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issue037 giugno2024

Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto

ISSN 2421-4779 textures Poste Italiane spaSped. Abb. Post.D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 LO/MI/ eur o 10,00 In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pa gare la relativa tariffaEditrice webandmagazine s.r.l.Via Valla, 16I-20141 Milanowww.webandmagazine.media
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The soft and gentle elegance of the finest noble fibers lanificiodellolivo.com

ISSUE37GIUGNO2024

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issue037 giugno2024 Magazine dedicated from yarn for furnishing and fashion industry La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto textures Poste Italiane Sped. Abb. Post. 353/2003 (Convertito legge 27/02/2004 46), comma LO/MI/ 10,00 caso mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per restituzione mittente impegna gare relativa tariffa Editrice webandmagazine Via Valla, I-20141 Milano www.webandmagazine.media COVER: Filmar www.filmar.it

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EDITORIALE

LA TRANSIZIONE VERSO UN'INDUSTRIA

PIÙ VERDE E RESPONSABILE

THE TRANSITION TO A MORE GREEN AND RESPONSIBLE INDUSTRYN di Beatrice Guidi

10 COVERSTORY FILMAR UN MODELLO DI BUSINESS INNOVATIVO E RESPONSABILE INNOVATIVE AND RESPONSIBLE BUSINESS MODEL di Beatrice Guidi

15 INCONTRI

FABIO CAMPANA

LANIFICIO DELL'OLIVO UN'ECCELLENZA A TUTTA PROVA AN ALL-ROUND EXCELLENCE di Pietro Ferrari

21 PERCORSITESSILI MONTICOLOR

RILEGGERE IL GUSTO

REINTERPRETING IS THE CONCEPT OF THE NEW FW 25/26 COLLECTION BY MONTICOLOR di Beatrice Guidi

25 PERCORSITESSILI RADICI GROUP

SUL FILO DEL FUTURO ON THE YARN OF THE FUTURE di Pietro Ferrari

32 PERCORSITESSILI TOLLEGNO 1900 TUTTI I COLORI DELLA NATURA NATURE AND MEMORY

37 SPAZIOGREEN EASTMAN

MODA E SOSTENIBILITÀ

EASTMAN LAUNCHES NAIATM RENEW FOR DENIM -THE NEW INGREDIENT FOR COMFORT AND SUSTAINABILITY di Beatrice Guidi

41 SPAZIOGREEN GRUPPO SCHNEIDER IL GRUPPO SCHNEIDER LANCIA AUTHENTICO® AUTHENTICO® BY SCHNEIDER GROUP IS READY TO GO TO THE NEXT LEVEL AND BRING AUTHENTIC TRACEABILITY TO THE WORLD OF WOOL: FROM FARM TO GARMENT di Beatrice Guidi

46 ART AND TEXTILE PER NON PERDERE IL FILO SO, YOU WON'T LOSE THE THREAD di Paola Govoni

52 ART AND TEXTILE POESIA VISIVA NEI TAPPETI DI GIULIO CAPONI VISUAL POETRY IN GIULIO CAPONI'S CARPETS di Paola Govoni

58 AREAARREDAMENTO

ELHAM M. AGHILI DA CAPPELLINI

ELHAM M. AGHILI FROM CAPPELLINI di Renata Pompas

62 AREADENIM PURE DENIM

ASSIEME VERSO UN MONDO GREEN SUSTAINABLE DENIM COLLECTION di Beatrice Guidi

66 AREADENIM OFFICINA39 LA CHIMICA DEL DENIM THE CHEMISTRY OF DENIM di Pietro Ferrari

70 EVENTI HEIMTEXTIL FULL IMMERSION A FRANCOFORTE PATRICIA URQUIOLA FOR HEIMTEXTIL: IMMERSIVE INSTALLATION ENABLES COHESIVE DESIGN EXPERIENCE IN 2025 di Pietro Ferrari

72 COLOURS

TINTURA CON PIANTE DA INDACO DYEING WITH INDIGO PLANTS di Stefano Panconesi

issue037 giugno 2024 t e x tures

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E D AY S O C TO B E R 23-24 , 202 4
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EDITORIALE

LA TRANSIZIONE VERSO UN'INDUSTRIA PIÙ VERDE E RESPONSABILE

C'è un cambiamento culturale in corso nel settore tessile, con una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla responsabilità ambientale. Questa tendenza è incoraggiante e mostra che l'industria sta facendo progressi significativi verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell'ambiente.

Scienziati, designer e aziende stanno lavorando insieme per sviluppare soluzioni innovative che riducano l'impatto ambientale dell'industria tessile, sono sempre più motivati a considerare delle alternative più sostenibili, sia nella scelta dei materiali utilizzati che nel processo di produzione. Il "fast fashion" ha provocato un aumento del consumo di acqua, di combustibili fossili, di risorse naturali e di sostanze chimiche in tutto il mondo, causando un forte impatto sull'ambiente.

Nel tentativo di proteggere il pianeta, le aziende stanno adottando pratiche di produzione più sostenibili, come

l'uso di tecnologie a basse emissioni di carbonio, l'ottimizzazione dei processi per ridurre lo spreco di acqua e energia, e l'implementazione di standard ambientali più rigorosi nelle proprie catene di approvvigionamento.

Anche le pratiche che rispettano il benessere degli animali sono diventate essenziali per chi lavora fibre di origine animale.

Inoltre sono sempre più frequenti le collaborazioni tra marchi, produttori, organizzazioni non governative e istituti di ricerca per sviluppare soluzioni sostenibili per l'industria tessile. Queste iniziative riflettono anche un cambiamento nelle abitudini di acquisto dei consumatori, che stanno diventando sempre più consapevoli dell'impatto ambientale dei loro acquisti e stanno cercando opzioni più sostenibili.

Prestano infatti maggiore attenzione non solo alla provenienza dei prodotti, ma anche alla composizione dei tessuti che acquistano. In questo numero parleremo di come le aziende stanno rispondendo a questa domanda, attivando nuove strategie che comprendono nuovi requisiti di progettazione ecocompatibile, informazioni più chiare e un passaporto digitale dei prodotti, assumendosi la responsabilità ad agire per ridurre al minimo la propria impronta di CO2 e ambientale.

THE TRANSITION TO A MORE GREEN AND RESPONSIBLE INDUSTRY

There is a cultural change taking place in the textile industry, with an increased focus on sustainability and environmental responsibility. This trend is encouraging and shows that the industry is making significant progress toward a more sustainable and environmentally friendly future. Scientists, designers and companies are working together to develop innovative solutions that reduce the environmental impact of the textile industry, they are increasingly motivated to consider more sustainable alternatives, both in the choice of materials used and in the production process. "Fast fashion" has caused an increase in the consumption of water, fossil fuels, natural resources and chemicals around the world, causing a major impact on the environment.

In an effort to protect the planet, companies are adopting more sustainable production practices, such as using lowcarbon technologies, optimizing processes to reduce water and energy waste, and implementing stricter environmental

standards in their supply chains. Animal welfare-friendly practices have also become essential for those processing animal-based fibers.

In addition, collaborations between brands, manufacturers, nongovernmental organizations, and research institutions to develop sustainable solutions for the textile industry are becoming increasingly frequent. These initiatives also reflect a change in the buying habits of consumers, who are becoming increasingly aware of the environmental impact of their purchases and are seeking more sustainable options. In fact, they are paying more attention not only to the origin of products, but also to the composition of the fabrics they buy.

In this issue we will discuss how companies are responding to this demand, activating new strategies that include new eco-design requirements, clearer information and a digital product passport, taking responsibility to act to minimize their CO2 and environmental footprint.

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UN MODELLO DI BUSINESS INNOVATIVO E RESPONSABILE

Nei quasi dieci anni di pubblicazioni della nostra rivista

Textures abbiamo visto che Filmar è sempre stato un punto di riferimento per la sostenibilità e per il corretto rapporto con i fornitori di materia prima, il suo percorso in questo contesto è diventato più o meno difficile in un mondo in cui i rapporti politico-economici si deteriorano sempre più?

Nel corso degli anni, Filmar ha affrontato numerose sfide legate alla sostenibilità e al mantenimento di rapporti etici con i partner commerciali. In un mondo in costante cambiamento, sia politico che economico, il nostro impegno per la sostenibilità si è intensificato. Abbiamo consolidato le nostre pratiche e costruito rapporti più forti e trasparenti con i fornitori.

La nostra priorità è garantire una catena di approvvigionamento etica e sostenibile. Adattandoci alle dinamiche globali, continuiamo a certificare i nostri processi e prodotti, adottando metodi che proteggono l'ambiente e riducono l'impatto ecologico.

Il decennale del progetto Cottonforlife segna un

passo significativo verso una filiera del cotone sostenibile e trasparente. Questa iniziativa non solo promuove la coltivazione del cotone organico, ma supporta anche la formazione di nuovi designer e iniziative educative in Egitto, rafforzando la nostra responsabilità sociale e ambientale. Nonostante le sfide globali, Filmar rimane impegnata nel suo percorso di responsabilità sociale e ambientale. Crediamo fermamente che etica e sostenibilità possano andare di pari passo con innovazione e competitività, rendendoci leader nel nostro settore e promuovendo pratiche che conservano le risorse e minimizzano gli impatti negativi. Il tema di una gestione corretta ed equa delle materie prime è sempre stato al centro delle preoccupazioni di Filmar, quali sono i suoi obiettivi oggi in questo campo? Filmar continua a perseguire con determinazione una gestione sostenibile ed equa delle materie prime. Oggi i nostri obiettivi principali sono chiari e ambiziosi. Adottiamo criteri rigorosi per la selezione delle materie prime, privilegiando processi industriali che

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Rediscovery Project - Fashion & Design Center – Cairo Egypt

risparmiano acqua ed energia, e controllando attentamente le sostanze chimiche utilizzate. Questo approccio ci consente di preservare le risorse naturali e ridurre gli impatti negativi sull'ambiente. Ci impegniamo anche a mantenere una totale trasparenza lungo tutta la nostra catena di fornitura. Vogliamo che i nostri clienti conoscano l'origine e il percorso dei nostri prodotti, garantendo che tutte le materie prime siano ottenute in modo etico e sostenibile. La tracciabilità è fondamentale per rafforzare la fiducia dei clienti e assicurare la responsabilità sociale lungo tutta la filiera e per questo abbiamo avviato iniziative come il Digital Product Passport, e collaboriamo con attori internazionali come Better Cotton

In sintesi, Filmar si dedica a garantire una filiera etica e sostenibile, combinando etica e sostenibilità con innovazione e

competitività. Con queste azioni, promuoviamo pratiche che tutelano le risorse e minimizzano l'impatto ambientale, restando fedeli alla nostra missione di responsabilità sociale ed ecologica.

L'investimento in tecnologia continua: ci sono "rivoluzioni" in corso o sarebbe auspicabile una maggior attenzione alla ricerca da parte dell'industria delle macchine?

Dal 2019, la nostra azienda ha avviato una trasformazione radicale, implementando un magazzino automatizzato, adottando la disciplina Lean e la digitalizzazione dei processi. Questo ha rivoluzionato il nostro modo di lavorare, migliorando agilità e operatività. La business agility, ovvero la capacità di un'organizzazione di percepire i cambiamenti e rispondere rapidamente, è al centro della nostra strategia. L'adozione di

tecnologie digitali, come l'automazione della logistica e la digitalizzazione degli ordini clienti, ci permette di rispondere con precisione alle esigenze del mercato.

La digitalizzazione si declina in vari ambiti: dall'efficienza operativa all'ottimizzazione dei tempi di spedizione e la riduzione degli errori. Inoltre, la digitalizzazione dei processi produttivi ci consente di monitorare e migliorare costantemente la qualità dei nostri prodotti.

Investire in tecnologia e ricerca non è solo un'opzione, ma una necessità per mantenere la nostra competitività e rispondere alle esigenze del mercato. In questi mesi la parola d’ordine è AI. Stiamo sperimentando con queste tecnologia in ambito Marketing e di design, e ci auguriamo presto di rendere questa tecnologia ancora più pervasiva nel resto dell’organizzazione.

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La scorsa Pitti Filati per Filmar è stata più che mai sotto il segno della creatività, quali sono le forze di Filmar per far crescere e incoraggiare questa creatività?

La creatività e l'innovazione sono il cuore pulsante di Filmar.

Siamo in continua ricerca di materiali pregiati, fibre esclusive, colori unici ed effetti all'avan-

guardia per offrire ai nostri clienti le migliori soluzioni. La nostra missione è fondere arte e tecnologia, rispondendo non solo alle esigenze del mercato attuale, ma anticipando le tendenze future del design tessile. Il nostro successo si basa su una stretta collaborazione con i clienti, lavorando insieme per sviluppare idee rivoluzionarie e

prodotti d'avanguardia. Investiamo nei talenti emergenti delle scuole di moda e design per coltivare la prossima generazione di creativi. Questo approccio ci permette di esplorare nuove frontiere nel mondo dei filati, mantenendo un impegno costante verso la sostenibilità e l'eccellenza.

Un esempio del nostro impegno è l'R&D Sample Box, realizzato con Shima Seiki, che rappresenta un viaggio nell'innovazione dei filati attraverso lavorazioni originali, effetti cromatici innovativi e tecniche audaci. È una fonte d'ispirazione per i designer che desiderano superare i limiti della maglieria tradizionale.

Il mondo dell'arte ci ispira profondamente, arricchendo il nostro lavoro e spingendoci a creare prodotti che non solo rispecchiano le tendenze attuali, ma che anticipano quelle future. Con un impegno incessante verso la sostenibilità e la qualità, ci posizioniamo come il punto di riferimento nell'industria dei filati, pronti a guidare il settore verso orizzonti sempre più creativi e sostenibili.

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COVERSTORYFILMAR

INNOVATIVE AND RESPONSIBLE BUSINESS MODEL

In over nearly ten years of publishing our magazine Textures, we have seen that Filmar has always been a benchmark for sustainability and maintaining proper relationships with raw material suppliers. In a world where political and economic relationships are increasingly deteriorating, has your journey become more or less difficult?

Over the years, Filmar has faced numerous challenges related to sustainability and maintaining ethical relationships with commercial partners. In a constantly changing world, both politically and economically, our commitment to sustainability has intensified. We have consolidated our practices and built stronger and more transparent relationships with our suppliers.

Our priority is to ensure an ethical and sustainable supply chain. Adapting to global dynamics, we continue to certify our processes and products, adopting methods that protect the environment and reduce ecological impact.

The ten-year anniversary of the Cottonforlife project marks a significant step towards a sustainable and transparent cotton supply chain. This initiative not only promotes the cultivation of organic cotton but also supports the training of new designers and educational initiatives in Egypt, reinforcing our social and environmental responsibility. Despite global challenges, Filmar remains committed to its path of social and environmental responsibility. We firmly believe that ethics and sustainability can go hand in hand with innovation and competitiveness, making us leaders in our sector and promoting practices that conserve resources and minimize negative impacts.

The issue of proper and fair management of raw materials has always been at the heart of Filmar's concerns. What are your goals today in this area?

Filmar continues to pursue a sustainable and fair management of raw materials with determination. Today, our main goals are clear and ambitious. We adopt strict criteria for selecting raw materials, favoring industrial processes that save water and energy and carefully controlling the chemicals used. This approach allows us to preserve natural resources and reduce negative environmental impacts. We also commit to maintaining total transparency throughout our supply chain. We want our customers to know the origin and journey of our products, ensuring that all raw materials are obtained ethically and sustainably. Traceability is essential to strengthen customer trust and ensure social responsibility throughout the supply chain, and for this, we have initiated projects like the Digital Product Passport and collaborate with international players such as Better Cotton. In summary, Filmar is dedicated to ensuring an ethical and sustainable supply chain, combining ethics and sustainability with innovation and competitiveness. With these

actions, we promote practices that protect resources and minimize environmental impact, remaining faithful to our mission of social and ecological responsibility. Investment in technology continues: are there "revolutions" underway, or would greater attention to research be desirable from the machinery industry?

Since 2019, our company has embarked on a radical transformation, implementing an automated warehouse, Lean discipline, and process digitalization. This has revolutionized our way of working, improving agility and operational efficiency. Business agility, or the ability of an organization to perceive changes and respond quickly, is at the heart of our strategy. The adoption of digital technologies, such as logistics automation and customer order management, allows us to respond precisely to market needs.

Digitalization spans various areas: from operational efficiency to optimizing shipping times and reducing errors. Moreover, the digitalization of production processes allows us to constantly monitor and improve the quality of our products. Investing in technology and research is not just an option but a necessity to maintain our competitiveness and meet market demands. In recent months, the keyword has been AI. We are experimenting with this technology in the fields of marketing and design, and we hope to make this technology even more pervasive throughout the rest of the organization soon.

At the last Pitti Filati, Filmar was more than ever under the banner of creativity. What are Filmar's strengths in fostering and encouraging this creativity?

Creativity and innovation are the beating heart of Filmar. We are constantly searching for premium materials, exclusive fibers, unique colors, and cutting-edge effects to offer our customers the best solutions. Our mission is to blend art and technology, not only meeting the current market needs but also anticipating future textile design trends.

Our success is based on close collaboration with customers, working together to develop revolutionary ideas and cutting-edge products. We invest in emerging talents from fashion and design schools to cultivate the next generation of creatives. This approach allows us to explore new frontiers in the world of yarns, maintaining a constant commitment to sustainability and excellence.

An example of our commitment is the R&D Sample Box created with Shima Seiki, representing a journey into yarn innovation through original processes, innovative color effects, and bold techniques. It is a source of inspiration for designers looking to push the boundaries of traditional knitting. The world of art deeply inspires us, enriching our work and driving us to create products that not only reflect current trends but also anticipate future ones. With a relentless commitment to sustainability and quality, we position ourselves as the reference point in the yarn industry, ready to lead the sector towards increasingly creative and sustainable horizons.

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UN'ECCELLENZA A TUTTA PROVA

Ripercorrendo a distanza di mesi il bacino del Bisenzio ancora si vedono le tracce rimaste della calamità avvenuta lo scorso mese di novembre ma si nota anche la consueta vitalità del distretto a riprova di una pronta e razionale reazione a una situazione eccezionalmente negativa. Di questo e di molto altro parliamo con Fabio Campana nella nostra visita al Lanificio dell'Olivo

UNA RISPOSTA TEMPESTIVA

E VIGOROSA

Pietro Ferrari – Cosa possiamo dire oggi che il ricordo di quelle giornate terribili di novembre si allontana, parlando di una reazione del comprensorio e delle singole aziende che ha suscitato ammirazione nel settore e non solo ?

Fabio Campana – La nostra risposta è stata quella che tutti hanno potuto vedere e lo spirito che ancora oggi sentiamo è stato quello di trasformare questa difficoltà in un’occasione di rilancio su tutti gli aspetti. Puoi essere un’azienda eccellente – e noi pensiamo di aver raggiunto dei livelli importanti negli anni – però un’esperienza così ti

aiuta a rivedere tutto con un approccio greenfield: una situazione di questo genere ti fa vedere tutto con un altro occhio, ti fa venir voglia di ripartire andando verso il meglio e mettendo in discussione le cose, le strutture, il modo di approcciare i temi. Io vedo questo momento, in positivo, come una grande opportunità di rilancio da tutti i punti di vista...ed è un po' lo spirito che sta coinvolgendo tutto lo

staff: non ripristinare semplicemente per tornare al punto di partenza ma cogliere l'occasione per diventare ancora più bravi.

Pietro Ferrari – Chiaramente questo dopo che si è "parato il colpo" dell'emergenza a livello di produzione e di interfaccia con un mercato che può anche essere comprensivo di fronte a un fornitore di altissimo livello ma fino a un certo punto...

Fabio Campana – Devo dire – e lo dico con orgoglio – che noi abbiamo sempre servito molto bene i nostri clienti che sono abituati ad avere da noi risposte nel giro di minuti, di ore, non di giorni. Abbiamo passato una fase, fortunatamente breve, in cui questo non ci era possibile. Noi siamo stati due settimane senza energia elettrica, senza riscaldamento, con il fango alle ginocchia: si può immaginare cosa vedevamo a sistema quando un cliente chiedeva una disponibilità, anche considerando che siamo riusciti, a poche ore dall'evento, a trasferire il server presso la nostra software house così da non avere un'interruzione della nostra visione informatica. Fabio Campana, amministratore delegato di Lanificio dell'Olivo.

DOPO LA CALAMITÀ DEL NOVEMBRE 2023, LANIFICIO DELL'OLIVO CONTINUA IL SUO CAMMINO SOTTO IL SEGNO DEL SERVIZIO E DELLA QUALITÀ "COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA".

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INCONTRIFABIO CAMPANALANIFICIO DELL'OLIVO

Almeno all'inizio non sapevi, però, se quello che vedevi a video corrispondeva alla realtà delle disponibilità a magazzino.

Pietro Ferrari – Anche questa un'esperienza piuttosto stressante...

Fabio Campana – Il nostro commerciale ha sofferto molto questa situazione in cui, abituati com'eravamo a dare la massima risposta nel tempo minimo, ci siamo trovati in difficoltà per noi sconosciute, proprio perché per noi il cliente è sacro e l'attendibilità delle informazioni che trasmettiamo è assolutamente di primaria importanza. Ci siamo dunque trovati in una situazione in cui, dal punto di vista produttivo, tutto quello che abbiamo potuto è stato esternalizzato, evidentemente presso operatori che ci garantivano

una qualità importante, perché non possiamo nemmeno immaginare di fornire a un cliente un prodotto che non è nei nostri standard, quindi ci siamo rivolti ad aziende conosciute che avevano in molti casi già lavorato con noi in occasione di picchi produttivi, anche se questo ha giocoforza determinato risultati in termini di consegna che non erano quelli a cui eravamo abituati e avevamo abituato i nostri clienti.

Anche questa è stata una notevole sofferenza.

Dopo questa prima fase, abbiamo cercato di operare come team con compiti precisi e specifici, con un'impostazione "militare". Tutti i collaboratori dal management alle maestranze hanno dimostrato un ammirevole senso di appartenenza all'azienda, a partire dagli operai in fabbrica che

hanno fatto nella contingenza drammatica della notte dell'alluvione le scelte giuste per la loro incolumità e di conseguenza per l'operatività dell'azienda.

Oggi stiamo lavorando molto per impostare nell'eventualità disgraziata che fenomeni di questo genere si ripetessero pratiche di mitigazione del rischio sia sulla base di uno studio di infrastrutture all'interno dell'azienda con il contributo importante di esperti. Siamo in un mondo che sta cambiando a vista d'occhio e dobbiamo attrezzarci in modo diverso per ridurre l'impatto di situazioni simili, speriamo non della stessa entità.

Va comunque detto che il fatto che il territorio sia stato colpito "a macchia di leopardo" ha permesso alle aziende di poter contare a monte e a valle su

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INCONTRIFABIO CAMPANALANIFICIO DELL'OLIVO

fornitori ancora in efficienza. Alla fine una realtà come il Lanificio dell'Olivo ha potuto limitare a pochi giorni il periodo di interruzione delle spedizioni.

Abbiamo inoltre potuto contare su una copertura assicurativa efficace e importante, grazie alla particolare attenzione del nostro gruppo di riferimento, questo poi ci ha permesso di contare su una società di bonifica di primissima forza.

Pietro Ferrari – Ma la mano pubblica, in un distretto chiave come il Pratese, si sta muovendo per ovviare al ripetersi di questi eventi?

Fabio Campana – Questo sarebbe importante perché la singola azienda può intervenire al suo interno ma è fondamentale che ci sia un intervento coordinato a livello di territorio. È importante che ci sia attenzione da parte delle Istituzioni quando vengono devastati distretti che sono rilevanti in termini di PIL.

In sintesi oggi è tutto sotto controllo, ma non ci basta, vogliamo fare ancora meglio, rivedendo la produzione e il servizio e mettendo in discussione il passato con idee nuove.

FARE SQUADRA

Pietro Ferrari – Cosa possiamo dire della holding che state costituendo?

Fabio Campana – La holding Filidarte è un progetto molto importante che ha come scopo di creare il polo italiano del filato di eccellenza. Ethica

Global Investments è entrata nel tessile con la voglia di costruire qualcosa di significativo e io sono molto orgoglioso che abbia individuato la porta

d'accesso a questo percorso nel Lanificio dell'Olivo, perchè si tratta di un'azienda con un pedigree con una struttura articolata e un'allure coerente su cui è innestata un'organizzazione nuova, agile ed efficiente con un management professionale. Questo ha determinato per Filidarte una partenza molto interessante. Non possiamo dire di essere stati baciati dalla fortuna, dal covid fino all'esondazione del Bisenzio, ma questo ha solo rallentato un processo che sta procedendo comunque.

La scelta di Manifattura Sesiacome partner è stata molto felice: una bellissima azienda, persone capaci con cui è facile trovarsi, questo rende tutto molto piacevole. Sono aziende che sul piano dei numeri si avvicinano molto, e hanno caratteristiche di prodotto complementari: fantasia spinta in Lanificio dell'Olivo, un approccio più classico per quanto riguarda Manifattura Sesia, un mercato che per Lanificio dell'Olivo va dal lusso al fashion, mentre per Manifattura Sesia si concentra principalmente nel lusso. Quindi forte complementarietà tra le due realtà. Naturalmente il cammino di costruzione di Filidarte non si ferma ed altre realtà si aggiungeranno.

Pietro Ferrari – Sono realtà accomunate da un approccio molto solido al mercato...avete pensato a un gruppo orizzontale?

Fabio Campana – Noi stiamo pensando di costruire il gruppo del filato di eccellenza non stiamo pensando di lavorare su integrazioni verticali, proprio perché vogliamo trovare una forte specializzazione, una complementarietà

e, quindi, un allargamento dell'offerta con la ricerca di sinergie a livello di gruppo. Abbiamo sicuramente un ambito di elezione nella parte economica, siamo figli di una holding finanziaria con professionalità importanti in questo senso e direi che, per quanto Manifattura Sesia sia un'azienda veramente ben gestita, le sorprese e le opportunità che nascono dal confronto in ambito finanziario e amministrativo sono notevoli e quindi già il fatto di condividere questo è fonte di interessanti saving o possibilità di crescita. Un secondo ambito a cui penso immediatamente è quello della sostenibilità in cui la sfida sta diventando importante, specialmente in un momento in cui la stagione del greenwashing sta arrivando alla fine.

Le aziende serie che hanno costruito negli anni un impianto forte oggi beneficiano di questo. Consideriamo però che l'asticella si sta alzando: a breve le aziende avranno una responsabilità notevole rispetto alla filiera tutta, non solo all'interno di confini ben conosciuti e ben presidiati, bisogna spingersi oltre, perché alla fine il consumatore giustamente si aspetta che ci sia un controllo su tutto e questo implica l'inserimento in azienda di figure con professionalità elevate dedicate allo specifico task. Gli ambiti si condizionano vicendevolmente e vanno presidiati e questi ambiti andranno sempre più gestiti a livello di gruppo, perché i temi sono comuni.

Questo vale anche per gli altri temi della gestione aziendale e questo permette alle aziende di muoversi con più efficacia sui mercati internazionali.

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Noi vogliamo valorizzare l'imprenditorialità ma proprio per questo è importante viverla in un contesto più ampio e articolato.

Pietro Ferrari – In un momento di mercato non brillantissimo cosa possiamo raccontare di Lanificio dell'Olivo e di Filidarte?

Fabio Campana – Le sfide sono state tante e hanno messo

AN ALL-ROUND EXCELLENCE

a dura prova le capacità degli imprenditori e del management e oggi serve crescere come manager ma anche come uomini: il Lanificio dell'Olivo, attraverso le grandi prove che ha attraversato, ha sviluppato una grande resilienza, oggi è leader nel filato fantasia e qualsiasi cliente voglia fare qualcosa di bello e innovativo può passare da noi

Retracing the Bisenzio basin after months, one can still see the remaining traces of the calamity that occurred last November but one can also note the usual vitality of the district as proof of a prompt and rational reaction to an exceptionally negative situation. We talk about this and much more with Fabio Campana during our visit to the Lanificio dell'Olivo

A TIMELY AND VIGOROUS RESPONSE

Pietro Ferrari – What can we say today that the memory of those terrible days in November is receding, talking about a reaction from the district and individual

sia nel lusso sia nel fashion. Il Gruppo è un bellissimo progetto e lo vedo come un club di imprenditori che hanno capito che per diventare grandi davvero bisogna condividere un progetto: la sfida è troppo difficile per i battitori liberi, invece assieme costruiremo qualcosa che sarà un riferimento di cui il cliente non potrà fare a meno di tener conto.

companies that aroused admiration in the sector and beyond?

Fabio Campana – Our response was one that everyone could see and the spirit that we still feel today was to transform this difficulty into an opportunity to relaunch all aspects. You can be an excellent company - and we think we have reached important levels over the years - but an experience like this helps you review everything with a greenfield approach: a situation of this kind makes you see everything with a different eye, it makes you make you want to start again by moving towards the best and questioning things, structures, the way of approaching topics. I see this moment, positively, as a great opportunity for relaunch from all points of view... and it is a bit of the spirit

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INCONTRIFABIO CAMPANALANIFICIO DELL'OLIVO

that is involving all the staff: not to restore simply to return to the starting point but to seize the opportunity to become even better.

Pietro Ferrari – Clearly this is after the blow of the emergency has been "shielded" at the level of production and interface with a market that can also be understanding when faced with a very high level supplier but up to a certain point...

Fabio Campana – I must say - and I say it with pridethat we have always served our customers very well who are used to receiving answers from us within minutes, hours, not days. We went through a phase, fortunately short, in which this was not possible for us. We spent two weeks without electricity, without heating, with mud on our knees: you can imagine what we saw in the system when a customer asked for availability, also considering that we managed, a few hours after the event, to transfer the server to our software house so as not to have an interruption in our IT vision. At least at the beginning, however, you didn't know if what you saw on the video corresponded to the reality of the warehouse availability.

Pietro Ferrari – This was also a rather stressful experience...

Fabio Campana – Our sales representative suffered greatly from this situation in which, accustomed as we were to giving the maximum response in the minimum time, we found ourselves in difficulties unknown to us, precisely because for us the customer is sacred and the reliability of the information that we transmit is absolutely of primary importance. We therefore found ourselves in a situation in which, from a production point of view, everything we could was outsourced, evidently to operators who guaranteed us important quality, because we cannot even imagine providing a customer with a product that is not within our standards, so we turned to well-known companies that had in many cases already worked with us during production peaks, even if this necessarily determined results in terms of delivery that were not those we were used to and had accustomed our clients. This too was a considerable suffering. After this first phase, we tried to operate as a team with precise and specific tasks, with a "military" approach. All the collaborators, from the management to the workers, demonstrated an admirable sense of belonging to the company, starting from the workers in the factory who, in the dramatic contingency of the night of the flood, made the right choices for their safety and consequently for the operation of the 'agency.

Today we are working hard to set up risk mitigation practices in the unfortunate event that phenomena of this kind are repeated, both on the basis of a study of infrastructures within the company with the important contribution of experts. We are in a world that is changing visibly and we must equip ourselves differently to reduce the impact of similar situations, hopefully not of the same magnitude.

However, it must be said that the fact that the territory has been affected "in a patchy manner" has allowed companies to be able to count on suppliers upstream and downstream who are still efficient. In the end, a company like Lanificio dell'Olivo was able to limit the shipping interruption period to a few days.We were also able to count on effective and important insurance coverage, thanks to the particular attention of our reference group, which then allowed us to count on a top-notch reclamation company.

Pietro Ferrari – But is the public sector, in a key district like Prato, moving to avoid the repetition of these events?

Fabio Campana – This would be important because the individual company can intervene internally but it is important that there is a coordinated intervention at local level. It is important that there is attention from the institutions when districts that are significant in terms of GDP are devastated. In summary today everything is under control, but it is not enough for us, we want to do even better, reviewing production and service and questioning the past with new ideas.

TEAM UP

Pietro Ferrari – What can we say about the holding company you are setting up?

Fabio Campana – The Filidarte holding is a very important project which aims to create the Italian hub for yarn of excellence. Ethica Global Investments entered the textile industry with the desire to build something great and I am very proud that it has identified the gateway to this path in the Lanificio dell'Olivo, because it is a company with an important pedigree with a structured structure and a coherent allure on which a new, agile and efficient organization with professional management is grafted. This determined a very interesting departure for Filidarte. We cannot say that we have been blessed by luck, from Covid to the flooding of the Bisenzio, but this has only slowed down a process that is proceeding anyway.

The choice of Manifattura Sesia as a partner was very happy: a beautiful company, capable people who are easy to get along with, this makes everything very pleasant. They are companies that are very similar in terms of numbers, and have complementary product characteristics: strong imagination in Lanificio dell'Olivo, a more classic approach as regards Manifattura Sesia, a market which for Lanificio dell'Olivo ranges from luxury to fashion, while for Manifattura Sesia it focuses mainly on luxury. Therefore strong complementarity between the two realities. Naturally, the process of building Filidarte does not stop and other realities will be added.

Pietro Ferrari – They are entities that share a very solid approach to the market... have you thought about a horizontal group?

Fabio Campana – We are thinking of building the excellent yarn group, we are not thinking of working on ver-

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tical integrations, precisely because we want to find strong specialization, complementarity and, therefore, an expansion of the offer with the search for synergies at the level of group. We certainly have an area of choice in the economic sector, we are the children of a financial holding company with important professionalism in this sense and I would say that, although Manifattura Sesia is a truly wellmanaged company, the surprises and opportunities that arise from the comparison in the financial sector and administrative are notable and therefore just the fact of sharing this is a source of interesting savings or growth possibilities.

A second area that I immediately think of is that of sustainability, an area in which the challenge is becoming important, especially at a time when the greenwashing season is coming to an end.

Serious companies that have built a strong system over the years benefit from this today. However, let's consider that the bar is rising: companies will soon have a significant responsibility with respect to the entire supply chain, not only within well-known and well-guarded boundaries, we need to go further, because in the end the consumer rightly expects us is a control over everything and this implies the inclusion in the company of highly professional figures

dedicated to the specific task. The areas influence each other and must be monitored and these areas will increasingly be managed at group level, because the themes are common. This also applies to other issues of business management and this allows companies to move more effectively on international markets. We want to enhance entrepreneurship but for this very reason it is important to experience it in a broader and more complex context.

Pietro Ferrari – In a not very brilliant market moment, what can we say about Lanificio dell'Olivo and Filidarte?

Fabio Campana – There have been many challenges and they have put the abilities of entrepreneurs and management to the test and today we need to grow as managers but also as men: the Lanificio dell'Olivo, through the great trials it has gone through, has developed a great resilience, today it is a leader in fancy yarn and any customer who wants to do something beautiful and innovative can come to us in both luxury and fashion.

The Group is a beautiful project and I see it as a club of entrepreneurs who have understood that to truly become great you need to share a project: the challenge is too difficult for mavericks, instead, together, we will build something that will be a reference that the customer will not can do without taking it into account.

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PERCORSITESSILIMONTICOLOR

RILEGGERE IL GUSTO

Reinterpretare è il concept della nuova collezione autunno-inverno 25/26 di Monticolor. In questo tempo mutevole c’è bisogno di una nuova narrazione lasciandosi alle spalle un’era rassicurante di quiet luxury e cambiamenti discreti. Lo spunto una grande immaginazione che mescola passato

e futuro, tradizione e innovazione. Il risultato un’esplosione di creatività, declinata in tre linee stilistiche, dove la realtà si fonde con la fantasia e diviene pura meraviglia. Ad alimentare lo sviluppo della produzione l’incessante ricerca dell’azienda bresciana rivolta a una nuova interpretazione, senza dimenticare la

propria identità e la consueta attenzione per l’ambiente e la sostenibilità.

Gourmandies, ispirata all’enfant terrible Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia, sfida le norme di genere e le convenzioni.

La rilettura di inusuali giustapposizioni di elementi intimi e romantici, come velluti vintage

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IL PASSATO COME FONTE DI ISPIRAZIONE MA ANCHE COME IMPULSO AL NUOVO NELLA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO 25/26 DI MONTICOLOR.
Monticolor Craft.

e texture avvolgenti, dà luce a una nuova sofisticazione irriverente rivisitata da mischie di cashmere, effetti pelosi e mischie che ricordano lo zucchero filato.

Summits evoca la tendenza del gorpcore e fonde la funzionalità di capi outdoor con tartan e tracce aran tradizionali. Effetti fiammati e organici si mescolano a mischie di merino, ciniglie sostenibili e filati soffiati dai colori vibranti sportivi. L'unione perfetta tra praticità e stile contemporaneo, ideale per chi cerca l'avventura senza rinunciare all'estetica. Work Space naviga tra passato e futuro, ripercorre la Space Age degli anni Sessanta, il minimalismo dei '90 e incontra un’ipotetica stazione intergalattica lavorativa con dettagli architettonici retrò.

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Monticolor Curly Sense. Monticolor Five Sense.
PERCORSITESSILIMONTICOLOR

Luogo emerso per trasformare maglie tecniche sottili come seconda pelle in uniformi definite da effetti tridimensionali che sembrano scolpiti da macchine 3D.

MERINO IN TUTTI I SENSI

Merino Connections è un’esperienza sensoriale, coinvolgente ed emozionale che incrementa l’offerta e il know how di Monticolor, confermando la capacità di conquistare i migliori brand mondiali con filati certificati d’alta qualità. Il volume della lana Merino Extrafine si unisce alla finezza del cotone organico con tecniche sofisticate dando origine alle fibre:

Hug Merino - Nm 270050% cotone biologico – 50% lana Merino Extrafine RWS; Craft Merino - Nm 1300 -

75% cotone biologico – 25% lana Merino Extrafine RWS. Estetica e leggerezza in un perfetto equilibrio di materiali, composto da fili soffiati lavorati ad aria e intrecci con tocchi unici e preziosi, per strutture dal corpo materico con evidenti ingrossamenti e fiammature. Fibre calde e morbide con una texture soffice e vellutata, delineata da lievi irregolarità, la cui anima artigianale evoca tratti nordici, perfette per ottenere capi di grande appeal, che scaldano corpo, mente e spirito.

I NUOVI ARTICOLI

DI SENSE OF CASHMERE

Sense of cashmere conferma il calore di un avvolgente abbraccio, il naturale benessere per ogni periodo dell’anno.

Il cashmere è uno dei cavalli di battaglia su cui Monticolor continua a rafforzare il suo impegno: lo sposa al cotone in Curly Sense, mischia pervasa da un morbido bouclé, in cui soffici stoppini creano voluminosi riccioli accentuati da un’anima dolcemente elastica. Aggiorna le tonalità con una nuova palette di nuance vibranti e sofisticate in My Sense e Live Sense; incrementa le versioni ritorte con texture dall’effetto tridimensionale per enfatizzare i pattern in rilievo in Five Sense e Seven Sense. Un modello di sviluppo che prevede soluzioni eco-friendly, complice Organic Sense, la vasta gamma difilati naturali, biologici e certificati, disponibili, frutto dell’esperienza ultratrentennale dell’azienda di Montirone.

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REINTERPRETING IS THE CONCEPT OF THE NEW FW 25/26 COLLECTION BY MONTICOLOR

In these uncertain times we feel the need for a new storytelling, leaving behind the soothing era of quiet luxury and soft changes. The spark of a strong imagination mixes past and future, tradition and innovation. The result is an explosion of creativity, declined across three style moods, where reality blends with fantasy and becomes pure wonder. To fuel the production development, Monticolor adds the never-ending research for a new interpretation, without forgetting its identity and the constant care for the environment and sustainability. Gourmandies, inspired by the enfant terrible Marie Antoinette, the last Queen of France, defies genre boundaries and conventions. A new reading of unusual matches of intimate and romantic elements, such as vintage velvets and wrapping textures, gives life to a new irreverent sophistication, revisited with cashmere blends, furry effects and sugar candy blends. Summits evokes the gorpcore trend and blends the functionality of outdoor pieces with tartan and thick braids of the Aran tradition.

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Slub and organic effects mixed with Merino blends, sustainable chenille and air-blown yarns with vibrant sporty colours. The perfect fusion of wearability and contemporary style, ideal for people seeking adventure without giving up on elegance.

Work Space sails between past and future, retracing the Space Age of the Sixties and the minimalism of the Nineties, landing on a hypothetical intergalactic working station with retro architectural details.

A place created to transform thin technical knits into second skin uniforms, outlined by three-dimensional effects as if they were sculpted by 3D machines.

THE NEW MERINO CONNECTIONS PROJECT

Merino Connections is an engaging and poignant Sensory experience which expands Monticolor’s offer and know how, reaffirming its ability to seduce world’s top fashion brands with certified yarns of highest quality. The volume of Extra fine Merino wool blends creating the following fibers:

Hug Merino - Nm 2700 - 50% organic cotton – 50%

RWS Extra fine Merino wool;

Craft Merino - Nm 1300 - 75% organic cotton – 25%

RWS Extra fine Merino wool.

Aesthetic and lightness in a perfect balance of materials, made from air-blown yarns twisted with unique and precious touches, for structures with materic aspects with bold thickness and slubs. Warm and soft fibers with a fluffy and velvety texture, crisped by slight irregularities, whose craftsmanship soul evokes Nordic features, perfect for creating strong appeal garments that warm body, mind and spirit.

THE NEW ARTICLES BY SENSE OF CASHMERE

Sense of cashmere is a statement for the warmth of a wrapping hug, the natural wellbeing for every time of year. Cashmere is a piece de resistance for Monticolor to keep strengthening its engagement: in Curly Sense it’s mixed with cotton to create a blend of soft bouclé, in which soft roving create fluffy curls enhanced by a mild elastic core. Colours are renewed with a fresh palette of vibrant and sophisticated hues for My Sense and Live Sense; more twisted articles with three-dimensional effect textures, suitable for enhancing relief patterns in Five Sense and Seven Sense. A development model for eco-friendly options, such as Organic Sense, a wide range of natural, organic, certified, stockservice yarns, the product of more than 30 years of experience for the Italian company based in Montirone, Brescia.

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Monticolor Hug Merino.

SUL FILO DEL FUTURO

Nel sito industriale di RadiciGroup a Villa d’Ogna, in provincia di Bergamo, ha avuto luogo nel mese di maggio un incontro con la stampa di settore: “Il Filo conduttore del futuro, viaggio nel tessile sostenibile” . Sono stati protagonisti di questo evento: Angelo Radici, presidente di RadiciGroup, Maurizio Radici, Vicepresidente di RadiciGroup, Bernardo Staiano, General Manager apparel & technical di RadiciGroup Advanced Textile Solutions, Filippo Bona, R&D manager apparel & technical di RadiciGroup Advanced Textile Solutions. Ha moderato l’incontro Chiara Ferraris, Chief Communications Office di RadiciGroup. È stato una preziosa occasione per seguire il percorso del Gruppo dal passato al futuro, con anticipazioni importanti sulle dinamiche future.

RADICIGROUP

E IL SETTORE TESSILE

RadiciGroup nasce nel dopoguerra in Italia come gruppo tessile, con la produzione e vendita di coperte, copriletti e manufatti per la casa. Nel corso degli anni il Gruppo “risale” a monte la filiera del nylon e incomincia a produrne gli ”ingredienti” principali, ovvero i filati e ancora più a monte i polimeri di nylon. Oggi RadiciGroup è un attore

di riferimento nel panorama tessile europeo, con una grande conoscenza chimica dei materiali. Questo knowhow consente di mettere a punto filati che siano perfor-

manti e al tempo stesso rispettosi dell’ambiente, con caratteristiche tecniche specifiche a seconda delle destinazioni d’uso: abbigliamento (alta moda, athleisure o sportivo, intimo, beachwear), arredamento (tende, divani, tessuti tecnici) e automotive.

UN SETTORE IN COSTANTE EVOLUZIONE

In un mondo sempre più globalizzato, l'industria tessile europea si trova ad affrontare una serie di sfide significative che ne minano la competitività. Nonostante una lunga tradizione di eccellenza e innovazione, il settore tessile del nostro continente è messo sotto pressione dalla crescente concorrenza internazionale.

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Nella foto in alto: Maurizio, Angelo e Paolo Radici, azionisti del RadiciGroup.
UN PASSATO DI GENERAZIONI PER UN FUTURO SOTTO IL SEGNO DEL NUOVO PER RADICIGROUP. PERCORSITESSILIRADICI GROUP
A sinistra: Bernardo Staiano, General Manager ATS.

I costi di produzione elevati, le normative ambientali stringenti e la necessità di innovare costantemente rappresentano sfide che i produttori europei devono superare per mantenere la loro posizione di rilievo sul mercato globale. RadiciGroup è profondamente consapevole di questo scenario e si impegna a trasformare queste sfide in opportunità. Investendo in ricerca e sviluppo, puntando sulla sostenibilità e migliorando l'efficienza produttiva, RadiciGroup crede che il tessile europeo possa distinguersi per innovazione, qualità e durabilità dei prodotti.

Il Gruppo vuole continuare a garantire la sua presenza industriale in Europa, per contribuire alla vitalità e alla crescita sostenibile del Continente, con grande attenzione a tutti gli stakeholder.

FOCUS

SULLA SOSTENIBILITÀ

RadiciGroup ha fatto della sostenibilità un fattore fondamen-

tale delle sue scelte strategiche.

Lo sforzo è quello di creare prodotti duraturi e di qualità, realizzati investendo sull’innovazione, utilizzando materie prime da riciclo e riciclabili, scegliendo fonti rinnovabili, minimizzando gli scarti, perfezionando i processi e adottando rigorosi sistemi di misurazione dell’impatto ambientale.

In questo filone si inseriscono la ricerca di prodotti a limitato impatto, frutto del miglioramento continuo dei siti produttivi e di una misurazione costante delle prestazioni, l’utilizzo di materiali riciclabili e durevoli, elementi chiave in ottica di circolarità, l’attenzione verso prodotti circolari (provenienti dal riciclo RENYCLE) o bio-based (da fonte rinnovabile BIOFEEL).

La rendicontazione è alla base di qualsiasi attività: da vent'anni RadiciGroup pubblica annualmente il Bilancio di sostenibilità, misurando e rendicontando in maniera

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TESSILIRADICI GROUP
PERCORSI

trasparente l’impatto complessivo e i risultati della gestione ambientale, sociale ed economica delle trenta Società del Gruppo presenti nel mondo.

FOCUS

SULLA TRACCIABILITÀ

RadiciGroup ha recentemente lanciato il primo progetto di tracciabilità fisica e digitale nel nylon.

Una iniziativa di trasparenza per la value chain tessile con tanto di prima applicazione concreta: a partire dal filato prodotto nel sito di Villa d’Ogna, infatti, è stato realiz-

zato un gilet che, grazie a un QR code riportato sul capo, è in grado di parlare della propria origine e mostrare le informazioni relative al suo processo produttivo. La tracciabilità di un prodotto è un elemento chiave per garantire trasparenza lungo l'intera catena di fornitura, in quanto consente di monitorare e registrare ogni fase della produzione, dalla filatura, alla tessitura, al confezionamento fino al retail. Il progetto, permette di tracciare sia fisicamente sia digitalmente i filati di nylon prodotti.

RadiciGroup infatti inserisce un tracciante (un additivo inorganico) che univocamente caratterizza il filato e rimane individuabile durante tutte le fasi di lavorazione, sia sul tessuto che sul capo finito. Naturalmente le performance estetiche, funzionali e tecniche dei filati non vengono in alcun modo alterate dal tracciante. Per quanto riguarda la tracciabilità digitale, durante le fasi di produzione, uno scanner rileva la presenza del tracciante e può trasmettere i dati di provenienza ad un’apposita piattaforma informatica.

In alto: tracciabilità fisica e digitale del nylon RadiciGroup.

A sinistra: l’abito in Biofeel eleven.

In basso da sinistra a destra: filatura del nylon Villa d'Ogna. impianto per il circuito dell’acqua fredda. L’estrusore.

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Infine il consumatore, attraverso un QR code, può accedere alla piattaforma digitale che fornisce tutte le informazioni sull'origine e sul percorso del prodotto lungo la catena di fornitura. Grazie alla tracciabilità, aumenta la consapevolezza dei consumatori sui reali luoghi di produzione di ciò che indossano e possono quindi compiere scelte di acquisto più sostenibili. Inoltre, la tracciabilità aiuta a contrastare la contraffazione, valorizzando i prodotti "Made in Europe", in linea con i principi del Regolamento sul Digital Product Passport promossi dall’Unione Europea.

I PRODOTTI

SOSTENIBILI

Il Gruppo ha un prodotto trasversale alle aree di business del gruppo che si chiama Renycle e comprende filati e tecnopolimeri provenienti dal recupero del nylon. Il materiale da riciclare per

ottenere Renycle proviene sia dal recupero di scarti industriali generati durante il processo di lavorazione (post industrial), sia da prodotti tessili o capi post consumer. Il processo di riciclo viene totalmente gestito all’interno di RadiciGroup.

Renycle, a livello di polimero, consente un risparmio di emissioni di CO2 del 89,3 per cento rispetto a un nylon vergine, mantenendo le medesime performance tecniche per una sostenibilità senza compromessi.

Essendo più sostenibili dei loro equivalenti vergini, i prodotti Renycle alimentano la transizione verso la neutralità climatica e modelli di business a bassa impronta di carbonio. Consentono inoltre di ridurre i rifiuti, minimizzando la quantità di prodotti inviati in discarica o dispersi nell'ambiente, e promuovono una cultura del riutilizzo e del riciclo. Infine, essendo riciclabile per molte volte, Renycle rappresenta un progetto di circolarità tangibile.

BIO-BASED BIOFEEL® ELEVEN

Biofeel Eleven è l’innovativo filato di origine naturale al cento per cento prodotto da RadiciGroup e proveniente dalla pianta di ricino coltivata in India non in concorrenza con alimentazione umana o animale, utilizzabile per realizzare tessuti e capi pregiati che trovano applicazione in numerosi settori, dalla moda allo sport, dall’auto al tessile per la casa.

RadiciGroup è l’unico produttore in Europa di questo materiale che presenta caratteristiche uniche e speciali, come il basso assorbiPERCORSITESSILI

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RADICI GROUP

mento di acqua, una maggiore leggerezza e aumentate caratteristiche di resistenza. Essendo cento per cento biobased e cento per cento riciclabile, questo filato contribuisce a un settore tessile sempre più sostenibile e che rispetta i principi dell’economia circolare.

Una riduzione del sessanta per cento delle emissioni di CO2 di Biofeel Eleven, rispetto a un polimero di nylon da fonte fossile, è stata inoltre dimostrata attraverso la metodologia LCA (Life Cycle Assessment).

INNOVAZIONE

SULLA SOSTENIBILITÀ

In ambito tessile RadiciGroup ha ottenuto un brevetto per il riciclo meccanico dei tessuti misti in nylon con percentuali di elastomero minori del dieci per cento. La materia prima risultante è utilizzabile in ambito tecnopolimero diluita con materia vergine.

Sono allo studio nuove tecnologie per la separazione delle fibre contenute in tessuti misti in modo da poterle recuperare all’interno della filiera tessile. Quando si parla di riciclo è importante ragionare sempre in termini di LCA per capire dove sia più sostenibile destinare il materiale ottenuto dal riciclo, a volte recuperare in tecnopolimero ha un minore impatto ambientale rispetto a riciclare in ambito tessile.

INNOVAZIONE

SULLA PERFORMANCE

RADILON CHILL-FIT

È un innovativo filato di RadiciGroup che ottimizza comfort e freschezza dei tessuti. È frutto di un significativo percorso di ricerca e sviluppo che ha portato alla realizzazione

di un filato altamente funzionale capace di garantire una regolazione termica del tessuto senza la necessità di trattamenti aggiuntivi. Radilon® Chill-fit, lascia così all’utilizzatore una piacevole sensazione di comfort e freschezza per lungo tempo, offrendo al contempo una elevata protezione dai raggi UV. Radilon Chill-fit è come tutti i filati RadiciGroup, cento per cento riciclabile.

LE PREMESSE DEL FUTURO

Per sintetizzare questo sguardo sul futuro, commenta e conclude Bernardo Staiano, General Manager apparel & technical di RadiciGroup Advanced Textile Solutions «Tra il 2022 e il 2024 abbiamo attuato un piano di investimenti del valore di oltre venti milioni di euro dedicato alla Business Area Advanced Textile Solutions, con l’obiettivo di migliorare la flessibilità e l’efficienza anche energetica degli impianti. Questo ci permetterà di realizzare prodotti diversi in contemporanea, in modo da soddisfare richieste del mercato sempre più specifiche, riducendo i tempi di produzione e accelerando le attività di ricerca e sviluppo di nuovi filati. In particolare, sono stati già installati nello stabilimento di Villa d’Ogna un nuovo essiccatore, che consente di rimuovere una parte del contenuto d’acqua dal polimero prima che venga fuso ed estruso, e quattro silos, che permettono l’utilizzo in contemporanea di quattro tipologie di polimero già essiccato o umido. In questo modo, vengono rese più flessibili le lavorazioni a valle

tramite produzioni simultanee e si garantisce una migliore qualità del prodotto finito. Inoltre, sempre a Villa d’Ogna, sono in corso di installazione quattro nuove macchine per filatura di ultima generazione, completamente automatizzate, sicure e certificate, a ridotto consumo energetico. Questi nuovi macchinari ad alte prestazioni consentono di produrre filati sempre più performanti e di alta qualità destinati a diversi ambiti applicativi, come abbigliamento, swimwear, intimo, sportwear e calze per donna e uomo. Infine, saranno a breve attive sette nuove macchine di testurizzazione, che permetteranno di eseguire le lavorazioni necessarie per conferire al filato importanti qualità di voluminosità ed elasticità, rendendo il tessuto più morbido e traspirante. Si tratta dunque di un processo che va incontro alle nuove necessità del mercato dell’abbigliamento, dove comfort e versatilità nei capi costituiscono caratteristiche essenziali. RadiciGroup, inoltre, è impegnata nella promozione e realizzazione concreta della tracciabilità fisica e digitale del nylon, mediante l’inserimento di un tracciante che caratterizza univocamente il filato e rimane individuabile durante tutte le fasi di lavorazione. L’obiettivo è quello di garantire la massima trasparenza lungo l'intera catena di fornitura, monitorando e registrando ogni fase della produzione, dalla filatura, alla tessitura, al confezionamento fino al retail, oltre ad aumentare la consapevolezza dei consumatori verso scelte più sostenibili e a contrastare il fenomeno della contraffazione».

A sinistra in alto: i nuovi 4 silos installati a Villa d’Ogna (Bergamo).

A sinistra in basso: il processo di stiro e orditura sito Ardesio.

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ON THE YARN OF THE FUTURE

A GENERATIONS PAST FOR A FUTURE UNDER THE SIGN OF THE NEW FOR RADICIGROUP.

In May, at the RadiciGroup industrial site in Villa d'Ogna, in the province of Bergamo, a meeting was held with the trade press: ‘On the yarn of the Future, a Journey into Sustainable Textiles. The speakers at this event were: Angelo Radici, president of RadiciGroup; Maurizio Radici, vice-president of RadiciGroup; Bernardo Staiano, general manager apparel & technical of RadiciGroup Advanced Textile Solutions; and Filippo Bona, R&D manager apparel & technical of RadiciGroup Advanced Textile Solutions. Chiara Ferraris, RadiciGroup Chief Communications Office, moderated the meeting. It was a valuable opportunity to follow the Group's path from the past to the future, with important anticipations on future dynamics.

RADICIGROUP AND THE TEXTILE SECTOR

RadiciGroup was founded in postwar Italy as a textile

group, producing and selling blankets, bedspreads and household goods. Over the years, the Group ‘moved up’ the nylon chain and began producing its main ‘ingredients’, i.e., yarn and, even further upstream, nylon polymers. Today RadiciGroup is a key player on the European textile scene, with a great chemical knowledge of materials. This know-how allows RadiciGroup to develop yarn that is both high-performance and environmentally friendly, with specific technical characteristics depending on the intended use: clothing (haute couture, athleisure or sportswear, underwear, beachwear), furnishings (curtains, sofas, technical fabrics) and automotive.

FOCUS ON SUSTAINABILITY

RadiciGroup has made sustainability a key factor in its strategic choices. The effort is to create durable, quality products made by investing in innovation, using recycled and recyclable raw materials, choosing renewable sources, minimizing waste, perfecting processes and adopting rigorous environmental impact measurement systems. This includes the search for products with a limited impact, the result of continuous improvement of production sites and

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Bobine di filato.

constant performance measurement, the use of recyclable and durable materials, key elements in a circularity perspective, the focus on circular products (RENYCLE from recycling) or bio-based (BIOFEEL from renewable sources). Reporting is the basis of any activity: for the past twenty years RadiciGroup has been publishing its annual Sustainability Report, transparently measuring and reporting the overall impact and results of the environmental, social and economic management of the thirty Group companies located around the world.

FOCUS ON TRACEABILITY

RadiciGroup recently launched the first physical and digital traceability project in nylon. A transparency initiative for the textile value chain with its first concrete application: starting with yarn produced at the Villa d'Ogna site, in fact, a gilet has been created that, thanks to a QR code on the garment, is able to talk about its origin and show information about its production process. The traceability of a product is a key element in guaranteeing transparency along the entire supply chain, as it makes it possible to monitor and record every stage of production, from spinning to weaving to packaging to retail. The project allows both physical and digital tracking of the nylon yarn produced. In fact, RadiciGroup inserts a tracer (an inorganic additive) that uniquely characterizes the yarn and remains identifiable during all processing phases, both on the fabric and the finished garment. Of course, the aesthetic, functional and technical performance of the yarns is in no way altered by the tracer. As far as digital traceability is concerned, during the production stages, a scanner detects the presence of the tracer and can transmit the origin data to a special IT platform. Finally, the consumer, by means of a QR code, can access the digital platform that provides all the information on the origin and route of the product along the supply chain.

Thanks to traceability, consumers become more aware of the real places of production of what they wear and can therefore make more sustainable purchasing choices. Furthermore, traceability helps to combat counterfeiting by enhancing the value of ‘Made in Europe’ products, in line with the principles of the Digital Product Passport Regulation promoted by the European Union.

THE PREMISES OF THE FUTURE

To summarise this view of the future, Bernardo Staiano, General Manager apparel & technical of RadiciGroup Advanced Textile Solutions, comments and concludes: ‘Between 2022 and 2024 we have implemented an investment plan worth over twenty million euro dedicated to the Advanced Textile Solutions Business Area, with the aim of improving the flexibility and efficiency, including energy efficiency, of the plants. This will enable us to manufacture different products simultaneously, in order to meet increa-

singly specific market demands, reducing production times and accelerating research and development activities for new yarns.

In particular, a new dryer, which allows part of the water content to be removed from the polymer before it is melted and extruded, and four silos, which allow the simultaneous use of four types of already dried or wet polymer, have already been installed at the Villa d'Ogna plant. In this way, downstream processing is made more flexible through simultaneous production and a better quality of the finished product is guaranteed. Furthermore, also at Villa d'Ogna, four new spinning machines of the latest generation are being installed, fully automated, safe and certified, with reduced energy consumption.

These new high-performance machines make it possible to produce increasingly high-performance, high-quality yarns for various application areas, such as clothing, swimwear, underwear, sportswear and hosiery for women and men. Finally, seven new texturisation machines will soon be in operation, which will allow the necessary processing to be performed to give the yarn important qualities of bulkiness and elasticity, making the fabric softer and more breathable. It is therefore a process that meets the new needs of the apparel market, where comfort and versatility in garments are essential characteristics.

Moreover, RadiciGroup is committed to the promotion and concrete implementation of the physical and digital traceability of nylon, through the insertion of a tracer that uniquely characterizes the yarn and remains identifiable during all processing phases. The objective is to guarantee maximum transparency along the entire supply chain, monitoring and recording every stage of production, from spinning to weaving, packaging and retail, as well as to increase consumer awareness towards more sustainable choices and to fight the phenomenon of counterfeiting.’

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Processo di stiro-orditura.

TUTTI I COLORI DELLA NATURA

La lana come espressione di un “sentire” e di un “approccio” esistenziale che promuove l’armonizzazione tra corpo e spirito, tra emozione e pensiero. La collezione di Tollegno 1900 esalta le qualità del filato nobile per eccellenza che, strato dopo strato, si presta a mille utilizzi, avvolgendo e proteggendo, incurante dello scorrere delle stagioni.

La storia di un’azienda si legge anche nei suoi prodotti. Partendo da questo assoluto Tollegno 1900 afferma la propria identità, sviluppando per il 2025 una collezione che è espressione dei valori e delle abilità produttive che ne hanno fatto una delle protagoniste del comparto tessile italiano e internazionale.

Innovazione, ricerca, creatività e sperimentazione diventano i pilastri di un percorso di crescita e sviluppo che della valorizzazione e del rispetto della natura ha fatto il suo centro e della diffusione della cultura del benessere personale il suo obiettivo. Viaggio nel mondo della lana, fibra dalle molteplici anime che della trasversalità di utilizzi fà uno dei suoi tratti distintivi e della sua connessione con l’ambiente la sua essenza. Nel segno di “In Harmony with nature” prende così forma un percorso di valore che mette in luce le mille virtù della lana. Termoregolatrice, traspirante, antistatica, indeformabile e non stropicciabile, durevole nel tempo e resistente agli agenti esterni, la lana va oltre l’immaginario collettivo, divenendo più di un filato. È infatti evocazione ed emozione, simbolo di immersione nella pace della natura, espressione di un mondo che dell’equilibrio fa la sua regola. Ma è anche modo di approcciare la vita, rispettoso dell’universo circostante, sensibile ai biso-

gni di chi lo abita ed attento a promuoverne il benessere. Benessere che trascende la materialità e parla di armonia tra interiorità ed esteriorità , di fusione tra anima e corpo, di contatto diretto con la propria parte più intima. In un gioco di stratificazioni progressive e di pesi diversi, infatti, la lana copre e scopre, riscalda e protegge, accarezza e avvolge generando piacevolezza sulla pelle e senso di protezione. Una tranquillità emotiva che naturalmente invita a darsi il tempo per ascoltarsi, prendersi cura di sè stessi e lasciarsi cullare concedendosi spazio per la rigenerazione.

Rigenerazione che viene facilitata anche dalla struttura delle sue fibre che, grazie al rincorrersi di piccole scaglie, generano una barriera dagli agenti climatici, ma anche da acari e batteri così da tenere alla larga irritazioni e pizzicori. La sua capacità di intrappolare l’aria, inoltre, crea un isolamento termico che conforta. Che la lana non abbia uguali in natura è dunque un assoluto. Ed è proprio a questa sua unicità che Tollegno 1900 dedica la sua collezione che, presentata a Pitti Immagine Filati 95, va oltre lo scorrere del tempo, ne promuove i mille utilizzi, ne celebra la trasversalità e ne esalta le qualità. Perchè la lana non è solo lana: è storia e innovazione, tradizione e sperimentazione, passato e futuro insieme.

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DETTAGLIO DELL’ARCHIVIO COLORI.

TOLLEGNO

1900:

LA PROFONDITÀ

DEL COLORE

Una articolata selezione delle tonalità che hanno definito le stagioni degli ultimi 10 anni compongono un singolare “archivio” che riassume in 4 book le nuance frutto dello studio e della ricerca dell’azienda. Una carrellata di nuance dal forte imprinting emozionale ed un servizio di valore per i propri clienti alla ricerca di ispirazioni e di nuove suggestioni. L’attenzione per il colore e la vocazione per la ricerca di nuance sempre nuove ha tracciato la strada e Tollegno 1900 la percorre dando vita ad un nuovo servizio per i propri clienti che molto racconta anche della sua storia.

Dall’attenzione che l’azienda da sempre riserva all’universo dei colori prende forma “L’ Archivio colori” che presenta una selezione delle tonalità sviluppate da Tollegno 1900 nell’ultimo decennio a corollario delle palette appositamente pensate per le collezioni.

Un alfabeto di tinte che tratteggia un arcobaleno unico nel suo genere, capace anche di raccontare le evoluzioni subite dalla moda negli anni: dall’epoca dei basici a quella dei fluo, passando per i pastellati e i toni della natura, “L’ Archivio colori” di Tollegno 1900 è un simbolico percorso nel tempo e un itinerario nelle emozioni che le cromie, come la musica e le parole, sanno suscitare. Messi a disposizione dei clienti direttamente negli spazi aziendali, i book dell’Archivio diventano non solo memoria storica, ma anche ispirazione per sviluppare nuove tendenze, per rileggere il passato proiettandosi nel fu-

turo, per creare nuove visioni. L’emozionalità che si genera nel vedere scorrere, colore dopo colore, le diverse stagioni che hanno scandito l’ultimo decennio di Tollegno 1900, va di pari passo con la funzionalità di aver creato una banca-colori completa. “Un

servizio ulteriore per i nostri clienti che avranno così a disposizione una gamma di scelte ancor più ricca e variegata. Un valore aggiunto che, nel medio periodo, contiamo anche di fornire in forma digitalizzata così da essere ancora più efficaci”.

Proposte sempre aggiornate e stimolanti per la prossima stagione da Tollegno 1900

Per Lana Gatto i caldi colori del continente africano tratteggiano la collezione Fashion che, composta da 5 filati “natural”, fa di leggerezza e luminosità il suo tratto. Mood light anche per la linea chic “Atelier” che di composizioni esclusive come seta e cotone organico fà i suoi must. Completa revisione delle coloriture, infine, per alcuni dei prodotti iconici del brand come Nuovo Jaipur e Milo.

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Gli archivi tessili, un investimento ma anche un grande strumento di marketing.

LA PAROLA ALLO STAFF

Abbiamo ripercorso con lo Staff di Tollegno 1900 il percorso che ha portato a questi risultati:

Pietro Ferrari – Il lungo e impegnativo lavoro di ricerca sui propri archivi tessili ha permesso a Tollegno di ripensare la propria proposta in termini di futuro. Possiamo dire che la ricerca sul passato ha permesso di potenziare la creatività per il futuro?

Tollegno 1900 – Il nostro Archivio Storico, tra i più articolati e completi a livello mondiale, rappresenta non solo una voce primaria del nostro passato e delle trasformazioni di cui siano stati parte ed interpreti, ma è anche un trampolino verso il futuro. Il materiale che abbiamo a disposizione, consultabile su prenotazione, può infatti essere una ispirazione per dare vita a progettualità nuove e a reinterpretazioni, aggiornate e con-

spunto sui temi della sostenibilità e della circolarità?

Tollegno 1900 – Essere sostenibili è per Tollegno 1900 un approccio globale che va oltre la tutela dell’ambiente e riguarda anche l’adozione di procedure, metodi e macchinari che siano performanti e rispettosi del contesto e delle persone. Un circolo virtuoso che va di pari passo con i costanti investimenti in digitalizzazione.

Pietro Ferrari – Cosa può trarre il cliente di Tollegno 1900 da un attento uso dello strumento messo a sua disposizione dal suo fornitore?

temporanee, di filati e tessuti che hanno segnato la storia del costume. Va in questa direzione anche il neo nato “Archivio colori” che, articolato in 4 book, presenta una selezione delle tonalità sviluppate da Tollegno 1900 nell’ultimo decennio a corollario delle palette appositamente pensate per le collezioni.

Pietro Ferrari – In questo senso è nato anche qualche

Tollegno 1900 – Messi a disposizione dei clienti direttamente negli spazi aziendali, i book dell’Archivio sia Storico che Colori diventano non solo memoria storica, ma anche ispirazione per sviluppare nuove tendenze, per rileggere il passato proiettandosi nel futuro, per creare nuove visioni. Pietro Ferrari – Quali sono i primi appuntamenti sul mercato?

Tollegno 1900 – L’Archivio Colori sarà ufficialmente presentato a Pitti Filati di Giugno mentre quello Storico è da tempo un punto di riferimento di valore per stylist e creativi.

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NATURE AND MEMORY

Wool as an expression of a "feeling" and an existential "approach" that promotes harmonization between body and spirit, between emotion and thought. The Tollegno 1900 collection enhances the qualities of the noble yarn par excellence which, layer after layer, lends itself to a thousand uses, enveloping and protecting, regardless of the passing of the seasons.

The history of a company can also be read in its products. Starting from this absolute Tollegno 1900 affirms its identity, developing a collection for 2025 which is an expression of the values and production skills that have made it one of the protagonists of the Italian and international textile sector. Innovation, research, creativity and experimentation become the pillars of a path of growth and development which has made the valorization and respect of nature its center and the diffusion of the culture of personal well-being its objective. Journey into the world of wool, a fiber with multiple souls which makes its transversality of uses one of its distinctive features and its connection with the environment its essence. In the spirit of "In Harmony with nature", a journey of value takes shape which, dedicated to the noble fiber par excellence which knows no season, highlights its thousand virtues. Thermoregulating, breathable, antistatic, non-deformable and non-wrinkle, durable over time and resistant to external agents, wool goes beyond the collective imagination, becoming more than a yarn. It is in fact evocation and emotion, a symbol of immersion in the peace of nature, an expression of a world that makes balance its rule. But it is also a way of approaching life, respectful of the surrounding universe, sensitive to the needs of those who live there and attentive to promoting their wellbeing. Wellbeing that transcends materiality and speaks of harmony between interiority and exteriority, of fusion between soul and body, of direct contact with one's most intimate part. In a game of progressive stratifications and different weights, in fact, wool covers and uncovers, warms and protects, caresses and envelops, generating pleasantness on the skin and a sense of protection.

AN EMOTIONAL TRANQUILITY THAT

naturally it invites you to give yourself time to listen to yourself, take care of yourself and let yourself be lulled, giving yourself space for regeneration.

Regeneration which is also facilitated by the structure of its fibers which, thanks to the succession of small flakes, generate a barrier from climatic agents, but also from mites and bacteria so as to keep irritation and itching at bay. Furthermore, its ability to trap air creates thermal insulation that comforts.

That wool has no equal in nature is therefore an absolute. And it is precisely to this uniqueness that Tollegno 1900 dedicates its collection which, presented at Pitti Immagine Fi-

lati 95, goes beyond the passage of time, promotes its thousand uses, celebrates its transversality and enhances its qualities. Because wool is not just wool: it is history and innovation, tradition and experimentation, past and future together.

TOLLEGNO 1900: THE DEPTH OF COLOR

A detailed selection of the shades that have defined the seasons of the last 10 years make up a singular "archive" which summarizes the nuances resulting from the company's study and research in 4 books. An array of colors with a strong emotional imprint and a valuable service for its customers looking for inspiration and new suggestions. The attention to color and the vocation for the search for ever new colors has paved the way and Tollegno 1900 follows it, giving life to a new service for its customers which also tells a lot about its history.

From the attention that the company has always reserved for the universe of colors, "The Color Archive" takes shape which, divided into 4 books, presents a selection of the shades developed by Tollegno 1900 in the last decade as a corollary of the palettes specifically designed for the collections. An alphabet of colors that outlines a oneof-a-kind rainbow, also capable of recounting the evolutions undergone by fashion over the years: from the era of basics to that of fluorescents, passing through pastels and natural tones, "The Color Archive" of Tollegno 1900 is a symbolic journey through time and an itinerary into the emotions that colours, like music and words, can arouse.

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Made available to customers directly in the company spaces, the Archive books become not only historical memory, but also inspiration for developing new trends, for rereading the past while projecting into the future, for creating new visions.

The emotionality that is generated in seeing the different seasons that have marked the last decade of Tollegno 1900 flow, color after color, goes hand in hand with the functionality of having created a complete color bank.

“An additional service for our customers who will thus have an even richer and more varied range of choices available.An added value that, in the medium term, we also plan to provide in a digitalized form so as to be even more effective."

WE HAVE RETRACED THE PATH THAT LED TO THESE RESULTS WITH THE TOLLEGNO 1900 STAFF

Pietro Ferrari – The long and demanding research work on its textile archives has allowed Tollegno to rethink its proposal in terms of the future. Can we say that research on the past has made it possible to enhance creativity for the future?

Tollegno 1900 – Our Historical Archive, among the most articulated and complete in the world, represents not only a primary voice of our past and of the transformations of which they were part and interpreters, but is also a springboard towards the future.

The material we have available, which can be consulted upon reservation, can in fact be an inspiration to give life to new projects and updated and contemporary reinterpre-

tations of yarns and fabrics that have marked the history of costume.

The newly created "Color Archive" also goes in this direction which, divided into 4 books, presents a selection of the shades developed by Tollegno 1900 in the last decade as a corollary to the palettes specifically designed for the collections.

Pietro Ferrari – In this sense, did any ideas arise on the issues of sustainability and circularity?

Tollegno 1900 – Being sustainable is for Tollegno 1900 a global approach that goes beyond protecting the environment and also concerns the adoption of procedures, methods and machinery that are high-performance and respectful of the context and people. A virtuous circle that goes hand in hand with constant investments in digitalisation.

Pietro Ferrari – What can the Tollegno 1900 customer gain from careful use of the tool made available to him by his supplier?

Tollegno 1900 – Made available to customers directly in the company spaces, the books from both the Historical and Colori Archives become not only historical memory, but also inspiration for developing new trends, for rereading the past while projecting into the future, for creating new visions.

Pietro Ferrari – What are the first appointments on the market?

Tollegno 1900 – The Color Archive will be officially presented at Pitti Filati in June while the Historical Archive has long been a valuable point of reference for stylists and creatives.

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MODA E SOSTENIBILITÀ

Creata con materiali di scarto riciclati certificati GRS, la fibra NaiaTM Renew offre nuove possibilità circolari su larga scala a uno dei segmenti della moda più esigenti in termini di sostenibilità, offrendo in ogni blend morbidezza e gestione dell'umidità superiori.

A partire da questa soluzione Eastman ha annunciato al Denim Première Vision di Milano la nuova applicazione per la fibra in fiocco Naia™ Renew per il denim.

Eastman ha la missione di rendere la moda sostenibile più accessibile attraverso la disponibilità di NaiaTM Renew su larga scala, offrendo versatilità per un’ampia gamma di settori della moda. L’integrazione di NaiaTM Renew nel segmento denim avvicina ancora di più Eastman al suo obiettivo di rendere lo stile sostenibile accessibile a tutti.

L'azienda con sede negli Stati Uniti sta mettendo in mostra il potenziale di NaiaTM Renew insieme a molti dei suoi partner globali, che già utilizzano le fibre innovative nel denim.

«Il valore aggiunto che forniamo ai marchi non è solo una fibra alla moda, ma anche sostenibile», ha dichiarato Carolina Sister Cohn, global marketing leader for textiles di Eastman.

«NaiaTM Renew ha una storia di sostenibilità forte e trasparente che i brand possono trasmettere ai propri clienti e agli

amanti del denim in tutto il mondo, rendendoli più consapevoli delle loro scelte.

Le certificazioni di parte terza giocano un ruolo fondamentale in questo scenario perché ciò che promettiamo è verificato e comprovato».

Denim Première Vision riunisce ogni sei mesi designer e produttori di tutto il mondo. Espositori come il team Eastman NaiaTM condividono le innovazioni del denim ed esplorano le tendenze nel segmento della moda per soddisfare le esigenze dei consumatori.

La fibra NaiaTM Renew si mescola bene con le fibre naturali, altre fibre di cellulosa artificiali (MMCF), fibre sintetiche e filati a contenuto multiplo.

Ciò la rende l'ingrediente perfetto per il denim poiché produce un tessuto sostenibile ed elegante con un aspetto autentico che gli appassionati di denim di tutto il mondo adoreranno.

Inoltre, NaiaTM Renew è ipoallergenica e delicata sulla pelle per creare un tessuto morbido al tatto (prima e dopo il lavaggio), che asciuga rapidamente e non aderisce alla pelle, gestisce efficacemente gli odori e l'umidità e offre una migliore velocità di diffusione. Questo rende il denim a contenuto NaiaTM Renew confortevole in ogni stagione.

NaiaTM Renew è una fibra di acetato cellulosico composta per il 60 per cento da pasta di legno proveniente da fonti so-

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EASTMAN LANCIA NAIATM RENEW PER IL DENIM, IL NUOVO INGREDIENTE PER COMFORT E SOSTENIBILITÀ.
Ruth Farrell, General Manager Textiles di Eastman, con Beatrice Guidi, direttrice di Textures

www.eastman.com/en/products/brands/naia/products/naia-renew

Esempi di applicazioni di Naia™ Renew nel campo del denim, solo una delle tante proposte per il settore tessile.

stenibili e per il 40 per cento da contenuto riciclato certificato. Il contenuto riciclato certificato in NaiaTM Renew viene salvato dalle discariche e scomposto nei suoi elementi costitutivi molecolari tramite la tecnologia di riciclaggio molecolare brevettata di Eastman. Le molecole sono combinate con pasta di legno proveniente

da fonti sostenibili per produrre fibre NaiaTM Renew per nuovi tessuti. Da questo processo nasce una fibra cellulosica circolare, completamente tracciabile, biodegradabile e compostabile con un ridotto impatto ambientale e idrico. NaiaTM Renew crea valore dai rifiuti e riduce la dipendenza dalle risorse materiali vergini.

NaiaTM Renew ha ricevuto numerose certificazioni di sostenibilità, tra cui il Global Recycled Standard (GRS) e la OEKO-TEX classe 1. Eastman collabora con aziende come Patagonia e Debrand per riciclare i rifiuti pre e post-consumo per la sua tecnologia di riciclaggio molecolare per creare la fibra NaiaTM Renew.

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EASTMAN LAUNCHES NAIATM RENEW FOR DENIM -THE NEW INGREDIENT FOR COMFORT AND SUSTAINABILITY

Created from GRS certified recycled waste materials, NaiaTM Renew fiber brings new circular possibilities at scale to one of fashion’s most sustainability-demanding segments, delivering supreme softness and moisture management in every blend. Eastman announced its newest application

for Eastman NaiaTM Renew staple fiber – denim – at Denim Premiere Vision in Milan, Italy.

Eastman is on a mission to make sustainable fashion more accessible through the availability of NaiaTM Renew at scale, offering versatility for a broad range of fashion segments. Integrating NaiaTM Renew into the denim segment brings Eastman one step closer to its mission of making sustainable style accessible to everyone.

The U.S.-based company is showcasing the potential of Na-

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www.eastman.com/en/products/brands/naia/products/naia-renew

iaTM Renew alongside several of its global brand partners, which are already using the innovative fibers in denim.

“The added value we provide brands is not only a fashionable but also a sustainable fiber,” said Carolina Sister Cohn, Eastman global marketing leader for textiles. “NaiaTM has a strong and transparent sustainability story that brands can pass on to their customers and denim lovers all over the world, making them more aware of their choices.

Third-party certifications play a key role in this scenario because what we promise is verified and proven.”

Denim Premiere Vision brings designers and manufacturers from around the world together every six months. Exhibitors like the Eastman NaiaTM team share denim innovations and explore trends in the fashion segment to meet consumer needs.

NaiaTM Renew fiber blends well with natural fibers, other man-made cellulose fibers (MMCFs), synthetic fibers and multiple content yarns. This makes it the perfect ingredient for denim as it produces a sustainable and stylish fabric with an authentic look and feel that denim fans around the world will love.

Additionally, NaiaTM Renew is hypoallergenic and skin friendly for denim that’s soft to the touch (before and after washing), dries fast and does not cling to skin, manages odor and moisture effectively and delivers better spreading speed. This makes denim blended with NaiaTM Renew comfortable in any season.

NaiaTM Renew is a cellulosic acetate fiber made from 60% sustainably sourced wood pulp and 40% certified recycled content. Certified recycled content in NaiaTM Renew is diverted from landfills and broken down to its molecular building

A PROPOSITO DI EASTMAN

Fondata nel 1920, Eastman è un'azienda globale di materiali speciali che produce un'ampia gamma di prodotti presenti negli articoli che le persone utilizzano ogni giorno. Con lo scopo di migliorare la qualità della vita in modo materiale, Eastman collabora con i clienti per fornire prodotti e soluzioni innovativi mantenendo al contempo l'impegno per la sicurezza e la sostenibilità. Il modello di crescita dell’azienda, basato sull’innovazione, si avvale di piattaforme tecnologiche di livello mondiale, del profondo coinvolgimento dei clienti e dello sviluppo di applicazioni differenziate per far crescere le sue posizioni di leadership in mercati finali attraenti come quello dei trasporti, dell’edilizia e dei materiali di consumo. Essendo un’azienda diversificata e inclusiva a livello globale, Eastman impiega circa 14.000 persone in tutto il mondo e serve clienti in più di 100 paesi. La società ha registrato un fatturato di circa 9,2 miliardi di dollari nel 2023 e ha sede a Kingsport, Tennessee, USA.

Per ulteriori informazioni, visitare www.eastman.com.

blocks via Eastman’s patented molecular recycling technology. The molecules are combined with sustainably sourced wood pulp to produce NaiaTM Renew fibers for new textiles. This process produces a circular, fully traceable, biodegradable and compostable cellulosic fiber with a reduced carbon and water footprint. NaiaTM creates value from waste and reduces reliance on virgin material resources.

NaiaTM Renew has received multiple sustainability certifications, including Global Recycled Standard (GRS) and OEKO-TEX class 1. Eastman partners with companies like Patagonia and Debrand to recycle pre- and post-consumer waste for its molecular recycling technology to create NaiaTM Renew fiber.

ABOUT EASTMAN

Founded in 1920, Eastman is a global specialty materials company that produces a broad range of products found in items people use every day. With the purpose of enhancing the quality of life in a material way, Eastman works with customers to deliver innovative products and solutions while maintaining a commitment to safety and sustainability.

The company’s innovation-driven growth model takes advantage of world-class technology platforms, deep customer engagement, and differentiated application development to grow its leading positions in attractive end markets such as transportation, building and construction, and consumables. As a globally inclusive and diverse company, Eastman employs approximately 14,000 people around the world and serves customers in more than 100 countries. The company had 2023 revenue of approximately $9.2 billion and is headquartered in Kingsport, Tennessee, USA.

For more information, visit www.eastman.com.

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IL GRUPPO SCHNEIDER LANCIA AUTHENTICO®

Il Gruppo Schneider ha lanciato ufficialmente il 29 maggio Authentico® by Schneider Group, un brand che rappresenta una filiera laniera completa, trasparente, verificata, tracciabile, etica e di alta qualità – dall’allevatore al capo d’abbigliamento. Questo brand mira a essere riconosciuto come il brand globale che consente all’industria della moda, e ai consumatori finali, di scegliere nuovi livelli di alta qualità di lana completamente tracciabile e responsabile, nel rispetto di un approccio attentamente strutturato che verifica, traccia e marchia l’approvvigionamento e i processi produttivi lungo tutta la catena di fornitura. Authentico® deve il suo percorso di qualità e tracciabilità al network globale certificato del Gruppo Schneider.

L’azienda è stata lieta di ospitare media, clienti e partner per presentare questo nuovo brand all’avanguardia, pronto a rivoluzionare e a portare tracciabilità e qualità autentiche nel mondo della lana. Il luogo della presentazione non poteva che essere proprio Verrone, nella sede italiana del Gruppo Schneider e della Pettinatura di Verrone ,

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DALL’ALLEVATORE AL CAPO FINITO, I PROCESSI DI APPROVVIGIONAMENTO E DI PRODUZIONE SONO VERIFICATI E TRACCIATI PER GARANTIRE UNA FILIERA LANIERA TRASPARENTE, ETICA E DI ALTA QUALITÀ.
La Pettinatura di Verrone, uno dei tre siti produttivi Authentico®, insieme a Fuhrmann in Argentina e Mediterranean Wool Industries in Egitto. Un momento della presentazione di Authentico® by Schneider Group alla Pettinatura di Verrone.

Elena e Giovanni Schneider con il team di Gruppo Schneider e Pettinatura di Verrone.

Authentico®, un punto di svolta nel cammino d ella sostenibilità nel settore laniero.

uno dei tre siti produttivi Authentico®, insieme a Fuhrmann in Argentina e Mediterranean Wool Industries in Egitto.

UNO SCHEMA

SEMPLICE E AFFIDABILE

Per raggiungere gli obiettivi individuati il Gruppo Schneider ha creato l’Authentico® Verification System, un sistema semplice e affidabile che fornisce criteri e linee guida a tutti i partner della supply chain di Authentico®, tra i quali:

Authentico® Integrity Scheme, best practice implementate dagli allevatori a livello di fattoria. Il benessere

degli animali è al centro dell’Authentico® Integrity Scheme, insieme all’assenza di mulesing, in conformità con i Five

Domains. Ma il programma va oltre e comprende anche la gestione del suolo e del pascolo e la responsabilità sociale. La

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lana proviene da allevatori selezionati e altamente impegnati, che applicano le best practice e scelgono di iscri-

versi alla piattaforma Authentico® a loro dedicata. La lana selezionata viene trasformata in tops negli stabilimenti del Gruppo Schneider situati in diversi continenti, gestiti direttamente e certificati.

Authentico® Brand Guidelines, per il resto della filiera, da filatori, tessitori e maglifici a confezionisti, brand e retailer. Includono criteri specifici stabiliti dal Gruppo Schneider per assicurare il rispetto dei valori del brand Authentico® anche in questa parte della filiera.

Il Gruppo Schneider, inoltre, incorpora, all’interno dell’Authentico® Verification System, l’innovativa piattaforma di tracciabilità TextileGenesis™, che consente di tracciare digitalmente tutti i flussi di lana in ingresso e in uscita.

Il Gruppo ha sviluppato un piano di marketing e comunicazione per supportare il brand Authentico® sia attraverso il sito web appena lanciato www.gschneider.com sia sui social media dell’azienda per presentare i prossimi eventi in cui Authentico® sarà protagonista. Per citarne alcuni: Pitti Filati a giugno, Milano Unica a luglio, Natural Fiber Connect (NFC) a Biella a metà settembre e la Textile Exchange Conference a fine ottobre a Pasadena (Stati Uniti).

L’AD del Gruppo Schneider, Laura Ros, ha commentato nell'occasione: «Nel Gruppo Schneider vogliamo che i nostri clienti e partner facciano affidamento su una sostenibilità e tracciabilità non solo a livello della singola fattoria, ma anche a livello industriale, per garantire un completo rispetto delle persone e dell’ambiente,

migliorando continuamente il nostro impatto sul pianeta. Ciò ha significato, e significa, investire su un team di persone qualificate che lavorano costantemente sul campo in cinque continenti con allevatori e broker, nonché all’interno della nostra rete certificata di stabilimenti, un impegno importante di cui siamo molto orgogliosi».

IN TUTTI I CONTINENTI

Fondato nel 1922, il Gruppo Schneider è leader mondiale nell’approvvigionamento, nella lavorazione e nella fornitura di lana, cashmere, vicuña e altre fibre animali preziose. Oggi è la fonte più affidabile di tops in fibra animale di alta qualità realizzati in modo responsabile e l’unico fornitore di fibre animali per tops completamente integrato in senso verticale su scala globale, con i propri siti di approvvigionamento e produzione locali in cinque continenti. La sostenibilità è parte del DNA del Gruppo e una priorità strategica assoluta.

Gli stabilimenti della rete globale del Gruppo Schneider sono certificati RWS e GOTS per la lana e SFA per il cashmere, e tutti gli stabilimenti che lavorano lana Authentico® stanno implementando il programma ZDHC Roadmap to Zero. La strategia di sostenibilità del gruppo si basa sulla misurazione e sulla riduzione attiva dell’impatto sull’ambiente attraverso ricerca e investimenti in campi molto diversi, dall’agricoltura rigenerativa a livello di pascolo all’isolamento termico e di condizionamento o ai software di ottimizzazione energetica a livello industriale.

Nei reparti produttivi, il prodotto in entrata.

Nei reparti produttivi, la fase di lavatura.

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AUTHENTICO® BY SCHNEIDER GROUP IS READY TO GO TO THE NEXT LEVEL AND BRING AUTHENTIC TRACEABILITY TO THE WORLD OF WOOL: FROM FARM TO GARMENT

29th May 2024 the Schneider Group officially launched Authentico® by Schneider Group, a brand that stands for a complete, transparent, verified, traceable, ethical and high-quality wool supply chain – from farm to garment. It aims to be recognised as the global brand that enables the fashion industry, together with end-consumers, to choose new levels of premium quality comprising fully traceable and responsible wool, in compliance with a carefully structured approach that verifies, traces and brands the sourcing and manufacturing processes throughout the whole supply chain. Authentico® is based on the Schneider Group global certified network. The company hosted media, clients and partners to present this cutting-edge new brand ready to revolutionise and bring authentic traceability and quality to the world of wool. The location of the presentation was Verrone itself, where the Italian site of the Schneider Group, as well as Pettinatura di Verrone, one of the three Authentico® production sites together with Fuhrmann in Argentina and Mediterranean Wool Industries in Egypt, is based.

Authentico® Verification System - To achieve these goals the Schneider Group has created the Authentico® Verification System, a simple and reliable way to provide criteria and guidelines for all Authentico® supply chain partners including:

Authentico® Integrity Scheme, best practices for growers’ implementation at farm level. Animal welfare is at the heart of the Authentico® Integrity scheme, together with being mulesing-free, in accordance with The Five Domains. But the scheme goes further and encompasses also land and pasture management and social responsibility. The wool is sourced from carefully selected and highly committed growers, who apply best practices and choose to subscribe to the dedicated Authentico® platform. The selected fibres are processed into tops in the Schneider Group’s own mills located on several continents, which are directly operated and fully certified.

Authentico® Brand Guidelines , for all other supply chain players (from spinners, weavers and knitters to garment makers, brands and retailers), that include precise criteria set by the Schneider Group to ensure alignment with Authentico® brand values .

TextileGenesis™ - In addition, the Schneider Group incorporates the pioneering traceability platform TextileGenesis™ within its Authentico® Verification System, to digitally track all incoming and outgoing wool. The group has developed a marketing & communication

plan to support its Authentico® brand, so stay tuned to the newly launched website www.gschneider.com and the company social media to follow the upcoming events where Authentico® will be featured. Just to name a few: Pitti Filati in June, Milano Unica in July, the Natural Fibre Connect (NFC) in Biella in mid-September and the Textile Exchange Conference at the end of October in Pasadena.

The Schneider Group CEO Laura Ros commented: “At the Schneider Group we want our customers and partners to rely on sustainability and traceability not only on farm, but also at industrial level, to consistently guarantee a complete respect for people and the environment, continuously improving our impact on the planet. This has meant investing in a team of skilled people who are doing constant fieldwork with growers and brokers as well as in our certified network of mills across five continents, an important commitment we are very proud of”.

SCHNEIDER GROUP

Founded in 1922, the Schneider Group is a world leader in sourcing, processing and supplying high quality wool, cashmere, vicuna and other precious animal fibres. Today, it’s the most trusted source for responsibly and beautifully made animal fibre tops and the only fully vertically integrated supplier of animal fibres for tops on a global scale, having its own local sourcing and production sites in five continents. Sustainability is part of the Group’s DNA and an absolute strategic priority. The Schneider Group global network mills are RWS and GOTS certified for wool and SFA certified for cashmere standards, and all factories that process Authentico® are implementing the ZDHC Roadmap to Zero Program. The group sustainability strategy is based on actively measuring and reducing the impact on the environment through research and investment in very diverse fields from regenerative agriculture at pasture level to thermal and conditioning insulation or energy optimisation software at industrial level.

english text issue037 www.gschneider.com textures 44 SPAZIOGREENGRUPPO SCHNEIDER Il semilavorato in uscita.
MILANO UNICA 9.10.11 luglio 2024 a Rho Fiera Milano Collezioni tessili e accessori per abbigliamento Autunno/Inverno 2025-26 milanounica.it

PER NON PERDERE IL FILO

QUESTO IL TITOLO EVOCATIVO DELLA MOSTRA OSPITATA A VENEZIA NELLE SALE DI PALAZZO VENDRAMIN GRIMANI FINO AL 24 NOVEMBRE 2024 A CURA DI DANIELA FERRETTI, CON PROTAGONISTE KARINE N’GUYEN VAN THAM E PARUL THACKER.

La Fondazione dell’Albero d’Oro presenta come Evento Collaterale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte –la Biennale di Venezia la mostra Per non perdere il filo, che affianca in una inedita e feconda collaborazione l’artista franco-vietnamita Karine N’guyen Van Tham, nata a Marsiglia nel 1988, e l’indiana Parul Thacker , nata a Mumbai nel 1973. Le due artiste hanno trascorso un periodo a Venezia a fine febbraio collaborando personalmente alla installazione della mostra e realizzando anche opere site specific concepite espressamente per gli spazi di Palazzo Vendramin Grimani, storica residenza affacciata sul Canal

Grande nel sestiere di San Polo.

Il tema privilegiato, anche se non l’unico, di questa mostra è il filo, inteso come fonte di ispirazione, mezzo espressivo, principio ordinatore, metafora che allude alla scrittura e si sviluppa nell’intreccio, nella tessitura e nell’arte del ricamo. E che, in una visione più generale, accompagna l’esistenza di ciascuno di noi attraverso lo scorrere del tempo e lo svolgersi della vita.

CULTURE DIVERSE IN DIALOGO

Diverse per origine, formazione, sensibilità e modalità espressive, le due artiste hanno costruito il loro dialogo attorno al tema del filo, presen-

tando opere di segno delicatamente poetico, intimo e frugale - quelle di Karine - e di accento multimaterico, espressivo e metafisico - quelle di Parul. Entrambe sono accumunate dalla creatività, dalla eccellenza dell’artigianalità - tutti i lavori vengono realizzati rigorosamente a mano - e dalla conoscenza della tessitura, che appartiene al vissuto e alle tradizioni culturali dei loro Paesi di provenienza.

Scrive Daniela Ferretti, curatrice della mostra: “Le due artiste, accomunate dall’uso della tessitura in senso lato e da una intensa spiritualità, sviluppano visioni apparentemente lontane tra loro ma in grado di dialogare efficacemente con accostamenti inediti o assonanze insperate tra arcaico e contemporaneo, tra memoria collettiva e mitologie private, tra usi locali e scambio internazionale”.

Nelle opere di Karine N’guyen Van Tham sono presenti singolari assemblaggi di tessuti da lei realizzati su un piccolo telaio di tradizione orientale, tinti e cuciti con l’inserimento di elementi naturali, come le schegge di pigne. Le opere, in forma di caschi, abiti e corazze, evocano elementi di mitologia privata e la fascinazione dell’artista per gli antichi cantastorie e viaggiatori della Cina medievale, e il Blue

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L’Autore Paola Govoni in visita alla mostra a Palazzo Vendramin Grimani

China è infatti uno dei colori più ricorrenti.

Le opere di Paruk Thaker sono strutture complesse ispirate alle sculture dei templi indiani e attingono da un lato alla cosmologia Tantra e dall’altro alla fisica quantistica, esprimendo visioni di spiritualità e un forte radicamento nella propria cultura.

Per entrambe le artiste, il percorso creativo si propone di scavare con tenacia e determinazione, passione e amore nelle profondità dell’animo umano alla continua ricerca del sacro e di un armonico equilibrio tra ordine e caos, materia e spirito.

IL LINGUAGGIO MATERICO

Le emozioni fluiscono attraverso gli strumenti e le materie che le artiste utilizzano, che possono essere stoffe di lino, seta, canapa e lana, sofisticati ricami, pietre dure, minerali fossili e cristalli, metalli e filamenti preziosi d’oro e d’argento, e, ancora, rame, ottone, bronzo, inserti di carta, specchi, legni, scaglie di pigna e conchiglie. La materia è lavorata e forgiata con il fuoco, l’acqua, il filo e tutti i tessuti sono colorati con tinte naturali.

Per lo spazio dell’androne a piano terra del palazzo, Parul Thacker ha progettato una installazione composta da 22 grandi teli in organza di seta leggerissima e finemente ricamati a mano accompagnati da una colonna sonora creata fondendo i suoni del Rudra veena, antico strumento a corde indiano, con il mormorio e le voci del Canal Grande, che scorre sullo sfondo, e con il gorgoglio delle acque dell’Artico (sound designer Frank Horvat), dal titolo The Book of the Time-Travellers of the Worlds: a Fathomless Zero.

Per la grande Sala delle Quattro Famiglie al primo piano nobile del palazzo, le artiste hanno scelto due opere pensate espressamente per questo

specchio, 75 x 65 cm. Parul Thacker, We Circle Through the Night Consumed by Fire. Portal 01, 20182020. Ametista, foglia d’oro, fuoco, fuliggine di canfora, fibre industriali, ottone, fibre di cotone grezze, grafite, tela in cotone, 82 cm x 102 cm x 26 cm. Courtesy le Artiste

foto a sinistra: Karine N’guyen Van Tham, Larmes de guerre, 2021-2022. Lino, seta, tintura vegetale (robbia), scaglie di pigna, inchiostro di china, carta, 110 x 80 cm. Collezione dell’Artista. Courtesy l’Artista. © Karine N’guyen Van Tham

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Nella foto in alto: Karine N’guyen Van Tham, La traversée 2022. Lino, lana, tintura vegetale, pietre, Nella

Nella foto a destra in alto, Karine N’guyen Van Tham, Le passeur d'âmes, 2019. Lino, seta, tintura vegetale (indaco), scaglie di pigna, legno, 195 x 160 cm. Collezione privata. Courtesy l’Artista. © Karine N’guyen Van Tham

Nella foto a destra in basso: Parul Thacker, The Book of the Time-Travellers of the Worlds: the One by Whom All Live, Who Lives by None, 2023-2023

A destra in alto: Karine N'guyen Van Tham

A destra in basso: Parul Thacker © Shahzad Patel

Al centro: Palazzo Vendramin Grimani, Fondazione dell’Albero d’Oro © Patrick Tournebeuf

Nella pagina a destra: L’udienza dell’imperatore della Cina’, arazzo in lana e seta, circa 1700, Manifattura di Beauvais. Fondation Etrillard di Ginevra

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ambiente e ideate in modo che potessero dialogare con il grande arazzo qui esposto ‘L’udienza dell’imperatore della Cina’, un prezioso manufatto in lana e seta proveniente dalla Manifattura di Beauvais

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e datato intorno al 1700, acquisito dalla Fondation Etrillard di Ginevra nel 2023.

In questa sala trovano posto l’opera site specific realizzata da Parul Thacker (The World Soul: a Formless Spirit Became

SO, YOU WON'T LOSE THE THREAD

THIS IS THE EVOCATIVE TITLE OF THE EXHIBITION HOSTED IN VENICE IN THE ROOMS OF PALAZZO VENDRAMIN GRIMANI UNTIL 24 NOVEMBER 2024 CURATED BY DANIELA FERRETTI, STARRING KARINE N'GUYEN VAN THAM AND PARUL THACKER

As a Collateral Event of the 60th International Art Exhibition – the Venice Biennale, the Albero d’Oro Foundation presents the exhibition Per non perdere il filo, which joins the French-Vietnamese artist Karine N'guyen Van Tham, born in Marseille in 1988 and the Indian Parul Thacker, born in Mumbai in 1973 in an unprecedented and fruitful collaboration.

The two artists spent a period in Venice at the end of February, personally collaborating on the installation of the exhibition and also creating site-specific works conceived expressly for the spaces of Palazzo Vendramin Grimani, a historic residence overlooking the Grand Canal in the San Polo district. The privileged theme, although not the only one, of this exhibition is the thread, understood as a source of inspiration, means of expression, ordering principle, a metaphor that alludes to writing and develops

the Soul of Form, 2024) e il trittico prodotto da Karine N’guyen Van Tham (À corps ouverts, 2024), un vero a proprio work in progress che verrà concluso e presentato nel mese di ottobre 2024.

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in weaving, fabrics and the art of embroidery. And which, in a more general vision, accompanies the existence of each of us through the passage of time and the unfolding of life.

DIFFERENT CULTURES IN DIALOGUE

Different in origin, training, sensitivity and expressive methods, the two artists have built their dialogue around the theme of thread, presenting works of a delicately poetic, intimate and frugal nature - those of Karine - and of a multimaterial, expressive and metaphysical accent - those of Parul. Both have in common creativity, excellent craftsmanship - all work is done strictly by hand - and knowledge of weaving, which belongs to the experience and cultural traditions of their countries of origin.

Daniela Ferretti, curator of the exhibition, writes: "The two artists, united by the use of weaving in a broad sense and by an intense spirituality, develop visions apparently distant from each other but capable of communicating effectively with new combinations or unexpected assonances between archaic and contemporary, between collective memory and private mythologies, between local customs and international exchange".

In the works of Karine N'guyen Van Tham there are singular assemblages of fabrics created by her on a small oriental traditional loom, dyed and sewn with the insertion of natural elements, such as splinters of pine cones. The works, in the form of helmets, clothes and armours, evoke elements of private mythology and the artist's fascination with the ancient storytellers and travelers of medieval China, and Blue China is in fact one of the most recurring colors.

Paruk Thaker's works are complex structures inspired by the sculptures of Indian temples and draw on Tantric cosmology on the one hand and quantum physics on the other, expressing visions of spirituality and a strong rooting in one's own culture.

For both artists, the creative path aims to dig with energy and determination, passion and love into the depths of the human soul in the continuous search for the sacred and a harmonious balance between order and chaos, matter and spirit.

THE LANGUAGE OF MATERIALS

Emotions flow through the tools and materials that the artists use, which can be linen, silk, hemp and wool fabrics, sophisticated embroidery, semi-precious stones, fossil minerals and crystals, precious metals and filaments of gold and silver, and, again, copper, brass, bronze, paper inserts, mirrors, wood, pine cone flakes and shells. The material is worked and forged with fire, water, thread and all the fabrics are colored with natural dyes.

For the space of the entrance hall on the ground floor of the building, Parul Thacker designed an installation composed of 22 large sheets of very light silk organza and finely hand-embroidered accompanied by a soundtrack created by blending the sounds of the Rudra veena, an ancient stringed instrument Indian, with the murmur and voices of the Grand Canal, which flows in the background, and with the gurgling of the waters of the Arctic (sound designer Frank Horvat), entitled The Book of the Time-Travellers of the Worlds: a Fathomless Zero.

For the large Hall of the Four Families on the first noble floor of the palace, the artists chose two works expressly designed for this environment and designed so that they could dialogue with the large tapestry exhibited here 'The audience of the emperor of China', a precious wool and silk artefact from the Beauvais Manufactory and dated around 1700, acquired by the Fondation Etrillard of Geneva in 2023. This room hosts the site-specific work created by Parul Thacker (The World Soul: a Formless Spirit Became the Soul of Form, 2024) and the triptych produced by Karine N'guyen Van Tham (À corps ouverts, 2024), a true work in progress that will be completed and presented in October 2024.

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Nella prima foto in alto: Karine N’guyen Van Tham, A corps ouverts, 2024 (particolare)
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Nella seconda: Parul Thacker, The World Soul: a Formless Spirit Became the Soul of Form, 2024 (particolare)
Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation

POESIA VISIVA NEI TAPPETI DI GIULIO CAPONI

INCONTRIAMO GIULIO CAPONI – ARTISTA DESIGNER IDEATORE E CREATORE DI TAPPETI CHE RACCONTANO UNA STORIA – NELLA SEDE DI TDH-TRICOLORE DESIGN HUB A MILANO, DOVE SONO ESPOSTE ALCUNE SUE OPERE.

Gli spazi accoglienti di TDHTricolore Design Hub di Milano ospitano in mostra alcune opere di Giulio Caponi, eclettico artista ideatore e creatore di tappeti che, come

un libro aperto, raccontano frammenti di vita o sono ricamati con versi di poesie e contribuiscono ad arredare gli spazi in modo originale e colorato. Riferendosi alla sua produzione, l’artista ama parlare dei tappeti come ‘poesia visiva’.

Giulio Caponi, classe 1960, è originario di Brescia, dove attualmente vive e lavora. Ha un passato di viaggiatore e di inviato per testate giornalistiche come Panorama e La Nazione. Ha affiancato lo studio delle lingue orientali alla pubblicazione di libri di poesia. Nei primi anni Novanta si trova a Barcellona per seguire giornalisticamente i Giochi Olimpici. Lì incontra Dominique, che lavora nell’ambiente della moda e che sarebbe diventata sua moglie. Con lei condivide viaggi ed esperienze, in un crescendo di sollecitazioni visive e professionali. In quegli anni decide di assecondare la richiesta di un architetto in cerca di una soluzione non convenzionale per coprire un pavimento. Caponi gli offre la soluzione e nasce così la prima moquette ricamata. Una trasformazione radicale e non cercata, una inconscia

maturazione artistica, la necessità di esprimere un segno forte, come scrive l’artista: «quando ricamo i miei versi sulla schiena del tappeto ho l’impressione che l’ago si tra-

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L’Artista Giulio Caponi nella sede di TDH-Tricolore Design Hub a Milano.
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Tappeto ‘Meglio che la voce’ (190 x 150 cm) in feltro fallato con lana alpina.
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sformi in un microscopio: ogni punto appare come l’ingrandimento di una frazione sonora che forma una vocale o una consonante. Il tappeto è un enorme vetrino su cui ho scrutato il posarsi del pensiero».

Dopo aver vissuto a Parigi, l’artista ritorna a Brescia dove avvia una produzione di tappeti e di arazzi. L’esecuzione è faticosa, lenta e impegnativa e non potrebbe essere diversamente. I tempi di realizzazione variano a seconda delle dimensioni del manufatto, del materiale che lo costituisce e della tipologia del ricamo. Più rapidi da realizzare i tappeti in feltro, più impegnativi gli

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Arazzo ‘Evoluzione sentimentale del parco nelle notti di marzo’ (275 x 263 cm) punto croce a filo di lana su cotone con inserto di tappeto turco da preghiera. Tappeto ‘Poste Dedalo’ in feltro con ricami in lana. ‘Quiete sicura’ in moquette (300 x 200 cm).

arazzi ricamati a punto croce. Mediamente, nascono 20 tappeti l’anno, destinati prevalentemente a una committenza

privata, a negozi e a hotel. Nelle opere di Caponi, sembianze fitomorfe e zoomorfe si alternano ai versi delle sue poesie attraverso l’utilizzo di materiali raffinati e tecniche di alto artigianato, che evocano, contemporaneamente, “un senso di nostalgia e di assoluta modernità”.

Una particolarità che contraddistingue il modus operandi di Giulio Caponi è la preparazione di progetti ad acquerello, che riproducono in miniatura quello che sarà il tappeto finale e che sono già di per sé piccole opere d’arte, pronte per essere esposte in mostra.

LE OPERE ESPOSTE

Un arazzo di feltro color rosso mattone realizzato nel febbraio del 2024 riproduce una gigantesca cartolina dedicata a Beatrice e Dante, con indirizzo e testo ricamati in lana gialla, ispirati alla Divina Commedia, Canto del Paradiso. L’artista spiega che il ricamo viene eseguito con un grosso ago simile a quelli in uso presso i materassai e il filo di lana, come tutte le lane che l’artista utilizza, proviene dalla Sardegna ed è tinto con colori naturali. L’arazzo è rifinito sul bordo con un ricamo a punto mosca in lana verde. Il tappeto che adorna il salotto

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‘Quiete sicura’ (particolare di lavorazione). Tappeto ‘La ragazza di Ipanema’. ‘Evoluzione sentimentale del verde urbano d’autunno’ in moquette (245 x 220 cm).

all’ingresso dello spazio TDH è un manufatto in feltro color tabacco con un verso ricamato in lana bianca e un raffinato inserto in arancione a forma di foglia.

Il grande arazzo ‘Evoluzione sentimentale del parco nelle notti di marzo’ (275 x 263 cm) realizzato nel 2024 è un’opera ricamata a punto croce con filo nero di lana su

supporto di cotone, foglie e fiori di lana colorata e un suggestivo inserto verticale costituito da un tappeto turco da preghiera risalente ai primi del Novecento, seta su cotone, tra i primi esempi di tappeti ricamati a macchina in Turchia. Il ricamo a punto croce del grande arazzo segue uno schema preciso che l’artista definisce a ‘endecapunti’, richiamando anche qui il concetto di ‘poesia visiva’ che caratterizza la sua produzione. Negli anni, una sorta di consacrazione gli è venuta da prestigiosi operatori del settore quali Tappeti Contemporanei a Milano, Galerie En Attendant les Barbares a Parigi, Aspectos a Barcellona e Art to Use a Francoforte. Ha all’attivo collaborazioni con Antonio Citterio, Moschino, Yo Ann Tann, Cristina Morozzi, Teresa Ginori Conti, Roberto Gerosa e numerose partecipazioni al Fuorisalone di Milano e a Pitti Living di Firenze.

I tappeti di Giulio Caponi sono stati richiesti da Sky per la realizzazione degli uffici Sky TV di Milano e per la Casa di Barbie e Ken in occasione del 50° anniversario.

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‘9 settimane’ arazzo in lino green nature (280 x 180 cm) (particolare di lavorazione).

VISUAL POETRY IN GIULIO CAPONI'S CARPETS

WE MEET GIULIO CAPONI - ARTIST, DESIGNER, CREATOR OF STORYTELLING CARPETS - AT THE TDH-TRICOLORE DESIGN HUB IN MILAN, WHERE SOME OF HIS WORKS ARE EXHIBITED

The welcoming spaces of TDH-Tricolore Design Hub in Milan host on display some works by Giulio Caponi, an eclectic artist who conceived and created carpets which, like an open book, tell fragments of life or are embroidered with verses of poetry and contribute to furnishing the spaces in an original and colorful way. Referring to his production, the artist loves to speak of carpets as 'visual poetry'.

Giulio Caponi, born in 1960, is originally from Brescia, where he currently lives and works. He has a past as a traveler and correspondent for newspapers such as Panorama and La Nazione. He combined the study of oriental languages with the publication of poetry books. In the early nineties he was in Barcelona to journalistically cover the Olympic Games. There he meets Dominique, who works in the fashion world and who would become his wife. He shares travels and experiences with her, in a crescendo of visual and professional stimuli. In those years he decided to comply with the request of an architect looking for an unconventional solution to cover a floor. Caponi offers him the solution and thus the first embroidered carpet is born.

A radical and unsought transformation, an unconscious artistic maturation, the need to express a strong sign, as the artist writes: "When I embroider my verses on the back of the carpet I have the impression that the needle transforms into a microscope: each point appears as the enlargement of a sound fraction that forms a vowel or a consonant. The carpet is an enormous glass slide on which I have scrutinized the settling of thoughts."

After living in Paris, the artist returns to Brescia where he starts a production of carpets and tapestries. The execution is tiring, slow and demanding and it couldn't be otherwise. Production times vary depending on the size of the product, the material it is made of and the type of embroidery. Felt rugs are quicker to make, cross-stitched tapestries are more challenging. On average, 20 carpets are created per year, mainly intended for private clients, shops and hotels.

In Caponi's works, phytomorphic and zoomorphic features alternate with the verses of his poems through the use of

refined materials and high craftsmanship techniques, which simultaneously evoke "a sense of nostalgia and absolute modernity."

A peculiarity that distinguishes Giulio Caponi's modus operandi is the preparation of watercolor projects, which reproduce in miniature what will be the final carpet and which are already in themselves small works of art, ready to be displayed.

THE WORKS EXHIBITED

A brick red felt tapestry made in February 2024 reproduces a gigantic postcard dedicated to Beatrice and Dante, with address and text embroidered in yellow wool, inspired by the Divine Comedy, Canto del Paradiso. The artist explains that the embroidery is performed with a large needle similar to those used by mattress makers and the wool thread, like all the wools that the artist uses, comes from Sardinia and is dyed with natural colors. The tapestry is finished on the edge with a green wool fly stitch embroidery.

The carpet that adorns the living room at the entrance to the TDH space is a tobacco-colored felt product with an embroidered white wool line and a refined leaf-shaped orange insert.

The large tapestry 'Sentimental evolution of the park in the nights of March' (275 x 263 cm) created in 2024 is a work embroidered in cross stitch with black wool thread on a cotton support, colored wool leaves and flowers and a suggestive insert vertical consisting of a Turkish prayer carpet dating back to the early twentieth century, silk on cotton, among the first examples of machine-embroidered carpets in Turkey.

The cross-stitch embroidery of the large tapestry follows a precise pattern that the artist defines as 'endecapunti' (eleven stitches), recalling here too the concept of 'visual poetry' that characterizes his production.

Over the years, a sort of consecration has come to him from prestigious operators in the sector such as Tappeti Contemporanei in Milan, Galerie En Attendant les Barbares in Paris, Aspectos in Barcelona and Art to Use in Frankfurt.

He has collaborations with Antonio Citterio, Moschino, Yo Ann Tann, Cristina Morozzi, Teresa Ginori Conti, Roberto Gerosa and numerous participations in the Fuorisalone in Milan and Pitti Living in Florence.

Giulio Caponi's carpets were requested by Sky for the construction of the Sky TV offices in Milan and for the House of Barbie and Ken on the occasion of the 50th anniversary.

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ELHAM M. AGHILI DA CAPPELLINI

Il nuovo spazio espositivo di Cappellini, inaugurato a Milano nel 2023, ha ospitato in occasione di Milano Design Week 2024 le opere dell’artista Elham M. Aghili, grazie alla collaborazione con Campogrande Concept. Artista affermata, che oltre alle

numerose esposizioni tra cui De Rerum Natura in occasione della Vernice della 59ª edizione della Biennale d'Arte al Circolo Ufficiali della Marina Militare all’Arsenale di Venezia; ha fatto numerose collaborazioni artistiche con le aziende, tra cui: Threads of

our time al Gallery Space a Chelsea Market di New York, Pitti Immagine Filati in collaborazione con VIMAR1991 alla Fortezza da Basso di Firenze, The new Bloom presso gli uffici milanesi di Chanel Coordination e ora con Cappellini.

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Avevo potuto apprezzare la qualità artistica di Elham già quando partecipai come giurata online alla selezione degli artisti under 35 dell’XI Premio Valcellina, in piena pandemia, sostenendo con convinzione la qualità della sua ricerca artistica.

L’ho poi potuta ammirare alla mostra “The Soft Revolution” con la bellissima installazione “Hybrids” e ora finalmente l’ho potuta conoscere allo Spazio Cappellini, con le sue bellissime installazioni floreali.

In Iran Elham, pur appassio-

nata da sempre all’espressione artistica, dopo gli studi scientifici si era iscritta a Ingegneria per desiderio della famiglia ma quando, a cinque esami dalla laurea, è tornata in Italia per fare uno stage di introduzione al lavoro, ha capito che non sarebbe stata la

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sua strada e ha deciso di abbandonare definitivamente l’Università e dedicarsi solo alla sua passione artistica. Per poterla sviluppare seriamente si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove nelle lezioni di Anatomia artistica ha cominciato a studiare le figure antropomorfe e in quelle di Morfologia ha approfondito il rapporto tra gli eslimi, gli arabeschi tipici della cultura islamica presenti nell’architettura e nei tappeti, e la struttura geometrica di alcune piante grasse da cui il disegno proviene, realizzando ricami e prototipi tridimensionali.

Ma è stata la successiva frequentazione del corso di “Cultura tessile” tenuto da Vanna Romualdi, la prima

per costruire insieme al fil di ferro i sostegni delle forme, che riveste con filati fantasia, residui di magazzino della Vimar1991. I filati vengono avvolti su una imbottitura di lana non cardata con la minuziosa tecnica dell’intreccio e del cucito, con una raffinata e precisissima manualità tecnica. I colori sono intensi, brillanti, esuberanti: scarlatto e amaranto, smeraldo e acquamarina, zaffiro e pavone, mimosa e zafferano, malva e ametista.

I suoi giardini rimandano alla cultura dei secolari tappeti persiani - decorati con animate scene che si svolgono in un’oasi paradisiaca, intesa come luogo perduto ricostruito in terra e simbolo di pace - e sono un incanto di serenità in questi tempi difficili.

docente a introdurre in Italia lo studio e la progettazione di opere di fiber art, a invogliarla a passare direttamente dall’opera tridimensionale e all’installazione.

La scelta costante di sviluppare forme floreali, anche in dimensioni gigantesche, come quelle viste da Cappellini, ricreando giardini lussureggianti e coloratissimi, mostra la circolarità del suo fare artistico: dalla natura all’artificiale al ritorno al naturale.

È interessante anche il fatto che in un momento in cui anche l’arte contemporanea tradizionale si fregia di sostenibilità e upcycling, sin dall’inizio della sua carriera di fiber artista Elham ha utilizzato oggetti destinati allo smaltimento

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Nella foto
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l’artista Elham M. Aghili con Renata Pompas.

ELHAM M. AGHILI FROM CAPPELLINI

The new Cappellini exhibition space inaugurated in Milan in 2023, hosted the works of the artist Elham M. Aghili during the Milan Design Week 2024, thanks to the collaboration with Campogrande Concept.

Established artist, who in addition to numerous exhibitions including De Rerum Natura on the occasion of the Vernice of the 59th edition of the Art Biennale at the Navy Officers' Club at the Venice Arsenal; she has made numerous artistic collaborations with companies, including: Threads of our time at the Gallery Space in Chelsea Market in New York, Pitti Immagine Filati in collaboration with VIMAR1991 at the Fortezza da Basso in Florence, The new Bloom at the Milan offices of Chanel Coordination and now with Cappellini.

I had already been able to appreciate Elham's artistic quality when I participated as an online juror in the selection of under 35 artists for the XI Valcellina Prize, in the midst of the pandemic, convincingly supporting the quality of her artistic research.I was then able to admire her at the exhibition "The Soft Revolution" with the beautiful installation "Hybrids" and now I have finally been able to meet her at the Spazio Cappellini, with its beautiful floral installations.

In Iran Elham, although always passionate about artistic expression, after her scientific studies she enrolled in Engineering at her family's request but when, five exams away from graduating, she returned to Italy to do an introductory internship at work, she understood that it would not have been her path and she decided to definitively abandon University and dedicate himself only to her artistic passion.

In order to develop it seriously, she enrolled at the Academy of Fine Arts in Bologna where in the artistic anatomy lessons she began to study anthropomorphic figures and in the morphology lessons she explored the relationship between the eslimi, the typical arabesques of Islamic culture present in the architecture and in carpets, and the geometric structure of some succulent plants from which the design comes, creating embroidery and three-dimensional prototypes. But it was her subsequent attendance of the Textile Culture Course held by Vanna Romualdi, the first teacher to introduce the study and design of fiber art works

in Italy, that encouraged her to move directly from the threedimensional work to the installation. The constant choice to develop floral forms, even in gigantic dimensions, like those seen at Spazio Cappellini, recreating lush and colorful gardens, shows the circularity of her artistic work: from nature to the artificial to a return to the natural.

It is also interesting that at a time when traditional contemporary art also prides itself on sustainability and upcycling, from the beginning of her career as a fiber artist Elham has used objects destined for disposal to build together with wire supports of the forms, which she covers with patterned yarns, warehouse residues from Vimar1991. The yarns are wrapped on a non-carded wool padding with the meticulous technique of weaving and sewing, with refined and very precise technical manual skills. The colors are intense, brilliant, exuberant: scarlet and amaranth, emerald and aquamarine, sapphire and peacock, mimosa and saffron, mauve and amethyst.

Her gardens refer to the culture of centuries-old Persian carpets - decorated with animated scenes that take place in a paradisiacal oasis, understood as a lost place rebuilt on earth and a symbol of peace - and are an enchantment of serenity in these difficult times.

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UNA COLLEZIONE DI DENIM SOSTENIBILE.

ASSIEME VERSO UN MONDO GREEN

Sonovia e Pure Denim collaborano dal 2022 per creare una collezione di jeans innovativa utilizzando la tecnologia di tintura sostenibile del denim di Sonovia. Questa partnership segna una pietra miliare significativa nel settore del denim, mostrando il culmine di quattro anni di intensi sforzi di ricerca e sviluppo. Gigi Caccia, CEO di Pure Denim ha espresso il suo entu-

siasmo con queste parole: «La qualità della tintura del denim con l'utilizzo della tecnologia Sonovia è di livello commerciale e porterà non solo a una riduzione dell'inquinamento ambientale, ma anche a un significativo risparmio sui costi nella produzione rispetto al tradizionale processo di tintura. La tecnologia di Sonovia genererà una rivoluzione nel settore della moda».

COLLABORAZIONE R&D

L'operazione iniziale ha avuto luogo all'interno della linea di tintura denim del rinomato produttore italiano Pure Denim. Questo progetto è stato condotto in collaborazione con lo stimato conglomerato francese del lusso Kering, noto per possedere marchi internazionali iconici.

Innovazioni tecnologiche: La tecnologia proprietaria di

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https://puredenim.it - https://sonoviatech.com textures 62 AREATECNOLOGIEPURE DENIM

Sonovia per la tintura del denim impiega onde ultrasoniche e chimica verde, rappresentando un cambiamento paradigmatico nella sostenibilità.

La tecnologia vanta notevoli riduzioni rispetto ai metodi convenzionali:

• Riduzione del 60% delle emissioni di CO2;

• Riduzione dell'85% nel consumo di acqua;

• Riduzione del 90% dell'ingombro della macchina;

• Riduzione del 100% dei rifiuti tossici.

Queste riduzioni sono state verificate in modo indipendente da Made2Flow, un istituto europeo riconosciuto per la sua leadership nelle valutazioni di sostenibilità nel settore.

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SUSTAINABLE DENIM COLLECTION

Sonovia and Pure Denim have collaborated since 2022 to create a groundbreaking jeans collection utilizing Sonovia's sustainable denim dyeing technology. This partnership marks a significant milestone in the denim industry, showcasing the culmination of four years of intensive R&D efforts.

CEO Statement: Gigi Caccia, CEO of Pure Denim, expressed his enthusiasm for the project, stating: “The quality of denim dyeing using Sonovia's technology is of commercial quality and will lead not only to a reduction in environmental pollution but also to significant cost savings in production compared to the traditional dyeing process. Sonovia's technology will generate a revolution in the fashion industry.”

R&D COLLABORATION

The initial operation took place within the denim dyeing line of the renowned Italian manufacturer Pure Denim. This project was conducted in collaboration with the esteemed French luxury conglomerate Kering, known for owning iconic international brands.

Technological Innovations: Sonovia's proprietary denim-dyeing technology employs ultrasonic waves and green chemistry, representing a paradigm shift in sustainability.

Sonovia utilizza la tecnologia ad ultrasuoni per infondere particelle di colorante indaco nei filati utilizzando la sua chimica ecologica brevettata. Questo metodo consente di ottenere sfumature di colore vibranti con un solo bagno di tintura, un miglioramento significativo rispetto al processo tradizionale, che in genere richiede quasi venti bagni di tintura.

Aspetti delle fasi produttive del ciclo di tintura sostenibile Sonovia e Pure Denim

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https://puredenim.it - https://sonoviatech.com

The technology boasts remarkable reductions compared to conventional methods:

• 60% reduction in CO2 emissions;

• 85% reduction in water usage;

• 90% reduction in machine footprint;

• 100% reduction in toxic waste.

These reductions have been independently verified by Made2Flow, a European institute recognized for its leadership in sustainability assessments within the industry. Technology Details: Sonovia utilizes ultrasonic technology to infuse indigo dye particles into yarns using its patented eco-friendly chemistry. This method achieves vibrant color shades with just one dye bath, a significant improvement over the traditional process, which typically requires nearly twenty dye baths.

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TECNOLOGIEPURE DENIM
Altri aspetti delle fasi produttive del ciclo di tintura sostenibile Sonovia e Pure Denim
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LA CHIMICA DEL DENIM

OFFICINA39 ESPLORA I CONFINI DELLA TECNOLOGIA PER RIDURRE GLI IMPATTI DI UN PROCESSO INQUINANTE E INVASIVO IN UNA PRATICA VIRTUOSA.

Incontriamo a Denim PV, nel mese di giugno a Milano, Andrea Venier, managing director di Ofcina39 che, con sede a Biella, è un'azienda chimica che si dedica da anni allo sviluppo di prodotti chimici sostenibili per il mondo del denim e del fashion in generale.

Pietro Ferrari – Possiamo fare il punto della situazione sugli ultimi sviluppi della attività di ricerca di Officina39?

Andrea Venier – Ci muoviamo su due direttive impor-

tanti una nel mondo del riciclo con il nostro colorante Recycrom™ sul quale portiamo in fiera, qui a Denim PV, un progetto in collaborazione con OVS, una collezione in vendita negli store che si chiama Re-uP.

Si tratta di un progetto portato avanti con OVS e la onlus Valemour, che supporta ragazzi diversamente abili nell’inserimento nel mondo del lavoro. Sono proprio loro che hanno lavorato i capi di OVS con i nostri coloranti riciclati

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Andrea Venier, managing director di Officina39 allo stand di PV Milano con Pietro Ferrari. A sinistra: Aqualess All-In-One. In basso: Intense Cel Block

Recycrom™, derivati dallo scarto tessile pre o post consumer. Questa tecnologia ci permette di trasformare lo scarto tessile in colorante: da un chilo di stracci riusciamo a ottenere praticamente un chilo di polvere che utilizziamo per tingere o stampare nuovi capi. Abbiamo collaborato con l'associazione Valemour di San

Giovanni Lupatoto (in provincia di Verona), i cui ragazzi hanno usato la loro creatività per creare pezzi unici che nei negozi OVS sono stati molto apprezzati dai clienti, il colore è stato applicato a mano a uno a uno per i diversi capi con delle tecniche diverse.

Pietro Ferrari – Ma anche sul tema della riduzione del consumo d'acqua avete qualcosa da raccontare?

Andrea Venier – All'interno dell'azienda abbiamo creato una mission che si chiama Aqualess Mission, un pro-

getto sulla cui traccia abbiamo realizzato una serie di prodotti che riducono drasticamente il consumo di acqua in fasi di lavorazione che sono convenzionali per il denim.

Il prodotto che presentiamo qui a Denim PV e chiamiamo Aqualess All-in-One risponde a un'esigenza precisa: solitamente per effettuare il lavoro di abrasione di un jeans viene utilizzata ancora oggi in larga scala la pietra pomice e molta acqua, quello che abbiamo fatto è andare a sostituire completamente il consumo di pomice, con un nuovo enzima molto efficace che lavora senz'acqua, completamente a secco.

Questo è un tema importante, l'altro tema è la tintura industriale indaco su capo, mentrel'indaco di solito viene tinto in filo industrialmente ma su capo viene tinto artigianalmente. In questo caso ci siamo ispirati al-

l'indaco giapponese, quel tipico blu molto intenso, classico giapponese, con l'obiettivo di industrializzare questo processo. Il pacchetto che siamo andati a industrializzare si chiama Easyndigo, un pacchetto di prodotti chimici innovativi che abbiamo chiamato Pull&Push. Questo perché abbiamo sviluppato un processo su due fasi complementari: la fase "pull" sulla fibra che attira il colore in maniera omogenea e la fase "push" che lavora nel bagno di tintura.

Questo innovativo processo lo abbiamo sviluppato in collaborazione con Tonello e il loro device Dymate®, una tecnologia evoluta che lavora con azoto e ossigeno.

Stiamo presidiando mondi diversi con processi innovativi, che richiedono grande impegno nella R&S, ma che ci portano a grande soddisfazione.

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THE CHEMISTRY OF DENIM

OFFICINA39 EXPLORES THE BOUNDARIES OF TECHNOLOGY TO REDUCE THE IMPACTS OF A POLLUTING AND INVASIVE PROCESS INTO A VIRTUOUS PRACTICE

We meet Andrea Venier, managing director of Ofcina39 at Denim PV in Milan in June. Based in Biella, Officina39 is a chemical company that has been dedicated for years to the development of sustainable chemical products for the world of denim and fashion in general.

Pietro Ferrari – Can we take stock of the latest developments in Officina39's research activities?

Andrea Venier – We are moving on two important directives one in the world of recycling with our Recycrom™ dye, on which we are bringing to the fair, here at Denim PV, a project in collaboration with OVS, a collection on sale in stores called Re-uP.

This is a project carried out with OVS and the non-profit organisation Valemour, which supports differently-abled young people in entering the world of work. They are the ones who have processed OVS garments with our recycled Recycrom™ dyes, derived from pre or post consumer textile waste.

This technology allows us to transform textile waste into dye: from a kilo of rags we can obtain practically a kilo of powder which we use to dye or print new garments. We collaborated with the Valemour association of San Giovanni Lupatoto, whose young people used their creativity to create unique pieces that were much appreciated by customers in the OVS shops; the colour was applied one by one to the different garments using different techniques.

Pietro Ferrari – But also on the subject of reducing water consumption, do you have anything to say?

Andrea Venier – Within the company, we have created a mission called Aqualess Mission, a project along the lines of which we have created a series of products that drastically reduce water consumption in processing phases that are conventional for denim. The product we are presenting here at Denim PV and we call Aqualess All-in-One responds to a precise need: usually, to carry out the abrasion work on a pair of jeans, pumice stone and a lot of water are still used on a large scale, what we have done is to completely replace the consumption of pumice, with a new very effective enzyme that works without water, completely dry.

This is an important theme, the other theme is industrial indigo dyeing on garment, whereas indigo is usually yarndyed industrially but on garment it is hand-dyed. In this case we were inspired by Japanese indigo, that very intense, classic Japanese blue, with the aim of industrialising this process.

The package we went to industrialise is called Easyndigo, a package of innovative chemicals that we called Pull&Push. This is because we have developed a process based on two complementary phases: the 'pull' phase on the fibre that attracts the colour evenly and the 'push' phase that works in the dye bath.

We developed this innovative process in collaboration with Tonello and their Dymate® device, an advanced technology that works with nitrogen and oxygen.

We are now bridging different worlds with innovative processes, which require great R&D efforts, but which bring us great satisfaction. english text

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I ragazzi dell’Associazone Valemour di San Giovanni Lupatotto.

FULL IMMERSION A FRANCOFORTE

Heimtextil e Patricia Urquiola, insieme, hanno fornito una anteprima della attesissima installazione di design che sarà realizzata a Heimtextil 2025, frutto della speciale collaborazione con il celebre architetto e designer spagnolo. Questa partnership rafforza ulteriormente la competenza progettuale di Heimtextil nel campo dei tessili per la casa e il contract. L’installazione immersiva di interior design si concentra sui tessuti finiti, con una forte enfasi sull’ospitalità e sul design. Heimtextil, la principale fiera mondiale del tessile per la casa e il contract, ha svelato nuovi dettagli sulla sua colla-

borazione con la luminare del design Patricia Urquiola durante la Design Week di Milano. Questa partnership significa una convergenza di visione, innovazione e sostenibilità, ponendo le basi per un’esperienza significativa nel design tessile che sarà presentata all’Heimtextil 2025 a Francoforte. Patricia Urquiola, la forza creativa dietro lo Studio Urquiola, condivide il costante impegno di Heimtextil nel superare i confini e ridurre la complessità. Entrambi i marchi affrontano le trasformazioni e la sostenibilità in modo olistico, consentendo il cambiamento e plasmando il futuro dei concetti di interior design

nel settore dell’ospitalità, del retail e oltre.

«La collaborazione con lo Studio Urquiola qualfica ulteriormente la forte esperienza di design di Heimtextil», afferma Olaf Schmidt, Vice Presidente Textiles & Textile Technologies, Messe Frankfurt Exhibition GmbH.

«L'approccio visionario di Urquiola si integra perfettamente con la nostra missione di ispirare, trasmettere conoscenza e promuovere la redditività aziendale dell'industria tessile globale».

A Heimtextil 2025, i visitatori potranno di immergersi in un'installazione di interior design curata da Patricia Urquiola e incentrata sui tessuti finiti con una forte entasi su ospitalità e design. Chiamata giustamente ‘Among-us’, la nuova vetrina pone l'esperienza umana al centro. L'installazione consente un'esperienza di design coerente sia per gli acquirenti che per gli espositori. L'esperienza di Heimtextil nell'architettura d'interni per l'ospitalità e l'impareggiabile capacità progettuale di Patricia Urquiola forniscono un'esperienza senza soluzione di continuità, creando un ponte tra concetti di design per l'ospitalità e fornitori globali di tessuti funzionali per il contract e i

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www.heimtextil.messefrankfurt.com textures 70 EVENTIHEIMTEXTIL PATRICIA URQUIOLA PER HEIMTEXTIL: UN’INSTALLAZIONE IMMERSIVA CONSENTE UN'ESPERIENZA COESIVA DI DESIGN NEL 2025.

rivenditori. Ciò offre ulteriori opportunità per mostrare un design altamente qualificato per i visitatori, rafforzando il ruolo di Heimtextil come piattaforma di riferimento per designer, espositori, architetti, rivenditori e decisori dell'ospitalità, orientata a ridefinire il design tessile.

«Lavorando con Heimtextil, continuiamo la ricerca sui tessuti che lo Studio porta avanti da anni, sviluppando i tessuti come prodotti e la loro applicazione nel design di prodotto, negli interni e

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nell’architettura in un ampio spettro di scale. ‘Among-us’ sarà un’installazione che proporrà la nostra visione e aprirà una conversazione più ampia all’interno e all’esterno del settore, compresi argomenti come la sostenibilità dei materiali, la convivialità e la percezione tra virtuale e realtà», afferma Patricia Urquiola.

UN OBIETTIVO CONDIVISO PER LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE

Inoltre, la collaborazione con

PATRICIA URQUIOLA FOR HEIMTEXTIL: IMMERSIVE INSTALLATION ENABLES COHESIVE DESIGN EXPERIENCE IN 2025

Heimtextil and Patricia Urquiola, together, provided a glimpse into the highly anticipated design installation to be realized at Heimtextil 2025, reinforcing the special collaboration with the celebrated Spanish architect and designer. The partnership further enhances Heimtextil's design expertise in the field of home and contract textiles. The immersive interior design installation focuses on readymade textiles, with a strong emphasis on hospitality and design.

Heimtextil, the foremost global trade fair for home and contract textiles, unveiled new details on its collaboration with design luminary Patricia Urquiola during the Milan Design Week 2024. This partnership signifies a convergence of vision, innovation, and sustainability, setting the stage for a meaningful experience in textile design to be showcased at Heimtextil 2025 in Frankfurt. Patricia Urquiola, the creative force behind Studio Urquiola, shares Heimtextil's steadfast commitment to pushing boundaries and reducing complexity. Both brands approach transformations and sustainability holistically, enabling change and shaping the future of interior design concepts in hospitality, retail, and beyond.

"The collaboration with Studio Urquiola further elevates Heimtextil’s strong design expertise," states Olaf Schmidt, Vice President Textiles & Textile Technologies, Messe Frankfurt Exhibition GmbH. "Urquiola's visionary approach perfectly complements our mission to inspire, convey knowledge, and drive the business viability of the global textiles industry forward." At Heimtextil 2025, attendees can expect to immerse themselves in a curated in-

Patricia Urquiola rappresenta un passo avanti nel discorso sulla sostenibilità, in particolare nel campo dei materiali rigenerativi.

Presentando esempi tangibili di pratiche sostenibili e promuovendo l’innovazione, Heimtextil e Studio Urquiola mirano a incoraggiare l’adozione di pratiche sostenibili in tutto il settore tessile. Heimtextil per Studio Urquiola 2025 si preannuncia un evento imperdibile per tutti gli appassionati di tessile, design e sostenibilità.

terior design installation by Patricia Urquiola, focusing on ready-made textiles emphasizing hospitality and design.

Aptly named "Among-us”, the new showcase places human experience at its core. The installation enables a cohesive design experience for buyers and exhibitors alike. Heimtextil’s expertise in Interior Architecture Hospitality with the unrivalled design capability of Patricia Urquiola provide a seamless experience, bridging hospitality design concepts as well as global suppliers of functional contract textiles and retailers.

This offers further opportunities to showcase upskilling design for attendees, reinforcing Heimtextil's role as a go-to platform for designers, exhibitors, architects, retailers, and hospitality decision-makers seeking to redefine textile design.

“Working with Heimtextil, we continue research on textiles that the Studio has been doing for years, developing textiles as products and their application in product design, interiors, and architecture in a large spectrum of scales. ‘Among-us’ will be an installation that will propose our vision and open a larger conversation inside and outside the industry, including topics such as sustainability in materials, conviviality, and the perception between virtual and reality,” says Patricia Urquiola.

A SHARED GOAL FOR SUSTAINABLE DESIGN

Moreover, collaborating with Patricia Urquiola advances discourse on sustainability, particularly in the realm of regenerative materials. By showcasing tangible examples of sustainable practices and fostering innovation, Heimtextil and Studio Urquiola aim to encourage the adoption of sustainable practices throughout the textile industry. Heimtextil x Studio Urquiola 2025 promises to be a not-to-be-missed event for anyone passionate about textiles, design, and sustainability.

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Credits: Messe Frankfurt. Photo by Marco Bergamini

TINTURA CON PIANTE DA INDACO

Il colore blu è un colore che ha sempre affascinato la moda come l’arte; ma se per l’arte pittorica la fonte erano i minerali – in particolare il Blu oltremare derivato dai lapislazzuli – per la tintura tessile non c’era una pianta che desse direttamente un blu intenso e stabile.

Per l’azzurro si potevano usare gli iris, i mirtilli, il cavolo rosso ma con poco successo perché deboli in tonalità e poco stabili alla luce.

In più parti nel mondo si è però scoperto che alcune piante, le piante da INDACO, attraverso un processo a ridu-

zione (una specie di fermentazione), potevano dare un magico colore intenso e molto stabile alla luce.

In Occidente è grazie ai romani e ai barbari germani che si è venuti a conoscenza del GUADO (Isatis tinc.) il nostro indaco.

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Cappelli Panama.

Il guado, tipico dell’area mediterranea ed europea, dai barbari veniva usata per dipingersi il viso e il corpo per incutere timore ai romani nella battaglie, che a loro volta capirono che quella pasta poteva essere usata anche come colorante per le fibre tessili. Contemporaneamente in Asia si iniziò ad utilizzare l’INDACO: l’Indigofera tinc. in India, da cui prende il nome, e il Poligonum tinc. in Giappone.

La differenza tra le diverse specie sta nella dimensione della foglia, più piccola nell’Indigofera tinc., poi l’Isatis tinc., che cresce in cespo tipo insalata, e infine il Poligonum tinc. molto più grande.

Se il guado veniva tendenzialmente commercializzato in palle dette “coccagne”, in India l’indaco veniva lavorato in polvere o “biscotti”, mentre in Giappone in pasta o “sukumo”.

Il colore si ottiene attraverso due processi: in campo il primo, dopo la raccolta delle foglie che avviene più volte l’anno a seconda dei climi, in cui si fa precipitare il colore, e l'altro in tintoria attraverso un processo a riduzione in acqua e altri ingredienti.

Il guado è di un blu meno intenso dell’indaco orientale e americano, più celeste, e, anche se meno pregiato proprio per la minore quantità di indigotina, è particolarmente amato per la sua eleganza che ricorda il manto delle Madonne rinascimentali e la ceramica dei Della Robbia.

Il colore blu è stato fin dal ‘400 una fonte di reddito molto importante per i coltivatori di diverse regioni d’Italia ma lo è stato soprattutto per i commercianti come il Datini di Prato che per meglio control-

Maestro giapponese e ossigenazione giallo/verde.

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lare e amministrare le coltivazioni entrava in società con loro. L’indaco è un colore particolare, diverso dagli altri colori naturali; è solido alla luce mentre lo è meno allo sfregamento, perché rimane superficiale. Questo ha permesso di dare l’aspetto particolare, “vissuto”, che tanto amiamo nella tela jeans.

Purtroppo nell’ultimo quarto dell’Ottocento il chimico A. Bayer che lavorava alla BASF in Germania, noto produttore ormai di coloranti chimici, sintetizzò la struttura dell’indaco naturale in maniera talmente perfetta che oggi è difficile di-

issue037 www.pancolori.eu textures 74 COLOURS

stinguerla da quella sintetica. Da allora, con la coeva nascita dell’industria tessile, si è cominciato ad usare l’indaco sintetico, molto più economico ma che sostanzialmente si applica nella stessa maniera e le macchine per questa tintura sono generalmente dedicate solo a questa.

Ma poiché questo colore è particolarmente legato alla tintura dei jeans - batavia con ordito bianco e trama blu - che hanno un molto amato aspetto artigianale e vissuto, fortunatamente la coltivazione, l’uso artigianale o industriale del colore e tutta la sua meravigliosa tradizione culturale, non si è mai del tutto esaurita, malgrado l’alto costo economico di tutto il processo.

In Oriente ci sono ancora moltissimi luoghi dove viene coltivato, processato e utilizzato,

ma anche in Occidente c’è una tradizione che permane sia per la tintura a immersione che per la stampa a “riserva” ovvero una stampa con prodotti che impediscono al colorante di penetrare nel tessuto in alcuni punti con il risultato di tessuti blu con disegni bianchi. Questa tecnica è ancora abbastanza diffusa in Germania e nei paesi dell’Est europeo e i tessuti si chiamano “Blaudruck”, mentre la coltivazione e la lavorazione del guado è sopravvissuta per moltissimi anni in Francia a Lecture, zona intorno a Tolosa, che porta ancora molti segni e simboli di questa cultura, e nelle Marche che da sempre sono state luogo di coltivazione della pianta e dove sono conservate anche le macine.

In Italia il guado è comunque ancora presente nella topono-

Nella pagina a sinistra, l’ossigenazione verde/blu e rotoli di tessuti stampati a riserva.

Preparazione bagno madre.

mastica di diverse città e villaggi e persino nei nomi dei luoghi e delle persone. Molti borghi rinnovano ogni anno la festa del guado in estate con processioni che suggellano il ringraziamento per un così miracoloso materiale.

In Spagna di stanno facendo alcuni progetti pilota nel sud particolarmente interessanti perché invece di parcellizzare il progetto in diversi segmenti punta a portare avanti una soluzione unitaria e coerente dalla coltivazione, alla lavorazione del colore, alla tintura e alla produzione dei capi con la successiva vendita. Questa soluzione è decisamente all’avanguardia poiché mette in luce una nuova era del progetto moda in cui si studiano i capi e tutto il processo creativo e produttivo, dal campo al prodotto finito.

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DYEING WITH INDIGO PLANTS

The color blue is a color that has always fascinated fashion as well as art; but if for pictorial art the source were the minerals – in particular ultramarine blue derived from lapis lazuli – for textile dyeing there was no plant that directly gave an intense and stable blue.

For the blue you could use irises, blueberries, red cabbage but with little success because they were weak in shades and not very stable in the light.

However, in several parts of the world it has been discovered that some plants, the INDIGO plants, through a reduction process (a kind of fermentation), they could give a very intense and magical colour stable in light.

In the West it is thanks to the Romans and the German barbarians that we became aware of the GUADO (Isatis tinc.) our indigo.

Woad, typical of the Mediterranean and European area, was used by the barbarians to paint their faces and hair body to instill fear in the Romans in battle, who in turn understood that that pasta could can also be used as a dye for textile fibres.

At the same time in Asia, INDIGO began to be used: Indigofera tinc. in India, hence takes its name, and the Poligonum tinc. in Japan.

The difference between the different species lies in the size of the leaf, smaller in the Indigofera tinc., then the Isatis tinc., which grows in a typical tuft salad, and finally the Poligonum tinc. much bigger.

If woad was generally marketed in balls called "coccagne", in India it was indigo it was processed into powder or "biscuits", while in Japan into paste or "sukumo".

The color is obtained through two processes: the first in the field, after the collection of the leaves occurs several times a year depending on the climate, in which the color is precipitated, and the other in the dry cleaners through a reduction process in water and other ingredients.

Woad is a less intense blue than Eastern and American indigo, more celestial, and, albeit less prized precisely for the lower quantity of indigo carmine, it is particularly loved for its elegance which recalls the mantle of the Renaissance Madonnas and the ceramics of the Della Robbia. The color blue has been a very important source of income for farmers of different cultures since the 1400s regions of Italy but it was especially so for traders such as Datini of Prato who for better to control and administer the crops he entered into partnership with them.

Indigo is a particular color, different from other natural colors; it is solid to light while it is less to rubbing, because it remains superficial. This allowed us to give the look particular, “lived in” look, which we love so much in jeans fabric.

Unfortunately in the last quarter of the nineteenth century the chemist A. Bayer who worked at BASF in Germany, now a well-known producer of chemical dyes, synthesized the structure of natural indigo in such a perfect way that today it is difficult to distinguish it from the synthetic one.

Since then, with the contemporary birth of the textile industry, synthetic indigo began to be used, much cheaper but which essentially applies in the same way and the machines for this tincture are generally dedicated only to this.

But since this color is particularly related to the dyeing of jeans - batavia with white warp and blue texturewhich have a much loved artisanal

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Tintura con maestro giapponese.

and lived-in look, fortunately the cultivation, the artisanal or industrial use of color and all its wonderful cultural tradition, one has never completely exhausted, despite the high economic cost of the entire process.

In the East there are still many places where it is grown, processed and used, but also in the West there is a tradition that persists both for immersion dyeing and for printing “reserve” or a print with products that prevent the dye from penetrating the fabric some stitches resulting in blue fabrics with white designs. This technique is still quite widespread in Germany and Eastern European countries and the fabrics are called “Blaudruck”, while the cultivation and processing of woad has survived for many years in France in Lecture, an area around Toulouse, which still bears many signs and symbols of this culture, and in the Marche which has

always been a place of cultivation of the plant and where the millstones are also preserved.

In Italy, however, the ford is still present in the toponymy of various cities and villages even in the names of places and people. Many villages renew the ford festival every year summer with processions that seal thanks for such a miraculous material.

In Spain they are doing some pilot projects in the south which are particularly interesting because instead to divide the project into different segments aims to bring forward a unitary solution and This solution is decidedly cutting-edge as it highlights a new era of design fashion in which the garments and the entire creative and production process are studied, from the field to the finished product consistent from cultivation, to color processing, dyeing and production of garments with the subsequent sale.

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Workshop a casa clementina.
dottor STEFANO PANCONESI Via Italia, 6 - 13843 Pettinengo Biella Italia T. +39/348 3326570 stefano.panconesi@gmail.com www.pancolori.eu ESPERTO IN TINTURE NATURALI PER L’INDUSTRIA

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