027_StrutturaLegno_2019

Page 1

STRUTTURALEGNO ISSN 2283-8651

027 dicembre 2019 english text

Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

www.webandmagazine.media - www.webandmagazine.com

! ! ! ! ! !

L’architettura è il riflesso della società: mutevole e complessa Sperimentando un flusso di lavoro BIM: il linguaggio IFC A Lione l’ottimizzazione della produttività con Industria 4.0 La diagnosi del lamellare: una metodologia non distruttiva L’ecosistema del costruire bene: abitare tra natura e tecnologia Il confronto fra il sistema a telaio e il legno a strati incrociati



Sosteniamo il nostro futuro

1954 2019

L’innovazione é disponibile in maniera immediata, senza ostacoli. Vernici Sayerlack, la scelta naturale. Le vernici Sayerlack hanno un’anima green. Sono sicure per le persone e rispettose della natura, perché le realizziamo ottimizzando le risorse e riducendo al minimo l’impatto ambientale. Lavoriamo in un’ottica di sostenibilità, innovando continuamente i processi produttivi: davanti a noi vediamo un mondo più pulito.

www.sayerlack.com


 ISSN 2283-8651

 

 

COLOPHON RIVISTA DELL’ARCHITETTURA IN LEGNO

EDITRICE WEBANDMAGAZINE s.r.l.

VIA VALLA, 16 - 20141 MILANO ITALIA TELEFONO +39/02 84173130 TELEFONO +39/02 84173121 (MARKETING) FAX +39/02 66661204 amministrazione@webandmagazine.com www.webandmagazine.media/legno-edilizia/ www.webandmagazine.media www.webandmagazine.com

Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

STRUTTURALEGNO 27 DICEMBRE 2019

! ! ! ! ! !

         

COVER

LEITZ ITALIA s.r.l. Corso Brianza, 26 22066 Mariano Comense Como - Italy telefono +39/031 7570711 fax +39/031 744970 www.leitz.org

DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF SONIA MARITAN REDAZIONE@WEBANDMAGAZINE.COM

TRIMESTRALE: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. POST.D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N.46), ART. 1, COMMA 1 - LO/MI

GIORNALISTI JOURNALISTS ROBERTA BOCCA, FELICE RAGAZZO PIETRO FERRARI, PAOLO FERRARI REDAZIONE@WEBANDMAGAZINE.COM

REGISTRO DEGLI OPERATORI DI COMUNICAZIONE - ROC 23567 REGISTRO MONDIALE DELLE PUBBLICAZIONI ISSN 2283-8651

COORDINAMENTO GENERALE GENERAL COORDINATION FRANCO RICCARDI LOGISTICA@WEBANDMAGAZINE.COM UFFICIO GRAFICO GRAPHIC LAYOUT UFFICIOGRAFICO@WEBANDMAGAZINE.COM AMMINISTRAZIONE ADMINISTRATION LAURA GREGORUTTI AMMINISTRAZIONE@WEBANDMAGAZINE.COM WEB AND MEDIA ADVERTISING BEATRICE GUIDI DIREZIONE MARKETING BEATRICEGUIDI_MKT@WEBANDMAGAZINE.MEDIA ADVERTISING@WEBANDMAGAZINE.COM GLORIA MURRIGHILI MKT@WEBANDMAGAZINE.MEDIA

I NOMI, LE DITTE E I PRODOTTI CITATI REDAZIONALMENTE SONO PUBBLICATI SENZA RESPONSABILITÀ DELL’EDITORE; TESTI E FOTOGRAFIE, ANCHE SE NON PUBBLICATI, NON VENGONO RESTITUITI NAMES, FIRMS AND PRODUCTS WICH ARE QUOTED EDITORIALLY ARE PUBLISHED WITHOUT PUBLISHER’S RESPONSABILITY; TEXTS AND PHOTOS, ALTOUGH UNPUBLISHED, ARE NOT RETURNED INFORMATIVA EX D. LGS.196/03 – WEBANDMAGAZINE S.R.L., TITOLARE DEL TRATTAMENTO TRATTA I DATI PERSONALI LIBERAMENTE CONFERITI PER FORNIRE I SERVIZI INDICATI. PER I DIRITTI DI CUI ALL'ART. 7 DEL D. LGS N. 196/03 E PER L'ELENCO DI TUTTI I RESPONSABILI DEL TRATTAMENTO RIVOLGERSI AL RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO, INFO@WEBANDMAGAZINE.COM.

RIVISTA TRIMESTRALE QUARTERLY MAGAZINE UNA COPIA ONE COPY EURO 10,00 ABBONAMENTO ANNUO ITALIA EURO 30,00 A YEAR’S SUBSCRIPTION ABROAD EURO 60,00

MODALITÀ DI PAGAMENTO ABBONAMENTO TRAMITE BONIFICO BANCARIO CON TUTTI I VOSTRI DATI E CAUSALE UTILIZZANDO IL SEGUENTE IBAN: CREDITO VALTELLINESE: IT24T0521601633000000005133 - BIC/SWIFT BPCVIT2S

STAMPA CPZ s.p.a. VIA LANDRI, 37/39 I-24060 COSTA DI MEZZATE (BERGAMO)

I DATI POTRANNO ESSERE TRATTATI DA INCARICATI PREPOSTI AGLI ABBONAMENTI, AL MARKETING, ALL'AMMINISTRAZIONE E POTRANNO ESSERE COMUNICATI A SOCIETÀ ESTERNE PER LA SPEDIZIONE DEL PERIODICO E PER L'INVIO DI MATERIALE PROMOZIONALE. IL RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI RACCOLTI IN BANCHE DATI A USO REDAZIONALE È IL DIRETTORE RESPONSABILE A CUI CI SI PUÒ RIVOLGERE, PER I DIRITTI PREVISTI DAL D. LGS. 196/03, PRESSO: EDITRICE WEBANDMAGAZINE S.R.L., VIA VALLA, 16 - MILANO.


WOOD ADHESIVES D1, D2 • Homopolymer Vinavil KA/R Vinavil CA/R • Modified homopolymer Ravemul M18 Ravemul M11 • High setting time modified homopolymer Vinavil 2550 M Vinavil 2560 M

WOOD ADHESIVES D3 • Traditional D3 (pH 3, NMA) Vinavil 2252 M • High solids content traditional D3 Vinavil 2257 M • New D3 (formaldehyde free, pH 5) Vinavil 2259 L

WOOD ADHESIVES 2K D4 D2 (Vinavil 2258 M)

Traditional D3 (Vinavil 2252 M) New D3 (Vinavil 2259 L) Pot life: 2 days

+

+

isocyanate

Pot life: 20 days

inorganic salts (AICI3/AI(NO3)3

D4 Vinavil 2256 L Vinavil 2261 L odorless and freeze-thaw stable

1K D4

Vinavil s.p.a.

Via Valtellina, 63 20159 Milano Italia vinavil@vinavil.it www.vinavil.it


009

EDITORIALE di Sonia Maritan

FRA BIM E CNC L’INEDITO

010

DE VISU

STUDIO IT’S di Sonia Maritan

L’ARCHITETTURA È IL RIFLESSO DELLA SOCIETÀ

014

QUAESTIO

prima parte

ERGODOMUS HSB CAD di Franco Piva

SPERIMENTANDO UN FLUSSO DI LAVORO BIM

018

CHRONICHAE VARIO HAUS di Sonia Maritan

I PALADINI DEL SISTEMA A TELAIO

024

UNIVERSITATIS

di Linda Secondini e Gerolamo Stagno

LA DIAGNOSI DEL LAMELLARE

032

PROIECTUM PUBLICUM HASSLACHER

di Gloria Murrighili

QUALITÀ E INNOVAZIONE

034

PROIECTUM PUBLICUM PUBBLIREDAZIONALE

ROCKWOOL

di Renata Bernardini

NATURALMENTE LANA DI ROCCIA

038

COLLOQUIUM

FORESTI DISTRIBUZIONE LATERIZI HUNDEGGER di Sonia Maritan

DA PIETRO …A PIETRO, L’EREDITÀ DI UN NOME

044

COLLOQUIUM KLH

di Sonia Maritan

KLH È SINONIMO DI LEGNO A STRATI INCROCIATI

050

COLLOQUIUM LEGNOTECH ESSETRE

di Sonia Maritan

IL FUTURO È IL LEGNO

056

FOCUS COLLE, SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE ADLER

di Marco Di Pelino

CANDIDO TREND IN CARPENTERIA

058

FOCUS COLLE, SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE AKZO NOBEL

di Andrea Ghezzi

UNA NUOVA GENERAZIONE DI FINITURE

NUMERO 27 DICEMBRE 2019


060

FOCUS COLLE, SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE

070

HECO

062

FOCUS COLLE, SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE

di Beatrice Guidi

072

di Marco Nascetti

064

FOCUS COLLE, SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE VINAVIL

di Franco Riccardi

ESENTE DA FORMALDEIDE

066

TECHNICA

WEINMANN - HOMAG GROUP di Pietro Ferrari

LE COSTRUZIONI PREFABBRICATE IN LEGNO FANNO UN NUOVO BALZO IN AVANTI IN CILE

068

TECHNICA

PUBBLIREDAZIONALE

EGGER IL FUTURO DELL’INCOLLAGGIO

ANTICIPATIO

KLIMAHOUSE Bolzano Italia di Beatrice Guidi

L’ECOSISTEMA DEL COSTRUIRE BENE

SAYERLACK

L’OLIO DA ESTERNO: UN PRODOTTO UNICO

EUROBOIS Lione Francia UNA FIERA CON IL VENTO IN POPPA

di Franco Riccardi

VITI A TUTTO FILETTO

ANTICIPATIO

076

INDIRIZZI UTILI

RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO NUMERO: Renata Bernardini, Clara Bertolini, Renato Bettoni, Eduardo Bezares, Guglielmo Bianchi, Beatrice Bonzanigo, Giada Bordoni, Martina Busnelli, Alessandro Cambi, Ugo Campeotto, Claudio Corrarati, Luca Dal Bianco, Aldo Dattomi, Marco Di Pelino, Pietro Foresti, Laura Galli, Pierluigi Gambardella, Andrea Ghezzi, Davide Maria Giachino, Karl Gritzner, Daniel Gruber, Josef Gruber, Marco Huter, Gemma Leone, Alessandro Marchi, Francesco Marinelli, Julie Martinais, Luca Mazzucchelli, Paolo Mezzalama, Maria Milita, Florence Mompo, Felipe Montes, Thomas Mur, Marco Nascetti, Paolo Ninatti, Daniela Origgi, Hansberg Ott, Andrea Pallaver, Günther Pallweber, Jorge Pankovich, Eleonora Peretti, Peter Pichler, Franco Piva, Felice Ragazzo, Ulrich Santa, Stefania Scampini, Alberto Schiavinato, Linda Secondini, Gerolamo Stagno, Filippo Taidelli, Carlo Filippo Vianello.



EDITORIALE

Fra BIM e CNC l’inedito

Sembra difficile tracciare una linea capace di unire tutti i punti virtuali, eppure reali, di un progetto che attinga dalle infinite e intangibili opportunità del mondo digitale, eppure, come afferma fra queste pagine Franco Piva, il BIM rappresenta il futuro verso il quale sta convergendo il mondo dell’edilizia e dell’ingegneria civile. Di fatto però, nonostante il legno sia un materiale che si presti bene all’ingegnerizzazione, e necessiti di una elevata interoperabilità tra tecnici per le sue peculiarità di prefabbricazione e precisione nelle diverse fasi della progettazione di edifici realizzati col legno, il BIM bisogna “parlarlo” in due come ci riferisce Aldo Dattomi. Eppure, da It’s è nata Parallel Digital, start-up all'avanguardia nello sviluppo del progetto con metodo BIM e nella sperimentazione digitale, e il progetto dello studio di architettura romano concepito con l’X-Lam ha vinto un premio proprio legato al processo BIM: il BIM Digital Award. Per Paolo Mezzalama, uno dei tre soci, il BIM è uno strumento di dialogo che ha il valore di rimettere al centro del processo il progetto perché tutti possono dialogare all’interno del modello creando delle sinergie di scambio. C’è poi l’aspetto visivo, che non è secondario, «noi riusciamo a gestire benissimo il progetto, riusciamo a controllare l’interazione con la struttura e con l’impianto, possiamo entrare all’interno dell’edificio nel momento in cui lo stiamo progettando, abbiamo una visione greca del progetto che passa anche attraverso lo strumento visivo; il fatto di visualizzare tutto in 3D rende anche più immediato il dialogo con il sociale, quello che un architetto sta generando. Poi c’è un'altra frontiera che ancora non è del tutto esplorata, perché comunque è uno strumento che ha un impatto anche sulla filiera produttiva, nel senso che chi oggi realizza i prodotti si sta sensibilizzando all’uso di questo metodo e si stanno creando delle dinamiche molto interessanti». L’edizione 2020 di Eurobois pone l’Industria 4.0 come tema centrale: robotizzazione, automazione, flessibilità, innovazione e tecnologie digitali rappresenteranno gli anelli di una catena del valore che avrà come obiettivo l’ottimizzazione della produttività e l’offerta di prodotti sempre più personalizzati e design-oriented. Quindi si tratta di connettere la modellazione virtuale 3D alle macchina a controllo numerico. Terreno di studio di Felice Ragazzo che nel suo articolo pubblicato sul n° 26 di Struttura Legno, afferma che «Il rapporto di spazio e di tempo insito nell’idea del fluire porta necessariamente a elevare il ragionamento in termini di quarta dimensione».

Un esempio concreto l’ho visto a Torino in occasione del convegno di GQL, tenutosi a Restructura il 15 novembre scorso che ha illustrato le implicazioni architettoniche, gli spunti progettuali, le problematiche realizzative di due capriate di castagno a km zero approntate tramite modellazione virtuale 3D e macchina a controllo numerico. Lo scopo è stato di mettere a confronto, in anteprima e in una visione di larga massima, due distinti criteri costruttivi: in un caso, tutte le giunzioni erano di stampo classico, ovvero formate da piani, diedri, vertici e spigoli (poliedriche); in un altro caso, invece, tutte le giunzioni erano originali, ovvero tutti gli spigoli erano svaniti con l’arrotondamento di diedri e vertici (a-poliedriche) al fine di meglio valorizzare il materialelegno. E adesso grazie a Felice Ragazzo, professore di Disegno Industriale presso la Sapienza Università di Roma e Presidente di GQL, un argomento apparentemente astratto come quello che riguarda i giunti Catena-Puntone (liscio) e Curve di Giunone inglobati in una capriata, sottoposti a simulazione di calcolo agli Elementi Finiti, sta diventando realtà! Proprio sulla base di tale potente strumento metodologico, concentrato su di una capriata a giunzioni lisce, è di alcuni giorni fa la brillante discussione di una tesi di laurea presso la Facoltà di Architettura di Roma. Il passo successivo sarà auspicabilmente quello di consolidare i risultati procedendo a statistiche fondate su sistematiche prove di rottura. I risultati sulla carta appena ottenuti lasciano chiaramente intravedere un nuovo e fertile orizzonte per il legno tra nuovo modo di concepirne le forme costruite e nuovo modo di valutarne l’efficienza strutturale.

di Sonia Maritan www.webandmagazine.media www.webandmagazine.com

strutturalegno pagina 009

Sonia Maritan con il professor Felice Ragazzo e la professoressa Clara Bertolini a Restructura 2019.


DE VISU STUDIO IT’S www.its.vision

di Sonia Maritan

strutturalegno pagina 010 011

L’architettura è il riflesso della società

Il 18 marzo 2019 abbiamo visitato la sede romana di It’s, una società di architettura orientata alla ricerca e all'innovazione fondata nel 2016 da Alessandro Cambi, Francesco Marinelli e Paolo Mezzalama con sedi a Roma, Ginevra e Parigi. La società contemporanea è mutevole, veloce, complessa: loro credono che l’architettura ne sia il riflesso e come tale ne debba esprimere il cambiamento. Osservare altri mondi come quelli dell’hi-tech, dell’economia o del design insegna che l’ibridazione tra diverse sfere di conoscenza produce innovazione. Il mondo delle costruzioni è influenzato direttamente da questi cambiamenti: l’obiettivo di IT’S è quello di estendere i confini dell’architettura ibridando i suoi metodi con il know-how di altri settori per far evolvere le proprie competenze e offrire servizi innovativi. It’s si rivolge a soggetti pubblici e privati che ricercano nell'innovazione un potenziale sia etico che economico, all'interno del quale lo sguardo di architetti può portare un valore aggiunto. Da It’s è nata Parallel Digital, start-up all'avanguardia nello sviluppo del progetto con metodo BIM e nella sperimentazione digitale». OSSERVO CHE NON SONO ALL’AVANGUARDIA SOLO NEL METODO DI LAVORO, MA ANCHE NELLA SCELTA PROGETTUALE CHE HA GUIDATO LA COSTRUZIONE – CIRCA UN ANNO FA – DELLO STUDIO IT’S COSTRUITO COMPLETAMENTE IN X-LAM, MA RIVESTITO DI METALLO: PERCHÉ IL LEGNO? «È stata una scelta funzionale perché Sonia Maritan fra Paolo Mezzalama (a destra) e Alessandro Cambi (a sinistra) che ci raggiunge mentre è in corso la visita presso la sede romana di IT'S.

AD ACCOGLIERMI E ILLUSTRARMI IT’S È L’ARCHITETTO PAOLO MEZZALAMA AL QUALE CHIEDO COME SIA NATO E QUALE SIA IL TARGET DI UNO STUDIO DI ARCHITETTURA CON TRE SEDI IN EUROPA COMPOSTO DA PIÙ DI VENTI PROFESSIONISTI. «Con gli architetti Alessandro Cambi e Francesco Marinelli condivido un’esperienza professionale e di ricerca di 12 anni, siamo stati soci fondatori del gruppo Scape – Scape è stato inserito nella lista dei 10 migliori studi emergenti dal Ministero della Cultura Francese (NAJA, Album des Jeunes Architectes 2008) e vincitore nel 2014 del premio Giovane Talento dell’Architettura bandito dal Consiglio Nazionale degli Architetti Italiani (CNAPPC) – nel quale abbiamo lavorato fino al 2016.


DE VISU_STUDIO IT’S Insieme di edifici multifunzionali: il rendering del progetto di Éole Évangile a Parigi - con Offscape s.a.s.

questo edificio di tre piani lo abbiamo costruito, a livello di rustico, in 4 settimane e tutto è passato attraverso il processo BIM. Tra l’altro questo progetto ha vinto un premio proprio legato al processo BIM: il BIM Digital Award». IL LEGNO LO UTILIZZATE FRA GLI ALTRI MATERIALI SECONDO LA NECESSITÀ OPPURE RITENETE IMPONGA UN LINGUAGGIO DIVERSO AL QUALE IL PROGETTO SI DEBBA PIEGARE? «Lo utilizziamo esclusivamente quando pensiamo sia un valore aggiunto. Dal punto di vista del comfort per esempio: in questo studio il riscaldamento viene acceso solo per un mese all’anno; dal punto di vista del comfort termico è una scelta incredibile. L’ambiente non è sigillato anzi traspira. Questo edificio rappresenta il primo tassello di un progetto che è più ampio, perché qui non ci siamo solo noi, ma ospitiamo delle startup con le quali collaboriamo e che sono specializzate in realtà virtuale, innovazione sociale, innovazione in

generale; e questo riflette proprio la nostra idea di professione oggi: cerchiamo di indagare nuove metodologie professionali. L’idea, con il tempo, è quella di aprire sempre più questo luogo anche all’esterno per accogliere diverse prospettive ed esperienze: abbiamo iniziato a farlo con un ciclo di lectures (www.liveonhub.it)». LA SCELTA DELLE 3 SEDI DI ROMA, GINEVRA E PARIGI È DETTATA DAL VOSTRO CAMMINO OPPURE RAPPRESENTANO CITTÀ STRATEGICHE DAL PUNTO DI VISTA IMPRENDITORIALE? «Per motivi diversi siamo tutti e tre legati al mondo francofono. Della Francia apprezziamo il sistema: più sano, regolare e con più riconoscimento del valore civile del nostro lavoro rispetto all’Italia. Ci siamo istintivamente e immediatamente aperti a una realtà internazionale, perché abbiamo capito che potevamo giocare su più mercati e che per noi poteva costituire un valore aggiunto».

Edificio per uffici e commercio: Lot 09 ZAC Clichy-Batignolles a Parigi. Progetto vincitore di un concorso ristretto - con Offscape s.a.s.


DE VISU STUDIO IT’S www.its.vision

strutturalegno pagina 012 013

Lo Studio IT'S in via Pettinengo a Roma realizzato con l'X-Lam. Dall'alto: il cantiere, il prospetto esterno e una vista interna.

AVETE ATTITUDINI DIVERSE CHE HANNO CREATO DIFFERENTI SPECIALIZZAZIONI ALL’INTERNO DI IT’S? «Abbiamo sicuramente personalità molto diverse, però quello che emerge nel lavoro quotidiano è frutto dell’interazione tra noi tre. Condividiamo gli obiettivi alla base del progetto, i temi da sviluppare, le linee guida della ricerca».

SECONDO VOI LA SOCIETÀ CONTEMPORANEA È MUTEVOLE, VELOCE, COMPLESSA E L’ARCHITETTURA DEVE RAPPRESENTARLA. PER RACCONTARE QUESTA FILOSOFIA PRENDIAMO COME SPUNTO, FRA I VOSTRI NUMEROSI PROGETTI, IL SITO DI ÉOLE ÉVANGILE A PARIGI. «Si tratta di un grande lotto ed è la sommatoria di tanti progetti, nostri e di altri progettisti. Il triangolo Éole-Évangile occupa una posizione molto particolare all’interno del settore Paris-Nord-Est e costituisce un punto di transizione strategico con un intorno estremamente vario e un’innata propensione a svilupparsi come catalizzatore di vita urbana. Questa vocazione impone di pensare e progettare il luogo in funzione dei bisogni di un determinato momento con edifici flessibili e adattabili, in netto contrasto con l’introduzione, a partire dagli Anni ’60, di prodotti più standardizzati, dove predomina la volontà di separare la città in programmi ben definiti e di produrre edifici adatti a un unico bisogno. Questa specializzazione ha generato una segregazione tra i quartieri destinati a uffici e quelli riservati ad alloggi, tra abitazione sociale e zone residenziali. Essa ha contribuito alla formazione di barriere e veri e propri ghetti che a oggi ostacolano la qualità della vita della nostra società e il suo futuro sviluppo, generando un parco immobiliare che non si sa adattare facilmente alla richiesta mantenendo un costo ragionevole. Bisogna quindi reinventare una tipologia che sappia offrire plasticità all’attuale società urbana: ricca di spazi ibridi, multifunzionali, mutevoli e reversibili. Ibridi perché i modi di vivere contemporanei portano a mescolare i momenti dedicati ad attività private, professionali o culturali; multifunzionali perché la creatività di una città si misura con la sua capacità di coinvolgere i suoi cittadini in funzioni e attività complementari che si arricchiscono reciprocamente ed evolutivi e reversibili perché le esigenze degli individui e


DE VISU_STUDIO IT’S

ARCHITECTURE AS AN IMAGE OF SOCIETY

On March 18, 2019 we visited the Rome office of It’s, an architecture company focused on research and innovation founded in 2016 by Alessandro Cambi, Francesco Marinelli and Paolo Mezzalama with offices in Rome, Geneva and Paris. Contemporary society is changeable, fast, complex: they believe that architecture is the reflection of it and as such it must express its change. Observing other worlds such as hi-tech, economics or design teaches that the hybridization between different spheres of knowledge produces innovation. The construction world is directly influenced by these changes: the goal of It’s is to extend the boundaries of architecture by hybridizing its methods with the know-how of other sectors to evolve its skills and offer innovative services. delle famiglie, come quelle delle aziende, cambiano velocemente. Il nostro progetto “Éole” è un luogo privilegiato per accogliere il bisogno di eterogeneità, di adattabilità, divenuto necessario alla nostra società e alla sua evoluzione, per esplorare un nuovo modo di costruire e di sviluppare un edificio. Mettiamo a punto una logica costruttiva globale che possa accogliere molteplici programmi in un unico edificio o in un unico isolato e che permetta un’evoluzione facile, capace di inscriversi in una logica di continuità programmatica, di rottura o della ricerca di eterogeneità. Abbiamo immaginato un edificio “perenne” e delineato un “kit” di base con una trama costruttiva in cemento in tre dimensioni al fine di individuare dei volumi vivibili. Oltre a questa ossatura costruttiva si realizza l’insieme dei flussi verticali. Per l’allestimento di questi volumi di base, privilegiamo delle strutture leggere e dei sistemi prefabbricati, realizzati in materiale a secco (legno o metallo) assicurando una realizzazione veloce e uno smontaggio più facile». IL BIM, SOPRATTUTTO IN PROGETTI DI QUESTA PORTATA, RAPPRESENTA UNO STRUMENTO IMPRESCINDIBILE? «È un metodo che offre delle possibilità in più, credo che abbia un valore che è quello di rimettere al centro del processo il progetto, perché alla fine tutti dialogano all’interno del modello, quindi il progetto è l’elemento centrale e si creano attraverso questa metodologia delle sinergie di scambio: è uno strumento di dialogo. C’è poi l’aspetto visivo, che non è secondario, noi riusciamo a gestire benissimo il progetto, riusciamo a controllare l’interazione con la struttura e con l’impianto, possiamo entrare all’interno dell’edificio nel momento in cui lo stiamo progettando, abbiamo una visione greca del progetto che passa anche attraverso lo strumento visivo; il fatto di visualizzare tutto in 3D rende anche più immediato il dialogo con il sociale, quello che un architetto sta

generando. Poi c’è un'altra frontiera che ancora non è del tutto esplorata, perché comunque è uno strumento che ha un impatto anche sulla filiera produttiva, nel senso che chi oggi realizza i prodotti si sta sensibilizzando all’uso di questo metodo e si stanno creando delle dinamiche molto interessanti».

Nuova sede direzionale Confcooper Società Cooperativa a Roma: una vista esterna e una interna della ristrutturazione edilizia volta alla progettazione di un edificio per uffici.


QUAESTIO ERGODOMUS HSB www.ergodomus.it www.hsbcad.it

di Franco Piva

strutturalegno pagina 014 015

Sperimentando un flusso di lavoro BIM

PRIMA PARTE

Questo articolo apre a un tema cruciale, il BIM che rappresenta il futuro verso il quale sta convergendo il mondo dell’edilizia e dell’ingegneria civile: in questa prima parte si introducono i concetti principali e il linguaggio IFC, il formato “ufficialmente riconosciuto” e più comune di scambio. Seguirà poi una seconda parte che, come questa, coinvolge HSB cad, nello spirito di aprire un dialogo concreto perché le proprietà legate a un oggetto qualsiasi in fase di progetto devono necessariamente essere leggibili da tutti i tecnici che lavoreranno su di esso, indipendentemente dal software utilizzato e dallo scopo del lavoro e quindi la sinergia tra l’ingegnere strutturista e il team di sviluppo e supporto del software diventa determinante. PERCHÉ CON IL LEGNO

Diagramma di Mac Leamy: la progettazione BIM concentra lo sforzo progettuale nelle fasi iniziali della progettazione, durante le quali le eventuali modifiche non impattano significativamente in termini di costi (rielaborazione Ergodomus).

In altri articoli è già stata affrontata la tematica di come il legno sia un materiale che si presta bene all’ingegnerizzazione e allo stesso tempo di come, per le sue peculiarità di prefabbricazione e precisione, le diverse fasi della progettazione di edifici realizzati con questo materiale necessitino di una elevata interoperabilità tra tecnici. Dunque sappiamo già che l’ingegnerizzazione e l’interoperabilità sono concetti che si inseriscono bene nel “mondo BIM”, ed è quindi facilmente intuibile come il legno sia un ottimo caso studio per un flusso di lavoro BIM!

COSA SI INTENDE PER “MONDO BIM”?

In generale vale la pena ricordare che il NIBS (National Institute of Building Sciences) definisce il BIM come “la rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto” ovvero, secondo la sua definizione più accreditata, l’utilizzo di un modello digitale condiviso rappresentante un oggetto (quale un edificio, un impianto, un ponte, ecc) che facilita i processi di progettazione e costruzione. Questo perché un modello BIM ben realizzato non è un semplice 3D, né un insieme di punti, ma un oggetto multimediale, un contenitore di numerose informazioni (dati riguardanti tutte le diverse componenti di una costruzione come geometria, proprietà dei materiali, struttura portante, impianti, prestazioni energetiche, organizzazione del cantiere, operazioni di manutenzione, gestione dell’edificio, etc.) dal quale è possibile estrarre dati e generare diversi documenti in automatico (distinte dei materiali, computi metrici, fasi di cantiere, etc). L’idea di legare le informazioni che riguardano un edificio reale al modello tridimensionale del BIM è una vera rivoluzione nel settore edile anche perché, consentendo di condividere le conoscenze e le informazioni sull’immobile, va a fornire una solida base per qualunque decisione da prendere durante tutto il ciclo di vita della struttura, dalla progettazione allo smantellamento. Nel caso di un edificio in legno che necessita, oltre che di un’attenta progettazione e cantierizzazione, anche di


QUAESTIO_ERGODOMUS_HSB Esempio di trave in legno modellata su Revit con HsbCad on Revit: nella finestra “proprietà” sulla sinistra sono visibili alcune delle numerose informazioni associate all’oggetto. [Ergodomus]

un’accurata manutenzione, la possibilità di poter controllare una struttura nel tempo è un fattore determinante. Non dimentichiamo, infine, che nella direttiva 2014/24/EU sugli Appalti Pubblici si legge, all’articolo 22 c.4: ‘For public works contracts and design contests, Member States may require the use of specific electronic tools, such as of building information electronic modelling tools or similar’. Ovvero, in sintesi: dal 2016 gli stati membri devono preferire l’utilizzo del BIM per i progetti finanziati dall’UE, per “accrescere l’efficacia e la trasparenza delle procedure d’appalto”. È ormai chiaro che, nonostante i suoi limiti attuali, il BIM rappresenta il futuro verso il quale sta convergendo il mondo dell’edilizia e dell’ingegneria civile e noi non vogliamo farci trovare impreparati!

FLUSSO DI LAVORO BIM

L’adozione di un metodo di lavoro, improntato in ottica BIM, si concretizza nel trovare e utilizzare in modo fluido un modello (e quindi un formato di scambio per il suddetto modello) che faccia da “minimo comune multiplo” tra i diversi attori e le diverse discipline della progettazione, permettendo a ciascuna di queste il proprio contributo. All’interno di Ergodomus, questo approccio al lavoro si traduce nella possibilità di ricevere materiale/un progetto [INPUT] da un cliente, poterlo “leggere” senza perdita di dati alcuna, lavorare anche contemporaneamente e in modo dinamico sul calcolo del progetto strutturale, sul progetto costruttivo ed esecutivo, e infine elaborare i file di OUTPUT, anch’essi “leggibili” da costruttore/impresa/cliente.


QUAESTIO ERGODOMUS HSB www.ergodomus.it www.hsbcad.it

strutturalegno pagina 016

In questo modo il controllo delle interferenze e lo scambio di informazioni é immediato. Ma attenzione! Non basta scambiarsi un modello 3D per lavorare bene! È infatti necessario che tutte le informazioni intrinseche in esso contenute vengano riconosciute e mantenute tali su tutti i software che si utilizzano all’interno del flusso di lavoro. Riprendendo l’esempio della trave di fig.2, le proprietà legate a questo oggetto (dimensione, materiale, lavorazioni di testa, etc.) devono necessariamente essere leggibili da tutti i tecnici che lavoreranno su di esso, indipendentemente dal software utilizzato e dallo scopo del lavoro (architettonico, strutturale, esecutivo, impiantistico, etc.). Esempio di flusso BIM con utilizzo del formato file IFC di condivisione tra discipline [CYPE Software per Architettura, Ingegneria ed Edilizia]

Come fare per ottenere questo? Il formato “ufficialmente riconosciuto”

e più comune di scambio, ovvero il linguaggio comune e comprensibile a tutti, è l’IFC. Il modello di dati Industry Foundation Classes (IFC) ha proprio lo scopo di descrivere i dati dell’edilizia e dell’industria delle costruzioni e garantire così lo scambio dati. Si tratta di un formato file neutrale e aperto che non è controllato da un singolo fornitore o gruppo di fornitori ma è basato su oggetti, con un modello di dati sviluppato da buildingSMART (International Alliance for Interoperability, IAI). La specifica del modello dati IFC è aperta e disponibile, ed è stata riconosciuta e registrata dalla ISO come norma internazionale ISO 16739:2013. IFC definisce più formati di file che possono essere utilizzati, sostenendo varie codifiche: IFC-SPF (il più utilizzato), IFCXML, IFC-ZIP.


www.webandmagazine.media www.webandmagazine.com

                     

iL

 

 





 



IL LEGNO

Rivista bime di progettazi strale e trasformazi one, commercio one del legn o.

DIVISIONE CONTRACT

isione  div estrale contract Rivista tecnica trime italiana 42

ISSN 2284-34

act/ azine.media/contr bandmagazine.com www.webandmag azine.media - www.we www.webandmag

Abb. Post. D.L. 353/2003 Poste Italiane spa - Sped. n. 46), (Convertito in legge 27/02/2004 - euro 10,00 art. 1, comma 1 - LO/MI/ rinviare In caso di mancato recapito per la restituzione all’ufficio CMP Roserio (MI) a pagare la relativa tariffa al mittente che si impegnas.r.l. editrice WebandMagazine Via Valla, 16 - I-20141 Milanoia www.webandmagazine.med



in lingua inglese t. per il settore del contrac

  STRUTTURA LEGNO Rivista trimestrale di componenti e prodotti in legno per l’edilizia. ISSN 2283-8651



media

Milano - www.webandmagazine.



 

SISTEMA SERRAMENTO

le Rivista tecnica trimestra teriali: ma i de e del serramento osito, acciaio, alluminio, comptro. legno, ottone, PVC e ve

idm

   



L’INDUSTRIA DEL MOBILE 

IDM-L’INDUSTRIA DEL MOBILE Rivista mensile di documentazione e di informazione per il settore del mobile.

Poste Italiane spa - Sped.

(Convertito Abb. Post. - D.L. 353/2003

in legge 27/02/2004 n.

46), art. 1, comma 1 - LO/M/

mancato - euro 10,00 - In caso di

recapito rinviare all’ufficio

CMP Roserio (Mi) per la restituzione

al mittente che si impegna

a pagare la relativa tariffa

- Editrice webandmagazine

s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141





25 - SE



NU M E R O

Negrini secondo Adello chiama il legno, ! Il design nza termica della trasmitta terminazione ! L’autode le dell’utensile? l’obiettivo principa ! Quale sarà riciclo volume del suo ile: cresce il ! PVC sostenib Miramare rinasce l’Hotel fiori dei ! Nella città nella storia della finestra e dimensioni ! Foggia n Mango, interviste a Christia ! Le nostre e Gianluca Toppi Enrico Scarpa

2019 TT EM B R E





           



Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

english text



LE RIVISTE DEL GRUPPO EDITORIALE WEB AND MAGAZINE !"#!$%"&



     



TEXTURES Rivista tecnica per il settore tessile, dal filato al tessuto per l’arredamento e la moda.

con noi...

‘è facile’... •

Abbonarsi

Promuoversi

Sfogliare le riviste

Trovare le news

Trovare le fiere

Trovare i video

Trovarci sui Social

Pubblicare articoli

Ricevere newsletter


CHRONICHAE VARIO HAUS www.variohaus.it di Sonia Maritan

strutturalegno pagina 018 019

I paladini del sistema a telaio

Il viaggio stampa organizzato a Vienna da Vario Haus a maggio 2019 ha mostrato ai giornalisti tecnici un’azienda altamente dimensionata e specializzata nel settore delle case e degli edifici prefabbricati in legno con sistema a telaio, che ha inaugurato il nuovo impianto produttivo, posizionandosi in testa alle aziende dotate dei dieci impianti più evoluti in Europa, grazie a un investimento di 3,8 milioni di euro per la realizzazione di edifici prefabbricati in legno super efficienti. Gli esperti di Vario Haus ci hanno illustrato le differenze costruttive del sistema a telaio rispetto al sistema XLam e le rispettive caratteristiche secondo il loro punto di vista che li hanno portati a specializzarsi nel sistema a telaio per realizzare qualunque progetto, anche il più complesso. essendo il mercato italiano degli edifici in legno in gran parte legato al residenziale. In realtà con il legno si può fare molto di più, come dimostra l’esperienza di Vario Haus, che progetta e produce case ed edifici in legno prefabbricati con struttura a telaio da oltre 35 anni. Grazie alla lunga esperienza e all’impiego delle più avanzate tecnologie è in grado di affrontare anche i progetti più complessi: • Edifici residenziali completamente su misura, anche in casi molto complessi progettati per l’impiego di tecnologie di edilizia tradizionale; • Edifici in legno multipiano; • Edifici a bassissimo consumo ed eleSonia Maritan in uno dei reparti produttivi di Vario Haus. Altre immagini dell’impianto produttivo e una vista generale della sede di Vario Haus, nella zona industriale di Wiener Neustadt, vicino a Vienna.

Secondo il “Rapporto case ed edifici in legno” 2019 di FederlegnoArredo – riferito ai dati di mercato 2017 – il mercato degli edifici di legno in Italia è il 4° in Europa come capacità produttiva e volumi di mercato gestiti, dopo Germania, Regno Unito e Svezia. Nel 2017 le nuove abitazioni in legno rappresentavano il 7% del totale, con un numero complessivo di edifici in legno pari a 3.224, di cui il 90% destinato al residenziale, con un valore complessivo del costruito stimato in circa 700 milioni di euro. Pochissimi di questi edifici, però, presentano le caratteristiche di efficienza garantite da Vario Haus Italia, che per il gruppo Vario rappresenta il 15% del mercato totale. Quando si parla di edifici in legno, si pensa molto spesso alla villa mono o plurifamiliare di nuova costruzione,


CHRONICHAE_VARIO HAUS

vata durabilità, ideali per il social housing; • Edifici scolastici e ricreativi; • Hotel e turismo sostenibile; • Sopraelevazioni e ampliamenti di edifici esistenti, anche in edilizia tradizionale; • Demolizione e ricostruzione fedele di edifici da abbattere, anche storici; • Ripristino di edifici danneggiati da eventi naturali quali sismi e frane; • Co-housing e condomini sostenibili. Personalizzazione, tempi e costi certi sono le garanzie delle case prefabbricate in legno a telaio Vario Haus. Si potrebbe pensare che “prefabbricare” sia sinonimo di “standardizzare”. Prefabbricare significa invece – impiegando tecnologie all’avanguardia – garantire la massima sicurezza, efficienza e comfort per case che possono essere personalizzate anche al 100%. Tutto questo con una garanzia che si estende anche a tempi e costi: con Vario Haus quelli pattuiti in fase di

progetto non cambiano mai, a meno che non sia il committente a richiedere delle modifiche in corso d’opera. Così, ci raccontano dalla sede viennese, un edificio residenziale monofamiliare viene realizzato e finito in 3 mesi.

LA STORIA

Nel 1983 Josef Gruber fonda in Austria la VBS-Variable Bau Systeme. La crescita dell’azienda porta nel 1994 alla realizzazione di nuovi impianti produttivi, passando da una sede di 4.300 m2 all’attuale stabilimento, che si sviluppa su una superficie di 20.000 m2 nella zona industriale di Wiener Neustadt, nei pressi di Vienna. Nel 2001, il sito produttivo è stato ampliato con un secondo impianto produttivo di 5.600 m2 completamente computerizzato, in grado di produrre costruzioni prefabbricate in legno di altissima qualità ed eliminare il problema degli errori e imprevisti di cantiere tipici delle costruzioni tradizionali.


CHRONICHAE VARIO HAUS www.variohaus.it

strutturalegno pagina 020 021

Da sinistra a destra: il fondatore di Vario Haus Josef Gruber, il figlio Daniel Gruber, Günther Pallweber - Amministratore Delegato Vario Haus Italia - e Laura Galli - Responsabile vendite Vario Haus Italia.

Oggi Vario Haus conta 160 dipendenti e filiali in Austria, Germania, Svizzera e Italia, con un totale di unità abitative realizzate pari a 4.300. Josef Gruber è Vicepresidente della “Österreichischer Fertighausverband” (Associazione Austriaca Case Prefabbricate in Legno) e membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione Europea Case prefabbricate.

IL NUOVO IMPIANTO

Nell’aprile 2019 è stato inaugurato il nuovo impianto produttivo, frutto di un investimento di 3,8 milioni di euro, che ospita il massimo della tecnologia disponibile per il controllo assoluto della qualità nella realizzazione di edifici prefabbricati in legno. L’impiego dei macchinari più all’avanguardia garantisce una precisione millimetrica, una produzione di altissima qualità per ogni singolo elemento costruttivo e una capacità produttiva di circa 250 unità abitative all’anno per turno. Le aziende europee che aderiscono all’Associazione di Produttori di Edifici Prefabbricati in Legno (EFV Europäischer Fertigbauverband), in virtù delle evolute tecnologie applicate, sono 100, per un totale di 20.000 case prodotte ogni anno. Di queste aziende, solo 10 in Europa possono vantare un impianto simile a quello appena inaugurato da Vario Haus. Con questo investimento Vario Haus aumenta ulteriormente la capacità produttiva, l’efficienza dei propri processi e la qualità assoluta dei prefabbricati: le pareti vengono montate quasi interamente in stabilimento e giungono in cantiere già complete di pannelli di chiusura, isolanti termici interni ai montanti, cartongessi, infissi e predisposizioni per l’impianto elettrico. Questo, secondo gli esperti di Vario Haus, è uno dei principali motivi per cui nessuno degli altri sistemi costruttivi in legno, per i quali gran parte delle operazioni vengono realizzate ancora in cantiere,

può garantire la stessa efficienza e qualità – nei costi e tempi stabiliti a priori – della prefabbricazione con struttura a telaio, specie se realizzata con impianti efficienti ed evoluti come questo inaugurato pochi mesi fa.

TIPOLOGIE COSTRUTTIVE

Le case in legno prodotte in Italia nel 2017, secondo recenti dati Federlegno, sono circa 4.000. Le tipologie costruttive più diffuse nel nostro paese non rispecchiano, però, le tendenze dei mercati europei più esperti in questo settore. Il punto di vista di Vario Haus Italia infatti si relaziona con un mercato italiano degli edifici in legno in crescita, ma la cui evoluzione presenta delle anomalie rispetto agli altri paesi europei. Il legno è un materiale antico con una tradizione costruttiva secolare, tuttavia, per rispondere ai requisiti di sicurezza, antisismica, durabilità, comfort e risparmio energetico odierni, sono richieste specifiche capacità progettuali e al contempo mezzi e metodi sempre più all’avanguardia per la produzione e per il controllo della qualità. Questo, secondo gli esperti di Vario Haus, è il motivo principale per cui la tecnologia di prefabbricazione a telaio è la più utilizzata al mondo, grazie anche a leggerezza, versatilità e alla possibilità di ottimizzare l’utilizzo del legno nell’ottica di evitare gli sprechi. Ecco perché, dal punto di vista del team di Vario Haus, la prefabbricazione in legno a telaio è garanzia di sicurezza, efficienza e durabilità. Il perfezionamento del sistema a telaio tradizionale è la prefabbricazione in legno a telaio: Vario Haus produce edifici di questa tipologia da oltre 35 anni, in diverse parti del mondo, garantendo la massima esperienza e qualità. Le case vengono prodotte con moderni macchinari a controllo numerico, le pareti vengono montate quasi interamente in stabilimento e giungono in cantiere già complete di pannelli di chiusura, isolan-


CHRONICHAE_VARIO HAUS KNIGHTS OF THE WOOD FRAME BUILDING The press trip organized in Vienna by Vario Haus in May 2019 showed technical journalists a highly sized company specialized in the field of prefabricated houses and wooden buildings with a frame system, which inaugurated the new production plant , positioning itself at the head of companies with the ten most advanced plants in Europe, thanks to an investment of 3.8 million euro for the construction of super-efficient prefabricated wooden buildings. The Vario Haus experts explained to us the constructive differences between the frame system and the X-Lam system and the respective characteristics according to their point of view that led them to specialize in the frame system to carry out any project, even the more complex.

ti termici interni ai montanti, cartongessi, infissi e predisposizioni per l’impianto elettrico. Queste tecniche consentono di ridurre al minimo errori e inconvenienti tipici dell’edilizia tradizionale. Ne consegue, per le case a telaio, un tempo di realizzazione molto più rapido e un vantaggio economico nei costi di fabbricazione. L’anomalia del mercato italiano, rispetto ai paesi più evoluti, sarebbe rappresentata, secondo Vario Haus, dal fatto che circa la metà degli edifici in legno in Italia viene costruita in X-Lam a differenza degli altri paesi europei, dove il 90% degli edifici viene realizzato con struttura a telaio. Nonostante la prefabbricazione a telaio in legno sia la tecnologia più diffusa al mondo e in Europa e i suoi vantaggi siano noti e suffragati da decenni di utilizzo, in Italia assistiamo ancora alla mancanza di una vera e propria cultura della prefabbricazione, diffusa in tutta la filiera, dai produttori di case in legno alla progettazione al consumatore privato. Purtroppo, a causa delle scarse conoscenze, il termine prefabbricato viene ancora associato a concetti di precarietà, temporaneità e bassa qualità, talvolta di standardizzazione. Sistema a telaio e X-Lam: differenze costruttive e caratteristiche In realtà, se gestito correttamente, non esiste un sistema portante in legno migliore dell’altro in senso assoluto: tuttavia la tecnologia a telaio e i pannelli in X-Lam presentano differenze di costruzione e di caratteristiche che è bene analizzare soffermandosi sui pro e i contro di ciascuna di esse. La preferenza verso un sistema piuttosto che l’altro dovrebbe essere basata sulla dislocazione dell’edificio – ad esempio se si trova in zona sismica –, sulle esigenze di isolamento acustico e sulla predilezione del committente per materiali il più possibile naturali, tutte caratteristiche a cui la casa a telaio prefabbrica-

ta in legno assolve perfettamente. Un differente metodo di costruzione per le case in legno, rispetto a quello adottato da Vario Haus, è il sistema X-Lam, basato su pannelli lamellari di legno massiccio, di spessore variabile, realizzati incollando strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm, generalmente variabili in numero da 3 a 7 e comunque sempre dispari. Questo metodo, molto diffuso in Italia, richiede comunque il completamento dei lavori in cantiere, dove l’unica cosa ad arrivare già “pronta” è il pannello in X-Lam stesso. La sua impermeabilizzazione, l’isolamento, l’apposizione degli impianti e le finiture vengono realizzati in cantiere, con gli stessi rischi di errore dell’edilizia tradizionale. Analizzando più da vicino i vantaggi e gli svantaggi, Vario Haus stila le due liste seguenti. Svantaggi del sistema X-Lam • Sismicamente meno efficiente del telaio in quanto realizzato unendo pannelli molto rigidi. Le sollecitazioni vengono quindi dissipate attraverso le ferramenta di montaggio in modo puntuale e non uniforme; • Necessità di cappotto termico con spessore superiore; • Sostenibilità del prodotto e traspirabilità limitata dovuta all’utilizzo di 3, 5 o più strati di colle; • Uso poco efficiente del legno in termini di rapporto del volume per mq; • Struttura posata senza serramenti, legno esposto all’acqua. Vantaggi del sistema X-Lam • Buona resistenza al fuoco; • Possibilità di grandi luci nette interne; • Maggiore massa; • Riduzione dei ponti termici e classe energetica molto elevata; • Buon comfort acustico solo se realizzato a regola d’arte interponendo materiali adeguati tra le varie componenti della struttura;


CHRONICHAE VARIO HAUS

Linea Architects.

Linea Bungalow.

www.variohaus.it

strutturalegno pagina 022 023

• Costruita quasi interamente a secco, quindi con ottimale comfort quasi da subito.

Linea New Design.

Le quattro linee proposte da Vario Haus: Family, Bungalow, Architects e New design.

Vantaggi del sistema a telaio • Sismicamente molto valido in quanto la statica dell’edificio è scaricata su tutto lo scheletro in legno che assorbe in modo uniforme le sollecitazioni; • Isolante interposto fra montanti e traversi della struttura, necessità di un cappotto termico di minor spessore; • Il pacchetto della parete, dalla finitura interna a quella esterna, è studiato come un unico organismo al fine di garantire un punto di condensa al di fuori della stratigrafia; • Resistenza al fuoco ottimizzata dall’inserimento in intercapedine della lana di roccia; • Peso contenuto, ottimo per le


Linea Family.

sopraelevazioni, ma in generale con una riduzione dei carichi su platea di fondazione o interrato; • Riduzione dei ponti termici e classe energetica molto elevata; • Buon comfort acustico; • Costruita quasi interamente a secco, quindi con ottimale comfort quasi da subito; • Struttura chiusa con serramenti inseriti in produzione, per la massima protezione dall’acqua in cantiere. L’unico svantaggio del sistema a telaio è relativo alla massa limitata che può essere compensata inserendo materiali adeguati.

RICONOSCIMENTI Vario Haus è stata insignita del Sigillo di qualità Austria e del Sigillo di Qualità Prefabbricati, è inoltre membro dell’Associazione Austriaca Prefabbricati, adesione che rende indispensabile disporre di tutti i requisiti di qualità rigorosa per le case in legno. Nel 2005 è stato rilasciato a Vario Haus il “European Technical Approval” (ETA007) – la più importante certificazione di idoneità di un prodotto – e nello stesso anno l’azienda è diventata partner del progetto Klimaaktiv del Ministero dell’Ambiente Austriaco. «Siamo orgogliosi di poterci fregiare dell'emblema dello Stato austriaco per i risultati straordinari ottenuti dalla nostra azienda. Vario Haus ha assunto una posizione di leadership e di tutto rispetto nel settore delle case prefabbricate, con una storia di oltre 35 anni» spiega Josef Gruber. «Ci distinguiamo per la nostra migliore qualità e il nostro know-how».


UNIVERSITATIS di Linda Secondini e Gerolamo Stagno

strutturalegno pagina 024 025

La diagnosi del lamellare

L’ampia disamina si concentra sulla diagnosi e classificazione del legno lamellare in opera i cui contributi sono ottenuti attraverso una metodologia non distruttiva, evidenziando che il legno lamellare, come altri materiali, è suscettibile di degrado, in particolare è necessario distinguere il fenomeno fisico naturale del ritiro del materiale rispetto al processo di delaminazione. Nella diagnosi le connessioni metalliche sono uno degli aspetti principali da indagare. Il percorso Normativo, a iniziare dalle NTC del 2008 e proseguendo con l’aggiornamento del 2018 comprensivo delle Istruzioni CNR, ha fornito un importante elemento di riferimento per la progettazione e la valutazione della sicurezza delle costruzioni in legno sia massello sia lamellare, incrementando anche l’uso dei semilavorati. Il successo di questo materiale ha incentivato la produzione di legnami con medie caratteristiche di resistenza strutturale, promuovendo l’Abete bianco e rosso a principali specie legnose utilizzate. Il limitato peso dovuto ai processi di stagionatura industriale accelerata rispetto al legno massello e l’efficacia delle colle di assemblaggio hanno consacrato rapidamente questo materiale come il vero protagonista delle costruzioni, permettendo la realizzazione di strutture ardite con ampie luci di carico, come testimoniano le opere di Otto Frei, non realizzabili con il legno massello. Il legno lamellare è soggetto a una costante produzione controllata, a cominciare dalla stagionatura accelerata e alla possibilità di selezionare ogni lamella che compone la trave per raggiungere le caratteristiche standard di resistenza stabilite dalla normativa. Attraverso questi processi è possibile controllare ogni singolo elemento e raggiungere una maggior aderenza all’effettivo comportamento una volta messo in opera. Se da una parte la sempre più spinta progettazione ha permesso di realizzare strutture complesse e ardite, dall’altra il tema del controllo del materiale e della durabilità sono stati messi in secondo piano. Tuttavia il tempo, parametro insindacabile di giudizio, ha evidenziato come

questa convinzione di aver prodotto un materiale ad alta durabilità sia decaduta oggi e queste strutture per varie ragioni manifestano i limiti significativi di mantenimento dei propri livelli prestazionali. Il controllo della produzione di un elemento di legno, dal taglio alla messa in opera, hanno convinto generazioni di progettisti e costruttori. L’eccesso di confidenza nella progettazione, avvallata dalla convinzione sempre più diffusa che il legno ingegnerizzato sia la panacea a ogni degrado e che nulla possa inficiare la lunga durata delle strutture in lamellare, hanno nel tempo generato criticità legate al degrado con conseguenze di cedimenti improvvisi, in particolare in mancanza di un’adeguata manutenzione programmata o per errori di progettazione. (fig. 1) Siamo in analogia con quanto accaduto con altri materiali come il conglomerato armato ritenuto una pietra artificiale di grande se non illimitata durata, convinzione rivelatasi mendace a fronte di una progettazione, realizzazione e manutenzione carente o superficiale. I sempre più numerosi casi di danni dovuti a degrado hanno spinto all’applicazione di indagini diagnostiche per valutarne lo stato di conservazione al fine di prevenire o limitare i danni. I casi riportati (fig. 2a e 2b), risultato di diagnosi svolte, sono stati scelti per rappresentare differenti problematiche legate alla durabilità e al degrado strutturale, ma anche per significare l’importanza delle documentazioni di archivio, gli elaborati, le bolle di spedizione e tutto il materiale di progetto e di cantiere, come primi strumenti della diagnosi e classificazione degli elementi strutturali.


UNIVERSITATIS LA METODOLOGIA DIAGNOSTICA

Quale metodologia di diagnosi applicare allora agli elementi in lamellare italiano o proveniente da altri Paesi europei? La metodologia adottata in questi casi è la stessa utilizzata per il legno massiccio, nella convinzione e certezza che il legno incollato possa essere considerato analogo, opportunamente integrato da verifiche sulle colle adottate. Nella classificazione, quando si riesce a determinare con certezza la provenienza del legname, le Norme UNI EN 14081 e 14081-1 forniscono la possibilità di applicare i criteri anche per il legno lamellare ottenendo una classificazione integrata; tuttavia occorrerebbe risalire al momento della costruzione per riapplicare la normativa tecnica vigente in quel momento. Agli albori dell’applicazione del lamellare, è bene ricordare che, nel caso di edificazione di nuove opere, l’incarico della progettazione esecutiva strutturale era demandato ad aziende di matrice austriaca e tedesca, essendo le promotrici di questa tipologia costruttiva e le principali aree di produzione del legname. Le costruzioni inoltre erano soggette a una forma di appalto integrato in cui la fase esecutiva veniva lasciata alle ditte costruttrici che ne fornivano la materia prima e ne gestivano ogni aspetto fino alla consegna delle opere. Le normative applicate, le DIN di matrice tedesca, sono state recentemente revisionate e migliorate anche tramite le Norme Nazionali per le Costruzioni (NTC 2008 e 2018), permettendo così una più semplice correlazione tra i dati europei e quelli italiani. Le indagini devono essere precedute da un corretto progetto diagnostico con la definizione del piano di misure da rilevare in vari punti della struttura privilegiando sempre il concetto di eseguire misure su parti in buono stato di conservazione e non. La classificazione viene integrata con le specifiche prove non distruttive che già si applicano al legno massello, a partire dal riconoscimento della specie mediante macro osservazione in sito o più dettagliatamente in laboratorio con la riconoscibili-

fig 3. Stima umidità superiore al 20%.

fig 1. Elementi posizionati in falso tra le travi lamellari.

fig 2a. Piscina in travi lamellari.

fig 2b. Palestra in travi lamellari.

tà al microscopio ottico, previo prelievo del campione e preparazione in sezione sottile. A questo va affiancata la stima dell’umidità tramite igrometro per resistività elettrica secondo la UNI EN 13183-2 (fig.34). Non occorre infatti acquisire rilevazioni che determinino l’umidità al decimo di grado, ma determinare la percentuale

fig 4. Stima umidità inferiore al 20%.


per numeri interi (12% di umidità dalle specifiche nelle normative tecniche). In particolare nel legno lamellare occorre saper distinguere il fenomeno fisico naturale del ritiro del materiale rispetto a quello ben più disastroso rappresentato dal processo di delaminazione (fig. 5-6), ovvero il degrado causato dalla colla che tende a far distaccare le singole lamelle composte od omogenee tra di loro, mettendo a dura prova uno dei fig 5. Principio di delaminazione su trave interna. capisaldi principali dell’invenzione del legno lamellare. Per verificare la corretta adesione della colla possono essere effettuate prove di laboratorio secondo la EN 391: 2003 Legno lamellare incollato - Prova di delaminazione delle superfici di incollaggio, ma questo richiederebbe di affrontare il problema di come sostituire le parti asportate senza danneggiare la struttura. Per limitare fenomeni di delaminazione la normativa europea UNI EN 386 indica di fig 6. Principio di delaminazione su trave esterna. disporre le tavole tangenziali all’interno della trave con la curvatura degli anelli rivolta verso lo stesso lato. Nel caso di classe di servizio 3 (cioè di elementi posti all’esterno senza protezione) le tavole esterne devono avere il lato del midollo rivolto verso l’esterno: infatti le fessurazioni da ritiro si sviluppano sulla faccia opposta della tavola, dove la presenza dell’incollaggio funge da elemento di contrasto all’apertura di fessure e da presidio alla penetrazione di acqua. In realtà anche la presenza di lamelle poco stagionate determina la formazioni di fessure da ritiro interne, visibili in una sezione trasversale della trave ma non sulle superfici esterne. L’utilizzo invece di tavole con orientazione prevalentemente radiale e non stagionate determina fessurazioni da ritiro lungo i bordi e tra le lamelle. In ogni caso è fondamentale la corretta stagionatura delle tavole che formano la trave. La stessa EN 386 prescrive che per legname non trattato, all’assemblaggio, l’umidità in ogni lamella deve essere compresa tra l’8% e il 15%. Inoltre l’intervallo di umidità delle lamelle in un elemento di legno lamellare non deve essere maggiore del 4%. Nel caso di travi direttamente esposte alle intemperie o all’azione costante dell’acqua (fig. 7-8), invece, si può andare incontro a conseguenze ben più gravi, in quanto l’azione di essiccazione è seguita dall’ingresso diretto dell’umidità attraverso le fessure che si sono formate, determinando localmente le condizioni ideali allo sviluppo di funghi (umidità > del 20%). Inoltre i successivi cicli di rigonfiamento e ritiro degli strati superficiali dovuti ai cicli di asciugatura e di essiccazione che subisce la trave, causano un’azione meccanica di degrado del materiale, con conseguenza di formazione di fessure che possono riguardare solo la superficie della trave fino a interessare gli strati più profondi, facilitando anche il contemporaneo attacco degli agenti biotici. Situazioni così sfavorevoli si possono creare nel caso di una progettazione degli elementi strutturali posti all’esterno, in cui non si è tenuto conto della necessità di adeguati elementi di protezione, anche in legno con elementi di sacrificio, che consentano di evitare una esposizione diretta alle intemperie (fig.14). Tuttavia, in elementi in lamellare è raro che il fenomeno della delaminazione sia così esteso da destare preoccupazione riguar-


UNIVERSITATIS do la stabilità strutturale, al contrario del problema della marcescenza o della corrosione delle connessioni. Nella diagnosi le connessioni metalliche sono uno degli aspetti principali da indagare. È necessario valutare la presenza o l’entità di fenomeni di corrosione dovuti sia alla non conformità della carpenteria messa in opera rispetto ai certificati di cantiere, sia a errori di progettazione e inadeguata o mancata manutenzione. Il fenomeno di degrado può generare aumenti di volume e percentuali di elevata umidità con conseguenze di rottura del legno e inefficacia delle connessioni che possono instaurare cinematismi non ammissibili. (figg. 9-10). È quindi necessario verificare in sito anche la percentuale di umidità in corrispondenza delle piastre metalliche e dei bulloni di connessione integrata con le verifiche di corrosione e verifiche dinamometriche dei serraggi (avendo noti i valori progettuali o determinati da una accurata modellazione di calcolo volta a individuare i valori di esercizio) e, ove possibile, integrare con prove di laboratorio sui singoli elementi di carpenteria metallica estraendo alcuni elementi e sottoponendoli a test meccanici distruttivi come le prove di trazione. Tra le prove non distruttive, applicabili in sito già citate, si aggiungono le prove sclerometriche (fig.11) applicate su ogni singola lamella e la resistografia mediante martello elettronico che permette di verificare la qualità della sezione resistente (fig.12). In caso di elevata fessurazione, sia per delaminazione che per ritiro fisico, l’utilizzo del martello elettronico correlato con prove acustiche può rivelarsi un elemento particolarmente utile permettendo di avere risposte localizzate che, talvolta, tramite gli ultrasuoni non sono rilevabili. Occorre tuttavia porre attenzione alla corretta infissione della vite delle sonde nel materiale poiché questo potrebbe alterare la trasmissione del segnale (onda di volo). Le indagini non distruttive possono essere affiancate dal prelievo di piccole carote lignee che vengono valutate sia visivamente che qualitativamente attraverso prove a rottura con il fractometro che fornisce valori numerici quantitativi relativi alle caratteristiche meccaniche del campione ligneo, valori che possono essere correlati ai diagrammi resistografici opportunamente effettuati in adiacenza al prelievo. Questa pratica deriva dalle indagini VTA svolte in campo forestale in cui, tramite il succhiello di Pressler, si asportano carote lignee per valutare lo stato di conservazione dell’albero.

fig 7. Degrado da infiltrazione d’acqua dalla copertura.

fig 8. Degrado da ristagno di acqua dalla copertura.

fig 9. Corrosione e rottura della piastra metallica.

fig 10. Principio di corrosione della connessione.


UNIVERSITATIS

fig 11. Prova sclerometrica sulle lamelle.

Particolarmente interessante è anche lo studio delle percentuali dei componenti della massa legnosa condotto per via chimica. È proprio nella determinazione delle percentuali compositive gli elementi della materia legnosa, che si possono identificare come carenze del legname, permettono conseguentemente di formulare importanti valutazioni sullo stato di conservazione. Alle verifiche strumentali può essere affiancata la termografia (fig.13), che permette di individuare i punti critici in cui sono presenti le vie d’acqua più recenti che non hanno ancora danneggiato il materiale ma che, nel tempo, potrebbero causare fenomeni di degrado. Per quanto riguarda la verifica in sito dei collanti si sta sperimentalmente applicando la tecnica Radiografica Digitale sulla sostanza colloidale. Nei casi presentati il confronto tra i risultati delle indagini diagnostiche con le documentazioni progettuali acquisite, ha permesso di confermare l’attendibilità della metodologia applicata. I dati ricavati dalle indagini permettono di confermare la bontà della metodologia sperimentale in quanto hanno confermato i profili resistenti e i valori caratteristici degli elaborati di calcolo.

fig 12. Prova resistografica.

CONSIDERAZIONI FINALI

strutturalegno pagina 028 029

fig 13. Indagine termografica.

fig 14. Elementi metallici di protezione in esterno.

La durata di esercizio di una costruzione, nel rispetto della durata minima richiesta dalle normative, non può essere garantita dalla sola diagnosi; occorre una attenta progettazione e un definito piano di manutenzione che programmi gli interventi minimi necessari alla durabilità dei materiali. La Normativa Tecnica esige che il progettista rediga il fascicolo di manutenzione dell’opera, strumento molto importante in cui la diagnostica e i relativi controlli strumentali devono essere previsti. La Classificazione del legno lamellare viene condotta a vista utilizzando molti parametri descrittivi determinati e scaturiti dall’operato delle specifiche Commissioni UNI ed EN ma richiede una specifica preparazione del personale. Come evidenziato nelle NTC 2008, il classificatore deve possedere apposito patentino ottenuto tramite procedure di formazione e il rilascio di un attestato. Nell’ambito di un materiale come il legno, anisotropo e biodegradabile, la conoscenza acquisita dall’esperienza gioca un ruolo fondamentale nella corretta valutazione. A oggi i corsi di formazione sono brevi e permettono di acquisire le sole componenti teoriche e non quelle pratiche e date dall’esperienza; questo è un aspetto italiano


UNIVERSITATIS molto carente che dovrebbe essere integrato per dare qualità al settore seguendo l’iter procedurale che avviene per il Direttore di Produzione che contempla l’obbligo di comunicazione del personale al Ministero che opera i Controlli sul personale. La seconda riflessione è connessa al settore delle prove, ambito in cui oggi più che mai è necessario un preciso percorso formativo così come avviene per altre procedure di qualifica del personale addetto; è pur vero che alcune tecniche non distruttive sono oggetto di Norma UNI EN e di rigorosi percorsi che attestano le figure formate, ma dobbiamo anche tenere in debito conto che la tanto utilizzata indagine resistografica per la verifica di densità del legno non è normata e non esistono norme armonizzate in Europa. A questo proposito il Settore Normativo UNI e il Ministero potrebbero attivare, con la collaborazione di Associazioni Specializzate e Università, un percorso sperimentale di Normativa Tecnica con specifico approfondimento tematico. Questo consentirebbe di individuare e definire un unico percorso formativo che metta insieme il classifica-

tore con il tecnico delle prove non distruttive e di generare un unico percorso per livelli e gradi di competenza per il personale. Non bisogna dimenticare che la diagnostica necessita di un preciso progetto preliminare che definisca la quantità di indagini e stabilisca dove debbano essere applicate. A differenza del settore dei materiali, in cui le normative sono sempre più dettagliate e particolareggiate, le procedure di prova relative ai test non distruttivi per la valutazione dei materiali non sono adeguatamente definite e lasciano al diagnosta il compito di proporre il metodo di indagine a accezione della classificazione a vista. Si rende quindi necessaria la redazione di un apposito capitolato indagini così come la creazione di linee guida opportunamente elaborate dal Ministero con il contributo di associazioni di settore. Questo consentirebbe ai committenti di avere una corretta comprensione del sistema diagnosi sia dal punto di vista pratico che economico, come in parte indicato nelle NTC che delineano un percorso complessivo di identificazione, qualificazione, tracciabilità dei materiali.


UNIVERSITATIS Oggi nel legno massiccio, i cui requisiti di Classificazione sono enunciati nelle Norme UNI EN 14081, è prossima la pubblicazione della prima Norma Armonizzata sulla diagnostica in quadro Europeo prodotta dalla specifica Commissione Europea CEN TC e presentata entro la fine del 2019. È pur vero che quanto realizzato con strutture lamellari è stato in origine prodotto da calcolo e quindi è tutto riconducibile ad apposite normative, diversamente dalle costruzioni di legno massiccio ove le Norme sono venute dopo a molte costruzioni. Comunque, come si fanno passi avanti sulla normazione per la diagnostica sul legno massiccio così dovrebbe essere anche per il lamellare poiché il degrado di queste strutture è sempre più diffuso. Infine, occorre ricordare che la recente Circolare esplicativa emanata dal Ministero Infrastrutture a chiarimento delle Nuove NTC 2018 disciplina con chiarezza le indagini e le relative parti diagnostiche secondo i tre livelli di Confidenza per le verifiche di sicurezza. Con questo Documento il MIT ha infatti colmato un importante vuoto Normativo con opportune precisazioni tecniche. Se poi poniamo attenzione a quanto prescritto dalle NT dei Paesi vicini si evidenzia la SIA 269 Svizzera che fornisce attente tabelle di comparazione e indicazioni inerenti i livelli di conoscenza e e le procedure di indagine in opera, ponendo l'attenzione non solo al materiale ma anche alle connessioni tra elementi lignei, a oggi non ancora adeguatamente trattati nelle normative italiane.

Bibliografia UNI EN 14081-1: 2016 - Strutture di legno: legno strutturale con sezione rettangolare. Classificazione secondo la resistenza. UNI EN 14080: 2013 - Strutture di legno: legno lamellare incollato. Legno massiccio incollato. NTC 2018 - Norme Tecniche per le Costruzioni. EN 391: 2003 - Legno lamellare incollato: prova di delaminazione delle superfici di incollaggio. UNI EN 386: 2003 - Legno lamellare incollato: requisiti prestazionali e requisiti minimi di produzione. Sostituita da UNI EN 14080: 2013. UNI EN 13183-2 - Umidità di un pezzo di legno segato: stima tramite metodo elettrico. SIA 269: 2011 - Basi per la conservazione delle strutture portanti. Gerolamo Stagno - Architetto Specialista in Restauro dei Monumenti, STD Genvoa, Italia Università di Genova Scuola Politecnica DA&D. Dott. Arch. Linda Secondini - Architetto, Studente PhD, Scuola Politecnica, Università di Genova, Italia. IL GQL PARLA DI INDUSTRIA 4.0 Con il Convegno “Costruire globale, Costruire locale”, tenutosi a Restructura di Torino il 15 novembre scorso, a partire dal legno, il GQL si è prefissato lo scopo di mettere a confronto due scenari costruttivi: quello che non vede tavolo dei relatori Felice Ragazzo confini tra Paesi e Continenti e quello che cer- Al e Davide Maria Giachino, davanti a una platea gremita. chia, invece, poco più che lo spazio fisicamente praticato tutti i giorni. L’intenzione è stata di sviscerare l’impatto che in entrambe i casi si determina con la fusione tra meccanica e digitale. Con lo scenario “Globale” si toccano con mano le relazioni tra grandi progetti, grandi realizzazioni, grandi complessi industriali, mercati a vasto raggio, logistica alla massima scala. Con lo scenario “Locale” si toccano con mano le relazioni tra piccoli progetti; piccole realizzazioni, piccoli complessi industriali; mercati a corto raggio, logistica alla piccola scala (Km zero). È stato interessante notare come il salto di scala tra i due scenari, seppure induca a evidenziare notevoli differenze, non abbia messo tuttavia in causa il concetto di qualità, in quanto le utopie progettuali hanno vita indipendente; le tecnologie per lo più si identificano; le normative costituiscono un vincolo comune. Si è cercato di capire il significato di Industria 4.0, tanto in un caso, quanto nell’altro. Si è cercato di capire se il nesso tra Industria e Artigiano sia soltanto questione di scala e volume di fatturato. SUL PROSSIMO NUMERO UN APPROFONDIMENTO DEL CONVEGNO DI GQL


new

www.webandmagazine.media


PROIECTUM PUBLICUM HASSLACHER NORICA TIMBER hasslacher.com

di Gloria Murrighili

strutturalegno pagina 032 033

Qualità e innovazione

“Red Bull Energy Station” è un motorhome straordinario per le scuderie di Formula 1 Red Bull: una costruzione che può essere montata in ogni circuito di Formula 1 europeo in soltanto 32 ore. Il nuovo motorhome, una costruzione in legno combinata con il design moderno rigorosamente “naturale”, ha debuttato al Gran Premio di Formula 1 a Barcellona nel 2019. Il motorhome è il biglietto da visita di ogni scuderia di Formula 1, e Red Bull con la “Energy Station” esplora nuove strade: tanto all’interno quanto all’esterno il motorhome brilla di uno splendore accogliente e invitante e di grande valore architettonico. Si è tenuto molto a usare il legno sia per la costruzione portante sia per la facciata, ma anche la terrazza e l’arredamento sono prodotti con la materia prima che ricresce naturalmente. Una costruzione in legno combinata con il design moderno quella del nuovo motorhome di Red Bull che ha debuttato al Gran Premio di Formula 1 a Barcellona nel 2019. I tre piani dell’edificio presentano una superficie utile di 1.200 m e sono stati progettati e costruiti in un periodo di soli sette mesi. La particolarità della costruzione è che può essere montata in ogni circuito di Formula 1 europeo in soltanto 32 ore, con l’aiuto di 25 persone, due gru e due piattaforme idrauli-

che. Il Gruppo HASSLACHER ha fornito 260 m di pannelli X-Lam in qualità Exzellent con superficie in Rovere su entrambi i lati, la stessa specie legnosa usata per il rivestimento del pavimento, mentre per il soffitto è stato usato il Larice. Sono stati forniti inoltre 300 m di legno lamellare in Larice e Abete rosso e circa 2.000 m di profilo termotrattato in Frassino per le ampie zone adibite a terrazzo. Aston Martin Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso offrono in questo modo ai propri collaboratori probabilmente il box scuderia più esclusivo che ci sia nella Formula 1.

L’INNOVAZIONE DELLA SUPERFICIE EXZELLENT PER PANNELLI X-LAM

Il Gruppo HASSLACHER è all’avanguardia nello sviluppo di diverse superfici di pannelli X-Lam: con l’X-Lam Exzellent sono stati dettati gli standard nella prevenzione della formazione di crepe e fughe con l’utilizzo di superfici a struttura chiusa. Per i calcoli statici le lamelle Exzellent possono essere calcolate come lamelle in legno massiccio e anche nella valutazione della resistenza al fuoco non è necessario fare distinzione tra una lamella Exzellent e una tradizionale. Con il suo centro di rifinitura delle superfici, l’azienda nobilita i pannelli con varie possibilità di impregnazione, levigatura e spazzolatura ricevendo così il grado di finitura desiderato. Sull’impianto HASSLACHER gli operatori lavorano esclusivamente con prodotti a base d’acqua.

LA TRASVERSALITÀ DEI PROFILI TERMOTRATTATI E IL COMFORT

I profili termotrattati del Gruppo HASSLACHER si distinguono per la loro resistenza a deformazioni, la loro durabilità e l’ottimo aspetto ottico, garantiti dalla disposizione longitudinale di listelli


HASSLACHER NORICA TIMBER

in Larice quale materiale portante e dall’incollaggio di uno strato sottile di legno di latifoglia (Frassino o Betulla).

LEGNO LAMELLARE: UN SUPPORTO IN LEGNO PER L’INGEGNERIA

scono la flessibilità necessaria nella prefabbricazione. Sono così possibili forniture “just in time” di strutture in kit di montaggio comprese della finitura delle superfici con la possibilità di integrare parti di acciaio premontate.

Da più di 100 anni il legno lamellare è il prodotto di successo nel settore del legno. Il Gruppo HASSLACHER produce, in ben quattro sedi, legno lamellare in forma diritta e curvata ed elementi costruttivi speciali. L’ampio portafoglio di prodotti comprende altezze fino a 4 metri, lunghezze fino a 42 metri e classi di resistenza fino a GL32. Impianti di produzione modernissimi ricavano il massimo da questa preziosa materia prima e diversi macchinari di lavorazione a controllo numerico CNC garanti-

RED BULL HOSPITALITY "Red Bull Energy Station" — an extraordinary Motorhome for the Red Bull Formula 1 teams. Timber construction combined with modern design — the new Red Bull Motorhome celebrated its 2019 premiere at the Formula 1 Grand Prix in Barcelona. The Motorhome is the calling card for every team in Formula 1 and, with the “Energy Station”, Red Bull is breaking new ground. Both inside and out, the Motorhome impresses with its architectural, high-quality design and inviting, homely ambience. A particular focus was placed on the use of wood in Red Bull's new construction — this naturally renewable raw material served as the ideal element for both the load-bearing structure and the facade, as well as the terrace and interior. The 3-story-creation has a floor space of 1,200 m and was designed and constructed in just seven months. A special feature is that this building can be assembled by 25 people, two cranes and two lifters in just 32 hours at any racing track in Europe. The HASSLACHER Group supplied 260 m of double sided visual cross laminated timber with the floor surface in oak and the ceiling surface in larch, both in the excellent-surface quality. An additional 300 m glued laminated timber of larch and spruce and about 2,000 m thermal decking in ash were also supplied for the generous terrace areas. Aston Martin Red Bull Racing and Scuderia Toro Rosso now offer their employees the most exclusive paddock in the current Formula 1 racing realm.

Ranking and Copyright information about the pictures: © Red Bull Content Pool / Andreas Aufschnaiter © HASSLACHER Gruppe

Excellent-surface for cross laminated timber — the innovation The HASSLACHER Group is a pioneer in the development of various surfaces for cross laminated timber. With the HASSLACHER lamella, new standards were set in terms of crack and gaps due to the locked structure. When calculating the static and fire designs, there is no need to differentiate between a HASSLACHER excellent-lamella and a solid wood. At the surface refinement centre, the surfaces not only receive the final (fine) polish, but also a final surface coating. Only water-based products are used. Comfort boards and thermally modified boards — the all-rounders The HASSLACHER Group's thermal floorboards are characterised by high structural stability and durability as well as an impeccable surface appearance. This is possible by the rift arrangement of a glued solid larch lamella as the carrier material and by bonding with a thin layer of thermally modified hardwood (ash or birch). Glued laminated timber — the engineering timber beam At four locations, the HASSLACHER Group produces glued laminated timber in straight form or as special shaped. Heights of up to 4 m, lengths of up to 42 m and strength classes of up to GL32 comprise the broad product portfolio. State-of-the-art production facilities extract the optimum from the valuable raw material and a large number of machines provide the necessary flexibility. This enables just-in-time deliveries of complete timber construction kits including surface finishing and built-in steel parts.


PROIECTUM PUBLICUM PUBBLIREDAZIONALE

ROCKWOOL www.rockwool.it

di Renata Bernardini

strutturalegno pagina 034 035

Naturalmente lana di roccia

A San Martino al Cimino, frazione di Viterbo, piccolo gioiello immerso nel verde dei boschi dei Monti Cimini, in un contesto ricco di panorami mozzafiato, luoghi storici e tranquillità, nasce questo interessante progetto di edilizia residenziale a struttura portante in legno. La palazzina, di tre livelli fuori terra, è stata realizzata in tempi record utilizzando pannelli in CLT di legno di abete, sia per le pareti sia per i solai interpiano.

A San Martino al Cimino, frazione di Viterbo, è stato realizzato un nuovo edificio residenziale utilizzando pannelli in CLT: la struttura portante in legno sia per le pareti sia per i solai interpiano e l'isolamento in lana di roccia ROCKWOOL costituiscono i materiali principali dell’involucro; una scelta progettuale che rende la costruzione naturale, ecosostenibile e veloce.

IN CANTIERE

Una volta effettuato lo scavo di sbancamento e la fondazione in cemento armato, a travi rovesce con vespaio areato, i lavori sono proseguiti assem-


PROIECTUM PUBLICUM_ROCKWOOL

blando in cantiere i pannelli che erano stati in precedenza prefabbricati in stabilimento e poi tagliati con macchine a controllo numerico. Queste attivitĂ preliminari hanno consentito di portare in cantiere i pannelli giĂ perfettamente pronti per la posa e con gli infissi giĂ preinstallati, semplificando notevolmente la gestione delle tempistiche di costruzione. Per la realizzazione delle strutture portanti, compreso il tetto ventilato, sono stati necessari appena 12 giorni. La scelta di realizzare la palazzina in legno utilizzando strutture preassemblate, ha inoltre garantito il mantenimento di condizioni di notevole puli-


PROIECTUM PUBLICUM PUBBLIREDAZIONALE

ROCKWOOL www.rockwool.it

strutturalegno pagina 036

zia in cantiere. Tutto il progetto è stato ingegnerizzato con sistemi CAD/CAM: ogni pezzo conteneva già al suo interno la relativa lavorazione di fresatura, scasso, foro; conseguenza della collaborazione tra i vari attori del processo edilizio che hanno lavorato in ottica BIM.

PER UN ISOLAMENTO OTTIMALE

ROCKWOOL Italia s.p.a. Via Londonio, 2 20154 Milano Italy telefono +39/02 346131 www.rockwool.it

L’edificio è suddiviso in 4 appartamenti. I primi tre sono disposti sui primi due livelli: al piano terra la zona giorno e al primo piano la zona notte. Completa la struttura l’attico, raggiungibile dal piano terra tramite l'ascensore e anche da una scala esterna. Per ottenere elevati valori di isolamento è stata impiegata la lana di roccia ROCKWOOL. Il materiale ideale, sul piano tecnico, operativo e prestazionale, da abbinare agli elementi perché consente di ottenere vantaggi prestazionali in termini di isolamento termoacustico, di protezione dal fuoco, di resistenza e di durabilità. Per questa realizzazione è stato scelto il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt®, utilizzando il pannello in lana di roccia a doppia densità Frontrock Casa di sp. 160 mm, con un valore di conduttività termica pari a 0.034 W/(mK). Su alcune porzioni di facciata dell’involucro è stata prevista la soluzione di facciata ventilata ROCKWOOL REDAir®, a composta internamente da pannelli in lana di roccia a doppia densità Ventirock Duo di sp. 160 mm, ed esternamente da pannelli in lana di roccia Rockpanel Woods, la finitura ideale per un edificio in cui il legno è protagonista. ! ! copertura ! Per l'isolamento della é! stato applicato un doppio strato di isolante in lana di roccia, costituito da ROCKWOOL Hardrock Energy Plus di sp. 120 mm e ROCKWOOL Durock Energy Plus di sp. 120 mm. L'isolamento al calpestio del solaio interpiano è stato realizzato utilizzando pannelli in lana di roccia ROCKWOOL Floorrock. La scelta delle soluzioni in lana di roccia ROCKWOOL ha permesso di ottenere ottimi risultati in termini di isola-

mento e, di conseguenza, di efficienza energetica. Un passo quasi obbligato per un edificio nato con una particolare vocazione per la sostenibilità, in un contesto paesaggistico in cui il legno si propone come il materiale ideale. «A differenza del calcestruzzo armato e dell’acciaio infatti – commenta il progettista Pierluigi Evangelista – il legno è un materiale "naturalmente" ecosostenibile, anche grazie alle politiche di riforestazione dei principali produttori». Per condividere con gli operatori del settore le particolarità tecniche di questa realizzazione, ROCKWOOL e il General Contractor Silvestri Legnami hanno organizzato un evento inaugurale il 21 novembre scorso.

IDENTIKIT PROGETTO Ubicazione: San Martino al Cimino - Viterbo; General Contractor: Silvestri Legnami s.r.l.; Opere in legno: Costyedil s.r.l.; Progetto architettonico: Arch. Remo Cencioni; Progetto strutturale e ingegnerizzazione: Ing. Pierluigi Evangelista; Project manager: Dott. Francesco Sturabotti; Superficie lorda totale in pianta: 450 m2 ca.; Superficie facciate totale: 550 m2 ca..



COLLOQUIUM FORESTI HUNDEGGER www.forestisrl.com www.hundegger.de di Sonia Maritan

strutturalegno pagina 038 039

Da Pietro …a Pietro, l’eredità di un nome

Il 29 ottobre visitiamo Foresti Distribuzione Laterizi s.r.l, un’azienda nata nel 1983 che rappresenta un preciso punto di riferimento nello sviluppo e nell’innovazione delle forniture per edilizia, poiché attraverso una sapiente diversificazione dell’offerta ha consolidato una profonda conoscenza e una qualificata specializzazione in termini di sistemi e materiali, come emerge da questa intervista. L’incontro coinvolge l’Amministratore delegato di Hundegger Italia Luca Dal Bianco, il Responsabile commerciale per Hundegger Italia Ugo Campeotto oltre all’editore di Web and Magazine Pietro Ferrari, la sottoscritta e Pietro Foresti, un giovanissimo imprenditore che con orgoglio porta avanti l’impresa di famiglia a Pralboino in provincia di Brescia, luogo da cui sono passati ben sette centri di lavoro Hundegger e dei cui passaggi, susseguitesi nella carpenteria Foresti, Renato Bettoni è stato un testimone prezioso. NEL NOME DELL’AZIENDA CHE RICHIAMA UN MATERIALE TRADIZIONALE COME IL LATERIZIO LA TRACCIA DELLA STORIA… «Esatto, perché proprio in questa sede il fondatore, mio nonno Pietro Foresti, realizzò la sua prima fornace, poi mio padre, Guido Foresti, ampliò l’impresa iniziando a commercializzare alcuni prodotti – esordisce Pietro Foresti–. La fornace è stata chiusa mentre l’attività di commercio si è estesa e il segmento legno è stato introdotto nel 1995 da mio padre insieme ad alcuni collaboratori, tra cui mio zio Eugenio, col quale hanno dato il via a questa evoluzione aziendale. Io non c’ero ancora, lavoro qui da sei anni». OGGI IL LEGNO OCCUPA UNA PARTE IMPORTANTE DELL’IMPRESA FORESTI! «Nell’ottica di una forte specializzazio-


COLLOQUIUM_FORESTI_HUNDEGGER Alcuni momenti dell’intervista condotta da Sonia Maritan con Pietro Ferrari, Luca Dal Bianco, Ugo Campeotto e Pietro Foresti.

ne in termini di sistemi e materiali edilizi si focalizza la divisione delle strutture e coperture di legno con uno specifico team di personale altamente qualificato e attrezzature di ultima generazione all’interno del quale si identificano diversi settori di competenza: divisione “tecnologia del legno”, per quanto concerne l’edilizia abitativa privata o commerciale in genere di dimensioni ridotte; divisione “grandi luci”, per gli insediamenti produttivi e l’edilizia pubblica di grandi dimensioni; divisione “strutture agrizootecniche”, per il settore dell’allevamento e dell’agricoltura; “divisione casa”, l’innovativo modo di costruire case con strutture di legno, ecosostenibili e con il massimo risparmio energetico». CHIEDO A LUCA DAL BIANCO SE IL SETTORE LEGNO INTRODOTTO NEL 1995 DALL’AZIENDA FORESTI ABBIA PORTATO GIÀ ALLORA AL PRIMO INCONTRO CON HUNDEGGER PER LA FORNITURA DI TECNOLOGIA. «L’incontro tra Hundegger e Foresti risale all’anno 2000; la prima macchina che è stata acquistata coincide con il periodo in cui Hundegger cominciava a distribuire le macchine su tutto il territorio nazionale. Potremmo dire che l’azienda Foresti è stata fra le prime a creare un certo livello di industrializzazione nella carpenteria che la caratterizza tutt’oggi. È un’industria che produce e commercializza materiale edile, dove hanno creato un segmento legno, il reparto di carpenteria, e dove hanno sempre cercato di industrializzare il processo produttivo». LE MACCHINE HUNDEGGER IN QUESTI 20 ANNI SONO DIVENTATE LE PROTAGONISTE DEL LAYOUT PRODUTTIVO DELLA CARPENTERIA DI FORESTI! «La storia vede 7 centri di lavoro Hundegger consegnati alla Foresti, tutt’oggi la porta ad avere tre macchine attive. A fine agosto è stata consegna-

ta l’ultima K2 Industry Robot 1250, ed è da circa un mese e mezzo che lavora a regime in produzione [29 ottobre 2019 ndr]. Diciamo che rappresenta una ulteriore evoluzione nella produzione, poiché è dotata del nuovo software Cambium che a breve installeremo anche sulla K2i 1250, già presente, per implementare la connessione fra i centri di lavoro». “LA PRODUTTIVITÀ DI QUESTA CARPENTERIA INDUSTRIALE NON PUÒ CHE ESSERE CONSIDEREVOLE”, OSSERVO DI NUOVO RIVOLTA VERSO PIETRO FORESTI. «Diciamo che stiamo lavorando in maniera efficiente cercando di andare verso l’industrializzazione del processo, in quanto noi arrivando dal commercio siamo purtroppo abituati a confondere un po’ gli argomenti del legno: il commercio con il materiale. Invece, quello che sta dietro a una copertura di legno e il legno in generale rappresenta un mondo a se stante che è di produzione e progettazione, e come tale va valorizzato.

Nella foto di apertura, da sinistra a destra Luca Dal Bianco (ritratto anche qui a fianco), Pietro Foresti, Ugo Campeotto e Sonia Maritan.


COLLOQUIUM FORESTI HUNDEGGER www.forestisrl.com www.hundegger.de

strutturalegno pagina 040 041

La carpenteria industrializzata di Foresti che vede protagonisti tre centri di lavoro Hundegger. Lo scambio di Sonia Maritan con Renato Bettoni, responsabile della carpenteria Foresti.

Per noi è strategico mostrarci come un player importante sul mercato italiano nella zona che copriamo, abbastanza territoriale perché arriviamo fino all’Emilia Romagna e poco più con le nostre consegne. Il valore intrinseco del materiale è molto più alto rispetto ad altri prodotti, quindi c’è la possibilità anche di spingersi oltre, e per questo investiamo costantemente nelle tecnologie più aggiornate». NEL VOSTRO BUSINESS FRA LEGNO E LATERIZIO OGGI QUALE MATERIALE/PRODOTTO PREVALE? «Abbiamo mantenuto il nome perché raccoglie la nostra storia, ma oggi il laterizio non è il business principale, che è rappresentato da un insieme: il commercio di tutto ciò che attiene al

mondo dell’edilizia per poter servire il cliente a 360°, dal materiale strutturale alla fondazione alla copertura finita, anche ibridando eventualmente più materiali per quanto riguarda il tema isolamento per le strutture di legno, di laterizio, etc... con la volontà di porci nei confronti del nostro cliente come un interlocutore a tutto tondo perché è sempre stato questo l’obiettivo aziendale, quello tracciato da mio padre. Per questo manteniamo anche il logo storico, perché nelle nostre radici comunque sia c’è una parte di noi stessi, il cambiamento piuttosto cerchiamo di coglierlo noi come persone per poter essere sempre sul mercato come competitor di rilievo». QUESTO TIPO DI INVESTIMENTO LO AVETE FATTO IN FUNZIONE DI UN MERCATO CHE VI ASPETTATE IN ESPANSIONE NEI PROSSIMI ANNI? «Quello che ci aspettiamo è un mercato abbastanza stabile, non così in crescita sinceramente; il problema principale è che per stare al passo bisogna continuare a investire, nel momento in cui smetti di investire rischi di rimanere indietro e quindi di trovarti veramente in difficoltà. Dato che oggi sempre di più si cerca un alto livello di lavorazione e finitura nel segmento legno, abbiamo cercato di rinnovare il nostro parco macchine al fine di andare incontro a questa esigenza della clientela che, anche attraverso i nostri collaboratori, ascoltiamo e accogliamo perché


COLLOQUIUM_FORESTI_HUNDEGGER

quello che il mercato richiede noi dobbiamo darglielo, dopodiché riteniamo che non bisogna mai dimenticare che il legno è un materiale vivo, alcune sue imperfezioni fanno parte della sua bellezza. Avevamo fatto un padiglione per Copagri all’Expo 2015 di Milano costituito da due cupole unite, era vicino all’Albero della vita, ed è stato un progetto molto complicato da realizzare, era stato progettato dall’Architetto Benedetta Tagliabue di Barcellona e adesso è ancora lì, anche se la struttura era pensata per durare qualche mese e non anni. Se devo fare una critica costruttiva, a questo proposito, sono state pensate tante strutture stupende ma poco riutilizzabili, invece avrebbe potuto essere concepito un riuso di questi padiglioni, a cui peraltro il legno si presta particolarmente essendo posato a secco». QUAL È IL VOSTRO TARGET PRINCIPALE: LAVORATE ANCHE CON GLI ARCHITETTI? «Principalmente lavoriamo nel settore residenziale perché collaboriamo con le imprese che oggi sono i nostri clienti basilari, quindi diamo supporto a loro al fine di poter realizzare tutte le richieste che ci fanno. Lavoriamo anche con architetti, ingegneri, geometri, con i quali ci confrontiamo e il nostro ufficio tecnico cerca di soddisfare come primo obiettivo quello di andare incontro alle esigenze del cliente: fin dove possiamo arrivare con competenza, ci

mettiamo la faccia e cerchiamo di risolvere il problema, dopodiché se non siamo in grado, alziamo le mani e diciamo che non è di nostra pertinenza, nel senso che noi forniamo materiali e prodotti ma non il “chiavi in mano”. Soprattutto operiamo cercando di fornire prodotti “su misura” perché il committente ormai vuole sempre qualcosa di differente dal suo “vicino”, quindi abbiamo sposato questa teoria di non andare a creare dei format precisi ma di seguire sempre le esigenze del cliente». COME VI PONETE RISPETTO A UN CLIENTE CHE VUOLE REALIZZARE UNA CASA SENZA AVERE LE IDEE CHIARE SU COME COSTRUIRLA? «Riguardo le case abbiamo una visione che deriva anche dalla nostra storia, essendo il nostro cliente principale l’impresa edile, cerchiamo con alcuni clienti aperti di trasmettergli la possibilità di ampliare la loro offerta insieme a noi, quindi rispetto alla richiesta di un committente di possedere una casa tradizionale è naturalmente possibile soddisfare la sua domanda così come se chiede invece una casa di legno, in maniera tale da fidelizzarlo e questo anche a vantaggio dell’impresa edile che aumenta la sua offerta e la sua proposta dal punto di vista commerciale e culturale. Ovviamente per il cliente-impresa variano sicuramente le incidenze, però tra farci scappare un cliente o invece soddisfarlo penso sia In queste pagine, la K2 Industry robot 1250, che troviamo nel reparto produttivo insieme ad altri due impianti Hudegger: la K3 5 assi e la K2i 1250.


COLLOQUIUM FORESTI HUNDEGGER www.forestisrl.com www.hundegger.de

strutturalegno pagina 042 043

La nuova K2 Industry con il robot e il software Cambium permette una maggior flessibilità e produttività.

da scegliere la seconda opzione anche a scapito delle possibili marginalità. Credo che questo costituisca un passaggio culturale anche per i nostri clienti, è ovvio che il committente che vuole dei modelli particolari di strutture prefabbricate oggi lavori preferibilmente con un solo interlocutore, però noi per scelta non stiamo andando in questo segmento di mercato perché è un lavoro completamente diverso da quello che facciamo noi». CERTO VOI NON PARLATE DIRETTAMENTE CON L’UTENTE FINALE, EPPURE IL VOSTRO AMPIO VENTAGLIO DI PROPOSTE NELL’AMBITO EDILIZIO VI PERMETTE DI PROPORRE SOLUZIONI DIVERSE... «Sicuramente può essere un valore aggiunto, ma noi non siamo un’impresa edile quindi è il nostro cliente che deve poi decidere come confezionare l’involucro, come metterlo in opera, noi siamo commercianti e vendiamo loro i prodotti per costruire. Il nostro obiettivo da portare avanti è di dare all’impresa edile la platea, la struttura sopra, la copertura, il cappotto, etc, e confidiamo che avvenuto il passaggio culturale che porterà l’impresa edile a offrire anche una struttura di legno e non solo il prodotto tradizionale, la nostra azienda potrà raccoglierne i frutti, anche se ci vorrà ancora del tempo». PRODUZIONE DUNQUE, MA GRANDE SPAZIO SOPRATTUTTO ALLA COMMERCIALIZZAZIONE! «In questa che è la sede principale – a Pralboino in provincia di Brescia – ci sono l’ufficio tecnico, la produzione, il magazzino edile, ma poi abbiamo altri 10 punti vendita tra Cremona, Brescia e Bergamo». NEL REPARTO PRODUTTIVO TROVIAMO RENATO BETTONI, RESPONSABILE DELLA CARPENTERIA, LA SUA ESPERIENZA CON I CENTRI DI LAVORO HUNDEGGER RISALE AGLI INIZI E SI RIVELA UN INTERLOCUTORE PERFETTO PER ILLUSTRARCI COME OPERANO LE TRE MACCHINE. «Le tre Hundegger di base compiono le

stesse lavorazioni, anche se con la nuova K2 Industry, che avendo il robot è più versatile, abbiamo velocizzato la produzione. Infatti, rispetto agli altri due centri di lavoro, per i quali capita che per eseguire completamente tutte le lavorazioni sia indispensabile rimettere il pezzo in macchina due volte, con la K2 Industry non è necessario, poiché grazie appunto all’unità robot riusciamo a completare immediatamente tutte le operazioni; comunque, tutte e tre le Hundegger lavorano le travi, fanno le pareti in X-Lam e tagliano i pezzi per le case a telaio». LA DIFFERENZA DOPO UN MESE E MEZZO DALL’ARRIVO DELLA NUOVA K2 INDUSTRY ROBOT LA PERCEPITE SOPRATTUTTO RISPETTO IL FERMO MACCHINA PER CARICARE IL PEZZO? «Sì, la differenza è percepita proprio in questo ambito, perché dovendo caricare il materiale due volte, non solo si perde tempo, ma anche la perfezione della lavorazione ne risente perché non si riesce a far ripartire il pezzo esattamente al millimetro; invece con la K2 Industry robot si carica il pezzo e la macchina comincia e finisce senza interruzioni e quindi si ha più precisione nelle lavorazioni finali». SI PREDILIGE QUALCHE COMMESSA RISPETTO AD ALTRE ESSENDOCI ADESSO LA K2 INDUSTRY? «Il lavoro più impegnativo si delega alla K2 Industry, anche se adesso tutte le commesse sono impegnative, perché il cliente richiede più lavorazioni e più complicate e noi, possedendo tre macchine, siamo certamente in grado di rispondere a tutte le richieste». IN QUESTO MOMENTO QUALI COMMESSE STATE REALIZZANDO? «Prevalentemente lavoriamo nel settore residenziale, anche se la settimana scorsa abbiamo realizzato una stalla abbastanza grossa che dobbiamo ancora consegnare e ne abbiamo un'altra da fare nei prossimi giorni; inoltre abbiamo in programma di fare una


palestra. Sulla K2 i abbiamo appena lavorato delle pareti a telaio e le stiamo assemblando qui in stabilimento». RENATO BETTONI AMA PARLARE DEL SUO LAVORO CHE FA CON PASSIONE ED È UN TESTIMONE PREZIOSO DEL QUOTIDIANO DI QUESTA CARPENTERIA INDUSTRIALE: GLI CHIEDIAMO SE ABBIA INCONTRATO DIFFICOLTÀ NEL PASSAGGIO DA UNA MACCHINA ALL’ALTRA. «Arrivando da un campo completamente diverso tutto quello che riguarda il legno l’ho imparato lavorando per Foresti, dove opero da sempre con tecnologie Hundegger. Riguardo l’ultimo impianto, la K2 Industry robot, ho avuto qualche difficoltà con il nuovo software Cambium, perché questo è abbastanza differente dall’EKP con il quale ho lavorato 20 anni e che comunque ci ha fornito un minimo di competenza di base; ma abbiamo fatto un corso in Germania ed è evidente già adesso che Cambium ha più possibilità di intervenire sulla gestione della macchina». LA DIFFERENZA TRA IL SOFTWARE EKP UTILIZZATO PER 20 ANNI E CAMBIUM, QUELLO NUOVO, SI DOVREBBE SENTIRE, IN EFFETTI, ANCHE IN TERMINI DI FLESSIBILITÀ GESTIONALE: È CAMBIATA L’INTERAZIONE CON LA MACCHINA? «Certamente sì, ci vuole ancora tempo per imparare e capire tutto quello che può fare il software Cambium essendo inevitabilmente più sofisticato ed evoluto, ma la differenza più evidente è che con il programma EKP l’operatore deve seguire la macchina: è il centro di lavoro che “decide” come eseguire un pezzo. Mentre con il software Cambium siamo noi che possiamo dire eventualmente alla macchina di compiere la lavorazione in un altro modo». “DA QUESTA CARPENTERIA, CHE VIA VIA CONTINUA A INGRANDIRSI, È PASSATA UNA FAMIGLIA DI IMPIANTI HUNDEGGER!”, DICO RIVOLGENDOMI A UGO CAMPEOTTO! «Qui di Hundegger ne hanno cambia-

DEEP KNOELEDGE, HIGH TECHNOOGY

te sette! La rassegna di centri di lavoro è quindi lunga: la prima, una K2 4 assi, quindi due Speedcut, una K2 5 assi, una K3 900, una K2i 1250 e l’ultima arrivata la K2 Industry robot 1250. In questo momento sono tre quelle operative: la K3 900, la K2i 1250 e naturalmente la K2 Industry robot. La loro storia diventa quindi, in qualche modo, rappresentativa dell’evoluzione che ha avuto la tecnologia Hundegger: Foresti esordisce all’inizio con la primissima K2 4 assi che aveva una larghezza di 600 mm, poi con il tempo è stata aumentata la produzione con le Speedcut, una macchina veloce per il taglio di travetti; successivamente hanno iniziato ad allargarsi e di conseguenza anche le esigenze di mercato richiedevano di poter lavorare sezioni più grandi e con lavorazioni più complesse; così acquistarono una K2 5 assi da 620 mm che sostituirono con la K3 5 assi con capacità di 900 mm (che è tuttora in attività). Quindi la K2i 1250 e l’ultimissima, la nuova K2 Industry che, oltre ad avere la larghezza di 1250 mm, è una macchina super equipaggiata, completa di unità robot con un magazzino utensili di 16 posizioni. Una macchina altamente produttiva, ma, allo stesso tempo, che garantisce la massima flessibilità e versatilità. Con tre macchine Hundegger così attrezzate per la produttività è difficile pensare che ci possano essere realtà capaci di fare di più».

In October 29th we visit Foresti Distribuzione Laterizi srl, a company founded in 1983 that represents a precise point of reference in the development and innovation of supplies for the building, because through a wise diversification of the offer has consolidated a deep knowledge and a qualified specialization in terms of systems and materials, as emerges from our interview. The meeting involves the Managing Director of Hundegger Italy Luca Dal Bianco, the Sales Manager for Hundegger Italia Ugo Campeotto as well as the publisher of Web and Magazine Pietro Ferrari, the undersigned and Pietro Foresti, a very young entrepreneur who proudly carries on the family business in Pralboino in the province of Brescia, the place from which seven Hundegger and carpentry centers have passed, and Renato Bettoni was a precious witness of these steps.


COLLOQUIUM KLH

www.klh.at di Sonia Maritan

strutturalegno pagina 044 045

KLH è sinonimo di legno a strati incrociati

All’International Holzbau Forum di Innsbruck, incontriamo Marco Huter – Managing Director di KLH – insieme ad Alberto Schiavinato – Area manager sud e sud-est Europa –, ne scaturisce un ritratto davvero dinamico dell’azienda che punta a un miglioramento continuo per raggiungere l’eccellenza operativa – nel 2020 il nuovo impianto produttivo raddoppierà via via la produzione attuale – ma anche a una diffusione capillare del brand con l’obiettivo di renderlo globalmente sinonimo di “legno a strati incrociati” richiamando KLH come sinonimico di CLT: in tedesco è la traduzione letterale di questo acronimo. Quando qualcuno compra o decide di collaborare con noi, non compra solo un pannello, ma compra 20 anni di esperienza, 28 mila progetti forniti in tutto il mondo, possiamo infatti ormai dire in tutti i continenti – l’anno scorso abbiamo fatto i primi progetti nell’America del sud – e in tutte le zone climatiche e le situazioni; questo vuol dire che un nostro cliente può usare la nostra esperienza senza commettere gli stessi errori». QUESTO VALE ANCHE PER I MERCATI NUOVI? «In quelli già esistenti si tratta di fare soprattutto distribuzione, sui mercati nuovi dove il prodotto forse non è conosciuto e le strutture sono differenti KLH è sempre stata apripista, infatti dopo un certo periodo anche altri competitor appaiono su questi mercati, ma essere i primi è sempre un vanIn apertura, da sinistra a destra, Sonia Maritan, Marco Huter – Managing Director di KLH – e Alberto Schiavinato – Area manager sud e sud-est Europa –, durante l’intervista all’International Holzbau Forum di Innsbruck 2019.

INNANZITUTTO CHIEDIAMO A MARCO HUTER, A TRE ANNI DAL SUO INGRESSO IN KLH, SE IL SETTORE IN CUI OPERA LO ABBIA CONQUISTATO. «È diventato parte di me molto velocemente, perché è un business molto intensivo che si sta sviluppando in un modo molto dinamico». MARCO HUTER, AVEVA PREANNUNCIATO SIN DAL SUO ESORDIO IN KLH CHE SI SAREBBE OCCUPATO MOLTO DELL’IMMAGINE DELL’AZIENDA, DANDO FORTE RAPPRESENTANZA A KLH COME BRAND. «È il nostro obiettivo, un brand deve sempre avere una certa credibilità perché quando compri un brand devi sapere cosa compri.


COLLOQUIUM_KLH taggio e un investimento. Dal nostro punto di vista i vantaggi sono maggiori rispetto i rischi e gli investimenti, perché, tornando al brand, per esempio in Francia KLH è sinonimo di X-Lam ed essere i primi a entrare su nuovi mercati dà la possibilità di diventare i primi rappresentanti di “legno a strati incrociati”». COME VELUX È DIVENTATO SINONIMO DI “FINESTRA DA TETTO” E SCRIGNO DI “PORTA SCORREVOLE”?! «Esatto. Qualche volta questo è un vantaggio, altre volte no, ma per noi è prevalentemente un vantaggio, perché questo non può avvenire quando non sei il primo, alcune volte i clienti che hanno lavorato con noi sono andati da qualcun altro e poi sono ritornati da noi e questo vuol dire tanto». QUALI SONO I MERCATI CHE VI HANNO SORPRESO DI PIÙ E DATO SODDISFAZIONE, E IL MERCATO PIÙ DIFFICILE? «Siamo stati attivi più o meno in tutti i Paesi, infatti non si tratta sempre di mercati totalmente nuovi ma che abbiamo sviluppato di più, come ad esempio quelli della Scandinavia, Danimarca e Norvegia, dove abbiamo avuto uno sviluppo molto forte ed è stata una sorpresa perché sono mercati in cui ci sono moltissimi produttori. Forse è il risultato del modo in cui facciamo business come partner competenti che si avvalgono di professionisti. Per il resto, non abbiamo avuto sorprese negative, ma degli sviluppi che abbiamo anticipato rispetto a mercati più difficili da penetrare, come ad esempio l’America del Sud, dove lo sviluppo è molto graduale. C’è voluta molta pazienza nel corso dell’anno, l’inserimento è stato molto lento, ma dopo 3 o 4 progetti il mercato ha iniziato a rispondere, perché hanno potuto “toccare con mano” i vantaggi, le possibilità che offrono i nostri materiali e si è instaurato via via un processo più

dinamico. Ogni Paese ovviamente ha la sua cultura, serve un procedimento diverso per arrivare al risultato, anche se c’è una grande questione uguale in tutti i paesi: dobbiamo sviluppare il comfort negli spazi da vivere, abbiamo una popolazione che sta aumentando a una velocità incredibile e dobbiamo

Sopra, la copertina della Dichiarazione ambientale di prodotto: EPD (Enviromental Product Declaration) e sotto due immagini della nuova fabbrica KLH che sarà operativa nel 2020 e porteràrà via via la produzione da130 mila metri cubi di CLT a circa 260/280 mila metri cubi.


COLLOQUIUM KLH

www.klh.at

strutturalegno pagina 046 047

In queste tre pagine che seguono, alcune immagini dello stand di KLH all’International Holzbau Forum di Innsbruck 2019.

creare nuovi contenitori abitativi. Inoltre va analizzato il trend dell’urbanizzazione in atto: due terzi della popolazione vivrà nelle città nel 2050, e non possiamo più usare materiali rari o inquinanti, ma quelli che si rinnovano, e poi dobbiamo costruire senza aumentare l’impatto ambientale, senza danneggiare il clima e la natura». RISPETTO A GRANDI PROGETTI IN CUI SI RICHIEDA L’IBRIDAZIONE TRA DIVERSI SISTEMI COSTRUTTIVI NELL’AMBITO DEL LEGNO E NON SOLO, VOI COME VI PONETE? «Noi non siamo sempre la soluzione a tutto, questo non è il nostro approccio, perché cerchiamo sempre di individuare la soluzione migliore per il cliente e capita che davanti ad alcuni progetti si debba dire che non rappresentiamo la soluzione più appropriata, in toto oppure in parte, dipende. Non importa se venderemo di meno, ma guardare alla soluzione migliore per il cliente e per il valore del nostro brand». «Spesso siamo noi a consigliare ai clienti sistemi ibridi – aggiunge Alberto Schiavinato – a indirizzarli verso una combinazione di telaio, KLH e cemento, così ognuno fa la sua parte e soprattutto per edifici grandi una combinazione di questi tre sistemi ha molto senso». «La nostra filosofia è quella di provare a pensare come penserebbero i nostri clienti – sottolinea Marco Huter –, naturalmente abbiamo un interesse di vendita, ma la filosofia che abbiamo è che questo guadagno, questo successo commerciale, possiamo averlo a lungo termine solo se abbiamo dei clienti soddisfatti e quindi garantendo loro la soluzione migliore per il loro progetto. Noi poi non parliamo mai di metri cubi, ma di metri quadri perché un architetto pensa in metri quadri, e questo è importante, sono tante piccole cose che cambiano però il modo di pensare e l’approccio al lavoro». «La seconda osservazione sulla combinazione di vari materiali, come CLT, KLH e legno lamellare – riprende Alberto

Schiavinato –, riguarda il fatto che spesso in Italia ci viene fatta la critica che a differenza di altri gruppi imprenditoriali noi possiamo fornire solo KLH, ma per noi rappresenta una scelta di specializzazione precisa. Naturalmente siamo ben consapevoli delle sinergie realizzabili tra più sistemi, infatti i nostri consulenti sul territorio sono molto esperti non solo di KLH ma anche di combinazioni di materiali, sono tutti tecnici e ingegneri con uffici di progettazione. Ad esempio, la nostra filiale in Inghilterra annovera 28 professionisti fra ingegneri e architetti proprio per essere in grado di offrire al cliente un vero progetto. Infine, voglio sottolineare che invece caricare sullo stesso camion combinazioni di diverso materiale è molto difficile, se non quasi impossibile, quindi se si vuole utilizzare in modo efficiente l’X-Lam, questo va caricato in un certo modo e non resta più spazio per altro. Per questo noi scegliamo di portare in cantiere solo il KLH che è la nostra specialità per la quale possiamo fornire una consulenza completa; materiale diverso da questo si può acquistare nei centri di taglio, ce ne sono davvero tanti in Italia».


COLLOQUIUM_KLH DUNQUE X-LAM = CLT = LEGNO A STRATI INCROCIATI = KLH? «C’è una novità sul nostro prodotto di cui abbiamo appena parlato, perché è nel calendario convegnistico dell’IHF qui a Innsbruck, si tratta della nostra dichiarazione ambientale di prodotto EPD (Enviromental Product Declaration). Siamo gli unici fra i grandi produttori di CLT ad avere una dichiarazione ambientale di prodotto specifica per il prodotto costruito nella nostra azienda: il KLH. Ci sono molte dichiarazioni ambientali di prodotto complete di scheda tecnica riguardante le sue emissioni ma sono molto generiche, invece la nostra dichiarazione è specifica. Sarebbe come comprare un ben preciso modello di macchina, di un particolare produttore e con una determinata motorizzazione, e per essa ricevere i dati delle emissioni di un generico prodotto denominato “automobile” che appunto viene utilizzato per qualsiasi autovettura. E questo è quello che fanno tutti, invece i nostri dati di emissione riguardano il prodotto KLH, prodotto nel nostro stabilimento, con il nostro processo produttivo e tutto il resto. Infatti, cercando in internet i dati delle emissioni reali testate in laboratorio per uno specifico prodotto, compare solo KLH, perché gli altri sono dati generici. È stato fatto tanto lavoro per questo, ma noi lo volevamo fare perché è parte della filosofia di trasparenza e affidabilità che vogliamo si leghi al nostro brand». A PROPOSITO DI PRODOTTO, LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO CAPANNONE È IN FASE DI ULTIMAZIONE? «Siamo in linea con il nostro programma di cominciare nel terzo trimestre del 2020, quindi a luglio prevediamo di inaugurare il nuovo capannone produttivo di KLH: adesso produciamo 130

mila metri cubi, con la nuova fabbrica raddoppieremo la produzione di CLT che aumenterà a circa 260/280 mila metri cubi. Nella nostra strategia c’è l’idea di concentrare la produzione in questo grande sito di produzione di KLH, mantenendo quello attuale che è distante 80 km dal nuovo sito – il secondo è nel sud dell’Austria vicino alla nostra segheria». QUINDI SI TRATTA DI UNA STRATEGIA AZIENDALE MANTENERE LA CONCENTRAZIONE PRODUTTIVA IN AUSTRIA? «KLH è proprietà della famiglia Offner, loro sono nel business da 250 anni, l’attuale titolare rappresenta l’ottava generazione, la stessa linea di sangue sempre dal padre al figlio. Una realtà che ha iniziato con il metallo, gli attrezzi agricoli e poi anche con il settore del legno. Questo ci dà una forte sicurezza come azienda e una visione di lungo periodo: è un messaggio importante per la nostra azienda, per i nostri partner, per i nostri clienti perché la famiglia fa degli investimenti continui per assicurare lo sviluppo dell’azienda. L’altra considerazione riguarda la scelta di avere tutto abbastanza vicino, in Austria, ed è una strategia che ha a che fare con la qualità del prodotto, perché così possiamo vederlo. Aggiungo, un’altra informazione: la fabbrica attuale della KLH come stabilimento singolo è il più grande del mondo – altre realtà ne hanno più di uno – e dentro la nostra fabbrica ci sono dei macchinari che lavorano notte e giorno ininterrottamente da 20 anni. Una fabbrica che è diventata sempre più grande in questi due decenni e nella quale ci sono dei macchinari modernissimi ma anche dei macchinari che lavorano da 20 anni tuttora in funzione, perché gli investimenti sono stati fatti a lungo termine».


COLLOQUIUM KLH

www.klh.at

strutturalegno pagina 048

COME SONO CONCEPITI, DAL PUNTO DI VISTA DELL’IMPATTO AMBIENTALE, I PROCESSI PRODUTTIVI DELLE DUE FABBRICHE KLH, AD ESEMPIO, RISPETTO IL RECUPERO DEGLI SCARTI? «Tutto questo è già in funzione nella prima fabbrica, dove ricicliamo tutto e non si butta via niente, ad esempio gli scarti di produzione vengono sminuzzati per fare pannelli per l’industria dell’arredamento – e consegnati per l’ambito di impiego specifico –. Infatti, l’utilizzo ideale dello scarto di legno di alta qualità che utilizziamo è quello dei pannelli, mentre il legno di bassa qualità viene utilizzato per il riscaldamento come gli scarti molto piccoli, ad esempio quelli derivanti dalla piallatura. In Austria le industrie sono molto efficienti e il riciclo degli scarti è un processo standard, vicino a noi ci sono aziende che producono pellet e che vengono a prendere gli scarti da noi». COME VIENE TRASMESSA LA FILOSOFIA KLH A TUTTI I DIPENDENTI, I COLLABORATORI E I PARTNER CHE RUOTANO INTORNO A VOI A LIVELLO MONDIALE: QUALI SONO LE STRATEGIE DI COMUNICAZIONE INTERNE ALL’AZIENDA? «Abbiamo un sistema di comunicazione fra i partner e delle riunioni ogni anno in cui tutti i partner si riuniscono. Sono però tutti costantemente in contatto, per esempio se in un paese hanno fatto numerosi progetti di alberghi e acquisito maggior esperienza, possono trasmetterla a un paese diverso che magari approccia per la prima volta a un progetto del genere, possono confrontarsi su molti temi perché facciamo in modo di avere una circolazione delle informazioni regolare, digitale e incoraggiamo i nostri partner a comunicare tra loro, anche perché il nostro business è diventato veramente globale: abbiamo progetti in corso in

America del nord, America del sud, Asia, Nuova Zelanda, in Europa dalla Norvegia fino al sud Italia, in Grecia». «Noi dell’area manager siamo in 5 e ci incontriamo almeno una volta alla settimana, precisa Alberto Schiavinato». UN’AZIENDA CHE PRODUCE TANTI METRI CUBI DI LEGNO E VUOLE CONTRIBUIRE A FAR CRESCERE LE CITTÀ IN MODO SOSTENIBILE, POTREBBE PREVEDERE UNA KLH ACCADEMY PER IMPLEMENTARE QUESTA CULTURA? «Sì, questo è un suggerimento che terremo in considerazione, abbiamo sempre pensato a come poter aumentare la conoscenza non solo di KLH, ma del mondo del legno, dobbiamo impiegare risorse verso l’educazione dei nostri clienti, dalla persona singola all’imprenditore. Noi siamo ben predisposti a interagire con le università per contribuire alla formazione, questo è sempre un investimento qualificante, abbiamo un progetto che sarà presentato domani qui al Forum, che è molto interessante, è un esempio di trend di urbanizzazione. A Francoforte, in un’area carissima dovevano creare più appartamenti e al complesso residenziale costituito da 18 edifici con appartamenti su 3 piani, hanno aggiunto 2 piani. Con i materiali tradizionali non sarebbe stato possibile, perché la struttura è degli anni 80 e il peso da aggiungere senza compromettere la funzione strutturale deve essere contenuto, invece con KLH è stato possibile e quindi sono stati creati 380 appartamenti in più, contenendo il costo dell’affitto e lasciando gli inquilini che abitano i piani preesistenti nei loro appartamenti durante i lavori di costruzione. Naturalmente se avessero dovuto comprare i terreni circostanti per ingrandire questo complesso residenziale sarebbe stato molto più oneroso».

KLH IS SYNONYMOUS OF CROSS -LAMINATED TIMBER PANELS At the International Holzbau Forum in Innsbruck, we meet Marco Huter Managing Director of KLH - together with Alberto Schiavinato - Area manager for South and South-East Europe -, a truly dynamic portrait of the company that aims at continuous improvement to reach the operational excellence - in 2020 the new production plant will double the current production - but also to a widespread distribution of the brand with the aim of making it globally synonymous with “cross-laminated timber panels wood”, recalling KLH as CLT's synonym: in German it is the literal translation of this acronym.



COLLOQUIUM LEGNOTECH ESSETRE www.legnotech.it www.essetre.com di Sonia Maritan

strutturalegno pagina 050 051

Il futuro è il legno

Insieme all’editore di Web and Magazine Pietro Ferrari, il primo di ottobre, visitiamo Legnotech a Tirano, un’azienda che realizza costruzioni di legno dal 2001 per tutte le destinazioni funzionali: grandi strutture e opere speciali, sopralzi e ampliamenti, edilizia turistico alberghiera, coperture e case dalla progettazione all’assemblaggio in cantiere. Il tutto coniugando innovazione tecnologica e sostenibilità con un design moderno ed elegante per un’abitazione esclusiva, accogliente, ecocompatibile e soprattutto personalizzata. Specchio di questa mission è l’architetto Aldo Dattomi a cui ci introduce Pierluigi Gambardella in rappresentanza di Essetre.

Il tavolo intorno a cui si svolge il racconto di Legnotech condotto da Sonia Maritan con Pietro Ferrari, Aldo Dattomi e Pierluigi Gambardella (ritratto anche a destra in alto).

L’identità di Legnotech, che visitiamo a Tirano in una giornata di sole, è lo specchio della personalità e della lunga esperienza nelle costruzioni di legno dell’architetto Aldo Dattomi – Amministratore Delegato dell’impresa –, parliamo quindi innanzitutto del suo percorso che si riflette nell’azienda donandole una forte rappresentatività. «Io sono figlio d’arte perché mio padre era socio di una segheria della Bassa Valtellina – attività dedita alle prime lavorazioni del legno. Fin da bambino ero attratto da questo mondo e trascorrevo intere giornate durante le vacanze in azienda, in spazi dedicati, divertendomi ad assemblare piccoli componenti in legno. Negli anni ho seguito un percorso scolastico che mi ha portato al Politecnico di Milano; nel ’93 mentre stavo completando gli studi, ho avuto la possibilità di trascorrere sei mesi in Canada, dove ho potuto approfondire varie tematiche legate ai sistemi costruttivi assemblati a secco, utilizzando le tecnologie del legno. Lo stimolo mi era stato dato dal Professor Guido Nardi docente al Politecnico di Milano e dal Professor Franco Laner docente allo IUAV di Venezia. Il lavoro svolto presso la University of British Columbia si è tramutato nella tesi di laurea discussa a Milano che è stata pubblicata in più capitoli a partire dal 1996. Concludendo posso affermare che al termine dei cinque anni del percorso universitario, avevo iniziato a porre le basi relativamente al tema delle costruzioni a secco, delle strutture pre-


COLLOQUIUM_LEGNOTECH_ESSETRE

assemblate, che ho avuto la fortuna di approfondire nell’esperienza di Vancouver; un’importante sperimentazione sul campo. Da lì si è definito il mio percorso professionale improntato all’applicazione delle tecnologie del legno strutturale. Dopo la laurea ho lavorato per una società di ingegneria a Milano per poi, a inizio del nuovo millennio, fondare Legnotech con altri due soci». SIAMO QUINDI GIUNTI AL 2001 CON LA NASCITA A TIRANO DI LEGNOTECH, UN’AZIENDA CHE SI SPECIALIZZA FIN DALL’INIZIO NEL LEGNO STRUTTURALE? «Sì, i due soci – Guglielmo Bianchi e Paolo Ninatti – avevano da tempo le loro attività di segheria. L’idea fondante è stata quella di unire le forze per creare una società dedicata alle costruzioni di legno, completamente autonoma rispetto alle aziende della prima lavorazione. Il mio ruolo, fin da subito, è stato quello di coordinare le varie fasi dello sviluppo aziendale, mentre i due soci, seppur non operativi con continuità in azienda, hanno fornito preziosi contributi, indispensabili per la crescita dell’attività. Inizialmente, nel 2001, eravamo solo in due persone a essere operative nell’attività, poi l’azienda si è gradualmente strutturata fino ad arrivare ai 25 dipendenti attuali; dal primo gennaio 2020, a seguito di una aggregazione, passeremo a 40 dipendenti: questo è in estrema sintesi lo sviluppo dell’azienda negli anni passati e nel futuro». CHE COSA È CAMBIATO IN QUESTI 18 ANNI PER L’AZIENDA? «È cambiato il tema: il prodotto finale. Quando siamo partiti, eravamo una carpenteria organizzata per la progettazione e realizzazione di coperture, solai e piccole strutture; adesso ci siamo trasformati in costruttori, il tutto si è rimodulato sulla progettazione e realizzazione di costruzioni e manufatti

complessi: edifici residenziali, a uso terziario, ricettivo alberghiero etc. Questo passaggio ha richiesto l’introduzione di elevati profili professionali, facendo subentrare in azienda delle figure con maggiori competenze. Il dover gestire molte fasi del processo edilizio, ha portato necessariamente a creare una struttura più articolata. Comunque adesso siamo un’azienda pensata e organizzata per fare costruzioni di legno, per i prossimi decenni; ma se passasse questa “moda”, ci attrezzeremmo per cambiare e rispondere al mercato, questo secondo me significa fare impresa». CHE COSA GUIDA IL PROGETTISTA CHE SCEGLIE DI COSTRUIRE CON IL LEGNO E COME SI INTERFACCIA CON GLI ALTRI MATERIALI? «Io penso che fondamentalmente stiamo fornendo un prodotto-edificio, si devono assemblare dei sub sistemi mettendoli insieme nel miglior modo possibile; cercando di scegliere, fra i singoli elementi, piuttosto che fra i singoli sistemi, quello migliore da applicare in quel progetto specifico. Questa deve essere la direttrice che guida un progettista.

Il cuore di Legnotech: l'ufficio tecnico.

Il racconto prosegue nel reparto produttivo, da sinistra a destra: Aldo Dattomi, Pierluigi Gambardella e Sonia Maritan.


COLLOQUIUM LEGNOTECH ESSETRE www.legnotech.it www.essetre.com

strutturalegno pagina 052 053

Il reparto produttivo di Legnotech vede protagonista il centro di lavoro Techno Progress di Essetre.

Anche se, in teoria, non dovremmo essere noi, a trovare le migliori soluzioni progettuali; ma nel settore delle costruzioni di legno è questo che accade, principalmente perché non c’è una cultura universitaria e una preparazione a monte adeguata. Sono quindi le aziende che hanno dovuto sostituire i progettisti e altri attori del processo edilizio, creando una certa confusione nei vari ruoli operativi. Tornando alla sua domanda, nelle scelte progettuali bisogna optare per la migliore soluzione e la migliore tecnologia, il legno e i suoi derivati sono materiali che lavorano molto bene a compressione, mentre a flessione l’acciaio è più performante; in alcuni casi è doveroso pensare a delle soluzioni ibride dove si cercano di esaltare le migliori proprietà di ogni tecnologia. In definitiva, credo che il progetto debba utilizzare i materiali in modo che l’opera possa distinguersi per aver raggiunto ottimi standard di qualità». PER DARE UN MESSAGGIO ALL’UTENTE FINALE SULLA SOLIDITÀ E LA DURATA DELLE COSTRUZIONI DI LEGNO, IN PARTICOLARE PER QUELLA CHE OFFRITE AL CLIENTE SPECIFICO, SEGUITE UNA PROCEDURA?

«Per noi il tema è molto legato alla formazione che riusciamo a fare presso i progettisti liberi professionisti, agli uffici tecnici di istituzioni pubbliche, che hanno visto come progettiamo la struttura e come la realizziamo. Quindi, il committente quando si rivolge a Legnotech è già stato informato e indirizzato verso queste tecnologie. La svolta definitiva avviene quasi sempre con la visita in cantiere e presso una realizzazione già completata. In questo modo il cliente finale esce dai propri schemi mentali riuscendo a toccare con mano: ascoltare, annusare, cosa significa vivere un edificio di legno». IN QUESTO SVILUPPO PIUTTOSTO DETERMINATO DI LEGNOTECH IMMAGINIAMO SIA DECISIVO L’APPORTO DELLE TECNOLOGIE: IL NUOVO CENTRO DI LAVORO DI ESSETRE RAPPRESENTA IL PRIMO INVESTIMENTO DI QUESTO GENERE? «No, è il quarto, ma è cambiata la tipologia di centro di lavoro, principalmente nell’ottica di assecondare la visione dell’azienda. Essendo un’azienda che dà molta importanza al sistema produttivo, ma ancor di più al sistema del progetto; dove l’ufficio tecnico è sempre stato il cuore di tutto. Tre anni fa, quando c’è stato un primo cambio di rotta verso la realizzazione di edifici con sistemi a pannello, abbiamo acquistato un centro di taglio che iniziava a lavorare i pannelli. In un secondo momento è nata l’esigenza di concentrare la produzione verso un centro di taglio dedicato alle pareti degli edifici: è qui che entra in gioco Essetre; infatti, dopo una valutazione dei principali competitor, la scelta è ricaduta sull’impianto della stessa». CHIEDIAMO A PIERLUIGI GAMBARDELLA COSA RICORDI DEL SUO PRIMO INCONTRO CON ALDO DATTOMI. «La prima volta che ho incontrato l’architetto Aldo Dattomi, mi ha detto: “Noi cambiamo la macchina, ma deve essere flessibile e ci deve dare qualcosa in più, inoltre deve permetterci di lavorare anche le pareti”. Noi avevamo l’as-


COLLOQUIUM_LEGNOTECH_ESSETRE

so nella manica, la Techno Progress, un centro di lavoro a CN brevettato per poter lavorare in maniera flessibile e produttiva: travatura con sezione da 800 mm x 400 mm, travi curve, pareti a telaio, pareti X-Lam fino a 3.500 mm di larghezza. È possibile produrre anche le pareti a telaio grazie all’applicazione sulla testa 5 assi di un gruppo a graffettare che lavora in automatico con trasferimento dei file in BTL. Questo centro di lavoro si completa grazie ai gruppi di lavoro indipendenti a 5 assi per la fresatura con motori fino a 53 kW con cambio utensili automatico e gruppi per il taglio delle pareti con lame di diametro 1200 mm con motori fino a 55 kW di potenza. Essetre per rimanere competitiva nel mercato ha sempre puntato e punterà a proporre di continuo novità tecnologiche avanzate e customizzate, seguendo anche le nuove direttive dell’Industria 4.0. Queste innovazioni hanno rappresentato per i clienti Essetre dei concreti vantaggi per la flessibilità, produttività e la qualità dei prodotti finiti». CHIEDIAMO AD ALDO DATTOMI SE IN QUESTO ANNO E MEZZO DI VITA DI TECHNO PROGRESS IL LAYOUT PRODUTTIVO DELL’AZIENDA ABBIA IMPLEMENTATO LA RISPOSTA DEGLI ORDINI. «Certamente è cambiato molto, per esempio, per i pannelli X-Lam da noi lavorati, prima avevano una larghezza limitata ai 1.250 mm, adesso si arriva a 3.500 mm e questo ci ha reso più flessibili, perché ha cambiato anche la progettualità, la produzione, il cantiere. Chiaramente ci sono stati dei vantaggi anche sul piano economico, riuscendo ad allestire un impianto con un rapporto qualità prezzo che ci ha soddisfatto. La scelta è caduta su Techno Progress, proprio per avere una produzione che riuscisse a dare la massima flessibilità lavorando su tre tipologie di prodotti: le classiche travi, il sistema costruttivo a pannelli X-Lam e il sistema costruttivo a telaio». UN ACQUISTO CHE VI PERMETTE DI ESSERE ALLINEATI A QUELLO CHE IL MERCA-

TO CHIEDE IN TERMINI DI TECNOLOGIA E AL PREVISTO AUMENTO DEGLI ADDETTI DELL’UFFICIO TECNICO PER ESSERE PIÙ COMPETITIVI E REATTIVI SUL MERCATO? «La ragione principale è che stiamo andando verso costruzioni composte da più sistemi dove tutto è più complesso, quindi bisogna avere tante risorse, sia nell’ufficio tecnico-commerciale, che nella produzione e nell’assemblaggio in cantiere, con un organico strutturato per rispondere a tutti i livelli: aspetti progettuali e produttivi nonché alle dinamiche di cantiere con figure preparate. Quindi il fulcro di questa impresa, fin dal 2001, è l’ufficio tecnico-commerciale, segue poi la produzione e tutta la parte di cantiere. Un altro tema ha riguardato la scelta di smarcarci completamente dai produttori di pannelli già lavorati, con il nuovo impianto le lavorazioni vengono eseguite internamente diventando autonomi. Precedentemente, soprattutto in certi periodi dell’anno, si diventava troppo dipendenti dai tempi dei vari produttori. Noi invece gestiamo il tutto, dall’inizio alla fine, con i nostri centri di taglio producendo travi e pareti in base alle esigenze dei nostri cantieri, garantendo così tempi certi».


COLLOQUIUM LEGNOTECH ESSETRE www.legnotech.it www.essetre.com

strutturalegno pagina 054 055

I camion a rimorchio con i pannelli e le travi in ingresso verso il reparto produttivo di Legnotech.

PER LA MATERIA PRIMA, PERÒ, CONTINUIAMO A DIPENDERE DALL’AUSTRIA PERCHÉ QUI IN ITALIA NON ESISTE UN SISTEMA ALTRETTANTO EFFICACE! «La materia prima, intesa come materiali ingegnerizzati, non viene prodotta in Italia. Non esiste un sistema, una filiera che riesca a coinvolgere tutti gli attori: imprese boschive, segherie e produttori di materiali compositi. Al fine di pensare di avere una produzione di pannelli in legno per le strutture di legno, sarebbe opportuno mettere insieme più aziende, creare dei consorzi all’interno di un sistema di incentivazione. Utilizzando la filiera bosco legno si apporta un sostegno sistemico sul territorio, in quest’ottica dovrebbe subentrare lo stato, la regione, per premiare le iniziative di valorizzazione dei nostri boschi. Per quanto riguarda l’approvvigionamento della materia prima, in base alle informazioni che mi arrivano dal settore delle prime lavorazioni, negli ultimi anni sembra ci sia stata una diminuzione dell’importazione dai paesi esteri. Sono diminuite le quote di acquisto dalla Svizzera e sono stati utilizzati di più i boschi italiani. Chiaramente il materiale che serve per produrre l’X-Lam richiede un impianto molto costoso, giustificabile con volumi

di vendita importanti e questo fondamentalmente non è così facile. Teniamo presente che in Austria le 5/6 segherie, che per dimensioni sembrano delle città intere, sono comunque tutelate dallo stato, e nel momento in cui si presentino periodi negativi per il mercato della prima lavorazione, interviene lo stato, una concezione che manca in Italia». QUAL È STATO IL PROGETTO PIÙ DIFFICILE CHE HA DOVUTO AFFRONTARE/REALIZZARE? «Non ho in mente un progetto particolare, alcune costruzioni sono state molto impegnative dal punto di vista della progettazione e del soddisfacimento di particolari prestazioni richieste. Il tema degli alberghi è particolarmente impegnativo da affrontare, ci sono aspetti legati alle grandi luci, allo sviluppo in altezza, all’acustica, alla progettazione, al fuoco ecc... Ne abbiamo realizzati parecchi a sud e a nord delle Alpi, con aspetti normativi molto diversi. Ogni opera ha il suo grado di difficoltà e non è detto che le dimensioni determinino delle differenze: una casa con tanti sistemi legati alla domotica potrebbe avere gradi di difficoltà maggiori rispetto alla progettazione ed esecuzione di un edificio multipiano».


COLLOQUIUM_LEGNOTECH_ESSETRE

IL BIM NELLA GESTIONE DEL PROGETTO D’INSIEME SAREBBE DI GRANDE AIUTO! «Sicuramente, però il BIM bisogna “parlarlo” in due: all’interno della nostra azienda abbiamo figure che hanno iniziato a lavorare con questo strumento, 3/4 anni fa, ma se dall’altra parte gli altri attori del processo non lo adottano purtroppo non è possibile utilizzare le enormi potenzialità dello strumento, siamo ancora in una fase embrionale; l’aspetto positivo è che ci sono ampissimi margini di miglioramento». È POSSIBILE FARE UNA STIMA DI QUANTE COSTRUZIONI ABBIA REALIZZATO LEGNOTECH? «Se valutassimo la parte di struttura portante degli edifici, solo negli ultimi 5 anni, possiamo contare una media di 20/25 edifici l’anno. Questi li abbiamo realizzati con diversi gradi di finitura: al grezzo (sola struttura portante), al grezzo avanzato (struttura con il suo involucro esterno), oppure il manufatto completo “chiavi in mano”». CI SPOSTIAMO POI NEL REPARTO PRODUZIONE, DOVE OSSERVIAMO TECHNO PROGRESS CHE STA LAVORANDO LE TRAVI: IN UNA COMMESSA COME QUESTA QUALI VANTAGGI HA PORTATO LA NUOVA MACCHINA? «I vantaggi sono evidenti soprattutto riguardo i tempi, perché non si è più costretti a dipendere dai Paesi esteri a cui inviare il file della lavorazione e dover poi aspettare 2/3 mesi per avere i prodotti presso il cantiere. Noi ordiniamo i pannelli grezzi a misure standard che dopo una settimana ci vengono consegnati e successivamente lavorati nel nostro reparto produttivo». CHIEDIAMO QUALI SIANO IN DEFINITIVA GLI ESITI A CUI HA PORTATO TECHNO PROGRESS. «La macchina va bene, è un bel compromesso nella lavorazione di travi e pareti, ci dà un valore aggiunto, potendo fare molte lavorazioni anche complesse. Dopo un anno di pratica stiamo iniziando a familiarizzare con le

sue funzioni e le diverse lavorazioni che consente». TECHNO PROGRESS PUÒ REALIZZARE ANCHE ELEMENTI CURVI? «Con i programmi appositi per i prodotti curvi, come travi o altro, possiamo lavorarli sul banco e fare qualsiasi elemento curvo: un cliente ha fatto addirittura una parete curva. L’adattabilità è garantita dalla testa a 5 assi che può lavorare sullo spazio quindi avere la massima flessibilità».

TECHNO PROGRESS ESSETRE AT LEGNOTECH Legnotech in Tirano is a company that has been building wood constructions since 2001 for all functional destinations: large structures and special works, superstructures and extensions, hotel tourist building, roofs and houses from design to assembly on site. All of this combining technological innovation and sustainability with a modern and elegant design for an exclusive, welcoming, eco-compatible and above all personalized home. Techno Progress, a patented NC machining center for flexible and productive work: trusses with a section of 800 mm x 400 mm, curved beams, frame walls, X-Lam walls up to 3,500 mm wide. It is also possible to produce frame walls thanks to the application on the 5-axis head of a stapling unit that works automatically with transfer of files to BTL. This work center is completed thanks to the independent 5axis work groups for milling with motors up to 53 kW with automatic tool change and groups for cutting the walls with 1200 mm diameter blades with motors up to 55 kW of power.


FOCUS, COLLE SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE

TECHNICA ADLER

www.adler-italia.it di Marco Di Pelino

strutturalegno pagina 056 057

Candido trend in carpenteria Adler risponde al nuovo trend che vede le travi a vista sempre più sbiancate, lo fa con un prodotto specifico e molto innovativo, Lignovit Ultraweiss FS: più bianco, più facilmente… Ormai, da qualche anno a questa parte, ha preso il sopravvento la tendenza agli interni con colorazioni neutre: dapprima si è potuto notare con una netta diminuzione delle colorazioni “forti” in tutti gli ambiti domestici, dal mobile alle pavimentazioni fino alle pitture murali. Poi la tendenza si è spostata sulle colorazioni grigie in molte delle sue sfumature per arrivare a quelle pastello e infine al bianco. Bianco in soggiorno, in cucina, come in camera da letto, bianco sui pavimenti e, non poteva esimersi da questa tendenza anche il soffitto con le travi a vista sempre più candide. Un netto cambiamento se si pensa alle colorazioni del marrone, anche molto intense, delle travature posate non più di 5 o 6 anni fa.

Anche le richieste di cambiare l’originaria colorazione scura delle travi in “sbiancatura”, proprio nell’ambito della carpenteria del tetto, è una preferenza che fino a pochi anni fa non sarebbe stato possibile neanche immaginare. Oggi però le tendenze di mercato sono in rapidissima evoluzione e Adler, proprio per assecondarle e spesso per precederle, ha messo a disposizione di tutti i carpentieri e i costruttori di strutture in legno un nuovo prodotto per rendere un’opportunità quello che solo poco tempo fa era considerato un problema dal quale stare alla larga. Un tetto con travi a vista e perlinature sbiancate con una tonalità di bianco invidiabile tanto oggi quanto fra molti anni: questa è stata la sfida raccolta

A WHITER SHADE OF ROOF The market trends are rapidly evolving and Adler, to comply with them and often to precede them, has made available to all carpenters and builders of wooden structures, a new product to make an opportunity that only a few time ago was considered a problem to stay away from. A roof with exposed beams and bleached beadings with an enviable shade of white as much today as in many years: this was the challenge Adler Werk had taken up and, given the results, definetly won.


TECHNICA_ADLER

da Adler Werk e, visti i risultati, decisamente vinta.

IL PRODOTTO? ADLER LIGNOVIT ULTRAWEISS FS

Un impregnante a finire da carpenteria applicabile sia a mano che con impregnatrice automatica, in grado di conferire alle strutture in legno, non importa se si tratti di travi o di semplici perlinature di rivestimento, una tonalità di bianco davvero “bianca” senza però creare una copertura completa! Un risultato eccellente con una

facilità di lavorazione senza precedenti. Una straordinaria uniformità di tono/colore, l’assenza totale di macchie di assorbimento e di ”ripresa” se si considera l’applicazione o il ritocco manuale, una efficace protezione biocida certificata e una resa metrica davvero elevata. Ecco le caratteristiche che fanno di Lignovit Ultraweiss FS uno dei prodotti da carpenteria forse fra i più riusciti degli ultimi tempi. Non resta che provarlo per riscontrare le promesse!


FOCUS, COLLE SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE

AKZO NOBEL www.akzonobel.com www.sikkens-wood -coatings.com www.akzonobelwoodcoatings.com di Andrea Ghezzi

strutturalegno pagina 058 059

Una nuova generazione di finiture

Il nuovo prodotto Sikkens Rubbol® WF 33xx di Sikkens Wood Coatings rappresenta la nuova generazione di finiture che offre infinite possibilità in diversi campi applicativi. Sikkens Wood Coatings ha lanciato una gamma di nuova generazione della migliore protezione del legno per esterni. La gamma Rubbol® WF 33xx di Sikkens Wood Coatings offre infinite possibilità da un'unica piattaforma. Questa gamma versatile di top pack opachi a base acquosa per legno, falegnameria, porte e rivestimenti offre eccellenti proprietà di applicazione, flusso e potere coprente – oltre a un livellamento perfetto e un'ineccepibile resistenza al blocco –. Disponibile nelle finiture satinato, semi opaco e semilucido, i prodotti Rubbol® WF 33xx garantiscono una superficie di alta qualità e un bell'aspetto a qualsia-

si porta di legno, elemento di falegnameria o rivestimento. Offrono anche la migliore protezione di sempre, garantendo una lunga durata e un aspetto superbo. La gamma completa Rubbol® WF 33xx comprende Rubbol® WF 3310, 3311, 3300 e 3301. Qualunque cliente stia cercando di ottenere risultati premium con costi inferiori e meno rilavorazioni, troverà nella gamma Rubbol® WF 33xx il prodotto ideale. Questa nuova generazione di finiture regala una superficie simile a quella di un mobile, quindi una sensazione vellutata al tatto e un’eccezionale resistenza ai graffi. Si tratta di un prodotto ingegnerizzato che garantisce una reale


AKZO NOBEL A NEW GENERATION OF FINISHES Sikkens Wood Coatings has launched a new generation range of the best outdoor wood protection. The RUBBOL® WF 33xx range from Sikkens Wood Coatings delivers endless possibilities from a single platform. This versatile range of opaque, waterborne single pack top coats for wooden joinery, doors and cladding provides excellent application properties, flow and hiding power – as well as premium levelling and excellent blocking resistance. Available in satin, semi matt and semi-gloss finishes, RUBBOL® WF 33xx products deliver a high-quality surface and a great look and feel to any wooden doors, joinery or cladding. They also provide the best-ever protection, ensuring an extended lifetime and superb appearance. The complete RUBBOL® WF 33xx range – includes RUBBOL® WF 3310, 3311, 3300 and 3301. If you are looking to achieve premium results with lower costs and less rework, the RUBBOL® WF 33xx range will help you. Furniture-like surface and velvety feel, Outstanding scratch resistance, efficienza creando una superficie che resta incontaminata: Rubbol® WF 33x1 è la versione tixotropica di Rubbol® WF 33xx che consente di applicare strati più spessi di 300 micron in una sola

Excellent, engineered for efficiency, Durability to count on, A great look and feel and Thanks to our new formulation, it is now possible to achieve a longlasting finish, with a pristine look and velvety feel more usually found on furniture. RUBBOL® WF 33x1 is the thixotropic version of RUBBOL® WF 33xx that allows you to apply thicker layers of 300 micron in just one coat.

mano. Grazie alla nuova formulazione di Sikkens è possibile contare su una finitura di lunga durata e un aspetto eccezionale dal punto di vista visivo e tattile.


FOCUS, COLLE SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE

HECO

www.heco.it di Franco Riccardi

strutturalegno pagina 060 061

Viti a tutto filetto EFG PowerCut e EFG PowerBuild: i prodotti ottimali per le costruzioni in X-lam, testate per classe di duttilità S3. Da oltre vent’anni Heco EFG è sinonimo di prodotti innovativi e di altissima qualità nel mondo dei serramenti, in edilizia e nel settore delle costruzioni in legno.

Nata come consociata della multinazionale tedesca Heco Schrauben, da poco entrata nel gruppo SFS Intec, negli anni Heco EFG si è sviluppata sia grazie a una serie di articoli a proprio brevetto sia mediante la profonda integrazione con le altre consociate del gruppo EFG European Fastener Group. Uno dei primi prodotti realizzati sotto il brand EFG sono state le viti da legno a filetto ridotto EFG PowerCut e a tutto filetto EFG PowerBuild. Le eccellenti prestazioni meccaniche e gli alti standard qualitativi sono sempre state le caratteristiche vincenti di questi prodotti e ora vengono dimostrate con la nuova Valutazione Tecnica Europea ETA 18/1161. Realizzata in collaborazione con Lignum Test Centre di TU Graz e Timber Engineering Unit dell’Università di Innsbruck la certificazione pone un’attenzione particolare verso l’utilizzo delle viti nelle applicazioni sull’X-Lam. Sono presenti varie indicazioni di resistenza e di calcolo in caso di inserimento sia sulla parte laterale (dello spessore) della parete, sia nella parte frontale. Viene presa in considerazione anche la resistenza alla compressione, necessaria per il calcolo di irrigidimenti e di appoggi di componenti in legno. I valori di resistenza sono superiori rispetto a quelli della maggior parte delle viti presenti sul mercato. In particolare, grazie ai numerosi test effettuati, si è determinato il modulo di scorrimento in caso di sforzi laterali e lungo l’asse della vite stessa. I risultati sono decisamente elevati, anche del doppio rispetto ai prodotti concorrenti. Questa caratteristica è assolutamente rilevante soprat-


HECO

tutto in caso di applicazione in edifici progettati in considerazione della teoria della gerarchia delle forze. Ma anche il semplice fissaggio di staffe realizzate con fori inclinati o di realizzazione di raddoppio di travi (per esempio nei solai composti legnolegno) un alto valore di scorrimento consente un notevole risparmio nel numero di sistemi di fissaggio da utilizzare. Un ulteriore riconoscimento dell’eleva-

ta qualità delle viti a tutto filetto EFG PowerBuild e a mezzo filetto EFG PowerCut è stato l’ottenimento del massimo livello come classe di duttilità in accordo alla prEN 14592: 2017. Questa norma, in attesa di pubblicazione, definirà le categorie di duttilità sismica dei sistemi di fissaggio a gambo cilindrico. I prodotti Heco EFG sono già testati e risultano al massimo delle performance. Per maggiori informazioni e consulenze è possibile rivolgersi direttamente all’azienda attraverso l’indirizzo e-mail: web@heco.it


FOCUS, COLLE SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE

SAYERLACK www.sayerlack.it

di Marco Nascetti

strutturalegno pagina 062 063

L’olio da esterno: un prodotto unico

Per l’applicazione in esterni oggi sul mercato si trova l’olio multicoat a base acqua per esterni Sayerlack AOL3867/00 che consente di utilizzare un unico prodotto per tutte le mani e può essere riutilizzato regolarmente anche per la manutenzione annuale. Sayerlack presenta l’olio multicoat a base acqua di futura generazione, per l’applicazione in esterni. L’olio per esterni AOL3867/00 fornisce le migliori prestazioni di durevolezza, assicurando un’applicazione finale versatile adatta per mobili da giardino, pavimentazioni esterne e zone a bordo piscina. I test di performance eseguiti sino a oggi dimostrano che AOL3867/00 garantisce un’eccezionale durevolezza all’esterno e straordinarie proprietà di adesione.

L’applicazione multicoat consente di utilizzare un unico prodotto per tutte le mani. Le ottime prestazioni e la penetrazione di questo nuovo olio lo rendono idoneo per pavimentazioni in legno trattato, ma grazie alle elevate proprietà di adesione è adatto anche per legni trattati termicamente e bambù in composito. Appositamente concepito per assicurare la necessaria adesione su substrati problematici, AOL3867/00 va a integrare e ampliare la gamma di


TECHNICA_SAYERLACK

oli Sayerlack per esterni. AOL3867/00 può essere applicato a pennello, a spruzzo, per immersione, a straccio, e può essere riutilizzato regolarmente per la manutenzione annuale, assicurando così un’ottima protezione negli anni dai raggi UV e dall’acqua. AOL3867/00 può essere colorato con le paste XA4034 in modo da incrementare ulteriormente la protezione dai raggi UV. Dal 1866, Sherwin-Williams fornisce ai produttori e ai verniciatori le vernici di cui necessitano per conferire ai loro manufatti il migliore aspetto e la vita più lunga, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi produttivi e di sostenibilità. L'impegno per l'innovazione, la forza tecnologica, la ricerca e lo sviluppo, combinati con la capacità di ascoltare le esigenze dei clienti, rendono SherwinWilliams il punto di riferimento per le vernici industriali per legno, vetro, metallo e plastica. Nel 2010 The Sherwin-Williams Company ha acquisito i riconosciuti marchi internazionali Sayerlack e Becker Acroma, creando un leader globale nel settore delle vernici per legno. Oggi The Sherwin-Williams Company, che impiega più di 60.000 persone, è la più grande società produttrice di vernici di tutto il mondo. In Italia, Sherwin-Williams sviluppa, produce e distribuisce prodotti a più di 40.000 clienti in 80 paesi attraverso i marchi Sayerlack, Linea Blu, OECE e Sherwin-Williams. Da più di 60 anni, il marchio Sayerlack è sinonimo di soluzioni innovative per il trattamento e la finitura del legno. I prodotti Sayerlack si distinguono per la forte tradizione unita all’impegno per l'innovazione. Nel 1988, Sayerlack è stata la prima azienda in Italia a produrre vernici per legno a base acquosa. Oggi, Sayerlack continua a cercare di soddisfare le mutevoli esigenze di compatibilità ambientale, prestazioni e innovazione dei propri clienti. I prodotti Sayerlack sono in grado di soddisfare le esigenze di tutti i settori esistenti nel campo del legno – dai mobili alla carpenteria, dalle strutture esterne ai mobili da giardino, dai cantieri navali all’edilizia, dagli interni delle auto agli strumenti musicali. Inoltre, lo spirito di innovazione italiana Sayerlack si sta espandendo, includendo vernici per vetro, metallo e plastica.


FOCUS, COLLE SISTEMI DI FISSAGGIO E COLORE

VINAVIL

www.vinavil.com di Franco Riccardi

strutturalegno pagina 064 065

Esente da formaldeide

L’adesivo PVAc di classe D3, impiegato nell’industria del legno resiste all’acqua ed è esente da formaldeide. Nel settore arredamento per legno vengono usualmente impiegati adesivi termoindurenti e termoplastici. Il criterio di scelta dell’uno e dell’altro dipende da molteplici fattori come l’applicazione finale, i requisiti prestazionali, i costi, i processi applicativi, i requisiti ambientali, ecc. Tra i polimeri termoplastici, il polivinilacetato (PVAc) in dispersione acquosa è il più impiegato come materia prima per la formulazione di colle per legno e suoi derivati. Le caratteristiche intrinseche delle colle viniliche le rendono particolarmente sensibili alle variazioni di temperatura e all’esposizione all’acqua. Le dispersioni di PVAc rientrano nella normativa EN 204 che classifica gli adesivi termoplastici in 4 classi di durabilità associando a ciascuna classe un esempio di condizione climatica specifica. La classe D3 è di particolare interesse, in quanto richiede caratteristiche prestazionali simili ai prodotti termoindurenti per impieghi strutturali, ma contraddistinguendosi da questi ultimi in

quanto mono componenti e in grado di fare presa in tempi significativamente ragionevoli senza azione del calore. In particolare, tale classe di durabilità fa riferimento a manufatti impiegati in ambienti interni soggetti a frequenti ma brevi esposizioni ad acqua corrente o di condensa e/o soggetti a persistenti esposizioni a condizioni di elevata umidità o ad ambienti esterni non esposti alle intemperie, condizioni che trovano impiego in diversi settore quali: manifattura di mobili e arredi, impiallacciatura di legno e derivati, laminazione con HPL, CPL e carte decorative, mobili per uso in ambienti umidi quali cucine, bagni, giardini e ambienti esterni, fabbricazione di porte e finestre, fabbricazione e installazione di pavimenti in legno laminati. Per raggiungere tali requisiti le dispersioni di PVAc sono in generale modificate con sistemi reticolanti in fase di polimerizzazione e/o post-formulazione, quali NMA (n-methylol acrylamide) e sali metallici (Al3+) che ne aumentano la resistenza alla temperatura e all’acqua contenendo i costi. A tali vantaggi si affiancano una serie d’inconvenienti, quali la colorazione della linea di colla, la tendenza alla corrosione di equipaggiamenti produttivi e il rilascio pur contenuto di formaldeide, argomento sempre più sensibile da quando nel 2016 l’ECHA ha classificato la formaldeide come cancerogeno di categoria 1B.


VINAVIL Per ovviare a tali criticità, Vinavil ha sviluppato una dispersione di PVAc al 48% in solido monocomponente, che soddisfa i requisiti della classe di durabilità D3 ed è esente da cloruri e sali metallici, evitando sia la colorazione della linea di colla sia la corrosione di parti metalliche in fase applicativa. Inoltre, la completa assenza di formaldeide permette a tale adesivo di rientrare nella norma E1 Plus e soddisfare lo Standard IKEA IOS-MAT-003 che definisce le colle Formaldeide free.

FORMALDEHYDE FREE D3 ADHESIVE FOR WOOD BONDING VINAVIL 2259 L is a 48% polyvinyl acetate aqueous dispersion used for monocomponent wood adhesives with high water resistance, D3 class, chloride and metals salt free and formaldehyde free. VINAVIL 2259 L shows good setting time and high heat resistance. It is important to point out that, when joints are made under direct heat or high frequency drying conditions, no changes in the color of the glue line may be observed. Besides being chloride and amphoteric metals free, it prevents coating lines equipment corrosion. VINAVIL 2259 L withstand E1 PLUS norm and IOS-MAT-003 definition as formaldehyde free materials: 1. No formaldehyde had been added in the production of the material. 2. No release of formaldehyde from this material (e.g. glue, coating), including the phase of application and curing, or from the final cured materials. 3. 0.015 mg/m3 by EN 717-1 can be used as a limit for formaldehyde-free materials in the case of verifying test.

Volevi V olevi un ttetto etto in legno bianco? b

Meglio M eglio Lignu Lignum um Bianco Biancolegno legn no®!

Basta Bas ta una so sola la mano m Stesura veloce S tesura ffacile acile e v eloce R esiste ai rraggi aggi UV Resiste S icuro per l’amb biente e per l’uomo OC < 0 ,9 g/l Sicuro l’ambiente l’uomo:: V VOC 0,9

Scoprilo ssu u

www.hdg.it w www .hdg.it


TECHNICA WEINMANN HOMAG GROUP www.homag.com/ weinmann di Pietro Ferrari

strutturalegno pagina 066 067

Le costruzioni prefabbricate in legno fanno un nuovo balzo in avanti in Cile

La società cilena E2E inaugura la prima fabbrica di case prefabbricate ed edifici in legno con una proiezione di vendita di 25 milioni di dollari.

Nella foto sopra, da sinistra a destra: Hansberg Ott, Jorge Pankovich e Eduardo Bezares. A destra e nella pagina a fianco le tecnologie Weinmann in funzione presso E2E.

La società cilena E2E è una joint venture tra Arauco e la società belga Etex. Il suo stabilimento, attivo dal febbraio 2019 a Santiago del Cile, ha la capacità di costruire mille unità abitative all'anno, tra case prefabbricate e costruzioni in legno. La proiezione di vendita di 25 milioni di dollari nei prossimi tre anni conta su un piano di investimenti di quindici milioni di dollari, di cui sei milioni di dollari sono stati investiti nell'impianto di produzione di macchine Weinmann - una società del Gruppo Homag punto di riferimento mondiale nelle soluzioni complete per legno prefabbricato da costruzione. Con soli sei mesi di produzione operativa, l'azienda può vantare la costruzione di quattrocento case a due piani a Casablanca e lo sviluppo di due edifici a quattro piani a Concepción, in Cile.

Secondo Felipe Montes, direttore generale di E2E, la fabbrica ha un ritmo di costruzione di sedici case a settimana e, successivamente, inizierà l'assemblaggio di edifici a quatto piani con sedici appartamenti di cinquanta metri quadrati ciascuno. Il direttore generale sottolinea inoltre che con le tecnologie di produzione di fascia alta sono stati ridotti i tempi di consegna da dodici a otto mesi. Oltre a risparmiare tempo e aumentare la produttività, generano anche meno rifiuti, poiché quasi tutta la costruzione viene eseguita in fabbrica, il che riduce il volume di rifiuti durante la produzione dell'edificio. A causa dell'elevata domanda di alloggi in Cile e della necessità di fornirli a breve termine,


PREFABRICATED WOODEN CONSTRUCTION MAKES NEW LEAP IN CHILE The Chilean company E2E is a joint venture between Arauco and the Belgian company Etex. Its factory, which has been operating since February 2019 in Santiago - Chile, has the capacity to build 1,000 living units per year – between prefabricated houses and timber buildings.The US$25 million sales projection in the coming 3 years counts on a US$15 million investment plan, of which US$ 6 million was invested in the Weinmann machine production plant – a company of the Homag Group and world leader in complete solutions for prefabricated wood construction. With only 6 months of operating production the company celebrates the construction of 400 two-story houses in Casablanca and the development of two 4-story buildings in Concepción, Chile. According to Felipe Montes, general manager of E2E, the factory has a construction pace of 16 houses a week and, within the next few days, they will start the assembly of 4-story buildings with 16 apartments of 50 m each.The general manager also points out that with the high-end production technologies they reduced the delivery time from 12 to 8 months. In addition to saving time and increasing productivity, they are also generating less waste, since almost all construction is done at the factory, which reduces the volume of waste during the building. Due to the high demand for housing in Chile and the need to provide it in the short term, Montes reveals that they are already studying a factory expansion and installing a second line, but this is not yet considered a Montes rivela che è già allo studio un ampliamento della fabbrica e in programma l’installazione di una seconda linea, ma questo non è ancora considerato un progetto imminente. Ha anche rivelato di essere interessato a partecipare a un progetto di Serviu (Housing and Urbanization Service) della regione di O'Higgins per costruire il primo edificio in legno di sei piani. «Sarebbe l'edificio in legno più alto da noi costruito», dichiara. Sebbene il piano di espansione sia concentrato in Cile, Montes riferisce che in futuro si intende entrare in altri mercati della regione. «Partendo da due società internazionali, abbiamo una visione globale e latinoamericana.

short term project. He also revealed that they are interested in participating in a project by Serviu (Housing and Urbanization Service) of the O'Higgins Region to build the first 6-story wooden building. “It would be the tallest wooden building”, he says Although the expansion plan is concentrated in Chile, Montes reveals that in the future they intend to break into other markets in the region. “As we started from two global companies, we have a global and Latin American vision. All countries are in need of housing, and especially of this kind, environmentally friendly and industrialized. And because wood is renewable, it is being seen as the material of the future in construction”, he adds. The manager also points out that in Latin America the wood construction market is still small. In Chile, it covers only 15%, a number they intend to double by 2020. This percentage is even lower in other neighbor countries. “This all is a market of the future. At this moment it is very low, but it has already been realized that wood will be the solution of the future construction”, he says. In order to accomplish this ambitious project, E2E could relied on a Homag Group team of specialists. Jorge Panjkovich, director of Limaq, the sales representative of the Homag Group with a strong presence in Chile and Argentina for almost 20 years; Homag's general sales manager for Latin America, Mr. Eduardo Bezares, together with Weinmann specialists, Mr. Tobias and Hansbert Ott formed a technical team, which worked alongside E2E professionals to develop the complete solution to meet the demands, business and aspirations.

Tutti i paesi hanno bisogno di alloggi, e soprattutto di alloggi di questo tipo, rispettosi dell'ambiente e industrializzati. E poiché il legno è rinnovabile, viene visto come il materiale del futuro nell'edilizia», aggiunge. Il gestore sottolinea inoltre che in America Latina il mercato delle costruzioni in legno è ancora piccolo. In Cile copre solo il 15%, un numero che si intende raddoppiare entro il 2020. Questa percentuale è ancora più bassa negli altri paesi vicini. «Questo è il mercato del futuro. In questo momento è molto basso, ma è già stato previsto che il legno sarà la soluzione della futura tecnologia di costruzione», afferma Montes. Per realizzare questo ambizioso progetto, E2E poteva contare su un team di specialisti del gruppo Homag. Jorge Panjkovich, direttore di Limaq, rappresentante di vendita del gruppo Homag, con una forte presenza in Cile e Argentina da quasi vent’anni; il direttore generale delle vendite di Homag per l'America Latina, Eduardo Bezares, insieme agli specialisti Weinmann, Tobias e Hansbert Ott hanno formato un team tecnico, che ha lavorato a fianco dei professionisti E2E per sviluppare la soluzione completa per soddisfare tutte le esigenze, le attività e le aspirazioni.


TECHNICA PUBBLIREDAZIONALE

EGGER

www.egger.com

Foto del progetto: Raphael Sprenger©.

strutturalegno pagina 068 069

Il futuro dell'incollaggio

Il centro di innovazione e applicazione di Detmold terminato.

Il nuovo centro di innovazione e applicazione dello specialista per l’incollaggio con sede a Detmold incolla circa 1.300 m2 di pannelli Egger OSB 4 TOP. A 60 anni dalla costruzione del primo capannone di produzione, Jowat SE continua a investire nel futuro dell'incollaggio nella sua sede di Detmold: il nuovo centro di innovazione e applicazione orientato al futuro vuole essere un punto di incontro e mira a rendere la tecnologia di incollaggio una realtà per clienti e partner. Su una superficie totale di 2.500 m2, la multifunzionale Haus der Technik offre un'area espositiva, un laboratorio e sale per la formazione, nonché i sistemi industriali più moderni per test e dimostrazioni.

Data l'importanza dell'industria del legno e del mobile per il gruppo aziendale Jowat, il nuovo edificio è stato assemblato utilizzando processi di costruzione tipici del legno strutturale. All'esterno, delle assi collegano il pavimento alla struttura del tetto, a simboleggiare dei fili di colla. I pannelli Egger OSB 4 TOP incollati senza formaldeide sono stati utilizzati per costruire il tetto e le pareti, in quanto hanno le giuste caratteristiche statiche e costruttive per fungere da base per gli adesivi Jowat.

Egger Italia Trading Europe s.a.s. di F. Scottà & C. Via Fonderia, 8 31100 Treviso Service Center 800 78 2554 10881 sc.italia@egger.com Egger Fritz GmbH & Co. Weiberndorf, 20 6380 St. Johann in Tirol Austria Tel. +43/50 6000 www.egger.com

I pannelli EGGER OSB 4 TOP incollati senza formaldeide sono stati utilizzati per tetto e pareti.


EGGER THE FUTURE OF GLUING

The new innovation and application centre of the Detmold-based glue specialist glues approximately 1,300 m2 EGGER OSB 4 TOP. 60 years after building the first production hall, Jowat SE continues to invest in the future of gluing at their Detmold site: the new and future-oriented innovation and application centre aims to act as a meeting point and to make gluing technology a reality for customers and partners. In a total area of 2500 m2, the multi-functional Haus der Technik offers an exhibition, laboratory and training rooms as well as the latest industrial systems for tests and demonstrations. Given how important the wood and furniture industry is for the Jowat corporate group, the new building has been assembled using wood construction processes. On the exterior, there are battens that connect the floorboard to the roof structure which is symbolic of strands of glue. The formaldehyde-free glued EGGER OSB 4 TOP boards were used to build the roof and walls, as they have the right static and construction characteristics to act as a basis for Jowat adhesives.

La struttura del tetto è composta da pannelli EGGER OSB 4 TOP.

EGGER OSB 4 TOP è stato utilizzato per la Haus der Technik.

IDENTIKIT PROJECT of Jowat SE a Detmold PRODUCTS USED

EGGER OSB 4 TOP, approx. 1,300 m.

REALIZZAZIONE - EXECUTED BY

Costruttore/cliente: Jowat SE, Detmold (DE), www.jowat.com/de-DE; Esecutore: ZÜBLIN Timber Aichach GmbH, Aichach (DE), www.zueblin-timber.com; Architetto: IFuH Institut für urbanen Holzbau, Berlino (DE), www.ifuh.org; Tempi di costruzione: Luglio 2017 - settembre 2018. Il nuovo edificio del gruppo aziendale Jowat è stato assemblato utilizzando processi di costruzione in legno.


ANTICIPATIO EUROBOIS LIONE FRANCIA www.eurobois.net di Beatrice Guidi

strutturalegno pagina 070 071

Una fiera con il vento in poppa Previsioni in crescita per la biennale lionese del settore legno e mobile.

Un'immagine di Eurobois 2018 a Euroexpo Lione.

Dopo il bilancio molto positivo che la fiera Eurobois 2018 ha registrato due anni or sono con oltre 23mila professionisti e una crescita del 16,8% che l’ha portata a riguadagnare la propria posizione come evento chiave nel calendario del settore e a vedere 380 produttori e marchi presenti per quattro giorni su 30mila m2 per presentare le loro soluzioni ai professionisti; con una superficie in crescita del 20% rispetto alla precedente edizione, la manifestazione si ripresenta nel febbraio 2020. A pochi mesi dalla sua inaugurazione a Eurexpo Lione, in un contesto favorevole al settore legno, Eurobois 2020 già si preannuncia come un’edizione record quale unico appuntamento di riferimento per la filiera in Francia. Un’alta percentuale di nuovi espositori, che rappresentano tutti i settori dell’attività di questo mercato, spinge ragionevolmente le previsioni a un totale di circa 400 espositori con uno sforamento verso l’alto delle presenze espositive della manifestazione. Quattro giorni di durata per una manifestazione che offre agli operatori del settore un contesto ideale per presentare le proprie novità. Tra i grandi temi trattati nella manifestazione il 4.0 e la trasformazione in corso nelle diverse professionalità della filiera, sia negli stand sia nell’ambito di convegni e manifestazioni. «La novità più significativa dell’edizione 2020 – sottolinea Florence Mompo,

manager della manifestazione, è rappresentata - dal rilievo dato al settore della componentistica e della prima trasformazione sia da parte delle diverse iniziative convegnistiche sia da parte degli espositori con la loro offerta di prodotti e di servizi».

L’INNOVAZIONE AL CENTRO

Il legno, come materia prima rinnovabile, stoccabile, a basso impatto energetico, polivalente, valorizzabile al cento per cento da qualche tempo è tornato alla ribalta, proponendosi come il materiale del futuro. Questa dinamica ha portato a una rapida modernizzazione del settore. L’edizione 2020 vedrà, come accennato poco sopra Industria 4.0 come tema centrale: robotizzazione, automazione, flessibilità, innovazione e tecnologie digitali rappresenteranno gli anelli di una catena del valore che avrà come obiettivo l’ottimizzazione della produttività e l’offerta di prodotti sempre più personalizzati e design-oriented. Il concetto è efficacemente espresso da Florence Mompo: «Il 4.0 rappresenta la valorizzazione della tecnologia al servizio delle performance. L’officina del futuro sarà più agile, flessibile, meno costosa, più rispettosa dei lavoratori e dell’ambiente, grazie a un elevato livello di automazione e di integrazione delle tecnologie digitali in tutta la catena di produzione. L’industria del legno evoca molti luoghi comuni ma si


tratta di un settore in piena evoluzione che deve confrontarsi con la sfida della modernizzazione, della gestione delle risorse energetiche e della formazione per l’esercizio di nuove professioni».

UN NUTRITO PROGRAMMA DI EVENTI

L’edizione 2020 non mancherà di riproporre un gran numero di eventi caratterizzati da vari e diversi formati e contenuti: - Trofei Eurobois per premiare le soluzioni e i prodotti più innovativi della aziende espositrici. - Concorso di carpenteria organizzato dai Compagnons du Devoir per valorizzare il know-how in materia di carpenteria in legno. - Animazioni dal vivo sui temi della componentistica e dell’arredo, della robotica, della prima trasformazione, delle costruzioni in legno. - Una piattaforma televisiva organizzata dalla redazione di Batijournal, per dare la parola agli operatori del settore su temi di attualità. - Uno spazio dedicato all’occupazione e alla formazione, che accoglierà centri di formazione, scuole e una zona per il job dating. «Quello delle attività e degli eventi – ci conferma Florence Mompo – è il marchio di fabbrica di Eurobois, in particolare per quanto riguarda le dirette. Ci saranno anche molti annunci, perché Eurobois consente ai protagonisti del settore di comunicare in merito alle loro rispettive attività. Le aziende attendono questo salone per lanciare le loro innovazioni, mentre le associazioni colgono l’occasione per esprimersi e organizzare le assemblee generali».

EUROBOIS WITH THE WIND IN ITS SAILS After the very positive balance that the Eurobois 2018 fair has recorded two years ago with over 23 thousand professionals and a 16.8 percent growth that led it to regain its position as a key event in the sector calendar and to see 380 producers and brands present for four days on 30 thousand mere square to present their solutions to professionals; with an area of 20 percent growth compared to the previous edition, the event is back in February 2020. A few months after its inauguration at Eurexpo Lyon, in a context favorable to the wood sector, Eurobois 2020 already promises to be a record edition as the only reference event for the chain in France. A high percentage of new exhibitors, which represent all the sectors of this market activity, reasonably pushes forecasts to a total of around 400 exhibitors with an upward breach of exhibition presence at the event that saw the passage in 2018 of 23,370 professional visitors. Four days of duration for an event that offers sector operators an ideal context to present their new products. Among the major themes dealt with in the event, 4.0 and the ongoing transformation of the various professionals in the supply chain, both at the stands and at conferences and events. "The most significant innovation of the 2020 edition underlines Florence Mompo, manager of the exhibition, is represented - from the importance given to the sector of components and the first transformation both by the various conference initiatives and by the exhibitors with their offer of products and services".


ANTICIPATIO KLIMAHOUSE

www.fierabolzano.it/ klimahouse di Beatrice Guidi

strutturalegno pagina 072 073

L’ecosistema del costruire bene

Al BASE di Milano, il 30 ottobre scorso, si è svolta la quarta edizione del KlimahouseCamp, l’appuntamento di networking, promosso da Fiera Bolzano che dal 22 al 25 gennaio 2020 metterà in scena Klimahouse, la Fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia. Una riflessione tra architettura e benessere dell’uomo che punta a una migliore interazione tra natura e tecnologia. Costruire bene, vivere bene. Un messaggio chiaro che racconta il desiderio e l’esigenza di puntare a una migliore interazione tra natura e tecnologia, per dare vita a strutture abitative che influenzino positivamente la qualità della vita: l’uomo al centro degli spazi abitativi per un nuovo modello di architettura sempre più orientato a migliorare il benessere individuale. Questa la riflessione che ha animato la quarta edizione del KlimahouseCamp, l’appuntamento di networking promosso da Fiera Bolzano, dedicato ai temi dell’ambiente, dell’efficienza energetica, della riqualificazione e della green technology che si è svolto il 30 ottobre scorso al BASE di Milano. Protagonisti giovani nomi della psicologia e dell’architettura internazionale che con testimonianze, case histories e momenti di confronto, hanno offerto al pubblico un quadro d’insieme dell’attuale rapporto uomo-spazi abitati e dei

Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano.

Luca Mazzucchelli, direttore di “Psicologia Contemporanea”. Beatrice Bonzanigo.

Filippo Taidelli.


ANTICIPATIO_KLIMAHOUSE profondi cambiamenti della progettazione a favore del benessere e del comfort. Con la moderazione di Laura Bettini, giornalista di Radio 24, e i saluti di benvenuto del Vicepresidente di Fiera Bolzano Claudio Corrarati e del Direttore di Agenzia CasaClima Ulrich Santa, la quarta edizione del KlimahouseCamp è stata aperta dall’intervento dello psicologo e divulgatore Luca Mazzucchelli, Direttore della rivista “Psicologia Contemporanea“ e autore del libro “Fattore 1%”. Un contributo incentrato sulla “psicologia dell’abitare” e sull’importanza che l’ambiente circostante ricopre nell’influenzare il benessere della persona, nel condizionare le sue abitudini e persino il suo carattere: il rapporto tra uomo e spazi abitativi cambia e si fa più consapevole, più attivo e più sostenibile, non solo da un punto di vista ambientale ed etico, ma anche umano. Queste tematiche sono state ulteriormente approfondite nella tavola rotonda “Dalla teoria alla pratica, uno sguardo al futuro”, in cui a scambiarsi esperienze e prospettive sul futuro di un settore in continua evoluzione sono stati tre promettenti talenti dell’architettura: la Presidente della start up Casa Ojala Srl Beatrice Bonzanigo e gli architetti Peter Pichler e Filippo Taidelli. I tre giovani architetti sono promotori di una progettazione moderna che si allinea alle esigenze contemporanee e che, come opportunità sia commerciale sia creativa, può diventare la chiave del cambiamento e della nostra politica energetica.

Una visione condivisa che ha preso vita oggi nelle parole di Luca Mazzucchelli, nelle esperienze personali dei tre talentuosi architetti e che da sempre anima Klimahouse nella lotta alle problematiche ambientali. L’impegno della fiera sul fronte ambientale si concretizza, dal 30 ottobre, con l’iniziativa OndaZ, presentata in anteprima, che vedrà come protagonisti di Klimahouse 2020, a Fiera Bolzano dal 22 al 25 Gennaio, le idee e i giovani della Generazione Z. «Giunti alla quindicesima edizione di questa manifestazione, che ormai rappresenta un punto di riferimento nel panorama dell’architettura e dell’edilizia sostenibile, abbiamo deciso di puntare su un concept diverso e di dare spazio alle nuove voci», ha raccontato

In questa doppia pagina due immagini inerenti KlimahouseCamp, al BASE di Milano il 30 ottobre scorso, durante l’esposizione di Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano.


ANTICIPATIO KLIMAHOUSE

www.fierabolzano.it/ klimahouse

strutturalegno pagina 074

Un’immagine inerente KlimahouseCamp, al BASE di Milano il 30 ottobre scorso, durante l’esposizione di Luca Mazzucchelli, Direttore della rivista “Psicologia Contemporanea“ e autore del libro “Fattore 1%”.

Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano, presentando la prossima edizione dell’evento Klimahouse. «Per esempio, con OndaZ, un hackathon di due giorni dedicato ai giovani, allargheremo anche a loro il dialogo sul green building offrendo possibilità concrete di proporre idee e soluzioni». Obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare il grande capitale umano della Generazione Z e le loro competenze perché si trasformino in fonte d’ispirazione per professionisti, aziende, cittadini e istituzioni nel pieno rispetto dell'ambiente.

Il KlimahouseCamp ha offerto anche l’occasione per presentare l’immagine rinnovata di Klimahouse, manifestazione fieristica che conferma il suo ruolo da pioniere nel settore e che vede coinvolto non solo il quartiere fieristico ma anche l’intera città di Bolzano. «Cambiare il modo in cui costruiamo o ristrutturiamo non è una scelta, ma un dovere. Mettendo in rete aziende, ricercatori, artigiani, esperti, startup e giovani creiamo un vero e proprio ecosistema del costruire bene per un futuro migliore», ha concluso il Direttore di Fiera Bolzano Thomas Mur.


3 CENTRI TAGLIO A CONTROLLO NUMERICO in grado di lavorare oltre 7.000 m3 di lamellare all’anno, con sezioni fino a 30x125 cm TAGLIO X-LAM con sistema di tracciatura a proiezione Z- Laser

CENTRO TAGLIO TETTI E CASE IN LEGNO PUNTO VENDITA LEGNAME

REPARTO FINITURE e VERNICIATURA per l’assemblaggio di capriate, giunti a ginocchio, altre lavorazioni particolari, trattamento colore, spazzolatura, asciatura, sgorbiatura UFFICIO TECNICO composto da 5 esperti disegnatori in grado di sviluppare, con software specializzati, edifici e tetti in legno AMPIO MAGAZZINO con materiale disponibile in PRONTA CONSEGNA in particolare LAMELLARE BILAMA e XLAM. PARCO MEZZI dotato di autocarri per TRASPORTI ECCEZIONALI

FAL di Brugnara e Chistè s.r.l.

Via Stazione, 4 38015 Lavis Trento Italy Telefono 0461 246408 www.fal.tn.it - info@fal.tn.it


STRUTTURALEGNO

dicembre 2019

INDEX

▼ COLLE E ADESIVI▼ COLLANTI CONCORDE S.R.L. COLLE SPECIALI PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI Via Schiaparelli, 12 – Zona Industriale 31029 Vittorio Veneto (Treviso) , Italy Tel +39 0438 912121 – Fax +39 0438 501822 info@collanticoncorde.it www.collanticoncorde.it Collanti Concorde produce l’adesivo poliuretanico “XILOBOND T” certificato secondo la norma EN 15425 e con “Attestato di Conformità” dell’MPA di Stoccarda del 13.02.2015. Lo XILOBOND T è idoneo per produzione di legno lamellare per prodotti quali KVH, bilama, trilama e per pannellature portanti strutturali tipo XLAM; per strutture lignee in bioedilizia, costruzione edifici prefabbricati, case clima; per l’incollaggio di specie legnose termotrattate (tipo THERMOWOOD). Collanti Concorde produce altresì una vasta gamma di colle poliuretaniche, viniliche, ureiche, polimeri innovativi, hot-melt e hot-melt PUR.

▼ COMMERCIANTI▼

di BRUGNARA & CHISTÈ s.r.l. Centro taglio tetti e case in legno - Vendita legname 38015 LAVIS (Trento) - Via Stazione F.S., 4 tel +39/0461 246408 !"#$%#&'()"(!) - ***(#&'()"(!) Centro taglio tetti e case in legno – 3 centri taglio ampia disponibilità a magazzino di travatura in lamellare e bilama di abete e larice – XLAM in pronta consegna con reparto taglio interno – servizio di progettazione e consulenza – servizio di trasporto in cantiere – materiale per edilizia.

▼ EDILIZIA▼ srl

Valle d’Anterselva 1 39030 Rasun-Anterselva (Bolzano) tel +39/0474 496128 r.a. - fax +39/0474 496192 info@holzhof-prugger.com www.holzhof-prugger.com Legname per edilizia e imballaggio. Travi lamellari. Produzione listelli e morali abete.

+$,-*$$'./)&'!&.0(1(&( Via Londonio, 2 - 20154 Milano tel +39/02 34613 - fax +39/02 34613321 !"#$2$,-*$$'%2$,-*$$'(!) ***(2$,-*$$'(!) Lana di roccia per isolamento termo-acustico.

345678/.9/488/87. 54:;554+;.<;+=/6;..0(2('( 21029 VERGIATE (Varese) Via Sempione, 48/B tel +39/0331 947959 • fax +39/0331 949910 info@lamellareservice.com www.lamellareservice.com Travi lamellari - Travi KVH - Travi Bilama - Perline Abete, Pino, Larice - Listelli essiccati - Pannelli OSB Pannelli per armatura - Travi per armatura H20.


legnami

software

www.dlubal.com/it

▼ LEGNAMI▼

Via 4 Novembre 71 38030 Roverè della Luna (Trento) tel +39/0461 658553 - fax +39/0461 658548 info@segnalegnami.it - segnalegnami@mailboxpec.it ***(0AB"&'AB"&C!(!) Segheria, travi Uso Trieste, travi Uso Fiume, travi Spigolati e Torniti in Abete, Larice e Rovere, Lamellari Piallatura e spazzolatura travi e tavolato Progettazione e taglio strutture in legno - ESSICCAZIONE TECNICA DELLE TRAVI.

▼ SOFTWARE▼ Di Nunzio Legnami s.r.l. Timber Agency C.so Svizzera 185 - Int. 003 - P. 2 - Sc. D 10149 TORINO tel +39/011 7509020 r.a. - fax +39/011 7509005 !"#$%>!"?"@!$'AB"$(!) - ***(>!"?"@!$'AB"$(!) Rappresentanze: segati resinosi e di latifoglie • travi lamellari • KVH - BILAMA • pannelli per casseforme • perline • tronchi • Travi U.T • compensati • X-LAM • elementi per pallets • pellet.

Imola Legno s.p.a. Socio Unico Sede legale e stabilimento: Via Don Luigi Sturzo 10 - 40026 IMOLA (BO) tel +39/0542 630411 - fax +39/0542 640418 Deposito di Molfetta: Via dell’Arte Bianca 4 - 70056 MOLFETTA (BA) tel +39/080 3385825 - fax +39/080 3385826 info@imolalegno.com - www.imolalegno.com

IMPIANTI DI ESSICCAZIONE E VAPORIZZAZIONE

Da 40 anni al vostro servizio

Via G. Marconi 30 - 31010 Maser (Treviso) tel +39/0423 923170 - fax +39/0423 546170 C&2)('AB"$%'!DA2$(!) - ***(C&2)!B"&B$'AB"$(!) Latifoglie europee ed americane. Legnami Esotici. Resinosi. Tronchi e boules. Lamellari per serramenti.

Dlubal Software s.r.l. Via Laura Bassi Veratti, 11/2D - 40137 Bologna tel. +39/051 9525 443 info@dlubal.it - www.dlubal.com/it Scopri le soluzioni Dlubal Software per il calcolo e la verifica delle strutture di legno.

hsbITALIA di Pallaver geom. Andrea Via San Giovanni Nepomuceno, 5 - 38121 Trento tel. +39/0461 983044 - fax +39/0461 1631078 www.hsbcad.it - www.hsblabs.com Software su base Autocad per progettazione 3D di costruzioni in legno e comando centri taglio CNC.

Abies Engineering s.r.l. Piazza Aldo Moro, 16 - 35030 Rubano (Padova) tel. +39/049 8979095 - fax +39/049 8984196 info@abieseng.com - www.abieseng.com Il primo software italiano interamente dedicato al calcolo e alla verifica di strutture in legno.

CONCRETE s.r.l. Via della Pieve, 19 - 35121 Padova tel. +39/049 8754720 - fax +39/049 8755234 info@concrete.it - www.concrete.it

Sismicad Legno Il software semplice e completo per il calcolo sismico di strutture in legno con le norme italiane. Gestisce pareti in legno X-LAM, Platform-Frame nonché con altre tecnologie e pannelli dotati anche di fogli di controvento in OSB, gessofibra etc. Prevede collegamenti tipo Holddown e particolari condizioni di vincolo non-lineari. Tratta anche verifiche di colonne, travi, arcarecci e delle loro giunzioni con piastre in acciaio o alluminio e viti, chiodi o bulloni. Tutte le verifiche prevedono relazioni tecniche e disegni. Il software per i moderni professionisti del calcolo strutturale proposto da chi tratta questi strumenti da venticinque anni.

VERLAM s.a.s. di Andrea Casellato & C. Via Cornazzano, 1212 41028 Serramazzoni (Modena) /"#$.)A,"!,EA.A.,$CCA2,!&'!: E0D/F45/4.)A'A#$"$: +39/0461 983044 !"#$%GA2'&C(,$C - ***(GA2'&C(,$C =A2'&C. 0$#)*&2A. 1A2. !'. ,&',$'$. 0)2?))?2&'A. >! 0)2?))?2A.!".'AB"$H.0$'&!H..,$""A00!$"!.&,,!&!$ 'AB"$.H.,&0A.!".'AB"$.0!&.,$".1&2A)!.I54:.,EA &. F;54/7(. 42,E!G!. ,$""A))$2!. '!DA2&CA")A !C1'ACA")&D!'A( Una soluzione semplice ed affidabile che permette un’analisi approfondita di tutti gli aspetti prescritti secondo NTC 2008 in modo rapido e preciso.


!

!

!

! !

STRUTTURALEGNO ! ! ! !

!! ! ! ! !

!

! !

!

!

! !

! ! ! ! ! ! ! !

! ! !

! !

!

! !

!

dicembre 2019

INDEX !

!

!

tecnologie ! !

!

!

!

!

!

Hundegger Italia s.r.l. Via Marie Curie, 15 39100 Bolzano tel +39/0471 823630 • fax +39/0471 812415 info@hundegger.it - amministrazione@hundegger.it www.hundegger.de Già da molti anni, l'azienda Hundegger è leader di mercato nel settore dei centri di taglio CNC con una quota di mercato che supera il 90 percento. Le macchine universali e flessibili vengono utilizzate per tutte le parti in legno di carpenteria, lavorazioni, costruzioni con telai in legno, costruzioni a tronchi d'albero, costruzioni prefabbricate, fino alla produzione di attrezzi per parco giochi. Innovativa - competente - orientata al cliente. Per mezzo della loro struttura modulare, le macchine CNC possono essere adattate rapidamente e perfettamente alle specifiche richieste del cliente. L'alta precisione e qualità degli impianti completamente automatici incrementano il rendimento e la competitività di un'azienda di carpenteria in legno dalle piccole alle grandi imprese.

▼ TECNOLOGIE▼

HOLZMATIC Engineering s.r.l. Zona Artigianale Rasun, 19 39030 RASUN/ANTERSELVA (Bolzano) tel +39/0474 496552 • fax +39/0474 498358 holzmatic@rolmail.net - www.holzmatic.it

PRIBO s.r.l. Via Galizia, 12 38087 SELLA GIUDICARIE (Trento) tel +39/0465 901945 - fax +39/0465 901959 info@pribo.it - www.pribo.it Progettazione e fornitura macchine e impianti per la lavorazione del legno. Scortecciatrici - Decatastatori - Accatastatori. Tecnologie per segheria – Piallatrici per legno rotondo – Vasche per immersione per pacchi/tavole – Rusticatrici – Macchine per la produzione di truciolo per lettiere di animali – Macinatori per scarti – Canali vibranti – Tavoli di montaggio per pareti in legno.

▼ VERNICI PER LEGNO▼

Akzo Nobel Coatings s.p.a. Via Spangaro, 1 30030 Peseggia (Venezia) tel. +39/041 5898111 - fax +39/041 5898191 g_if_emea_pga_info@akzonobel.com www.akzonobel.com

ICA Group Via Sandro Pertini, 52 62012 CIVITANOVA MARCHE (Macerata) telefono +39 0733 8080 - fax +39 0733 808140 !"#$%!,&01&(,$C - ***(!,&01&(,$C LIFE IN COLOR


RITORNO AL FUTURO

Siamo specializzati in lamellare di alta qualitĂ , con un ampio magazzino e consegne rapidissime, con un impianto automatizzato per il taglio delle barre con un software di gestione che ottimizza gli ordini. Vogliamo aiutarvi ad essere rapidi ed efficienti. Vogliamo continuare a crescere con voi.

Travi Lamellare Travi KVH Travi Bilama Perline Abete, Pino, Larice Listelli Essiccati Pannelli OSB Pannelli per Armatura Travi per Armatura H20 Vasta gamma di prodotti indispensabili per la costruzione dei tetti in legno, quali sistemi per la corretta ventilazione e teli traspiranti.

Soluzione naturale

48/B Via Sempione, Vergiate (Va) - Telefono 0331 947959 Fax 0331 949910 - www.lamellareservice.com



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.