Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media
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issue_027 DICEMBRE 2021
Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto
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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media
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COLOPHON DICEMBRE 2021
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ISSN 2421-4779
issue_027 DICEMBRE 2021 Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto
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SOMMARIO DICEMBRE 2021
05 EDITORIALE
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PERCORSO LANA LANIFICIO DELL'OLIVO LANIFICIO DELL'OLIVO PUNTA SULL'INNOVAZIONE LANIFICIO DELL’OLIVO FOCUSES ON INNOVATION di Beatrice Guidi
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PERCORSO SETA YOSHIMASA ORIMONO LA SETA DEL FUTURO USTAINABILITY AND BEAUTY FOR ORGANIC SILK di Beatrice Guidi
LELIÈVRE TRA MEMORIA E FUTURO BETWEEN MEMORY AND FUTURE di Pietro Ferrari
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SPAZIO GREEN TREVIRA SOSTENIBILE IN TANTI MODI SUSTAINABLE IN MANY WAYS
CULTURA TESSILE STEFANO PANCONESI I COLORI DELLA NATURA THE COLORS OF NATURE di Pietro Ferrari
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AREA DENIM CANDIANI CUSTOM ECONOMIA CIRCOLARE, BIODEGRADABILTÀ, SOSTENIBILITÀ: CHI PIÙ NE HA, PIÙ NE METTA! CIRCULAR ECONOMY, BIODEGRADABILITY, SUSTAINABILITY: WHO HAS MORE, MORE, MORE! di Monica Zani
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COLOURS OMNIAKOLL INNOVAZIONE E IDENTITÀ IN UN CONTESTO INTERNAZIONALE I.TEX: AN IDEAL PARTNER FOR MEMBRANES IN THE TEXTILE INDUSTRY
VOGLIA DI SPENSIERATEZZA DESIRE FOR LIGHT-HEARTEDNESS di Beatrice Guidi
06 FILO D’ARIANNA
MARIADELE MANCINI QUEL PALLIDO PUNTO BLU... THAT PALE BLUE DOT di Mariadele Mancini
08 INCONTRI EMMANUEL LELIÈVRE
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ART & TEXTILE SETTECENTO! IL SETTECENTO È DI SCENA A PALAZZO MORANDO THE EIGHTEENTH CENTURY ON STAGE AT PALAZZO MORANDO di Paola Govoni
PERCORSO COTONE MONTICOLOR UNA GIRANDOLA DI NOVITÀ A WHIRLWIND OF NOVELTIES di Pietro Ferrari
PERCORSO LINO LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE TUTTE LE VIRTÙ DEL LINO NELL'ARREDAMENTO LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE, THANKS TO ITS EXTRAORDINARY EXPERIENCE, ENHANCES THE QUALITY AND BEAUTY OF THE OLDEST YARN IN THE WORLD: LINEN di Beatrice Guidi
38 PERCORSO LANA
FILPUCCI LO SPIRITO SOSTENIBILE DI FILPUCCI FILPUCCI'S SUSTAINABLE ATTITUDE
56 AREA TESSUTO TECNICO
RADICIGROUP IL FUTURO SOSTENIBILE NON È DI CHI LO IMMAGINA, È DI CHI LO FA RADICIGROUP'S 2020 SUSTAINABILITY AND RESILIENCE REPORT di Pietro Ferrari
60 AREA TECNOLOGIE
CREAZIONI DIGITALI DAL CONCEPT ALLA PASSERELLA FROM CONCEPT TO CATWALK di Pietro Ferrari
Partner-up for fashion sourcing 7-9 Febbraio 2022 Paris Le Bourget, Francia www.texworldevolution-paris.com
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Beatrice Guidi
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Voglia di spensieratezza In questi giorni, in cui si stanno limitando le occasioni per trovarsi e per sentirsi parte di una comunità, tendono a prevalere l'idea di individualità e un più o meno consapevole senso di solitudine. Ma per far fronte a questo sentimento, ci si trova a sognare, perché organizzare qualsiasi cosa a lungo termine diventa complicato, e allora si viaggia con la mente! Ho assistito alla presentazione delle TENDENZE di Milano Unica e ho riscontrato proprio questi concetti: alla base dei nuovi trend (ecoresort, ecopalace ed ecoyacht) c’è la ricerca di “un’eterna vacanza”, che prende vita sia nell’arredo, sia nell’abbigliamento, in cui i tessuti si intrecciano nei due mondi, senza tralasciare l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente.
A conferma di questi concetti, TEXTURES propone alcuni prodotti di aziende, che si stanno operando in questa direzione. Il 2021 è stato un anno complesso, ma si sta chiudendo positivamente e le previsioni per il nuovo anno sembrano dirette verso un futuro roseo. Con questo numero saremo in distribuzione alle fiere di settore di inizio anno, e siamo certi di ritrovare lo stesso clima sereno vissuto alle manifestazioni di settembre, in cui le relazioni dirette hanno avuto un ruolo fondamentale per la ripresa del settore.
DESIRE FOR LIGHT-HEARTEDNESS These days, when opportunities to get together and to feel part of a community are being limited, the idea of individuality and a more or less conscious sense of loneliness, tend to prevail. But to cope with this feeling, we find ourselves dreaming, because organising anything in the long term becomes complicated, and then you travel with the mind! I attended the Milano Unica TENDENCES presentation and found precisely these concepts: at the heart of the new trends (ecoresort, ecopalace and ecoyacht) is the search for "an eternal holiday", which comes to life in both furnishings and clothing, in which fabrics are woven into the two worlds, without neglecting attention to sustainability and the environment.
To confirm these concepts, TEXTURES proposes some products from companies that are working in this direction. 2021 was a complex year, but it is closing positively and the forecasts for the new year seem to be heading towards a bright future. We will be distributing this issue at the trade fairs at the beginning of the year, and we are sure that we will find the same serene atmosphere we experienced at the September events, where direct relationships played a fundamental role in the recovery of the sector.
editoriale
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FILO D’ARIANNA writer Mariadele Mancini
QUEL PALLIDO PUNTO BLU... Era il 1990 quando Carl Edward Sagan, astronomo americano, osservando il buio cosmico dalla sonda spaziale Voyager 1, riprendeva quella famosa immagine che lo portò ad affermare. ''...da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi é diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso tutti coloro che amate... tutti coloro che conoscete...tutti coloro di cui avete sentito parlare...ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita... Ogni re, ogni plebeo...ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto...ogni Superstar, ogni eroe é vissuto lì, su quel minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole... Che ci piaccia o meno la Terra é l'unico posto conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro luogo dove si possa migrare. Visitare sì, colonizzare non ancora... È qui che ci giochiamo le nostre carte....ed é nostra responsabilità preservare e proteggere il nostro ‘pallido punto blu’...” Dopo la chiusura per Pandemia, il mondo produttivo, sociale, culturale ritrova le ragioni del suo esistere, ritorna ad attingere alle fonti della sua energia vitale. Si riannoda il Filo di Arianna, per focalizzare l'attenzione sull'eco-sostenibilità, il macro problema che ormai non si può più eludere. Anche se talvolta sorge il dubbio che qualcuno, ancora, s'immagini di avere una Terra di scorta, come si trattasse di quella ruota che teniamo nel bagagliaio dell'auto per gestire l'emergenza, cominciamo ad osservare con soddisfazione che qualcosa sta cambiando davvero. E non sono solo slogan. Sono fatti. Ai logori proclami, agli sterili catastrofismi, si contrappongono esempi virtuosi, che anche nel comparto industriale delle fibre, dei filati e dei tessuti, si stanno profilando sempre più numerosi e concreti. Li abbiamo incontrati alle ultime (le prime post-pandemia) edizioni fieristiche. Andremo alla ricerca di tutti questi casi e li racconteremo.
Essi testimoniano nuove formule di cultura industriale. Propongono nuovi obbiettivi al progresso e si danno da fare per attuarli. Convintamente. Responsabilmente.
It was in 1990 that Carl Edward Sagan, an American astronomer, observed the cosmic darkness from the Voyager 1 space probe and took the famous image that led him to say. ... from this distant vantage point, the Earth may not seem of particular interest. But to us it is different. Look at that little dot again. It is here. It is home. It is us. On it all those you love... all those you know... all those you have heard of... every human being who has ever existed has lived his or her life... Every king, every commoner... every preacher of morality, every corrupt politician... every Superstar, every hero has lived there, on that tiny speck of dust suspended in a ray of sunshine... Whether we like it or not, Earth is the only known place that can support life. There is no other place to migrate to. Visiting yes, colonising not yet... This is where we play our cards.... and it is our responsibility to preserve and protect our ''pale blue dot' ....' After the closure for Pandemic, the productive, social and cultural world finds the reasons for its existence, returns to draw on the sources of its vital energy. The thread of Ariadne is being reknotted to focus attention on eco-sustainability, the macro problem that can no longer be avoided. Even if the doubt sometimes arises that some people still imagine they have a spare earth, as if it were that wheel we keep in the boot of the car to deal with emergencies, we are beginning to observe with satisfaction that something is really changing. And these are not just slogans. They are facts. The worn-out proclamations and sterile catastrophisms are being countered by virtuous examples, which, even in the fibres, yarns and fabrics industry, are becoming increasingly numerous and concrete. We met them at the last (the first post-pandemic) trade fairs. We are going to look for all these cases and recount them. They bear witness to new formulas of industrial culture. They propose new goals for progress and work hard to implement them. Convincingly. Responsibly.
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INCONTRI EMMANUEL LELIÈVRE writer Pietro Ferrari
TRA MEMORIA E FUTURO Una conversazione con Emmanuel Lelièvre.
! Emmanuel Lelièvre (a de-
stra) con Pietro Ferrari di Texture nello showroom milanese del Gruppo.
! Lo showroom Lelièvre a Milano.
! A destra in alto,
il prestigio dell'Hotel de France.
! A destra in basso,
la tradizione della lavorazione d'arte a Lione.
Incontriamo presso lo showroom milanese di Brera, Emmanuel Lelièvre che condivide con noi e i nostri lettori la narrativa prestigiosa, tra memorie storiche e progetti futuri, del leader francese del tessile d'arredo. PIETRO FERRARI – Possiamo raccontare un po’ quali sono i segreti di Lelièvre nel settore del settile per l’arredamento? EMMANUEL LELIÈVRE – Si tratta di un’azienda familiare che si è tramandata a me da generazioni, così io ho avuto l’opportunità di continuare questa saga familiare nel settore della creazione tessile. La sua caratteristica principale è sempre stata quella di voler mantenere un collegamento tra l’artigianato e l’aspetto industriale con i suoi alti riferimenti di clientela. Si è comunque continuato a conservare nei decenni questa misura umana e familiare e questo penso sia alla base
della nostra filosofia produttiva. Io sono entrato alla guida di questa azienda ormai da dodici anni e quello che mi è sempre stato a cuore era di conservare l’aspetto di patrimonio storico dell’azienda ma mantenendo sempre una presa sul presente, lavorando per esempio con i più grandi designer, creando delle collezioni con una grande originalità pur mantenendo una continuità col passato: non siamo qui, infatti, per produrre delle collezioni che si succedono senza una storia, si cerca al contrario di conservare una storia che si evolve, che avanza nel segno del marchio Lelièvre. È storica, per esempio, la produzione su licenza della linea firmata Jean-Paul Gaultier e, oggi, è di grande attualità la nostra collaborazione con Maison Leleu, una realtà che ha quasi lo stesso passato storico di Lelièvre e risale allo stesso periodo, con un percorso però differente. Maison Leleu, infatti, è stato tra i protagonisti più emblematici della decorazione di interni francese fino agli anni Settanta, quando ha cessato la sua attività, riuscendo, però, a rinascere nel 2018.
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! BETWEEN MEMORY AND FUTURE
We meet Emmanuel Lelièvre at the Milanese showroom in Brera, who shares with us and our readers the prestigious narrative, between historical memories and future projects, of the French leader of furnishing textiles PIETRO FERRARI – Can we tell you what Lelièvre's secrets are in the furniture sector? EMMANUEL LELIÈVRE – It is a family business that has been handed down to me for generations, so I had the opportunity to continue this family saga in the textile creation sector. Its main feature has always been that of wanting to maintain a link between craftsmanship and the industrial aspect with its high customer references. In any case, this human and familiar measure has continued to be preserved over the decades and I think this is the basis of our production philosophy. I have been at the helm of this company for twelve years now and what has always been close to my heart was to preserve the historical heritage aspect of the company but always keeping a grip on the present, for example by working with the greatest designers, creating collections with great originality while maintaining a continuity with the past: we are not here, in fact, to produce collections that follow one another without a story, on the contrary we try to preserve an evolving story, which advances in the sign of the Lelièvre brand . For example, the licensed production of the line signed by Jean-Paul Gaultier is historic and, today, our collaboration with Maison Leleu is very topical, a reality that has almost the same historical past as Lelièvre and dates back to the same period. but with a different path. Maison Leleu, in fact, was among the most emblematic protagonists of French interior decoration until the 1970s, when it ceased its activity, managing, however, to be reborn in 2018. What is interesting in this rebirth is the recovery of a heritage that is revived, also through this collaboration: we are working together on materials, on new furnishing qualities, also
proposing elegant jacquards, trying, as usual, to keep the maximum production on a local scale. We favor production in France, or in Italy, in countries where there is a great technical and artisan capacity. PIETRO FERRARI – The international scenarios in which Lelièvre operates, can local differences in taste be seen in the demand for furnishing textiles? EMMANUEL LELIÈVRE – There are undoubtedly differences in taste but in a context of common general tendencies. The differences are expressed in the field of colors: in Anglo-Saxon countries - the United States or Great Britain - very soft colors, more tending to pastel, for the rest today the same trends are seen almost everywhere in the world. Paris, Milan, New York are today the poles where the trends created by the great designers worldwide are formed. However, it should be specified that in Lelièvre there is no collection that is designed for the whole world but there are collections designed for different markets. PIETRO FERRARI – Are Asian markets always interesting at this stage or, due to the pandemic or China's change of orientation, the tension with the West, are there any difficulties? EMMANUEL LELIÈVRE – The Asian markets - China, Japan, Southeast area around Singapore - have developed a lot in recent years because the local clientele has traveled a
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INCONTRI EMMANUEL LELIÈVRE
Quello che è interessante in questa rinascita è il recupero di un patrimonio che rivive, anche attraverso questa collaborazione: stiamo lavorando assieme sui materiali, su nuove qualità di arredo, andando a proporre anche degli eleganti jacquard, cercando, come è usuale, di tenere il massimo della produzione su scala locale. Privilegiamo la produzione in Francia, o in Italia, in Paesi in cui esiste una grande capacità tecnica e artigianale.
IL GIOCO DELLA MEMORIA
! Ambientazioni di Rertospective.
PIETRO FERRARI – Quali sono gli sviluppi più recenti? EMMANUEL LELIÈVRE – Quest’anno si scrive una nuova pagina di storia con una collezione che abbiamo chiamato Rétrospective, una collezione che rintraccia e racconta dei motivi iconici di Maison Leleu, dei motivi che si è voluto mantenere nei loro colori originali così come esistevano nel 1930 o nel 1950. Abbiamo però anche aggiunto dei colori più attuali che accomunano i due brand e completano questa gamma di tonalità piena di storia.
PIETRO FERRARI – È un gioco molto difficile… EMMANUEL LELIÈVRE – Certamente, ma è anche molto interessante, perché si potrebbero anche fare semplicemente delle riedizioni, o rifare quello che era stato fatto negli anni passati, senza aggiungervi nulla. Come creatori ed editori si tratta invece di aggiungere qualche cosa, d’interpretare il concetto in maniera un poco diversa piuttosto che di cambiare decisamente. Va anche detto in questo senso che il mondo gira, che gli stili ritornano in auge, pensiamo in particolare a quei decori anni Cinquanta che sono di nuovo apprezzati. Noi lavoriamo su questi motivi ma è importante adattarli, bisogna operare sui colori oppure sulle tecniche che sono nuove, non sono più le stesse di qualche decennio fa. PIETRO FERRARI – Nel vostro sito web si trovano tradizione e innovazione come i due poli opposti di una dialettica che va verso il futuro… EMMANUEL LELIÈVRE – È così, dal lato della tradizione si parla degli archivi. PIETRO FERRARI – Voi avete degli archivi di grande importanza immagino? EMMANUEL LELIÈVRE – Abbiamo enormi archivi sui quali stiamo portando avanti un grande lavoro di scannerizzazione che è ancora in corso.
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lot in Europe or in the United States: these are people who have trained in the same universities frequented by Americans and Europeans, for which tastes and codes become somewhat the same, obviously with local specificities but I would say today there are rich Chinese who turn to European or American architects to redo their homes, always maintaining a local touch. However, there is a strong attraction for the European or American creative poles; the difference created by the pandemic is that you can no longer go there directly and there is a great desire to leave your country and return to travel around the world. Last year, customers worked hard on their homes to renovate them. In 2022, barring catastrophes, I think we will see these people get back on the move. PIETRO FERRARI – I have heard with admiration about the classic productions made with historical looms in Lyon... EMMANUEL LELIÈVRE – We have acquired the textile factory Tassinari & Chatel, a historical reality that has 350 years of life and is located a short distance from Lyon. A factory that produces with about thirty modern jacquard looms
Il fatto di creare un repertorio da questi archivi significa costruire un utensile formidabile, anche se questo richiede un grande impegno. Presso la nostra sede ci sono operatori addetti a questo specifico compito ma ci vorrebbe ancora più impegno su questo fronte: anche per digitalizzare il prodotto bisogna rifletterci sopra, fare
and all the machines necessary for the preparation and warping of the fabric of classic products. Very fine threads, velvets, lampas of great beauty are made. One hundred percent silk fabrics are also made. PIETRO FERRARI – Who are Tassinari & Chatel's customers? EMMANUEL LELIÈVRE – There are architects and interior decorators who know the product and propose it to their customers for the world of high-end residential, European customers, American customers, the Middle East, Asia: they are a clientele that we can define aesthetes more than amateurs. There is also a smaller atelier in the center of Lyon, exactly on the Croix Rousse where three "canuses" still work. It is a traditional weaving workshop that was renovated a few years ago and which works only for special orders made up of unique products woven entirely by hand. Items made of gold thread are also woven here and here we are suppliers of the Palace of Versailles and the Elysée and other historic buildings. PIETRO FERRARI – Walking through history ... EMMANUEL LELIÈVRE – We walk in history but also in inno-
delle considerazioni e prendersi il tempo necessario. Bisogna anche considerare che per chi ama il tessile non è facile accontentarsi di vedere semplicemente una foto. Ci siamo resi conto di questo proprio lo scorso anno quando, come tutti, abbiamo sviluppato dei cataloghi digitali, dei cataloghi via
! Still life di Retrospective.
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INCONTRI EMMANUEL LELIÈVRE web, ma di fatto i clienti avevano sempre bisogno di toccare il tessuto, per cui, abbiamo dovuto spedire un numero enorme di campioni per compensare l'assenza di contatti diretti. PIETRO FERRARI – Nell'esplorazione degli archivi tessili, avete trovato qualche cosa di sorprendente? EMMANUEL LELIÈVRE – Chiaramente questo è possibile, quando si risale addirittura a secoli fa. La riflessione che nasce è che niente è sorpassato, niente è desueto, è sempre questione di mode che ritornano: pensiamo all'Art Deco che, fino a qualche anno fa, era assolutamente dimenticata, oggi si assiste al ritorno di certi motivi che erano tipici di quella stagione o colori vivi come il rosso o il verde. Certi cremisi, per esempio, molto apprezzati nel diciannovesimo secolo, ma anche nel diciottesimo secolo, erano colori molto forti. Oggi quando si fanno dei colori così forti che definiamo "osées", non arriviamo comunque alla forza dei colori utilizzati in quelle epoche. Si ha l'impressione che nei tessuti antichi i colori siano un po' sbiaditi, questo dipende dallo scorrere del tempo che li spegne un poco. Quando si lavora ancora oggi con dei curatori o dei direttori di musei, in Francia, in Gran Bretagna, in Italia, ci si rende conto che effettivamente in passato si cercava di ottenere dei colori molto forti: abbiamo prodotto delle tende per l’Hotel de la Marine a Parigi che sono di un rosso vivissimo che non si realizzava più da oltre cinquant'anni, perché oggi, soprattutto nel residenziale, si cercano delle tinte più tenui. PIETRO FERRARI – Quali sono oggi le coordinate di gusto nel settore dell'arredamento in termini di disegno? EMMANUEL LELIÈVRE – In termini di disegno convivono diverse tendenze: c'è una tendenza che si rileva, ormai, da diversi anni, che si esprime nella matericità, nel bouclé, nel mohair, nel velluto profondo, prodotti di lana piuttosto pesanti ma con colori abbastanza tenui. Un'altra tendenza va verso motivi forti che portano i tessuti d'arredamento o la carta da parati a prendere il ruolo di protagonisti
nell'arredamento di una stanza. Motivi che sono stati presenti in un universo contemporaneo oggi ritornano in un contesto di commistione di stili differenti: oggi ci si permette di osare un po' di più, abbinando anche tessuti molto differenti tra loro. I motivi, oggi, sono più "massimalisti", molto grandi e si cercano con convinzione i decori estremi. Questo in un contesto in cui ripeto - convivono tendenze diverse. PIETRO FERRARI – Negli scenari internazionali in cui Lelièvre si muove, si possono leggere delle differenze locali di gusto nella domanda di tessile d'arredamento? EMMANUEL LELIÈVRE – Ci sono indubbiamente delle differenze di gusto ma in un contesto di tendenze generali comuni. Le differenze si esprimono nel campo dei colori: nei paesi anglosassoni - Stati Uniti o Gran Bretagna - colori molto addolciti, più tendenti al pastello, per il resto oggi si vedono le stesse tendenze un po' ovunque nel mondo. Parigi, Milano, New York sono oggi i poli in cui si formano le tendenze create dai grandi designer a livello mondiale. Va però specificato che in Lelièvre non c'è una collezione che sia studiata per il mondo intero ma ci sono collezioni pensate per i differenti mercati. PIETRO FERRARI – I mercati asiatici sono sempre interessanti in questa fase o, a causa della pandemia o del cambio di orientamento della Cina, della tensione con l'Occidente, ci sono delle difficoltà? EMMANUEL LELIÈVRE – I mercati asiatici Cina, Giappone, area del Sudest attorno a Singapore - si sono molto sviluppati in questi ultimi anni perché la clientela locale ha molto viaggiato in Europa o negli Stati Uniti: si tratta di persone che si sono formate nelle stesse università frequentate dagli Americani e dagli Europei, per cui i gusti e i codici diventano un po' gli stessi, ovviamente con delle specificità locali ma io direi oggi ci sono dei Cinesi ricchi che si rivolgono ad architetti europei o americani per rifare le loro abitazioni, sempre mantenendo un tocco locale. C'è comunque una forte attrazione per i poli creativi europei o americani; la differenza creata dalla pandemia è che non si
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vation in a constant path towards the future, because the historical roots are the premise of an ability to reread the past and create the future. In this sense there are various projects underway, including the development of collections of different types with a quality obviously in line with our level.
può più recarvisi direttamente e c'è una gran voglia di uscire dal proprio Paese e tornare a girare per il mondo. Lo scorso anno i clienti hanno molto lavorato sulle proprie abitazioni per rinnovarle. Nel 2022, salvo catastrofi, io penso che rivedremo queste persone rimettersi in movimento. PIETRO FERRARI – Ho sentito parlare con ammirazione delle produzioni classiche realizzate con telai storici a Lione... EMMANUEL LELIÈVRE – Abbiamo acquisito la manifattura tessile Tassinari & Chatel, una realtà storica che conta 350 anni di vita che si trova a poca distanza da Lione. Una manifattura che produce con una trentina di telai jacquard moderni e tutte le macchine necessarie alla preparazione e l'orditura del tessuto dei prodotti classici. Si realizzano dei fili molto fini, dei velluti, dei lampassi di grande bellezza. Si realizzano anche tessuti cento per cento seta. PIETRO FERRARI – Chi sono i clienti di Tassinari & Chatel? EMMANUEL LELIÈVRE – Ci sono architetti e decoratori d'interni che conoscono il prodotto e lo propongono ai loro clienti per il mondo del residenziale di alta gamma, clienti europei, clienti americani, del Medio Oriente, dell'Asia: si tratta di una clientela che possiamo definire più che di amatori, di esteti. C'è anche un atelier più piccolo nel centro di Lione, esattamente alla Croix Rousse dove ancora lavorano tre "canuse". Si tratta di un laboratorio di tessitura tradizionale che è stato ristrutturato qualche anno fa e che lavora unicamente per commesse speciali composte da prodotti unici tessuti interamente a mano. Si tessono qui anche articoli realizzati in filo d'oro e qui siamo fornitori della Reggia di Versailles e
PIETRO FERRARI – We can talk about a "total look" Lelièvre... EMMANUEL LELIÈVRE – ... who can be minimalist or maxi-
malist: you can choose; but in any case, we will be able to offer customers and prescribers a complete universe: furnishing fabrics, papers, flooring and, soon, furniture collections, all under the sign of high quality.
dell'Eliseo e di altri edifici storici. PIETRO FERRARI – Si cammina nella storia... EMMANUEL LELIÈVRE – Si cammina nella storia ma anche nell'innovazione in un percorso costante verso il futuro, perché le radici storiche sono la premessa di una capacità di rilettura del passato e di creazione del futuro. In questo senso ci sono vari progetti in corso, tra cui lo sviluppo di collezioni di differenti tipi con una qualità ovviamente in linea con il nostro livello. PIETRO FERRARI – Potremo parlare di un "total look" Lelièvre... EMMANUEL LELIÈVRE – ... che potrà essere minimalista o massimalista: si potrà scegliere; ma in ogni caso potremo offrire a clienti e prescrittori un universo completo: tessuti per l’arredo, carte, pavimentazioni e, prossimamente, collezioni di mobili, tutto sotto il segno dell'alta qualità.
! Ambientazione di Tassinari et Chatel.
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CULTURA TESSILE STEFANO PANCONESI www.pancolori.eu writer Pietro Ferrari
I COLORI DELLA NATURA Una conversazione con Stefano Panconesi.
! L'autore con Stefano Panconesi alla Casa Clementina.
! Lo stand a Filo a Milano con la tintoria Iride. ! Al lavoro con la natura.
Sulle alture attorno a Biella, nella Casa Clementina, il cuore della sua attività di ricerca e didattica, incontriamo Stefano Panconesi che, nel campo delle tinture naturali, non ha bisogno di presentazioni, a lui chiediamo di raccontarci, assieme al suo percorso professionale, le vicende di questa riscoperta dell'antico verso il futuro. PIETRO FERRARI – Io comincerei questa conversazione raccontando la tua esperienza nel settore...da Prato a Biella... STEFANO PANCONESI – A conferma del famoso proverbio "Nessuno è profeta in patria". In realtà io nasco a Firenze da un humus pratese, in quanto mio padre è docente al Buzzi per molti anni ma ha anche al suo attivo un lungo periodo come direttore della Sandoz a Prato per i coloranti e i prodotti chimici, mia madre è pratese e così io sono a metà tra le due anime. Per di più vengo da quattro generazioni di tin-
tori: il mio bisnonno tingeva la paglia a Signa, mio nonno si è occupato di prodotti di lavanderia. Io mi occupo da più di trent'anni di tessile, prima, come il Dottor Jeckill, come agenzia di prodotti coloranti chimici e macchinari per l'industria tessile, però con un Mister Hyde dentro che guardava con attenzione al comparto della tintura naturale. Ho avuto la fortuna di apprendere la cultura della tintura naturale da Maria Elda Salice che è stata la pioniera che ha portato negli anni Settanta questa cultura in Italia e che, con mio padre, ha fatto il famoso "giro d'Italia"- come lui lo chiamava - andando a visitare le tintorie tessili dell'epoca, proponendo la tintura naturale. All'epoca avevamo già oltre cento tintorie che avevano campionato coloranti naturali, però già negli anni successivi erano molto diminuite, perché questo
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! THE COLORS OF NATURE
On the heights around Biella, in the Casa Clementina, the heart of his research and teaching activity, we meet Stefano Panconesi who, in the field of natural dyes, needs no introduction.In Pettinengo, Panconesi has. created an association called Casa Clementin ain which he carries out didactic activities in the field of dyeing and also of hand weaving (which is carried out by his wife, Sissi Castellano), concetto, questa filosofia non era ancora stata capita fino in fondo. È vero che si veniva dal periodo hippie, dal periodo alternativo ma, nel contempo, iniziava ad arrivare il poliestere e gli altri prodotti vernicianti sintetici. Con l'avvento delle fibre organiche, con il 2000, è ritornato in auge l'utilizzo del colorante naturale per le fibre naturali: questo significava chiudere un cerchio su quello che è un prodotto GOTS. Perché al giorno d'oggi è importante parlare anche di certificazione: io stesso sono stato ispettore GOTS per la certificazione e tutt'ora sono consulente per l'industria tessile, ruolo in cui propongo l'utilizzo di fibre organiche con l'impiego di coloranti naturali. È vero che il GOTS certifica anche il colorante chimico, però a mio modo di vedere, presentare al mercato un prodotto cento per cento naturale, compreso il colore, mi sembra meglio. Da dieci anni a questa parte – nel frattempo è venuto a mancare mio padre che mi ha introdotto a questo settore, settore in cui il lavoro, con la delocalizzazione, è andato sempre scemando – ho cercato di dedicarmi alla mia passione, quella della tintoria naturale e ho trovato nel Biellese una zona in cui far crescere i miei progetti e i miei studi. Appena sono arrivati qui, ho trovato in Adolfo Marchetti alla Tintoria Iride (allora Finital) la persona che mi ha aperto la porta e che mi ha messo a disposizione una squadra e le tecnologie per portare avanti il mio progetto di tintura naturale in ambito industriale. Con me l'azienda ha raggiunto la certificazione GOTS per la tintura sia naturale sia chimica. Questa industria ha una bellissima loca-
trying to re-propose experiences from different parts of the world with a particular passion for Japan and its textile culture is very close to this. Panconesi works as a consultant for the textile industry: he creates color charts and collections, prototypes and finally accompanies the customer either to dry cleaners where he already collaborates or to train the team till it is able to go on byself.
tion, vicino al fiume Cervo, le cui acque, come è naturale, sono fondamentali per la tintura naturale: ho potuto studiare queste acque per tutto il primo anno della mia collaborazione e vedere come i cambiamenti climatici portavano progressivamente a un cambiamento in termini di composizione chimica. PIETRO FERRARI – Permettimi, quindi quello della tintoria naturale è un approccio complesso che deve tener conto di molteplici fattori... STEFANO PANCONESI – Sì, perché la chimica nel tempo ha aiutato l'uomo nella tintura e l'ha aiutato a 360 gradi, quindi quando si va a tingere una fibra, oggi, sono necessari anche diversi prodotti chimici che servono in determinate fase: l'imbibente per migliorare l'imbibizione, il disperdente per eliminare i metalli, l'antibastonante per evitare bastonature o
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! I mille volti
della tintoria naturale. Foto Giacomo Artale - Milano
CULTURA TESSILE STEFANO PANCONESI
grinze, sono tutti prodotti che servono per la tintura chimica. Io, per la tintura naturale non uso nulla: io uso soltanto il mio sale che può essere di allume piuttosto che di ferro con finissaggi meccanici. Oggi stiamo arrivando anche a lavorare su mordenti vegetali, con ricette cento per cento "vegane", sono però ricette di coloranti e, quindi, anche di prodotti per la mordenzatura completamente naturali, certificati GOTS. Io nel mondo ho trovato aziende, sia nei Paesi asiatici sia nei Paesi europei, che sono in grado oggi di garantire un certo quantitativo di colorante naturale per l'industria, perché è chiaro che io ho avuto l'esperienza dell'approccio dell'industria, senza rinnegare chiaramente l'artigianalità che, anzi, è il punto di partenza. Però in questi ultimi anni mi sto rendendo conto che l'industria sta cercando di tornare all'artigianalità, mentre l'artigianato sto cercando di industrializzarsi, intendendo per artigianato la produzione di pochi pezzi "fatta a mano", mentre per l'industria la produzione seriale di migliaia o milioni di pezzi prodotti serialmente. Oggi la tintura naturale può essere benissimo effettuata all’interno delle tintorie senza alterare niente, vanno benissimo le macchine esistenti: flow, macchine a braccia, macchine olandesi, Jigger: io
adatto la ricetta secondo il processo scelto.
MITI E FALSI MITI
PIETRO FERRARI – Quindi noi stiamo parlando di un incontro tra il concetto artigianale e il concetto industriale… STEFANO PANCONESI – Io credo che, oggi, l’industria non possa più pensare, specialmente un’industria europea e, particolarmente italiana, in termini di grandi numeri, deve pensare sempre più a un’industria di qualità legata a dei concetti sempre più sostenibili, pensando comunque a dei numeri, numeri piccoli che poi possano diventare grandi ma non pensare subito a dei numeri grandi che poi rischiano di diventare piccoli in brevissimo tempo, portando anche alla chiusura, D’altro lato l’artigianalità deve rendersi conto di come oggi il mercato richiede certi numeri e deve prendere in considerazioni lo sforzo di poter gestire questi mercati. Io mi ritrovo sempre, quando l’industria mi chiama, di fronte alla richiesta di prezzo, di quantità e di garanzie, mentre invece oggi il progetto tintura naturale deve partire proprio dalla cultura del colorante naturale: da che pianta viene e come viene lavorato. Oggi io sono in grado di dare tutte le risposte a tutte queste domande a partire dal
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modo in cui è stata raccolta la pianta, attingendo chiaramente alla storia. Pensiamo che nel 1856 troviamo la data clou: lo scienziato inglese William Perkin, scopre il primo colorante di sintesi, quindi prima di quell’anno il mondo del tessile si serviva solo di tinture naturali. Io nei miei corsi, qui nella Casa Clementina, parto sempre dalla storia, anzi mi stupisce che negli istituti didattici tessili si debba partire subito da Valentino e da Armani: perché partire dal rosso di Valentino o dal blu di Armani? Prima c’è tutta una storia: gli Etruschi, i Fenici, i Romani, perché non parlare del Seicento e del Settecento, dell’industrializzazione di fine Settecento e inizio Ottocento? della meccanizzazione che ha portato il progresso? In questi secoli utilizzavano tessuti o filati tinti con coloranti naturali. PIETRO FERRARI – Riuscivano ad avere anche quella costanza che oggi purtroppo sembra un requisito imprescindibile e un’ossessione del consumatore? STEFANO PANCONESI – L’ossessione non ce l’ha il consumatore, l’ossessione per la solidità e per la riproducibilità ce l’ha l’industria, il consumatore finale non è così angosciato da questi temi, a lui interessa avere un capo che abbia certe caratteristiche che devono essere valorizzate – da dove viene quel colore, come è stato rea-
lizzato, la circolarità e via dicendo, – ma la solidità alla luce che nel colorante chimico va dal cinque/sei nella scala dei blu, per i coloranti naturali arriva al tre / quattro. Dov’è il problema: il problema è nella vetrina, perché nella vetrina il capo deve stare tutto il giorno ed è soggetto ai raggi del sole e ad altri fattori. Oggi però anche in questi ambiti si sono fatti passi da gigante, perché abbiamo trovato dei vetri attraverso i quali i raggi vengono filtrati, oppure con un semplice escamotage cambio o posiziono diversamente gli articoli nella vetrina, però fondamentale è istruire i dipendenti nei negozi, perché, se il dipendente del negozio capisce qual è la necessità per cui quel prodotto dev’essere posizionato diversamente ogni giorno, si adopera più facilmente che non sulla base di un’imposizione che sembra immotivata. Per quanto riguarda la riproducibilità, è l’industria che ha cercato di standardizzarla il più possibile ed è evidente che nemmeno con la chimica sono riusciti a centrare l’obiettivo, perché anche nella chimica ogni partita di colorante è diversa dall’altra. Pensiamo alla natura: le foglie nascono verde chiaro, poi diventano verdi, poi diventano rossicce, marroni e poi seccano, questa è la vita. Parliamo del vino o dell’olio: noi sappiamo
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CULTURA TESSILE STEFANO PANCONESI benissimo che lo stesso vitigno ogni anno cambia, non è uguale: questa variabilità è un pregio. Oggi quando vengono offerti sul mercato dei coloranti naturali in estratto, molto più semplici da usare, molto più costanti anche nel risultato attraverso la ricerca dei laboratori interni dei produttori, andrebbe specificato “tinto con la reseda nel 2021”, perché? Perché per ipotesi nel 2022 o nel 2023 può darsi che la reseda abbia un’altra sfumatura di giallo. Questo messaggio della reseda o del campeggio o della robbia già viene adottato in alcune parti del mondo. In questi contesti oggi non si dice più Pantone numero o Color Index Red o Yellow: oggi si dice “reseda”, e il cliente sa già cosa significa, oggi si dice robbia e sappiamo che è un rosso mattone che può avere certe sfumature, sappiamo che il campeggio è un viola che però può diventare quasi un blu e dall'altra estremità cromatica quasi un tordo. Sono messaggi che io cerco di far veicolare il più possibile per fare chiarezza: perché se pensiamo alle vecchie cartelle colori viste alle fiere in cui si parlava di "colori della natura" restiamo allibiti: quello che propongo io sono i colori della natura e dalla natura, quegli altri sono colori solo ispirati alla natura. Bisogna fare chiarezza anche in queste piccole cose, perché il consumatore finale è confuso.
AL LAVORO PER DIFFONDERE LA TINTORIA NATURALE
PIETRO FERRARI – Come si svolge oggi la tua attività? STEFANO PANCONESI – Io sono venuto qui a Pettinengo e ho creato questa associazione denominata Casa Clementina dove facciamo attività didattiche nel campo della tintoria e anche della tessitura a mano (che viene portata avanti da mia moglie, Sissi Castellano), cercando di riproporre quelle esperienze che troviamo nelle diverse parti del mondo: abbiamo una passione per il Giappone e la sua cultura tessile e siamo molto vicini a quella realtà. Inoltre io lavoro come consulente per l’in-
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dustria tessile: creo cartelle colori e collezioni, prototipia e infine accompagno il cliente o in tintorie dove già collaboro o nella formazione della squadra interna alla sua tintoria dove poi potranno procedere autonomamente. PIETRO FERRARI – Tu fornisci anche prodotti di tintoria? STEFANO PANCONESI – Io poi, facendo consulenza a 360 gradi, sono in grado di fornire i nomi dei fornitori dei prodotti fino alla certificazione GOTS se il cliente vuole andare in certificazione GOTS: io ho tintorie per cui già lavoro attualmente e dove c'è una certa esperienza in pezza, in filo o in capo o in fiocco, però posso benissimo anche andare presso la tintoria del cliente e istruire il chimico della tintoria per quanto riguarda la tintura naturale. PIETRO FERRARI – Com'è il tuo rapporto con i chimici? Hanno voglia di mettersi in discussione? STEFANO PANCONESI – Io ho un bellissimo rapporto con gli operai. Alla Tintoria Iride mi hanno visto arrivare con questi colori che alla fine davano anche un certo profumo gradevole e hanno capito il mio discorso, con il chimico è chiaro che in un primo momento il suo atteggiamento era un po' distaccato, però ho avuto il piacere di vedere chimici iscriversi ai miei corsi. All'Iride esistono due controlli qualità, uno a fine tintura e l'altro fine produzione: le signore del controllo qualità fine tintura all'inizio bocciavano i prodotti tinti con tinture naturali. Ho detto loro: mettetevi i miei occhiali (metaforicamente) e vedrete che così tutto funziona... e così è stato. È chiaro che io non posso rendere una pezza omogenea al cento per cento, ma posso renderla viva e questo è il valore aggiunto della tintura naturale. PIETRO FERRARI – Reagisce alla luce... STEFANO PANCONESI – All'interno di un colore naturale, per esempio la reseda, si utilizza tutta la pianta: se noi andiamo a fare un'indagine in HPLC, l'unica in grado di individuare se quella tintura è naturale o chimica, vedremo dei picchi in cui sicuramente la parte preminente è la leu-
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CULTURA TESSILE STEFANO PANCONESI tolina, il pigmento colorante giallo, però all'interno ci sono altri picchi di differenti colori che la pianta si porta dietro e che, quindi, non possono essere isolati e vanno a conferire una straordinaria ricchezza di sfumature e di riflessi nel colore. La differenza è che un colorante chimico ti dà un solo colore: pensiamo alla robbia, da cui è stata isolata l'alizarina: una volta scoperto il rosso alizarina, i chimici hanno capito che cambiando nella struttura chimica l'idrogeno con l'ossigeno, potevano creare un giallo alizarina, un verde alizarina, un arancio alizarina, ma le tinture naturali sono in grado, con la massima economia, di creare sfumature e ricchezza di cromatismi. La chimica ha portato a un mercato sempre più esasperato dove i produttori di tessuto chiedono un delta di 0,2 che non è nemmeno percepibile all'occhio umano ma solo leggibile dallo spettrofotometro. Su questa strada la chimica è implosa, l'industria è implosa e non può ritornare indietro.
LA STRADA DELLA TINTURA NATURALE
! Dall'artigianato all'industria.
STEFANO PANCONESI – La discussione da fare è che oggi, concretamente, abbiamo la possibilità di reintrodurre la coltivazione delle piante tintorie: abbiamo delle tecnologie per poter ripartire con
coltivazioni di piante tintorie, abbiamo estensioni di terreno incolto, di terreni in regime di rotazione agraria in cui si potrebbero coltivare le piante tintorie. Sono stati iniziati dei progetti negli anni Novanta, pensiamo al progetto europeo “Spindigo”, per la reintroduzione della coltivazione dell'indaco nel Vecchio Continente. È un progetto possibile e io mi sono interessato alla possibilità di coltivare le piante tintorie anche nelle zone in cui ci troviamo ma bisogna partire dal mercato, dal prodotto finale, perché il contadino coltiva quello che lui vende, altrimenti non coltiva. Questo tipo di progetto può essere supportato per un colorante già in circolazione per arrivare all'introduzione di nuovi coloranti naturali, qualificando e valorizzando il territorio.
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Purtroppo la tintura è vista ancora oggi come qualcosa di secondario rispetto alla materia prima, invece il colorante naturale valorizza anche la coltivazione della pianta, la provenienza della pianta, la storia della pianta. Dobbiamo pensare che i coloranti naturali oggi ce li dà il mondo vegetale – foglie, fiori, piante, radici – tutti prodotti che possono essere messi in coltura per inserirsi in un mondo sostenibile circolare e rinnovabile, in cui il prodotto tinto può essere rimesso in terra e dare un alimento alle coltivazioni così come le acque provenienti da tintura naturale possono passare da un depuratore ma possono anche andare benissimo nell'orto: questa è circolarità. PIETRO FERRARI – Quanto è "sostenibile" da un punto di vista economico e culturale la
sostituzione dei coloranti di sintesi con dei coloranti naturali? STEFANO PANCONESI – È chiaro che oggi non c'è confronto nei quantitativi e negli utilizzi tra coloranti naturali e coloranti chimici: oggi si tratta di partire da progetti piccoli dai quali però è possibile allargare l'ambito e creare delle cartelle colore naturali, senza sostituire il colorante chimico, perché il colorante chimico in certi casi si sta già sostituendo da sé: le ammine non possono più essere utilizzate, lo stesso vale per le tipologie di cromi, per normative legate alla tutela ambientale. Io sto portando avanti un concetto di “CLAN” come ritroviamo in Scozia, che significa “bambino” e che sottolinea il senso familiare: bisogna partire dai parenti, dagli amici, degli amici degli amici, del circolo di tennis, del circolo di yoga, per ampliarsi via via a un universo sempre più vasto: oggi questo, tra l'altro, è reso più facile dai media digitali. PIETRO FERRARI – Come vedi il futuro della tintura naturale? STEFANO PANCONESI – Seguendo queste tematiche e venendo da una laurea in Economia e Commercio, ho studiato questo mercato e ho visto che dopo gli anni Settanta, con il mondo hippie e la cultura alternativa, c'è stata una fase di eclisse per rivedere negli anni Novanta, con il ritorno delle fibre vegetali, una ripresa. Poi molte griffe hanno ridato vigore ai tessili sintetici. Oggi invece, tornano prepotentemente le fibre naturali e di pari passo - perché le due cose vanno assieme - torna la voglia di tinture naturali. Nel 2000 siamo passati all'organico che ha portato in auge le fibre ma anche le tinture naturali. Nei quarant'anni in cui mi sono occupato di tinture naturali ho avuto dei momenti di alti e bassi. Oggi vedo una maturazione sempre maggiore del concetto. Sono uno dei pochi in Europa a pensare alla tintura naturale in termini industriali. Sarei pazzo a pensare che le tinture naturali possano sostituire quelle sintetiche in toto, ma sicuramente si apre una strada per arrivare a nuove collezioni legate alla naturalità dove le tinture naturali sono protagoniste.
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ART & TEXTILES writer Paola Govoni
IL SETTECENTO È DI SCENA A PALAZZO MORANDO Sono tre abiti femminili del XVIII secolo i protagonisti di questa esposizione dedicata alla moda nel secolo dei Lumi. Gli abiti sono arrivati fino a noi in un perfetto stato di conservazione, tanto nei tessuti quanto nelle decorazioni e nei colori. Pressochè intatti, provengono da una antica dimora di Castiglione delle Stiviere nel
! Paola Govoni in visita alla
mostra di Palazzo Morando a Milano.
Settecento! è la mostra ospitata a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine di Via Sant’Andrea 6 a Milano dal 26 novembre 2021 al 29 maggio 2022 a cura di Enrica Morini e Margherita Rosina, con il coordinamento del conservatore Ilaria De Palma. La mostra nasce da una importante donazione dell’Associazione Amichae e dal sostegno di Eurojersey che non mancherà di sorprendere i visitatori. ! Robe a la française, 1770 circa.
textures 23 ! Vetrina gonna con due corpetti, 1775-1785.
! THE EIGHTEENTH CENTURY ON STAGE AT PALAZZO MORANDO
Settecento! is the exhibition hosted at Palazzo Morando | Costume Moda Immagine in Milan from 26 November 2021 to 29 May 2022 curated by Enrica Morini and Margherita Rosina, with the coordination of the conservator Ilaria De Palma. The exhibition stems from an important donation from Associazione Amichae and with Eurojersey support which will not fail to surprise visitors. Three 18th century women's dresses are the protagonists of this exhibition dedicated to fashion in the century of Enlightenment. The clothes have come down to us in a perfect state of conservation, both in the fabrics and in the decorations and colors. Almost intact, they come from an ancient home of Castiglione delle Stiviere in the Mantua area, they were found placed inside a chest of drawers, folded with care and protected by a white cloth. History does not tell us who they belonged to and this leaves room for various hypotheses. What is certain is that they are original and have not undergone any subsequent intervention. In this way, these three dresses become the intermediary for a fascinating and direct dialogue with the past, with an era in which fashion – both female and male – was dictated by Paris and the Ville Lumiére radiated it throughout Europe, declining in various shades of taste and combining with the traditions and skills of national manufacturers. Interesting to underline that the Civic Museum of Palazzo Chiericati in Vicenza has made it possible to exhibit a precious sample of Manifattura Marasca, an important witness of Vicenza silk production in the eighteenth century. During the research, among the pages of the samples, a fragment of fabric identical to that used for the making of the bustbodice of one of the three dresses was identified and this suggests that it is certainly an Italian production.
The items are all datable between the end of the 60s and the first half of the 70s of the eighteenth century. It is a robe à la française made up of an overcoat with folds in the back and a pleated half skirt, made with green cannelée brocade silk with a floral motif. The second dress is a suit made up of a wide skirt, a bodice with long sleeves and a tight jacket with a flounce at the waist (the skirt was worn either with the bust or with the jacket, thus obtaining two different combinations), of taffetas amaranth brocade with lace, flower and leaf motifs. Finally, a bust-bodice with sleeves, open on the front and completed with a triangular bib made with purplish-red textured cannelée silk. The garments, donated by the Associazione Amichae, are presented to the public for the first time on the occasion of the exhibition and by these clothes, put in dialogue with garments, fabrics and accessories of the same time period already present in the collections of Palazzo Morando | Costume Moda Immagine and the Collections of Applied Art of the Castello Sforzesco in Milan, a narrative path is born that, starting from the fascinating world of taste and
! Vetrina con abiti ultimo quarto sec. XVIII - foto Giulia Bellezza.
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! Vetrina Robe a la française, kimono e banyan, 1760-1770.
! Gianni Versace PE, 1992 e
sullo sfondo Max Mara PE, 2018.
! Gianfranco Ferrè AI 2004-5.
ART & TEXTILES
Mantovano, sono stati ritrovati riposti dentro il cassettone di un armadio, piegati con cura e protetti da un telo bianco. La storia non ci dice a chi siano appartenuti e questo lascia spazio a varie ipotesi. Quello che è certo, è che la confezione è originale e non ha subito alcun rifacimento successivo. In tal modo, questi tre abiti diventano il tramite per un dialogo affascinante e di-
retto con il passato, con un’epoca in cui la moda – sia femminile che maschile – era dettata da Parigi e dalla Ville Lumiére si irradiava attraverso tutta l’Europa, declinandosi nelle varie sfumature di gusto e combinandosi con le tradizioni e le professionalità delle manifatture nazionali. Interessante sottolineare il fatto che il Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza ha consentito di esporre in mostra un prezioso campionario della Manifattura Marasca, importante testimonianza della produzione serica vicentina nel Settecento. Durante le ricerche, tra le pagine del campionario, è stato identificato un frammento di tessuto identico a quello utilizzato per la confezione del busto-corpetto di uno dei tre abiti e questo fa pensare che si tratti certamente di una produzione italiana. I capi sono tutti databili fra la fine degli anni ’60 e la prima metà degli anni ’70 del Settecento. Si tratta di una robe à la française composta dalla sopravveste con le pieghe nel dorso e da una mezza sottana pieghettata, confezionate con seta verde cannelée broccata con un motivo floreale. Il secondo abito è un completo formato da una gonna ampia, un corpetto con le maniche lunghe e un giacchino aderente con una balza in vita (la gonna veniva indossata o con il busto o con il
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luxury of the eighteenth century, guides the visitor through the suggestions that have gradually emerged in fashion and fabrics onwards. The second part of the exhibition - the contemporary section - was designed to highlight the influences of the 18th century on women's and men's clothing of our time. from stage costumes to masked balls, up to the most current prét a porter. Thus, alongside the garments already present in the civic collections, the generous loans from the archives of Dolce&Gabbana, Fondazione Gianfranco Ferrè, Max Mara, Versace and Vivienne Westwood and the collaboration with the Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa, which has made available stage costumes inspired by the eighteenth century. According to a comment by Domenico Dolce and Stefano Gabbana: “The eighteenth century is the century of reason and lightness, of the Grand Tour and archaeological discoveries, of Rococo and Neoclassicism. It is a century of contrasts that have given rise to an incredible heritage of artistic and stylistic references. Not only the panniers, tailcoats and brocades: also the tapestries of noble palaces, the monumental facades of late Baroque churches, the carved frames of the mirrors - all this finds space in the fashion that looked to the eighteenth century for inspiration. And it is no coincidence that all this is pure expression of the highest skills of human hands: an extraordinary tool and better than any machine, if combined with talent." The preparation of the clothes was created thanks to the support of Fondazione Farmafactoring, close to the world of art and culture.
giacchino, ottenendo così due diverse toilettes), di taffetas amaranto broccato con motivi di pizzo, fiori e foglie. Infine, un bustocorpetto con maniche, aperto sul davanti e completato con una pettorina triangolare confezionato con seta cannelée operata rosso violaceo. I capi, donati dall’Associazione Amichae, vengono presentati per la prima volta al pubblico in occasione della mostra e da questi abiti, messi in dialogo con capi, tessuti e accessori della medesima epoca già presenti nelle collezioni di Palazzo Morando | Costume Moda Immagine e delle Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, nasce un percorso narrativo che, partendo dall’affascinante mondo del gusto e del lusso del Settecento, guida il visitatore attraverso le suggestioni che sono via via emerse nella moda e nei tessuti nelle epoche successive. La seconda parte del percorso espositivo – la sezione contemporanea - è stata concepita per mettere in luce le influenze del XVIII secolo sull’abbigliamento femminile e
maschile del nostro tempo. dai costumi teatrali ai balli mascherati, fino al prét a porter più attuale.
! Viviene Westwood PE, 1996 - particolare.
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ART & TEXTILES broccati: anche le tappezzerie dei palazzi nobiliari, le facciate monumentali delle chiese tardo barocche, le cornici intagliate delle specchiere – tutto questo trova spazio nella moda che ha guardato al Settecento per trarne ispirazione. E non è un caso che tutto questo sia pura espressione delle più alte abilità delle mani dell’uomo: uno strumento straordinario e migliore di qualunque macchina, se abbinato al talento”. L’allestimento degli abiti è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Farmafactoring, vicina al mondo dell’arte e della cultura. La mostra è arricchita anche da prestiti provenienti dalla Fondazione Antonio Ratti di Como e da collezionsti privati.
! Dolce&Gabbana AI, 2012-13 e completo maschile, 1765-75, foto Giulia Bellezza.
Così, accanto ai capi già presenti nelle collezioni civiche, grande rilievo assumono i generosi prestiti da parte degli archivi di Dolce&Gabbana, della Fondazione Gianfranco Ferrè, di Max Mara, di Versace e Vivienne Westwood e la collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, che ha messo a disposizione costumi di scena ispirati al Settecento. Riportiamo una testimonianza di Domenico Dolce e Stefano Gabbana esposta in mostra: “Il Settecento è il secolo della ragione e della leggerezza, del Grand Tour e delle scoperte archeologiche, del Rococò e del Neoclassicismo. È un secolo di contrasti che hanno dato vita a un incredibile patrimonio di riferimenti artistici e stilistici. Non solo i panier, le marsine e i
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The exhibition is also enriched by loans from Fondazione Antonio Ratti in Como and from private collections. There is an important historical clothing market that refers to private collecting and meets at the main international auctions, in particular in London and New York. All the more significant, therefore, is the acquisition of these three eighteenth-century dresses by the Associazione Amichae – Milan Culture Heritage Art and Education Association – committed to making the great artistic and cultural heritage of Milan known in Italy and internationally and to promoting new acquisitions, restorations and specific interventions, and the choice of making such rare and valuable historical clothes accessible to the public, as a precious testimony of Italian aesthetic taste in the eighteenth century, is particularly important. As the President of the Associazione Amichae Laura Colnaghi Calissoni underlines, the acquisition of these three dresses relevant for their textile and historical value and the desire to donate them to a collection of recognized importance like Palazzo Morando, is a significant example of collaboration between public and private, the final result of which is the possibility of making these precious testimonies of our past available and allowing a vast public to share their values. "It is a great privilege – declares the President – to participate with this donation to the historical heritage of Italian textiles and to be able to support a narrative path that has brought out eighteenth-century luxury in fashion and fabrics in subsequent eras". Laura Colnaghi Calissoni is President of the Association Amichae and has a brilliant history as an entrepreneur in the textile sector, as President of Carvico Group and Eurojersey which includes supporter of the exhibition. Today the Group’s turnover reaches 262 million euros, 80% achieved with exports and employs over 1,000 employees, of which 700 in Italy.
Esiste infatti un importante mercato di abiti storici che fa riferimento al collezionismo privato e si dà appuntamento alle principali aste internazionali, in particolare a Londra e a New York. Tanto più significativa, quindi, è l’acquisizione di questi tre abiti del Settecento da parte della Associazione Amichae – Associazione Milano Cultura Heritage Arte ed Educazione – impegnata a far conoscere in Italia e a livello internazionale il grande patrimonio artistico e culturale di Milano e a promuovere nuove acquisizioni, restauri e interventi specifici, ed è particolarmente importante la scelta di rendere fruibili al pubblico abiti storici tanto rari e pregevoli, che sono una preziosa testimonianza del gusto estetico italiano nel XVIII secolo. Come sottolinea la Presidente della Associazione Amichae Laura Colnaghi Calissoni, l’acquisizione di questi tre abiti così rilevanti per il loro valore tessile e storico e la volontà di donarli a una raccolta di riconosciuta importanza come quella di Palazzo Morando, è un esem! Piccolo Teatro di Milano, costumi di scena, 2018.
pio significativo di collaborazione fra pubblico e privato, il cui risultato finale è la possibilità di dare fruibilità a queste preziose testimonianze del nostro passato e permettere a un pubblico vasto di condividerne i valori. “È un grande privilegio – dichiara la Presidente – partecipare con questa donazione al patrimonio storico del tessile italiano e poter sostenere un percorso narrativo che ha fatto emergere il lusso settecentesco nella moda e nei tessuti nelle epoche successive”. Laura Colnaghi Calissoni è Presidente dell’Associazione Amichae ed ha al suo attivo una brillante storia di imprenditrice nel settore tessile, in qualità di Presidente del Gruppo Carvico del quale fa parte Eurojersey. Oggi il Gruppo fattura 262 milioni di euro, l’80% realizzato con l’export e occupa oltre 1.000 dipendenti, di cui 700 in Italia.
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PERCORSO COTONE MONTICOLOR www.monticolor.com writer Pietro Ferrari
UNA GIRANDOLA DI NOVITÀ Sempre presente e propositiva Monticolor propone al mercato, anche alla seconda Filo 2021, prodotti stimolanti e innovativi. molto particolare: Marino Vago, presidente di Sistema Moda Italia, in un suo recente intervento, ha ricapitolato con grande lucidità quello che sta accadendo in questo momento: grandissima tensione sulle materie prime, a partire dal cotone per arrivare alla lana, al nylon e ai sintetici in genere, grande incremento dei costi dell’energia che va a colpire tutto il ciclo delle nobilitazioni, delle tinture, delle ritorciture e quant’altro che stanno subendo incrementi molto pesanti, mentre
! Alberto Corti a Filo
edizione Settembre 2021.
! Collezione PE 2023.
Incontriamo in occasione di Filo a Milano Alberto Corti che ci racconta l’inesauribile proposta di novità che Monticolor continua a proporre al mercato. PIETRO FERRARI – Come si colloca la situazione presente nel percorso recente di Monticolor? ALBERTO CORTI – L’anno scorso (2020) abbiamo avuto un anno comunque soddisfacente con un calo contenuto nel 15 per cento rispetto all’anno precedente e questo 2021 si sta confermando un’ottima annata per la Monticolor, con dei risultati già a livello Pre-Covid, avendo una previsione per fine anno pari all’intero 2019 e forse con qualche incremento. Sono buoni risultati che ci danno una notevole soddisfazione e una carica di energia. Però, questo è un momento veramente
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! A WHIRLWIND OF NOVELTIES
On the occasion of Filo in Milan, we meet Alberto Corti who tells us about the inexhaustible proposal of novelties that Monticolor continues to offer to the market. PIETRO FERRARI – How does the present situation fit into Monticolor's recent path? ALBERTO CORTI – Last year (2020) we still had a satisfactory year with a decrease of 15 percent compared to the previous year and this 2021 is proving to be an excellent year for Monticolor, with results already at the Pre level Covid, having a forecast for the end of the year equal to the whole of 2019 and perhaps with some increases. These are good results that give us considerable satisfaction and a boost of energy. However, this is a very special moment: Marino Vago, president of Sistema Moda Italia, in one of his recent speeches, recapitulated with great clarity what is happening at the moment: great tension on raw materials, starting from cotton to arrive to wool, nylon and synthetics in general, a large increase in energy costs that affects the entire cycle of ennobling, dyeing, twisting and anything else that are undergoing very heavy increases, while it is being confirmed in a manner the problem linked to freight and shipping is very evident and also very important. At this time, generally speaking, there is also a bit of tension on deliveries, but we, thanks to business relationships established for ten, twenty or even thirty years with our customers, are able to manage this management together with them. In the first months of 2022 we can think that, probably, there will not be a return of these costs, so the situation will persist, for this reason with the most important customers we are already planning deliveries for next year. This is a sign of great maturity and an exercise of great intelligence on the part of our main customers which takes the form of a series of operations: looking at the history, seeing the most important programs, planning deliveries for the first semester, blocking the cost, establish deliveries and collaborate closely with the supplier. This is the procedure in a nutshell, then putting it into practice in everyday life is rather complicated, on the other hand these are "happy problems", on which it is nice to work. PIETRO FERRARI – How are you experiencing this autumn 2021 edition of Filo? ALBERTO CORTI – I always thank Paolo Monfermoso and the Filo organization for the commitment and courage with which he is going through this phase. For this edition we have prepared two summary folders that are truly fundamental tools for our custo-
mers who increasingly need to consult the summary book of their suppliers to immediately understand what are the issues on which to focus attention. These folders are also the result of the experience gained during the lockdown period, testifying to the fact that even difficult situations help to create new possibilities. First of all, we have prepared a book reserved for jersey and hosiery, divided by types of articles in which we show all the products suitable for this use with images that inspire, stimulate and support the presentation. Browsing through this book, our customers and their technicians find the name of the article, the composition, the colors available, the title, the percentages of the components and certain additional characteristics: when they are in stock service, when they are Gots certified, when they are GRS certified or RCS or even RWS, when it comes to wool. Also because we were the first spinning mill to present a Gots cotton and a RWS certified cotton wool at Pitti.
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si sta confermando in maniera molto evidente e anche molto importante la problematica legata ai noli e allo shipping. In questo momento, generalmente parlando c’è anche un po’ di tensione sulle consegne, noi però, grazie a rapporti commerciali instaurati da dieci, venti o anche trent’anni con i nostri clienti, riusciamo a gestire assieme a loro questa gestione. Nei primi mesi del 2022 possiamo pensare che, probabilmente, non ci sarà un ritorno di questi costi, quindi la situazione perdurerà, per questo con i clienti più importanti stiamo già pianificando le consegne per il prossimo anno. Questo è un segno di grande maturità e un esercizio di grande
intelligenza da parte dei nostri clienti principali che si concretizza in una serie di operazioni: guardare lo storico, vedere i programmi più importanti, pianificare le consegne per il primo semestre, bloccarne il costo, stabilirne le consegne e collaborare in modo stretto con il fornitore. Questa in estrema sintesi la procedura, poi metterla in pratica nel quotidiano è piuttosto complicato, d’altra parte questi sono “happy problems”, sui quali è bello lavorare. PIETRO FERRARI – Come state vivendo questa edizione d’autunno 2021 di Filo? ALBERTO CORTI – Ringrazio sempre Paolo Monfermoso e l’organizzazione di Filo per l’impegno e il coraggio con cui sta attraversando questa fase. Per questa edizione abbiamo preparato due cartelle riepilogative che sono degli strumenti veramente fondamentali per i nostri clienti che hanno sempre più bisogno consultando il book riepilogativo dei propri fornitori di capire immediatamente, quali sono i temi su cui concentrare l’attenzione. Queste cartelle sono anche frutto dell’esperienza maturata nel periodo del lockdown a testimonianza del fatto che anche le situazioni difficili aiutano a creare delle nuove possibilità. In primo luogo abbiamo preparato un book riservato al jersey e alla calzetteria, diviso per tipologie di articoli in cui riprendiamo tutti i prodotti idonei per questo utilizzo con delle immagini che ispirano, stimolano e supportano la presentazione. I nostri clienti e i loro tecnici nello sfogliare questo book trovano il nome dell’articolo, la composizione, i colori disponibili, il titolo le percentuali dei componenti e determinato caratteristiche ulteriori: quando sono a stock service, quando sono certificati Gots, quando sono certificati GRS o RCS o addirittura RWS, quando si parla di lana. Anche perché noi siamo stati a Pitti la prima filatura a presentare un cotone Gots e un cotone lana certificato RWS. I nostri clienti consultano il nostro book, si ispirano, non si disperdono in tutta la proposta molto estesa di Monticolor che arriva ormai a cinquanta articoli.
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Our customers consult our book, they are inspired, they do PIETRO FERRARI – … and for the world of weaving? not get lost in all the very extensive Monticolor proposal ALBERTO CORTI – For the weaving we have prepared a focused tool that, clearly, is not so expressive from a phowhich now reaches fifty articles. tographic point of view, because the customers of the A CONSTANT COMMITMENT weaving are very concrete technicians who do not get lost TO RESEARCH in the chromatic inspiration but want to talk about twists, of PIETRO FERRARI – A big commitment to the style office ... structures, of chain plots. So we focused the proposal reALBERTO CORTI – Our office has worked really well, choo- garding the living room to our customers: so a weaver can sing the images, creating a very clear and exhaustive set- use this specific tool for his goals. up for our customers, both for the jersey and for the hosiery PIETRO FERRARI – Did he remain at the level of the prewhich is always a very important part of Monticolor's work, vious proposal to be presented to the market? where we have a very important turnover and where we ALBERTO CORTI – After Pitti, we re-presented the NaturPlus work with the best European players from Falke, to Wool- speech which is confirming itself as a topic of great interest: ford, to Calzedonia. The ability to serve these customers is our customers who have had the opportunity to preview it have already expressed interest and chosen samples, for also a very important stimulus in the search for yarns. In this regard, I would like to underline how important the example, of this fray of sixty percent recycled polyester and mix of situations is: in January 2020 we presented the Feel forty percent of Lyocell branded Tencel® no fibrillation. Fine in SZ twist to make tights and knitted stockings and cu- We think that in the beginning the problem with this prostomers have adopted it, confirming that more and more duct was that of fibrillation once the fabric that left ripples efforts, even if carried out in different directions, they can was treated and finished, today we are able to make it stable and clean. lead to a successful synthesis in other sectors as well.
UN COSTANTE IMPEGNO DI RICERCA
PIETRO FERRARI – Un grosso impegno per l’ufficio stile… ALBERTO CORTI – Il nostro ufficio ha lavorato veramente bene, scegliendo le immagini, creando un allestimento molto chiaro ed esaustivo per i nostri clienti, sia per i jersey sia per la calzetteria che è sempre una parte molto importante del lavoro di Monticolor, dove abbiamo un fatturato molto importante e dove lavoriamo con i miglior player europei da Falke, a Woolford a Calzedonia. La capacità di servire questi clienti rappresenta uno stimolo molto importante anche nella ricerca dei filati. Vorrei sottolineare a questo proposito quanto è importante il mix delle situazioni: abbiamo presentato a gennaio del 2020 il Feel Fine in torsione SZ per fare dei collant e delle calze lavorate e i clienti l’hanno adottato, confermando che sempre di più gli sforzi, anche se portati avanti in direzione diverse, possono portare a una sintesi di successo anche in altri settori. PIETRO FERRARI – … e per il mondo della tessitura?
ALBERTO CORTI – Per la tessitura abbiamo preparato uno strumento focalizzato che, chiaramente, non è così espressivo dal punto di vista fotografico, perché i clienti della tessitura sono dei tecnici molto concreti che non si perdono nell’ispirazione cromatica ma vogliono parlare di torsioni, di strutture, di trame catena. Quindi abbiamo focalizzato la proposta per quanto riguarda il living ai nostri clienti: così un tessitore può utilizzare questo strumento specifico per i suoi obiettivi. PIETRO FERRARI – È rimasto a livello di proposta del pregresso da presentare al mercato? ALBERTO CORTI – Abbiamo ripresentato, dopo Pitti, il discorso del NaturPlus che si sta confermando un tema di grande interesse: i nostri clienti che hanno avuto la possibilità di vederlo in anteprima hanno già manifestato interesse e scelto delle campionature, per esempio, di questa mischia di sessanta per cento poliestere riciclato e quaranta per cento di Lyocell marchiabile Tencel® no fibrillation. Pensiamo che all’inizio il problema di questo prodotto era quello della fibrillazione
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una volta che si trattava e si finiva il tessuto che lasciava delle increspature, oggi siamo in grado di renderlo stabile e pulito. Oltre a ciò non ha pilling e, da una parte il Lyocell Tencel® è termoregolatore e dall’altra il poliestere riciclato porta all’esterno l’umidità: l’insieme dei due fattori da un altissimo interesse al filato. Non dimenticherei il Feel Fine Weaving
con una torsione alta per l’utilizzo in catena per determinate tessiture, con la Scozia, ma anche con i clienti italiani, un Feel Fine Tex con una torsione molto alta, long staple, pilling free, OGM free, organico, poi il Feel Fine Elast, il prodotto elasticizzato: li abbiamo raggruppati in un’unica famiglia per arrivare a una proposta più concreta e finalizzata.
In addition, it has no pilling and, on the one hand, Lyocell Tencel® is thermoregulator and, on the other, the recycled polyester brings moisture to the outside: the combination of the two factors gives the yarn a very high interest. I would not forget the Feel Fine Weaving with a high twist for use in the chain for certain weaves, with Scotland, but also with Italian customers, a Feel Fine Tex with a very high twist, long staple, pilling free, GMO free, organic, then the Feel Fine Elast, the elasticized product: we have grouped them into a single family to arrive at a more concrete and finalized proposal.
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ASSECONDANDO IL CICLO DI VITA
Monticolor presenta due nuovi filati sostenibili e progettati per rispondere alle nuove esigenze di consumo più attente al ciclo di vita dei capi. Oggi è fondamentale avere senso di responsabilità nel vestire. Il consumatore chiede con insistenza di poter indossare tessuti di qualità che con la loro DURABILITÀ determinano l’allungamento del ciclo di vita dei capi di abbigliamento. I due nuovi filati rispondono perfettamente a questa necessità. Dry Feel, il primo filato di cotone progettato con una prospettiva avanzata per il raggiungimento della Sostenibilità Reale perchè basata sulla qualità del prodotto. La sua fibra è di origine biologica certificata GOTS (Global Organic Standard), una scelta oggi imprescindibile per la protezione dell’ambiente. L’altissima qualità della sua lavorazione voile a doppio ritorto permette il suo impiego nella realizzazione di maglie di estrema durevolezza . • Il suo aspetto pulito e i colori brillanti sono pensati per capi con personalità senza tempo. Il tutto a garanzia di una freschezza estrema, elasticità naturale e fitting perfetto. Feel linen è il nuovo filato in lino naturale extrafine e cotone biologico a fibra lunga. La particolare costruzione voile mantiene la bellezza e il movimento del lino, con scatto vitale e consistenza piena. Feel linen è Super-Fresco grazie al finissimo filo di lino incrociato ad alte torsioni. Elastico perchè il cotone conferisce flessibilità nella lavorazione e recupero naturale delle forme. Ingualcibile, per la sua struttura a doppio ritorto che elimina le stropicciature tipiche del lino. Pilling Free per l’impiego di fibre lunghe di altissima qualità filate con lavorazione Hairless. Sostenibile perchè filato certificato OCS (Organic Content Standard). Un blend di materie prime eccellenti e tec-
nologie di filatura e ritorcitura combinate per sentire il lino in una moderna dimensione di estrema freschezza e naturalità.
FOLLOWING THE LIFE CYCLE
Monticolor presents two new sustainable yarns designed to meet the new consumer needs that are more attentive to the life cycle of garments. Today it is essential to have a sense of responsibility in dressing. The consumer insistently asks to be able to wear quality fabrics that with their DURABILITY determine the lengthening of the life cycle of clothing. The two new yarns perfectly meet this need. Dry Feel, the first cotton yarn designed with an advanced perspective to achieve Real Sustainability because it is based on the quality of the product. Its fiber is of GOTS (Global Organic Standard) certified organic origin, an essential choice today for environmental protection The very high quality of its double twisted voile workmanship allows it to be used in the creation of extremely durable sweaters. • Its clean look and bright colors are designed for garments with timeless personality. All to guarantee extreme freshness, natural flexibility and perfect fitting. Feel Linen, is the new yarn in extra-fine natural linen and long-staple organic cotton. The particular voile construction maintains the beauty and movement of linen, with a vital snap and full texture. Feel linen is Super-Fresh thanks to the very fine high-twisted linen thread. Elastic because the cotton gives flexibility in processing and natural recovery of the shapes. Wrinkle-resistant, due to its double twisted structure that eliminates the wrinkles typical of linen. Pilling Free for the use of high quality long fibers spun with Hairless processing. Sustainable because OCS (Organic Content Standard) certified yarn. A blend of excellent raw materials and spinning and twisting technologies combined to feel the linen in a modern dimension of extreme freshness and naturalness.
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PERCORSO LINO LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE www.linificio.it writer Beatrice Guidi
TUTTE LE VIRTÙ DEL LINO NELL'ARREDAMENTO Linificio e Canapificio Nazionale, grazie alla sua straordinaria esperienza, esalta qualità e bellezza del filato più antico al mondo: il lino. CANOVA
Il filato, che prende il nome dal Maestro veneto è stato plasmato e lavorato per dare forma a tessuti avvolgenti, dagli effetti cromatici luminosi e brillanti. Canova è un filato cento per cento lino ottenuto tramite una speciale tecnologia di stampa che conferisce ai tessuti per abbigliamento ed arredamento lucentezza, profondità ed estrema eleganza ed una straordinaria tridimensionalità.
! Collezione New OPALE, Petra. ph. Credits Filippo Uecher
Il Lino svolge da sempre un ruolo da protagonista, spazia dall’arredo all’abbigliamento con i suoi giochi di colore e la sua tattilità. Il lino è una delle grandi fibre dalla lunga tradizione, noto per la sua sostenibilità e le eccellenti prestazioni. Linificio e Canapificio Nazionale è in grado di esaltare le sue qualità grazie all’ esperienza accumulata in 150 anni di attività, alla sua conoscenza ed alla passione, grazie ai quali ha creato una linea di prodotti di estrema duttilità, qualità e fascino perfetti per l’arredo casa o l’abbigliamento.
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DYNAMIC
Nei laboratori di Linificio e Canapificio Nazionale nasce Dynamic, un filato ottenuto da una mischia intima tra il nylon, che conferisce leggerezza e tecnicità, ed il lino interamente proveniente dal recupero degli scarti della filatura. Grazie al particolare metodo di lavorazione, le due fibre sono miscelate uniformemente, per un prodotto tecnico dall’elevato martindale con cui ottenere tessuti elastici e poco stropicciabili. A tutto questo vanno aggiunte un’altissima resa in tessitura e la possibilità di ottenere colori brillanti o mélange, poichè si può tingere anche solo il nylon. L’alta percentuale di quest’ultimo garantisce, inoltre, molteplici utilizzi non solo per l’arredo, ma anche per l’abbigliamento sportswear ed il denim.
ERICA
Come il fiore della pianta di erica, con le sue meravigliose cromie screziate, colora ed impreziosisce il paesaggio invernale delle Valli Bergamasche, così il filato Erica, con il suo sofisticato colore brizzolato, con-
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PERCORSO LINO LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE ferisce al tessuto un aspetto vintage e delavé dai toni unici ed inimitabili che, grazie ad un complesso processo tintoriale, sono solidi ai test. Erica è il filato ideale per aggiungere un tocco di brio all’arredamento.
NEW OPALE
L’opale, goccia di pioggia prigioniera che Marcantonio regalò come pegno d’amore a Cleopatra, dà il nome a questo filato. Raffinatezza, luminosità e colori ineguagliabili in questo filato, un cento per cento
lino caratterizzato da un profondo effetto mélange, ottenuto grazie al lavoro di tintura fatto prima ancora della filatura. Una sintesi perfetta di savoir-faire e innovazione, con il New Opale è possibile ottenere da interessanti maglie rustiche a raffinati tessuti da camiceria, la cui caratteristica principale sarà l’eleganza e la solidità del colore. Linificio e Canapificio Nazionale offre New Opale in una ampia gamma di colori di cui garantisce la disponibilità di stagione in stagione.
! LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE, THANKS TO ITS EXTRAORDINARY EXPERIENCE, ENHANCES THE QUALITY AND BEAUTY OF THE OLDEST YARN IN THE WORLD: LINEN
Dynamic – Dynamic is born in the Linificio and Canapificio Nazionale laboratories, a yarn obtained from an intimate blend of nylon, which gives lightness and technicality, and linen entirely coming from the recovery of spinning waste. Thanks to the particular processing method, the two fibers are mixed uniformly, for a high martindale technical product with which to obtain elastic and not very crease fabrics. To all this must be added a very high weaving yield and the possibility of obtaining bright or mélange colors, as even nylon can only be dyed. The high percentage of the latter also guarantees multiple uses not only for furniture, but also for sportswear and denim.
Canova – The yarn, which takes its name from the Venetian master, has been shaped and worked to give shape to enveloping fabrics, with luminous and brilliant chromatic effects. Canova is a one hundred percent linen yarn obtained through a special printing technology that gives the fabrics for clothing and furnishings shine, depth and extreme elegance and an extraordinary three-dimensionality.
Erica – As the flower of the heather plant, with its wonderful mottled colors, colors and embellishes the winter landscape of the Bergamo Valleys, so the Erica yarn, with its sophisticated grizzled color, gives the fabric a vintage and faded look with unique and inimitable tones. which, thanks to a complex dyeing process, are solid under tests. Erica is the ideal yarn to add a touch of panache to the decor.
Linen has always played a leading role, ranging from furniture to clothing with its play of colour and tactility. Linen is one of the great fibers with a long tradition, known for its sustainability and excellent performance. Linificio e Canapificio Nazionale is able to enhance its qualities thanks to the experience accumulated in 150 years of activity, to its knowledge and passion, thanks to which it has created a line of products of extreme flexibility, quality and charm, perfect for the home decor or clothing.
New Opale – The opal, a drop of captive rain that Marcantonio gave as a token of love to Cleopatra, gives its name to this yarn. Refinement, brightness and unmatched colors in this yarn, a hundred percent linen characterized by a deep mélange effect, obtained thanks to the dyeing work done even before spinning. A perfect synthesis of savoir-faire and innovation, with the New Opale it is possible to obtain from interesting rustic sweaters to refined shirt fabrics, the main feature of which will be the elegance and solidity of the color. Linificio e Canapificio Nazionale offers New Opale in a wide range of colors which guarantees availability from season to season.
VIA INDICATORIO 81, 50058 SIGNA (FI) TEL (+39) 055-8997641 • FAX (+39) 055-8997644 www.tabru.it • info@tabru.it Manifatture Toscane Ta-Bru spa Manifatture Toscane Ta-Bru spa Manifatture Toscane Ta-Bru spa
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PERCORSO LANA FILPUCCI www.filpucci.it
LO SPIRITO SOSTENIBILE DI FILPUCCI
Ridurre l’impronta ambientale della produzione, risparmiare l’uso di risorse vergini, ripensare il modo di progettare i capi, sperimentando nuove soluzioni: lavorare nel mondo della moda è diventata una sfida continua per contenere l’impatto ambientale. Una sfida affascinante che si gioca nel campo dell’innovazione e della creatività. Filpucci utilizza da anni nelle proprie collezioni fibre riciclate, in particolare lana e cashmere. Grazie alla profonda conoscenza dei materiali e delle lavorazioni, l’azienda realizza con questi materiali filati di elevata qualità e con un alto contenuto di stile. Per comunicare ai propri clienti in maniera chiara e completa l’impatto positivo della scelta di materiali riciclati, Filpucci ha deciso di dotare gli articoli più rappresentativi della collezione, come il JFK e il Ninetyfive, dalla misurazione della LCA del prodotto: la misurazione del ciclo di vita permette di dimostrare scientificamente il
risparmio in termini di uso di energia, acqua e CO2 di un prodotto riciclato rispetto a un prodotto vergine. I risultati sono sorprendenti, anche perché Filpucci utilizza nelle proprie collezioni riciclate una grande percentuale di fibre che hanno questa provenienza: si arriva anche al 100% riciclato dell’articolo JFK. L’attenzione all’uso di fibre che hanno un minore impatto ambientale e che sono prodotte in maniera responsabile contraddistingue da anni le scelte dell’azienda, che nella maggioranza dei casi utilizza materiali certificati. Ci sono alcune fibre, come la viscosa o il mohair, che sono utilizzate solo se certificate; ma in generale l’azienda si è dotata di tutte le più importanti certificazioni del settore, per garantire la tracciabilità, la qualità e una produzione responsabile, sia da un punto di vista ambientale che sociale. Utilizzare materiali sostenibili non è sufficiente, se non è accompagnato anche
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! FILPUCCI'S SUSTAINABLE ATTITUDE
Reducing the environmental impact of production, saving the use of virgin resources, rethinking the way to design garments, experimenting with new solutions: working in the world of fashion has become an ongoing challenge to reduce environmental impact. A fascinating challenge that is played out in the field of innovation and creativity. Filpucci has been using recycled fibres, particularly wool and cashmere, in its collections for years. Thanks to its in-depth knowledge of materials and processing, the company uses these materials to create high-quality yarns with a high style content. In order to communicate to its customers in a clear and complete way the positive impact of the choice of recycled materials, Filpucci has decided to equip the most representative articles of the collection, such as the JFK and the Ninetyfive, with the measurement of the LCA of the product: the measurement of the life cycle allows to scientifically demonstrate the savings in terms of use of energy, water and CO2 of a recycled product compared to a virgin product. The results are surprising, not least because Filpucci uses a large percentage of fibres of this origin in its recycled coldall’impegno aziendale e da un monitoraggio costante per migliorare le proprie performance. La misurazione degli impatti è fondamentale e per questo Filpucci ha anche scelto di aderire a Higg Index, facendo verificare l’impronta della propria produzione: rilasciato da Sustainable Apparel Coalition, è un indice che abbraccia tutte le funzioni aziendali, in un’ottica di totale trasparenza verso i propri clienti. I filati di Filpucci non hanno paura di raccontarsi e di misurarsi con nuovi obiettivi, perché le sfide sono sempre l’occasione per creare nuove opportunità.
lections: even the 100% recycled JFK article is recycled. The attention to the use of fibres that have a lower environmental impact and are produced in a responsible manner has distinguished the choices of the company for years, which in most cases uses certified materials. There are some fibres, such as viscose or mohair, that are only used if certified; but in general the company has all the most important certifications in the sector, to guarantee traceability, quality and responsible production, both from an environmental and social point of view. Using sustainable materials is not enough if it is not accompanied by a corporate commitment and constant monitoring to improve performance. The measurement of impacts is fundamental and this is why Filpucci has also chosen to adhere to the Higg Index, having the footprint of its production verified: issued by the Sustainable Apparel Coalition, it is an index that embraces all company functions, with a view to total transparency towards its customers. Filpucci's yarns are not afraid to tell their story and measure themselves against new objectives, because challenges are always an opportunity to create new opportunities.
! Life Cycle Assessment.
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PERCORSO LANA LANIFICIO DELL'OLIVO https://lanificiodellolivo.com writer Beatrice Guidi
LANIFICIO DELL'OLIVO PUNTA SULL'INNOVAZIONE
Lanificio dell’Olivo presenta a Pitti Filati la nuova collezione PE23, elegante, naturale e fresca che si integra perfettamente nel percorso strategico di crescita dell’azienda pratese. Si conferma la forte vocazione all’innovazione di prodotto: sono addirittura 13 le novità presenti, che rispondono pienamente ai pilastri strategici dell’azienda: Sostenibilità: tutti i nuovi fili sostenibili sono certificati, grazie alla sistematica ricerca di nuovi materiali eco compatibili. Made in Italy di eccellenza: oltre a molta fantasia, nelle nuove proposte anche filati più classici, di grande valore, leggerissimi e versatili, rispondono alle esigenze dei clienti più attenti anche per programmi pluriennali.
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Genderless: Sempre di più i filati e i colori sono pensati indifferentemente per l’uomo e per la donna. La collezione sarà lanciata a Pitti e poi sarà presentata in un fitto calendario di appuntamenti in un roadshow che va dall’Europa, agli USA, al Far East. Sarà inoltre on-line da inizio febbraio nello stupendo ed efficientissimo sito aziendale,
Servizio: è stato ampliato in modo importante il numero di filati a Stock Service, spedibili nelle 24h. Tutti i prodotti della collezione hanno colori pronti a magazzino per essere provati in diversi colori, dai più tradizionali a quelli di tendenza
I TREND DELLA COLLEZIONE SS 23
Transtagionale: nel catalogo sono inseriti anche i più leggeri tra i filati invernali per essere impiegati dai clienti nella Pre-Season , ma anche utilizzati nei paesi più freddi. In omaggio alla sostenibilità e quindi come lotta allo spreco, per i molti filati che ricorrono sia nelle collezioni invernali che in quelle estive, le cartelle colori avranno validità biennale.
! LANIFICIO DELL’OLIVO FOCUSES ON INNOVATION
Lanificio dell’Olivo continues to develop in the direction that they took many years ago, maintaining their focus on research into sustainable and low impact materials and obtaining certifications for all of the categories of raw materials that they process, from animal and plant fibres to artificial and synthetic ones. Lanificio dell’Olivo focuses on innovation and presents 13 new yarns in S/S 23 collection. Attentive to dramatic climate changes sustainability plays a fundamental role and the collection presents 2 main trends: Transeasonality : yarns also include the lightest winter yarns to be used by customers in pre-season and/or used in colder countries. In addition, as a tribute to sustainability and against waste, for the many yarns that recur either in winter and summer collections ,color cards will have bi-annual validity. Genderless: More and more yarns and colors are designed indifferently for men and women.
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PERCORSO SETA YOSHIMASA ORIMONO https://yoshimasa-orimono.jp writer Beatrice Guidi
LA SETA DEL FUTURO Sostenibilità e bellezza per la seta organica. UN PRODOTTO DI HAMACHIRIMEN
Yoshimasa Orimono Co., Ltd, Giappone, ha lanciato il suo Nagahama Ecology Silk (NecoS). NecoS è un prodotto in seta sostenibile con notevoli vantaggi ecologici. La seta è una delle fibre naturali più pregiate: la nuova tecnologia "NecoS" ha raggiunto la completa assenza di chimica utilizzata, rivedendo accuratamente tutti i 38 processi di produzione adottati. Questo successo nello sviluppo di una nuova tecnologia completamente priva di sostanze chimiche è estremamente promettente.
! Il prezioso tessuto
di seta Chirimen bianco.
! Le fasi di lavorazione di NekoS.
L'azienda è già produttrice del bellissimo colore bianco "Hamachirimen" considerato un marchio di alta qualità e leader nel mondo negli ultimi trecento anni. D'altra parte, il colore "bianco non sbiancato" di NecoS è il colore della seta naturale stessa e solo della seta. Questo colore simboleggia una nuova era, che rompe gli stereotipi convenzionali e parla in modo eloquente di bellezza sostenibile. L'azienda spera che questa iniziativa porti a un'ulteriore tutela dell'ambiente e alla sicurezza dei consumatori. Era diventato chiaro da tempo che, con il metodo antico, non sarebbe stato sostenibile produrre a causa dei costi e sarebbe stato impossibile trasformarlo in una produzione di massa. Dopo molti tentativi, l'azienda ha sviluppato una linea di produzione per la produzione di massa e potrebbe ridurre i costi. Nel marzo 2020, la società ha presentato una domanda di brevetto alla prefettura di Shiga. Questa tecnologia è oggi in fase di brevetto. Il metodo di sgommatura
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NecoS presenta vantaggi di riduzione del carico ambientale. In primo luogo, poiché non richiede il carbonato di sodio utilizzato nell'attuale processo convenzionale e l'emissione di anidride carbonica è ridotta di 8,7 kg. Inoltre, il quantitativo di acqua bollente richiesto per il processo di sgommatura è di circa quattro volte inferiore rispetto al metodo convenzionale. Di conseguenza, l'emissione di anidride carbonica viene nuovamente ridotta di circa 93 kg. La riduzione totale delle emissioni di anidride carbonica è di circa 101,7 kg.
! Wining yarn,
la danza della seta.
! La seta grezza.
! SUSTAINABILITY AND BEAUTY FOR ORGANIC SILK In March 2020, the company filed a patent application NecoS is a sustainable silk product with ecology benefits. The company has succeeded in developing industrial organic silk production methods that do not require chemical agents throughout the process. Silk is one of the most delicate forms of natural fibers. New technology “NecoS” that has achieved complete nonchemical by thoroughly reviewing all 38 manufacturing processes. This success in developing a completely chemical-free new technology is appealing.
A PRODUCT OF HAMACHIRIMEN
The company is already the producer of the beautiful white color of “Hamachirimen” used to be considered high quality and leading brand in the World from the last 300 years. On the other hand, the “white” color of NecoS is the color of the natural Silk itself and only of Silk. This color symbolizes a new era-one that breaks conventional stereotypes and speaks eloquently of sustainable beauty. The company is hopeful that this initiative will lead to further environmental protection and consumer safety and security. It had become clear that with the ancient method, it wouldn’t be feasible due to the costs, and it would be impossible to put it into a mass-production. After many attempts, the company has developed a production line for mass-production and could reduce the cost, which is similar to the current conventional method, according to a press release by Yoshimasa.
along with Shiga prefecture. This technology is in the process of being patented. The NecoS degumming method has environmental load-reducing advantages. Firstly, since the NecoS degumming method does not require any soda ash used in the current conventional process, the carbon dioxide emission is reduced by 8.7kg. Also, scalding water required for the NecoS degumming, is about 4 tons fewer than the conventional method. As a result, the carbon dioxide emission is again reduced by about 93kg. The total reduction of carbon dioxide emissions is about 101.7 kg.
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SPAZIOGREEN www.trevira.com
SOSTENIBILE IN TANTI MODI
Il nuovo marchio Trevira CS eco unisce la sostenibilità e il ritardo di fiamma. Trevira offre articoli che vengono prodotti con diversi processi di riciclo. I fili continui ignifughi si basano sull'utilizzo di bottiglie in PET riciclate (riciclo post-consumo). Trevira utilizza un impianto di agglomerazione per riciclare materiali di scarto riutilizzabili, per produrre fibre riciclate che, dopo un'ulteriore lavorazione, mantengono le stesse caratteristiche qualitative e prestazionali dei prodotti originali (riciclo pre-consumo). I prodotti tessili con il marchio Trevira CS eco sono composti da almeno il 50% di materiale riciclato.
Con una texture raffinata e forti proprietà tecniche, Smart di Fidivi è un tessuto unito e versatile realizzato con fili continui riciclati e ignifughi (post-consumo), adatto a una vasta gamma di applicazioni per gli interni, soprattutto per i rivestimenti. Disponibile in una gamma cromatica di 24 colori, che spaziano dalle tinte pastello a quelle naturali. Kelly, sempre di Fidivi, è un’altra novità tra gli articoli Trevira CS eco: un tessuto a trama crepe composto da filati di filamenti riciclati e ignifughi (postconsumo) e che porta il marchio Trevira CS eco. Grazie alla sua morbidezza e leggerezza, questo tessuto è ideale sia per le sedute, sia per le superfici verticali degli uffici.
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! SUSTAINABLE IN MANY WAYS
The new Trevira CS eco brand unites sustainability and flame retardancy. Trevira offers products for this which have been manufactured through different recycling processes. The flame retardant filament yarns are based on the use of recycled PET bottles (post-consumer recycling). Trevira uses an agglomeration facility to recycle reusable waste materials from production to manufacture recycled fibres that, after further processing, retain the same quality and performance characteristics as the original products (pre-consumer recycling). Textiles bearing the Trevira CS eco trademark consist of at least 50% recycled materials.With a subtle texture and strong technical properties, Smart by Fidivi is a unicoloured and versatile fabric made with recycled, flame retardant filament yarns (post-consumer), suitable for a wide range of interior applications and especially for upholstery. Its colour range includes 24 hues, from pastels to fresh and natural tints. Kelly, also by Fidivi, is another novelty among Trevira CS eco articles: a crepe weave fabric that also consists of recycled, flame retardant filament yarns (post-consumer) and that bears the Trevira CS eco trademark. Due to its softness and lightness, this crepe fabric is ideal for both seating and vertical surfaces in the office environment.
Lodetex also presents a new Trevira CS eco collection. These fabrics, which are made up of between 60% and 100% of recycled flame retardant fibres that were created through the pre-consumer recycling process, owe their natural look to such fibres. Due to its softness and transparency, this collection is not only suitable for the contract sector but also for private homes that desire comfort and safety. Trevira Sinfineco is the brand for textiles that contain sustainable Trevira products. Certain products manufactured from Trevira fibres and filaments, created either through pre-consumer recycling, post-consumer recycling, or made from biopolymers, may carry this label. It is used in the apparel, automotive interior, and home textile sectors. In addition to recycled products, sustainable manmade fibres made from PLA play an important role in the Trevira product range. Biopolymer is manufactured from plant sugar that undergoes a fermentation process, transforming it into lactic acid, which is the basis for polylactic acid (PLA). The plant sugars needed for this process can be derived from sugar beet, sugar cane, and maize. Applications where Trevira PLA fibres and filaments also in white are used include clothing, home textiles, hygiene products, and technical applications such as technical nonwovens or food packaging.
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SPAZIOGREEN Trevira Sinfineco è il marchio per i tessili che contengono prodotti Trevira sostenibili. Alcuni prodotti realizzati con fibre e filamenti Trevira, creati attraverso il riciclo pre-consumo, il riciclo post-consumo o realizzati con biopolimeri, possono ottenere questo marchio. Viene utilizzato nei settori dell'abbigliamento, degli interni delle automobili e dei tessuti per la casa. Oltre ai prodotti riciclati, le fibre artificiali sostenibili in PLA svolgono un ruolo importante nella gamma di prodotti Trevira. Il biopolimero viene prodotto a partire da zucchero vegetale, che viene sottoposto a un processo di fermentazione, trasformandolo in acido lattico, che è la base dell'acido polilattico (PLA). Gli zuccheri vegetali necessari per questo processo possono derivare dalla barbabietola da zucchero, dalla canna da zucchero e dal mais. Le applicazioni in cui le fibre e i filamenti di PLA Trevira vengono utilizzati comprendono l'abbigliamento, i tessili per la casa, i prodotti per l'igiene e le applicazioni tecniche come i non tessuti tecnici o gli imballaggi alimentari.
Lodetex ha presentato una nuova collezione Trevira CS eco: tessuti composti da una percentuale compresa tra il 60% e il 100% di fibre ignifughe riciclate, prodotte attraverso il processo di riciclo pre-consumo e che devono il loro aspetto naturale a tali fibre. Grazie alla sua morbidezza e trasparenza, questa collezione non è solo adatta al settore del contract, ma anche al residenziale che desidera comfort e sicurezza.
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AREA DENIM CANDIANI CUSTOM wwwcandianidenim.it writer Monica Zani
ECONOMIA CIRCOLARE, BIODEGRADABILTÀ, SOSTENIBILITÀ: CHI PIÙ METTA! NE PIÙ HA, NE Abbiamo incontrato, nel nuovo spazio Candiani Custom in piazza Mentana a Milano, Simon Giuliani, global marketing director dell’azienda, che ci ha fatto conoscere un po’ di più l’azienda, sempre rivolta al futuro.
Candiani Denim, azienda nata nel 1938 a Robecchetto con Induno, all’interno del parco naturale del Ticino, fin da allora è caratterizzata dalla ricerca dell’innovazione, dal guardare sempre al futuro, peculiarità che le hanno permesso di diventare l’azienda produttrice di denim più raffinata e sostenibile del mondo, mettendo in primo piano anche l’importanza del Made in Italy. L’azienda ha avviato un progetto in collaborazione con le imprese leader della denim value chain italiana:
Cadica, Cervo Tessile, FK Group, Manifattura Italiana Cucirini (MIC), Nearchimica, Okinawa, Riri – Cobrax, Rotondi Group, Sip Italy e Tonello per la creazione del jeans custom a centimetro zero, etico, biodegradabile e compostabile presso Candiani Custom, in Piazza Mentana 3, Milano. Inaugurata di recente, Candiani Custom è una vera e propria micro-fabbrica che produce jeans su misura con l’utilizzo delle tele denim più sostenibili di Candiani e la più avanzata tecnologia.
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! CIRCULAR ECONOMY, BIODEGRADABILITY, SUSTAINABILITY: WHO HAS MORE, MORE, MORE!
We met, in the new Candiani Custom space in Piazza Mentana in Milan, Simon Giuliani, global marketing director of the company, who let us know a little more about the company, always looking to the future.
Candiani Denim, a company founded in 1938 in Robecchetto con Induno, inside the natural park of Ticino, since then is characterized by the search for innovation, always looking to the future, peculiarities that have allowed it to become the most refined and sustainable denim manufacturer in the world, putting in the foreground the importance of Made in Italy. The company has launched a project in collaboration with the leading companies in the Italian denim value chain: Cadica, Cervo Tessile, FK Group, Manifattura Italiana Cucirini (MIC), Nearchimica, Okinawa, Riri - Cobrax, Rotondi Group, Sip Italy and Tonello. For the creation of zero centimeter, ethical, biodegradable and compostable custom jeans at Candiani Custom, in Piazza Mentana 3, Milan. Recently opened, Candiani Custom is a true micro-factory that produces custom jeans using Candiani's most sustainable denim cloths and the most advanced technology. The pillars on which Candiani Custom is based are: customization, transparency, sustainability, technology and Made in Italy. Each jeans is produced only on request: the customer is placed at the center of the project, becoming a designer and creating his own garment in every detail. Thanks to the latest textile innovations patented by the company, starting with the COREVA bio-stretch fabric, Candiani Custom is able to produce the first 100% biodegradable and compostable jeans in the world: a true example of circular economy and total traceability of the supply chain. Specifically, the collaboration between MIC and Candiani has produced an essential innovation for the comI pilastri su cui si basa Candiani Custom sono: personalizzazione, trasparenza, sostenibilità, tecnologia e Made in Italy. Ogni jeans viene prodotto solo su richiesta: il cliente è posto al centro del progetto, diventando designer e crea il proprio capo in ogni dettaglio. Grazie alle ultime innovazioni tessili brevettate dall’azienda, a partire dal tessuto bio stretch COREVA, da Candiani Custom è possibile realizzare il primo jeans al mondo 100% biodegradabile e compostabile: un vero e proprio esempio di economia circolare e totale tracciabilità di filiera.
postability of jeans at the end of their life. This solution is called MEGAFLEX, a natural yarn obtained from wood pulp from controlled forests, composed 100% of TENCELTM by Lenzing AG, whose resistance and hygroscopicity, together with its natural biodegradability and dyeability similar to cotton, make it ideal for environmentally and human-friendly productions, mainly in the fields of denim, knitwear and underwear. Thanks to the high quality of the materials used, MEGAFLEX yarn has obtained the Standard 100 certification of OEKOTEX Class I, the most restrictive, which ensures compliance with the legal requirements of the textile products tested. Manifattura Italiana Cucirini, which has always been innovative and revolutionary, has decided to move towards an increasingly sustainable approach, becoming one of the main players in the green turnaround, adhering to the 4sustainability® roadmap. A real path towards sustainability, which will allow the company to be more and more compliant with the MRSL ZDHC and on specific SDGs (Sustainable Development Goals), ensuring a better quality of wastewater, a decrease in water and energy consumption and a reduction of CO2 emissions into the atmosphere, improving partnerships with specialized companies.
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AREA DENIM CANDIANI CUSTOM
Nello specifico la collaborazione tra MIC e Candiani ha prodotto un’innovazione imprescindibile per la compostabilità del jeans al suo fine vita. Questa soluzione si chiama MEGAFLEX, un filato naturale ricavato da polpa di legno da foreste controllate, composto 100% da TENCELTM by Lenzing AG, la cui resistenza e igroscopicità, unite alla naturale biodegradabilità e
tingibilità simile al cotone, la rendono ideale per produzioni rispettose dell'ambiente e dell'uomo, principalmente negli ambiti del denim, della maglieria e dell’intimo. Grazie all’alta qualità dei materiali utilizzati, il filato MEGAFLEX ha ottenuto la certificazione Standard 100 di OEKO-TEX Classe I, la più restrittiva, che assicura la conformità ai
requisiti di legge dei prodotti tessili testati. Manifattura Italiana Cucirini, da sempre innovativa e rivoluzionaria, ha deciso di orientarsi verso un approccio sempre più sostenibile, diventando uno degli attori principali nella svolta green, aderendo al 4sustainability® roadmap. Un vero e proprio percorso verso la sostenibilità, che permetterà all’azienda di essere sempre più conforme all’MRSL ZDHC e su specifici SDGs (Sustainable Development Goals), garantendo una migliore qualità delle acque reflue, una diminuzione del consumo idrico ed energetico e una riduzione delle emissioni CO2 nell’atmosfera, migliorando le partnership con aziende specializzate.
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COLOURS OMNIAKOLL www.itexmembrane.com
INNOVAZIONE E IDENTITÀ IN UN CONTESTO INTERNAZIONALE
i.Tex: un partner ideale per le membrane nell’industria tessile. Il brand i.Tex vuole essere un saldo punto di riferimento nel mondo delle membrane tessili. “i” come innovazione, ispirazione e identità internazionale, tre punti cardine che distinguono una realtà dinamica e creativa.
lavoro per trovare soluzioni tessili sempre all’avanguardia.
Innovazione: i dipartimenti di ricerca e sviluppo dei partner sono costantemente al
Identità internazionale: una rete di supplier dislocati strategicamente nel mondo è
Ispirazione: si resta sull’onda del cambiamento per inseguire e abbracciare i nuovi trend del momento.
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! I.TEX: AN IDEAL PARTNER FOR MEMBRANES IN THE TEXTILE INDUSTRY
The i.Tex brand wants to be a solid point of reference in the world of textile membranes. “I” as innovation, inspiration and international identity, three key points that distinguish a dynamic and creative reality. Innovation: The research and development departments of the partners are constantly working to find cutting-edge textile solutions. Inspiration: We stay on the wave of change to follow and embrace the new trends of the moment. International identity: A network of suppliers strategically located around the world is committed every day to satisfying the requests of our customers, which are also international, in the best possible way. i.Tex does not want to limit itself to marketing products but above all wants to provide solutions and offer a consultancy service to its customers with the ultimate goal of building trusting and lasting relationships. The company's will was to create a "box" within which to find a wide assortment of membranes. i.Tex through a careful and accurate selection of its partners aims to act as a single interlocutor for the customer who is looking for a membrane in polyester as well as in polyurethane or PTFE.
Alongside the traditional "Standard" products, it is possible to find more specific membranes, the so-called "Specialties" characterized by a strong technological and innovative drive. In a sector where change is imperative, it becomes essential to propose new items to always keep up with the trends of the manufacturing scene. In addition to a feeling of comfort, the membranes guarantee high technical performance, in terms of waterproofing, breathability, elasticity, resistance to abrasion and tearing, durability and many other properties in accordance with the needs of customers The company's experience ranges in different application fields, from fashion to sportswear, from outdoor to workear, from medical to home textile up to the most severe and extreme needs of the military that requires high-level performance. The exploitation of resources, the climatic changes of the last decades together with the acquired awareness on the part of companies and the community, have certainly influenced the rules that move this sector, forcing the main players to look for new ways to develop their business and indicating the sustainability as the only way forward. The ecological transition is no longer an option but a necessity. Each company must make its own contribution and adopt a green and sustainable policy to reduce the impact on the ecosystem. i.Tex embraces the challenge of environmentally friendly development in the textile sector by focusing largely on the added value of Eco-friendly membranes: recyclable membranes, recycled membranes, bio membranes. Recyclable membranes for the production of waterproof and breathable fabrics with high quality standards, which allow to generate new products from garments that have reached the end of their life cycle. With a view to a circular economy, we also offer recycled membranes from waste materials which, instead of being disposed of, are reused and used in the production process. In partnership with Namliong Group i.Tex offers a bio membrane in TPU from renewable sources. 25% is of natural origin, deriving from the fermentation process of corn (Susterra® Proponediol brand by DuPont Tate & Lyle Bio Products), therefore petroleum free. In this way it helps companies to achieve their sustainability goals without compromising the quality of the finished garment.
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COLOURS OMNIAKOLL
impegnata quotidianamente a soddisfare al meglio le richieste della clientela, anch’essa internazionale. i.Tex non vuole limitarsi a commercializzare prodotti ma desidera soprattutto fornire soluzioni e offrire un servizio di consulenza ai propri clienti con l’obiettivo finale di costruire rapporti di fiducia e duraturi. La volontà dell’azienda è stata quella di creare un “box” all’interno del quale trovare un vasto assortimento di membrane. i.Tex attraverso un’attenta e accurata selezione dei propri partner ambisce a porsi come un unico interlocutore per il cliente che ricerca tanto una membrana in poliestere quanto in poliuretano o PTFE.
UNA COSTANTE RICERCA DI INNOVAZIONE
Accanto ai prodotti tradizionali “Standard”, si possono trovare infatti membrane più specifiche, le cosiddette “Specialties” caratterizzate da una forte spinta tecnologica e innovativa. In un settore dove il cambiamento è un imperativo, diventa fondamentale proporre nuovi articoli per essere sempre al passo con le tendenze del panorama manifatturiero. Oltre a una sensazione di comfort, le membrane garantiscono alte performance tecniche, in termine di impermeabilità, traspirabilità, elasticità, resistenza all’abra-
sione e allo strappo, durabilità e molte altre proprietà in accordo con le necessità dei clienti L’esperienza dell’azienda spazia in diversi campi applicativi, dal fashion allo sportwear, dall’outdoor al workwear, dal medical all’home textile fino alle esigenze più severe ed estreme del military che richiede prestazioni di livello estremo. Lo sfruttamento delle risorse, i cambiamenti climatici degli ultimi decenni contestualmente all’acquisita consapevolezza da parte delle imprese e della collettività, hanno sicuramente influito sulle regole che muovono questo comparto, costringendo i principali player a cercare nuove strade per sviluppare il proprio business e indicando la sostenibilità come unica strada percorribile. La transizione ecologica non è più un’opzione ma una necessità. Ciascuna azienda deve dare il proprio contributo e adottare una politica green e sostenibile per ridurre gli impatti sull’ecosistema. i.Tex abbraccia la sfida di uno sviluppo compatibile con l’ambiente in ambito tessile puntando ampiamente sul valore aggiunto delle membrane Ecofriendly: membrane riciclabili, membrane riciclate, membrane bio. Membrane riciclabili per la produzione di tessuti impermeabili e traspiranti con alti standard qualitativi, che permettono di generare nuovi prodotti da capi giunti alla fine del proprio ciclo di vita. Nell’ottica di un’economia circolare, i.Tex offre anche membrane riciclate provenienti da materiali di scarto che anziché essere smaltiti, vengono riutilizzati e impiegati nel processo produttivo. In partnership con Namliong Group propone una membrana bio in TPU proveniente da fonti rinnovabili. Il 25 per cento è di origine naturale, derivante dal processo di fermentazione del mais (marchio Susterra® Proponediol di DuPont Tate&Lyle Bio Products), quindi petroleum free. In questo modo si aiutano le aziende a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità senza compromettere però la qualità del capo finito.
MILANO UNICA 34^ EDIZIONE 1-2 Febbraio 2022 a Rho Fiera Milano Collezioni tessili e accessori per abbigliamento Primavera/Estate 2023 — milanounica.it
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TESSUTO TECNICO RADICIGROUP www.radicigroup.com writer Pietro Ferrari
IL FUTURO SOSTENIBILE NON È DI CHI LO IMMAGINA, FA LO CHI DI È Presentato il Bilancio di Sostenibilità
di RadiciGroup.
e Resilienza 2020
del Gruppo nel quinquennio 2016-2020 di cui 49 milioni di euro specificamente investiti nel 2020. 3,4 milioni di euro sono gli investimenti ambientali del 2020 destinati all’introduzione di Best Available Techniques, all’efficientamento energetico, all’abbattimento delle emissioni, ad attività di ricerca e sviluppo destinate all’introduzione di processi e prodotti a limitato impatto. 3,4 milioni di euro sono i costi di gestione e protezione ambientale del 2020 (certificazioni, smaltimento rifiuti, trattamento acque, etc.) relativi alle società italiane. 49% di energia elettrica da fonte rinnovabile (+ 6% nel triennio 2018-2020). Sette i siti alimentati con il 100% di fonte rinnovabile (la maggior parte impianti di grandi dimensioni con consumi elettrici importanti). I risultati di Gruppo presentati nel Bilancio 2020 , nel corso di un’affollata conferenza stampa presso il Kilometro Rosso di Bergamo nel novembre 2021, sono importanti perché ottenuti in un anno particolare segnato dalla pandemia. Indipendentemente dai valori numerici, che restano comunque positivi in ogni ambito, essi testimoniano la fermezza di RadiciGroup e delle sue persone nel perseguire obiettivi di sostenibilità concreta. ! Momenti della presenta-
zione del Rapporto di Sostenibilità e Resilienza 2020 di RadiciGroup.
INVESTIMENTI E AMBIENTE
237 milioni di euro sono gli investimenti a sostegno della competitività delle Aziende
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! RADICIGROUP'S 2020 SUSTAINABILITY AND RESILIENCE REPORT
The Group results presented in the 2020 Report, during a crowded press conference at the Kilometro Rosso in Bergamo in November 2021, are important because they were obtained in a particular year marked by the pandemic. Regardless of the numerical values, which in any case remain positive in every area, they testify to the firmness of RadiciGroup and its people in pursuing concrete sustainability objectives.
INVESTMENTS AND THE ENVIRONMENT
Euro 237 million are investments to support the competitiveness of Group companies in the five-year period 20162020, of which euro 49 million specifically invested in 2020. Euro 3.4 million are environmental investments in 2020 for the introduction of Best Available Techniques, for energy efficiency, for the reduction of emissions, for research and development activities for the introduction of processes and products with limited impact. Euro 3.4 million are the management and environmental protection costs in 2020 (certifications, waste disposal, water treatment, etc.) relating to the Italian companies. 49% of electricity from renewable sources (+6% in the threeyear period 2018-2020). Seven sites powered by 100% renewable sources (most of them large plants with significant electricity consumption). An energy mix that saves 31% of emissions compared to standard national energy mixes. A use of water that sees a saving of 70% compared to theoretical needs thanks to recycling (the same water is used up to 60 times in the companies of the Group). A 64% decrease in total emissions from 2010 to today.
Recyclable and durable materials, key elements in terms of circularity. Circular products (from recycling) or bio-based (from renewable sources). Solution dyed products (reduction in the use of water and energy). 95% percentage of permanent contracts on total employees. 91.5% percentage of collective bargaining. 2,942 employees worldwide. Attention to local communities and promotion of social responsibility in the territories in which the Group operates.
SPORTSWEAR AND SUSTAINABILITY
As proof of the commitment of both companies in the field of sustainability, RadiciGroup and DKB launch the first ski suit "concretely sustainable, with a strong focus on style and design and with a zero-kilometer design". The two Bergamo companies collaborated to bring to the track a suit made of Renycle, a yarn produced from the mechanical recycling of polyamide (nylon). This invention by RadiciGroup, a world leader in the production of chemical intermediates, polyamide polymers, high-performance technopolymers and advanced textile solutions, was then transformed by the sportswear company DKB into a functional and technical jacket and trousers for skiing. The Renycle in fact allows savings in terms of energy use, CO2 emissions and water consumption. In addition to this also other parts of the suit, such as zips, buttons etc. they are made of polyamide. Only one material to facilitate the recycling process at the end of its life. "I am particularly proud of this result, the synthesis of my passions and commitments: I have always loved the mountains PRODUCTS AND PEOPLE and skiing, and every day in the company I work with my Products with limited impact, the result of continuous im- collaborators to find innovative solutions that contribute to provement of production sites and constant performance the sustainability of the industry – he explained Angelo Rameasurement. dici, president of RadiciGroup – This ski suit is a concrete example that the textile-clothing world can be sustainable, without sacrificing comfort, design, aesthetics and performance. I will never tire of saying it, the collaboration between the various players in the supply chain is essential to design in eco-design and to create products that take into account the recyclability at the end of their life, for a potentially infinite durability of the materials. We upstream producers gladly make available our know-how in the chemistry of materials and experience in recovery, to find together with our partners sustainable and feasible solutions in the various sectors in which we operate ". This suit will be used for the first time by athletes and coaches of the RadiciGroup Ski Club, a partnership born in 1975 and which today numbers over 100 athletes aged 6 to 18 among its ranks. Instead, it will arrive in stores in 2022.
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TESSUTO TECNICO RADICIGROUP UNA TUTA DA SCI SOSTENIBILE
! La spiritosa campagna di
pubblicità della nuova tuta da sci: RadiciGroup con DKB per un indumento totalmente sostenibile.
Un mix energetico che fa risparmiare il 31% di emissioni rispetto ai mix energetici nazionali standard. Un uso dell’acqua che vede un risparmio del 70% rispetto al fabbisogno teorico grazie al riciclo (la stessa acqua viene usata fino a 60 volte nelle aziende del Gruppo). Una diminuzione del 64% delle emissioni totali dal 2010 ad oggi.
PRODOTTI E PERSONE
Prodotti a limitato impatto, frutto del miglioramento continuo dei siti produttivi e di una misurazione costante delle prestazioni. Materiali riciclabili e durevoli, elementi chiave in ottica di circolarità. Prodotti circolari (provenienti dal riciclo) o bio-based (da fonte rinnovabile). Prodotti tinti in massa (riduzione uso di acqua ed energia). 95% percentuale di tempo indeterminato su totale dipendenti. 91,5% percentuale di contrattazione collettiva. 2.942 dipendenti in tutto il mondo. Attenzione alle comunità locali e promozione della responsabilità sociale nei territori in cui il Gruppo opera.
A riprova dell’impegno di entrambe le aziende nel campo della sostenibilità, RadiciGroup e DKB lanciano la prima tuta da sci "concretamente sostenibile, con una forte attenzione allo stile e al design e con una progettazione a Km zero". Le due realtà bergamasche hanno collaborato per portare in pista un completo realizzato in Renycle, un filato prodotto dal riciclo meccanico del poliammide (nylon). Questa invenzione di RadiciGroup, leader mondiale nella produzione di intermedi chimici, polimeri di poliammide, tecnopolimeri ad alte prestazioni e soluzioni tessili avanzate, è stata poi trasformata dall'azienda di abbigliamento sportivo DKB in una giacca e un pantalone funzionali e tecnico per lo sci. Il Renycle permette infatti risparmi in termini di impiego di energia, di emissioni di CO2 e di consumo di acqua. Oltre a questo anche altri parti della tuta, come le zip, i bottoni etc. sono in poliammide. Un solo materiale per poter poi facilitare il processo di riciclo a fine vita. «Sono particolarmente orgoglioso di questo risultato, sintesi delle mie passioni e dei miei impegni: da sempre amo la montagna e lo sci, e ogni giorno in azienda lavoro con i miei collaboratori per trovare soluzioni innovative che contribuiscano alla sostenibilità dell’industria – ha spiegato Angelo Radici, presidente di RadiciGroup – questa tuta da sci è un esempio concreto che il mondo tessile-abbigliamento può essere sostenibile, senza rinunciare al comfort, al design, all’estetica e alle performance. Non mi stancherò mai di dirlo, la collaborazione tra i vari attori della filiera è fondamentale per progettare in eco-design e realizzare manufatti che tengano conto della riciclabilità a fine vita, per una durabilità dei materiali potenzialmente infinita. Noi produttori a monte mettiamo volentieri a disposizione il nostro know-how nella chimica dei materiali e l’esperienza nel recupero, per trovare insieme ai nostri partner soluzioni sostenibili e attuabili nei vari settori in cui operiamo». Questa tuta sarà utilizzata in anteprima da atleti e allenatori dello Sci Club RadiciGroup, sodalizio nato nel 1975 e che annovera oggi tra le sue fila oltre 100 atleti dai 6 ai 18 anni. Nei negozi arriverà invece nel 2022.
UGOLINI: INDUSTRIA 4.0 ASSISTENZA DA REMOTO RICAMBI GARANTITI 35 ANNI
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AREA TECNOLOGIE CREAZIONI DIGITALI https://creazionidigitali.net writer Pietro Ferrari
DAL CONCEPT ALLA PASSERELLA Un futuro più veloce, sostenibile e creativo con CreŌSphere. GLI EVENTI
Il 26 ottobre 2021 nella Villa Erba Antica di Cernobbio ha avuto luogo una serata in cui si è parlato delle aziende e dei risultati che è possibile ottenere quando si adotta questo mindset. Sono intervenuti alcuni portavoce dell’innovazione sostenibile, tra i quali Giusy Bettoni di C.L.A.S.S., Stefano Babbini di Mogu e i CEO di Creazioni Digitali e Kornit Digital, rispettivamente Roberto Lucini e Ronen Samuel. Nel corso della serata non sono mancati momenti di networking per gli ospiti e sorprese di vario tipo. Il 27 ottobre 2021 presso Creazioni Digitali a Lurate Caccivio ha avuto luogo una giornata di porte aperte presso il CreŌ Center, il centro produttivo e sperimentale di Creazioni Digitali dove creatività e ispi-
! Veduta di Creo Centre. (credits Creazioni Digitali) ! Roberto Lucini al lavoro. (credits Creazioni Digitali) ! Roberto Lucini al display. (credits Creazioni Digitali)
Como è un distretto produttivo che da sempre parla di moda, tessile e creatività. Ed è proprio qui che, nel cuore del territorio comasco, Creazioni Digitali, azienda leader del textile digital printing e Kornit Digital, multinazionale israeliana capofila dell'innovazione nel settore FashionTech, hanno deciso di dar vita ad un evento, CreŌSphere, dedicato all’innovazione responsabile. Un evento unico nel suo genere, sviluppato su due giorni, il primo dei quali, il 26 ottobre 2021, si è svolto nella splendida cornice di Villa Erba a Cernobbio, mentre i giorno successivo è stato ospitato, all’interno del CreŌ Center, il centro sperimentale di Creazioni Digitali. CreŌSphere è stata l’occasione per condividere idee, visioni e scoprire le caratteristiche delle macchine Presto S e Atlas Max di Kornit Digital e del servizio di altissima qualità offerto da Creazioni Digitali.
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! FROM CONCEPT TO CATWALK
Como, a production district that has always dealt with fashion, textiles, and creativity. It is exactly here, in the heart of the Como area, that Creazioni Digitali, a leading company in textile digital printing, and Kornit Digital, an Israeli multinational leader in innovation in the FashionTech sector, decided to create CreŌSphere, an event dedicated to responsible innovation. A unique event of its kind, taking place over two days. The first one, on 26th October 2021, was organised in the splendid setting of Villa Erba in Cernobbio, while the following day, Wednesday 27th October, was held in the CreŌ Center, the experimental centre of Digital Creations. CreŌSphere was the occasion to share ideas and visions and discover the features of Kornit Digital's Presto S and Atlas Max machines, as well as learn about the high-quality service offered by Creazioni Digitali. In particular CreŌSphere rolled out as follows: 26 October 2021 at Villa Erba Antica in Cernobbio - An evening during which organizers talked about sustainability and responsibility, the vision that guides the two companies and the results that can be obtained when adopting that mindset. Speakers included voices of pioneers in responsible innovation such as Giusy Bettoni of C.L.A.S.S., Stefano Babbini of Mogu, and the CEOs of Creazioni Digitali and Kornit Digital, Roberto Lucini and Ronen Samuel respectively. During the evening there was moments for networking and various surprises.
27 OCTOBER 2021 BY DIGITAL CREATIONS IN LURATE CACCIVIO
An open day at the CreŌ Center, the production and experimental centre of Creazioni Digitali where creativity and inspiration meet. Here, responsible innovation is one of the pillars on which machines and processes are built, in order to ensure sustainability and innovation. Visitors had the opportunity to visit "behind the scenes" of the excellence of Como's textile digital printing and touch the potential of Kornit Digital's Presto S and Atlas Max, as well as discover the curiosities, processes, and ideas that lead the sustainability concept of the two partner companies Roberto Lucini, Fondatore e CEO di Creazioni Digitali, said: “Thanks to the partnership between Creazioni Digitali and Kornit Digital we want to provide textile companies with a unique technology, resulting from responsible innovation that will revolutionise the printing process thanks to reduced pollution, shorter timeframes, flexibility, and incredible creative potential”. “We started believing in and implementing processes with a reduced impact on the environment back in 2016, when few, very few people were talking about sustainability. The pandemic did not dampen our desire to invest in technological innovation and sustainability, hence the desire to forge this relationship with Kornit Digital. From my point of view, this is a great opportunity not only for Creazioni Digitali, but for the entire Como textile district, which is called upon to respond with strength, continuity, and credibility to issues linked to sustainability and the environment”.
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AREA TECNOLOGIE CREAZIONI DIGITALI
! RONEN SAMUEL Kornit By Kfir Ziv.
razione si sono incontrati e dove l’innovazione responsabile è stata uno dei pilastri su cui, poi, costruire le macchine e i processi necessari a garantire sostenibilità e innovazione. Si è così avuto la possibilità di visitare il “dietro le quinte” dell’eccellenza del textile digital printing comasco e toccare con mano le potenzialità di Presto S e Atlas Max di Kornit Digital, nonché scoprire curiosità, processi e idee che guidano il concetto di sostenibilità delle due aziende partner. Roberto Lucini, fondatore e amministratore delegato di Creazioni Digitali, ha dicharato, «Grazie alla partnership tra Creazioni Digitali e Kornit Digital vogliamo mettere a disposizione delle aziende tessili una tecnologia unica, frutto di un’innovazione responsabile destinata a rivoluzionare il processo di stampa per l’abbattimento dell’inquinamento, le tempistiche accorciate, la flessibilità unita a incredibili potenzialità dal punto di vista creativo». «Abbiamo cominciato a credere e mettere in atto processi in grado di impattare meno l’ambiente nel 2016, quando ancora in pochi, pochissimi parlavano di sostenibilità. La pandemia non ha frenato la nostra volontà di investire nell’innovazione
tecnologica e nella sostenibilità, da qui la volontà di stringere questo rapporto con Kornit Digital che, dal mio punto di vista, è una grande opportunità non solo per Creazioni Digitali, ma per l’intero distretto tessile comasco chiamato a rispondere con forza, continuità e credibilità alle tematiche eco». Ronen Samuel, CEO of Kornit Digital ha aggiunto: «Creazioni Digitali è leader riconosciuto nella stampa tessile e una realtà votata all'innovazione a Como. In Kornit siamo orgogliosi di collaborare con Creazioni Digitali mentre progettiamo il sistema operativo per la moda sostenibile on-demand. Stiamo osservando un cambiamento nell'industria tessile e della moda, e il digitale sarà un catalizzatore per modernizzare il business, rompere le barriere tra immaginazione e applicazioni fisiche, connettere i consumatori e i produttori su scala globale, e creare davvero un nuovo modello che offra sostenibilità e redditività, senza sprechi. Insieme stiamo mostrando ai produttori come creare di più con meno, ridurre la propria impronta di carbonio e dare forma illimitata alla creatività, trascendendo i problemi ambientali, logistici e di sovrapproduzione che da sempre hanno afflitto l'industria della moda».
Ronen Samuel, CEO of Kornit Digital, said: “Creazioni Digitali is a recognised leader and innovator in Como and Kornit is proud to partner with them as we write the operating system for sustainable fashion on demand. We see a shift in the textile and fashion industry, and digital will be a catalyst for modernizing the business, breaking the barriers between imagination and physical applications, connecting consumers and fulfillers on a global scale, and truly realize a new model providing both sustainability and profitability, free of waste. Together we are showing producers how to create more with less, shrink their carbon footprint, and deliver unlimited expression while transcending the environmental, overproduction, and logistical pains that have plagued the industry”.
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