofia costruttiva basata sull’interazione biofisica tra legno e uomo, che Giovanna Fongaro ci illustra a partire dalle pareti per le quali l'azienda ha realizzato il brevetto MHM. Insieme – con l’editore di Web and Magazine Pietro Ferrari, l’Amministratore delegato di Hundegger Italia Luca Dal Bianco e il Responsabile commerciale per Hundegger Italia Ugo Campeotto – visitiamo lo showroom, e poi con Enrico Fongaro, il fratello di Giovanna, anche l’ufficio tecnico e uno dei reparti produttivi. Alla fine, ci lasciamo con l’idea di tornare, come accade quando un luogo regala molta ricchezza fatta del team FBE, dei loro progetti e dei loro sogni.
In queste pagine Sonia Maritan con Giovanna Fongaro, Ugo Campeotto e Luca Dal Bianco, prima accolti nello showroom e poi nell'ufficio tecnico dove vediamo i progettisti FBE all'opera.
L’entusiasmo di Giovanna Fongaro è contagioso e la sua professionalità e certamente nata dalla sua appassionata dedizione verso il legno. «La storia che vi racconto è bellissima perché credo che sia importante riuscire a creare il connubio del “costruire” con il legno fondendolo con la massività del muro, questa è una cosa importante per noi italiani: culturalmente è connaturata in noi l’idea di una casa stabile, di una casa che deve durare una vita o due vite, anzi generazioni, nella quale diventa importante in primis la solidità. Non a caso il pay off di FBE Woodliving, che potremo visitare sia a Bolzano con Klimahouse che a Verona con Legno&Edilizia, ma anche al MADE, è: “Vivere la casa di legno massivo”». Partendo dal presupposto che la presenza del legno contribuisca – in misura crescente secondo il suo utilizzo – a rendere più conforte-
vole un ambiente, voi prediligete il muro di legno e affidate a esso anche il compito di “fare” massa? «Nel caso dell’X-Lam, che fa spessore se coadiuvato dal materiale isolante, la coibentazione contribuisce a raggiungere un certo livello di efficienza energetica. Nel nostro caso, invece, abbiamo il legno che fa il suo lavoro e a lui deleghiamo tutte le performance possibili. Il legno di suo fa una cosa incredibile, però lo fa sempre naturalmente, cioè ha la caratteristica di essere un isolante: isola dal caldo, dal freddo, dal rumore, dall’umidità, dalle onde magnetiche e ne esalta le caratteristiche sismiche. È però fondamentale che il legno ci sia: in primo luogo come quantità, perché la resistenza la fa, però è fondamentale che la faccia come spessore. E poi, un’altra cosa importante è consentirgli di fare il proprio lavoro esaltandone le caratteristiche intrinseche: io posso prendere un pezzo di legno di qualsiasi dimensione, però se poi lo costringo a coabitazioni forzate con materiali che hanno caratteristiche differenti (colle, coibentazioni di vario genere), non gli permetto più di fare il suo lavoro. Il legno deve respirare perché continua a vivere e continua a offrire prestazioni massime per creare un buon confort consentendoci di vivere con reale qualità». Certo, il legno è la ragione per cui quando si entra in uno chalet si percepisce una forte sensazione di benessere: essere avvolti all’interno di un ambiente da un guscio ligneo restituisce un beneficio immediato. «In effetti, accadano i medesimi fenomeni di rigenerazione fisica e psichica che si riscontrano all’interno di un ambiente naturale. Stiamo facendo una ricerca per la quale abbiamo
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finalmente un risultato scientifico, realizzata da un pool di donne in collaborazione con l’Università di Padova: stiamo misurando la capacità che ha il legno di creare comfort. Lavoriamo sull’interazione bio-fisica che l’uomo ha sulla materia: fino a ora tutti gli studi che sono stati fatti erano ricerche a livello fisico non biochimico. Noi stiamo invece andando a lavorare sull’interazione biofisica tra legno e uomo. Dobbiamo imparare a capire cosa siamo, oltre che tentare di capire, come facciamo da secoli, chi siamo. Se in una cameretta per un bambino iperattivo si inserisce un tavolo di vetro che è un materiale riflettente, si sbaglia. Noi abbiamo presentato questo studio alla Confindustria Vicenza (articolo su “Il giornale di Vicenza” dell’8 marzo 2018), in questa sede il professore dott. Maurizio Grandi dell’Università di Torino ci diceva: “Noi siamo molecole, la molecola è fatta di acqua, fibra ed elettricità, quest’ultima è quella che comanda l’intera struttura, e i materiali sono costruiti allo stesso modo, di conseguenza la relazione che noi abbiamo con i materiali, è fatta di scambi elettrici”. Adesso possiamo asserire che si basa su un dato scientifico l’affermazione che “il legno è un materiale antistress, benefico e sano”». Le tavole dei muri di legno senza colla come stanno insieme e come mai hanno la superficie zigrinata? «La zigrinatura viene eseguita per aumentare l’efficienza energetica del muro di legno. Il muro di legno viene realizzato posando a strati incrociati tavole di abete di mm 23, connesse con chiodi in alluminio ad alta capacità di
tenuta. L’alluminio è un materiale assente di conducibilità, non si ossida, è riciclabile ed essendo omogeneamente distribuito sulle tavole migliora la tenuta minimizzando i ponti termici. Questi piccoli chiodini ci danno la possibilità di creare un monolite che è possibile tagliare, fresare in qualsiasi punto come e dove sia necessario. Una parete monolitica che può essere utilizzata nei modi più diversi. Il legno è un materiale che dà molto, ma impone poche regole che vanno obbligatoriamente rispettate. Lo spessore delle tavole di mm 23, ci permette inoltre di utilizzare quella parte del tronco dell’Abete che non sarebbe valorizzato in edilizia. Questo ha anche una funzione ecologica in quanto diamo valore a un prodotto impiegandolo, come vedrete nel reparto produttivo». Quali sono queste regole determinanti da cui partire? «Prima di tutto la selezione e la qualità del materiale, in base al protocollo CE che raccoglie tutte quelle competenze contenute nella normativa. In secondo luogo, è fondamentale la tecnica di costruzione e la qualità nella esecuzione dell’istallazione; nulla va lasciato al caso e in cantiere tutto deve essere già definito. Una delle cose che abbiamo imparato, con quaranta anni di esperienza, è che noi non dobbiamo mettere assieme troppi materiali, perché i materiali hanno delle diverse caratteristiche, non sempre compatibili e possono minare la qualità del risultato finale. Il legno come prima ribadito è un materiale eccezionale ed è lui che rende una abitazione speciale».
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Nel reparto produttivo troviamo 3 Hundegger e (altre 2 si trovano in un altro stabilimento FBE), fra cui la nuova K2i acquistata lo scorso anno a cui dedichiamo questo reportage fotografico. Nelle foto di gruppo, sopra, da sinistra a destra: Enrico Fongaro, Luca Dal Bianco, Sonia Maritan e Ugo Campeotto. Sotto, da sinistra a destra: Luca Dal Bianco, Ugo Campeotto, Enrico Fongaro, Sonia Maritan e Andrea Fongaro.
Tornando alla parete, si tratta di una parete monolitica che può essere rivestita con qualunque materiale? «Non solo, ma noi possiamo fare quanti strati vogliamo: partendo da un minimo di tre strati, e aggiungendone sempre in numero dispari, possiamo arrivare fino a muri di 34 centimetri. La parete grezza va poi rivestita esternamente con un cappotto, normalmente si utilizza la fibra di legno, per coerenza e per abbinare la parete a uno stesso materiale anche per quanto riguarda la funzione coibentante. Con la fibra di legno, assicuriamo la miglior prestazione termica, in modo da raggiungere la classe richiesta dal committente. Un'altra alternativa è il sughero, oggi disponiamo del sughero bruno termotrattato che ci permette di rasare con una base di calce, quindi con un materia-
le della nostra tradizione sempre nell’ottica di dare una abitazione naturale. Infine, la calcecanapa, un prodotto meraviglioso per esterni che amplifica le caratteristiche del muro in legno massiccio, realizzato con materiali naturali. Internamente la parete viene rivestita con vari prodotti che vanno dal cartongesso (il più economico), fibrogesso, legno, argilla ecc. in base alla finitura estetica che il committente intende raggiungere. La particolarità è che il nostro rivestimento interno viene sempre posato direttamente a contatto con il legno e quindi si ha sempre la sensazione di un muro pieno. Non abbiamo presenza di intercapedini che portano l’allontanamento del legno, diminuendone le prestazioni. Comunque, si tratta sempre di capire se la nostra casa asseconderà una determinata filosofia del costruito e corrisponderà a uno stile di vita o se invece il cliente è interessato a cose diverse». FBE però non annovera fra le sue soluzioni l’XLam, perché? «L’X-Lam ha due principi a cui noi non abbiamo aderito, il primo è che toglie la naturalità del legno: perché optare per una casa tutta in legno e poi riempirla di colla a me sembra un controsenso, sia per il cliente sia per il legno, per il cliente perché la respira e per il legno perché non riesce a respirare. Tagliamo le piante, le lavoriamo e poi le additiviamo di colla?! Insomma, noi abbiamo scelto un’altra strada. In secondo luogo a noi piace il legno naturale massiccio, se uno sceglie la casa di
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legno, il materiale predominante deve essere il legno; perché usarne poco riducendone lo spessore e utilizzando la chimica? Noi utilizziamo, invece, il materiale più salubre». Approfondiamo allora i vostri progetti e le destinazioni d’uso che più frequentemente soddisfate? «Siamo specializzati in strutture abitative realizzando i sogni del cliente senza limiti costruttivi e con una qualità molto elevata. Al committente offriamo una abitazione che lo avvolga e lo faccia sentire non solo a casa, protetto, ma anche in un ambiente super confortevole. Operiamo inoltre con il pubblico e specialmente realizzando asili nido, facciamo in modo che i bambini crescano nell’ambiente migliore che ci sia: un ambiente privo di emissioni, molto isolato, a risparmio energetico, isolato acusticamente, resistente al fuoco: una massa così resiste davvero per ore al fuoco! Questo, costruito con le nostre tavole, è un legno massivo a connessione meccanica. Noi nasciamo, però, facendo BlockHaus dal 1975. L’evoluzione successiva è stata il Sistema MHM. Comunque, proseguiamo anche nella produzione delle case in BlockHaus, che rimane la massima espressione della casa di legno. Abbiamo fatto circa 4.000 strutture di vario genere, tra cui l’ufficio di un cementificio, che poi è stato davvero molto apprezzato». Dopo la visita dello showroom, ci rechiamo in un altro settore con Enrico Fongaro, quello del progetto! «Dal nostro ufficio tecnico nasce il contatto con il cliente per quanto riguarda l’aspetto
contrattuale, la scelta dei materiali, le decisioni operative generali. La seconda fase è quella di progettazione costruttiva con i calcoli strutturali e sismici fatti dall’ingegner Chiara Tecchio che segue tutta la parte ingegneristica. I punti critici della struttura vengono rinforzati con piastre antisismiche ed è possibile fare un pannello più performante secondo la geolocalizzazione dell’edificio. Il geometra Federico Cappellazzo segue la parte più esecutiva, viene inserito a disegno tutto quello che si può visualizzare all’interno di un progetto. All’interno dell’abitazione si possono vedere tutte le fasi costruttive, gli alloggiamenti degli impianti, arrivando addirittura anche a visualizzare la singola vite. Andiamo ad analizzare tutti i punti delicati, come, per esempio, l’attacco a terra: è fondamentale che venga analizzato nei minimi particolari il punto di contatto tra la parte in cemento e la parte lignea. Viene eseguita la scelta dei materiali e stabilita la logistica dei cantieri, ordini di fornitura e di acquisti e le tempistiche di cantiere. A ogni cantiere viene assegnato un tecnico che avrà il compito di relazionarsi con il committente, il direttore dei lavori e le nostre maestranze operanti in cantiere ed eventuali altre figure presenti durante i lavori di realizzazione dell’abitazione. L’architetto Michele Vigato fa il lavoro di interfaccia tra le richieste e le esigenze del cliente controllandone la fattibilità. A livello di associazioni, come Federlegno e Consorzio Legno Veneto, vogliamo condividere le esperienze in modo di evitare l’improvvisazione da parte di operatori non preparati».
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In queste pagine alcuni dettagli della nuova K2i acquistata nel 2018, come il contenitore che raccoglie i chiodi di alluminio che poi entrano nel centro di lavoro, la fresa in primo piano pronta al taglio e uno schizzo che Enrico Fongaro fa per spiegarci come la disposizione dei chiodi non sia affatto casuale ma risponda alla normativa ETA.
Con Enrico Fongaro, infine, visitiamo uno degli impianti di produzione di FBE. «Ci troviamo in un capannone energeticamente autonomo, perché la produzione garantita dai pannelli fotovoltaici equivale al consumo dell’azienda. Il riscaldamento viene ottenuto recuperando i trucioli di lavorazione: possiamo dire che è una struttura passiva con un impianto sotterraneo di recupero trucioli e convogliamento alla caldaia». Poi ci troviamo di fronte a una scanalatrice e piallatrice automatica Hundegger e possiamo vedere come nasce il Sistema MHM! «La macchina, funzionante da dieci anni, è l’unica in Italia per la produzione di MHM. La prima fase è la selezione del materiale: il materiale da costruzione deve rispettare determinate caratteristiche; abbiamo una tabella di riferimento sulla macchina e seguiamo delle procedure in base alle quali si va a selezionare il materiale che dev’essere adatto per la costruzione e quindi possedere le giuste dimensioni, il giusto grado di umidità e garanti-
re l’assenza di nodi pericolosi. Dopo la selezione, la prima operazione che fa questa macchina è una battuta laterale e una serie di scanalature. Queste scanalature serviranno poi per migliorare le caratteristiche di isolamento del pannello, perché le camere d’aria fanno sì che la velocità di abbassamento del calore venga frenata da spazi non omogenei. Quindi, innanzitutto ogni tavola viene piallata e dotata di scanalature, che aumentano lo sfasamento termico e diminuiscono la trasmittanza termica nella parete finita, creando una camera d'aria e garantendo quindi un valore di isolamento migliore rispetto al legno pieno. In questa prima fase vengono realizzate le fresature che poi saranno ideali per creare la battuta, più precisamente per ogni tavola che viene fresata, viene creata una battuta alternata laterale che garantisce precisione e maggiore resistenza. La nostra azienda ha cinque Hundegger, tre sono qui e due in un altro capannone. Nel 1985 ho creato un programma in Autocad che trasforma i dati per la K2». «Qui si vede che il Wandmaster ha la possibilità di lavorare anche con larghezze diverse». – precisa Luca Dal Bianco –. «È una filosofia che ha messo a punto Hundegger a suo tempo – riprende Enrico Fongaro –, fino a pochi anni fa si usava solo la parte centrale del tronco, perché il resto del materiale, come le parti laterali, venivano scartate.
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Per ottimizzare il materiale è nata l’idea di produrre case con questo materiale poco considerato; così Hundegger ha messo a punto questo impianto Wandmaster che utilizza materiale meno nobile rispetto alla parte centrale del tronco, ma senza perdere di qualità. Noi, avendo la certificazione ETA, possiamo utilizzare solo tavole che hanno misure maggiori di 14 centimetri». I chiodi di alluminio che costellavano i muri di legno esposti nello showroom, li ritroviamo nel reparto produttivo, infatti Wandmaster è un centro di lavoro computerizzato per la chiodatura. «Nel Wandmaster le singole tavole vengono pressate e unite a strati incrociati con una chiodatura in alluminio. La macchina riconosce la larghezza delle tavole in automatico: esse vengono posate con perfetta precisione e i chiodi grippati di alluminio vengono posizionati sugli incroci delle tavole secondo la normativa ETA, tale da garantire un'alta tenuta, precisa e puntuale, e rendere la parete di legno massiccia omogenea. La macchina realizza pannelli per pareti con dimensioni di 3 x 6 metri e spessori fino a 34 centimetri. Quindi questa macchina deposita le tavole e poi le chioda e i chiodi d’alluminio vengono inseriti in un contenitore ed entrano in diversi canali per essere aspirati dalle tubazioni ed entrare nel centro di lavoro già in posizione.
Sul pannello piallato e calibrato dal programma vengono effettuate le lavorazioni importanti. La macchina opera con aggregati a cinque assi, lavorando il pannello su tutti i lati». «C’è un aggregato particolare sulla nuova K2i, recentemente installata, che unisce saldamente le lamelle tramite “chiodi” di faggio – precisa Ugo Campeotto –.L’operatore carica le lamelle sulla rulliera di carico della macchina K2i che automaticamente, tramite un apposito girapezzi, le unisce fino a uno spessore di 65 centimetri; quindi, le morse di movimentazione portano l’unità formata fino all’apposito aggregato che fa il foro e introduce simultaneamente le spine di faggio secondo una sequenza prestabilita che garantirà la solidità e tenuta del pezzo finale». Questa è l’ultima macchina che avete istallato, fra la vostra serie di Hundegger? «Sì, come sopra anticipato da Ugo Campeotto – riprende Enrico Fongaro –, abbiamo installato nel 2018 una nuova K2i, che unisce saldamente le lamelle tramite “chiodi” di faggio. Questo ci permette di realizzare un solaio in legno con il sistema “Brestapell” denominato PHE senza la presenza di colle. Sempre sposando la nostra filosofia che nella casa il legno utilizzato deve essere naturale». Il solaio PHE si sposa perfettamente con la parete MHM: la parete ha diversi spessori? «Certo il solaio PHE, realizzato anche lui con il legno naturale senza colle, è il connubio perfetto con la parete in legno massiccio MHM, risultando esteticamente molto gradevole. Entrando maggiormente nel dettaglio, la costruzione della parete di MHM può essere interna o esterna, a seconda dello spessore che impostiamo e che la macchina esegue. L’operatore introduce una tavola alla volta che viene presa in automatico e allineata nel primo strato su un piano di lavoro, il secondo strato viene fissato in automatico da una chiodatrice che spara chiodi in alluminio, secondo un certo criterio, rispettando un passo predeterminato per le certificazioni, perché questi muri sono certificati per la funzione e la tenuta richiesta dall’utilizzatore. I chiodi assolvono la funzione che nell’X-Lam è demandata alla colla, lasciando così alle tavole che sono state appositamente prelavorate la funzione di isolamento.
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In alto, mentre osserviamo le pareti finite, da sinistra a destra: Pietro Ferrari, Ugo Campeotto, Sonia Maritan ed Enrico Fongaro. Sotto, da sinistra a destra: Andrea Fongaro, Enrico Fongaro, Ugo Campeotto, Luca Dal Bianco, Angelo Benetti e Pietro Ferrari.
Una volta fatta la parete dello strato desiderato il semilavorato passa in automatico sulla PBA che è una macchina a portale con vari aggregati di frese e di lame per fare il taglio del pannello secondo il progetto e nella misura necessaria». Nel centro di taglio a portale PBA a 5 assi prosegue quindi la produzione? «Una volta generata la parete con il Wandmaster, essa, attraverso una rulliera, entra nella PBA: la prima operazione eseguita è la piallatura per creare un pannello di spessore uniforme e in seguito, attraverso i vari utensili, si può fare qualsiasi taglio per dimensionare la parete e inserire le varie lavorazioni (alloggiamento, travature, cordoli, ecc.) e fresature richieste come quelle che si effettuano, ad esempio, per le tracce degli impianti». Nella sede in cui ci troviamo si realizzano tetti, pareti e in parte serramenti, in un altro stabili-
mento le porte, mentre un terso stabilimento è dedicato unicamente ai solai. Terminiamo parlando del Sistema BlockHaus, nato con l’azienda nel 1975, realizzato con il Centro di taglio K2 di Hundegger. «È un centro di lavoro completo che taglia, fresa e crea incastri, con una zona dedicata al BlockHaus, ai tetti e ai solai, composta da 4 frese indipendenti. È guidata da un software i cui dati arrivano direttamente dall'ufficio tecnico, attraverso un programma di progettazione tridimensionale».
Technology for the well-being The visit to FBE Woodliving fascinates us with the purist choice that implies the constructive philosophy based on the biophysical interaction between wood and man, which Giovanna Fongaro illustrates us starting from the walls for which the company has created the MHM patent. Together - with the publisher of Web and Magazine Pietro Ferrari, the Managing Director of Hundegger Italia Luca Dal Bianco and the Sales Manager for Hundegger Italia Ugo Campeotto we visit the showroom, and then with Enrico Fongaro, Giovanna's brother, also technical office and one of the production departments. In the end, we leave with the idea of returning, as happens when a place gives a lot of wealth made by the FBE team, their projects and their dreams.
TECHNICA ADVECO
www.adveco.it di Sonia Maritan
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Scarpette…a piccoli passi Dal 1963 Adveco è specializzata nella produzione di ferramenta per le costruzioni di legno, un’azienda che segue un processo di rinnovamento assecondando una crescita continua ma graduale, e puntando al suo miglioramento concreto come testimonia l’approccio “familiare” che ha verso il proprio team interno, ma anche l’ottenimento nel 2017 della certificazione EN 1090 per dichiarare la conformità dei suoi prodotti… che sarà possibile toccare con mano a Verona in occasione di Legno & Edilizia dal 7 al 10 febbraio 2019 presso uno stand che l’azienda ha ampliato e rinnovato.
Sopra, la ferramenta di Adveco utilizzata su alcuni cantieri. Nella pagina accanto i disegni tecnici di un angolare nervato e di una staffa portapilastro sdoppiabile.
L’investimento sostanzioso per l’ampliamento di un capannone adibito a magazzino rimane un obiettivo primario che l’azienda sta portando avanti, un progetto che prosegue nonostante le lungaggini burocratiche che rallentano l’inizio dei lavori e la conseguente costruzione del fabbricato. Il progetto è stato ultimato e si prevede di iniziare al più presto il cantiere del nuovo capannone: un magazzino di cui si sente fortemente la necessità perché in quello esistente le lamiere iniziano "a starci strette". Il progetto prevede un magazzino efficiente e snello che permetta di essere più rapidi e precisi con le consegne, aumentare il servizio al cliente e organizzare meglio le attività in azienda; nell’era di Amazon e della consegna delle merci in “tempo reale” questo spazio sarà prezioso per avere un po’ di polmone per il prodotto standard e rispondere al mercato con più immediatezza. L’acquisto di una nuova linea compatta di alimentazione per nastri di lamiera testimonia
l’attenzione che Adveco pone anche al proprio lay out produttivo, in cui il rinnovo continuo del parco macchine riveste un ruolo determinante per costruire i prodotti in modo qualitativamente migliore con prodotti rifiniti meglio e per un perfezionamento continuo delle fasi di lavoro, perché la ferramenta standard venga prodotta con un metodo sempre più efficace nel processo, che si porta con sé anche una conseguente efficacia produttiva. Infatti, il personale deve essere preparato e ognuno porta il suo contributo, ma se il processo aziendale è rigoroso ed efficace, anche il personale aumenta la sua resa. Miglioramenti sui processi aziendali sono in essere e saranno sempre in corso, assecondando un progetto implicito di crescita a piccoli passi secondo cui non si smette mai di migliorare, e d’altra parta la fase lavorativa in cui si trova l’azienda, non permette, così come è stata impostata e avviata, di fare diversamente.
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TECHNICA ADVECO
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Nell'immagine sopra il disegno tecnico di una staffa di base, e sotto quello di una capriata con l'indicazione della ferramenta prevista per lo specifico caso. La fotografia in alto al centro ritrae, invece, una linea del reparto produttivo, mentre il disegno a destra della foto rappresenta una tavola dettagliata della fornitura di ferramenta per un cliente. Nella pagina accanto, in basso, è indicata la posizione centrale dello stand di Adveco sulla planimetria del padiglione di Legno & Edilizia, ormai alle porte (7-10/02/19 Verona).
Gli stimoli del mercato e le richieste dei clienti portano, infatti, continuamente Adveco a ragionare sui progressi che si possono fare in azienda nel raggiungere la massima efficienza e ridurre gli sprechi basandosi proprio sul perfezionamento dei fattori produttivi legati alla microeconomia aziendale attraverso lo sviluppo di Sistemi di Gestione finalizzati al contenimento dei costi di produzione.
Un rinnovamento a piccoli passi, da farsi giorno dopo giorno, con continuità, per incoraggiare ogni persona ad apportare progressivamente piccoli cambiamenti il cui effetto complessivo diventa un processo di selezione e miglioramento dell'intera organizzazione aziendale. Un modo di fare, quello che contraddistingue lo stile Adveco, che si basa su regole non scritte, ma tramandate dalla famiglia Moretti: rispetto e correttezza nei rapporti lavorativi e umani. Rapporti professionali sicuramente, ma anche un approccio interpersonale corretto e rispettoso e “quasi familiare” con il team che compone la grande “famiglia Adveco”.
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Quest’atteggiamento ha permesso all’azienda negli anni di consolidare la sua collaborazione con i propri dipendenti, e rafforzare la partership con i propri fornitori sviluppando relazioni commerciali durature. Come dimostra l’ottenimento della EN1090 già dal 2017, norma che disciplina i manufatti di ferro saldati, che ha permesso ad Adveco di proporsi sul mercato con un prodotto studiato ad hoc per il cliente che lo commissiona, ma anche di trovare clienti nuovi e di entrare in più cantieri. L’azienda, infatti, con il suo know how e la sua tecnologia è in grado di produrre manufatti medio piccoli a disegno di spessore variabile dai 2 ai 15 millimetri. Il processo di miglioramento a piccoli passi, significa anche assecondare il progetto di internazionalizzazione, acquisendo via via piccole quote di mercato sia nello stampaggio lamiere sia nella ferramenta del legno, puntando a consolidare e aumentare le aree di interesse. L’ampliamento del capannone sarà di importanza decisiva in questa strategia espansionistica. Infine, non possiamo che invitare i lettori a
Legno&Edizia, dove Adveco si presenterà con uno stand ampliato e rinnovato, di dimensioni doppie rispetto l’ultima volta: passa, infatti, da 32 a 64 metri quadrati. Concepito come un’isola aperta sui 4 lati per invitare all’incontro, stimolare dialoghi di consolidamento con i clienti acquisiti e nuove partership con quelli che clienti diverranno!
Adveco at Legno&Edilizia Since 1963, Adveco has specialized in the production of hardware for wood constructions, a company that follows a renewal process supporting a continuous but gradual growth, and aiming at its concrete improvement as evidenced by the "family" approach it has towards its internal team, but also the achievement in 2017 of the EN 1090 certification to declare the conformity of its products ... which will be possible to touch in Verona at Legno & Edilizia from 7 to 10 February 2019 at a stand that the company has expanded and renewed.
TECHNICA HASSLACHER www.hasslacher.com di Franco Riccardi
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Anche gli architetti dell’HoHo di Vienna contano sulle superfici Exzellent © cetus Baudevelopment GmbH | Erich Reismann The architects of the HoHo Vienna rely on excellent surface © cetus Baudevelopment GmbH | Erich Reismann
Nel 2011 il Gruppo HASSLACHER ha rilevato il sito produttivo di Stall im Mölltal; oggi, lo stesso impianto produttivo non è più riconoscibile: oltre all’aumento delle capacità produttive, il Gruppo HASSLACHER ha apportato importanti contributi nell’area dell’innovazione nel settore, in particolare per quanto riguarda la superficie del CLT.
La finitura nel settore del CLT
Nel 2011 il Gruppo HASSLACHER ha rilevato il sito produttivo di Stall im Mölltal; oggi, lo stesso impianto produttivo non è più riconoscibile: oltre all’aumento delle capacità produttive, il Gruppo HASSLACHER ha apportato importanti contributi nell’area dell’innovazione nel settore, in particolare per quanto riguarda la superficie del CLT.
MIGLIORAMENTO DELLE PROPRIETÀ MECCANICHE
Con l’utilizzo di tecnologie produttive di ultima generazione è stato possibile migliorare in modo decisivo le proprietà meccaniche ancorate nella Valutazione Tecnica Europea e inoltre è stato possibile migliorare decisamente le possibilità di utilizzo del CLT ivi descritte. Ora sono possibili la confezione di 11 strati e uno spessore di 360 mm. Le proprietà meccaniche come il modulo di elasticità nella direzione della fibra, la resistenza alla flessione, la resistenza al taglio e la resistenza al taglio nel piano del pannello sono state migliorate e offrono, quindi, una progettazione e costruzione più snella ed economica grazie al minor uso di materiali con la stessa capacità portante e rigidità degli elementi.
NUOVI STANDARD NELLA SUPERFICIE
Le richieste riguardo la finitura della superficie del CLT si fanno sempre più esigenti. Il crearsi di fughe sui lati a vista viene difficilmente accettato dalle committenze. Con le lamelle brevettate HASSLACHER Exzellent, appena aggiunte all’ETA, sono stati stabiliti nuovi standard in termini di fessurazioni e fughe, grazie al nuovo strato esterno con superficie chiusa. Inoltre le lamelle HASSLACHER Exzellent, nel corso della progettazione e del calcolo statico, possono essere calcolate come una lamella di legno massiccio, e a livello di calcoli antincendio non sono state rilevate differenze. Le lamelle HASSLACHER Exzellent consentono l’ottimale utilizzo economico di diversi tipi di legno nella loro miglior qualità. La superficie Exzellent HASSLACHER è disponibile opzionalmente con legni teneri come Abete rosso, Abete bianco, Larice, Pino e Cirmolo – o con legni duri come Betulla o Rovere.
CENTRO DI FINITURA SUPERFICI
Per poter offrire ai propri clienti una superficie finita, il gruppo HASSLACHER ha investito in un
TECHNICA_HASSLACHER
Innovation driver of the CLT-industry In 2011, the HASSLACHER Group took over a cross laminated timber production in Stall im Mölltal; today this industrial company is hardly recognisable anymore. The HASSLACHER Group not only expanded its capacity, but set important innovation measures, which makes it the driver of innovation in the industry, especially when it comes to CLT surfaces. IMPROVED MECHANICAL PROPERTIES By using state-of-the-art production technology, it was possible to significantly improve the mechanical properties and potentialities of cross laminated timber as enshrined and described in the European Technical Assessment. Now, 11 layers and a strength of 360 mm are possible. Mechanical properties such as the modulus of elasticity in grain direction, bending strength, rolling shear strength and shear strength in plane were improved and can therefore provide for a leaner and more cost-effective construction method, due to lower material usage, yet with the same load-bearing capacity and stiffness of the elements. NEW SURFACE STANDARDS The surface of cross laminated timber has to meet ever-increasing demands. Clients hardly accept the appearance of gaps and cracks in
centro di trattamento delle superfici presso la sede di Stall im Mölltal. La tecnologia proviene originariamente dall’industria del mobile ed è stata adattata per il CLT. Quattro ugelli atomizzatori possono essere utilizzati contemporaneamente su ciascun lato. I rivestimenti superficiali a base d’acqua vengono applicati con due bracci robotizzati, e la successiva fase di asciugatura viene accelerata mediante aria calda. Il sistema di levigatura fine eseguito prima del processo di rifinitura, abbinato alle unità di levigatura intermedie integrate nel sistema, garantisce risultati ottimali nella superficie del CLT. Con il nuovo centro di finitura superfici il Gruppo HASSLACHER stabilisce nuovi standard © Gruppo HASSLACHER | TineFoto With the new surface refinement centre the HASSLACHER Group sets new standards © HASSLACHER Group | TineFoto
visual quality anymore. HASSLACHERs excellent lamellas, patented and newly admitted into the ETA, set new appearance of the – more or less gap- and crack- free – surface of CLT. This is possible due to the crosswise bonded structure. In the course of the static design, the excellent lamella can be calculated in the same way as a conventional solid wood lamella; there is no difference in the fire resistance either. The HASSLACHER excellent lamella makes a cost-optimised use of different types of wood in the best wood qualities possible. The excellent surface is available either in softwood – spruce, fir, larch, pine and Swiss stone pine – or in hardwood – birch or oak. HASSLACHER SURFACE REFINEMENT CENTRE To offer their clients a finished surface, the HASSLACHER Group invested in a surface refinement centre on its CLT production site in Stall im Mölltal. Originally, this technique was used in the furnishing sector and was adapted for cross laminated timber. Four fine atomiser nozzles can be used on each side at the same time. Two robotic arms apply the water-based surface coatings; the ensuing drying phase is accelerated through the use of warm air. A pre-process installed finesanding unit, combined with an intermediatesanding unit integrated in the surface refinement plant, enable flawless results in the surface of HASSLACHER CROSS LAMINATED TIMBER.
TECHNICA POLLMEIER www.pollmeier.com di Sonia Maritan
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Declinazioni lamellari Al lamellare di Faggio, definito da Pollmeier BauBuche, si affianca oggi il lamellare di Abete rosso, un ampliamento dell'assortimento che arricchisce la proposta dell’azienda offrendo adesso sia tipologie legnose idonee per l’impiego a vista come il BauBuche, sia componenti standard per le aree non a vista.
A partire dal 2019 Pollmeier Massivholz GmbH & Co. KG offrirà lamellari (LVL) di Abete rosso, che saranno prodotti nello stabilimento di Creuzburg, in Turingia. Finora nello stabilimento, entrato in funzione nel 2014, veniva prodotto esclusivamente il lamellare di Faggio che va sotto il nome BauBuche. «Considero i nuovi prodotti in lamellare di Abete rosso un'integrazione ideale alla nostra gamma di prodotti. Il lamellare di Abete rosso è infatti un materiale ben noto, che è usato nelle costruzioni di legno per molti componenti standard nelle aree non a vista. Per contro il lamellare di Faggio è utilizzato principalmente per costruzioni a vista e singoli componenti soggetti a carichi
elevati. Pertanto il lamellare di Abete rosso non è in concorrenza con i nostri prodotti BauBuche». Spiega l'Amministratore Delegato Ralf Pollmeier che prosegue. «Negli anni scorsi abbiamo ottimizzato la nostra produzione di lamellari. Attualmente tutto funziona a pieno regime e nel 2019 intendiamo passare alla produzione su 3 turni. Pertanto disponiamo di capacità produttive sufficienti per la fabbricazione di prodotti lamellari di entrambe le tipologie di legno. Ambedue le linee di prodotto presentano un elevato potenziale di crescita». Pollmeier offrirà lamellari di Abete rosso con diverse classi di resistenza quali prodotti con strati specificatamente longitudinali ma anche
TECHNICA_POLLMEIER
con strati trasversali. Il nuovo lamellare di Abete rosso Pollmeier è stato presentato al pubblico per la prima volta a gennaio 2019 in occasione della fiera Bau di Monaco di Baviera. Nel 2012 lo specialista di legno di latifoglie Pollmeier ha sorpreso il settore con la costruzione del primo stabilimento di produzione di lamellari destinato alla lavorazione del legno di latifoglie. Con questa ulteriore mossa Pollmeier si è avventurata in un territorio tecnologicamen-
te inesplorato. Dopo l'avvio della produzione nell'autunno 2014 questa ha dovuto essere in parte ristrutturata e ottimizzata. Il lamellare di faggio Pollmeier è stato ai tempi una novità mondiale ed è, ancor oggi, l'unico materiale da costruzione fabbricato industrialmente a partire da legno di latifoglie. BauBuche è riuscito a dimostrare tutti i suoi pregi in tantissimi progetti di riferimento in tutta Europa ed è oggi molto apprezzato sia nelle costruzioni di legno ingegnerizzato che negli allestimenti interni.
TECHNICA SCM
www.scmgroup.com di Franco Riccardi
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In anteprima la nuova frontiera dei centri di lavoro Oikos x Il nuovo centro di lavoro CNC per l’edilizia in legno è studiato per le aziende che cercano il mix perfetto tra precisione e produttività nella produzione di elementi strutturali e pannelli parete X-Lam/CLT. Oikos x è il nuovo centro di lavoro a 6 assi per l’edilizia in legno studiato per offrire al settore una risposta sempre più tecnologica e performante. Presentato in anteprima mondiale a Legno&Edilizia (Verona, 7-10 febbraio 2019) all’interno del Pad. 11, stand C15, Oikos x è dedicato alla lavorazione di travi strutturali, pannelli parete X-Lam/CLT e pannelli isolanti ed è il frutto di un’attenta attività di ricerca e sviluppo da parte di SCM, da sempre produttore di soluzioni all’avanguardia e centri di lavoro a controllo numerico altamente evoluti e flessibili. La costruzione di grandi strutture, edifici privati, residenziali e pubblici è in costante crescita a livello mondiale e rinomate aziende dei paesi più avanzati nella carpenteria in legno, come Germania, Austria e Finlandia, hanno già scelto i centri di lavoro SCM per realizzare i loro progetti in modo flessibile, preciso e veloce. Oikos x è la nuova frontiera dei centri di lavoro per la produzione di elementi strutturali e pannelli parete X-Lam/CLT larghi fino a 1.250 mm. Il modello si distingue per la perfetta simmetria
TECHNICA_SCM
del nuovo gruppo operatore a 6 assi che permette di eseguire qualunque lavorazione su tutte le facce dell’elemento in un unico posizionamento e in spazi ridotti, raggiungendo così elevati standard di precisione e produttività. Tra gli altri vantaggi di Oikos x, la capacità di bloccaggio e l’elevata precisione mantenuta nel tempo e un significativo miglioramento delle condizioni dell’ambiente lavorativo, grazie a un forte contenimento delle polveri.
Tecnologico e “smart”, il nuovo centro di lavoro è arricchito del software Maestro beam&wall il cui punto di forza è una totale integrazione con i più diffusi sistemi CAD del settore, e del nuovo pannello operatore eyeM, multifunzione e multi-touch, che facilita notevolmente il lavoro quotidiano. Oikos x offre, inoltre, un sistema di videosorveglianza che permette all’operatore di monitorare in real time l’intero processo.
TECHNICA SCM
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«Oikos x – spiega Tommaso Martini, BU Manager dei centri di lavoro SCM per la carpenteria in legno – è il risultato di un’attenta attività di ricerca e sviluppo che applica i principi già largamente testati nei centri di lavoro tradizionali SCM alle tecnologie per la lavorazione della carpenteria. È il risultato di un per-
The new Scm OIKOS X at “Legno&Edilizia” The new CNC machining centre for the timber construction industry is specifically designed for companies looking for the perfect combination of precision and productivity in the manufacture of structural elements and X-lam/CLT wall panels. Oikos x is the new 6-axis machining centre for timber construction designed to offer the sector an increasingly technological and performing solution. Presented in world premiere at Legno & Edilizia (Verona, 7-10 February 2019) inside Hall 11, stand C15, oikos x is dedicated to the processing of structural beams, X-lam/CLT wall panels and insulating panels and is the result of a careful research and development activity by SCM, which has always been a manufacturer of cutting-edge solutions and highly advanced and flexible cnc machining centres. The construction of large-scale structures and private, residential and public buildings is growing constantly at a worldwide level and numerous well-known companies in countries where timber construction is particularly advanced, such as Germany, Austria and Finland, have chosen SCM’s versatile, precise and fast CNC machining centres to create their projects. Oikos x is the new frontier for machining centres used to produce structural elements and X-lam/CLT wall panels up to a width of 1,250 mm. The model stands out for the perfect sym-
corso di cambiamento, che vede coinvolti allo stesso modo tanto i costruttori di centri di lavoro per l’edilizia in legno, come SCM, quanto le aziende produttrici di elementi per edilizia nostre clienti. Un percorso che tende a migliorare sempre di più sia la qualità del prodotto finale che il processo di produzione».
metry of its new 6-axis operating unit that allows to process every side of the element easily with each tool and with no rotation or repositioning required.This assures the highest standards of precision and productivity even when the machine is used in limited space. The oikos x also offers other advantages, such as its clamping capacity and therefore long-term accuracy, its significantly improved work environment conditions, with its heavy duty dust containment. Hi-tech and “smart”, the new oikos x machining centre is further enhanced by Maestro beam&wall software whose strong point is its total integration with the most common CAD systems in the sector and its new multi-function, multitouch eye-M operator panel, which facilitates daily operations significantly. Oikos x also offers an exclusive video surveillance system which allows the operator to control in real time the entire machining process. “Oikos x - explains Tommaso Martini, SCM timber construction machining centres BU Manager - is the result of a meticulous research and development process that takes principles widely tested on traditional SCM machining centres and applies them to the technologies for timber construction. It is the result of a process of change that involves both manufacturing partners, :, SCM for the timber construction machining centres and our customers, the companies who produce elements for the building industry. It is a process that seeks to constantly improve both the end product and the production process.”
TECHNICA SEMA
www.sema-soft.it di Sonia Maritan
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35 anni di software
Esperienza – Competenza – Innovazione sono i concetti che hanno accompagnato i 35 anni di SEMA. Un inizio d’anno perfetto, come occasione per festeggiare l’anniversario insieme a tutti, è quello della fiera di Legno & Edilizia a Verona. Allo stand SEMA, collocato nel padiglione 11 - stand D14, vi aspetta l'ultimissima versione SEMA V19-1 e un sorteggio.
Numerose innovazioni pratiche della 19-1 contribuiscono non solo a migliorare considerevolmente la progettazione, la preparazione del lavoro e la presentazione, ma anche ad aumentare l’efficienza e la produttività.
SPECCHIARE LEGNAMI
Questa funzione nuova manifesta tutto il suo potenziale soprattutto quando si tratta di costruzioni simmetriche impegnative come le capriate o i tralicci. Con questa innovazione si possono specchiare molto facilmente i legnami in pareti, solai e piani di costruzione in 2D, come anche nella rappresentazione 3D. Le numerose possibilità di inserimento vengono illustrate in una previsione vicino al mouse già durante l'esecuzione del comando.
35 years of Experience Competence - Innovation A perfect start to the Legno & Edilizia in Verona. For the anniversary, we look forward to celebrating with you. The SEMA stand welcomes you with the brand-new SEMA Version 19-1
COSTRUZIONE NEGLI STRATI DEL TETTO
È stata ulteriormente perfezionata la creazione dei così detti tetti doppi, dall'inserimento del profilo al disegno fino ad arrivare al computo dettagliato con il modulo per la copertura del tetto! Per favorire un approccio più facile a questa soluzione complessa, eppure molto qualitativa dal punto di vista della fisica dell’edilizia, si sono aggiunte varie offerte di profili predefiniti personalizzabili del tetto nei dati fondamentali. Rivestimenti, listellature, ecc. possono essere disegnati in tutti gli strati della struttura del tetto con componenti in legno, e trasfe-
including many new features and an exciting competition. Numerous practical developments in the 19-1 contribute to a considerable improvement of planning, process planning/work preparation and presentation leading to an increase of efficiency and productivity. MIRROR COMPONENTS This new feature unfolds its full potential especially in com-
TECHNICA _SEMA
riti alle macchine per la lavorazione automatica degli elementi. Parallelamente vengono computati nella distinta del materiale per il calcolo commerciale tutti i componenti della struttura del tetto con superfici lorde/nette o volume netto/lordo per ogni strato. Per il controllo si stabilisce ogni singola superficie di strato del tetto come "misurazione ripercorribile" con lunghezze degli spigoli e dimensione della superficie.
SEMA WEB VIEWER
Grazie al nuovo export-3D in formato HTML è possibile presentare il progetto SEMA al cliente in maniera facile ed elegante. Dalla visione 3D nel software SEMA si riesce a creare con un click un file di presentazione. Questo file può essere aperto e rappresentato in maniera tridimensionale in ogni Browser attuale. Con il mouse si gira, si posta, si ingrandisce o si riduce il progetto. La visione dall'alto e le visioni da tutti i punti cardinali completano le possibilità di rappresentazione.
RILIEVO RESO FACILE
Soprattutto nell'ambito di risanamenti, cura dei monumenti storici o sopraelevazioni/costruzioni annessi è indispensabile rilevare la struttura architettonica in essere. Spesso è molto faticoso eseguire un rilievo manuale, occorre molto tempo e occupa le risorse. Con uno scanner a laser 3D è possibile che il rilievo dello stato attuale venga eseguito da una persona sola e in tempi molto brevi. Rilevata la struttura architettonica come nuvola di punti tridimensionali con uno scanner 3D, si creano delle foto ortografiche nel software pointcab, le quali estrapolano ed elaborano l'immagine di una superficie priva di distorsione e in scala. Grazie all'import avanzato in SEMA è
plex symmetric structures such as trusses or framework. Timber members in walls, floors and construction planes can be easily mirrored in the 2D and 3D view by means of the function 'Mirror components'. The numerous input options are self-explanatory and are already displayed in a clear way in form of a preview at the mouse pointer during the execution of the command.
possibile importare le foto ortografiche e creare in un secondo tempo i progetti 2D, la pianta o le visioni. Dopodiché seguono come al solito l'ulteriore progettazione, il disegno e la messa a disposizione dei dati di produzione in modo rapido, comodo e razionale nel Software SEMA.
SAVE THE DATE: LEGNO & EDILIZIA A VERONA
Dal 7 al 10 febbraio 2019 SEMA presenterà queste e tante altre innovazioni presso il suo stand nel padiglione 11 - stand D14. Troverete le novità che l’azienda esporrà e altre informazioni della 19-1 su internet all’indirizzo: www.sema-soft.it/nuova-versione-19-1
IDENTIKIT SEMA Il gruppo di aziende SEMA è l’offerente specializzato a livello mondiale di soluzioni software e prestazioni di servizio supplementare nel settore delle costruzioni in legno, delle costruzioni di scale e nell’ambito dell’industria lavoranti la lamiera. Le soluzioni software sono disponibili in 11 lingue e sono usate da oltre 8900 clienti di 54 Stati diversi, e ciò con successo da oltre 35 anni. Per estendere continuamente la posizione sul mercato, il gruppo investe ca. il 15 % del suo fatturato nello sviluppo delle soluzioni nel suo stabilimento in Algovia. In questo modo il gruppo è in grado di reagire in modo rapido e consistente alle esigenze varianti del mercato. CONSTRUCTION IN ROOF LAYERS The creation of so-called double roof trusses from the profile input via construction to detailed evaluation has been implemented in combination with the module Roof Covering! Various roof profiles have been added to the work master data in order to achieve an easier access to this complex, high-quality solution in the field of energy performance. Traditional
TECHNICA SEMA
www.sema-soft.it
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joining has thus reached a completely new dimension. Boardings, battens ,... can be drawn in all layers of the roof structure with timber components and they, including all processings, can be transferred to automated machine joining for production. Similarly, all components of the roof structure with gross / net area or volume per layer in the material list are prepared for the calculation or the provision of materials. Each individual area of the roof layer is output as "easy-to-understand measurement" with edge lengths and area size to facilitate control. SEMA WEB VIEWER With the new 3D export as HTML file, you present the planned SEMA project to your customers easily and smartly. At the push of a button, a presentation file will be created from the 3D view in the SEMA program. This file can be opened in any current browser and displayed three-dimensionally. The project is rotated, moved or zoomed in and out with the mouse. A top view and views from all points of the compass complete the display options. MEASURING MADE EASY The determination of the existing building structure is particularly indispensable in the field of building reno-vation, preservation of monuments or additions of another storey/annexes to existing buildings. The manual measuring of quantities is often laborious, time consuming and ties up resources. The inventory can be taken by just one person with a 3D laser scanner in a very short time.
After entering the building structure as a three-dimensional point cloud with a 3D laser scanner, the Pointcab software will produce orthophotos, which represent a distortion-free and true-to-scale image of a surface. Due to the new enhanced import function in the SEMA program the orthophotos are available for further planning and construction. SAVE THE DATE: LEGNO EDILIZIA IN VERONA From 7 to 10 February 2019 we present these and numerous other new features at our SEMA stand in hall 11, stand D14. For further information about the new features of the 19-1 see our website: www.semasoft.de/new-version-19-1
IDENTIKIT
SEMA provides software solutions and additional services in the fields of timber construction and stair de-sign, as well as for the sheet metal work. As the worldleader in these sectors, the SEMA program is avail-able in 11 languages and has been used successfully by more than 8,900 customers in 54 languages for 35 years. Each year, an average of 15 % of the company's turnover is reinvested into the further development of the software solutions so that SEMA customers can always benefit from new and innovative solutions.
RITORNO AL FUTURO
Siamo specializzati in lamellare di alta qualitĂ , con un ampio magazzino e consegne rapidissime, con un impianto automatizzato per il taglio delle barre con un software di gestione che ottimizza gli ordini. Vogliamo aiutarvi ad essere rapidi ed efficienti. Vogliamo continuare a crescere con voi.
Travi Lamellare Travi KVH Travi Bilama Perline Abete, Pino, Larice Listelli Essiccati Pannelli OSB Pannelli per Armatura Travi per Armatura H20 Vasta gamma di prodotti indispensabili per la costruzione dei tetti in legno, quali sistemi per la corretta ventilazione e teli traspiranti.
Soluzione naturale
48/B Via Sempione, Vergiate (Va) - Telefono 0331 947959 Fax 0331 949910 - www.lamellareservice.com
CHRONICHAE AHEC
www.americanhardwood.org www.woodawards.com di Sonia Maritan
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Premiati 3 progetti in legno di latifoglia americano ai Wood Awards 2018
Sono stati tre i progetti in legno di latifoglia americano che hanno avuto grande successo ai Wood Awards 2018. I vincitori sono stati annunciati durante l'annuale cerimonia dei Wood Awards presso la Carpenters' Hall a fine novembre, dall'ospite d’eccezione David Hopkins, direttore della Timber Trade Federation. Fondato nel 1971, il Wood Awards è il principale concorso britannico che celebra l'eccellenza nell'architettura e nel design con il materiale naturale più sostenibile al mondo. Gli Awards sono gratuiti e hanno lo scopo di incoraggiare e promuovere il design, l'artigianato e le costruzioni in legno. Le giurie visitano personalmente tutti i progetti selezionati, rendendo questo concorso unico e rigoroso. David Venables, direttore europeo di AHEC, dice: «Siamo molto soddisfatti delle vittorie di quest'anno. Ci sono alcuni progetti degni di nota che dimostrano la portata e la versatilità del legno di latifoglia americano, e tutti gli architetti e i designer sono da applaudire per la loro creatività e innovazione».
CENTRO STOREY’S FIELD & L’ASILO - EDDINGTON
Vincitore del Mears Group Gold Award e della categoria Commercial & Leisure. L'asilo nido, che può ospitare fino a 100 bambini, è disposto intorno a tre lati di un ampio cortile paesaggistico. Sul quarto lato, si trova il centro comunitario civico con una sala principale da 180 posti a sedere. Le stanze principali sono rivestite in pannelli di Quercia. La sala più importante, ispirata alle sale da pranzo e alle cappelle dei college di Cambridge, ha una struttura in legno articola-
to a vista. Le sottili cornici del portone di legno lamellare di Abete rosso emergono dalla base di pannelli di Quercia e passano poi davanti allo sfondo di pannelli impiallacciati in Frassino americano; i toni del legno si alleggeriscono gradualmente in altezza. Un controsoffitto strutturale formato da travi in Frassino americano stratificato, listelli e compensato impiallacciato, nasconde le vie di estrazione dell'aria per la ventilazione passiva della sala. La sala ospita una serie di attività e l'acustica può essere regolata in base alle esigenze. All'estremità ovest, una scala a chiocciola in Frassino americano è l’elemento scultoreo più importante, ed è avvolta da un parapetto curvo in compensato di Frassino impiallacciato. Le aule della scuola materna sono rivestite di Cedro rosso occidentale, così come i soffitti del chiostro. Steve Corbett, presidente della giuria dei Wood Awards, commenta «Questo edificio raggiunge un risultato armonioso che riguarda tanto lo spazio interno quanto il corpo dell'edificio. Le proporzioni sono giuste, e l'articolazione e il contrasto tra l'intelaiatura strutturale e le pannellature e le fodere, funzionano in modo molto efficace».
IDENTIKIT DI MEARS GROUP GOLD AWARD CHE RAPPRESENTA IL VINCITORE DEI VINCITORI
Scelto dai giudici tra tutti i vincitori di categoria. Specie di legno: Frassino bianco americano, Quercia europea, Cedro rosso canadese occidentale; Località: Cambridge; Architetti: MUMA; Clienti/proprietari: University of Cambridge; Ingegnere strutturale: Aecom; Appaltatore principale: Farrans Construction Ltd; Falegnameria: C W Fields; Struttura in legno lamellare: Just Swiss; Costruttore della scala a spirale: Spiral UK Ltd; Fornitore del Cedro: Marley Eternit; Fornitore del legno: Brooks Bros, D F Richards.
CHRONICHAE_AHEC SUCCESS FOR AHEC PROJECTS AT WOOD AWARDS 2018
framing and the panelling and linings work together effectively."
The American Hardwood Export Council is delighted to announce that three projects using American hardwoods have been successful in the Wood Awards 2018. The winners were revealed at the annual Wood Awards ceremony at Carpenters’ Hall on 20th November, by ceremony host David Hopkins, Director of the Timber Trade Federation. Established in 1971, the Wood Awards is the UK’s premier competition for excellence in architecture and product design in the world’s most naturally sustainable material. The Awards are free to enter and aim to encourage and promote outstanding design, craftsmanship and installation using wood. The judging panels visit all the shortlisted projects in person, making this a uniquely rigorous competition.
ROYAL ACADEMY OF MUSIC THEATRE & NEW RECITAL HALL Winner of the Interiors category Wood Species: American cherry, European oak; Location: London; Architect: Ian Ritchie Architects Ltd; Client/Owner: Royal Academy of Music; Structural Engineer: WSP; Main Contractor: Geoffrey Osborne Ltd; Joinery: James Johnson & Co. Ltd; Specialist Theatre Electrics & Lighting: Push The Button; Acoustic Engineer: Arup; Wood Supplier: Hardwood Sales, Brooks Bros, Lathams.
STOREY’S FIELD CENTRE & EDDINGTON NURSERY Winner of the Mears Group Gold Award and the Commercial & Leisure category. The Mears Group Gold Award is the winner of winners and chosen by the judges from the all category and award winners. Wood Species: American white ash, European oak, Canadian western red cedar; Location: Cambridge; Architect: MUMA; Client/Owner: University of Cambridge; Structural Engineer: Aecom; Main Contractor: Farrans Construction Ltd; Joinery: C W Fields; Glulam Structure: Just Swiss; Spiral Stair Fabricator: Spiral UK Ltd; Cedar Shingle Supplier: Marley Eternit; Wood Supplier: Brooks Bros, D F Richards. The 100-place nursery is arranged around three sides of a landscaped courtyard. On the fourth side, is the civic scaled community centre including a 180-seat main hall. The principle rooms are lined in oak panelling. The main hall, influenced by the dining halls and chapels of Cambridge colleges, uses an exposed, articulated timber structure. The slender spruce glulam portal frames spring from the oak panelled base and pass in front of a backdrop of American ash veneered panelling; the tones of the timber gradually lightening up the height of the space. A structural ceiling of layered U.S. ash joists, battens and veneered plywood conceals air extract routes for the hall’s passive ventilation strategy. The hall provides a venue for a range of activities and its acoustics can be adjusted to suit. At the west end, an American ash spiral stair is a sculptural element wrapped by a curved veneered ash plywood balustrade. The nursery's turret roofed classrooms are clad in western red cedar as are the soffits to the covered nursery cloister. Steve Corbett, chair of the Wood Awards buildings judging panel, comments "This building achieves a harmonious outcome and is as much about the internal space as the body of the building. The proportions are just right, and the articulation and contrast of the structural
Two exceptional performance spaces have been integrated within the Academy site. The 309-seat American cherry-lined Susie Sainsbury Theatre now forms the heart of the Academy. Inspired by the curved shapes of string instruments, it has been acoustically refined to deliver excellent sound qualities. Each acoustic treatment has its own graded detailing to blend the sound in all directions. Ruth Slavid, one of this year's Wood Awards judges, says, "The Royal Academy of Music has acquired two new performance spaces that offer necessary facilities with a lot of ‘wow’. Visitors come up the staircase and emerge into the main performance space, which is warm and exciting. The architect has created a timber enclosure in which the doors disappear and the acoustic variation has been achieved with an unusual approach of ‘library shelves’. The warmth and luxury are contemporary." OVO FURNITURE RANGE Highly commended in the Production category Wood Species: American black walnut or oak; Designer: Foster + Partners; Manufacturer: Benchmark; Wood Supplier: PB Hardwoods. The range celebrates the age-old tradition of craftsmanship in everyday objects. Durability and careful detailing have been combined with strong materiality to create a range that is tactile and generous. Fitting for both commercial and domestic spaces, the collection includes two variants of dining table, accompanying benches, sideboard, shelving unit, high table, stool and occasional tables. The collection relies on the tactility of wood. The boldness and simplicity of the forms demand perfection in execution of the craft. The judges were particularly impressed with the quality of the range’s production. David Venables, European Director of AHEC, says: “We are delighted with this year’s wins. There are some worthy projects here that show the scope and versatility of American hardwoods and all the architects and designers are to be heartily congratulated on their creativity and innovation.”
CHRONICHAE AHEC
www.americanhardwood.org www.woodawards.com
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In queste pagine, da sinistra a destra, la prima colonna è relativa alla Royal Academy, la seconda al meArS Group Gold AwArd e la terza ai mobili Ovo.
ROYAL ACADEMYDEL MUSIC THEATRE E LA NUOVA SALA DA CONCERTO
Vincitore della categoria Interiors All'interno della sede dell'Accademia sono stati integrati due eccezionali spazi per le performance. Il Susie Sainsbury Theatre, con i suoi 309 posti a sedere, è oggi il cuore dell'Accademia. Ispirato alle forme curve degli strumenti ad arco, è stato perfezionato acusticamente per offrire ottime qualità sonore. Ogni trattamento acustico ha le proprie caratteristiche graduate per diffondere il suono in tutte le direzioni. Ruth Slavid, uno dei giudici di quest'anno dei Wood Awards, dice «La Royal Academy of Music ha acquisito due nuovi spazi dedicati alle performance che offrono tutti i servizi necessari con un sacco di effetti 'wow'. I visitatori salgono le scale ed escono nello spazio principale dello spettacolo, che è caldo ed emozionante. Le buone proprietà acustiche sono state raggiunte, in parte, grazie alla progettazione delle pareti che sembrano una biblioteca, sembra infatti che ci siano mensole e "libri di legno" al loro interno. Il calore e il lusso sono contemporanei».
IDENTIKIT DELLA ROYAL ACADEMY
Specie di legno: Ciliegio americano, Quercia europea; Località: London; Architetti: Ian Ritchie Architects Ltd; Cliente/proprietario: Royal Academy of Music; Ingegnere strutturale: WSP; Appaltatore principale: Geoffrey Osborne Ltd; Falegnameria: James Johnson & Co. Ltd; Specialista Theatre Electrics & Lighting: Push The Button; Ingegnere acustivo: Arup; Fornitore di legno: Hardwood Sales, Brooks Bros, Lathams.
CHRONICHAE_AHEC IDENTIKIT AMERICAN HARDWOOD EXPORT COUNCIL (AHEC)
AHEC è la principale associazione commerciale internazionale per l'industria del legno di latifoglia negli Stati Uniti, che rappresenta gli esportatori impegnati tra le aziende americane del legno di latifoglia e tutte le principali associazioni di categoria negli Stati Uniti. American Hardwood Export Council è all'avanguardia nella promozione internazionale del legno di latifoglia da oltre 30 anni in cui ha sviluppato con successo un brand distintivo e creativo per i legni di latifoglia americani. Il programma globale di AHEC assicura un futuro per i legni americani grazie alla dimostrazione delle prestazioni e del potenziale estetico di questi materiali sostenibili, fornendo anche una preziosa ispirazione.
IDENTIKIT WOOD AWARDS
GAMMA DI MOBILI OVO
Altamente raccomandato nella categoria Production La linea celebra l'antica tradizione artigianale degli oggetti di uso quotidiano. Durevolezza e cura dei dettagli si uniscono alla forte materialità per creare una gamma tattile e generosa. Adatta sia per spazi commerciali che domestici, la collezione comprende: due varianti del tavolo da pranzo, panche di accompagnamento, credenza, librerie a muro, tavolo alto, sgabello e altri tavolini. Questa collezione si basa sulla tattilità del legno. L'audacia e la semplicità delle forme richiedono la perfezione nell'esecuzione della manodopera. I giudici sono rimasti particolarmente colpiti dalla qualità della produzione della gamma.
IDENTIKIT DEI MOBILI OVO
Specie di legno: Noce o Quercia americana; Designer: Foster + Partners; Produttore: Benchmark; Fornitore di legno: PB Hardwoods.
Fondato nel 1971, il Wood Awards è il principale concorso britannico che celebra l'eccellenza nell'architettura e nel design dell’utilizzo del materiale naturale più sostenibile al mondo. Gli Awards sono gratuiti e hanno lo scopo di incoraggiare e promuovere il design, l'artigianato e le costruzioni in legno. I premi sono suddivisi in due categorie principali: Buildings e Furniture & Product. All'interno della categoria Buildings ci sono cinque sottocategorie: Commercial & Leisure, Education & Public Sector, Interiors, Private e Small Project. All'interno della categoria Furniture & Product ci sono invece tre sottocategorie: Bespoke, Production Made e Student Designer. La giuria per la categoria Buildings è guidata dal tre volte vincitore del Gold Award, Stephen Corbett di Green Oak Carpentry. Sono poi compresi anche: Andrew Lawrence, Arup; Adam Richards, Adam Richards Architects; Kirsten Haggart, Waugh Thistleton Architects; Nathan Wheatley, engenuiti; David Morley, David Morley Architects; Jim Greaves, Hopkins; e il giornalista di architettura Ruth Slavid. La giuria per Furniture & Product è guidata dalla critica di design, curatrice e giornalista Corinne Julius. La giuria è composta poi da Oliver Stratford, direttore della rivista Disegno; Russell Pinch di Pinch Design; Eleanor Lakelin, produttore e vincitore della categoria Bespoke 2017; Katie Walker di Katie Walker Furniture; e Rod Wales di Wales & Wales. Essendo una competizione senza scopo di lucro, i Wood Awards possono avvenire solo tramite la sponsorizzazione collaborativa tra imprese.
CHRONICHAE BAU 2019
www.bau-muenchen.com di Pietro Ferrari
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Risultati record per BAU 2019 2.250 espositori fissano il nuovo record di partecipazione e assegnano il massimo dei voti a BAU, 250mila visitatori, di cui 85.000 esteri per un risultato senza precedenti e grande entusiasmo per l'area digitalBAU dal 2020 con cadenza biennale in alternanza con Colonia.
In queste pagine alcuni scatti dell'edizione di BAU 2019 appena conclusasi e in particolare sotto un momento dell'inaugurazione presieduta da Gunther Adler, Segretario di Stato presso il Ministero degli Interni e dell'Edilizia (BMI).
BAU 2019 ha ottenuto ancora una volta risultati da record. Su una superficie che per la prima volta ha toccato i 200.000 metri quadrati, 2.250 espositori da 45 Paesi (2017:2.120) hanno presentato prodotti e soluzioni per l'industria edilizia. 250.000 visitatori, con 85.000 presenze dall'esterno (2017: 80.500) da oltre 150 nazioni, consolidano il ruolo di BAU come principale salone internazionale di architettura, materiali e sistemi. Quasi un operatore su quattro proveniva dal comparto di architettura, ingegneria e progettazione, per un totale di quasi 70.000 visitatori. Il direttore generale Reinhard Pfeiffer guarda con estrema soddisfazione all'edizione 2019 di BAU: «Il forte interesse dei visitatori per i settori della domotica e BAU-IT dimostra che la digitalizzazione prende sempre più slancio ed è ormai ben avviata anche nell'industria edilizia. Con i temi chiave di BAU 2019 abbiamo puntano fin dalla vigilia i riflettori della manifestazione sul mondo digitale». Dal punto di vista degli espositori, Dieter Schäfer, Presidente del Comitato degli Espositori di BAU, traccia un bilancio altrettanto positivo.
«Per gli espositori BAU 2019 è stato un salone di grande successo per due motivi. Da un lato sono ulteriormente aumentate la qualità e l'internazionalità dei visitatori. Dall'altro Messe München ha ampliato la superficie espositiva a beneficio dei visitatori, sviluppando ulteriormente l'offerta tematica già unica di BAU». Il livello di soddisfazione degli espositori di BAU 2019 è dimostrato dal sondaggio dell'istituto di ricerche di mercato Gelszus. Complessivamente, il 97% dei visitatori ha assegnato al salone un giudizio da ottimo a buono. Il ruolo di fiera leader è stato riconosciuto dal 95%. Il 94% degli espositori ha assegnato i voti più alti per la qualità, il 92% per l'internazionalità dei visitatori. La situazione economica attuale viene giudicata da ottima a buona dal 94% degli espositori (2017: 91%). In cima alla classifica dei Paesi di provenienza dei visitatori si sono confermate Austria, Svizzera e Italia. Grazie a una forte crescita, la Federazione Russa e la Cina sono salite al quarto e al quinto posto superando rispettivamente i 4.000 e i 3.500 visitatori. Cathrine Lee, Deputy General Manager Africa/Europe di KIN LONG, riconduce il risulta-
CHRONICHAE_BAU 2019
Top marks for BAU 2019 to positivo delle presenze dalla Cina all'impegno di BAU: «Il successo di Fenestration BAU China ha fatto sì che quest'anno il nostro stand abbia ricevuto molte più visite dall'Asia, in particolare dalla Cina». Per la prima volta c'è anche Israele nella topten dei visitatori. Il padiglione IT era dominato da una grande collettiva israeliana. Il sondaggio fra i visitatori ha prodotto risultati stabili su livelli elevati. Come nel 2017, il 98% dei visitatori ha assegnato a BAU un giudizio da ottimo a buono e il 97% è intenzionato a tornare alla prossima edizione. I giudizi migliori sono stati espressi dai visitatori per la varietà e la completezza dell’offerta (96% "ottimo o buono") e per la presenza dei leader di settore (95 percento). Per quanto riguarda la crescente importanza della digitalizzazione in edilizia, Messekonzept ha proposto all'interno di BAU la nuova formula di digitalBAU in collaborazione con l'associazione tedesca del software per edilizia (BVBS, Bundesverband Bausoftware). Il direttore generale di BVBS Michael Fritz afferma senza incertezze che la prima edizione è stata un successo: «Registriamo da parte di tutti i fornitori di applicazioni e soluzioni digitali la forte richiesta di amplificare il successo di BAU con un'altra manifestazione. Progettisti, imprese di costruzione e artigiani hanno necessità di informarsi sulle tecnlogie a loro disposizione e in quest'ottica l'area digitalBAU rappresenta una straordinaria opportunità».
BAU 2019 was another record-breaking event. On an exhibition space totaling 200,000 square meters for the first time, 2,250 exhibitors (2017: 2,120) from 45 countries showcased their products and solutions for the building sector. Visitor numbers reached 250,000, with the figures for visitors from outside Germany climbing to a new high of 85,000 (2017: 80,500), from over 150 countries. All of which underlines the status of BAU as the ‘World´s Leading Trade Fair for Architecture, Materials and Systems’. With almost 70,000 participants, one in four visitors came from the areas of architecture, engineering and planning. Deputy Chairman of the Board Reinhard Pfeiffer is very satisfied with the success of BAU 2019: “The keen interest from visitors in building automation and BAU IT shows that the whole subject of digitalization is now gaining ground and finally being taken up in the building sector. With the key themes we identified for BAU 2019 we had already put the focus on the digital transformation.” From the point of view of the exhibitors, Dieter Schäfer, Chairman of the Exhibitor Advisory Board of BAU, was also pleased with the results: “For the exhibitors BAU 2019 was a very successful trade fair. There were two main reasons for this. First the quality of the visitors and the international spread reflected among them has further increased. And second the fact that Messe München set out the additional exhibition space from a visitor perspective and thereby further developed the unique world of themes covered by BAU.” How satisfied the exhibitors were with BAU 2019 is also seen in the survey conducted by opinion researchers Gelszus. 97 percent of the exhibitors surveyed rated the trade fair as “excellent to good”. 95 percent said they recognized this event as the leading trade fair for the sector. 94 percent of the exhibitors gave top marks for the quality of the visitors, and 92 percent gave the same rating to the international spread among those visitors. On the question of how they saw the current economic situation in their sector, 94 percent of the exhibitors said it was “excellent to good” (2017: 91 percent). Leading the table of visitors from outside Germany were again the neighboring countries of Austria, Switzerland and Italy. Big rises in the number of visitors from the Russian Federation (over 4,000 visitors this year) and China (over 3,500) put these countries in fourth and fifth place respectively, their highest ranking so far. Cathrine Lee, Deputy General Manager Africa/Europe at KIN LONG, sees this strong visitor interest from China as the result of BAU´s involvement in the region: “The successful Fenestration BAU China ensured that this year we were able to welcome considerably more visitors from Asia, in particular China, to our booth.” And this year, for the first time, Israel made it into the top ten in the visitor table. Also a large joint stand from Israel was one of the attractions in the IT hall. The survey of visitors revealed a high level of satisfaction, as it did last time in 2017. Again 98 percent of the visitors to BAU described the event as “excellent to good”, 97 percent said they intended to visit again in two years´ time. Top marks were given by the visitors in particular to the breadth and depth of the range on show at the fair (96 percent “excellent to good”) and to the presence of market leaders (95 percent). In view of the increasing importance of digitalization in the construction sector, at the fair Messe München presented digitalBAU, a new trade fair
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Il primo appuntamento con digitalBAU sarà dall'11 al 13 febbraio 2020 a Colonia. Le tecnologie per la domotica e l'illuminazione nel padiglione C2 sono state una delle novità e uno dei temi chiave dell'edizione di BAU appena conclusa. Accanto all'integrazione di diverse applicazioni in appartamenti, case e uffici, l'offerta ruotava attorno ai diversi aspetti e influssi dell'illuminazione in architettura. Adalbert Neumann, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Busch - Jaeger Elektro, esprime soddisfazione: «Abbiamo mostrato a molti architetti l'enorme valore aggiunto offerto dal nostro ampio portafoglio di soluzioni. Il futuro è digitale e noi stiamo lavorando in questa direzione. BAU è una vetrina straordinaria per presentare la nostra offerta al pubblico». BAU 2019 è stato inaugurato da Gunther Adler, Segretario di Stato presso il Ministero degli Interni e dell'Edilizia (BMI). Nel suo discorso ha sottolineato il grande valore sia dell'industria edilizia sia del salone: «BAU
2019 è la vetrina più importante per l'industria edilizia tedesca e internazionale. Qui l'industria tedesca delle costruzioni mostra tutta la sua forza innovativa». Dopo una visita al salone il Segretario di Stato ha inaugurato la conferenza organizzata dal suo Ministero e intitolata " Efficienza, qualità e digitalizzazione – Le vie verso l'edilizia del futuro”. Con il motto "We connect, we maximize, we inspire", per la prima volta il Digital Village nel padiglione C5 ha presentato iniziative digitali dell'industria edilizia accanto agli sviluppi in atto nel settore del software. Inoltre le startup hanno avuto la possibilità di presentare i loro business model. In occasione di digitalBAU 2020 il Digital Village vivrà la sua seconda edizione. La prossima edizione di BAU avrà luogo dall'11 al 16 gennaio 2021 presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera.
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concept in cooperation with the German association of building software (Bundesverband Bausoftware - BVBS). BVBS Managing Director Michael Fritz is confident the new event will be a success: “We see high demand among all suppliers of digital applications to establish a further trade fair alongside the already very successful BAU. Planners, building firms and the skilled trades must inform themselves about the upcoming challenges and with digitalBAU we are offering an excellent opportunity for them to do so.”digitalBAU takes place for the first time from February 11 to 13, 2020 in Cologne. A new section of the exhibition and a key theme at this year´s BAU was building technologies and light, presented in Hall C2. In focus was the integration of different applications in the home and office, and the different aspects and influence of lighting in architecture. Adalbert Neumann, Chairman of the
Board of Management of Busch - Jaeger Elektro, was very happy: “We were able to show many architects that our broadranging portfolio of solutions offers enormous added benefit. The future is digital and we are working on that. BAU is a tremendous platform for presenting this to the trade audience.” BAU 2019 was officially opened by Gunther Adler, State Secretary in the German Federal Ministry of the Interior, Building and Community (BMI). In his speech he emphasized both the high status of the construction sector and of the trade fair: “BAU 2019 is the most important showcase of the capabilities of the German and international building industry. Here the German building sector demonstrates its excellent innovations strength.” Following a tour of the show, the State Secretary opened the BMI Conference called “Efficient, highquality and digital - Building of tomorrow”. Under the motto of “We connect, we maximize, we inspire” the Digital Village in Hall C5 showed for the first time digital initiatives by the building industry together with the latest developments in software. Also, start-ups had the opportunity to present their business concepts. As part of digitalBAU 2020 the Digital Village is lining up for a second showing.
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2018
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OIKOS X
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