marzo2024 Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto
issue036
ISSN 2421-4779
Poste Italiane spaSped. Abb. Post.D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 LO/MI/ eur o 10,00 In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pa gare la relativa tariffaEditrice webandmagazine s.r.l.Via Valla, 16I-20141 Milanowww.webandmagazine.media
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issue036 textures 004 COLOPHON
36MARZO2024 issue036 marzo2024 Magazine dedicated from yarn for furnishing and fashion industry La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto textures Poste Italiane Sped. Abb. Post. 353/2003 (Convertito legge 27/02/2004 46), comma LO/MI/ 10,00 caso mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per restituzione mittente impegna gare relativa tariffa Editrice webandmagazine Via Valla, I-20141 Milano www.webandmagazine.media COVER: Linificio e Canapificio Nazionale www.linificio.it
ISSUE
MERINO
Aesthetics and lightness are the principles behind the choice of our materials and technologies. Merino Connections, Monticolor winter attitude.
MONTICOLOR www.monticolor.com Waiting for
34 PERCORSITESSILI
FILMAR
INNOVAZIONE E ARTE: FILMAR BRILLA
A PITTI FILATI 2024
INNOVATION AND ART:
FILMAR SHINES AT PITTI FILATI 2024 di Michelle Marzoli
37 SPAZIOGREEN
LENZING
SALVARE I GHIACCIAI
LENZING PRESENTS INNOVATIVE CONCEPT COMBINING SUSTAINABLE GLACIER PROTECTION AND CIRCULARITY FOR TEXTILES a cura della Redazione
40 SPAZIOGREEN
MAGLIFICIO MAGGIA
DALLA SOSTENIBILITÀ ALL’ECONOMIA CIRCOLARE
FROM SUSTAINABILITY TO CIRCULAR ECONOMY di Beatrice Guidi e Pietro Ferrari
46 ART AND TEXTILE
DALLA ANATOLIA A MILANO. IL LUNGO VIAGGIO DEI TAPPETI ‘TINTORETTO’ FROM ANATOLIA TO MILAN. THE LONG JOURNEY OF 'TINTORETTO' CARPETS di Paola Govoni
50 ART AND TEXTILE
A VENEZIA IN MOSTRA I COSTUMI
TRADIZIONALI DI UNA ETNIA CINESE
TRADITIONAL COSTUMES OF A CHINESE ETHNIC GROUP ON DISPLAY IN VENICE di Paola Govoni
56 PUBBLIREDAZIONALE
TREVIRA CS®
QUANDO LA SICUREZZA INCONTRA
IL DESIGN E LA SOSTENIBILITÀ WHEN SAFETY MEETS DESIGN AND SUSTAINABILITY
60 AREADENIM
CASATI FLOCK&FIBERS
DENIM EUPHORIA PROJECT
DENIM EUPHORIA PROJECT di Beatrice Guidi
62 AREATECNOLOGIA
STOLL
IL FUTURO DELLA CREATIVITÀ
THE FUTURE OF CREATIVITY di Pietro Ferrari
67 AREATECNOLOGIA
STYLE3D I ASSYST
DISEGNARE IL FUTURO
DESIGNING THE FUTURE di Pietro Ferrari
70 AREATESSUTO TECNICO
EUROLAST
RICICLATO E FILATO
RECYCLED AND SPUN di Beatrice Guidi
72 COLOURS
TINTURA NATURALE
CON IL CACO “KAKISHIBU”
NATURAL DYE
WITH PERSIMMON “KAKISHIBU” di Stefano Panconesi
t e x tures
09 EDITORIALE RICERCA E INNOVAZIONE RESEARCH AND INNOVATION di Beatrice Guidi 10 COVERSTORY LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE IL RINASCIMENTO DEL LINO NELL’ARREDAMENTO
RENAISSANCE OF LINEN IN FURNISHING di Cinzia Xodo 16
MONTICOLOR
STORIA ESEMPLARE AN OUTSTANDING STORY di Beatrice Guidi e Pietro Ferrari 22 CULTURATESSILE ORNELLA BIGNAMI PASSATO E FUTURO PAST AND FUTURE di Pietro Ferrari 28 PERCORSITESSILI
SESIA
PER OGNI OCCASIONE YARNS FOR EVERY OCCASION di Pietro Ferrari
THE
INCONTRI ALBERTO CORTI VITTORINO LANZA FULVIO LANZA
UNA
MANIFATTURA
FILATI
issue036 marzo 2024
©Steve Coté via Arts Thread
5 & 6 JUNE 2024 SUPERSTUDIO PIÙ, MILAN
01 – 03.07.2024 PARIS, FRANCIA PORTE DE VERSAILLES HALL 7 Tessere il Futuro Sourcing | Business | Soluzioni texworld-paris.com including |
RICERCA E INNOVAZIONE
La domanda di moda etica e sostenibile è in costante crescita, spingendo le aziende a riconsiderare i loro modelli di business e a investire in pratiche più sostenibili.
Sta prendendo piede il concetto di moda circolare, che promuove il riutilizzo, il riciclo e anche lo scambio. Oltre ai cambiamenti a livello di consumatori e aziende, anche le istituzioni e gli operatori di settore stanno adottando misure per promuovere una moda più sostenibile. Gli enti governativi stanno introducendo regolamentazioni volte a ridurre l’impatto ambientale dell’industria, promuovendo la trasparenza nella catena di approvvigionamento e incentivando pratiche di produzione sostenibili. Allo stesso tempo, molte scuole di moda stanno integrando l’educazione sulla sostenibilità all’interno dei loro
programmi di studio, preparando le nuove generazioni di designer a essere consapevoli delle sfide e delle opportunità legate alla moda sostenibile.
Come confermato da Matteo Secoli, Presidente di Piattaforma Sistema Formativo Moda e dell’Istituto Secoli: «Le complessità di business riscontrate dal settore moda negli ultimi anni hanno aperto alla possibilità di ricercare soluzioni alternative ed efficaci in ottica di sostenibilità, tecnologie avanzate e nuovi materiali. In questo scenario, la maglia, grazie alla sua flessibilità, alle proprietà delle fibre e dei filati offre soluzioni innovative: la maglieria è emblema della contemporaneità, nonché risposta circolare al fast fashion. Come scuola specializzata nell’alta formazione in ambito moda e
RESEARCH AND INNOVATION
The demand for ethical and sustainable fashion is steadily growing, prompting companies to reconsider their business models and invest in more sustainable practices.
The concept of circular fashion, which promotes reuse, recycling and even exchange, is gaining momentum. In addition to changes at the consumer and corporate level, institutions and industry players are also taking steps to promote more sustainable fashion.
Government agencies are introducing regulations aimed at reducing the industry's environmental impact, promoting transparency in the supply chain and incentivizing sustainable production practices. At the same time, many fashion schools are integrating sustainability education within their curricula, preparing new generations of designers to be aware of the challenges and opportunities related to sustainable fashion.
As confirmed by Matteo Secoli, President of Piattaforma Sistema Formativo Moda and of Istituto Secoli "The business complexities encountered by the fashion industry in recent
writer Beatrice Guidi
punto di riferimento per la definizione delle discipline tecniche, è nostro dovere ridefinire i linguaggi, intercettando i bisogni del mercato e traducendoli poi in proposte formative in grado di rispondere alle esigenze di settore. In questo caso, la nostra risposta è preparare una nuova generazione di designer con specifiche competenze tecniche che sappiano operare, dal filato al capo finito, all’interno dell’industria della maglia del futuro».
In questo numero di Textures verranno affrontate queste tematiche attraverso la voce dei nostri clienti: le sfide sono sempre più complesse e le soluzioni sempre più innovative.
years have opened up the possibility of seeking alternative and effective solutions with a view to sustainability, advanced technologies and new materials. In this scenario, knitwear, thanks to its flexibility, fiber and yarn properties, offers innovative solutions: knitwear is an emblem of contemporaneity, as well as a circular response to fast fashion. As a school specializing in higher education in fashion and a point of reference for the definition of technical disciplines, it is our duty to redefine languages, intercepting the needs of the market and then translating them into educational proposals capable of responding to the needs of the sector. In this case, our response is to prepare a new generation of designers with specific technical skills who know how to operate, from yarn to finished garment, within the knitting industry of the future" .
In this issue of Textures, these themes will be addressed through the voices of our customers: challenges are constantly becoming more complex and solutions increasingly innovative.
textures 09 issue036
EDITORIALE
IL RINASCIMENTO DEL LINO NELL’ARREDAMENTO
Il lino, conosciuto scientificamente come Linum usitatissimum, è una fibra che unisce bellezza innata, sostenibilità intrinseca ed eleganza senza tempo, rendendola una scelta eccellente non solo per la moda ma anche per l'arredamento degli interni.
IL LINO: UN MATERIALE DI PREGIO PER L'ARREDAMENTO
Questa fibra naturale, apprez-
zata per le sue proprietà anallergiche, termoregolatrici, antistatiche, traspiranti e per il suo alto potere assorbente dell'umidità e ideale per l'home design in ogni stagione. Offrendo un'alternativa salutare ed eco-friendly alle fibre sintetiche comunemente utilizzate, rendendola adatta per abbigliamento e biancheria per la casa. Nell'arredamento d'interni, contribuisce a creare ambienti dallo stile ricercato o
country chic, mettendo in risalto la bellezza e la resistenza dei tessuti.
INNOVAZIONI
E CREAZIONI IN LINO ANTEA E AMBRA
Tra i filati più performanti e adatti all'arredamento d'interni spiccano ANTEA e AMBRA, progettati da Linificio e Canapificio Nazionale. ANTEA, un filato composto al 70% da lino e al 30% da lana, prende il
issue036 writer Cinzia Xodo www.linificio.it textures 10
SALUTARE, SOSTENIBILE E PERFORMANTE: IL LINO, LA FIBRA TESSILE GREEN DEL FUTURO, PER L'ARREDO ALL SEASON.
LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE
COVERSTORY
nome da un borgo della Val Brembana e offre tessuti dalla mano morbida ma strutturata, con effetti cromatici straordinari, ideali per rivestimenti di sedute, imbottiti e cuscini
Un omaggio alla tradizione, esaltato dall'innovazione.
In purezza, invece, troviamo AMBRA, un filato 100% in lino prodotto con il metodo della filatura a secco, che conferisce ai tessuti massima resistenza e versatilità, per creazioni dal fascino perpetuo che vestono gli arredi e gli interior con eleganza. Linificio e Canapificio Nazionale, parte del Gruppo
Marzotto e prima filatura liniera a ricevere la certificazione B Corp™, progetta da 150 anni filati di lino ad alta versatilità. Questi filati, scelti dalle tessiture di tutto il mondo per creare tessuti di alta qualità destinati ai più autorevoli brand dell'home design, sono il risultato di una sofisticata combinazione di innovazione, tecnologia, flessibilità e qualità.
IL LINO: LA SCELTA SOSTENIBILE
PER IL FUTURO
Il lino è la fibra naturale europea più sostenibile, grazie al suo ridotto consumo di acqua e alla bassa necessità di agenti chimici nella coltivazione e filatura. La pianta contribuisce, inoltre all'assorbimento dell'anidride carbonica, non produce scarti ed è completamente biodegradabile.
Con la sua bellezza senza tempo, la sua resistenza e le sue proprietà ecologiche, il lino è destinato a diventare la fibra tessile green del futuro, perfetta per creare ambienti eleganti e confortevoli in ogni stagione.
textures 11
ASCOLTIAMO L’AD PIERLUIGI FUSCO GIRARD
Il lino è da sempre utilizzato nel tessile per la casa, come è cambiata la sua percezione da parte del consumatore? esiste un lino moderno?
Il lino è stato tradizionalmente utilizzato nel tessile per la casa e nel corso del tempo la sua percezione da parte dei consumatori è cambiata.
Oggi, è riconosciuto come un tessuto di alta qualità moderno e sostenibile, apprezzato per la sua eleganza, resistenza durevolezza e proprietà benefiche.
Oltre a mantenere la sua nobiltà e prestigio, il lino moderno si distingue per la capacità di adattarsi alle esigenze contemporanee di sostenibilità, qualità e bellezza.
Qual è il ruolo del lino nell'arredamento sostenibile e come si posiziona rispetto ad altre fibre?
Il lino gioca un ruolo fondamentale nell'arredamento sostenibile grazie alla sua incredibile capacità di combinare estetica, comfort e rispetto per l'ambiente. A differenza delle fibre sintetiche, il lino è completamente naturale, biodegradabile e richiede quantità d'acqua significativamente inferiori per la sua coltivazione. La sua produzione emette meno anidride carbonica e non richiede l'uso intensivo di pesticidi o fertilizzanti chimici, posizionandolo come una delle scelte più ecologiche e salutari per gli interni.
issue036 www.linificio.it textures 12 COVERSTORYLINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE
Quando parliamo di lino europeo è possibile evidenziare la superiorità di questa fibra rispetto al lino di altre provenienze?
Quando si confronta il lino europeo con quello di altre provenienze, emerge la superiorità della fibra europea in termini di lavorazione e durata. Il lino europeo è considerato più pregiato per diverse ragioni, tra cui la qualità delle fibre, le tecniche di lavorazione avanzate
e l'attenzione alla sostenibilità. La coltivazione e lavorazione del lino in Europa sono caratterizzate da standard elevati che contribuiscono a produrre un tessuto di eccellenza. Questa superiorità si riflette nella resistenza, morbidezza e durabilità del lino europeo rispetto a quello proveniente da altre regioni.
UNA SOSTENIBILITÀ CERTIFICATA
Come anticipato Linificio e Ca-
napificio Nazionale è la prima filatura liniera in Europa ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione B Corp™. Per ottenere questa certificazione, un'azienda deve soddisfare alti standard di performance sociale, ambientale, di responsabilità e trasparenza. La certificazione B Corp™ è rilasciata dal certificatore internazionale B Lab, un'organizzazione non profit che promuove lo sviluppo di un'economia più equa, inclusiva e rigenerativa.
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THE RENAISSANCE OF LINEN IN FURNISHING
HEALTHY, SUSTAINABLE AND HIGH-PERFORMANCE: FLAX, THE GREEN TEXTILE FIBER OF THE FUTURE, FOR ALLSEASON FURNITURE.
Linen, known scientifically as Linum usitatissimum, is a fiber that combines innate beauty, inherent sustainability and timeless elegance, making it an excellent choice not only for fashion but also for interior design.
LINEN: A VALUABLE MATERIAL FOR FURNITURE
This natural fiber, prized for its hypoallergenic, thermoregulatory, antistatic, breathable properties and high moisture-absorbing power, proves ideal for home design in all seasons, offering a healthy and eco-friendly alternative to commonly used synthetic fibers, making it perfect for clothing and household linens. It is ideal for interior design, where it can help create rooms with a refined or country chic style, highlighting the beauty and durability of fabrics.
ANTEA AND AMBRA LINEN INNOVATIONS AND CREATIONS
High-performance yarns suitable for interior design include ANTEA and AMBRA, designed by Linificio and Canapificio Nazionale. ANTEA, a yarn composed by 70 % linen and 30 % wool, takes its name from a village in the Brembana Valley and offer fabrics with a soft yet textured hand and extraordinary color effects, ideal for upholstery for seating, padding and cushions.
A tribute to tradition, enhanced by innovation. In purity, however, we find AMBRA, a 100 % linen yarn produced by the dry spinning method, which gives fabrics maximum strength and versatility, for creations with perpetual appeal that dress furniture and interiors with elegance. Linificio e Canapificio Nazionale, part of the Marzotto Group and the first linen spinning mill to receive B Corp™ certification, has been designing highly versatile linen yarns for 150 years.
These yarns, chosen by weaving mills around the world to create high-quality fabrics for the most influential home design brands, are the result of a sophisticated combination of innovation, technology, flexibility and quality.
FLAX: THE SUSTAINABLE CHOICE FOR THE FUTURE
Flax stands out as Europe's most sustainable natural fiber because of its low water consumption and low need for chemicals in cultivation and spinning. The plant also contributes to carbon dioxide absorption, produces no waste and is completely biodegradable.
With its timeless beauty, durability and ecological properties, linen is set to become the green textile fiber of the fu-
ture, perfect for creating elegant and comfortable environments in every season.
LET’S LISTEN TO THE CEO PIERLUIGI FUSCO GIRARD
Linen has always been used in home textiles, how has consumer perception of it changed? Is there such a thing as modern linen?
Linen has traditionally been used in home textiles, and over time its consumer perception has changed.
Today, it is recognized as a high-quality modern and sustainable fabric, valued for its elegance, durability, and beneficial properties.
In addition to maintaining its nobility and prestige, modern linen is distinguished by its ability to adapt to contemporary demands for sustainability, quality, and beauty.
What is the role of flax in sustainable furniture and how does it stand out against other fibers?
Linen plays a key role in sustainable furniture because of its incredible ability to combine aesthetics, comfort and environmental friendliness. A difference from synthetic fibers, linen is completely natural, biodegradable and requires significantly less water for its cultivation. Its production emits less carbon dioxide and does not require the intensive use of pesticides or chemical fertilizers, positioning it as one of the most environmentally friendly and healthy choices for interiors.
When we talk about European flax, is it possible to point out the superiority of this fiber over flax from other origins?
When comparing European flax with flax from other origins, the superiority of European fiber in terms of processing and durability emerges. European flax is considered more valuable for several reasons, including fiber quality, advanced processing techniques, and a focus on sustainability. The cultivation and processing of flax in Europe are characterized by high standards that help produce a fabric of excellence. This superiority is reflected in the strength, softness and durability of European flax compared to flax from other regions.
CERTIFIED SUSTAINABILITY
Linificio e Canapificio Nazionale is the first linen spinning mill in Europe to be awarded the prestigious B Corp™ certification. To obtain this certification, a company must meet high standards of social, environmental performance, accountability, and transparency. B Corp™ certification is issued by the international certifier B Lab, a nonprofit organization that promotes the development of a more equitable, inclusive, and regenerative economy.
issue036 www.linificio.it textures 14 COVERSTORYLINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE
english text
writer Beatrice Guidi e
UNA STORIA ESEMPLARE
Nella foto sopra: Alberto Corti
e Vittorino Lanza
Nella foto a destra: i fondatori
Monticolor, Alberto Corti, Fulvio e Vittorino Lanza
Nella pagina a destra:
Isabella e Matteo Lanza
Parliamo in queste pagine di una realtà del nostro settore tessile che unisce storicità, ampiezza di gamma e caleidoscopica capacità di proposta, servizio esasperato al cliente ed eccellenza tecnologica, infine attenzione incondizionata alla sostenibilità e alle sue richieste.
Per questo una visita a Monticolor oggi significa un’opportunità unica di raccontare le best practice e le iniziative di reazione a dinamiche complesse. È attraverso la forma di una breve tavola rotonda che vede protagonisti Alberto Corti e Vittorino Lanza (con Fulvio Lanza soci del-
l’azienda) e Matteo Lanza e Isabella Lanza (che si unisce a noi in chiusura e ci accompagna nella visita ai reparti) in rappresentanza della nuova generazione presente in azienda, in una conversazione con Beatrice Guidi e Pietro Ferrari della rivista Texture che affrontiamo i temi più stringenti dell’attualità del settore.
GLI SCENARI
Alberto Corti – Qual è la situazione di mercato che percepite nel primo trimestre del 2024?
Pietro Ferrari – Per quel che
issue036
textures 16 INCONTRI MONTICOLOR
Pietro Ferrari www.monticolor.com
MONTICOLOR RACCONTA IN UNA CONVERSAZIONE NELLA PROPRIA SEDE A MONTIRONE, IN PROVINCIA DI BRESCIA, LA SUA VISIONE DEL SETTORE E DELLE SUE DINAMICHE ALLA LUCE DI UN’ESPERIENZA AMPIA E CONSOLIDATA.
possiamo registrare da conversazioni informali in fiera e nelle nostre visite nelle aziende registriamo la percezione di una situazione difficile, di una contrazione dei mercati e di cali del fatturato che, in singole aziende, oscillano tra il venti e il trenta per cento, anche se non ci sembra che questa percezione venga messa sufficientemente in relazione con una situazione geopolitica che non potrebbe essere più minacciosa. Questa situazione potrebbe sbloccarsi in maniera repentina sulla base di fattori politici (elezioni statunitensi, elezioni europee, risoluzione in ogni direzione di conflitti in corso) e determinare come altri eventi di scala mondiale (fine della pandemia nel 2022, stabilizzazione dei prezzi dell’energia e altro) rimbalzi e recuperi che potranno cambiare radicalmente gli scenari macroeconomici e i conti delle aziende.
Alberto Corti – È vero che il cambiamento, nelle ultime decadi, è sempre più veloce: le aziende devono essere in grado di leggerlo in anticipo per riuscire a farvi fronte. In effetti, non c’è mai un momento di stasi, pensiamo all’ultimo triennio: crescita nel 2022, te nuta nel 2023, assestamento nel 2024.
Vittorino Lanza – Il calo dei costi, prima delle materie poi dell’energia ha consentito ai produttori di abbassare i prezzi. Ottenere questo risul tato non è stato semplice come dirlo: noi coi nostri trenta mi liardi di fatturato abbiamo su bito un calo limitato al 10 per cento, ma questo è stato frutto di un dialogo continuo e impe gnativo con i clienti per capire le loro esigenze, per interpre tare le loro necessità e proget
tare comportamenti e azioni necessarie a chi ha bisogno di spunti e di idee di servizio. A livello economico è stato ancora un anno di soddisfazione, i risultati di questo impegno sono arrivati. Alberto Corti – Se non lo raccontiamo è difficile avere un’idea di quello che è stato l’impegno dell’azienda nel suo complesso e di ciascuno dei suoi reparti: più di trecento appuntamenti gestiti a Pitti con dodici articoli discussi per ogni appuntamento, migliaia
di teli o di cartelle realizzate. Non solo: pensiamo anche alla messa a punto del book grande, del book piccolo, di tutte le cartelle colore, di tutti i punti che proponiamo, questo soprattutto nel settore maglieria.
Non dimentichiamo l’impegno richiesto dalla necessità di muoversi: abbiamo persone che vanno da New York a Tokyo. La comprensione delle esigenze dei clienti è fondamentale per far uscire prodotti customizzati ad hoc per loro.
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Pietro Ferrari – Una rivoluzione nel modo di gestire i contatti…
Alberto Corti – Consideriamo che ormai la fiera è solo un’attività, per importante che sia, che completa tutto il resto, una gestione molto più complicata, articolata con strategie che si mettono a punto anche per far fronte a contingenze che emergono o a mercati che acquistano nuovo peso sugli scenari internazionali.
Anche le tempistiche classiche sono superate dalla velocità del mercato: appena liquidata la collezione invernale a Pitti Filati, arriva Feel the Yarn, poi ancora Pitti a giugno, poi di nuovo Feel the Yarn, Filo a Milano, poi Parigi, poi Londra, New York, Shenzen, la Corea, il Giappone: non c’è più stagionalità, perché si fa il giro del mondo e degli emisferi. Questo non significa che il fattore fiera perda importanza: rappresenta una voce di costo rilevante ma resta un appuntamento a cui non si può rinunciare e chi l’ha fatto in passato tende a rientrare. In questo contesto uno step genera un altro e non si può fermarsi. È un universo pieno di incognite: noi usciremo ai primi di maggio con una nuova collezione invernale, perché i brand più importanti li richiedono con largo anticipo: a metà maggio stiamo già organizzando un evento di incontro. È anche il bello del nostro lavoro ma alla fine il bilanciamento di tutte le esigenze e di tutte le dinamiche costa molta fatica.
Beatrice Guidi – In questo contesto conta anche per un’azienda della vostra storicità la capacità di gestire gli archivi tessili?
Alberto Corti – Il fatto degli archivi tessili per un’azienda
della nostra storicità è importante soprattutto quando si spazia per un mondo in cui la trasversalità è importante così come la condivisione delle cartelle.
PRODURRE IN TEMPO REALE
Pietro Ferrari – Naturalmente resta centrale il fattore produttivo, compresi i terzisti…
Alberto Corti – A monte possiamo contare su di una rete di terzisti molto bravi che lavorano ora con la lana, pur essendo noi partiti col sistema cotoniero: la nostra filosofia, su questo fronte, è che bisogna trovare chi sa fare, farlo crescere e aiutarlo.
Questo ci permette di ottenere un risultato importante: la capacità di gestire mercati diversi e tipologie diverse, cosa che crea il vantaggio di rendere meno sensibili le aziende alle oscillazioni del mercato. Per contro non sono mancati gli investimenti per portarci ad aumentare la nostra capacità di produzione interna, quando la rilevanza della qualità e della coerenza produttiva è primaria, o quando è necessario far conto su una capacità di risposta alle richieste del mercato.
Pietro Ferrari – In questo contesto quali sono i criteri che guidano in Monticolor l’investimento tecnologico?
Matteo Lanza – La flessibilità è il criterio principale che sta anche al centro nel resto delle fasi produttive: lotti piccoli vuol dire capacità d’organizzazione e di risposta a ogni esigenza del cliente
Un altro tema importante che non va trascurato sono gli innumerevoli controlli di qualità: il nostro filato, quando esce
dallo stabilimento, ha subito tutti i controlli pensabili.
UN SETTORE IN COSTANTE EVOLUZIONE
Pietro Ferrari – L’Europa oggi è un contesto operativo regolato e complesso ma come è partito questo settore nel dopoguerra?
Vittorino Lanza – Io sono nel tessile da parecchi decenni e ho visto enormi evoluzioni: artigiani che lavoravano in casa sono diventati delle imprese, poi momenti di crisi hanno spazzato via interi distretti. Dal punto di vista delle comunicazioni, non esistevano neanche i fax. Noi oggi gestiamo giornalmente centinaia di disposizioni di lavorazione, la digitalizzazione sempre più spinta è il nostro costante impegno di investimento. Un tempo si fornivano al cliente 50mila chili, oggi si spediscono le singole rocche, ragion per cui l’evoluzione può essere solo nella digitalizzazione, Non esistono alternative.
Alberto Corti – Chiaramente questo settore deve essere razionalizzato ma non è necessaria e nemmeno auspicabile una deregulation. Bisogna mettere al centro la fertilità del prodotto e il contesto in cui si crea il prodotto: si discute, si litiga, ma sono discussioni necessarie e sane.
IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ
Pietro Ferrari – Non posso nascondere il fatto che ci troviamo in una situazione in cui il tema della sostenibilità sta diventando un po’ pesante. Sono perplesso rispetto al volume di adempimenti, di certificazioni e di controlli richiesti alle aziende in parti-
issue036 www.monticolor.com textures 18 INCONTRI MONTICOLOR
colare nel settore tessile, un settore in cui sia a monte sia a valle sono molteplici gli elementi costitutivi: la “materia prima” nasce da tutti e tre i regni della natura ( minerale, vegetale e animale) ma anche dalla chimica di sintesi, le fasi di lavorazione sono così complesse a articolate da coinvolgere fonti energetiche, risorse idriche e materie prime in un intrico inestricabile, i volumi di produzione sono tali da generare (specialmente nella produzione di massa determinata dai consumi compulsivi creati dal fast fashion) un impatto sull’ambiente pesantissimo a livello di rifiuti, tale da rendere il tema della sostenibilità non solo molto oneroso ma anche molto difficile da gestire da parte delle aziende e generatore di costi importanti.
Alberto Corti – Alla fine questa pletora di adempimenti, che tuttavia rispondono in parte prevalente a un’esigenza reale, rischia alla fine di bloccare il meccanismo, perché non basta dedicare delle persone al ruolo di sustainability manager o simili ma si finisce per moltiplicare i centri di costo e per rendere la trattativa complessa e in parte ricattatoria tra i comprimari della filiera, arrivando a imballare il mercato. Nella presente contingenza, queste dinamiche pesano su un mercato che già è sotto pressione. Bisogna ricordare che la mission aziendale nel nostro settore è produrre tessuto non somministrare schemi di sostenibilità.
Vittorino Lanza – Consideriamo anche che, in un futuro prossimo, le richieste di requisiti di sostenibilità non
AN OUTSTANDING STORY
In these pages we talk about a reality in our textile sector that combines historicity, breadth of range and kaleidoscopic ability to offer, exasperated customer service and technological excellence, and finally unconditional attention to sustainability and its requests.
verranno solo dal brand finale ma anche dalla finanza: le banche privilegeranno sempre più i produttori che rispettano determinati adempimenti, il fattore finanziario è stato scelto per selezionare le aziende e per spingerle nella direzione della sostenibilità ma questo concetto dev’essere a sua volta sostenibile anche per i bilanci delle aziende e per i loro costi. Detto questo le dinamiche e le richieste della sostenibilità devono essere benvenute e sono più che sacrosante ma restiamo poco persuasi di fronte a schemi di sostenibilità per cui non esistono neanche enti certificatori. Alla piena sostenibilità, sotto tutti gli aspetti, bisogna arrivarci ma la filiera non è ancora pronta: ci vuole tempo perché chiedere tutto e subito in questo contesto non è possibile.
This is why a visit to Monticolor today means a unique opportunity to talk about best practices and initiatives in response to complex dynamics. It is through the form of a short round table featuring Alberto Corti and Vittorino Lanza (with Fulvio Lanza, company partners) and Matteo Lanza and Isabella Lanza (who joins us at the end and accompanies us on the visit to the departments) in represen-
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english text
tation of the new generation present in the company, in a conversation with Beatrice Guidi and Pietro Ferrari of Texture magazine which addresses the most pressing issues of current affairs in the sector.
THE SCENARIOS
Alberto Corti – What is the market situation you perceive in the first quarter of 2024?
Pietro Ferrari – From what we can record from informal conversations at the fair and in our visits to companies, we register the perception of a difficult situation, of a contraction of the markets and drops in turnover which, in individual companies, fluctuate between twenty and thirty percent, although it does not seem to us that this perception is sufficiently linked to a geopolitical situation that could not be more threatening.
This situation could be suddenly unblocked on the basis of political factors (US elections, European elections, resolution of ongoing conflicts in every direction) and determine how other events on a global scale (end of the pandemic in 2022, stabilization of energy prices and other) rebounds and recoveries that could radically change macroeconomic scenarios and company accounts.
Alberto Corti – It is true that change, in recent decades, is increasingly faster: companies must be able to read it in advance to be able to cope with it. In fact, there is never a moment of stasis, let's think about the last three years: growth in 2022, stability in 2023, stabilization in 2024. Vittorino Lanza – The drop in costs, first of materials and then of energy, has allowed producers to lower prices. Obtaining this result was not as simple as saying: we, with our thirty billion in turnover, suffered a drop limited to 10 percent, but this was the result of a continuous and demanding dialogue with customers to understand their needs, to interpret their needs and plan behaviors and actions necessary for those who need suggestions and service ideas. On an economic level it was another year of satisfaction, the results of this commitment have arrived.
Alberto Corti – If we don't talk about it, it is difficult to have an idea of the commitment of the company as a whole and of each of its departments: more than three hundred appointments managed at Pitti with twelve articles discussed for each appointment, thousands of sheets or folders made. Not only that: we also think about developing the large book, the small book, all the color charts, all the stitches we offer, especially in the knitwear sector. Let's not forget the commitment required by the need to move: we have people who go from New York to Tokyo. Understanding customer needs is essential to produce customized products specifically for them.
Pietro Ferrari – A revolution in the way of managing contacts…
Alberto Corti – We consider that the fair is now just an activity, however important it may be, which completes eve-
rything else, a much more complicated management, articulated with strategies that are also developed to deal with emerging contingencies or markets that acquire new weight on international scenarios.
Even the classic timings are overcome by the speed of the market: as soon as the winter collection at Pitti Filati has been sold, Feel the Yarn arrives, then Pitti again in June, then Feel the Yarn again, Filo in Milan, then Paris, then London, New York , Shenzen, Korea, Japan: there is no longer seasonality, because we go around the world and the hemispheres. This does not mean that the fair factor loses importance: it represents a significant cost item but it remains an event that cannot be missed and those who have done it in the past tend to return. In this context, one step generates another and you cannot stop. It's a universe full of unknowns: we will come out in early May with a new winter collection, because the most important brands request them well in advance: we are already organizing a meeting event in mid-May. It's also the beauty of our job but in the end balancing all the needs and all the dynamics costs a lot of effort.
Beatrice Guidi – In this context, does the ability to manage textile archives also matter for a company of your historicity?
Alberto Corti – The fact of textile archives for a company of our historicity is important especially when it spans a world in which transversality is important as is the sharing of folders.
PRODUCE IN REAL TIME
Pietro Ferrari – Naturally the production factor remains central, including subcontractors…
Alberto Corti – Upstream we can count on a network of very good subcontractors who now work with wool, even
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INCONTRI MONTICOLOR
though we started with the cotton system: our philosophy, on this front, is that we need to find those who know how to do it, make them grow and help them. This allows us to obtain an important result: the ability to manage different markets and different typologies, which creates the advantage of making companies less sensitive to market fluctuations.
On the other hand, there has been no shortage of investments to help us increase our internal production capacity, when the relevance of quality and production consistency is primary, or when it is necessary to rely on an ability to respond to market demands.
Pietro Ferrari – In this context, what are the criteria that guide Monticolor's technological investment?
Matteo Lanza – Flexibility is the main criterion which is also at the center in the rest of the production phases: small batches means ability to organize and respond to every customer need. Another important issue that should not be overlooked are the countless quality controls: our yarn, when it leaves the factory, has undergone all imaginable controls.
A CONSTANTLY EVOLVING SECTOR
Pietro Ferrari – Europe today is a regulated and complex operating context but how did this sector start in the post-war period?
Vittorino Lanza – I have been in the textile industry for several decades and I have seen enormous evolutions: artisans who worked at home became businesses, then moments of crisis wiped out entire districts. From a communications perspective, faxes didn't even exist. Today we manage hundreds of processing orders every day, increasingly advanced digitalisation is our constant investment commitment.
Once upon a time 50 thousand kilos were supplied to the customer, today individual packages are shipped, which is why evolution can only be in digitalisation. There are no alternatives.
Alberto Corti – Clearly this sector must be rationalized but deregulation is neither necessary nor desirable. We need to put the fertility of the product and the context in which the product is created at the centre: we discuss, we argue, but they are necessary and healthy discussions. The theme of sustainability - Pietro Ferrari – I can't hide the fact that we find ourselves in a situation where the issue of sustainability is becoming a bit heavy. I am perplexed by the volume of obligations, certifications and controls required of companies, particularly in the textile sector, a sector in which there are multiple constituent elements both upstream and downstream: the "raw material" comes from all three kingdoms of nature (mineral, vegetal and animal) but also of synthetic chemistry, the processing phases are so complex and articulated that they involve energy sources, water resources and raw materials in an inextricable tangle, the production volumes are such as to generate (especially in mass production determined by the compulsive consumption created by fast fashion) a very heavy impact on the environment in terms of waste, such as to make the issue of sustainability not only very onerous but also very difficult for companies to manage and generates significant costs .
Alberto Corti – In the end this plethora of obligations, which however mainly respond in part to a real need, ultimately risks blocking the mechanism, because it is not enough to dedicate people to the role of sustainability manager or similar but we end up multiplying the centers of cost and to make the negotiation complex and partly blackmailing between the supporting players in the supply chain, leading to packaging the market. In the current situation, these dynamics weigh on a market that is already under pressure. It must be remembered that the company mission in our sector is to produce fabric, not to administer sustainability schemes.
Vittorino Lanza – We also consider that, in the near future, requests for sustainability requirements will not only come from the final brand but also from finance: banks will increasingly favor producers who comply with certain obligations, the financial factor has been chosen to select the companies and to push them in the direction of sustainability but this concept must in turn also be sustainable for companies' budgets and their costs. Having said this, the dynamics and requests of sustainability must be welcomed and are more than sacrosanct but we remain unpersuaded when faced with sustainability schemes for which there are not even certification bodies.
We need to get to full sustainability, in all aspects, but the supply chain is not yet ready: it takes time because asking for everything immediately in this context is not possible.
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writer Pietro Ferrari
PASSATO E FUTURO
Incontriamo a Milano Ornella Bignami con cui facciamo il punto sul tema dell'insegnamento della bellezza tessile e della qualità del vestire in un momento complesso del nostro tempo.
Pietro Ferrari – Formazione e didattica, un tema a cui tu ti sei sempre dedicata e che oggi cresce sempre più nei tuoi interessi professionali, come è oggi il tuo percorso in questo ambito?
Ornella Bignami – Ho cominciato veramente molti anni fa, nell'ambito delle aziende con cui ho collaborato, a partire dalla Montefibre.
Con l'apertura del suo Centro Design, l'azienda ha sempre
promosso degli incontri sia con le aziende che con gli studenti per diffondere la conoscenza dei propri materiali. Con il Centro Design, Montefibre ha dato inoltre inizio alla
ricerca delle tendenze, attività che in Italia non faceva ancora nessuno.
Sono stati anni di innovazione, perché non c'erano bureau de style e neanche organizzazioni che si occupassero della ricerca e della diffusione dei trend. Al Centro Design della Montefibre, io mi sono sempre occupata della presentazione dei trend e in particolare della maglieria dal punto di vista delle fibre, dei filati, dei colori e dello sviluppo di nuovi prodotti.
È stato un momento di evoluzione a cui hanno contribuito anche molte aziende per far conoscere meglio i loro prodotti non solo al mercato ma
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CULTURATESSILE
DIDATTICA E CREATIVITÀ, TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ IN UNA CONVERSAZIONE CON ORNELLA BIGNAMI.
anche a tutti gli operatori, rispondendo all'interesse da parte delle scuole di arricchire la formazione che veniva offerta agli studenti.
Tra gli altri ho collaborato per diversi anni con Shima Seiki, in particolare per il progetto Wholegarment, alla cui diffusione ho contribuito attraverso incontri e sfilate.
Un progetto a cui tengo particolarmente oggi sono gli incontri formativi che svolgo per conto di Alliance for European Flax-Linen & Hemp, che riscuotono molto interesse da tutte le scuole di moda e dalle scuole professionali tessili. L’obiettivo è di far conoscere in modo approfondito la storia, le caratteristiche, la qualità del lino e della canapa europee, ma è anche l’occasione per ampliare l’informazione legata ai prodotti, filati e tessuti in merito all’origine, alla tracciabilità, all’impatto sull’ambiente, le persone, il clima, l’approccio etico e naturalmente la circolarità dei prodotti. Questo impegno mi dà una grandissima soddisfazione, perché sempre più gli studenti in questi ultimi anni del dopo Covid si sono resi conto di dover arricchire la propria conoscenza con informazioni più approfondite relative alla sostenibilità e alla certificazione per poter con responsabilità progettare le loro creazioni.
Ultimamente anche Istituti e Università che si occupano di comunicazione del fashion hanno aderito ai miei incontri, come ad esempio lo IULM per gli studenti del suo Master di Management del Made in Italy – Consumi e Comunicazione della Moda, del Design e del Lusso. È indispensabile infatti comunicare con preci-
sione e trasparenza ed evitare il greenwashing. La risposta degli studenti è stata molto positiva con un dialogo caratterizzato da grande curiosità e interesse.
NON SMETTERE
MAI DI IMPARARE
Pietro Ferrari – Questo tema della sostenibilità come va comunicato agli studenti?
Ornella Bignami – Sostenibilià è un termine ormai generico, io preferisco parlare di tracciabilità, ovvero di sapere come, quando, dove e perché, in quali condizioni i prodotti vengono realizzati, sia che si tratti di materiali naturali o chimici. Illustro anche le possibili soluzioni sostenibili. Per esempio in una recente
newsletter che ho realizzato per il Consorzio promozione filati, ho parlato del cotone e delle sue problematiche e dell’alternativa del cotone organico o bio, di cui esistono peraltro quantitativi limitati. Ho evidenziato le differenze produttive del cotone tradizionale, sulla cui qualità comunque non c'è discussione, ma richiamando l’attenzione sull’impatto ambientale della coltivazione, sul consumo d'acqua, sull’uso di anticrittogamici, di soluzioni antiparassitarie e di altri interventi chimici. Il capo che indossiamo, pur essendo un prodotto confortevole, porta con sé tutte queste problematiche. Il cotone organico, invece, viene coltivato in piccoli ap-
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pezzamenti da famiglie di coltivatori diretti che ricavano dall'acqua piovana le risorse per l'irrigazione, che non utilizzano anticrittogamici, che si avvalgono insetti antagonisti per eliminare o limitare i parassiti, coltivano e raccolgono a mano. È un lavoro che richiede notevoli interventi manuali per il quale chi ha a cuore la sostenibilità deve essere disposto a riconoscerne e a pagarne il valore. Tutto questo va spiegato, ma senza demonizzare nessuna risorsa, nemmeno il poliestere o il nylon di nuova generazione o riciclato. Dobbiamo dunque essere coerenti con noi stessi se vogliamo esercitare una parte attiva per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità stabiliti dalle Nazioni Unite.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E INTELLIGENZA UMANA
Ornella Bignami –Quando parliamo di intelligenza artificiale dobbiamo apprezzare e valorizzare pienamente l'enorme massa di informazioni e di correlazioni che vengono fornite, ma dobbiamo anche avere ben chiaro che l’ AI non ha una visione creativa del futuro. Recentemente in una riunione per Intertextile ho sottolineato l'importanza dell'intelligenza artificiale, ma ho anche evidenziato che l'uomo, pur sbagliando a volte, può creare mettendo in relazione sogni, aspettative, intuito.
Pietro Ferrari – Constatiamo che nei diversi settori che le nostre riviste seguono c'è una prossi-
mità sempre maggiore tra la creatività e lo strumento tecnico produttivo...
Ornella Bignami – Certamente lo sviluppo tecnologico ha investito non solo le materie, ma anche, processi, finissaggi. L’ultima edizione di ITMA ha evidenziato un grande passo avanti in questo senso. Mi riferisco ad un settore che conosco particolarmente, quello delle macchine per maglieria.
Numerose sono le collaborazioni tra i produttori di macchine a tecnologia avanzata e gli Istituti di Moda che si sono resi conto dell’importanza di inserire l’esperienza produttiva a supporto del percorso creativo.
Va però chiarito che le scuole di moda non debbono formare dei programmatori, ma piuttosto dei creativi che, conoscendo cosa è possibile fare
con le nuove tecnologie e avendo una base su come trasferire al programmatore la propria idea con il linguaggio giusto e le informazioni corrette, possono lavorare con maggiore consapevolezza. Andremo sempre più in questa direzione, senza trascurare la creatività e il sogno, ma sempre tenendo conto del fatto che un capo alla fine va indossato. Quest’anno ho collaborato con l’Istituto Secoli per dar vita al Master della Maglieria, con la disponibilità di un laboratorio ed interventi mirati di filatori e maglifici per rafforzare sempre di più la relazione tra creativi e prodotto.
Pietro Ferrari – Chi sono i giovani a cui ci rivolgiamo?
Ornella Bignami – Siamo di fronte ad un mondo multietnico con una comunicazione a volte complessa, tuttavia noto che la maggior parte degli studenti è interessata e sempre più attenta a partecipare a tutte le fasi del processo creativo. Poi ci sono aspirazioni a volta altissime che non sempre possono essere raggiunte ed è altrettanto chiaro che nel tessile e fashion, più forse che in altri settori, la creatività è trasversale in tutti i passaggi produttivi.
Pietro Ferrari – In questo ambito cosa ne sarà della tradizione?
Ornella Bignami – È nostro compito avvicinare i giovani alla conoscenza della cultura e della tradizione di un prodotto, elementi importanti della sua qualità.
Le tradizioni e la storia della moda un humus importante da cui guardare al futuro con emozione.
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PAST AND FUTURE
We meet Ornella Bignami in Milan with whom we take stock of the topic of teaching textile beauty and the quality of clothing in a complex moment of our time.
Pietro Ferrari – Training and teaching, a theme to which you have always dedicated yourself and which today is increasingly growing in your professional interests, what is your path in this area like today?
Ornella Bignami – I really started many years ago, within the companies I collaborated with, starting with Montefibre. With the opening of its Design Center, the company has always promoted meetings with both companies and students to spread knowledge of its materials. With the Design Center, Montefibre also began researching trends, an activity that no one had yet done in Italy. They were years of innovation, because there were no bureau de style or even organizations that dealt with the research and diffusion of trends. At the Montefibre Design Center, I have always dealt with the presentation of trends and in particular knitwear from the point of view of fibres, yarns, colors and the development of new products. It was a moment of evolution to which many companies also contributed to make their products better known not only to the market but also to all operators, responding to the interest of schools in enhancing the training offered to students.
Among others, I have collaborated for several years with Shima Seiki, in particular for the Wholegarment project, to whose diffusion I contributed through meetings and fashion shows.
A project that I am particularly interested in today are the training meetings that I carry out on behalf of the Alliance for European Flax-Linen & Hemp, which receive a lot of interest from all fashion schools and professional textile schools. The objective is to make the history, characteristics and quality of European linen and hemp known in depth, but it is also an opportunity to broaden the information linked to the products, yarns and fabrics regarding the origin, traceability, the impact on the environment, people, the climate, the ethical approach and of course the circularity of the products.
This commitment gives me great satisfaction, because more and more students in these last post-Covid years have realized that they need to enrich their knowledge with more in-depth information relating to sustainability and certification in order to be able to responsibly design their creations.
Lately, even institutes and universities that deal with fashion communication have joined my meetings, such as the IULM for the students of its Master of Management of Made in
Italy - Consumption and Communication of Fashion, Design and Luxury. In fact, it is essential to communicate with precision and transparency and avoid greenwashing. The response from the students was very positive with a dialogue characterized by great curiosity and interest.
NEVER STOP LEARNING
Pietro Ferrari – How should this topic of sustainability be communicated to students?
Ornella Bignami – Sustainability is now a generic term, I prefer to talk about traceability, that is, knowing how, when, where and why, in what conditions the products are made, whether they are natural or chemical materials. I also illustrate possible sustainable solutions.
For example, in a recent newsletter that I created for the Yarn Promotion Consortium, I talked about cotton and its problems and the alternative of organic or bio cotton, of which there are also limited quantities. I highlighted the production differences of traditional cotton, on the quality of which there is no discussion, but drawing attention to the environmental impact of cultivation, water consumption, the use of fungicides, pesticide solutions and other interventions chemists.
The garment we wear, despite being a comfortable product, brings with it all these problems. Organic cotton, on the other hand, is grown in small plots by families of direct farmers who obtain irrigation resources from rainwater, who do not use fungicides, who use antagonistic insects to eliminate or limit parasites, who cultivate and harvest by hand. It is a job that requires significant manual interventions for which those who care about sustainability must be willing to recognize and pay the value.
All this must be explained, but without demonizing any resource, not even new generation or recycled polyester or nylon.
We must therefore be consistent with ourselves if we want to play an active part in achieving the sustainability objectives established by the United Nations.
ARTIFICIAL INTELLIGENCE AND HUMAN INTELLIGENCE
Ornella Bignami – When we talk about artificial intelligence we must fully appreciate and valorise the enormous mass of information and correlations that are provided, but we must also be clear that AI does not have a creative vision of the future. Recently in a meeting for Intertextile I underlined the importance of artificial intelligence, but I also highlighted that man, despite making mistakes at times, can create by relating dreams, expectations and intuition.
Pietro Ferrari – We note that in the various sectors that our magazines follow there is an ever-increasing proxi-
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mity between creativity and the technical productive tool...
Ornella Bignami – Technological development has certainly affected not only materials, but also, processes and finishes. The latest edition of ITMA highlighted a big step forward in this sense. I am referring to a sector that I am particularly familiar with, that of knitting machines. There are numerous collaborations between manufacturers of advanced technology machines and fashion institutes who have realized the importance of including production experience to support the creative path.
However, it should be clarified that fashion schools must not train programmers, but rather creative people who, knowing what is possible to do with new technologies and having a basis on how to transfer their idea to the programmer with the right language and the correct information, they can work with greater awareness. We will go more and more in this direction, without neglecting creativity and dreams, but always taking into account that a garment must be worn, after all.
This year I collaborated with the Secoli Institute to create the Knitwear Master, with the availability of a laboratory and targeted interventions by spinners and knitters to increasingly strengthen the relationship between creatives and product.
Pietro Ferrari – Who are the young people we are targeting?
Ornella Bignami – We are faced with a multi-ethnic world with sometimes complex communication, however I notice that the majority of students are interested and increasingly attentive to participating in all phases of the creative process.
Then there are sometimes very high aspirations that cannot always be achieved and it is equally clear that in textiles and fashion, more perhaps than in other sectors, creativity is transversal in all production steps.
Pietro Ferrari – What will become ‘tradition’ in this area?
Ornella Bignami – It is our task to bring young people closer to the knowledge of the culture and tradition of a product, important elements of its quality.
The traditions and history of fashion are an important humus from which to look to the future with emotion.
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TESSILE english text
CULTURA
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Ferrari
FILATI PER OGNI OCCASIONE
A Pitti Filati abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Chiara Serra, direttore creativo di Manifattura Sesia che ha fatto con noi il punto della situazione su questa importante realtà italiana.
Fondata nel 1963 Manifattura Sesia si è sempre distinta per l’attenta selezione delle materie prime e per la costante volontà di unire la ricerca di uno standard qualitativo elevato al rispetto per l’ambiente, percorrendo la strada di una moda sostenibile creata per durare nel tempo.
Oggi Manifattura Sesia è parte di Filidarte Group, una
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textures 28 A PITTI FILATI MANIFATTURA SESIA È UN PROTAGONISTA IN TUTTE LE EDIZIONI.
writer Pietro
www.manifatturasesia.it
PERCORSITESSILIMANIFATTURA SESIA
realtà che si propone come il polo di riferimento dei filati di eccellenza e del saper fare italiano al servizio della moda internazionale, con l’obiettivo di creare sinergie nel panorama troppo frammentato dell’industria italiana di settore.
Pietro Ferrari – Iniziamo parlando della vostra attuale presenza sul mercato.
Chiara Serra – La collezione che abbiamo presentato per la stagione PE 25 vanta una vasta proposta di articoli sostenuta da un importante numero di colori pronti a magazzino. Parliamo, all’incirca, di 1.850 colori spalmati su cotoni, sete, viscose, lini.
Pietro Ferrari – Quali sono i dettagli verso i quali pre-
state la massima attenzione?
Chiara Serra – Riteniamo che il servizio sia fondamentale per poter seguire i clienti nelle loro scelte e nello sviluppo dei campionari che oggi avvengono in tempi sempre più stretti. Ma il servizio non basta: Manifattura Sesia è riconosciuta per l’alta qualità e per la selezione molto attenta delle materie prime e anche perché, da tempi non sospetti, ha iniziato un percorso volto alla sostenibilità. Consideriamo soltanto come, già nel 1992, noi uscissimo con la Pura Lana Ecologica; una lana non tinta, non trattata, che manteneva i colori naturali dell'alpaca.
Pietro Ferrari – Sappiamo
che il tema della sostenibilità è un cardine della vostra realtà.
Chiara Serra – La sostenibilità è una cosa in cui abbiamo sempre creduto. Infatti, ormai, la maggior parte degli articoli nella nostra collezione è dotata di certificazioni GOTS, RWS, RMS, RAS, GRS. Nel 2018 abbiamo anche aderito al programma 4Sustainability. Crediamo fermamente che possa esistere uno sviluppo economico a lungo termine slegato da quello sociale e ambientale. Infatti, i brand della moda ci hanno scelti come partner strategici in quanto condividiamo gli stessi valori.
Pietro Ferrari – La customizzazione è un tema fonda-
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PERCORSITESSILIMANIFATTURA SESIA
mentale nel mondo tessile di oggi.
Chiara Serra – Noi customizziamo molto per i nostri clienti; facciamo mediamente più di un campione ad hoc al giorno su richiesta dei clienti. Anche se non tutti vanno a buon fine si tratta comunque di una ricerca stimolante, sono degli input che ci aiutano a creare le nostre collezioni e a elaborare delle novità per i clienti, offrendo loro anche filati in esclusiva.
Spesso si tratta di clienti affezionati che sono con noi da anni. In questi casi si crea un rapporto che va oltre al semplice fornitore-cliente.
Pietro Ferrari – Qual è la vostra cifra stilistica?
Chiara Serra – La nostra è una collezione classica dalle fantasie sobrie nella logica del quiet luxury.
Una parte della collezione abbraccia anche il mondo delle paillettes volte al mercato del lusso che personalizziamo in mille modi, lavorando sulle misure e sui colori, inserendo anche il logo del cliente quando richiesto.
Pietro Ferrari – Quali novità avete presentato in questa collezione?
Chiara Serra – Abbiamo presentato degli articoli in cotone con texture mosse, una seta dalla struttura molto particolare che si presta alla realizzazione di frange in quanto non si sfilaccia al taglio.
Ci sono sete rilegate con un filo molto sottile di nylon che conferisce loro un effetto garza; dei cotoni/seta con paillettes trasparenti e riflettenti oppure stampate e filati dall’aspetto metallico.
Abbiamo presentato anche nuovi filati tecnici termoindurenti che consentono di lavo-
rare sulle trasparenze e sulla creazione di aspetti tridimensionali.
Pietro Ferrari – Quindi creatività combinata a gusto e qualità, con quest'ultima al primo posto.
Chiara Serra – Aggiungerei scelta delle materie prime e attenzione alla scelta delle tintorie, sempre ai massimi livelli. Tutto deve essere perfetto, soprattutto quando si lavora con un'alta fascia di clientela.
Pietro Ferrari – Qual è il vostro rapporto con Pitti Filati?
Chiara Serra – Pitti Filati resta per noi la fiera di riferimento, una grande vetrina sul mondo a cui partecipiamo da più di trent’anni. Un appuntamento ormai irrinunciabile.
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YARNS FOR EVERY OCCASION AT PITTI FILATI MANIFATTURA SESIA IS A PROTAGONIST IN ALL EDITIONS.
At Pitti Filati we had the opportunity to meet Chiara Serra, creative director of Manifattura Sesia, who took stock of this important Italian company with us.
Founded in 1963, Manifattura Sesia has always stood out for its careful selection of raw materials and for its constant desire to combine the search for a high standard of quality with respect for the environment, following the path of sustainable fashion created to last.
Today, Manifattura Sesia is part of the Filidarte Group, a reality that proposes itself as the pole of reference for yarns of excellence and Italian know-how at the service of international fashion, with the aim of creating synergies in the too fragmented panorama of the Italian industry in this sector.
Pietro Ferrari – Let's start by talking about your current market presence.
Chiara Serra – The collection we presented for the S/S 25 season boasts a wide range of articles supported by a significant number of colours ready in stock. We are talking
about 1,850 colours spread over cottons, silks, viscoses, linens.
Pietro Ferrari – What are the details you pay the most attention to?
Chiara Serra – We believe that service is fundamental in order to be able to follow customers in their choices and in the development of samples, which today take place in ever stricter deadlines.
But service is not enough: Manifattura Sesia is recognised for its high quality and very careful selection of raw materials, and also because it has been on a path towards sustainability since time immemorial. Just consider how, back in 1992, we came out with Pure Ecological Wool; an undyed, untreated wool that retained the natural colours of the alpaca.
Pietro Ferrari – We know that sustainability is a cornerstone of your business.
Chiara Serra – Sustainability is something we have always believed in. In fact, by now, most of the items in our collection have GOTS, RWS, RMS, RAS, GRS certifications. In 2018, we also joined the 4Sustainability programme. We firmly believe that there can be long-term economic development unrelated to social and environmental develop-
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ment. In fact, fashion brands have chosen us as strategic partners as we share the same values.
Pietro Ferrari – Customisation is a key issue in today's textile world.
Chiara Serra – We customise a lot for our clients; on average, we do more than one ad hoc sample per day at the request of customers. Even if not all of them are successful, it is still stimulating research, they are inputs that help us to create our collections and come up with new items for our customers, also offering them exclusive yarns.
Often these are loyal customers who have been with us for years. In these cases a relationship is created that goes beyond the simple suppliercustomer.
Pietro Ferrari – What is your stylistic signature?
Chiara Serra – Ours is a classic collection with sober patterns in the logic of quiet luxury. Part of the collection also embraces the world of sequins aimed at the luxury market, which we customise in a thousand ways, working on sizes and colours, even inserting the customer's logo when requested.
Pietro Ferrari – What novelties have you presented in this collection?
Chiara Serra – We presented cotton items with wavy textures, a silk with a very particular structure that lends itself to fringing as it does not fray when cut. There are silks bound with a very fine nylon thread that gives them a gauze effect; cottons/silks with transparent and reflective sequins or printed and metallic-looking yarns.
We also presented new thermosetting technical yarns that allow us to work on transparencies and the creation of three-dimensional aspects. Pietro Ferrari – So creativity combined with taste and quality, with the latter coming first.
Chiara Serra – I would add choice of raw materials and attention to the choice of dyers, always at the highest level. Everything must be perfect, especially when working with with a high customer segment.
Pietro Ferrari – What is your relationship with Pitti Filati?
Chiara Serra – Pitti Filati remains for us the trade fair of reference, a great showcase to the world in which we have participated for more than thirty years. An appointment that cannot be missed.
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writer Michelle Marzoli
INNOVAZIONE E ARTE: FILMAR BRILLA A PITTI FILATI 2024
Ogni anno la partecipazione di Filmar a Pitti Filati è all’insegna dell'innovazione. Quest'anno, l'azienda bresciana ha deciso di andare “oltre”, combinando arte e tecnologia tessile in maniera creativa, attraverso una nuova collezione di filati e un'opera d'arte.
A Pitti Filati 2024, Filmar presenta una nuova collezione che esalta creatività e sostenibilità. Ogni linea di filati si distingue per le sue qualità uniche:
“Organic Cotton”: questa linea offre un approccio ecosostenibile con filati certificati GOTS, ponendo un forte accento sulla sostenibilità e la qualità.
“Crepe Twist”: caratterizzata dalla leggerezza e versatilità, questa linea è ideale per capi che combinano comfort e stile.
“Fresh Touch”: filati traspiranti, tattili e irregolari definiscono questa linea, perfetta per capi che offrono una sensazione unica al tatto.
“Upcycle”: utilizzando filati rigenerati, questa linea dimostra l'impegno di Filmar nella riduzione dell'impatto ambientale attraverso il riciclo.
moda e coscienza ambientale.
“Filoscozia Tricot”: qui, l'eleganza classica incontra la qualità superiore, creando capi senza tempo.
“Sparkling”: aggiunge un tocco di lusso ai capi grazie ai suoi riflessi metallici, perfetta per chi cerca un elemento distintivo.
“Flamed Mouline”: questa linea è nota per la sua tridimensionalità unica, offrendo una texture e un aspetto visivo ricchi.
sta linea è perfetta per coloro che desiderano esprimere la loro personalità attraverso i loro capi.
“Dream”: offre maglieria senza tempo, combinando qualità e design classico.
“Essential”: questa linea rappresenta un lusso silenzioso e biologico, ideale per chi apprezza la sobrietà e la qualità.
Una collezione che rappresenta l'impegno di Filmar verso l'innovazione e la sostenibilità.
“Oltre il Filo”: Un Connubio di Arte e Innovazione
"Oltre il Filo" opera artistica realizzata da Martin Lucchini
“Sporty Feeling”: pensata per uno stile dinamico, questa linea biodegradabile unisce
“Classic”: unisce comfort e stile, ideale per la vita quotidiana ma con un tocco di eleganza.
“
Fancy Mix”: caratterizzata da una maglieria vivace, que-
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www.filmar.it
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L'evento di quest'anno si arricchisce con “Oltre il Filo”, un'opera artistica realizzata da Martin Lucchini ed esposta allo stand Filmar. Questa creazione rappresenta una fusione unica tra la creatività artistica di Martin e l'identità distintiva di Filmar. Fondata oltre sessant'anni fa, Filmar Spa si è affermata come azienda punto di riferimento nella produzione e commercializzazione di filati a base cotone di qualità superiore per la maglieria d'alta moda. La creatività, la qualità e l'eleganza dei suoi prodotti la rendono una vera e propria icona nel mondo della moda, mentre il costante impegno verso la sostenibilità e l'innovazione nelle colorazioni riflette una visione d'avanguardia orientata al futuro.
Martin Lucchini, giovane e talentuoso artista fiorentino nato nel 1997, ha conquistato l'attenzione del mondo artistico con la sua innovativa tecnica della “String Art” o “Thread Art”. Attraverso l'in-
treccio di fili colorati, Lucchini crea opere visive tridimensionali e volti iconici, mostrando una straordinaria fusione di geometria, calcolo matematico e arte figurativa. Le sue performance live e le partecipazioni a eventi prestigiosi lo hanno consacrato come un talento emergente nell'ambito artistico contemporaneo. La collaborazione con Filmar offre a Martin Lucchini l'oppor-
tunità di esplorare e sperimentare con i filati dell'azienda come medium espressivo. L'artista ha trasformato la materia prima di Filmar in un'opera d'arte unica, basata su 180 km di filato colorato, proveniente da 36 rocche in 9 colori, uniti da 1.200 chiodi in una struttura in alluminio da 4,20 x 2,60 centimetri di altezza. La partecipazione di Filmar a Pitti Filati 2024 celebra non solo l'innovazione e l'arte nel tessile, ma segna anche un passo verso un futuro più sostenibile e responsabile. La nuova collezione di filati e l'opera "Oltre il Filo" sono il simbolo dell'impegno dell'azienda a unire arte, tecnologia, e una consapevole responsabilità verso l'ambiente e la società. english text
INNOVATION AND ART: FILMAR SHINES AT PITTI FILATI 2024
Every year, Filmar's participation at Pitti Filati is under the sign of innovation. This year, the Brescia-based company has decided to go "beyond", combining art and textile technology in a creative way, through a new collection of yarns and a work of art.
At Pitti Filati 2024, Filmar presents a new collection that enhances creativity and sustainability. Each yarn line is distinguished by its unique qualities:
"Organic Cotton": this line offers an ecofriendly approach with GOTS-certified yarns, placing a strong emphasis on sustainability and quality.
"Crepe Twist": characterised by its lightness and versatility, this line is ideal for garments that combine comfort and style.
"Fresh Touch": breathable, tactile and irregular yarns define this line, perfect for garments that offer a unique feel.
"Upcycle": using regenerated yarns, this line demonstrates Filmar's commitment to reducing environmental impact through recycling.
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A sinistra, lo stand Filmar a Pitti Filati.
In basso, Filmar alla 61esima edizione di Filo.
"Sporty Feeling": designed for a dynamic style, this biodegradable line combines fashion and environmental awareness.
"Filoscozia Tricot": here, classic elegance meets superior quality, creating timeless garments.
"Sparkling": adds a touch of luxury to garments thanks to its metallic reflections, perfect for those looking for a distinctive element.
"Flamed Mouline": this line is known for its unique three-dimensionality, offering rich texture and visual appeal.
"Classic": combines comfort and style, ideal for everyday life but with a touch of elegance.
"Fancy Mix": featuring vibrant knitwear, this
line is perfect for those who wish to express their personality through their garments.
"Dream": offers timeless knitwear, combining quality and classic design.
"Essential": this line represents quiet, organic luxury, ideal for those who appreciate understatement and quality.
A collection that represents Filmar's commitment to innovation and sustainability.
'Beyond the Thread': a Combination of Art and Innovation this year's event is enriched with
'Beyond the Thread', an artistic work created by Martin Lucchini and exhibited at the Filmar stand. This creation represents a unique fusion of Martin's artistic creativity and Filmar's distinctive identity.
Founded over sixty years ago, Filmar s.p.a. has established itself as a benchmark company in the production and marketing of superior quality cotton-based yarns for high fashion knitwear. The creativity, quality and elegance of its products make it a true icon in the fashion world, while its constant commitment to sustainability and innovation in colouring reflects a futureoriented avant-garde vision.
Martin Lucchini, a young and talented Florentine artist born in 1997, has captured the attention of the art world with his innovative 'String Art' or 'Thread Art' technique. By weaving coloured threads, Lucchini creates three-dimensional visual works and iconic faces, displaying an extraordinary fusion of geometry, mathematical calculation and figurative art. His live performances and participations in prestigious events have established him as an emerging talent in contemporary art.
The collaboration with Filmar offers Martin Lucchini the opportunity to explore and experiment with the company's yarns as an expressive medium. The artist transformed Filmar's raw material into a unique work of art, based on 180 km of coloured yarn from 36 cones in 9 colours, joined by 1,200 nails in a 4.20 x 2.60 cm high aluminium structure.
Filmar's participation in Pitti Filati 2024 not only celebrates innovation and art in textiles, but also marks a step towards a more sustainable and responsible future. The new yarn collection and the work 'Beyond the Yarn' symbolise the company's commitment to combine art, technology, and a conscious responsibility towards the environment and society.
issue036 www.filmar.it textures 36 PERCORSITESSILIFILMAR
Telo di Shima Seiki in collaborazione con Filmar
SALVARE I GHIACCIAI
Geotessili realizzati con fibre biodegradabili LENZING™ per proteggere i ghiacciai ed evitare l'inquinamento da microplastica, mentre una rete di si impegna a riciclare i geotessili alla fine del loro ciclo di vita per dare loro una seconda vita come indumento
Il Gruppo Lenzing, fornitore leader di cellulosa rigenerata per l’industria tessile e dei tessuti non tessuti, ha creato un concetto unico e innovativo che contribuisce alla protezione sostenibile dei nostri ghiacciai ispirando allo stesso tempo un’azione collettiva per pratiche sostenibili e un’economia circolare nel settore dei non tessuti e dei tessuti non tessuti. catena del valore tessile. La presentazione intitolata “Glacial Threads: From Forests to Future Textiles” ha avuto luogo nell’ambito delle celebrazioni della Giornata internazionale delle foreste presso il Palazzo delle Nazioni, Ufficio delle Nazioni Unite, Ginevra. Lo scioglimento dei ghiacciai è gravemente influenzato dal riscaldamento globale. I geotessili vengono utilizzati per proteggere il ghiaccio e la neve. Tuttavia, i non tessuti utilizzati a questo scopo sono costituiti da fibre di origine fossile, che consentono alle microplastiche di entrare nella valle attraverso i corsi d’acqua e possono entrare nella catena alimentare attraverso piccoli
UN
organismi e animali. I non tessuti realizzati con fibre cellulosiche LENZING™, che sono biodegradabili alla fine del loro ciclo di vita e possono essere completamente riciclati, sono la soluzione sostenibile a questo problema.
La copertura di una piccola area con il nuovo materiale in fibre LENZING™ è stata testata per la prima volta durante un test sul campo sul ghiacciaio dello Stubai. Quattro metri di ghiaccio sono stati salvati dallo scioglimento. Ciò è stato confermato da uno studio condotto dall'Università di Innsbruck e dagli operatori austriaci degli impianti di risalita sul ghiacciaio dello Stubai in Tirolo (Austria). Nel 2023 il progetto pilota è stato esteso
con successo a tutti i ghiacciai austriaci frequentati dai turisti. «Siamo lieti dei risultati positivi e vediamo il progetto come una soluzione sostenibile per la protezione dei ghiacciai –non solo in Austria, ma anche oltre i confini del Paese», dichiara Berndt Köll, Emerging Business Development presso Lenzing. L'anno scorso il progetto ha ottenuto anche il primo posto ai prestigiosi Swiss BIO TOP Awards per le innovazioni del legno e dei materiali.
IMPEGNO PER LA CIRCOLARITÀ
Lenzing considera questo progetto di innovazione pionieristico come un’opportunità per ispirare un’azione collabora-
textures 37 issue036 writer Redazione www.lenzing.com SPAZIOGREENLENZING
CONCETTO INNOVATIVO CHE COMBINA LA PROTEZIONE SOSTENIBILE DEI GHIACCIAI E LA CIRCOLARITÀ PER IL TESSILE.
tiva verso pratiche sostenibili e circolarità nella catena del valore tessile. Insieme a una rete di partner impegnati e innova
tivi, Lenzing sta lavorando alla trasformazione dei geotessili in nuove fibre tessili dando loro una seconda vita come indu
mento. L'utilizzo dei geotessili è solitamente limitato a due anni, trascorsi i quali i non tessuti verrebbero smaltiti. Nella prima fase del progetto pilota, il riciclaggio dei non tessuti realizzati per l’uso geotessile è stato testato con successo ed è stata prodotta una “Glacier Jacket” alla moda, dimostrando che il riciclaggio dei geotessili è fattibile. Oltre a Lenzing, fanno parte della rete Marchi & Fildi s.p.a., specialista nel campo del riciclaggio meccanico, il produttore di tessuti denim Candiani Denim e lo studio di moda all'avanguardia Blue of a Kind. Florian Heubrandner, Vicepresidente esecutivo Commercial Textiles di Lenzing ha dichiarato: «Questo progetto di innovazione pionieristico riunisce aziende e partner fidati che la pensano allo stesso modo lungo tutta la catena di fornitura, dimostrando la visione condivisa e l’impegno delle aziende nei confronti dell’economia circolare. Questa collaborazione è una testimonianza del potere della partnership; promuovere l’innovazione e la sostenibilità, ridurre l’impatto ambientale e incoraggiare un’azione collaborativa contro il cambiamento climatico per un impatto globale in tutto il settore tessile». Krishna Manda, Vice Presidente Corporate Sustainability di Lenzing ha aggiunto: «Mentre l'emergenza climatica accelera lo scioglimento dei ghiacciai, ci troviamo in un punto critico che richiede un cambiamento per un impatto globale. La natura stimola la nostra creatività e ci ispira a idee veramente innovative. Come parte dell'impegno costante di Lenzing per intrec-
issue036 www.lenzing.com textures 38 SPAZIOGREENLENZING
ciare innovazione e sostenibilità, questo progetto pionieristico rappresenta la connessione equilibrata tra tecnologia e natura, mettendo in mostra pratiche sostenibili circolari e collaborative e al tempo stesso fungendo da appello all'azione collettiva. Insieme alla nostra rete di
appassionati esperti del settore, possiamo portare verso un sostanziale impatto positivo sul nostro pianeta, salvaguardando le generazioni future. Questo progetto è un esempio per mostrare le possibilità di una collaborazione comune. Il concept innovativo, messo in scena artisticamente da uno
LENZING PRESENTS INNOVATIVE CONCEPT COMBINING SUSTAINABLE GLACIER PROTECTION AND CIRCULARITY FOR TEXTILES
The Lenzing Group, a leading supplier of regenerated cellulose for the textile and nonwovens industries, has created a unique, innovative concept that contributes to the sustainable protection of our glaciers while inspiring collective action for sustainable practices and a circular economy in the nonwovens and textile value chain. The presentation titled “Glacial Threads: From Forests to Future Textiles” took place as part of the International Day of Forests celebrations at the Palais des Nations, United Nations Office, Geneva. The melting of glaciers is being severely impacted by global warming. Geotextiles are used to protect ice and snow. However, the nonwovens used for this are made of fossil-based fibers, which allow microplastics to enter the valley via streams and may enter the food chain through small organisms and animals. Nonwovens made from cellulosic LENZING™ fibers, which are biodegradable at the end of their life cycle and can be completely recycled, are the sustainable solution to this problem. The covering of a small area with the new material made from LENZING™ fibers was tested for the first time during a field test on the Stubai Glacier. Four meters of ice were saved from melting. This was confirmed in a study conducted by the University of Innsbruck and the Austrian glacier lift operators on the Stubai Glacier in Tyrol (Austria). In 2023, the pilot project was successfully extended to all Austrian glaciers used by tourists. “We are delighted with the positive results and see the project as a sustainable solution for glacier protection – not only in Austria, but also beyond the country’s borders,” says Berndt Köll, Emerging Business Development at Lenzing. Last year, the project was also awarded first place in the prestigious Swiss BIO TOP Awards for wood and material innovations.
COMMITMENT TO CIRCULARITY
Lenzing takes this pioneering innovation project as an opportunity to inspire collaborative action towards sustainable
degli artisti contemporanei più influenti, il Maestro italiano Michelangelo Pistoletto, è stato presentato il 21 marzo 2024, nell'ambito delle celebrazioni della Giornata internazionale delle foreste presso il Palazzo delle Nazioni, sede dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra (UNOG)».
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practices and circularity in the textile value chain. Together with a network of committed and innovative partners, Lenzing is working on processing geotextiles into new textile fibers giving them a second life as a garment. The use of geotextiles is usually limited to two years, after which the nonwovens would be disposed of. In the first phase of the pilot project, the recycling of nonwovens made for geotextiles use has been successfully tested and a fashionable “Glacier Jacket” has been produced, showcasing that the recycling of geotextiles is viable. Next to Lenzing, the network includes Marchi & Fildi Spa, a specialist in the field of mechanical recycling, the denim fabric manufacturer Candiani Denim and the avant-garde fashion studio Blue of a Kind. Florian Heubrandner, Executive Vice President Commercial Textiles at Lenzing: “This pioneering innovation project brings together trusted like-minded companies and partners across the supply chain, demonstrating the companies’ shared vision and commitment to the circular economy. The collaboration is a testament to the power of partnership; driving innovation and sustainability, reducing environmental impact and encouraging collaborative action against climate change for global impact across in the textile industry.” Krishna Manda, Vice President Corporate Sustainability at Lenzing: "As the climate emergency accelerates glacier melting, we are at a critical point requiring transformative change for global impact. Nature stimulates our creativity and inspires us to truly innovative ideas. As part of Lenzing's ongoing commitment to intertwine innovation and sustainability, this pioneering project represents the balanced connection between technology and nature, showcasing collaborative circular sustainable practices whilst acting as a rallying call for collective action. Together with our network of passionate industry experts, we can lead towards a substantial positive impact on our planet, safeguarding future generations. This project is an example to show the power of possibility when we collaborate together.”The innovative concept, which was artistically staged by one of the most influential contemporary artists, the Italian Maestro Michelangelo Pistoletto, was presented on March 21, 2024, as part of the International Day of Forests celebrations at the Palais des Nations, the headquarters of the United Nations Office at Geneva (UNOG).
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DALLA SOSTENIBILITÀ ALL’ECONOMIA CIRCOLARE
«Abbiamo chiamato questo piano strategico di sostenibilità De Rerum Natura – ci dice Francesca Carà sustainability manager di Maglificio Maggia – e questo approccio si declina in cinque tematiche che comprendono tutto quello che è sostenibilità: salvaguardare il prodotto e la fase di produzione, ovviamente impattare positivamente sull’ambiente, sulle risorse umane e sulla comunità, quest’ultimo un focus molto importante, perché da soli sicuramente non si va da nessuna parte. Infatti, sempre parlando di comunità, Maglificio Maggia è fondatore di una rete di imprese che è MagnoLab di cui abbiamo già parlato, ma fa anche parte di SlowFiber.
Abbiamo sviluppato poi un po’di relazioni che rimangono a cappello di tutto quello che viene fatto all’interno dell’azienda e abbiamo pubblicato il primo report di sostenibilità che è stato lanciato un paio di settimane fa».
Pietro Ferrari – Qual è il primo approccio?
Francesca Carà – La prima cosa da fare è quella di misurare gli impatti, perché così
sappiamo poi come migliorare e cosa andare a fare. Quindi assieme al report di sostenibilità abbiamo deciso di analizzare il ciclo di vita di uno dei nostri best-seller che è un articolo cento per cento cotone solo del perimetro interno a Maglificio Maggia. Abbiamo misurato il nostro impatto e stiamo iniziando già a fare delle azioni per mitigarlo: vogliamo avere un approccio molto sistematico verso la sostenibilità, quindi andremo progressivamente aumentando e migliorando la precisione nella rendicontazione della misurazione dell’impatto ambientale fine a coprire tutta la collezione.
L’analisi del ciclo di vita gradualmente verrà estesa a tutte le collezioni. Andando anche verso quello che è il Digital
FROM SUSTAINABILITY TO CIRCULAR ECONOMY
MAGLIFICIO MAGGIA
TACKLES THE ISSUE OF SUSTAINABILITY WITH AN ARTICULATED AND EFFECTIVE APPROACH.
"We have called this sustainability strategic plan De Rerum Natura," says Francesca Carà sustainability manager of Maglificio Maggia, "and this approach is divided into five themes that encompass everything that is sustainability: safeguarding the product and the production phase, obviously having a positive impact on the environment, human resources, and the community, the latter being a very important focus, because alone we certainly won't get anywhere. In fact, again speaking of community, Maglificio Maggia is the founder of a network of companies that is MagnoLab which we have already mentioned, but it is also part of SlowFiber.
We then developed a few reports that remain on top of everything that is done within the
issue036 writer Beatrice Guidi e Pietro Ferrari www.maglificiomaggia.it/ textures 40
IL MAGLIFICIO MAGGIA AFFRONTA IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ CON UN APPROCCIO ARTICOLATO ED EFFICACE.
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SPAZIOGREENMAGLIFICIO MAGGIA
Product Passport di cui si parla tantissimo, perché la normativa sta arrivando e vogliamo essere proattivi verso il cliente e portargli già la soluzione.
Beatrice Guidi – Ci sono progetti nello specifico?
Francesca Carà – Nello specifico stiamo lavorando a strutturare le certificazioni di prodotto: entro luglio saremo certificati RWS, GRS e GOTS, proprio in coerenza con la strategia di aiutare il cliente ad ampliare la propria offerta sostenibile che viene sempre più richiesta: i più grandi brand, i più grandi gruppi hanno tra gli obiettivi di arrivare al 2025 con il cento per cento dei tessuti con attributi di sostenibilità.
Beatrice Guidi – La richiesta arriva da valle?
Francesca Carà – La richiesta arriva da valle, ma poi ci aiuta anche ad affrontare le nuove normative dal punto di vista europeo che stanno arrivando, queste sedici norma-
tive di cui si parla molto che impatteranno presto sull’industria.
Pietro Ferrari – Voi lavorate al vostro interno ma anche rapportandovi con i vostri fornitori?
Francesca Carà – Noi siamo una realtà molto verticale: abbiamo un reparto di tessitura, lavoriamo il filato presso fornitori sul territorio e abbiamo un reparto di tintoria e di finissaggio, ovviamente all’interno non facciamo tutti gli articoli perché la nostra offerta è molto ampia: siamo focalizzati soprattutto sul finissaggio e la tintura del cotone e delle fibre naturali, poi qualche processo viene esternalizzato ma tutti i nostri fornitori sono a filiera molto corta e molto controllata.
La maggior parte sono sul territorio biellese ma spaziamo anche verso Prato, verso il distretto lombardo, in Veneto, comunque sul territorio nazionale.
company and we published the first sustainability report that was launched a couple of weeks ago."
Pietro Ferrari – What is the first approach?
Francesca Carà – The first thing to do is to measure the impacts, because then we know how to improve and what to do. So together with the sustainability report, we decided to analyse the life cycle of one of our best-sellers, which is a one hundred per cent cotton item from the internal perimeter of Maglificio Maggia. We have measured our impact and we are already starting to take steps to mitigate it: we want to have a very systematic approach to sustainability, so we will gradually increase and improve the accuracy of the reporting of the environmental impact measurement to cover the whole collection. Life cycle analysis will gradually be extended to cover all the collection.
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Pietro Ferrari – Da dove arriva la materia prima, il cotone?
Francesca Carà – Acquistando il filato, noi ci affidiamo a realtà storiche del territorio a cui ovviamente chiediamo la firma di alcune dichiarazioni per assicurarci in fondo che il cotone provenga da zone senza sfruttamento di nessun tipo, à ovvio che abbiamo una parte della collezione che utilizza già filati certificati GOTS, quindi c’è già cotone organico all’interno della collezione e l’offerta si amplierà nelle prossime stagioni. La collezione è stata molto razionalizzata, ab-
We are also moving towards what is the Digital Product Passport that we talk so much about, because the legislation is coming and we want to be proactive towards the customer and bring them the solution already.
Beatrice Guidi – Are there any projects specifically?
Francesca Carà – Specifically, we are working on structuring product certifications: by July we will be RWS, GRS and GOTS certified, precisely in line with the strategy of helping customers expand their sustainable offerings, which is increasingly in demand: the biggest brands, the biggest groups have among their objectives to arrive by 2025 with one hundred per cent of their fabrics with sustainability attributes.
Beatrice Guidi – Is the demand coming from downstream?
Francesca Carà – The demand comes from the valley, but then it also helps us deal with the new regulations from the European point of view that are coming, these sixteen regu-
biamo rivoluzionato un po’ tutto, c’era l’esigenza di cambiare passo, abbiamo lavorato molto sul prodotto. Per quel che mi riguarda, il prodotto è aderente alle richieste del mercato: esiste già una serie di prodotti realizzati con un’ottica ecologica e dall’altra parte stiamo lavorando molto sulle partnership con i nostri report, per poter dare ai nostri clienti un’ipotesi di consegne più credibili e regolari. Noi lavorando con aziende con strutture europee e italiane riusciamo a mediare le situazioni. Lo stesso vale per i lini; noi abbiamo in casa nostri lini di qualità, controllati e verifi-
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cati, pronti per quello che potrebbe essere il consumo di tutto l’anno: è un rischio che ci siamo presi ma è anche una garanzia per i nostri clienti.
Beatrice Guidi – Cosa esprimete con il vostro stand?
Francesca Carà – Abbiamo cambiato l’immagine del nostro stand, scegliendo i prodotti più rappresentativi: abbiamo pur sempre i nostri 340 anni. Il concetto della tradizione è ben radicato ma non è una tradizione statica, siamo montati su ruote e siamo in grado di seguire il mercato.
Pietro Ferrari – Per concludere: come si fa a fare sostenibilità in un mondo insostenibile?
Francesca Carà – Bisogna puntare sulla circolarità: noi siamo un’astronave, la materia è finita e la crescita non può essere infinita, quindi la circolarità è la soluzione. Questi rapporti che stiamo creando anche con le reti di imprese sono vincenti e dobbiamo cercare di pilotare il mercato verso questa tipologia di approccio.
Articolo pensato per un prodotto giacca sviluppato su telaio di ultima generazione, composto da una mix tra cotone/lino risulta rustico ma raffinato, dalla mano cruda ed estiva al feeling materico dato dalla tridimensionalita della struttura che si esprime in un gioco di colori moulinee abbinati ad un filo di 100% cotone. An article designed for a jacket product developed on a state-ofthe-art loom, composed of a cotton/linen mix that is rustic yet refined, with a raw, summery feel to the material feel given by the three-dimensionality of the structure that is expressed in an interplay of moulinée colours combined with a 100% cotton yarn.
Tessuto da camiceria rigato, base double che permette di ottenere due diversi passi di riga fra ritto e rovescio, è l’evoluzione tecnica di un articolo core della collezione Maggia. Estetica molto vicina al tessuto da camiceria tradizionale pur essendo realizzato in nylon, peculiarita che conferisce a questo prodotto un aspetto tecnico ed una praticita di utilizzo che non rinunciano all’eleganza classica e al confort della maglieria jersey.
A stripe shirting fabric, a double base that allows for two different stripe pitches between back and front, it is the technical evolution of a core article of the Maggia collection. Aesthetics very close to the traditional shirting fabric despite being made of nylon, a peculiarity that gives this product a technical aspect and practicality of use that do not renounce the classic elegance and comfort of jersey knitwear.
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Tessuto ibrido perfetto per le giacche ma cosi versatile che puo avere anche altre destinazioni. Si presenta come un tessuto “bucato” dove gli scarichi di lavoro di determinati aghi creano un disegno che ha l’obiettivo di rievocare l’aspetto di un jeans strappato. La composizione misto seta permette effetti tintoriali che lo avvicinano al concetto del denim slavato, mano secca e volutamente cruda.
A hybrid fabric perfect for jackets but so versatile that it can also have other uses. It is presented as a 'pierced' fabric where the discharges of certain needles create a pattern that is intended to evoke the appearance of torn jeans. The silk-blend composition allows dyeing effects that bring it closer to the concept of washed-out denim, a dry and deliberately raw hand.
lations that are much talked about that will soon impact the industry.
Pietro Ferrari – Do you work in-house but also work with your suppliers?
Francesca Carà – We are a very vertical reality: we have a weaving department, we work the yarn with suppliers in the territory and we have a dyeing and finishing department, obviously we do not make all the articles internally because our offer is very broad: we are mainly focused on finishing and dyeing cotton and natural fibres, then some processes are outsourced but all our suppliers have a very short and very controlled supply chain. Most of them are in the Biella area, but we also go to Prato, to the Lombardy district, to Veneto, and in any case to Italy.
Pietro Ferrari – Where does the raw material, cotton, come from?
Francesca Carà – When we buy the yarn, we rely on historical local realities from which we obviously ask them to sign certain declarations to ensure that the cotton comes from areas without exploitation of any kind. It is obvious that we have a part of the collection that already uses GOTScertified yarns, so there is already organic cotton in the collection and the offer will expand in the coming seasons.
The collection has been very rationalised, we revolutionised everything a bit, there was a need to change pace, we worked a lot on the product.
As far as I am concerned, the product is adherent to the demands of the market: there is already a series of products made with an ecological point of view and on the other hand we are working a lot on partnerships with our reports, in order to be able to give our customers a more credible and regular delivery hypothesis.
By working with companies with European and Italian structures, we manage to mediate situations. The same goes for linen; we have our own quality linen in house, checked and verified, ready for what could be consumption all year round: it is a risk we have taken but it is also a guarantee for our customers.
Beatrice Guidi – What do you express with your stand?
Francesca Carà – We have changed the image of our stand, choosing the most representative products: we are still 340 years old. The concept of tradition is well rooted but it is not a static tradition, we are on wheels and we are able to follow the market.
Pietro Ferrari – To conclude: how do you do sustainability in an unsustainable world?
Francesca Carà – We must focus on circularity: we are a spaceship, matter is finite and growth cannot be infinite, so circularity is the solution. These relationships that we are also creating with business networks are winning and we must try to steer the market towards this type of approach.
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writer Paola Govoni
DALLA ANATOLIA A MILANO. IL LUNGO VIAGGIO DEI TAPPETI
‘TINTORETTO’
Galleria Tabibnia, Milano. La sala dell’esposizione dei ‘Tintoretto’.
La Galleria Moshe Tabibnia ospita dal 23 gennaio al 30 aprile 2024 nella propria sede di via Brera a Milano un allestimento che riunisce in mostra cinque tappeti Ushak a piccolo medaglione, denominati ‘Tintoretto’.
Si tratta di pregevoli manufatti tessili provenienti dalla Anatolia occidentale, nell’area di Ushak, la cui produzione ha avuto origine già dal XV secolo, molto ricercati e in uso in Europa, come si deduce dalle riproduzioni dei tappeti che ri-
troviamo nei quadri di epoca rinascimentale.
In particolare, i tappeti in mostra a Milano risalgono al XVI secolo e sono conosciuti con il soprannome del pittore Jacopo Robusti detto il Tintoretto (1518-1594), uno dei prota-
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ART
TEXTILE
gonisti della pittura veneziana cinquecentesca, che ha raffigurato esemplari di questa tipologia di tappeti in due sue opere a olio su tela: Susanna e i vecchioni del 1550 e Il ritrovamento del corpo di San
Marco (1562-1566). Questo secondo dipinto, conservato alla Pinacoteca di Brera a Milano, rappresenta una scena di forte impianto teatrale, dove il corpo del santo è raffigurato in primo piano, adagiato su
un tappeto Ushak. Una osservazione più attenta rivela nella bordura del tappeto l’elegante motivo detto ‘a nastri di nubi’, un disegno di antica derivazione cinese che si ritrova in questa tipologia di tappeti,
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ART AND TEXTILE
dove compare anche un’altra bordura detta ‘a palmette’.
BORDURE E CANTONALI
Citiamo la descrizione curata dal Centro Studi della Galleria Tabibnia: “La prima bordura, riscontrabile nella pittura italiana del XVI secolo, si contraddistingue per l’andamento ritmico delle nuvole, ai lati delle quali spesso compaiono piccoli motivi quadrilobati che ricordano il decoro dei nodi infiniti, simboli classici dell’iconografia buddhista di carattere beneaugurale. L’esemplare ‘a nastri di nubi’ in mostra attira l’attenzione per i suoi delicatissimi colori pastello, nonché per la policromia dei cantonali. Tre tappeti esibiscono la ricca bordura ‘a palmette’ con un decoro che si snoda attorno a un profilo arabescato e in cui si possono riconoscere le foglie di vite e diversi boccioli di fiori. L’allestimento presenta anche un
FROM ANATOLIA TO MILAN. THE LONG JOURNEY OF 'TINTORETTO' CARPETS
tappeto con una terza tipologia di bordatura, che risalta per l’elaborata decorazione floreale. Un altro elemento degno di nota è costituito dagli ornamenti nella posizione dei cantonali. Due tappeti di rara eleganza presentano la decorazione a ‘fasce di nubi’ che fluttua morbidamente sul fondo. Gli altri esemplari sono caratterizzati da cantonali con profili sinuosi di forme arabescate, leggeri e raffinati, che evocano l’idea di una grata in metallo cesellato poggiato sul fondo rosso”.
Va detto che, in realtà, Tintoretto non fu il primo a inserire questa tipologia di tappeto nelle proprie tele. Già nel 1519 il pittore Gerolamo da Santacroce (1480?-1556) aveva raffigurato con notevole cura dei dettagli un tappeto Ushak in un suo dipinto a olio su tela dal titolo Vocazione di San Matteo, conservato al Museo Civico di Bassano del
Grappa in provincia di Vicenza. Questa opera fornisce agli storici del tappeto un importante limite cronologico a cui far risalire il periodo di produzione in Anatolia di questi tappeti, le cui particolarità stilistiche trovano corrispondenza anche nelle decorazioni presenti nelle rilegature dei libri.
Su un campo a tinta unita è presente un piccolo medaglione centrale che negli esemplari più antichi di tappeti è in forma di disegno elegante ed essenziale. Il medaglione è incorniciato ai quattro angoli da cantonali che unendosi sui lati di testata assumono l’aspetto di una nicchia. In alcuni esemplari, fra cui quattro esposti in mostra, dalla nicchia superiore pende un elemento decorativo a guisa di lampada del mihrab, l’elemento architettonico che identifica la direzione della Mecca all’interno delle moschee.
BORDERS AND CORNERS
In this regard, we quote the Study Center of the Tabibnia Gallery: "The first border, found in Italian painting of the 16th century, is characterized by the rhythmic progression of the clouds, on the sides of which small quatrefoil motifs often appear which recall the decoration of infinite knots, classic symbols of Buddhist iconography of auspicious nature.
The 'ribbon of clouds' specimen on display attracts attention for its very delicate pastel colours, as well as for the polychromy of the corners.
From 23 January to 30 April 2024 the Moshe Tabibnia Gallery hosts an extraordinary exhibition at its headquarters in via Brera in Milan, which brings together five small medallion Ushak carpets, called 'Tintoretto', on display. These are valuable textile artefacts from western Anatolia, in the Ushak area, whose production originated as early as the 15th century, highly sought after and in use in Europe, as can be deduced from the reproductions of carpets that we find in Renaissance paintings. In particular, the carpets on display in Milan date back to the 16th century and are known by the nickname of the painter Jacopo Robusti known as Tintoretto (1518-1594), one of the great protagonists of sixteenth-century Venetian painting, who depicted examples of this type of carpet in two of his oil on canvas works: Susanna and the Elders from 1550 and The Finding of the Body of Saint Mark (1562-1566). This second painting, hosted in the Pinacoteca di Brera in Milan, represents a strongly theatrical scene, where the saint's body is depicted in the foreground, lying on an Ushak carpet. A more careful observation reveals the elegant pattern called 'cloud ribbons' in the border of the carpet, a design of ancient Chinese origin which is found in this type of carpet, where another border called 'small palms' also appears.
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Three carpets display the rich 'small palms' border with a decoration that winds around an arabesque profile and in which vine leaves and va rious flower buds can be re cognised. The installation also features a carpet with a third type of border, which stands out for its elaborate floral decoration. Another noteworthy element is the ornaments in the posi tion of the corners. Two rugs of rare elegance feature the 'bands of clouds' decoration that floats softly on the bot tom. The other examples are characterized by corners with sinuous profiles of ara besque shapes, light and re fined, which evoke the idea of a chiseled metal grate re sting on a red background". It must be said that Tintoretto was not the first painter to include this type of carpet in his works. Already in 1519 Gerolamo da Santacroce (1480?-1556) had depic ted an Ushak carpet with re markable attention to detail in one of his oil paintings on canvas entitled Vocation of Saint Matthew, hosted in the Civic Museum of Bas sano del Grappa in the pro vince of Vicenza. This work provides carpet historians with an important chronolo gical limit to which the pro duction period in Anatolia of these carpets can be tra ced back, whose stylistic peculiarities also find corre spondence in the decorations present in the book bin dings. On a bold color field there is a small central medallion which in the oldest carpets features an elegant and essential design. The medallion is framed at the four corners by elements which, joining at the head sides, take on the appearance of a niche. In some examples, including four carpets on display in the exhibition, a decorative element hangs from the upper niche, resembling a lamp of the mihrab, the architectural element that identifies the direction of Mecca inside the mosques.
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Cinque tappeti Ushak a piccolo medaglione, cosiddetti 'Tintoretto'. Area di Ushak, Anatolia occidentale. Metà del XVI secolo.
writer Paola Govoni
A VENEZIA IN MOSTRA I COSTUMI TRADIZIONALI DI UNA ETNIA CINESE
Per celebrare i 700 anni dalla morte di Marco Polo, Venezia dedica una mostra ai costumi tradizionali, ai tessuti ricamati e ai gioielli di una etnia cinese stanziata nelle provincie della Cina Meridionale, che Marco Polo aveva visitato nell’anno 1270.
La mostra ‘MIAO. Costumi e gioielli della Cina del Sud’ - in programma dal 16 dicembre 2023 al 28 aprile 2024 - è ospitata nelle sale del Museo d’Arte Orientale di Cà Pesaro, che raccoglie la collezione del Principe Enrico di Borbone, conte di Bardi, frutto del suo viaggio intorno al mondo compiuto fra il 1887 e il 1889. La mostra è interamente sostenuta dalla Direzione Regionale Musei Veneto con il patrocinio dell’Istituto Confucio di Venezia e della Società Geografica Italiana, che ha inviato preziosi album etnografici illustrati commissionati dagli imperatori della dinastia Qing (16441911) per conoscere usi e costumi delle popolazioni dei territori più lontani dell’impero. Un generoso prestito è stato concesso dall’architetto e progettista di interni Franco Passarello, collezionista di abiti e complementi provenienti da ambiti europei, africani e asiatici, in particolare Giappone e Cina.
UNA ETNIA DI TESSITRICI E RICAMATRICI
L’etnia Miao (oltre 9 milioni) e altri 54 gruppi etnici minoritari vivono nelle provincie meridionali di Guizhou, Yunnan, Guanhxi, Guandgong, Hunan,
Hubei e Sichuan. Sono stati riconosciuti dal governo cinese fin dagli anni Cinquanta del Novecento e pertanto mantengono la propria lingua, la propria cultura e la propria identità.
L’etnia Miao esprime al meglio le proprie abilità artigiane nella realizzazione di tessuti e di ricami, che sono da sempre una attività riservata alle donne della comunità. Le donne imparano fin da bambine a ricamare e a tingere i tessuti. La tessitura è praticata con diversi tipi di telai (orizzontali e a tensione) di fabbricazione domestica.
Abiti, giacche e gonne sono realizzati per lo più in tela e i tessuti vengono tinti in pezza. Le fibre tessili maggiormente impiegate sono quelle vegetali: canapa, lino, ramiè e cotone, ma si utilizzano anche seta, feltro di seta e lana. Ogni villaggio, ogni clan e ogni famiglia si distingue per colori, tecniche di lavorazione e motivi decorativi dei costumi, che devono raccontare l’abilità di chi li ha tessuti e ricamati e stanno ad indicare il ceto della famiglia a cui le ragazze nubili appartengono, come un codice di lettura destinato al futuro marito.
La madre della sposa o delle
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ART AND TEXTILE
L’Autore Paola Govoni in visita alla Mostra di Cà Pesaro.
fanciulle in età da marito realizza il supporto tessile ‘portabimbi’ con colori vivaci e ricami appariscenti. Occorre osservare che il loro valore va oltre l’aspetto puramente funzionale, per divenire uno strumento propiziatorio che protegge dagli spiriti maligni e favorisce la fertilità. Quando il bambino diventa grande, la madre taglia i lembi del supporto a significare che il bimbo è libero.
PLISSETTATURA E CALANDRATURA
L’isolamento tra i monti e le vallate del Guizhou e delle altre provincie ha favorito il mantenimento delle specificità culturali, dei dialetti locali e delle tradizioni che caratterizzano i diversi villaggi. Tuttavia, è possibile individuare la presenza di caratteri comuni ad alcune aree.
Nel Guizhou orientale, ad esempio, sono diffuse le gonne ‘dalle cento pieghe’ realizzate con una particolare tecnica di
di canapa pesante cucite sulle spalle e sulle maniche degli abiti.
La calandratura consiste nel battere con un maglio di legno o comprimere con pietre un tessuto tinto d’indaco fino a compattarne le fibre. Al tessuto si aggiungono componenti organiche come albumi d’uovo o sangue di maiale o sangue di bufalo oppure colla. Una volta essiccato al sole, il tessuto impregnato di queste sostanze, assume un aspetto lucido.
I MOTIVI DECORATIVI
In alto: “Gulin Miao”, album Miao. Cina, seconda metà sec. XVIII.
Carta, 19 x 23 cm. Roma, Società Geografica Italiana, inv. n. 57.
In basso: Giacca, dettaglio di ricamo applicato. Cultura Miao, Xijiang (contea di Leishan, Prefettura autonoma Miao e Dong di Qiandongnang, provincia di Guizhou), XX secolo.
Cotone, seta policroma. Collezione Franco Passarello.
plissettatura manuale ad appretto, indossate con giacche aperte sul davanti spesso calandrate, impreziosite con inserti di ricami o bordure colorate, talora con applicazione di gioielli in argento. Nelle zone montuose del Guizhou occidentale, invece, si usano cappe in lana e lino o
L’etnia Miao attribuisce natura divina a elementi naturali come il vento, la montagna, la pioggia o il sole e natura demoniaca ad alcuni animali, come il demone-tigre. I motivi decorativi degli abiti consentono di individuare l’appartenenza a un determinato gruppo. I simboli legati alle fecondità, alla ricchezza e alla longevità sono molto frequenti, così come la raffigurazione di animali e piante legate e miti e ad antiche leggende.
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Gonna. Cultura Miao, Gunzhong (Prefettura autonoma Miao e Dong di Qiandongnan, provincia di Guizhou)
o Baibei (contea di Rongjiang, provincia di Guizhou), XX secolo. Cotone, h 65 cm. Collezione Franco Passarello.
In particolare, la farfalla è considerata la madre mitologica degli antenati: nata dal tronco di un acero, dalle sue uova si generarono i primi Miao, oltre al Dio del tuono.
Il drago è considerato creatura benevola e assume multiformi sembianze, spesso accostato ad altri animali con funzione di protezione e tutela. Ne è un esempio il drago-baco da seta, che protegge gli allevamenti dei bachi e assicura le piogge e i raccolti. Uccelli e fenici rappresentano il legame simbolico tra la dimensione terrena e la sfera spi-
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Tradizionale supporto tessile ‘portabimbi’.
Abito cerimoniale per il guzangjie (festa del bufalo). Cultura Miao, Baibei (contea di Rongjiang, provincia di Guizhou), XX secolo. Cotone, piume, h 124 x 75 cm. Collezione Franco Passarello.
ART AND TEXTILE
rituale. Durante le feste tradizionali, i Miao dei Monti della Luna indossano tipiche gonne a strisce, sulle quali vengono applicate delle piume e la co-
siddetta ‘giacca dei cento uccelli’. In una società tradizionalmente animista, gli sciamani sono i depositari dei miti e delle leggende, della
TRADITIONAL COSTUMES OF A CHINESE ETHNIC GROUP ON DISPLAY IN VENICE
To celebrate the 700 years since the death of Marco Polo, Venice dedicates an exhibition to the traditional costumes, embroidered fabrics and jewels of a Chinese ethnic group settled in the provinces of Southern China, which Marco Polo had visited in the year 1270.
The exhibition 'MIAO. Costumes and jewels of Southern China' scheduled from 16 December 2023 to 28 April 2024 is hosted in the rooms of the Museum of Oriental Art of Cà Pesaro, which brings together the splendid collection of Prince Henry of Bourbon, Count of Bardi, the result of his trip around the world undertaken between 1887 and 1889. The exhibition is entirely supported by the Veneto Regional Museums Directorate with the patronage of the Confucius Institute of Venice and the Italian Geographical Society, which sent precious illustrated ethnographic albums commissioned by the emperors of the Qing dynasty (1644-1911) to learn about the habits and customs of the populations of the most distant territories of the empire. A generous loan was granted by the architect and interior designer Franco Passarello, collector of clothes and accessories from European, African and Asian areas, in particular Japan and China.
AN ETHNIC GROUP OF WEAVERS AND EMBROIDERS
The Miao ethnic group (9 million people) and other minority ethnic groups live in the southern provinces of Guizhou, Yunnan, Guanhxi, Guandgong, Hunan, Hubei and Sichuan. They have been recognized by the Chinese government since the 1950s and therefore maintain their own language, culture and identity.
The Miao ethnic group best expresses their artisan skills in the creation of fabrics and embroidery, which have always been an activity reserved for the women of the community. Women learn from childhood to embroider and dye fabrics.
storia del popolo, dei canti e delle danze e hanno un ruolo guida nei rituali di venerazione e nelle pratiche magiche.
124 x 75 cm.
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Giacca. Cultura Miao, Suoga (distretto di Liuzhi, provincia di Guizhou), XX secolo. Cotone, h 138 x 96 cm. Collezione Franco Passarello. Abito cerimoniale. Cultura Dong (contea di Sanjiang, prefettura di Liuzhou, regione autonoma di Guangxi Zhuang), sec. XX. Cotone calandrato, seta, h
Collezione Franco Passarello.
A destra: l’applicazione di gioielli d’argento ai costumi viene considerato di buon auspicio.
Weaving is practiced with different types of home-made looms (horizontal and tension). Dresses, jackets and skirts are mostly made of canvas and the fabrics are piece-dyed. The most used textile fibers are vegetable ones: hemp, linen, ramie and cotton, but silk, silk felt and wool are also used. Each village, each clan and each family is distinguished by colours, manufacturing techniques and decorative motifs of the costumes, which must reveal the skill of those who woven and embroidered them and indicate the class of the family to which the unmar-
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ART AND TEXTILE
A sinistra: tradizionale gonna plissettata ‘delle cento pieghe’. Cultura del Guizhou orientale.
ried girls belong, like a reading code intended for the future husband.
The mother of the bride or of girls of marriageable age creates the textile support 'baby carrier' with bright colors and eye-catching embroidery. It should be noted that their value goes beyond the purely functional aspect, to become a propitiatory tool that protects from evil spirits and promotes fertility. When the baby grows up, the mother cuts the edges of the support to signify that the baby is free.
PLEATING AND CALENDERING
The isolation between the mountains and valleys of Guizhou and other provinces has favored the maintenance of cultural specificities, local dialects and traditions proper of the different villages. However, it is possible to identify the presence of items common to some areas.
In eastern Guizhou, for example, 'one hundred pleats' skirts are widespread, made with a particular manual sizing pleating technique, worn with jackets open at the front, often calendered, embellished with inserts of embroidery or colored borders, sometimes with the application of silver jewels. In the mountainous areas of western Guizhou, capes made of wool and linen or heavy hemp are used, sewn onto the shoulders and sleeves of clothes. Calendering consists of beating an indigo-dyed fabric with a wooden mallet or compressing it with stones to compact its fibers. Organic components such as egg whites or pig blood or buffalo blood or glue are added to the fabric.
Once dried in the sun, the fabric impregnated with these substances takes on a shiny appearance.
DECORATIVE PATTERNS
The Miao ethnic group attributes divine nature to natural elements such as the wind, mountain, rain or sun and demonic nature to some animals, such as the tiger demon. The decorative motifs of the clothes allow to identify belonging to a particular group. Symbols linked to fertility, wealth and longevity are very frequent, as are the depiction of animals and plants linked to myths and ancient legends. In particular, the butterfly is considered the mythological mother of the ancestors: born from the trunk of a maple tree, from its eggs the first Miao were generated, as well as the God of thunder. The dragon is considered a benevolent creature and takes on multifaceted appearances, often combined with other animals with the function of protection and guardianship. An example of this is the silkworm dragon, which protects silkworm farms and ensures rainfall and harvests. Birds and phoenixes represent the symbolic link between the earthly dimension and the spiritual sphere. During traditional festivals, the Miao of the Mountains of the Moon wear typical striped skirts, on which feathers are applied and the socalled 'hundred bird jacket'. In a traditionally animist society, shamans are the custodians of myths and legends, the history of the people, songs and dances and have a leading role in veneration rituals as well as magical practices.
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Fanciulle Miao in costume tradizionale, Kaili, contea di Leishan, provincia di Guizhou.
QUANDO LA SICUREZZA INCONTRA IL DESIGN E LA SOSTENIBILITÀ
I tessuti che soddisfano gli standard antincendio internazionali sono un must assoluto nel mercato del contract e rappresentano una sfida speciale per designer e architetti d'interni. I tessuti Trevira CS soddisfano gli importanti standard di sicurezza antincendio definiti a livello mondiale e si distinguono per le loro qualità intrinsecamente ignifughe. Grazie a queste qualità, creano un am-
biente sicuro, attraente e confortevole per hotel, ristoranti, ospedali, uffici, edifici pubblici, ferrovie, aerei e navi da crociera. Un'ampia gamma di collezioni Trevira CS con migliaia di disegni è disponibile in tutto il mondo.
I tessuti sono utilizzati per tende, drappeggi, tessuti decorativi, tappezzeria, per la protezione solare degli interni e come rivestimenti murali o divi-
sori di ambienti. È la sicurezza incorporata a fare la differenza. A differenza di altre fibre e tessuti che devono le loro proprietà ignifughe a una finitura che deve essere sostituita dopo il lavaggio o la pulizia, Trevira CS offre una sicurezza permanente che non può essere ridotta dall'uso, dalla pulizia o dall'invecchiamento. Ciò è dovuto alla struttura chimica della fibra di poliestere: le proprietà ignifughe sono saldamente ancorate nella fibra e non possono essere alterate da influenze esterne.
Nelle applicazioni contract la
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Trevira CS a Heimtextil 2024: #MyHiddenTreasures (I miei tesori nascosti) Selezione di tessuti Trevira CS per applicazioni di alta gamma - © Foto: Indorama Ventures
Trevira CS a Heimtextil 2024: #MyOutdoorTimeout (Il mio tempo di ricreazione all’aperto)
Selection of Trevira CS fabrics for outdoor applications
Selezione di tessuti Trevira CS per applicazioni outdoor
funzionalità e le prestazioni sono un must. Tuttavia, Trevira CS ha molto di più da offrire. Da un ambiente arredato in modo sostenibile, a un interno lussuoso o a un'area esterna informale, a un rifugio accogliente, Trevira CS crea un'estetica di alto livello, un'atmosfera che ispira e fa appello alle nostre emozioni e lo fa con tessuti sicuri.
Trevira CS adotta diversi approcci per migliorare le proprie prestazioni in termini di sostenibilità. Uno di questi consiste nel prendersi cura dei tessuti che non sono più necessari. Già da alcuni anni Trevira CS ha attivato un programma di ritiro.
I tessuti Trevira CS usati (postconsumo) o i materiali residui Trevira CS invenduti (pre-consumo) possono essere riciclati nell'ambito del programma di restituzione Trevira CS.
I tessuti restituiti vengono riciclati meccanicamente e triturati in fibre strappate, che vengono ulteriormente trasformate in nontessuti con varie specifiche e, se necessario, aggiungendo fibre nuove e/o Questi possono essere utilizzati in vari modi, ad esempio per l'isolamento termico e acustico e come pannelli fonoassorbenti.
Particolarmente interessanti sono i nontessuti per pannelli acustici, che diventano rivestimenti fonoassorbenti per pareti, pareti divisorie indipendenti, sospensioni per soffitti o oggetti decorativi, per citarne alcuni. L'obiettivo a lungo termine nello sviluppo di prodotti sostenibili è senza dubbio quello di
entrare in un'economia circolare.
Per questo nuovo percorso, è stato lanciato l'innovativo sviluppo del prodotto Trevira CS, che produce fibre e filati ignifughi da materie prime riciclate chimicamente.
Attualmente viene utilizzato materiale PET proveniente dal-
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PUBBLIREDAZIONALE
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WHEN SAFETY MEETS DESIGN AND SUSTAINABILITY
Textiles that satisfy international fire standards are an absolute must in the contract market thus putting a special challenge to designers and interior architects. Trevira CS fabrics meet the important fire safety standards that have been defined worldwide and stand out for their inherently flame retardant qualities. Due to these the fabrics create a safe, attractive and comfortable environment for hotels, restaurants, hospitals, offices, public buildings, railways, aircrafts and cruise ships. A wide range of Trevira CS collections with thousands of designs is available worldwide.
The fabrics are used as curtains, drapes, decorative and upholstery fabrics, in interior sun protection and as wall coverings or room dividers.
It is the built-in safety which makes the difference. In contrast with other fibres and textiles which owe their flame retardant properties to a finish that must be replaced after washing or cleaning, Trevira CS provides permanent safety which cannot be reduced by use, cleaning or ageing.
Fibre lacerate e nontessuti
© Foto: Indorama Ventures
Torn fibers and Nonwovens
© Photo: Indorama Ventures
l'industria degli imballaggi, che non è adatto a essere riutilizzato nella produzione di bottiglie/materiali da imballaggio. Riciclando materiali preziosi come quelli da imballaggio, si possono evitare i rifiuti. La materia prima ottenuta da questo processo di riciclaggio è paragonabile al materiale originale e può essere riutilizzata in prodotti di alta qualità.
Il vantaggio maggiore, tuttavia, risiede nel potenziale che questo approccio apre per il futuro.
Se oggi utilizziamo le materie prime ottenute dal riciclo chimico degli imballaggi/bottiglie in PET, in futuro potremmo potenzialmente riciclare i rifiuti tessili in modo analogo.
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This is due to the chemical structure of the polyester fiber: the flame-retardant properties are firmly anchored in the fiber and cannot be altered by external influences.
In contract applications functionality and performance are a must. However, Trevira CS has a lot more to offer. From a sustainably furnished ambiance, to a luxurious interior or a casual outdoor area, to a cozy retreat – Trevira CS creates a high-end aesthetic, an atmosphere that inspires and appeals to our emotions – and does so with fabrics that are safe.
Trevira CS takes multiple approaches to enhance its sustainability performance. One approach is to take care of fabrics that are no longer needed. For some years already, Trevira CS has had a take-back program in place. Used Trevira CS fabrics (post-consumer) or unsold Trevira CS residual materials (pre-consumer) can be recycled as part of the Trevira CS return program.
The returned fabrics are mechanically recycled and shredded into torn fibers, which are further processed into nonwovens with various specifications, if necessary, by adding new and/or low-melt fibers. These can be used in a variety of ways, like for thermal and acoustic insulation and as soundproofing panels.
Nonwovens for acoustic panels are particularly interesting, becoming sound-absorbing wall coverings, free-standing partitions, ceiling suspensions or decorative objects, to name a few.
The long-term goal in developing sustainable products is undoubtedly to enter a circular economy. For this new path, an innovative Trevira CS product development was launched, producing flame retardant fibers and filament yarns from chemically recycled raw material. Currently, PET material from the packaging industry is used here, which is not suitable to be re-used in the manufacture of bottles/packaging material. By recycling valuable materials such as packaging material, waste can be avoided. The raw material obtained from this recycling process is comparable to the original material and can be used again in high-quality products. The greatest advantage, however, lies in the potential that this approach opens up for the future. If we use raw materials obtained by chemical recycling of PET packaging / bottles today, we could potentially recycle textile waste in a similar fashion in the future.
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Tessuto Trevira CS di Gabriel S/A realizzato con materie prime riciclate chimicamente. © Foto: Indorama Ventures Trevira CS fabric from Gabriel S/A made from chemically recycled raw material. © Photo: Indorama Ventures
writer Beatrice Guidi
DENIM EUPHORIA PROJECT
Polvere di denim riciclato .
Recycled denim powder.
Credito Casati Flock&Fibers
Granuli di denim riciclato.
Recycled denim granules
Credito Casati Flock&Fibers
L’innovativo progetto di riciclo tessile di Casati Flock&Fibers, sviluppato in collaborazione con l'architetto Stefano Casati, presentato alla Design Week, nell’ambito di “Materially Now”.
In un momento storico nel quale il prêt-à-porter si è tra-
sformato inesorabilmente in prêt-à-jeter, e montagne di indumenti sono destinati a invadere larga parte del nostro territorio, Casati Flock&Fibers, leader nella produzione di polveri tessili e di flock su misura dal 1952, ha sviluppato un innovativo progetto volto al riutilizzo, in chiave di creative recycling, degli scarti di jeans: Denim Euphoria
Mediante un processo proprietario di polverizzazione, scarti denim destinati alla discarica vengono trasformati in oggetti di qualsiasi natura e composizione materiale, caratterizzati dall’iconica tonalità blu. Casati Flock&Fibers, da sempre pioniera nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia nel settore tessile, ha inoltre coniugato questa tecnologia alla creatività. Grazie, infatti, alla collaborazione con l’architetto Stefano Casati, che con il suo team londinese di Imagine by Casati è un grande esperto di Intelligenza Artificiale, e l’aiuto della stampa 3D, sono stati progettati e realizzati oggetti unici creando, di fatto, un ponte inaspettato tra moda, mondo tessile e design. Grazie a 70 anni di competenza e una visione concreta, Casati Flock&Fibers ha reso possibile questo progetto, aprendo la strada a un futuro di riciclo tessile, in cui la crea-
tività è posta al centro dell’innovazione per la creazione di prodotti di maggior valore. L’innovativo processo di polverizzazione, di proprietà di Casati Flock&Fibers, ha permesso di produrre una polvere colorata derivante dagli scarti del jeans, che mantiene intatta la tinta originale e inimitabile del denim, per poi essere integrata in granuli plastici con i quali viene realizzato l’oggetto. Allo stato attuale, la polvere viene utilizzata solo come “tintura” del granulo, ma l’azienda sta portando avanti intense ricerche al fine di aumentare la percentuale di polvere nel composto plastico, così da poter beneficiare di tutte le caratteristiche tecniche che lo scarto di jeans potrebbe offrire al prodotto finale. Durante la Design Week, che rappresenta un importantissimo incubatore di idee e sviluppo, sarà presentata una seduta dalle forme audaci, realizzata e progettata dall’architetto Stefano Casati, con la quale l’azienda intende far conoscere questa tecnologia poco nota, ma dall’enorme potenziale, che non solo trasforma scarti di moda in oggetti di design, ma funge anche da catalizzatore, creando un ponte di connessione tra vari materiali. Il suo impatto si estende a svariati settori,
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www.casatiflock.it textures 60 AREADENIMCASATI FLOCK&FIBERS
IL PERFETTO CONNUBIO TRA SOSTENIBILITÀ E DESIGN.
contribuendo a un approccio più interconnesso e sostenibile.
«È affascinante come una sedia possa prendere vita da uno scarto, che nell’immaginario comune viene considerato brutto e di poco conto» commenta Beatrice Casati, Ceo e Responsabile Sviluppo e Innovazione di Casati Flock&Fibers, e prosegue: «La sedia realizzata con polvere di jeans rappresenta un manifesto di concretezza, sostenibilità e semplicità. Non solo un oggetto di design, ma un vei-
colo per una maggiore consapevolezza del ciclo di vita dei materiali e dell’importanza della sostenibilità».
Il progetto Denim Euphoria verrà presentato a Materially Now, una mostra/laboratorio che, con i suoi tre pilastri –etica, sperimentazione e trasformazione – ricalca alla perfezione l’anima dell’azienda e di questo progetto in particolare. L’evento si inserisce all’interno del Superdesign Show nella sede di via Tortona di Superstudio in occasione della Milano Design Week che, dal
DENIM EUPHORIA PROJECT THE PERFECT BLEND OF SUSTAINABILITY AND DESIGN.
The innovative textile recycling project by Casati Flock&Fibers, developed in collaboration with architect Stefano Casati, presented at Design Week, as part of "Materially Now".
In an era where fast fashion has unfortunately led to a “wear and discard” mentality, resulting in mountains of clothing destined to overwhelm our environment, Casati Flock&Fibers – a leader in custom textile powders and flock production since 1952 – has embarked on an ingenious project: Denim Euphoria. This project creatively recycles denim scraps, transforming them into a wide range of objects while maintaining their iconic blue hue.
Casati Flock&Fibers, always at the forefront of textile solutions, combined this technology with creativity. Collaborating with architect Stefano Casati and his London-based team at Imagine by Casati an expert in Artificial Intelligence the company has designed and produced unique objects, unexpectedly bridging the worlds of fashion, textiles, and design. With 70 years of expertise and a pragmatic vision, Casati Flock&Fibers has paved the way for a future of textile recycling, where creativity drives innovation in creating higher-value products.
The innovative pulverization process developed by Casati Flock&Fibers produces a colored powder from denim scraps, preserving the original and unmistakable denim shade. This powder is then integrated into plastic granules to create the final object. Currently, the powder serves as a “dye” for the granules, but ongoing research aims to increase the powder’s percentage in the plastic compound, unlocking the full technical potential of denim waste for its use in the final product.
15 al 21 aprile, riunirà produttori, designer e appassionati.
An audacious seating designed by Stefano Casati will be showcased during Design Week in Milan, an essential hub for ideas and development in the realm of innovation. The chair design aims to introduce this lesser-known, yet immensely powerful technology that not only transforms fashion waste into design objects but also acts as a catalyst, connecting various materials. Its impact extends across multiple sectors, contributing to a more interconnected and sustainable approach.
During Design Week an essential incubator for ideas and development an audacious seating design by architect Stefano Casati will be showcased.
This design aims to introduce the lesser-known yet immensely powerful technology that not only transforms fashion waste into design objects but also acts as a catalyst, connecting various materials. Its impact extends across multiple sectors, contributing to a more interconnected and sustainable approach.
Beatrice Casati, CEO and Head of Development and Innovation at Casati Flock&Fibers, reflects, “It’s fascinating how a chair can come to life from what is commonly considered as an ugly and insignificant scrap. The chair made from denim powder represents a manifesto of practicality, sustainability, and simplicity not just a design object, but a vehicle for greater awareness of material lifecycles and the importance of sustainability.”
The Denim Euphoria project will be showcased at Materially Now, an exhibition and laboratory that perfectly embodies the essence of Casati Flock&Fibers.
Materially Now operates on three pillars: ethics, experimentation, and transformation. This event is part of the Superdesign Show, which takes place at the Superstudio venue in Via Tortona during Milan Design Week from April 15 to 21, 2024. The Superdesign Show brings together manufacturers, designers, and enthusiasts.
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di denim riciclato
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. Texture of
printed recycled denim granules Credito
" Texture dei granuli
stampati
3d"
3D
Casati Flock&Fibers
IL DELLAFUTUROCREATIVITÀ
Pietro Ferrari – Come si
presenta Stoll a questa edizione di Pitti Filati?
Ci risponde Joerg O.Hartmann, Head of Fashion&Technology Karl Mayer Stoll Textilmaschinen GmbH, che ci dedica un pò di tempo nel vivace andamento di Pitti Filati: «Abbiamo deciso di non portare macchine per questa edizione ma focalizzandoci sul digitale. Il disegno virtuale diventa sempre più importante anche nel nostro mondo della maglieria.
Noi abbiamo creato uno strumento grazie al quale possiamo visualizzare la maglia in maniera reale.
Questo tool, che si chiama Create Design (distribuita da KM.ON), è un software che rappresenta una versione leggera della nostra software Create Plus di programmazione, è lo stesso software con meno opzioni, più adatto per stilisti. Poi una volta “creata” e visualizzata la maglia si può esportare l'immagine verso il 3D. Abbiamo una partnership con CLO 3D e la sua agenzia Prisma Tech in Italia e in questo ambiente vengono mostrati i nostri sviluppi nella maglieria su un avatar 3D, un flusso di sviluppo campioni digitale. Si parte dalla creatività e la si traduce in termini di visualizza-
zione estrema, perciò stiamo proprio parlando di una figura reale, anche nel movimento che ci permette di realizzare come si muove il disegno stesso».
Pietro Ferrari – Poi il rapporto con la macchina cosa diventa?
Joerg O.Hartmann – Il si¬stema è abbastanza reale: quello che si visualizza dal software si può anche mandare in macchina, non subito ma può essere letto da un programmatore che va direttamente in macchina con le modifiche opportune. Non è solo un gioco sul visuale è anche una funzione integrata
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www.
textures 62 UNA CONVERSAZIONE ALLO STAND STOLL A PITTI FILATI CON JOERG O.HARTMANN, HEAD OF FASHION&TECHNOLOGY KARL MAYER STOLL TEXTILMASCHINEN GMBH
writer Pietro Ferrari
stoll.com
AREATECNOLOGIASTOLL
nella struttura, si può trasferire nella macchina. Su richiesta di una griffe si riesce a mandare una tirella digitale per confermare, dopo di che è facile andare in macchina e produrre delle cose identiche.
Pietro Ferrari – Se noi pensiamo oggi quante varianti e dettagli diversi vanno creati, questa soluzione diventa provvidenziale...
Joerg O.Hartmann – Sia in termini di tempo ma anche di risorse di materiale, abbattimento di CO2, perchè si evita di mandare dei campioni in giro per il mondo con un consumo molto intenso con le conseguenti emissioni. Con le nostre soluzioni viaggiano solo i dati via rete.
Pietro Ferrari – Consideriamo i grandi vantaggi consentiti dalla trasmissione di
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Esempi della collezione CLO per Stoll Lo stand Stoll a Pitti Filati 24/1. Grande interesse allo stand Stoll
dati invece di oggetti o mate riali. Il risultato è al livello più alto.
Joerg O.Hartmann – La nostra strategia è che ci sono queste aziende 3D sul mercato che sono global player in Corea, Israele, Cina o in Ger mania, noi collaboriamo con tutte queste aziende, ognuno deve fare il suo mestiere ed è impensabile sviluppare certe soluzioni software in proprio: il nostro software, invece, può funzionare con tutti gli stan dard che esistono sul mercato. Per ogni brand, indipendente mente dal sistema 3D con cui lavora, noi abbiamo l'interfac cia, questo è molto utile per i brand sul mercato.
Pietro Ferrari – Tornando alle distanze, alla comunica zione, noi vediamo che tutto diventa estremamente globa lizzato soprattutto il passag gio delle idee, perché la distanza non esiste più.
Joerg O.Hartmann – Poi ci vuole anche una base di competenza sulla maglieria, perché anche il nostro sistema richiede che ci sia una compe
tenza di base per la maglieria. E questo è diventato un problema nel mercato che vive la mancanza di questo sapere di base. Il fatto di avere scuole che insegnano le potenzialità di questo software permette di creare sapienza. Quando gli studenti escono dalla scuola portano con sé questa competenza che hanno appreso nei corsi.
Pietro Ferrari – Qual è la risposta che questo sistema ha incontrato sul mercato?
Joerg O.Hartmann – Ci sono due cose da dire: la risposta sulla nostra soluzione per quelli che l’apprezzano e sono in grado di utilizzarli è
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Panoramica dello stand.
Joerg O.Hartmann con Pietro Ferrari
Risultati eloquenti.
AREATECNOLOGIASTOLL
ovviamente positiva, l'altro fatto è che molte aziende non sono ancora strutturate per integrare questi flussi di lavoro che richiedono anche all'azienda stessa di lavorare sulla struttura interna in cui gli stilisti devono essere in grado di creare l'output per i programmatori, questo è un passaggio difficile.
Pietro Ferrari – Però io sono anche convinto che è la strada del domani e le competenze devono obbligatoriamente essere acquisite dalle aziende, altrimenti perdono il passo. Sempre più presso il digitale e l'organizzazione di dati importanti ri-
chiede di dotarsi di capacità di calcolo e di cultura digitale, perchè questo è il domani.
Joerg O.Hartmann – A proposito di competenza, abbiamo pubblicato un libro, per parlare dei colori della maglieria e di tutte le possibilità che ci sono per uno stilista di colorare il tessuto. Sono cento pagine di campioni con la descrizione di cosa si tratta e una sezione di circa settanta pagine tecniche che illustrano i dettagli dei campioni. C'è anche una matrice all’interno che combina i campioni con la nostra tecnologia e fa capire tutta la potenzialità che magari e stata usata oppure non è stata usata in certi campione La prefazione è di Luca Missoni e l'autrice, con me, è una professoressa di maglia negli Stati Uniti che insegna alla Rhode Island School of Design. Qui allo stand presentiamo campioni con le varie finezze e tecnologie tra E1,5.2 fino alla finezza E20 , collaborando con Ermanno Scervino e Filpucci.
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THE FUTURE OF CREATIVITY
A CONVERSATION AT THE STOLL STAND AT PITTI FILATI WITH JOERG O. HARTMANN, HEAD OF FASHION&TECHNOLOGY KARL MAYER STOLL TEXTILMASCHINEN GMBH.
Pietro Ferrari – How does Stoll present itself at this edition of Pitti Filati?
Joerg O.Hartmann Head of Fashion&Technology Karl Mayer Stoll Textilmaschinen GmbH, answers us in the lively atmosphere of Pitti Filati: "We have decided not to bring machines to the fair, but focusing more on digital tools. Virtual design is becoming increasingly important in our knitting world. We have created a tool with which we can visualize knitts in a realistic way. This tool, which is called Create Design and sold by our business unit KM.ON, is a a “light” version of our machine programming CAD system. It is the same software but with fewer technical options, and thus more suited for designers. We have a partnership with CLO 3D and their Italian agency Prisma Tech. Our knitting developments made with Create Design are shown on a 3D avatar with CLO software It exemplifies a digital sample development workflow“.
We collaborate with all these companies by building technical interfaces for a smooth workflow. The response from retail or brands is extremely positive as these interfaces allow them to easily integrate our Create Design software into their workflow.
Pietro Ferrari – Going back to distances, to communication, we see that everything becomes extremely globalised especially the passage of ideas, because distance no longer exists.
Pietro Ferrari – Then what does the relationship with the machine become?
Joerg O.Hartmann – The system is quite realistic: what you visualize in the software you can also use for knitting machine commands, after revision by a knitwear programmer. It's not just a visual thing but is rooted into the machine code and as such, it can be transferred to the machine. For example, you can work out a digital swatch for a brand and after approval go straight into the knitting machine.
Pietro Ferrari – If we think today how many different variations and details have to be created, this solution becomes providential...
Joerg O.Hartmann – Both in terms of lead time but also in terms of material resources or CO2 reduction as you avoid sending samples around the world with very intensive CO2 consumption. With our solutions, only data travels thru the network.
Pietro Ferrari – What is the market response to this technology?
Joerg O.Hartmann – There are three of these 3D apparel visualization companies on the market. They are global players and based in Korea, Israel, China or Germany.
Joerg O.Hartmann – With the modern digital tools you still need a sound knitwear knowledge, to carry out virtual designs. And this has become a major problem in the market, as knowledgeable people are getting a rarity. The fact that schools start to teach the new generations of designers on these tools makes me confident, that we can master the future need for knowledgeable people.
Pietro Ferrari – What is the response that this system has met on the market?
Joerg O.Hartmann – There are two things to be said: the response on our solution for those who appreciate it and are able to use it is obviously positive, the other fact is that many companies are not yet structured to integrate these workflows that also require the company itself to work on the internal structure where the designers must be able to create the output for the programmers, this is a difficult step.
Pietro Ferrari – But I am also convinced that it is the way of tomorrow and skills must be acquired by companies, otherwise they will lose step.
More and more with digital and the organization of important data requires the acquisition of computing skills and digital culture, because that is the future.
Joerg O.Hartmann – Speaking of expertise, we have published a book for designers to talk about the colours in knitwear and all the possibilities there are for a designer to colour the fabric. It commences with about one hundred pages of samples followed by a technical section explaining the technical details. At the end there is a matrix that connects the samples chapter with the technical chapter. The preface was written by Luca Missoni of namesake company and my co-author Professor Anna Gitelson-Kahn teaches at the Rhode island School of design.
Here at our booth we show the latest Stoll samples with various gauges and techniques ranging from the very coarse gauge E1,5.2 thru E20 gauge. Some of them where made with the kind support by Ermanno Scervino and Filpucci. Color in knitting, una pubblicazione fondamentale per il settore.
issue036 www.stoll.com textures 66 AREATECNOLOGIASTOLL
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DISEGNARE IL FUTURO
Visitiamo nell’area di Milano Unica più vocata all’innovazione e alle alte tecnologie lo stand di Style3D I Assyst e domandiamo a Giovanna Langé, marketing & communication manager, quali sono le caratteristiche delle soluzioni digitali proposte dall’azienda al settore tessile
«Abbiamo parlato di ecosistema digitale in 3D/2D perché quello che presentiamo è sostanzialmente un flusso dall’idea al design che si sviluppa da quelle che sono le caratteristiche del 3D per poi arrivare alla produzione con il CAD. Ma non basta: c’è anche il manufacturing, perché noi disponiamo anche di soluzioni complete per la sala taglio: si arriva dalla prima idea fino al prodotto finito nello store, comprendendo tutto quello che il modo delle soluzioni per il digital fashion, dal tessuto digitale, alla simulazione 3D con rendering di alta qualità fino al mondo nuovo del marketplace digitale, alla presentazione dei prodotti nell’e-commerce, perché le simulazioni di alto livello come possono essere queste permettono di presentare il prodotto in un vero e proprio showroom digitale».
Pietro Ferrari – Poi si risolve anche, per certi aspetti, il problema dei campionari, delle enormi dispersioni di prodotti fisici per arrivare
alla produzione che, poi, entrano purtroppo nelle tematiche della mancanza di sostenibilità nel settore.
Cinzia Provenzi, sales manager software division – È chiaro che il prototipo singolo continuerà a essere realizzato, però nella produzione delle aziende non si realizza mai un prototipo, se ne realizzano un’infinità. Grazie a queste soluzioni digitali, il numero dei prototipi fisici realizzati non si azzera ma si riduce drasticamente, perché tutte le scelte di produzione vengono fatte sul digitale.
Pietro Ferrari – Quindi possiamo anche parlare di un
aspetto di sostenibilità di questa tecnologia.
Giovanna Langé – A partire già dai tessuti, perché lo stesso tessuto può essere digitalizzato grazie a uno scanner che ne identifica l’aspetto estetico, per arrivare ai macchinari che rivelano le sue caratteristiche meccaniche, quindi la tensione, l’allungamento, il peso: alla fine tutto quello che è un tessuto fisico può essere convertito in valori numerici in misurazioni precise che identificano un vero e proprio tessuto digitale. Questo per tutto quello che è il mondo dei tessuti: da un campione di tessuto, poi, i nostri
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writer Pietro Ferrari www.assyst.de
IL MONDO DI STYLE3D I ASSYST ESALTA LE POTENZIALITÀ DIGITALI E LIBERA L’AMBIENTE DALLA MASSA DEI PROTOTIPI FISICI. AREATECNOLOGIASTYLE3D I ASSYST
software possono creare una quantità infinita di varianti, senza produrlo, perché poi viene scelta una delle x varianti proposte. Chi vuole presentare un tessuto può utilizzare un QR Code che permettere di visualizzare su qualsiasi device non solo il tessuto ma anche un possibile esempio di capo di abbigliamento realizzato con quel tessuto.
Pietro Ferrari – Certo la condizione indispensabile è che la qualità della resa dell’immagine sia al massimo livello…
Cinzia Provenzi – Noi, sotto l’ambito di Style 3D I Assyst, abbiamo motori di rendering e funzione che sono
scontri per Assyst quali sono? Cinzia Provenzi - Il mercato ha reagito molto bene, è stato un booster, poiché già conosceva la solidità del prodotto 3D. A questo si è aggiunta la forte spinta di innovazione tecnologica che è Style 3D. Per noi questo è stato un acceleratore: chi già ci conosceva come azienda solida tedesca ha riconosciuto in questa acquisizione un incremento di valore. I riscontri sono stati molto buoni.
proprietari nostri, abbiamo un team di ricerca in Cina di 300 persone, E’ chiaro che bisogna avere alle spalle una tecnologia forte, e disporre di una forte potenza tecnologica e di ricerca. Questo ci permette di arrivare ai massimi livelli.
Pietro Ferrari – Da quando siete presenti in Italia?
Giovanna Langé – Style 3D ha acquisito Assyst un anno fa ma, attraverso questa acquisizione, si avvale anche della struttura di Assyst con casa madre in Germania e sede anche in Italia, una struttura in Europa e reseller in tutto il mondo: la presenza è veramente globale.
Pietro Ferrari – I primi ri-
issue036 www.assyst.de textures 68 AREATECNOLOGIASTYLE3D I ASSYST
DESIGNING THE FUTURE
THE WORLD OF STYLE3D I ASSYST ENHANCES
DIGITAL POTENTIAL AND FREES THE ENVIRONMENT FROM THE MASS OF PHYSICAL PROTOTYPES.
We visited the Style3D I Assyst stand in the area of Milano Unica most dedicated to innovation and high technology and asked Giovanna Langé, marketing & communication manager, what are the characteristics of the digital solutions proposed by the company to the textile sector "We spoke of a 3D/2D digital ecosystem because what we are presenting is basically a flow from idea to design that develops from 3D features to then arrive at production with CAD. But that's not all: there is also manufacturing, because we also have complete solutions for the cutting room: we go from the first idea to the finished product in the store, encompassing everything in the way of solutions for digital fashion, from the digital fabric, to the 3D simulation with high quality renderings up to the new world of the digital marketplace, to the presentation of products in ecommerce, because high-level simulations such as these allow the product to be presented in a real digital showroom.
Pietro Ferrari – Then we also solve, in some respects, the problem of sample collections, of the enormous dispersion of physical products to get to production, which then, unfortunately, enter into the issues of lack of sustainability in the sector.
Cinzia Provenzi, sales manager software division – It is clear that the single prototype will continue to be made, but in production companies never make one prototype, they make countless ones. Thanks to these digital solutions, the number of physical prototypes made is not reduced to zero, but is drastically reduced, because all production choices are made digitally.
Pietro Ferrari – So we can also talk about a sustainability aspect of this technology.
Giovanna Langé – Starting from fabrics, because the same fabric can be digitised thanks to a scanner that identifies its appearance, to arrive at the machinery that reveals its mechanical characteristics, i.e. tension, elongation, weight: in the end, everything that is a physical fabric can be converted into numerical values in precise measurements that identify a real digital fabric. This is for everything in the world of fabrics: from a fabric sample, then, our software can create an infinite number of variants, without producing it, because then one of x variants is chosen. Whoever wants to present a fabric can use a QR Code that allows not only the fabric but also a possible example of a garment made from that fabric to be displayed on any device.
Pietro Ferrari – Of course the indispensable condition
is that the quality of the image rendering is at the highest level
Cinzia Provenzi – We, under Style 3D I Assyst, have rendering engines and functions that are our property, we have a research team in China of 300 people, and it is clear that we need to have strong technology and research behind us. This allows us to reach the highest levels.
Pietro Ferrari – Since when have you been present in Italy?
Giovanna Langé – Style 3D acquired Assyst a year ago but, through this acquisition, it also makes use of Assyst's structure with its parent company in Germany and headquarters also in Italy, a structure in Europe and resellers all over the world: the presence is truly global.
Pietro Ferrari – What are the first feedbacks for Assyst?
Cinzia Provenzi – The market reacted very well, it was a booster, as it already knew the solidity of the 3D product. Added to this was the strong boost of technological innovation that is Style 3D. For us this was an accelerator: those who already knew us as a solid German company recognised in this acquisition an increase in value. The feedback was very good.
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writer Beatrice Guidi
RICICLATO E FILATO
Eurolast distribuisce filati di aziende produttrici note a livello internazionale e svolge attività di converter per le personalizzazioni di mercato.
Giunta alla seconda generazione imprenditoriale, ha unito nel tempo la solidità dell’impronta familiare all’efficienza manageriale, intercettando i trend di mercato e traducendoli in linee di valore per i clienti seguiti. Fra le categorie di prodotto, dallo storico nylon si è sviluppata nel tempo l’offerta dell’elastomero, del polipropilene, della lana e più recentemente del PET riciclato post-consumo. La gestione in prima persona del magazzino come asset di valore consente di offrire elevati livelli di servizio.
Di pari passo, la comunicazione del marchio di proprietà REPETITA® permette di accreditare i brand utilizzatori a una filiera di sostenibilità.
Proprio alla fiera FILO61 l'azienda ha continuato a promuovere la massima attenzione per l’ambiente con questo suo innovativo filato, 100% poliestere riciclato da bottiglie di plastica post-consumo, ottenuto grazie a un processo di lavorazione di alta qualità Made in Italy. I rifiuti plastici dalla raccolta differenziata vengono rigenerati e trasformati in una preziosa risorsa per il tessile sostenibile, che riesce ad assicurare il comfort della microfi-
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https://repetita.com textures 70 EUROLAST PRESENTA A FILO REPETITA® PADDING.
AREATESSUTOTECNICOEUROLAST
bra, la traspirabilità e la termoregolazione delle fibre sintetiche, oltre a un aspetto molto simile a quello delle fibre naturali.
Disponibile in stock service in 32 colori e 6 titolazioni, REPETITA® vanta la certificazione
GRS, promossa da Textile Exchange, che assicura la tracciabilità dell’intera filiera, a partire dalla materia prima.
A FILO61, inoltre, è stata presentata la novità REPETITA®
Padding: la collaborazione con la Ricerca & Sviluppo di Shima-Seiki Italia e Stoll Italia, le due maggiori case produttrici mondiali di macchine a tecnologia rettilinea, unita alla versatilità del filato post-consumer ha portato alla nascita di tessuti imbottiti direttamente in fase di smacchinatura. Il prodotto è studiato per l’utilizzo
da uno a più capi a partire dalla finezza 18.
REPETITA® Padding permette di ottenere spessori performanti per numerosi impieghi di protezione dagli urti nello
RECYCLED AND SPUN
sportswear, o di effetto imbottito nel fashion, ma anche nell’arredo e nel design, con conseguente riduzione dei costi e dei tempi di produzione.
Eurolast distributes yarns from internationally renowned manufacturers and acts as a converter for market customisation. Now in its second entrepreneurial generation, over time it has combined the solidity of the family footprint with managerial efficiency, intercepting market trends and translating them into lines of value for the customers it serves. Among the product categories, from the historical nylon, elastomer, polypropylene, wool and more recently post-consumer recycled PET have developed over time. The first-hand management of the warehouse as a valuable asset makes it possible to offer high service levels.
At the same time, the communication of the property brand REPETITA® allows the user brands to be accredited to a sustainability chain. Precisely at the FILO61 exhibition, the company continued to promote the utmost care for the environment with its innovative yarn, 100% recycled polyester from post-consumer plastic bottles, obtained through a high quality Made in Italy manufacturing process.
Plastic waste from separate collection is regenerated and transformed into a precious resource for sustainable textiles, which manages to ensure the comfort of microfibre, the breathability and thermoregulation of synthetic fibres, as well as an appearance very similar to that of natural fibres.
Available in stock service in 32 colors and 6 titrations, REPETITA® boasts the GRS certification, promoted by Textile Exchange, which ensures the traceability of the entire supply chain, starting from the raw material. Furthermore, the new REPETITA® Padding was presented at FILO61: the collaboration with the Research & Development of Shima-Seiki Italia and Stoll Italia, the two largest global manufacturers of straight-line technology machines, combined with the versatility of post-consumer yarn has led to the birth of padded fabrics directly in the knitting phase. The product is designed for use on one to multiple garments starting from gauge 18.
REPETITA® Padding allows you to obtain high-performance thicknesses for numerous uses of impact protection in sportswear, or for a padded effect in fashion, but also in furniture and design, with a consequent reduction in production costs and times.
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issue036
textures 72 COLOURS
NATURALE CON IL CACO
writer Stefano Panconesi www.pancolori.eu
TINTURA
“KAKISHIBU”
TINTURA NATURALE CON IL CACO/KAKISHIBU DALLA TRADIZIONE GIAPPONESE, UN COLORE ECCEZIONALE CON PROPRIETÀ ANCHE ANTIBATTERICHE E IDROREPELLENTI.
Abbiamo conosciuto il “kakishibu” (colorante a base di frutti di cachi acerbi fermentati) nel 2008 durante il nostro primo viaggio in Giappone. È una tintura meravigliosa che, a differenza di altri colori, migliora con l'invecchiamento come il vino. Infatti, come il vino, è un tannino potente. In Giappone ha una tradizione secolare per le sue caratteristiche antibatteriche e impermeabili che lo rendono ideale per i sacchi di canapa dove il riso fermenta per diventare sakè o per abiti, ombrelli e cappelli, reti dei pescatori. Non viene utilizzato solamente nel tessile ma anche come colorante protettivo del legno e della carta, non solo per il colore quanto per le sue caratteristiche antibatteriche e impermeabili.
A differenza di tutti gli altri coloranti naturali, il colore scurisce col tempo, da rosa/arancio diventa sempre più marrone scuro e nero. Negli ultimi anni abbiamo visitato periodicamente diversi maestri giapponesi e con loro abbiamo sperimentato la tintura ad immersione e a spazzola.
Dopo ben quindici anni di apprendistato, abbiamo messo a frutto tutte le nostre conoscenze acquisite negli anni grazie ai generosi maestri che abbiamo incontrato, e abbiamo sperimentato e testato diverse tecniche, metodi e ricette, con ottimi risultati, nella speranza che questa tecnica così interes-sante, diversa e ecologica da più punti di vista, possa venire valorizzata per essere applicata a grande scala anche in Europa.
Il succo di caco è un concentrato di tannino ottenuto dal frutto del caco (Diospoyros kaki), raccolto ancora acerbo, fermentato per un tempo lungo tra i due e i cinque anni. Può essere usato in diverse concentrazioni, a temperatura ambiente, non ha necessità di mordente perché è un colore “diretto”, ma si può variare la tonalità del colore con modificatori utilizzati in post-tintura come:
Non ha necessità di essere scaldato per la sua applicazione, il calore non aiuta la salita del colore sulla fibra, e quindi non c’è spreco di energia.
Con l’esposizione all’aria il colore “matura” e diventa sempre più scuro. Essendo una tintura superficiale è sensibile all’abrasione nello stesso modo all’indaco. Il suo uso – oltre che in Giappone anche in Cina e in Corea – è molto antico, le prime notizie storiche sono del 934. Ma ancora adesso viene utilizzato nel tessile, sul legno e sulla carta soprattutto per le sue proprietà antimicrobiche e idrorepellenti.
La qualità di frutto utilizzata è “shibugaki” ossia caco astringente che corrisponde al frutto che in Italia è chiamato cacomela o cacovaniglia poiché
Nella fotoa sinistra: il caco.
Nella foto sopra: Stefano Panconesi nel Laboratorio Centro Studi Tessili Europeo .
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COLOURS
maturo non diventa morbido ma rimane solido come la mela. I frutti sono generalmente colti in Luglio, ancora acerbi, quando la concentrazione di tannini è al massimo. Il loro colore è verde brillante e la dimensione è quella di una pallina da golf.
I frutti, dopo essere stati lavati, vengono sminuzzati in piccoli pezzi per estrarne il succo e infine vengono passati in una grande centrifuga/estrattore. Una volta ottenuto il succo, l’avanzo di polpa viene utilizzato come fertilizzante nei campi. Il succo viene stoccato in grandi barili a fermentare; la maggiore fermentazione avviene nei primi sei mesi nei quali è importante mescolare giornalmente per evitare che
sione del bagno colore non deve essere grande ma è definito solo dalla diluizione scelta e dalla grandezza del materiale da tingere che deve rimanere più disteso possibile. La diluizione può essere fatta in vari rapporti bagno, ma può variare a seconda delle necessità tenendo conto che è preferibile moltiplicare il numero delle immersioni piuttosto che farne una sola con succo molto concentrato, poiché il risultato può diventare appiccicoso.
Il tempo di immersione è breve e dipende dalla consistenza e dalla capacità di assorbimento del materiale: un tessuto di seta sottile impiegherà molto meno tempo che un tessuto di canvas di cotone. Comunque parliamo di alcuni minuti.
formi una pellicola di gelatina, ma il succo rimane a fermentare per una periodo che varia da due a cinque anni e il suo odore cambia da fruttato a formaggio.
Sono possibili due tecniche di tintura: a immersione o a spazzola.
APPLICAZIONE
A IMMERSIONE
La tecnica a immersione è adatta a materiale di dimensione ridotta e avviene in una vasca correttamente dimensionata al materiale da tingere; poiché il succo di caco non penetra ma aderisce al ma- teriale, non è necessario che si muova nel bagno come per altre tinture per avere un risultato uniforme; quindi la dimen-
issue036 www.pancolori.eu textures 74
I modificatori.
Una volta assorbito il colore si tira fuori dal bagno e, senza strizzare, lo si lascia scolare prima di essere appeso per l’asciugatura.
Poiché la luce agisce sul colore, bisogna fare attenzione a come si attacca il materiale al filo di asciugatura evitando di piegarlo a metà, e girandolo più volte.
Il colore ottenuto non è quello finale; la luce e l’ossigeno intensificherà il colore durante l’asciugatura ma anche nel tempo. Se si vuole una intensità maggiore, si procede con uno o più suc- cessive immersioni fino ad ottenere il colore desiderato.
APPLICAZIONE A SPAZZOLA
Con la tecnica a spazzola (utilizzando pennelli di varie forme) è possibile tingere tessuti di grandi dimensioni. Si deve tendere il tessuto con appositi supporti ai due terminali legandoli alle due estremità (harigi); il tessuto deve essere il più teso possibile e non deve imbarcarsi tipo “amaca”, altrimenti il colore migrerà verso il centro creando una zona più scura.
Il pennello o la spazzola dovranno avere la giusta quantità di succo di caco da poter essere steso velocemente senza creare zone troppo piene di colore o zone con il colore eccessivamente tirato; il tutto deve essere fatto con estrema velocità in modo tale che asciugandosi il tessuto non evidenzi le linee di confine tra una pennellata e l’altra.
Finito il passaggio del colore su un lato si deve girare il tessuto e fare lo stesso sul retro. Una volta terminato, per fare asciugare, si irrigidisce il tes-
suto con le speciali bacchette di bambù (shinshi).
Una volta completamente asciutto il tessuto si può procedere ad una seconda applicazione sui due lati o all’immersione nei bagni con i modificatori.
Poiché il succo di caco fermentato è molto sensibile agli sbalzi di temperatura e tende a gelificare non essendo più utilizzabile, viene commercializzato anche in forma di polvere da diluire in acqua. Il caco in polvere è anche senza odore, più pratico da stoccare anche se meno amato dai tintori tradizionalisti.
Per sciogliere bene la polvere è utile usare acqua calda e lasciarla raffreddare prima di iniziare le immersioni.
Il procedimento, sia per la tintura a immersione che per quella a spazzola, avviene nello stesso identico modo che con il succo di caco liquido.
Nella foto al centro: la idroreppelenza.
Nella foto sopra: Stefano Panconesi nella tintoria giapponese.
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Nelle foto a destra: l’applicazione a spazzola e il tessuto seta carta.
CONCLUSIONE
Con un importante centro di ricerca tessile europeo, abbiamo provato a industrializzare questa tecnica in laboratorio ottenendo ottimi risultati; l’applicazione è stata fatta in “foulard” con una macchina di piccole dimensioni e l’asciugatura in un forno dove generalmente si fissano le stampe; abbiamo provato anche con i post modificatori sempre con ottimi risultati. Con questa esperienza abbiamo potuto constatare che l’industrializzazione è possibile poiché è la luce e il calore che permette al colore di svilupparsi e non il sole.
Sarebbe molto interessante continuare questa ricerca sull’applicazione industriale poiché ci sarebbero piccoli accorgimenti che potrebbero far sì che non ci sia spreco di colorante o una migliore maturazione del colore imitando la asciugatura al sole con lampade UVB.
D’altra parte sarebbe opportuno trovare un partner con cui sperimentare la capacità idrorepellente del colore per poter realizzare indumenti sportivi, con l’aria del cuoio invecchiato, che non utilizzano prodotti chimici, generalmente utilizzati, spesso poco ecologici. Troviamo questa tintura davvero innovativa tanto che l’abbiamo riproposta nel nostro insegnamento al Master del Polimoda “FROM FARM TO FABRIC TO FASHION”, nella speranza che i giovani prendano in considerazione una metodica che ha così tante virtù: naturale, ecologica, non energivora, antibatterica, idrorepellente e che da diverse sfumature, resistenti alla luce anzi, che invecchiano bene come il cuoio.
issue036 www.pancolori.eu textures 76 COLOURS
NATURAL DYE WITH PERSIMMON “KAKISHIBU”
We discovered “kakishibu” (dye made from fermented unripe persimmon fruits) in 2008 during our first trip to Japan. It is a wonderful dye that, unlike other colors, improves with aging like the wine. In fact, like wine, it is a powerful tannin concentrate.
In Japan it has a centuries-old tradition for its antibacterial and waterproof characteristics make it ideal for hemp bags where rice ferments to become sake or for clothes, umbrellas and hats, fishermen's nets. It is not only used in textiles but also as a dye protective of wood and paper, not only for its color but also for its antibacterial characteristics and waterproof.
Unlike all other natural dyes, the color darkens over time, turning from pink/orange increasingly dark brown and black.
In recent years we have periodically visited several Japanese masters and with them we have experimented with dip and brush dyeing.
After fifteen years of apprenticeship, we have put all our acquired knowledge to good use over the years thanks to the generous masters we have met, and we have experimented and tested different techniques, methods and recipes, with excellent results, in the hope that this very interesting technique, different and ecological from many points of view, can be valorised to be applied on a large scalealso scales in Europe.
Persimmon juice is a concentrate of tannin obtained from the persimmon fruit (Diospoyros kaki), harvested still unripe, fermented for a long time between two and five years. It can be used in different concentrations, at room temperature, it does not require mordant because it is a “direct” color, but you can vary the hue of the color with modifiers used in post-dyeing such as: it does not need to be heated for its application, heat does not help the color rise on the fiber, and therefore there is no waste of energy. With exposure to air the color "matures" and becomes increasingly darker.
Being a superficial dye, it is sensitive to abrasion in the same way as indigo.
Its use – as well as in Japan also in China and Korea – is very ancient, the first historical records they date back to 934. But even now it is used in textiles, on wood and above all on paper for its antimicrobial and water-repellent properties.
The quality of fruit used is "shibugaki" or astringent persimmon which corresponds to the fruit in Italy it is called cacoapple or caco-vanilla because when ripe it does not become soft but remains solid like the apple.
The fruits are generally picked in July, still unripe, when the concentration of tannins is at maximum. Their color is bright green and the size is that of a golf ball.
The fruits, after being washed, are chopped into small pieces to extract the juice and finally they are passed through a large centrifuge/extractor.
Once the juice is obtained, the leftover pulp is used as fertilizer in the fields.
The juice is stored in large barrels to ferment; the greatest fermentation occurs in the former six months in which it is important to mix daily to prevent it from forming a gelatin film, but the juice remains to ferment for a period ranging from two to five years and its smell changes from fruity to cheesy.
Two dyeing techniques are possible: immersion or brush.
IMMERSION APPLICATION
The immersion technique is suitable for small-sized material and takes place in a tank correctly sized to the material to be dyed; since the persimmon juice does not penetrate but adheres to the material, it is not necessary for it to move in the bath as with other dyes to have a uniform result; therefore the size of the color bath does not have to be large but is defined only by the dilution choice and size of the material to be dyed which must remain as flat as possible. The dilution can be done in various bath ratios, but can vary depending on the holding needs I realize that it is preferable to multiply the number of dives rather than doing just one with very concentrated juice, as the result can become sticky.
The immersion time is short and depends on the consistency and absorption capacity of the material:
a thin silk fabric will take much less time than a cotton canvas fabric. However, we are talking about a few minutes. Once the color has been absorbed, take it out of the bath and, without wringing, let it drain before being hung for drying.
Since light affects color, you need to pay attention to how the material attaches to the thread drying, avoiding folding it in half, and turning it several times.
The color obtained is not the final one; the light and oxygen will intensify the color throughout drying but also over time. If you want greater intensity, proceed with one or more subsequent ones dives until the desired color is obtained.
BRUSH APPLICATION
With the brush technique (using brushes of various shapes) it is possible to dye large fabrics dimensions. The fabric must be tensioned with special supports at the two ends by tying them to the two ends (harigi); the fabric must be as taut as possible and must not sag like a "hammock", otherwise the color will migrate towards the center creating a darker area.
The brush or brush will need to have the right amount of persimmon juice to be able to be applied quickly without creating areas that are too full of color or areas with ex-
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cessively tight colour; The everything must be done extremely quickly so that the fabric does not show signs of damage when drying boundary lines between one brushstroke and another. Once the color has been applied on one side, you must turn the fabric and do the same on the back.
Once finished, to dry, the fabric is stiffened with special bamboo rods (shinshi).
Once the fabric is completely dry you can proceed with a second application on the two sides or immersion in baths with modifiers.
Since fermented persimmon juice is very sensitive to temperature changes and tends to gel as it is no longer usable, it is also marketed in powder form to be diluted in water. Powdered persimmon is also odorless, more practical to store although less loved by traditional dyers.
To dissolve the powder well it is useful to use hot water and let it cool before starting diving.
The process, both for immersion and brush dyeing, occurs in the exact same way as with liquid persimmon juice.
Conclusion - With an important European textile research center, we tried to industrialize this techniquein the laboratory obtaining excellent results; the application was done in "scarf" with a machineof small dimensions and drying in an oven where the prints are generally fixed; we have also tried with post modifiers, always with excellent results.
With this experience we have been able to see that industrialization is possible because it is there light and heat that allows color to develop and not the sun.
It would be very interesting to continue this research on industrial application since there would be small measures that could ensure that there is no waste of dye or a better maturation of the color by imitating drying in the sun with UVB lamps.
On the other hand, it would be advisable to find a partner with whom to test the waterrepellent capacity of color to be able to create sports clothing, with the look of aged leather, which they don't use chemical products, generally used, are often not very environmentally friendly.
We find this dye truly innovative, so much so that we have proposed it again in our teaching at the Polimoda Master's "FROM FARM TO FABRIC TO FASHION", in the hope that young people take into consideration a method that has so many virtues: natural, ecological, non-energy-intensive, antibacterial, water-repellent and which gives different shades, resistant to light, indeed, which age as good as leather.
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COLOURS
Effetto invecchiamento.
DENIM EUPHORIA PROJECT
Textile Recycling for a Sustainable Design
From an idea of Casati Flock&Fibers in collaboration with the architect Stefano Casati
casatifock.it
imaginebycasati.com
MILANO DESIGN WEEK 2024 Superstudio Più - Materially Now