385_ILLEGNO_2024

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QUALITÀ DA OLTRE

E NON SOLO QUALITÀ, MA ANCHE

IL KNOW - HOW E LA GRANDE PASSIONE, RACCHIUSI ALL’INTERNO DI OGNI

SINGOLA MACCHINA CHE LASCIA

LA NOSTRA OFFICINA.

Macchine e impianti per la lavorazione del legno

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Florian leader mondiale nel mercato del legno. La creazione di un network solido ed ef ciente rappresenta una strategia fondamentale per la crescita in un mercato sempre più essibile, dinamico e dif cilmente prevedibile. Florian vuole interpretare questa situazione da capo la ed è alla continua ricerca di partner in tutto il mondo con cui condividere la passione per il legno e una grande imprenditorialità. Florian si istituisce nel 1974 ed è oggi una delle principali realtà nel mercato del legno in Italia. Il gruppo ha sede principale nel comune di Riese Pio X° (Treviso) ed è composto da società specializzate per divisione e prodotto in Italia ed all’Estero.

Florian is a timber market world leader. The creation of a strong and ef cient network is an essential strategy for growth in an increasingly exible and dynamic market. Florian wants to be the leader of the situation and is always looking for partners around the world who share a passion and professionalism for wood.

Florian was established in 1974 and is today one of the main realities in the Italian wood market. The group headquarters which include specialized companies organized by division and product in Italy and abroad are in the municipality of Riese Pio X° (Treviso).

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07 EDITORIALE

di Sonia Maritan

RIGENERAZIONE NATURALE NATURAL REGENERATION

08 ANNIVERSARIO

TERMOLEGNO a cura della Redazione

DA 30 ANNI IL VALORE DI CRESCERE INSIEME FOR 30 YEARS THE VALUE OF GROWING TOGETHER

12 WINDOW ACADEMY CATAS

di Elena Conti

EUROPEAN CONFERENCE ON WOOD MODIFICATION

EUROPEAN CONFERENCE ON WOOD MODIFICATION

18 INCONTRI

NICOL FLORIAN

GRUPPO FLORIAN

di Sonia Maritan

IL VOLTO CALDO DEL LEGNO THE WARM FACE OF WOOD

24 INCONTRI

RAFFAELE SALVOLDI

di Sonia Maritan LA CITTÀ IMMAGINARIA THE

di

36 FOCUS LOGISTICA

HOLZBAU FORUM_INCONTRI

MARA CALVINO

di Sonia Maritan

RAPPRESENTANZE LEGNAMI

TIMBER REPRESENTATIONS

40 FOCUS LOGISTICA INCONTRI

GRUPPO PFEIFER

di Sonia Maritan

PASSION FOR TIMBER

PASSION FOR TIMBER

44 SCENARI XYLEXPO

di Pietro Ferrari

RIFLESSIONI A MARGINE DELL’APPUNTAMENTO MILANESE XYLEXPO AND SURROUNDINGS

54 LA FILIERA DI PEFC PEFC ITALIA

di Francesco Marini

DAL BOSTRICO AL DESIGN FROM BOSTRIC TO DESIGN

60 RILEGNO CONTEST RI-FORMA

di Gianluca Frigerio

STORIE DI LEGNO: DAL RIUSO AL DESIGN WOOD STORIES: FROM REUSE TO DESIGN

64 FIERA KLAGENFURT

di Hugo Karre

LEGNO DALLA A ALLA Z WOOD FROM A TO Z

68 FIERA BATIMAT

di Beatrice Guidi

IL COMFORT IN PRIMO PIANO THE COMFORT IN THE FOREGROUND

ESSENZE EUROPEE

Abete Austria, Abete Vaporato, Acacia, Acero, Carpino, Castagno, Cedro, Ciliegio, Cirmolo, Faggio, Faggio Vaporato, Frassino, Larice Austria, Larice Vaporato, Larice Siberiano, Melo, Noce Nazionale, Olivo, Olmo, Ontano, Pero, Pioppo, Pino Austria, Rovere, Tiglio.

ESSENZE AMERICANE

Black Walnut, Cedro Canadese, Cherry, Cipresso, Douglas, Red Elm, Tulipier, Yellow Pine.

ESSENZE TROPICALI

Afromosia, Bubinga, Doussié, Iroko, Mogano Sapelli, Okoumè, Palma Nera, Teak, Wengé, Zebrano.

PANNELLI E SEMILAVORATI

Lamellari di Rovere, Lamellari di Castagno, Lamellari di Frassino, Lamellari di Rovere Rosso, Multistrati di Okoumè.

RIGENERAZIONE NATURALE

L’architetto Omero Marchetti da decenni prende ad esempio la natura a partire dal fiocco di neve (non ne esiste uno uguale all’altro), ma anche da quella che definisce la macchina perfetta: l’albero. Le foreste costituiscono la tecnologia più avanzata per rimuovere la CO2 dall’atmosfera, ma anche un esempio che la natura ci offre di rigenerazione “spontanea”. Pando, noto anche come Trembling Giant (in italiano “gigante tremulo”), è un bosco negli Stati Uniti d'America, costituito da un unico gene maschile di Pioppo tremulo americano situato nello stato dello Utah, nella foresta nazionale di Fishlake che ha fatto scalpore nel mondo scientifico.

Come molti boschi di Pioppi tremuli, i 40.000 alberi di Pando sono steli clonati geneticamente identici

che germogliano dallo stesso sistema radicale, quindi tutte le ramificazioni di Pando fanno parte dello stesso organismo vivente provvisto di un massiccio sistema di radici, il più pesante – 6.000 ton-

NATURAL REGENERATION

For decades, architect Omero Marchetti has been taking nature as an example, starting from the snowflake (there are no two alike), but also from what he calls the perfect machine: the tree. Forests are the most advanced technology for removing CO2 from the atmosphere, but also an example that nature offers us of “spontaneous” regeneration. Pando, also known as Trembling Giant, is a forest in the United States of America, made up of a single male gene of American aspen located in the state of Utah, in the Fishlake National Forest that has caused a stir in the scientific world. Like many stands of aspens, Pando’s 40,000 trees are genetically identical cloned stems sprouting from the same root system, so all of Pando’s branches are part of the same living organism with a massive

nellate – e tra i più antichi al mondo, con un'età di circa 80 000 anni, avendo resistito all'ultima era glaciale e a innumerevoli incendi boschivi. È diventato così vecchio in parte perché la maggior parte degli organismi sono protetti sottoterra: mentre un singolo stelo può morire, l’organismo nel suo insieme sopravvive.

Pando mi riporta alla riforestazione urbana per rendere le città più sostenibili dal punto di vista ecologico e consolidare la rete sotterranea, a prescindere dalla teoria del Wood Wide Web, attraverso l’apparato radicale delle piante. La rivegetazione degli edifici in alternativa alle protezioni solari per l’isolamento delle abitazioni rappresenta un’altra soluzione praticabile. In un certo senso, la città immaginaria dell’artista Raffaele Salvoldi si apre anch’essa alla condivisione fra luoghi antropici e habitat naturale…

root system, the heaviest—6,000 tons—and among the oldest in the world, at about 80,000 years old, having survived the last ice age and countless forest fires. It has gotten this old in part because most organisms are protected underground: while an individual stem may die, the organism as a whole survives.

Pando brings me back to urban reforestation to make cities more ecologically sustainable and to strengthen the underground network, regardless of the Wood Wide Web theory, through the root system of plants. Revegetation of buildings as an alternative to solar shading for insulating homes is another viable solution. In a certain sense, the imaginary city of the artist Raffaele Salvoldi also opens itself to the sharing between anthropic places and natural habitats…

DA 30 ANNI IL VALORE DI CRESCERE INSIEME

“IL TEMPO PIÙ ENTUSIASMANTE È QUELLO SCANDITO DALLE SFIDE CHE SI AFFRONTANO INSIEME E CHE MANTENGONO ANCORA IL SAPORE DEL GIOCO”. TERMOLEGNO VIENE FONDATA NEL 1994 DALLA FAMIGLIA FORNASIER E DOPO 30 ANNI LE TAPPE DA RIPERCORRERE SONO TANTE E SONO IMPORTANTI PERCHÉ HANNO CARATTERIZZATO LA STORIA DI QUESTA AZIENDA SPECIALIZZATA IN MACCHINE PER L'ESSICCAZIONE, LA VAPORIZZAZIONE E IL TRATTAMENTO TERMICO DEL LEGNO. PER QUESTO LASCIAMO LA PAROLA ALLE DUE SORELLE, ILARIA E IRENE FORNASIER E SPAZIO ALL’OPEN HOUSE CHE SI TERRÀ I PROSSIMI

5 E 6 SETTEMBRE A RAUSCEDO, IN PROVINCIA DI PORDENONE. SAPPIAMO CHE I PREPARATIVI FERVONO E CHIEDIAMO LORO DI RENDERCI PARTECIPI…

a cura della Redazione

Dalla redazione de Il Legno cerchiamo di indovinare quale sarà l’atmosfera…

«Siamo ormai prossimi a celebrare il nostro 30° Anniversario. Anzi, a festeggiarlo – precisano in

coro Ilaria e Irene Fornasier –, perché la parola “festa”, così viva e sorridente, ci sembra più adatta della parola “celebrazione” per rappresentare il clima che vorremmo per questo momento».

Termolegno viene fondata nel 1994 dalla famiglia Fornasier e dopo 30 anni le tappe da ripercorrere sono tante e sono importanti perché hanno caratterizzato la storia di uno dei più importanti produttori specializzati in essiccatoi per il legno.

«Trent’anni sono un periodo abbastanza lungo – ci dicono le sorelle

Nelle foto sopra Agostino e Irene Fornasier, a sinistra Ilaria Fornasier: il padre e le due sorelle che rappresentano la nuova generazione di un’azienda giunta al suo trentesimo anno!

Fornasier – per un bilancio significativo di un’attività, che anche nel 2023 ha avuto una crescita importante. Ma al tempo stesso corrispondono a un’età umana carica di promesse e di attese, in cui la giovinezza s’incontra con la maturità, si creano nuove famiglie, gemmano nuove vite.

Ci piace pensare così anche i trent’anni di Termolegno: quelli di un’impresa familiare, nella biologia e nello spirito, che sta compiendo un passaggio generazionale nel segno della continuità (e del riconoscimento naturale della parità di genere!)».

È una bella metafora …e in effetti si percepisce lo spirito frizzante e stimolante di chi ha ancora tanti obiettivi da raggiungere e nuove sfide da intraprendere!

«Siamo un’impresa che ha scommesso sull’incontro tra generazioni, tra esperienza e slancio, tra responsabilità e coraggio. Siamo una squadra giovane e dinamica, che tuttavia può contare su solide radici. Che vuole collocarsi nelle traiettorie di un mer-

cato ormai diventato planetario. Ma ancora di più nei flussi di fiducia e collaborazione che scorrono tra persone e aziende, vicine e lontane, contribuendo a generare idee nuove e facendo convergere energie ed entusiasmi per realizzarle. Siamo convinti che il nostro futuro dipenderà dalla capacità di fare rete nella filiera del legno. “L’unione fa la forza” dice un vecchio proverbio. Ma non basta: l’unione fa anche la differenza, l’eccellenza e la sostenibilità dei progetti che si concretizzano e splendono come gioielli solo in una catena di valore.

Da soli si può essere occasionalmente straordinari.

Insieme si aumentano le probabilità di diventare normalmente eccezionali. Per questo ci piace l’idea di festeggiare “insieme” i nostri trent’anni. Per questo abbiamo scelto come motto il “be part of us”: perché “insieme” deve avere un significato coinvolgente e partecipativo. BE PART OF US “essere parte di” è un modo di essere, di lavorare, di crescere, di costruire insieme bellezza, innovazione, prospettive per il domani. Come insegna la meccanica, il funzionamento di una macchina dipende non dalla semplice somma dei suoi componenti, ma dalle loro correlazioni.

Da un delicato gioco di equilibri dove ogni singolo costruttore deve portare il proprio contributo, con sensibilità verso le altre competenze».

Ci state trasmettendo molti valori importanti, anche quelli impliciti come il benessere che si

respira in un’azienda come la vostra e il valore del gioco di squadra che trasmettete, innanzitutto come fratelli! Ecco perché ci parlate di “festa”… «Proprio così! Per il nostro 30° Anniversario ci troveremo, dunque, insieme: dipendenti, clienti, fornitori, amici, persone e famiglie. Nella nostra azienda e nella nostra terra. Qui è cominciata l’avventura di Termolegno, attingendo risorse, talenti e valori dalla nostra Comunità e dal nostro “humus”, di cui ci sentiamo “umilmente” parte e verso cui ci sentiamo riconoscenti. Siamo figli del nostro piccolo Friuli, dove l’arte del mosaico, del comporre, continua a fare scuola nel grande mondo. Proprio come la Scuola Mosaicisti nata nel 1922 a Spilimbergo, anche Termolegno si pone l'impegno di insegnare un "mestiere", il sodalizio tra tradizione e rinnovamento, tra realtà produttiva e realtà culturale. Nella luminosità dei laboratori di mosaico, martelline, ceppi e taglioli scandiscono il tempo di un lavoro di lontana memoria, un po' come avviene con le tecnologie di lavorazione intorno al legno, un materiale ancestrale. I pionieri del mosaico moderno sono stati capaci di allacciare relazioni con pittori e architetti diramando la loro arte in tutto il mondo. Allo stesso modo il nostro brand, seppur di nicchia, si estende ormai sul palcoscenico del mondo.

Grazie, per essere parte dei nostri primi trent’anni».

Grazie a voi! Web and Magazine non mancherà in questa occasione che sarà importante anche per conoscere da vicino il reparto

produttivo dove tutto nasce, quello di uno tra i più importanti produttori specializzati in essiccatoi per il legno, presente in oltre 80 paesi, che offre da trent’anni un servizio studiato e sviluppato dall’azienda per adattarsi perfettamente alle specifiche esigenze del cliente. Questo permette di fornire prodotti con elevati standard di efficienza e qualità riconosciuta in tutto il mondo.

E per tutto il mondo, i prossimi 5 e 6 settembre, Termolegno apre le porte di casa a Rauscedo, in provincia di Pordenone.

FOR 30 YEARS THE VALUE OF GROWING TOGETHER

“THE MOST EXCITING TIME IS THE ONE MARKED BY CHALLENGES THAT ARE FACED TOGETHER AND WHICH STILL MAINTAIN THE FLAVOR OF THE GAME”. TERMOLEGNO WAS FOUNDED IN 1994 FOUNDED BY FORNASIER FAMILY AND AFTER 30 YEARS THERE ARE MANY STAGES TO RETRACE AND THEY ARE IMPORTANT BECAUSE THEY HAVE CHARACTERIZED THE HISTORY OF THIS COMPANY SPECIALIZED IN MACHINES FOR DRYING, STEAMING AND HEAT TREATING WOOD. FOR THIS REASON WE LET'S LEAVE THE WORD TO ILARIA AND IRENE FORNASIER SISTER AND SPACE AT THE OPEN HOUSE WHICH WILL BE HELD NEXT 5 AND 6 SEPTEMBER

IN RAUSCEDO,

IN THE PROVINCE

OF PORDENONE.

WE KNOW THAT PREPARATIONS ARE UNDERWAY AND WE ASK THEM TO LET US PARTICIPATE.

From the editorial staff of Il Legno we try to guess what the atmosphere will be...

«We are now close to celebrating our 30th Anniversary. Indeed, to celebrate it – Ilaria and Irene Fornasier point out in chorus –, because the word "party", so lively and smiling, seems more suitable than the word "celebration" to represent the climate we would like for this moment".

Termolegno was founded in 1994 and after 30 years there are many stages to retrace and they are important because they have characterized the history of one of the most important manufacturers specialized in wood dryers.

«Thirty years is a fairly long period –tell us – for a significant balance sheet of an activity, which also experienced significant growth in 2023. But at the same time they correspond to a human age full of promises and expectations, in which youth meets maturity, new families are created, new lives blossom.

We also like to think of the thirty years of Termolegno in this way: those of a family business, in biology and in spirit, which is making a generational transition in the name of continuity (and the natural recognition of gender equality!)".

It's a beautiful metaphor...and in fact you can perceive the lively and stimulating spirit of those who still have many goals to achieve and new challenges to undertake!

«We are a company that has bet on the meeting between generations, between experience and enthusiasm, between responsibility and courage. We are a young and dynamic team, which nevertheless can count on solid roots. Which wants to place itself in the trajectories of a market that has now become global. But even more so in the flows of trust and collaboration that flow between people and companies, near and far, helping to generate new ideas and bringing together energy and enthusiasm to realize them.

We are convinced that our future will depend on the ability to network in the wood supply chain.

“Unity is strength” says an old proverb. But it's not enough: union also makes the difference, the excellence and sustainability of the projects, which materialize and shine like jewels only in a value chain.

Alone you can occasionally be extraordinary.

Together you increase your chances of becoming normally exceptional.

This is why we like the idea of celebrating our thirty years "together".

This is why we have chosen "be part of us" as our motto: because "together" must have an engaging and participatory meaning. BE PART OF US “being part of” is a way of being, of working, of growing, of building together beauty, innovation, prospects for tomorrow.

As mechanics teaches, the functioning of a machine depends not on the simple sum of its components, but on their correlations.

From a delicate game of balances where each individual manufacturer must make his own contribution, with sensitivity towards other skills".

You are transmitting many important values to us, even implicit ones such as the well-being that can be felt in a company like yours and the value of the teamwork that you transmit, first and foremost as brothers!

This is why you talk to us about "party"...

«That's right! For our 30th Anniversary we will therefore be together: employees, customers, suppliers, friends, people and families. In our company and in our land. The Termolegno adventure began here, drawing resources, talents and values from our Community and our "humus", of which we "humbly" feel part and towards which we feel grateful.

We are children of our little Friuli, where the art of mosaic, of composing, continues to teach in the big world. Here "being part of" is a way of being, of working, of growing, of building together beauty, innovation, prospects for tomorrow.

Thank you for being part of our first thirty years."

Thanks to you! Web and Magazine will not be missing on this occasion which will also be important to get to know the production department where everything is born, that of one of the most important manufacturers specialized in wood dryers, present in over 65 countries, which has been offering for thirty years a service designed and developed by the company to perfectly adapt to the specific needs of the customer. This allows us to supply products with high standards of efficiency and quality recognized throughout the world. And for the whole world Termolegno opens its doors in Rauscedo, in the province of Pordenone.

EUROPEAN CONFERENCE ON WOOD MODIFICATION

IL 15 E 16 APRILE SI È TENUTO A FIRENZE L'UNDICESIMO CONVEGNO EUROPEO

SUL LEGNO MODIFICATO (ECWM11), PER I 155 PARTECIPANTI PROVENIENTI DA 30 DIVERSI PAESI UNA OPPORTUNITÀ DI AGGIORNAMENTO E DI SCAMBIO DI CONOSCENZE SULLE TECNOLOGIE DI MODIFICAZIONE DEL LEGNO. NELLA CITTÀ DEL GIGLIO SI È PARLATO DI PROSPETTIVE E DELLO STATO DELL’ARTE: LA RICHIESTA DELL'INDUSTRIA ALLE COMMISSIONI TECNICHE DI NORMAZIONE È DI PRENDERE ATTO CHE IL LEGNO MODIFICATO È UNA REALTÀ DIVERSA DAL LEGNO NATURALE E COME TALE DEVE ESSERE TRATTATO.

La prima conferenza della serie si tenne a Ghent nel 2003: da allora l'evento si è ripetuto a scadenza biennale, dando conto della rapida e costante evoluzione delle tecnologie impiegate per alterare le proprietà del legno e adattarlo a diversi usi.

Ma perchè modificare il legno, impiegato dall'uomo sin dalla preistoria per le sue eccellenti proprietà meccaniche, per la sua lavorabilità e per il suo valore estetico?

L'obiettivo perseguito attraverso i diversi processi di modificazione del legno era originariamente quello di incrementare la sua durabilità biologica, in modo da rendere durabili come i legni esotici anche il legno di specie arboree locali, facilmente reperibili ma anche più soggette al degrado da agenti biologici. Benché il trattamento con preservanti chimici con azione biocida rimanga la pratica

più diffusa per ottenere tale risul tato, negli ultimi decenni è cre sciuto l’interesse verso tecniche di preservazione senza uso di bio cidi, come appunto le tecniche di modificazione del legno.

I processi di modificazione, oltre alla durabilità, alterano però anche altre proprietà fisico-meccaniche del legno, una dinamica che negli anni ha stimolato la ricerca perché trovasse il modo di sfruttare al me glio le potenzialità dei vari pro cessi.

L’organizzazione della undicesima edizione è stata affidata alla Uni versità di Firenze, e più precisa mente al Dagri, il Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, ali mentari, ambientali e forestali con la collaborazione della Università degli Studi della Basilicata, dell’Istituto per la bioeconomia del Cnr-Centro nazionale delle ricerche, di SisefSocietà italiana di selvicoltura ed ecologia forestale e di IurofInterconnecting forests, science and products e il patrocinio di diversi enti, associazioni e istituzioni.

Una “due giorni” estremamente ricca di spunti e argomenti di riflessione, che ha visto alternarsi sul palco dell’auditorio di Sant’Apollonia oltre novanta relatori.

La significativa partecipazione di rappresentanti dell'industria, indice della vitalità del settore, dimostra che il legno modificato è una realtà di mercato e come tale richiede l'attenzione degli organismi di normazione, di cui le aziende lamentano le carenze. A oggi i metodi impiegati per determinare la durabilità del legno mo-

dificato sono gli stessi usati per il legno naturale, il che facilita il confronto tra le prestazioni dei diversi materiali ma trascura il fatto che il legno modificato possa essere suscettibile al degrado in condizioni e per opera di specie di organismi diverse da quelle che degradano il legno naturale. Perciò la richiesta dell'industria alle commissioni tecniche di normazione è di prendere atto che il legno modificato è una realtà diversa dal legno naturale e come tale deve essere trattato. La ricerca si sta già orientando in questo senso, producendo i primi dati a supporto dell’attività di normazione. Le presentazioni, raggruppate in sessioni in base all'argomento, hanno trattato tematiche tecnicoscientifiche inerenti la modificazione chimica e termica del legno, ma hanno dato spazio anche al punto di vista e alle esperienze

dell'industria del settore, in Italia e all'estero.

MODIFICAZIONE CON SOSTANZE CHIMICHE

La modificazione chimica del legno si basa sull’uso di molecole che reagiscono con gruppi chimici reattivi dei polimeri che costituiscono la parete delle cellule del legno o che producono un effetto di riempimento della matrice del legno. Ciò determina un miglioramento delle proprietà igroscopiche, della durabilità e una possibile alterazione delle proprietà meccaniche

Le tecniche di modificazione chimica – oltre a quelle che hanno dato luogo a prodotti ormai affermati sul mercato, come l’“Accoya®” (ottenuto per acetilazione) e il “Kebony®” (ottenuto per furfurilazione di legno di conifera) –esplorano oggi l'utilizzo di altri

composti a base biologica – quali resine termoindurenti, tannini, oli vegetali, soluzioni acquose di sorbitolo e acido citrico, acido polilattico – con l’obiettivo di sostituire prodotti naturali a quelli di sintesi, diminuendo l’impatto ambientale dei processi. I risultati di queste ricerche, molte delle quali sono in fase iniziale e pertanto non presentano un’analisi dell’impatto economico sulla scala industriale,

sembrano raggiungere lo scopo. Il materiale ottenuto in questi processi, esteticamente indistinguibile dal legno, assorbe meno acqua garantendo maggiore stabilità dimensionale e in molti casi migliore resistenza al fuoco. L’effetto sulle proprietà elastomeccaniche varia in base al processo, da qui la necessità di definire i possibili usi che normalmente escludono quello strutturale, ma compren-

dono pavimentazioni per esterno e interno, rivestimenti di facciate e altre opere di carpenteria.

MODIFICAZIONE

CON TERMOTRATTAMENTO

La produzione industriale di legno termicamente modificato è iniziata negli anni Novanta in Finlandia, Francia, Germania e Paesi Bassi. Oggi esistono più di cento produttori di legno termicamente modificato in tutto il mondo, la maggior parte dei quali si trova in Europa.

In Italia diverse aziende specializzate nell'essiccazione del legno –tra cui erano presenti al convegno Baschild, BIGonDRY, Incomac e Wde Maspell – hanno indirizzato una parte delle proprie attività alla produzione di impianti per il trattamento termico del legno e alla messa a punto, attraverso la collaborazione con istituti di ricerca, di processi per il termotrattamento del legno. In effetti sono oggi presenti sul mercato molti marchi di legno termotrattato che rappresentano altrettante varianti rispetto al “ThermoWood” di origine scandinava, come il processo termovuoto di Wde Maspell, il trattamento “Styl+wood” di BIGonDRY o il “Silvapro” sloveno, solo per citarne alcuni.

Il trattamento termico è applicabile a una varietà di specie legnose, comprese quelle refrattarie all’impregnazione con sostanze chimiche, e produce una gamma di prodotti per diverse applicazioni. Il trattamento in un ambiente a basso contenuto di ossigeno a 160-240 C° degrada parzialmente il legno, provocando

cambiamenti nella composizione chimica e nell'ultrastruttura della parete cellulare. La degradazione termica porta a una perdita di massa del legno, proporzionale alla temperatura di trattamento e alla sua durata.

Sviluppato con l’obiettivo di migliorare la durabilità del legno per l’uso all’esterno, il termotrattamento è oggi applicato anche al legno e ai prodotti a base di legno per interni, come ad esempio i pavimenti di parquet. Per questi usi le proprietà ricercate non sono tanto la durabilità, quanto la stabilità dimensionale e la possibilità di variare la colorazione del prodotto modulando i parametri di processo.

Tra le proprietà del legno che risentono negativamente del termotrattamento vi sono, come è noto, la resistenza meccanica e la duttilità, il che limita attualmente l’uso del legno termotrattato a pavimentazioni e rivestimenti di facciate.

Un altro aspetto che merita considerazione nelle applicazioni indoor è l’emissione di composti organici volatili (VOC), che è ovviamente un effetto indesiderato negli ambienti interni. Gli studi svolti per caratterizzare il profilo di emissione di VOC nel corso del tempo dimostrano che il legno termotrattato emette più VOC del legno naturale, con l’eccezione della formaldeide da compensato termotrattato, che risulta diminuita, il che richiama l’attenzione sulla necessità che i processi vengano ottimizzati perché il legno termotrattato riesca a soddisfare i limiti per i VOC previsti dalle normative vigenti.

Sebbene tutti i processi di modificazione termica seguano lo stesso principio di base, le proprietà e le caratteristiche del prodotto variano notevolmente a seconda delle materie prime utilizzate o delle tecnologie e condizioni di processo applicate. In diversi Paesi europei esistono schemi di qualità che mirano a una maggiore trasparenza del mercato del legno termotrattato, anche se a oggi non è stato possibile definire i parametri per caratterizzare l’intera gamma di prodotti disponibili sul mercato.

LE NUOVE FRONTIERE

In passato la motivazione alla base della ricerca sulle tecnologie di modificazione del legno era di rimediare ai “difetti” intrinseci del legno, come la stabilità dimensionale, la resistenza ai raggi UV, la resistenza al fuoco, la resistenza al biodeterioramento. Tuttavia nell’ultimo decennio si è assistito

a uno straordinario aumento di progetti e pubblicazioni riguardanti lo sviluppo di nuovi materiali funzionali a base di legno. Questo perché oggi la scienza dei materiali si concentra sullo sviluppo di materiali funzionali ad alte prestazioni basati su risorse rinnovabili e il legno, materiale rinnovabile per eccellenza, possiede una struttura che può essere estremamente utile per lo sviluppo di materiali funzionali in combinazione con polimeri, nanoparticelle, strutture metallo-organiche o metalli.

Diversi approcci scientifici hanno aperto la strada a interessanti prospettive, a cui facciamo brevemente cenno partendo dal legno destrutturato e ricostituito per potenziare le proprietà capillari dei vasi, con un interessante potenziale per applicazioni pratiche di gestione delle risorse idriche. Possiamo poi parlare di legno delignificato e impregnato con resine o nanoparticelle con opportuno indice di rifrazione per ottenere un materiale trasparente o, addirittura, con una trasparenza modulabile per poter ottenere una gestione termica ottimale dell’ambiente. Il “legno ottico” autoregola la trasmittanza della radiazione solare grazie al basso assorbimento nello spettro solare e all’alto assorbimento nell’infrarosso delle fibrille di nanocellulosa: di fatto funziona come schermo UV e ha buone proprietà meccaniche, oltre a una bassa conducibilità termica.

Ci sono poi i cosiddetti “materiali con cambiamento di fase (PCM)” incorporati nella matrice

del legno perché possa assorbire nel processo endoergonico di fusione il calore in eccesso e rilasciarlo nel processo esoergonico di solidificazione quando la temperatura si abbassa: ecco un altro esempio di applicazione perfetta per edifici ad alta efficienza energetica.

L’ultima relazione presentata al convegno di Firenze aveva per titolo: “Thermoplastics from wood: dream or reality?”. Ebbene, forse è questa l’ultima frontiera: riuscire a ottenere dal legno un materiale con proprietà termoplastiche senza l’uso di polimeri o plastificanti di origine fossile. Come abbiamo già accennato la ricerca e l'applicazione delle tecnologie di modificazione del legno tengono oggi in considerazione gli aspetti ecologici, oltre che quelli economici, in un'ottica di sostenibilità e rinnovabilità delle risorse e di risparmio energetico.

Il legno soddisfa infatti i requisiti alla base di qualsiasi politica ambientale.

Non solo: la filiera del legno è un

esempio di economia circolare, innanzitutto perché è una materia di partenza che costituisce una risorsa rinnovabile e certamente grazie alle pratiche di gestione forestale.

Senza tralasciare che il legno ha una naturale funzione di accumulo di CO2, che può essere prolungata attraverso i processi di miglioramento della durabilità del legno in uso e ha potenzialità come materiale funzionale in edifici ad alta efficienza energetica.

"C'era una volta un pezzo di legno" recita l'incipit del Pinocchio di Collodi e la fata dai capelli turchini usava la sua magia per animare un pezzo di legno. Ebbene pur senza invocare la magia, le tecnologie di modificazione del legno dimostrano che questo materiale duttile e versatile si presta a essere trasformato e adattato a molti usi, anche diversi da quelli tradizionali.

Il prossimo appuntamento dell'European Conference on Wood Modification (ECWM12) è nel 2026 a Dresda, in Germania.

EUROPEAN CONFERENCE ON WOOD MODIFICATION

THE ELEVENTH EUROPEAN CONFERENCE ON MODIFIED WOOD (ECWM11) WAS HELD IN FLORENCE ON 15 AND 16 APRIL, PROVIDING AN OPPORTUNITY FOR 155 PARTICIPANTS FROM 30 DIFFERENT COUNTRIES TO UPDATE AND EXCHANGE KNOWLEDGE ON WOOD MODIFICATION TECHNOLOGIES. IN THE CITY OF THE LILY THERE WAS TALK OF PERSPECTIVES AND THE STATE OF THE ART: THE INDUSTRY'S REQUEST TO THE TECHNICAL STANDARDIZATION COMMISSIONS IS TO ACKNOWLEDGE THAT MODIFIED WOOD IS A DIFFERENT REALITY FROM NATURAL WOOD AND MUST BE TREATED AS SUCH.

The first conference of the series was held in Ghent in 2003: since then the event has been repeated every two years, accounting for the rapid and constant evolution of the technologies used to alter the properties of wood and adapt it to different uses. But why modify wood, used by man since prehistoric times for its excellent mechanical properties, its workability and its aesthetic value?

The objective pursued through the various wood modification processes was originally to increase its biological durability, so as to make the wood of local tree species, easily available but also more subject to degradation by biological agents, as durable as exotic woods. Although treatment with chemical preservatives with biocidal action remains the most widespread practice to obtain this result, in recent decades

interest in preservation techniques without the use of biocides, such as wood modification techniques, has grown. The modification processes, in addition to durability, also alter other physical-mechanical properties of the wood, a dynamic that over the years has stimulated research to find the way to best exploit the potential of the various processes. The organization of the eleventh edition was entrusted to the University of Florence, and more precisely to Dagri, the Department of Agricultural, Food, Environmental and Forestry Sciences and Technologies with the collaboration of the University of Basilicata, the Institute for the Bioeconomy of CnrNational Research Center, Sisef-Italian Society of Silviculture and Forest Ecology and Iurof-Interconnecting forests, science and products and the patronage of various bodies, associations and institutions. A "two day" extremely rich in ideas and topics for reflection, which saw over ninety speakers taking turns on the stage of the Sant'Apollonia auditorium. The significant participation of industry representatives, an indication of the sector's vitality, demonstrates that modified wood is a market reality and as such requires the attention of standardization bodies, whose shortcomings companies complain about. To date, the methods used to determine the durability of modified wood are the same as those used for natural wood, which facilitates comparisons between the performance of different materials but ignores the fact that modified wood may be susceptible to degradation under conditions and by operation. of species of organisms other than those that degrade natural wood. Therefore the industry's request to the technical standardization commissions is to acknowledge that modified wood is a different reality from natural wood and must be treated as such. Research is already moving in this direction, producing the first data to support the standardization activity. The presentations, grouped into sessions based on the topic, dealt with technical-scientific issues relating to the chemical and thermal modification of wood, but also gave space to the point of view and experiences of the industry in the sector, in Italy and in abroad.

MODIFICATION WITH THERMO TREATMENT

Industrial production of thermally modified wood began in the 1990s in Finland, France, Germany and the Netherlands. Today there are more than one hundred producers of thermally modified wood worldwide, most of which are located in Europe. In Italy several companies specialized in wood drying - among which Baschild, BIGonDRY, Incomac and

Wde Maspell were present at the conference - have directed part of their activities to the production of systems for the thermal treatment of wood and to the development, through collaboration with research institutes on processes for the heat treatment of wood. In fact, there are many brands of heat-treated wood on the market today which represent just as many variations compared to the "ThermoWood" of Scandinavian origin, such as the thermo-vacuum process by Wde Maspell, the "Styl+wood" treatment by BigOnDRY or the Slovenian "Silvapro", just to name a few.

Heat treatment is applicable to a variety of wood species, including those refractory to chemical impregnation, and produces a range of products for different applications. Treatment in a low-oxygen environment at 160-240 C° partially degrades the wood, causing changes in the chemical composition and ultrastructure of the cell wall. Thermal degradation leads to a loss of mass of the wood, proportional to the treatment temperature and its duration.

Developed with the aim of improving the durability of wood for outdoor use, heat treatment is now also applied to wood and wood-based products for interiors, such as parquet floors. For these uses, the properties sought are not so much durability, but dimensional stability and the possibility of varying the color of the product by modulating the process parameters. Among the properties of wood that are negatively affected by heat treatment are, as is known, mechanical resistance and ductility, which currently limits the use of heattreated wood to flooring and facade cladding.

Another aspect that deserves consideration in indoor applications is the emission of volatile organic compounds (VOC), which is obviously an undesirable effect in indoor environments. Studies carried out to characterize the VOC emission profile over time demonstrate that heat-treated wood emits more VOCs than natural wood, with the exception of formaldehyde from heat-treated plywood, which is decreased, which draws attention to the need for the processes are optimized so that the heat-treated wood is able to satisfy the VOC limits set by current regulations.

Although all thermal modification processes follow the same basic principle, product properties and characteristics vary greatly depending on the raw materials used or the technologies and process conditions applied. In several European countries there are quality schemes that aim at greater transparency in the heat-treated wood market, although to date it has not been possible to define the parameters to characterize the entire range of products available on the market.

IL VOLTO CALDO DEL LEGNO

A PROGETTO FUOCO, LA FIERA DI RIFERIMENTO SUI SISTEMI DI RISCALDAMENTO A BIOMASSA A LIVELLO INTERNAZIONALE CHE SI È SVOLTA PRESSO LA FIERA DI VERONA DAL 28 FEBBRAIO AL 2 MARZO SCORSI, ERA COME DI CONSUETO PRESENTE IL GRUPPO FLORIAN, LEADER MONDIALE NEL MERCATO DEL LEGNO. IL GRUPPO HA SEDE PRINCIPALE NEL COMUNE DI RIESE PIO X°, IN PROVINCIA DI TREVISO, ED È COMPOSTO DA SOCIETÀ SPECIALIZZATE PER DIVISIONE E PRODOTTO CHE HANNO SEDE IN ITALIA E IN EUROPA. FRA LE INNUMEREVOLI SEDI E DIVISIONI RACCONTIAMO ATTRAVERSO LA VOCE DI NICOLE FLORIAN QUELLA RELATIVA AL COMMERCIO DI BIOCOMBUSTIBILI PELLET E LEGNA DA ARDERE.

Le innumerevoli sedi e divisioni del Gruppo Florian evidenziano quanto sia ampio il raggio d’azione nel mondo del legno da parte della vostra impresa, possiamo affermare che in ogni componente della famiglia scorra la stessa linfa, anche in lei? Quando è iniziata la sua attività all’interno del Gruppo Florian e cosa significa rivestire oggi il ruolo di Manager della linea pellet e fuoco (bricchetti e legna da ardere)?

Certamente siamo nati con il legno nel sangue, lo abbiamo vissuto a 360 gradi da quando eravamo piccoli. Passavo le domeniche con mio papà che mentre verificava gli essicatoi ci faceva giocare ad indovinare la tipologia di merce trattata. Io personalmente lavoro nel Gruppo da 12 anni e dopo un percorso di formazione nei vari uffici, dall'amministrazione all'ufficio commerciale, mi è stata data l’op-

portunità di gestire un ramo del Gruppo. Mi appassiona l'idea di dare vita nuova a merce che sarebbe considerata scarto: rientra proprio nel mio DNA di donna moderna questo forte attenzione alla sostenibilità che è anche un punto cardine della filosofia del nostro Gruppo.

Come si colloca questo settore rispetto le altre divisioni del gruppo in termini di fatturato e di mercati di riferimento?

La divisione dei biocombustibili, chiaramente, ha una rendita diversa, ma non meno rilevante rispetto alle altre divisioni del Gruppo. Al giorno d’oggi è un ramo molto importante e questo viene supportato anche dai continui investimenti dedicati.

L’avventura è iniziata quasi per “gioco” con l’acquisizione dell’ex Priant, ora Flo.it. In questo sito produttivo c’era un piccolo impianto di produzione del pellet, l’abbiamo tenuto in funzione producendo un’alternativa che piaceva molto ai nostri clienti.

Da quel giorno abbiamo fatto parecchia strada fino a portarci all’investimento più corposo, in Croazia, dove oggi la produzione si attesta attorno alle 8 ton/ora con un impianto in funzione 365 giorni all’anno. Oggi il brand Woody Fire è diventato una calda sicurezza su tutto il territorio nazionale.

Quali sono i target a cui si rivolge questa Divisione di Florian?

Abbiamo molteplici tipologie di cliente per il prodotto Pellet. Siamo presenti capillarmente nella rete dei rivenditori fino alla distribuzione e alla GDO.

Oltre al pellet, nella nostra gamma prodotti troviamo ad esempio anche i Woody Briketts Pizza, i nostri innovativi tronchetti ottagonali di puro legno vergine di faggio, ideali per l'uso professionali in pizzerie, ristoranti, panifici. Il target in questo caso è molto diverso, ci interfacciamo infatti con i fornitori del settore Pizza a livello internazionale.

“Progetto Fuoco” è la fiera di respiro internazionale che rappresenta l’intera filiera, dal com-

bustibile agli impianti di nuova generazione: stufe, caminetti e caldaie. Il biocombustibile legnoso che rappresenta la più antica fonte di energia rinnovabile è ancora perfettamente attuale?

La nostra miglior vetrina è assolutamente Progetto fuoco!

Questo evento, cresciuto negli anni e noi cresciuti con esso, ci permette anche di verificare la situazione del mercato e ci dà gli strumenti per comprendere la migliore strategia per affrontarlo efficacemente.

La legna e i biocombustibili resteranno sempre la fonte di energia

rinnovabile più conveniente (per il portafoglio) e più sostenibile.

Oggi il nostro vero competitor sono gli impianti con pompa di calore, ma se mettiamo sulla bilancia i pregi credo che possiamo tutti concordare che l’atmosfera e il calore che dona la fiamma della legna che arde siano indiscutibili!

Quale distinzione possiamo evi-

denziare fra la linea pellet, bricchetti e legna da ardere?

Pur essendo biocombustibili simili sono tre prodotti che appartengono a mondi diversi. Ogni prodotto ha le sue specificità, il Pellet e il Bricchetto sono nettamente più comodi e pratici della legna. Al giorno d’oggi si vuole tutto e subito, con una stufa a pellet possiamo programmare l’accensione

prima dell’arrivo a casa comodamente seduti alla scrivania tramite il nostro smartphone.

La legna però, e vi parlo per esperienza personale, nonostante sia meno pratica dona un’atmosfera e un calore unico e inimitabile… in casa Florian, da Mamma Luisa e Papà Elvio, non si cambierebbe per nulla al mondo… il legno e la sua fiamma saranno sempre la scelta migliore»!

L’energia dal legno e dalle biomasse è oggi un comparto che in Italia vale 4 miliardi di euro, coinvolge 14 mila imprese in una filiera che va “dal bosco al camino”, con una ricaduta occupazionale di 72 mila addetti, di cui 43 mila diretti e 29 mila legati all’indotto (dati https://www.progettofuoco.com).

L’utente finale però forse fatica ancora a coglierne l’opportunità anche perché in alcuni casi è stato demonizzato l’uso della materia prima come biomassa, cosa si sente di dire per meglio

chiarire la posizione del Gruppo Florian?

Sì, sono molto d’accordo rispetto questo inquadramento. È chiaro che per l’economia fa più comodo spingere altri tipi di combustibili, ma ricordiamoci che il legno è il più antico biocombustibile sostenibile del mondo e se usato nel modo giusto rende molto di più rispetto ad altri impianti, oltre ad essere il più economico attualmente sul mercato. I nostri prodotti provengono da foreste controllate e sono certificati, garantendo così una gestione responsabile delle risorse forestali.

Chiaro che bisogna affidarsi inoltre a venditori seri e certificati, su questo mi piace spendere una parola in più.

La legna non è tutta uguale, scegliere l’azienda corretta è fondamentale per una buona resa e una buona soddisfazione.

Il consumo di combustibili legnosi, il numero di impianti a biomasse installati e le emis-

sioni di PM2.5 e PM10 sono in calo da anni (fonte https://energiadallegno.it).

Le ragioni di tale calo sono dovute all’aumento del prezzo del pellet del 2022 e all’innalzamento dei gradi giorno, ossia il fatto che gli inverni sono progressivamente più miti?

L’aumento dei prezzi del 2022 non ha aiutato, è stato un anno caratterizzato da una bolla speculativa che ha creato non pochi problemi nel nostro settore, e di certo non sono stati d’aiuto nemmeno gli ultimi inverni miti. Quest’anno, l’incremento dell’IVA sul pellet al 22% ha ulteriormente peggiorato la situazione. Infatti, lo scorso anno, con l'IVA al 10%, si era riusciti a recuperare, ma con un aumento del 12% e l’incremento dei costi di produzione, le aziende sono davvero in difficoltà.

L’AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali) contestualizza in modo completo e coerente il futuro del riscalda-

mento a legna e pellet affermando che le moderne tecnologie a biomassa legnosa sono assolutamente compatibili con la necessità di miglioramento della qualità dell’aria sia in termini di quantità di particolato sia della sua qualità. Una parte importante la svolgono anche i combustibili legnosi adeguati, quest’ultima affermazione relativa alla performance del prodotto potrebbe meglio spiegarla dal suo osservatorio?

Sono pienamente d’accoro con l’AIEL, associazione di cui fa parte anche la nostra FLO.IT SRL. Le nuove tecnologie sono assolutamente in grado di sostenere le sfide che l’Europa ha imposto per i prossimi anni. Sottolineo che è importante scegliere fornitori professionali, come mi sento di poter affermare tranquillamente essere il Gruppo Florian.

Tutti i nostri prodotti sono controllati lungo tutta la filiera, tutto è prodotto da noi con nuovi impianti all’avanguardia che tengono mo-

nitorati costantemente i vari processi e con certificazioni per noi sempre molto importanti. Questo ci permette di offrire una garanzia e una qualità che altri non possono offrire.

Legna umida, combustione incompleta e legna da ardere non correttamente stagionata abbinati a combustioni inefficienti e incomplete in apparecchi obsoleti e/o mal gestiti sono effettivamente più dannosi rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali?

Sì è così, è per questo che è necessario affidarsi a fornitori specializzati, professionali e certificati. Al giorno d’oggi si vedono diversi prezzi sul mercato ed è chiaro che attira il prezzo migliore, ma non sempre economico è sinonimo di qualità, anzi. Quello che cerchiamo di fare noi è sicuramente

dare un ottimo rapporto qualità prezzo. Anche per questo, sto cercando di dare sempre più visibilità al nostro marchio Woody Fire perché ci tengo a far sapere che i nostri prodotti sono di qualità, che la materia prima utilizzata arriva direttamente dalle nostre segherie, che non ci sono sorprese di rese più basse in termini di calore e in più abbiamo delle produzioni all’avanguardia con controlli costanti della merce.

THE WARM FACE OF WOOD

AS USUAL, THE FLORIAN GROUP, WHICH HAS ITS HEADQUARTERS IN THE MUNICIPALITY OF RIESE, WAS PRESENT

AT PROGETTO FUOCO, THE REFERENCE FAIR

FOR BIOMASS HEATING SYSTEMS AT AN INTERNATIONAL LEVEL WHICH TOOK PLACE AT THE VERONA FAIRGROUNDS FROM 28 FEBRUARY TO 2 MARCH. PIO AMONG THE COUNTLESS OFFICES AND DIVISIONS, WE TELL THE STORY THROUGH THE VOICE OF NICOL FLORIAN ABOUT THE ONE RELATING TO THE TRADE OF BIOFUELS, PELLETS AND FIREWOOD.

The countless offices and divisions of the Florian Group highlight how broad your company's range of action is in the world of wood. Can we say that the same blood flows in every member of the family, including you? When did your activity begin within the Florian Group and what does it mean to play the role of Manager of the pellet and fire line (briquettes and firewood) today?

“We were certainly born with wood in our blood, we have experienced it at 360 degrees since we were little and I'm not joking, I spent Sundays with my Dad checking the dryers and the goods inside and we played to make me guess what type of goods it was . I personally have been working in the Group for 12 years and after a training course in the various offices from switchboard to invoicing to order management to sales, I was given the opportunity to have a branch of the Group which today represents an important part and which I am very passionate about.

As it involves giving new life to goods that would be considered waste and this strong sense of sustainability is part of my DNA as a modern woman, which is also a cornerstone of our Group's philosophy."

How does this sector compare to the other divisions of the group in terms of turnover and reference markets?

«The biofuels division clearly has a different but no less significant income than the other divisions of the group. Nowadays it is a very important branch and this is also supported by continuous dedicated investments. The adventure began almost as a "game" with the acquisition of the former Priant, now Flo.it, in that production site we found a small pellet production plant, we kept it running, producing an alternative that was popular a lot to our customers... since that day we have come a long way to bring us to the largest investment, in Croatia, where today production stands at around 8 tons/hour with a plant in operation 365 days a year. Now the Woody Fire brand and its squirrel have become a warm security throughout the country."

What are the targets addressed by this Florian Division?

«We have multiple types of customers for the Pellet product. We are present throughout the reseller network up to distribution and large-scale distribution. But we don't only have Woody Pellet, we also have Woody Pizza, our octagonal log for wood-fired ovens in which we are investing heavily at an international level... in this case the clientele is diametrically different as we interface with suppliers in the Pizza sector, in world"!

“Progetto Fuoco” is the international fair that represents the entire supply chain, from fuel to new generation systems: stoves, fireplaces and boilers. Is woody biofuel, which represents the oldest source of renewable energy, still perfectly relevant?

«Our best showcase is absolutely Progetto Fuoco! This event, which has grown over the years and we have grown with it, allows us to verify the market situation and gives us the tools to understand the best strategy to deal with it effectively. Wood and biofuels will always remain the most convenient (for the wallet) and most sustainable source of renewable energy. Today our real competitor is heat pump systems, but if we put the merits on the scale I think we can all agree that the atmosphere and the heat that the flame of the burning wood gives are indisputable"!

What distinction can we highlight between the pellet, briquette and firewood lines?

«Despite being similar biofuels, they are three products

that belong to different worlds. Each product has its specificities, pellets and briquettes are significantly more comfortable and practical than wood, nowadays we want everything immediately, with a pellet stove we can program the ignition before arriving home while sitting comfortably at the desk via our smartphone. However, wood, and I am speaking to you from personal experience, despite being less practical, gives a unique and inimitable atmosphere and warmth... in the Florian house, with Mamma Luisa and Papa Elvio, you wouldn't change it for anything in the world... wood and its flame will always be the best choice"!

Energy from wood and biomass is today a sector worth 4 billion euros in Italy, involving 14 thousand companies in a supply chain that goes "from the forest to the chimney", with an employment impact of 72 thousand workers, of which 43 thousand direct and 29 thousand linked to related industries (data https://www.progettofuoco.com). However, the end user perhaps still struggles to seize the opportunity also because in some cases the use of the raw material as biomass has been demonised. What do you feel like saying to better clarify the position of the Florian Group?

«Yes, I very much agree with this framework. It is clear that it is more convenient for the economy to push other types of plants but let's remember that wood is the oldest sustainable biofuel in the world and done in the right way it yields much more than other plants and also remains the cheapest currently on the market and the most easily found. It is clear that you need to rely on serious and certified sellers, I would like to say a few more words about this. Not all wood is the same, choosing the right company is essential for good yield and good satisfaction."

The consumption of wood fuels, the number of biomass plants installed and PM2.5 and PM10 emissions have been decreasing for years (source https://energiadallegno.it). Are the reasons for this decline due to the increase in the price of pellets in 2022 and the increase in degree days, i.e. the fact that winters are progressively milder?

«The price increase in 2022 certainly didn't help, it was a year of a large bubble that created quite a few problems in our sector. The recent mild winters certainly don't help either. And the increase in VAT on pellets to 22% this year certainly didn't help. In fact, last year with VAT at 10% we were able to recover, but with as much as 12% more and the increase in costs, productions are really in difficulty."

LA CITTÀ IMMAGINARIA

IN OCCASIONE DELLA NONA EDIZIONE DI ARCHITECT@WORK MILANO, TENUTASI L'8 E 9 NOVEMBRE SCORSI AD ALLIANZ MICO, SONO RIMASTA AFFASCINATA DALL’EDIFICIO IMMAGINATO DALL’ARTISTA RAFFAELE

SALVOLDI FATTO DI DECINE DI MIGLIAIA DI MATTONCINI DI LEGNO, IMPILATI A SECCO UNO SULL'ALTRO CON LE SUE MANI, DAVANTI AI MIEI OCCHI, ORA DOPO ORA, GIORNO DOPO GIORNO, MENTRE LA FIERA MENEGHINA SI SVOLGEVA. SENZA DISEGNO, SENZA PROGETTO HA CREATO UN EDIFICIO IMMAGINARIO ALTO 4,5 METRI.

di Sonia Maritan

Raffaele Salvoldi, dopo undici anni di attività nel settore cinematografico e pubblicitario, durante il periodo di lockdown ha iniziato a realizzare, nel soggiorno di casa sua, una struttura composta da 1000 mattoncini Kapla che aveva a disposizione. In occasione dell'ultima edizione milanese di Architect@Work 2023 allo stesso modo, l'intera struttura è stata creata con mattoncini Kapla in Pino marittimo, realizzati con legno di foreste certificate, che

vengono riutilizzati al termine di ogni esposizione. Non è sfuggita a nessuno dei visitatori la suggestiva e imponente struttura in legno, un po' torre barocca, un po' pinnacolo gotico, un po' stupa tibetano che stava sorgendo e crescendo in fondo a una delle corsie dello spazio espositivo. Anch’io sono rimasta affascinata dall’edificio immaginato dall’artista Raffaele Salvoldi fatto di decine di migliaia di mattoncini di legno, impilati a secco uno sull'altro con le sue mani, davanti ai miei occhi, ora dopo ora, giorno dopo giorno, mentre la kermesse meneghina si

svolgeva. Senza disegno, senza progetto ha creato un edificio immaginario alto 4,5 metri.

Questa tua opera – leggo nella breve presentazione esposta in prossimità dell’installazione che stai erigendo – è realizzata senza colla, incastri e progetti, ma come procedi nella sua costruzione?

«Io non la disegno prima – spiega Raffaele Salvoldi –, ogni realizzazione è improvvisata ed è unica.

In base al tempo a mia disposizione l'opera diventa più o meno grande».

Come nasce questa improvvisazione?

«È nata dai mattoncini Kapla, un gioco per bambini degli anni Ottanta.

Durante il lock down, io avevo mille di questi pezzi e siccome in quel periodo non avevo nulla da fare, con questi mille pezzi ho cominciato a passare il tempo… La mia attività lavorativa come direttore della fotografia, nel settore cinematografico e pubblicitario che mi ha portato a collaborare in più occasioni con brand come Gessi, Lavazza, Discovery Channel, Giorgio Armani, si era temporaneamente fermata!».

Questi pezzi sono incastrati...

«Non proprio. I mattoncini di legno vengono solo appoggiati uno sull'altro.

Niente è incollato e se una parte crolla devo ricominciare da lì e poi proseguire…».

Quindi tu non immaginavi cosa sarebbe diventata questa costruzione estemporanea!

«Inizio adesso a vederne lo schema…».

Oggi è diventa la tua principale attività?

«È un viaggio inaspettato, che mi porta ad abitare luoghi e conoscere persone straordinarie e posso dire che a breve potrebbe diventare il mio lavoro principale».

Dal lockdown la tua vita è cambiata e ormai hai partecipato a tutta una serie di eventi di grande prestigio che tu ha impreziosito! Costruisci sempre con i Kapla®: le tavolette in legno naturale?

«In legno o in marmo – continua Raffaele Salvoldi –: col marmo ho partecipato alla Design Week. Tutto è iniziato come un passatempo per tener impegnati, in quel periodo, le mani e la testa. Il cambiamento si è avuto quando il soffitto di casa mia non bastava più e quindi, avendo bisogno di più spazio, sono stato ospitato nel 2022

Alcuni momenti dell’intervista di Sonia Maritan a Raffaele Savoldi ad Allianz MiCo in occasione di Architect@Work Milano 2023 e altre architetture immaginarie realizzate dall’artista in diversi luoghi di culto italiani che temporaneamente diventano i suoi atelier.

da Casa Bossi, un edificio residenziale nel centro di Novara costruito dall'Antonelli, che costituiva un luogo ideale perché, a parte la bellezza e la suggestione di questo spazio, i soffitti delle sale affrescate sono alti cinque metri. Da lì ho iniziato a sperimentare queste strutture: dovevo restare lì due settimane ma ci sono rimasto cinque mesi, perché ci siamo accorti che la mia presenza all'interno creava un'attrattiva per il pubblico.

Le visite alla Casa si sono triplicate da quando sono entrato: lo spazio si è trasformato nel mio atelier nel periodo in cui sono stato attivo al suo interno. Da lì è nata la mission di questo progetto: ag-

gregare le persone dentro luoghi di interesse culturale».

In effetti la tua presenza insieme alla tua opera è diventata in brevissimo tempo un'attrazione per il pubblico anche qui all’Allianz MiCo, donando un concreto contributo alla valorizzazione dello spazio. Scegli sempre prodotti naturali: legno o pietra?

«Nel 2023 ho iniziato la collaborazione con il brand Salvatori, che unisce il mio desiderio di poter realizzare opere permanenti (usando il marmo, i pezzi possono essere incollati e durare per sempre anche all’esterno) e/o in spazi espositivi esterni, sfruttando la pietra naturale, e quello di Gabriele Salvatori di poter dare nuova vita agli scarti di lavorazione della pietra. Lo stesso anno, durante la Milano Design Week, abbiamo presentato al pubblico la prima installazione estemporanea in marmo. Ha dunque inizio una sperimentazione continua che esplora il dialogo tra opere e spazi, creando architetture immaginarie in grado di offrire al pubblico esperienze sempre più immersive e coinvolgendolo, quando possibile, nella demolizione delle stesse».

Sarà dunque il pubblico stesso, al termine della mostra, a demolire la struttura. La sola idea che qualcuno possa disfare la tua opera mi fa star male, chi lo riuscirà a fare?

«Le demolisce il pubblico: essendo a secco, sono molto fragili le mie opere! Oggi è successo che

questo porticato esterno è caduto ben due volte ma può succedere anche che crolli completamente la struttura, e questo fa semplicemente parte del processo: quello che resta sono le fotografie e l'esperienza che il pubblico porta a casa. In effetti, quando è l'ora di disfare queste strutture, dato che io ho deciso che nella vita costruirò soltanto, lascio agli altri la demolizione».

Mi piace la tua visione da artista fuori dal coro: c'è molto di filosofico in questa scelta... «...e anche di catartico».

Nasce così la mission del tuo progetto artistico: aggregare ed

emozionare le persone all'interno di luoghi culturali, attraverso mostre che non propongono al pubblico l'esposizione delle opere finite, ma il dinamico processo artistico. Ogni vernissage vede presentato al pubblico il primo metro dell'opera installativa e, durante il finissage, ospita la demolizione della struttura, da parte del pubblico… Perché hai scelto di utilizzare solo materiali naturali?

«Per me la sostenibilità è alla base di questo progetto. Non a caso il materiale utilizzato io lo riuso per altre performance. Questa nuova attività mi permette di scegliere cosa fare. Tornando alla sostenibilità, anche tutti i marmetti vengono ricavati dagli scarti di lavorazione della pietra, materiale naturale pregiatissimo che alla fine sarebbe stato gettato».

Cosa ti proponi per il futuro?

«Vorrei portare un milione di persone nei musei! È una cosa che vedo possibile, perché quando si sparge la voce che sarà il pubblico a demolire – non nel caso del marmo, quelle le smonto io – queste opere, la sala è sempre gremita».

Questo è diventato il tuo segno distintivo?

«Questo è il mio modo di rappresentarmi: costruire quelli che definisco edifici immaginari negli stili architettonici che preferisco. Nelle installazioni più grandi – fino a nove metri e mezzo per un metro e mezzo di base – mi esprimo anche come ingegnere. È un viag-

gio inaspettato, che mi porta a scoprire di più su me stesso e sul mondo, a ogni tappa, e sento di essere grato per tutti i luoghi che ho la possibilità di vivere e per tutte le persone che ho la fortuna di avere accanto durante questo percorso».

Questo luogo è frequentato da architetti e progettisti...

«In effetti, per me il luogo è perfetto».

Le costruzioni in legno stanno vivendo un trend di crescita importante, questa tua realizzazione vuole incentivare il "costruire naturale" o non sai come si evolverà questa esperienza?

«Ho un'idea più legata alla contingenza in questo momento – illustra Raffaele Salvoldi – che si evolverà nelle prossime ore: cupola, finestre e via dicendo…».

L'evento finale rappresenta il culmine dell'emozione, poiché il pubblico viene invitato, al termine di un conto alla rovescia, a colpire la struttura con dei mattoncini di legno, fino a farla crollare su sé stessa; all'interno di questo contesto è interessante osservare il conflitto emotivo del pubblico, desideroso di partecipare attivamente al crollo, tuttavia sensibile alla distruzione dell'opera. In effetti, io non ho preso parte a questa “distruzione” in occasione dell’Architect@Work Milano 2023 e ho ancora negli occhi l’artista che costruisce un’opera grandiosa, proprio come in passato con le cattedrali…

Venendo all’oggi, durante il mio scambio con l’artista per questa pubblicazione che mi sta particolarmente a cuore, gli chiedo cosa stia facendo… Sta ampliando i suoi orizzonti in breve tempo, è un po’ architetto perché (come me) ha scelto solo di costruire, ma anche ingegnere sperimentale perché le sue opere sono notevoli dal punto di vista statico e un po’ urbanista perché ormai mi dice di essere passato dall’opera singola alla città immaginaria! E forse così porterà un messaggio più ampio e trasversale anche dal punto di vista simbolico… «Al momento sono impegnato al Castello ducale di Agliè, in provincia di Torino – conclude Raffaele Salvoldi –, una splendida residenza Sabauda che ospiterà fino al 15 settembre il progetto più ambizioso che abbia mai realizzato. Si tratta di un'installazione itinerante che sorge e si distrugge di palazzo in palazzo, museo in museo, l'opera attuale è composta da circa 20.000 mattoncini e rappresenta un vero e proprio skyline monumentale. Le due torri più alte misurano 9 e 7 metri e numerosi specchi posti sul pavimento creano effetti prospettici da vertigine, ovviamente anche quest'opera, realizzata in circa 200 ore di lavoro distribuite su 20 giorni, è realizzata senza progetti o strumenti di precisione.

Il 15 settembre sarà una giornata meravigliosa, mi aspetto una grandissima energia, sono inoltre grato ed estremamente felice di essere riuscito a collaborare con il Mini-

Vog og liamo esser e g r andi.

stero della Cultura e in particolare il circuito delle residenze reali Sabaude, luoghi in cui si riesce davvero a esprimere al meglio il dialogo tra opere e spazio come il messaggio del progetto: farci riflettere sull'impermanenza della bellezza perché ogni cosa bella e preziosa, anche la natura stessa è destinata a degradarsi e scomparire, per cui si tratta di un'occasione per ricordarci quanto sia importante preservarla e rallentare il suo processo di degrado o trasformazione, che si tratti dell'ambiente o di un bene architettonico».

THE IMAGINARY CITY

Siamo specializzati nella Carperenteria in Legno e nella produzione di Perline. Disponiamo di un ampio magazzino di Travi lavellari e di un impianto automatizzato per il taglio delle barre. Vogliamo aiutarvi ad essere rapidi ed efficienti, vogliamo continuare a crescere con Voi.

- Travi lamellari, Travi K.v.h.

- Listelli Essiccati

- Tavole e Morali per Edilizia

- Pannelli O.s.b.

- Finestre Velux

- Produzione Perline

- Centro Taglio C.N.C.

ON THE OCCASION OF THE NINTH EDITION OF ARCHITECT@WORK MILANO, HELD LAST 8 AND 9 NOVEMBER AT ALLIANZ MICO, I WAS FASCINATED BY THE BUILDING IMAGINED BY THE ARTIST RAFFAELE SALVOLDI MADE OF TENS OF THOUSANDS OF WOODEN BRICKS, DRY STACKED ONE ON TOP THE OTHER WITH HIS HANDS, BEFORE MY EYES, HOUR AFTER HOUR, DAY AFTER DAY, WHILE THE MILANESE FAIR TOOK PLACE. WITHOUT A PLAN, HE CREATED AN IMAGINARY BUILDING 4.5 METERS HIGH WITHOUT A PLAN.

Raffaele Salvoldi, after eleven years of activity in the film and advertising sector, during the lockdown period began to create, in the living room of his house, a structure made up of 1000 Kapla bricks that he had at his disposal. Likewise, on the occasion of the latest Milanese edition of Architect@Work 2023, the entire structure was created with Kapla bricks in maritime pine, made with wood from certified forests, which are reused at the end of each exhibition. None of the visitors missed the suggestive and imposing wooden structure, part Baroque tower, part Gothic pinnacle, part Tibetan stupa that was rising and growing at the end of one of the aisles of the exhibition space. I too was fascinated by the building imagined by the artist Raffaele Salvoldi made of tens of thousands of wooden bricks, stacked dry on top of each other with his hands, before my eyes, hour after hour, day after day, while the Milanese event was taking place. Without drawing, without project he created an imaginary building 4.5 meters high.

This work of yours - I read in the short presentation displayed near the installation you are erecting - is made without glue, joints and projects, but how do you proceed with its construction?

«I don't design it first – explains Raffaele Salvoldi –, each creation is improvised and unique. Based on the time available to me the work becomes more or less large."

FOCUS LOGISTICA cover

UNO SGUARDO LONTANO

A INTERZUM FORUM ITALY LO SCORSO 5 GIUGNO ABBIAMO ASCOLTATO PIERO PAGANONI, PRESIDENTE DEL GRUPPO LEGNO DI CONFINDUSTRIA BERGAMO, CHE HA RESTITUITO UN QUADRO MOLTO INTERESSANTE RIGUARDO IL COMMERCIO DELLE MATERIE PRIME LEGNOSE E RELATIVE DINAMICHE SOPRATTUTTO IN RELAZIONE ALLE VICENDE BELLICHE. LASCIAMO LA PAROLA AL PRESIDENTE PIERO PAGANONI.

di Pietro Ferrari

Nel contesto della Tavola rotonda moderata da Donatella Bollani è stata restituita la fotografia di un ensamble che ha fatto emergere le criticità e le opportunità di questa era di transizione ecologica e digitale, riguardo il legno per voce di Piero Paganoni, presidente del Gruppo Legno di Confindustria Bergamo, che ha restituito un quadro molto completo e di cui riportiamo il discorso per i lettori de “Il Legno”.

«Lo shock è stato forte e questi ultimi quattro anni sono stati complicati. Teniamo conto che parliamo di un materiale sostenibile e riciclabile come il legno.

Nell’immagine, Pietro Paganoni è fra i relatori il secondo da sinistra, ed è ripreso durante il suo intervento al convegno di apertura di interzum forum italy a Bergamo del 5 giugno scorso.

La prima considerazione che voglio fare è che allo scoppio della guerra in Ucraina le sanzioni europee hanno colpito le importazioni dalla Russia e dalla Bielorussia, quindi noi europei abbiamo perso un bacino molto importante di materia prima, poiché la Russia ha un patrimonio boschivo molto importante, quindi abbiamo dovuto cer-

care fonti di approvvigionamento sostitutive in altre parti del mondo. Ci siamo rivolti sempre più a mercati più lontani come il mercato asiatico, sudamericano e nordamericano per sostituire queste provenienze.

Faccio un piccolo esempio: la Russia è veramente molto forte nella produzione di compensato di Betulla che copriva l’80% delle importazioni in Europa. Il compensato di Betulla è importante nell’arredamento ma soprattutto nella produzione dei pavimenti in legno che, una volta, erano fabbricati interamente col legno massello. Oggi sono fabbricati con un piccolo strato di legno massello e un supporto importante di compensato di Betulla.

In questa fase le aziende italiane hanno dovuto cercare altre provenienze dove però la produzione di compensato di Betulla fuori dalla Russia è piuttosto limitata e di

conseguenza i costi del semilavorato sono più alti. Gli Stati Uniti hanno adottato una modalità diversa: non hanno bloccato le importazioni di materie prime legnose dalla Russia ma le hanno assoggettate a dazi molto importanti (dell’ordine del 50%).

La seconda dinamica importante che si è verificata è l’altra guerra in corso, quella tra le milizie filoiraniane e l’esercito di Israele che hanno comportato le iniziative dei terroristi Huti, affiliati all’Iran, posizionati in Yemen per colpire le navi mercantili in transito nel Mar Rosso. Di conseguenza le navi provenienti dall’Oriente devono effettuare una circumnavigazione dell’Africa con un aggravio notevolissimo di costi e di tempi, sia per poter entrare nel Mediterraneo sia per poter raggiungere i Paesi del Nord Europa. Questo ha determinato, non solo per il legno ma per tutte le merci, un regime di noli non solo molto più costoso ma anche più aleatorio.

Noi siamo passati dal periodo post pandemico quando il noleggio di un container poteva costare 14mila dollari a un periodo di tranquillità in cui il nolo di un container costava 1500 dollari fino a tornare a noli di 7.500 dollari a causa della guerra con l’impossibilità di fare delle previsioni e dei programmi, perché queste incertezze sui noli si ripercuotono in maniera pesante su tutte le filiere. Fermo restando che un container dal Sudamerica costa dodici volte meno di quelli che transitano in queste aree di crisi. Questo contribuisce a far sì che i flussi si spostino da una parte all’altra, sconvolgendo la lo-

gistica internazionale. A questo si aggiunge il problema della siccità che sta rendendo la navigabilità del Canale di Panama incerta e intermittente, questo in un quadro internazionale in cui fenomeni come gli scioperi del personale (Antofagasta e Valparaiso appena cessati) e le alluvioni sempre più frequenti contribuiscono a mettere pressione sui costi.

Le dinamiche dell’inflazione, combattute solo dal calo dei consumi, rendono per le Banche Centrali difficile da gestire lo strumento creditizio.

Nel nostro settore, in particolare dal primo gennaio 2025, le norme comunitarie per l’importazione dei prodotti legnosi da Paesi Extraeuropei passeranno dalle EUTR alle EUDR creando grandi problemi agli importatori: se le EUTR erano una sorta di Due Diligence a carico dell’azienda importatrice, conseguente all’importazione del materiale, dall’anno prossimo con le norme EUDR le procedure diventeranno molto più complicate e molto più stringenti: in primo luogo la documentazione dovrà viaggiare con la merce, cosa che comporta anche una geolocalizzazione del tronco. Quindi il prodotto semifinito o finito dovrà essere in grado di tracciare il suo percorso esattamente dalla foresta di provenienza. Questo sicuramente porterà a una maggiore sostenibilità, ma metterà in ulteriore difficoltà le aziende che hanno già chiesto la possibilità di un rinvio dell’entrata in vigore di queste norme.

Assistiamo, anche in conseguenza di queste dinamiche, a

un’innovazione tecnologica sempre più forte, a nuovi processi produttivi e a un’intensificazione delle attività di ricerca e sviluppo. Sicuramente si ricorrerà sempre di più a prodotti legnosi da piantagione o da foreste di conifere e a un accesso limitato a prodotti di provenienza equatoriale, tropicale o semplicemente da foreste di latifoglie. Sarà rischioso a causa delle nuove norme ricorrere a legni provenienti da specie di lento accrescimento e da specie ipersfruttate in passato. L’utilizzo di trattamenti in autoclave o di termovalorizzazione renderà idonei all’utilizzo outdoor o in utilizzi finora esclusi anche il legno meno pregiato. I trend del legno sono differenti nei differenti settori, cresce in generale il suo utilizzo nel settore dell’housing, grazie alla sua sostenibilità e alle sue doti di isolamento termico o acustico, pur essendo un processo lungo e faticoso, seppur aiutato dalle normative europee e dalla richiesta di transizione green anche nel costruire. Ma, per esempio, nel settore del serramento è stato fatto un passo indietro: il legno ha perso quote di mercato e il PVC ha acquistato la parte prevalente, perché è un prodotto più economico che comporta meno manutenzione. Nel campo dei rivestimenti, il pavimento in vero legno rappresenta una nicchia, non è più realizzato in massello ma viene accoppiato con uno spessore di vero legno minore (il cosiddetto strato nobile), non c’è più la disponibilità di molte varietà legnose, perché ormai il 90% è Rovere sia pure finito nei modi più

diversi. Si assiste anche all’arrivo di prodotti nuovi come la fibra di roccia di provenienza cinese a coprire il mercato povero del pavimento. L’arredamento utilizza sempre meno massello e sempre meno componenti di legno, è diminuito il tranciato e prevalgono le carte decorative o copia legno, che garantiscono una ripetibilità costante dei motivi, su pannello truciolare o MDF. La carta ha innovato con le sue finiture variate e i suoi effetti tattili la proposta estetica del mobile ma anche delle porte».

PIERO PAGANONI, PRESIDENT OF THE WOOD GROUP OF CONFINDUSTRIA BERGAMO, AT IN- TERZUM FORUM ITALY 5 JUNE 2024

“The shock was strong and these last four years have been complicated. Let's take into account that here we are talking about a sustainable and recyclable material such as wood. The first consideration I want to make is that at the outbreak of the war in Ukraine the European sanctions affected imports from Russia and Belarus, so we Europeans lost a very important pool of raw material, since Russia has a very important forest heritage, so we had to look for replacement sources of supply in other parts of the world. We have increasingly turned to more distant markets such as the Asian, South American and North American markets to replace these origins.

I'll give you a small example: Russia is really very strong in the production of

birch plywood which covered 80 percent of imports into Europe. Birch plywood is important in furnishings but above all in the production of wooden floors which, once upon a time, were made entirely from solid wood. Today they are manufactured with a small layer of solid wood and a substantial support of birch plywood. At this stage, Italian companies have had to look for other sources where, however, the production of birch plywood outside Russia is rather limited and consequently the costs of the semi-finished product are higher.

The United States has adopted a different method: they have not blocked imports of woody raw materials from Russia but have subjected them to very significant duties (of the order of 50 percent).

The second important dynamic that occurred is the other ongoing war, the one between the pro-Iranian militias and the Israeli army which involved the initiatives of the Huti terrorists, affiliated with Iran, positioned in Yemen to attack the ships merchant ships transiting the Red Sea. Consequently, ships coming from the East must carry out a circumnavigation of Africa with a very significant increase in costs and time, both to be able to enter the Mediterranean and to be able to reach the countries of Northern Europe. This has determined, not only for wood but for all goods, a freight regime that is not only much more expensive but also more random.

We have come from the post-Covid period in which the rental of a container could cost 14,000 dollars to a period of calm in which the rental of a container costed 1,500 dollars until returning to rentals of 7,500 dollars due to the war with impossibility to make forecasts

and plans, because these uncertainties about freight rates have a heavy impact on all supply chains. It being understood that a container from South America costs twelve times less than those that pass through these crisis areas. This contributes to flows moving from one place to another, upsetting international logistics. Added to this is the problem of drought which is making the navigability of the Panama Canal uncertain and intermittent, this in an international context in which phenomena such as staff strikes (Antofagasta and Valparaiso have just ended) and increasingly frequent floods contribute to putting cost pressure. The dynamics of inflation, fought only by the decline in consumption, make the credit instrument difficult for Central Banks to manage.

In our sector in particular, from January 1st 2025 the community rules for the importation of wood products from non-European countries move from the EUTR to the EUDR, creating major problems for importers: if the EUTR were a sort of Due Diligence paid by the importing company, consequent when importing the material, from next year with the EUDR regulations it will become much more complicated and much more stringent: first of all the documentation must travel with the goods, which also involves geolocalisation of the trunk. So, the semi-finished or finished product must be able to trace its path exactly from the forest of origin.

This certainly leads to greater sustainability but puts companies - that have already asked for the possibility of postponing the entry into force of these rules - into further difficulty.

We are witnessing, also as a consequence of these dynamics, increasin-

gly strong technological innovation, new production processes and an intensification of research and development activities. There will certainly be an increasing use of woody products from plantations or coniferous forests and limited access to products of equatorial, tropical or simply broad-leaved forest origin. Due to the new regulations, it will be risky to use wood from slow-growing species and from species that have been over-exploited in the past. The use of autoclave or wasteto-energy treatments will make even less valuable wood suitable for outdoor use or for uses previously excluded. Wood trends are different in different

sectors, its use in the housing sector is generally growing, thanks to its sustainability and its thermal or acoustic insulation qualities, despite being a long and tiring process, albeit aided by European regulations and from the request for a green transition also in construction. But, for example, in the window and door sector a step backwards has been taken: wood has lost market share and PVC has acquired the prevailing share, because it is a cheaper product that requires less maintenance. In the flooring field, the real wood floor is a niche, the ceramic plays the part of the wood, it is no longer solid but coupled with a smaller

thickness of real wood, there is no longer the availability of many wood varieties, because now 90 percent is oak, albeit finished in the most diverse ways. We are also seeing the arrival of new products such as rock fiber from China to cover the poor flooring market. Furniture uses less and less solid wood and fewer and fewer wood components, veneer has decreased and decorative or wood copy papers prevail, which guarantee constant repeatability of the motifs, on chipboard or MDF panels. With its varied finishes and tactile effects, paper has innovated the aesthetic proposal of furniture but also of doors.

POLO FIERISTICO DI KLAGENFURT

RAPPRESENTANZE LEGNAMI

ALL’11 FORUM DELL’EDILIZIA IN LEGNO DI LAZISE SUL GARDA, IN PROVINCIA DI VERONA, AL CENTRO CONGRESSI | TH HOTEL PARCHI DEL GARDA CHE SI È TENUTO LO SCORSO 10 E 11 OTTOBRE 2023 ABBIAMO INCONTRATO

MARA CALVINO, CHE INTORNO ALLA RAPPRESENTANZA DELLA MATERIA PRIMA LEGNO HA COSTRUITO LA SUA VITA DOPO UNA LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO ALLA “BOCCONI” DI MILANO. E IL COMMERCIO È SICURAMENTE UN MESTIERE CHE LE SI ADDICE, FORSE PERCHÉ HA ESORDITO A FIANCO DELLA MADRE NEL SETTORE FLOROVIVAISTICO…

Abbiamo incontrato all’11° Forum dell’Edilizia in legno di Lazise sul Garda, in provincia di Verona, Mara Calvino l’11 ottobre scorso, che intorno alla rappresentanza della materia prima legno ha costruito la sua vita. E il commercio è sicuramente un mestiere che le si addice, forse perché ha esordito a fianco della madre nel settore florovivaistico a Sanremo, dove si organizzò il primo mercato dei fiori nel lontano 1914 fino a creare il vero e proprio flower system che oggi rende la città famosa in tutto il mondo.

«Ho iniziato la mia attività nel settore del legno diciotto anni fa –esordisce Mara Calvino –, dopo una laurea in Economia e Commercio conseguita presso l’Università Bocconi di Milano. La mia prima esperienza però è consistita nella ricerca di clienti nel settore florovivaistico a Sanremo quando affiancavo mia madre nella sua attività».

Una fotogra a di Mara Calvino con Sonia Maritan durante l’intervista all’11 Forum dell’Edilizia in legno di Lazise sul Garda l’11 ottobre 2023 e alcune immagini di prodotto legate alla sua attività, in particolare si tratta di immagini relative alla ditta BTimber

Le piante e il mare sono rimaste le costanti della sua vita anche successivamente passando alle rappresentanze di legnami e spostandosi sulla Costa Azzurra nel Principato di Monaco dove vive. Venendo all’obiettivo del Forum di Lazise sul Garda di promuovere il settore dell’edilizia in legno le chiediamo quale sia la sua storia in questo settore

«Ho iniziato con l’agenzia Cappellari – risponde la dott.ssa Mara Calvino –, con la rappresentanza del Gruppo MaK Holz che era uno dei maggiori produttori di perline del momento in Austria, prodotti che si commercializzavano soprattitto in Italia. In seguito, come MaK Building, si è aggiunta anche la rappresentanza del pannello per la costruzione di edifici in legno, X-Lam, della Stora Enso. Successivamente, nel 2016, ho dato le dimissioni e ho assunto la rappresentanza del produttore italiano di perline BTimber con sede in provincia di Trento.

A seguire ho implementato il numero di agenzie per garantire una certa diversificazione dei prodotti, la rappresentanza del pannello per la costruzione di edifici in legno, XLam, KLH, i travi lamellari e bilama delle ditte Weinberger e Kirnbauer, le travi quattro fili della ditta Deisl, le travi uso Fiume della ditta Kern e i segati delle ditte Entacher e Winkler Holz; da un paio d’anni ho preso la rappresentanza per alcuni mercati esteri, in particolare Svizzera, Francia e Benelux della ditta Valfiemme Legnami, produttore di lamellari e profili per serramenti in legno con sede in Alto Adige: è un prodotto nuovo per me, molto tecnico e quindi altrettanto stimolante».

Dopo tutti questi anni nel settore legno, stai pensando a

come trasmettere questo valore?

«Si tratta davvero di un grande valore di conoscenze e di contatti, infatti, per dare continuità a questa passione e a tutto l’impegno profuso (perché all’inizio non è stato sicuramente semplice), sto trasmettendo, al mio giovane nipote Marco, con soli 29 anni d’età e che da tre anni lavora con me, tutte le competenze acquisite per dare un futuro all’attività».

Come ha evidenziato, l’edizione 2023 del Forum dell’Edilizia in Legno dedicata più che mai ad affrontare i temi attuali, è di particolare rilevanza poichè i prossimi anni saranno caratterizzati certamente da grandi cambiamenti. Da un lato, l'economia generale lascerà tracce della sua debolezza,

dall'altro, le esigenze del settore edile diventeranno sempre più forti: ESG, il Green Deal Europeo e il Regolamento UE sulla tassonomia, richiedono la massima attenzione degli operatori del settore. Il mondo del legno si muove dunque in un ampio contesto.

La tua attività di rappresentanze legnami comprende tutte le tipologie di prodotto e le loro applicazioni?

«La mia attività comprende tutte le tipologie di prodotto. Ad esempio il pellet, che già vendevo per il Gruppo MaK Holz. Poichè ho dato le dimissioni, in seguito sono stata contattata da un’imprenditore austriaco che stava costruendo un nuovo stabilimento produttivo in Croazia, RST Pellet d.o.o.

Quando successivamente l’azienda croata è stata acquisita in parte dal gruppo austriaco RZ Holz Pellets, ho organizzato l’inizio dell’attività di mio nipote, con la vendita dei pellet. Dopo due anni di esperienza col pellet, ho introdotto mio nipote Marco sul mercato del legname da costruzione; mercato che, nel suo insieme, si presenta più articolato e complesso. Le difficoltà e le nuove sfide non ci devono e possono spaventare.

Inoltre mi sembra anche una questione di serietà nei confronti delle aziende che rappresentiamo, poichè far acquisire al giovane Marco

una certa esperienza nei vari ambiti è fondamentale per il futuro. Questo è un “modus operandi” che ho sempre adottato: l’autonomia e la crescita professionale innanzi a tutto, a garanzia sia dei produttori che rappresento che degli utilizzatori che servo. Forse proprio per questo, ho avuto la soddisfazione e il piacere di vedere i miei clienti seguirmi quando ho cambiato le aziende rappresentate, dandomi una grande forza.

Il riferimento all’autonomia è altrettanto importante poiché, per me, è una situazione mentale irrinunciabile per esercitare appieno la

propria professione. Ne è un esempio che, seppure mio marito lavori nel settore delle costruzioni a struttura portante lignea e compri alcune linee di prodotto da me, ho sempre mantenuto separata la mia attività dalla sua».

Dal tuo osservatorio, come hai visto trasformarsi il mondo del legno e quello delle costruzioni in legno?

«Questo “legno” è il futuro e ritengo che sarà un futuro meraviglioso – conclude Mara Calvino –, nel senso che il legno sarà sempre più protagonista nel mondo dell’edilizia.

Vivendo nel Principato di Monaco dal 1993 e dopo anni a Milano dove mi ero trasferita per gli studi, visto che la mia Liguria mi stava un po’ stretta, ho potuto osservare come in luoghi dove tutto era eseguito in cemento armato e acciaio, sono iniziate poco alla volta e con il tempo, delle mutazioni nell’utilizzo dei materiali. Sempre più si è evoluto l’utilizzo di prodotti più compatibili con i concetti di rispetto dell’ambiente, risparmio energetico, migliore accoglienza degli ambienti edificati…tutti aspetti che naturalmente privilegiano i materiali ecocompatibili come “il legno”. Questo non è avvenuto e avviene solo in Italia, bensì anche in altri Paesi europei e “non solo”. Ad esempio in Francia, l’edilizia in legno è una grande strada che viene sempre più seguita e utilizzata proprio per le sue caratteristiche di salubrità e di sostenibilità».

Il Forum Internazionale dell’Edilizia in Legno 2023 offre ad architetti, progettisti, responsabili degli enti preposti al controllo e alla supervisione delle opere edili, costruttori, artigiani, esperti e addetti alla formazione l’opportunità di ottenere e scambiare informazioni sulle conoscenze in vari ambiti, tra cui l’edilizia moderna in legno, l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, proprio come è successo fra me e Mara Calvino, una professionista che mi ha trasmesso una grande competenza e passione per il suo lavoro che con grande dedizione sta trasmettendo alla nuova generazione!

TIMBER REPRESENTATIONS

AT THE 11TH WOODEN BUILDING FORUM IN LAZISE SUL GARDA, IN THE PROVINCE OF VERONA, AT THE CONGRESS CENTER | TH HOTEL PARCHI DEL GARDA WHICH WAS HELD LAST 10 AND 11 OCTOBER 2023, WE MET MARA CALVINO, WHO BUILT HER LIFE AROUND THE REPRESENTATION OF THE RAW MATERIAL WOOD AFTER A DEGREE IN ECONOMICS AND COMMERCE AT "BOCCONI" IN MILAN AND COMMERCE IS CERTAINLY A PROFESSION THAT SUITS HER, PERHAPS BECAUSE SHE STARTED OUT ALONGSIDE HER MOTHER IN THE HORTICULTURAL SECTOR...

At the 11th Wooden Building Forum in Lazise sul Garda, in the province of Verona, we met Mara Calvino on 11 October, who has built her life around the representation of the raw material wood. And trading is certainly a profession that suits her, perhaps because she started out alongside her mother in the horticultural sector in Sanremo, where the first flower market was organized way back in 1914 until she created the real flower system that today makes the world famous city.

«I started my business in the wood sector eighteen years ago – begins Mara Calvino –, after a degree in Economics and Commerce obtained from Bocconi University in Milan. My first experience, however, consisted of looking for clients in the horticultural sector in Sanremo when I

supported my mother in her business."

Plants and the sea remained the constants in his life even after he moved to timber representation and moved to the French Riviera in the Principality of Monaco where he lives. Coming to the objective of the Lazise sul Garda Forum to promote the wooden building sector, we ask you what your history is in this sector.

«I started with the Cappellari agency –replies Dr. Mara Calvino –, with the representation of the MaK Holz Group which was one of the largest producers of beads at the time in Austria, products which were marketed mainly in Italy. Later, as MaK Building, the representation of the panel for the construction of wooden buildings, X-Lam, by Stora Enso was also added. Subsequently, in 2016, I resigned and took on the representation of the Italian bead manufacturer BTimber based in the province of Trento.

Then I implemented the number of agencies to guarantee a certain diversification of the products, the representation of the panel for the construction of wooden buildings, XLam, KLH, the laminated and doublelaminated beams of the Weinberger and Kirnbauer companies, the fourwire beams of Deisl company, the Fiume beams from the Kern company and the sawn wood from the Entacher and Winkler Holz companies; for a couple of years I have been representing the Valfiemme Legnami company for some foreign markets, in particular Switzerland, France and Benelux, a manufacturer of laminates and profiles for wooden windows and doors based in Alto Adige. It is a new product for me, very technical and therefore equally stimulating."

PASSION FOR TIMBER

LO STAND DEL GRUPPO PFEIFER LO ABBIAMO VISITATO IN OCCASIONE DI MIBA_MADE EXPO A FIERAMILANO RHO A METÀ DELLO SCORSO NOVEMBRE, QUANDO ROMANO COSTANTINI, CHRISTIAN WEBHOFER E CARLO ALBERTI, RESPONSABILI PER LE VENDITE IN ITALIA, CI HANNO RESTITUITO UNA FOTOGRAFIA DEL MERCATO NOSTRANO E DI QUESTO GRUPPO CHE HA ADOTTATO L’ECONOMIA CIRCOLARE COME MODELLO PRODUTTIVO. PFEIFER È UNA DELLE AZIENDE PIÙ ALTAMENTE SPECIALIZZATA NELL'INDUSTRIA DEL LEGNO IN EUROPA. NEI 13 STABILIMENTI IN AUSTRIA, GERMANIA, REPUBBLICA CECA E FINLANDIA PRATICA LA SUA FILOSOFIA: PASSION FOR TIMBER - PASSIONE PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNO DI CONIFERA.

2600 dipendenti del vostro gruppo trasformano il legno grezzo in una serie di prodotti pregiati. Un assortimento strutturato che forma la base per il successo del gruppo Pfeifer. In oltre 90 paesi i vostri prodotti hanno conquistato la fiducia dei clienti, probabilmente perché vi concentrate sulla produzione di prodotti per aree chiaramente definite: legno per edilizia, sistemi per casseforme, legno per imballaggio e segati. I materiali residui, quali per esempio i trucioli, sono trasfor-

mati dai vostri specialisti in combustibile, diventando le colonne portanti della bio-energia sostenibile. Soprattutto siete un’azienda a conduzione familiare che preserva nel tempo i suoi valori.

Allo stand di Pfeifer al MADE

Expo chiediamo a Romano Costantini da quanti anni sia parte di questo gruppo.

«Circa vent'anni – risponde Romano Costantini – ma prima ancora lavoravo con un grossista che già trattava il materiale della Pfeifer.

Per questo posso dire che la no-

stra passione per il legno è autentica e che Pfeifer è sinonimo di qualità e affidabilità senza paragoni. Ciò significa nello specifico che si pone degli obblighi e li mantiene nei confronti dei clienti, dei dipendenti ma anche dei fornitori. Questo crea un contesto di continuità e prevedibilità».

Un'azienda che spazia dal segato al mondo delle costruzioni: lei ha assistito a una crescita importante di questa realtà!

«Il gruppo Pfeifer è nato nel 1948 da Barbara Pfeifer – racconta Romano Costantini – che rilevò

Nella fotogra a di gruppo allo stand di Pfeifer, a Milano il 15 novembre scorso, in occasione del Made Expo si sono incontrati, da sinistra a destra: Romano Costantini, Sonia Maritan, Carlo Alberti e Christian Webhofer. Le immagini di cantiere in queste pagine si riferiscono al restauro della cattedrale di Notre-Dame di cui Pfeifer è stato uno dei fornitori.

una piccola segheria dopo la morte in guerra del marito. Possiamo immaginare una donna in un mondo totalmente maschile, i tre figli collaborarono con lei e l'attività andò sempre crescendo e oggi siamo alla terza generazione. Da piccola segheria a produttore di pannelli, di travi lamellari, XLam e recupero della segatura con produzione di pellet».

Possiamo definirla autentica economia circolare, in cui gli scarti del legno diventano pellet che a sua volta diventa combustibile!

«...ma anche la corteccia viene bruciata negli impianti per produrre aria calda per asciugare la segatura – aggiunge Romano Costantini – in un cerchio che si chiude e con il calore che avanza viene prodotta corrente elettrica».

Mentre parliamo di economia circolare si unisce a noi Carlo Alberti che avevamo intervistato all'Holzbau Forum di Lazise anni prima, quando parlammo del nuovo ingresso

PASSION FOR TIMBER

del gruppo nel settore dell'XLam. Da quando siete fornitori di X-Lam?

«Da tre anni», ci ricorda Carlo Alberti.

Come si svilupperà il business del legno strutturale?

WE VISITED THE PFEIFER GROUP STAND ON THE OCCASION OF MIBA_MADE EXPO AT FIERAMILANO RHO IN THE MIDDLE OF LAST NOVEMBER, WHEN ROMANO COSTANTINI, CHRISTIAN WEBHOFER AND CARLO ALBERTI, RESPONSIBLE FOR SALES IN ITALY, GAVE US A SNAPSHOT OF THE LOCAL MARKET AND OF THIS GROUP THAT HAS ADOPTED THE CIRCULAR ECONOMY AS A PRODUCTION MODEL. PFEIFER IS ONE OF THE MOST HIGHLY SPECIALIZED COMPANIES IN THE WOOD INDUSTRY IN EU -

«Sarà in forte crescita – risponde Carlo Alberti –, se si pensa che in Germania sono al 18% e noi in Italia siamo al 7%, abbiamo sicuramente molto spazio di crescita. E poi con le nuove normative sull'abbattimento della CO2 non ci sono tante alternative al legno».

ROPE. IN 13 FACTORIES IN AUSTRIA, GERMANY, THE CZECH REPUBLIC AND FINLAND, HE PRACTICES

HIS PHILOSOPHY: PASSION FOR TIMBER - PASSION FOR PROCESSING CONIFEROUS WOOD.

2600 employees of your group transform raw wood into a series of high-quality products. A structured assortment that forms the basis for the success of the Pfeifer Group. In over 90 countries your products have won the trust of customers, probably because you focus on producing products for clearly defined areas: construction wood, formwork systems, packaging wood and lumber.

Pfeifer rappresenta il legno a 360 gradi, dal pellet all’edilizia, quindi rappresenta un punto di riferimento nel settore!

«In Pfeifer abbiamo addirittura un dipartimento – spiega Carlo Alberti – che si occupa solo ed esclusivamente della sostenibilità

proprio perché per noi è un argomento fondamentale: non c'è solo la materia prima ma si parla di tematiche inerenti questo ambito a 360 gradi».

In un numero crescente di progetti di architettura si richie-

dono certificazioni come quella denominata, ad esempio, “Cradle to cradle”: un materiale come il legno può rispondere a questo requisito..

«Sostenibilità significa lavorare a livello globale – dice ancora Carlo Alberti – e Pfeifer lavora in tutto il mondo e ha potenzialità per continuare a crescere, e la tendenza sarà continua: nel mercato statunitense, per esempio, la produzione di Pfeifer sarà fatta direttamente. Oltre ai tredici siti produttivi (Austria, Finlandia, Germania) se ne aggiungeranno altri».

L'obiettivo è dunque di moltiplicare i siti produttivi?

«Negli Stati Uniti – conclude Carlo Alberti – l'X-Lam sta letteralmente esplodendo. Alcuni siti fanno solo segheria, altri segheria e travi lamellari, altri pannelli per edilizia e segheria».

Del mercato italiano parliamo con Christian Webhofer, allo stand di Pfeifer insieme a Carlo Alberti e Romano Costantini.

«Siamo molto soddisfatti del mercato italiano – spiega Christian Webhofer – e ci piacerebbe che il 2024 fosse come il 2023. Anche se i prezzi devono tornare a salire perché sono scesi troppo. L'Italia ha avuto una buona stagione, in Germania l'edilizia si è contratta, la normativa europea non ha aiutato e i giovani non hanno potuto creare una base economica sufficiente».

Sei mesi dopo sul mercato francese al Carrefour International

du Bois di Nantes, un crocevia internazionale storico per la materia prima, ritrovo IbouKebe Diouf che mi racconta di quanto sia importante per Pfeifer questa fiera fortemente rappresentativa della materia legno a 360°! Al MADE abbiamo parlato della continua crescita del Gruppo Pfeifer…

«Siamo in continua evoluzione –esordisce Ibou-Kebe Diouf –alla fine del 2022 Pfeifer ha acquisito l’azienda di lavorazione del legno finlandese Pölkky. La transizione rafforza la posizione di Pfeifer come una delle aziende leader nell’industria europea del legno e dà più strumenti per affrontare la concorrenza globale. Dalla sua fondazione nel 1968 Pölkky è di proprietà della famiglia Virranniemi. Pölkky, la più grande azienda privata di lavorazione del legno della Finlandia settentrionale, impiega 420 persone e ha recentemente raggiunto un fatturato annuo di 200 milioni di euro con 5 segherie che lavorano il legno lamellare. Dopo l’integrazione nel Gruppo Pfeifer si prevede di proseguire con il programma di investimenti dal 2022 al 2024: marchio, gestione e attività commerciali di Pölkky restano invariati (con il CEO Petteri Virranniemi)».

State creando prospettive veramente importanti!

«Con l’acquisizione – conferma Ibou-Kebe Diouf – il numero di dipendenti del Gruppo Pfeifer raggiunge 2.600 unità in quattro Paesi. Il fatturato previsto nel 2023 è aumentato a 1,4 miliardi di euro.

Con questa operazione, l’azienda, finora ubicata in Europa centrale, persegue uno sviluppo strategicamente coerente in direzione della Scandinavia. Oltre a entrare in un mercato interessante, beneficia anche di nuove fonti di approvvigionamento di legno pregiato proveniente dall’estremo nord. Queste garantiscono la sicurezza di approvvigionamento e la capacità di fornitura del Gruppo in modo sostenibile».

Cosa pensi del settore facendone parte da tanti anni?

«Il legno è il futuro ed è con questo slancio che il Gruppo Pfeifer continua a crescere. Ormai offriamo la costruzione completa: dai casseri per il getto delle fondazioni agli elementi costruttivi».

Qual è il progetto più significativo nel quale siete stati partner?

«Sicuramente il restauro della cattedrale di Notre-Dame – conclude Ibou-Kebe Diouf – con la forni-

Un autoscatto al Carrefour International du Bois, a Nantes il 28 maggio, e alcune immagini del cantiere di Notre-Dame riprese da Pfeifer durante i lavori di restauro.

tura delle travi lamellari per la copertura. Da quando un grave incendio ha colpito la cattedrale di Notre-Dame, il 15 aprile 2019, sono state completate le fasi più importanti del restauro, tutte le volte distrutte o indebolite sono state ricostruite o consolidate per poi passare alle volte della crociera centrale da ricostruire, così come la guglia di Viollet-leDuc, e ogni giorno artigiani e operai lavorano fianco a fianco nel cuore dell'Ile de la Cité per riportare il monumento al suo antico splendore. Alla riapertura al pubblico della Cattedrale prevista per l’8 dicembre 2024, in occasione della celebrazione dell’Immacolata Concezione, non tutte le operazioni saranno completate. Sono tre gli architetti specializzati in monumenti storici e responsabili del progetto: Philippe Villeneuve, Rémi Fromont e Pascal Prunet con la collaborazione, per le strutture, dell’architetto italiano Carlo Blasi».

Indirettamente ero collegata anche io a questo cantiere pregiatissimo, attraverso un architetto genovese e un caro amico (Gerolamo Stagno), che mi parlava spesso di Notre-Dame e di quanto fosse importante raccontare ogni intervento finalizzato alla sua rinascita…

RIFLESSIONI A MARGINE DELL’APPUNTAMENTO MILANESE

La 28esima edizione di Xylexpo, la biennale internazionale dedicata alle tecnologie per la lavorazione del legno e per l’industria del mobile, ha chiuso i battenti lo scorso 24 maggio con risultati più che soddisfacenti. I dati – validati da IsfCert, Istituto di certificazione dei dati statistici fieristici (www.isfcert.it) – dimostrano la sostanziale tenuta dell’evento, che ha visto 11.339 presenze, di cui il 27% dall’estero. Di queste il 70% è arrivato a Milano dall’Europa, il 18% dall’Asia, il 5% dalle Ameri-

che e un altro 5% dall’Africa. «Dobbiamo ammettere che ci aspettavamo numeri inferiori, alla luce di un tempo certamente complesso per gli eventi fieristici, ma a quanto pare la lunga tradizione di Xylexpo ha dimostrato ancora una volta tutta la propria capacità di attrazione – ha commentato a poche ore dalla chiusura dei cancelli Dario Corbetta, direttore della rassegna –. Anche la scelta di spostarci nella settimana (da martedì a venerdì, abbandonando il sabato) è stata premiante e ha permesso di avere una frequentazione costante, dopo la giornata di avvio, in tutti i giorni della fiera».

Dalle giornate di Xylexpo 2024 –fiera che, ricordiamolo, accoglie solo ed esclusivamente tecnologie e attrezzature per l’industria del mobile e la lavorazione del legno – sono indubbiamente emersi molti spunti di riflessione, a partire dalla necessità di offrire a espositori e visitatori un appuntamento che possa aprire le porte anche verso nuovi orizzonti, un impegno che gli organizzatori si sono già assunti in vista della prossima edizione, anche implementando la piattaforma digitale e offrendo contenuti tutto l’anno con Xylexpo Digital.

Dario Corbetta

Molta l’attenzione sollevata dai temi di “Industria 5.0”, per quanto la mancata definizione degli aspetti attuativi da parte delle autorità italiane non abbia dato quella accelerazione negli ordini che ci si poteva aspettare. Sono stati comunque molti fra gli oltre 270 espositori presenti, di cui il 33% esteri, quanti hanno confermato di avere avuto relazioni di ottimo livello e di avere concluso diverse trattative in fiera. Una nota decisamente positiva viene dalla presenza di Xylexpo on line: dal 24 aprile al 25 maggio i “contatti” sono stati davvero moltissimi (58mila su Facebook, 77mila su Linkedin, 145mila su Instagram e oltre 13mila visualizzazioni su YouTube). Anche Xylexpo Digital ha fatto la sua parte: il canale nel quale sono raccolti molti dei contenuti realizzati per e durante la rassegna hanno richiamato nei soli giorni di fiera oltre 3.200 “spettatori”, numero destinato a crescere in modo esponenziale nelle prossime settimane, dal momento che tutti i contenuti di “Xylexpo Digital” resteranno a disposizione della community “on demand”.

UNA RIFLESSIONE

SUL MONDO DELLE FIERE

Questo il comunicato ufficiale dell'organizzatore. Senza voler entrare nelle differenti considerazioni emerse, quello che, invece, ci è parso più importante è la riflessione sul tema delle fiere messa in campo dai relatori della conferenza stampa d'apertura che ha fornito importanti spunti di riflessione alle aziende del settore.

Primo fra tutto l'esordio di Enrico Aureli, presidente Acimall: «Quest’anno Xylexpo giunge in un momento non particolarmente felice per il nostro settore industriale che viene da sei trimestri consecutivi di flessione degli ordinativi.

Si tratta in parte di un calo fisiologico dovuto alla crescita esponenziale che ha caratterizzato il 2021 e 2022, in parte alle crisi belliche

che purtroppo ben conosciamo e che inevitabilmente influenzano la crescita economica di tutti i settori, e il nostro non fa eccezione. Il 2023 si è tuttavia chiuso positivamente per l’industria italiana, che ha prodotto macchine e utensili per la lavorazione del legno per un totale di oltre 2,6 miliardi di euro, con una quota export pari al 70% del totale.

Tenendo presente che le importazioni sono intorno ai 300 milioni di euro, si ha un risultato positivo della bilancia commerciale di settore superiore a 1,5 miliardi di euro. Un contributo sensibile all’avanzo commerciale del Paese. Venendo a Xylexpo, alla nostra fiera che dal 1968 accompagna e favorisce lo sviluppo e l’internazionalizzazione del settore, quest’anno abbiamo 270 espositori, 87 dei quali provenienti dall’estero, con una superficie espositiva totale netta di circa 13.500 metri quadrati.

Se, per quanto riguarda il numero di espositori, il risultato è analogo a quello della scorsa edizione te-

Enrico Aureli

nutasi nel 2022, relativamente all’area dobbiamo registrare una contrazione. A questo proposito occorre peraltro rilevare come la propensione degli espositori riguardo gli spazi fieristici rifletta sempre l’andamento del settore. Non da ultimo vi è inoltre, indubbiamente, anche una tendenza a interpretare la fiera in modo diverso, con meno macchine esposte e più mezzi multimediali.

Circa i visitatori, il nostro sforzo promozionale e organizzativo è stato intenso e capillare per cercare di avere il maggior numero di operatori italiani ed esteri in linea con le aspettative di tutti gli espositori che hanno compiuto un grande sforzo economico per essere presenti.

A questo riguardo vorrei ringraziare ITA, l’agenzia italiana per il commercio internazionale, per aver organizzato la visita a Xylexpo da parte di 150 operatori da 15 Paesi diversi a suggello della collaborazione decennale che

lega Xylexpo e la nostra associazione Acimall all’agenzia stessa. In ultimo, prima di passare la parola ai nostri illustri ospiti, lasciatemi menzionare un’iniziativa che la nostra fiera ha voluto intraprendere. Un piccolo segnale dell’attenzione che anche noi poniamo verso l’ambiente e la decarbonizzazione.

Tramite l’organizzazione Treedom abbiamo infatti piantato in Puglia 28 alberi. Si tratta di Querqus ilex, quindi lecci. Sono 28 come le edizioni di Xylexpo e la scelta è caduta su una quercia mediterranea in grado di vivere centinaia di anni e di assorbire dall’atmosfera la massima quantità di CO2 possibile

Ogni albero, nel corso della propria vita, infatti assorbe anidride carbonica fissandola nelle proprie parti legnose. Questa attività permette di sottrarre CO2 dall’atmosfera e i suoi effetti sono tanto maggiori, quanto più gli alberi sono messi in condizione di poter

crescere e vivere a lungo. Si stima che gli alberi da noi piantati siano in grado di assorbire nei loro primi dieci anni di vita ben 5,6 tonnellate di CO2. E nel 2026, con la prossima edizione nel pianteremo 29 e così via, in modo da dar vita nel tempo a un grande bosco Xylexpo, bello e utile».

IL VALORE DELLA RICERCA

Nel suo intervento, immediatamente successivo, l’assessore all’università ricerca e innovazione della Regione Lombardia, Alessandro Fermi si è così espresso: «Dal mio punto di vista Xylexpo è l’esempio del DNA italiano, più specificamente del DNA lombardo. Questa fiera premia l’ingegno, l’intelligenza, la capacità di trovare soluzioni, spesso meglio e prima degli altri, e questa è un po’ una nostra caratteristica di italiani: siamo diventati, dal Dopoguerra a oggi, una delle realtà economiche

Alessandro Fermi.

più importanti pur non avendo petrolio né materie prime da esportare ma solo grazie alla capacità di muovere le mani e la testa in maniera straordinaria. Questa è una fiera cosmopolita in cui sono presenti tanti espositori internazionali e io credo che se l’Italia fosse messa nelle condizioni di battersi ad armi pari rispetto all’innovazione e alla ricerca non avrebbe concorrenti. Dico, da esponente di una Pubblica Amministrazione, che non c’è settore importante in cui Regione Lombardia nel campo dell’innovazione e della ricerca non abbiamo impegnato grandi risorse. Tuttavia, anche solo come Regione Lombardia, non abbiamo brillato particolarmente nei confronti di altre Regioni europee con cui siamo in competizione e, dunque, abbiamo la necessità di invertire questa tendenza. La notizia positiva che posso dare è che nella prossima programmazione europea che si spalmerà nei prossimi sette anni, sono riuscito a far capire alla mia controparte che noi dobbiamo investire in queste direzioni con fondi per le piccole e medie imprese perché continuino a crescere in questa direzione, dunque aver raddoppiato i fondi che saranno messi a disposizione, questo finalmente è un risultato importante. Considerata la capacità italiana e lombarda di muoverci in questa direzione, se riusciamo a farlo potremo ottenere risultati straordinari. Questa è una manifestazione che, nel tessuto lombardo, ha una serie di contenuti altrettanto straordinari a partire dal mobile e dall’arredo. Abbiamo dei problemi con cui dob-

biamo necessariamente fare i conti, come quello del personale di cui tutti stiamo soffrendo per mille ragioni, anche culturali: per questo uno dei principali ambiti su cui vale la pena di investire è stimolare in ottica di orientamento i ragazzi, le famiglie, le scuole per far capire come la formazione professionale sia fondamentale per le aziende del tessuto professionale lombardo, come in Germania, dove funziona così da anni.

Il disallineamento tra quello che cerca il mercato del lavoro e quello che viene imparato sui banchi di scuola negli ultimi vent’anni ci è costato quasi quindici punti di competitività nei confronti della Germania. Oggi dobbiamo velocemente recuperare anche tenendo conto del calo demografico che inizia ad affacciarsi sugli anni lavorativi. Stiamo anche cercando di recuperare manodopera dall’estero ma è un lavoro impegnativo. Dobbiamo comunque capire e far capire che se vogliamo man-

tenere un settore straordinario come questo, che ha espositori di altissimo livello pur essendo una nicchia importante al servizio di un settore fondamentale per la nostra Regione e per la nostra Italia, dobbiamo investire ancora. Come Italia possiamo vincere la sfida globale solamente con la qualità che è la nostra arma più forte ma che non deve essere data per scontata ma deve essere coltivata per trovare soluzioni tecnologiche sempre all’avanguardia. Per questo sono necessarie grandi risorse pubbliche per supportare questo settore, risorse che avremo nei prossimi sette anni e che spero possano portare sollievo alle aziende che saranno impegnate in importanti investimenti». L’intervento successivo è stato quello del vicepresidente di Confindustria Maurizio Marchesin: «Voglio prima portarvi un po’ di numeri che riguardano il primo trimestre dell’anno in corso, questi

Maurizio Marchesin.

numeri (maggio 2024) danno un’immagine in chiaro scuro: una crescita del PIL del 3% sul trimestre, trainato dai servizi, in particolare dal turismo, una crescita dell’export, mentre l’inflazione italiana rimane bassa. La cattiva notizia è che il sentiment sia delle imprese sia dei consumatori è pessimistico e questo fa prevedere una prospettiva di calo dei consumi, legata anche al permanere di alti tassi d’interesse. Questo è lo scenario a cui ormai siamo abituati da tempo, uno scenario difficile. Per dare delle risposte io parto sempre dalla ricerca di quello che siamo noi nel mondo: noi siamo quelli che presidiano le nicchie, non solo nella moda, nel food e nei settori per cui siamo conosciuti ma anche nel mondo delle macchine, noi siamo quelli che fanno le cose “speciali”, le cose che gli altri non sanno fare o che non possono fare, proprio per questo abbiamo bisogno di una struttura che ci consenta di restare a questo livello. Quindi brevemente vi parlerò di due temi: uno è il fatto che anche dal punto di vista dell’associazionismo bisogna adeguarsi a questa realtà, come è vero che le nostre aziende si sono strutturate per affrontare il mondo lo stesso deve essere per le associazioni, proprio per questo abbiamo sviluppato un progetto che chiameremo provvisoriamente “industria macchine”, il nome importa poco, quello che importa sono le basi di quello che vogliamo fare: sono sostanzialmente tre aspetti –uno politico, uno settoriale, uno dei servizi – quello politico riguarda soprattutto l’attività di

lobby, oggi è la nostra associazione nazionale che opera nei confronti dei nostri decisori nazionali. Io ho affrontato come imprenditore ma soprattutto come Confindustria il tema europeo degli imballaggi e vi garantisco che chi sta dall’altra parte percepisce molto bene la dimensione dei propri interlocutori: un interlocutore forte è estremamente importante, dunque c’è un aspetto decisamente politico che questo nuovo soggetto dovrebbe svolgere in maniera adeguata dandoci rappresentanza come mondo macchine.

Forse l’aspetto settoriale è quello della rilevanza della singola associazione, perché ci sono delle particolarità, come le fiere e altri aspetti che, giustamente, devono rimanere a livello strategico per il bene dell’associazione, e così rimarranno. L’aspetto dei servizi deve essere incrementato e devono essere adeguate le dimensioni delle associazioni.

Questa è la nostra idea di quello che noi vorremmo fare.

Il secondo tema è quello degli investimenti: in un momento come questo, tassi alti e incertezza del futuro, si richiedono strumenti che riattivino non solo la ricerca e lo sviluppo ma anche e soprattutto le risorse: vi parlerò per questo di questo nuovo strumento che si chiama 5.0 che sta diventando una specie di favola visto che ci è stato promesso da novembre dello scorso anno e i decreti non ci sono. Questo provvedimento ha degli aspetti decisamente positivi: intanto la massa è importante con circa 13 miliardi messi a disposizione, c’è poi il fatto che si riesca a coniugare ambiente e digitale, quindi impegnarsi a far andare di pari passo queste due realtà che sono essenziali per le nostre imprese. Ci sono però anche tanti difetti: il difetto maggiore sono i tempi estremamente ristretti, pensiamo anche che il decreto attuativo dev’essere “di concerto”,

quindi deve fare il giro dei ministeri e delle ragionerie e questo richiederebbe di arrivare a fine giugno. Abbiamo quindi per l’applicazione uno spazio di un anno e mezzo, (ribadisco che il 4.0 esiste ancora) poco tempo perché il 5.0 è legato al PNRR e, quindi, i tempi sono strettissimi, e deve essere rendicontato per quanto riguarda le piccole imprese nel giugno 2026 all’Europa.

Vi spiego brevemente come funziona: il primo pilastro è la tabella 4.0 sia per i macchinari sia per il software, si parte dall’acquisizione di un macchinario, però per il 5.0 bisogna fare una perizia che dimostri un risparmio energetico sulla produzione di quel certo processo, poi ci sono vari step che vanno rendicontati dopo essersi iscritti alla piattaforma (è chiaro che il MEF dopo essere stato bruciato dal Superbonus 110% voglia tenere sotto controllo i fondi), ci si iscrive, si fa l’investimento e una seconda relazione che dimostra

che c’è stato risparmio, si arriva al marzo 2027.

Il secondo pilastro è l’autoproduzione di energia solare: purtroppo anche nel caso di questo pilastro, cercando di fare una cosa giusta, finiremo in un ‘bottle neck’ di mercato, perché gli incentivi di primo livello sono solo per i pannelli prodotti in Italia e gli altri due livelli sono per quelli prodotti in Germania da società che hanno chiuso perché in perdita.

Il terzo pilastro prevede la formazione fino a un massimo del 10%.

Le difficoltà dunque ci sono e queste direttive possono rendere il 5.0 più difficilmente fruibile rispetto al 4.0.

Ultimo tema è quello importantissimo della competitività europea: persino il Fondo monetario internazionale è preoccupato per la competitività europea, valutando che noi abbiamo una produttività estremamente più bassa rispetto a quella americana: questo è un tema che la prossima Commis-

sione Europea dovrà affrontare nel prossimo futuro, perché noi rischiamo già di essere l’area economicamente più debole rispetto a quelle cinese e americana e se la competitività regredisce abbiamo un problema serissimo. Cerchiamo quindi di portare avanti una riflessione su questi temi, senza trascurare il voto di ognuno di noi e l’attività delle associazioni di categoria, tenendo conto che ormai le grandi scelte di politica industriale si operano in Europa». È Maurizio Forte, direttore centrale per i settori dell’export ICEAgenzia, a prendere la parola per l’intervento successivo: «Xylexpo è una manifestazione storica e storica è anche la collaborazione che esiste nel settore della tecnologia tra le associazioni e l’ICEAgenzia. Il presidente Marchesin ricordava che l’Italia è ai primi posti in oltre mille nicchie globali su cinquemila esistenti e questo accade anche nel settore delle

Maurizio Forte.

macchine per la lavorazione del legno. Ovviamente per essere leader servono le imprese, servono tante misure che sia l’assessore sia il vicepresidente hanno ricordato e serve, ovviamente, l’export, e l’ICE, assieme all’Acimall, cerca di essere costantemente vicina al settore.

Non contenti dell’attività in corso, abbiamo un programma 2024-25 particolarmente ricco: a prescindere dall’appuntamento di Xylexpo, stiamo definendo, proprio in queste ore, il programma che nasce dalla sintesi delle proposte avanzate dagli associati, sono proposte molto interessanti, con una visione strategica di grande respiro e attenzione per i Balcani e per l’Africa che sono due aree fondamentali nelle politiche internazionali del nostro Paese, c’è poi l’India che cresce molto. In queste aree saremo presenti perché la leadership si mantiene diversificando molto l’export che oggi è concentrato su alcuni mercati fondamentali, però ce ne sono altri 120-130 che ci aspettano per crescere e per arrivare assieme dove non siamo ancora arrivati.

Risultati che vogliamo raggiungere anche grazie alla collaborazione con FieraMilano che ci accompagna in tante iniziative con un diverso ruolo ma sempre molto vicino alle imprese».

Ci riporta più vicino al tema delle macchine da legno l’intervento di Luigi De Vito, presidente di Eumabois, la federazione europea di settore: «Xylexpo, dagli interventi che abbiamo ascoltato, si conferma come un evento a livello internazionale, così come le fiere, lo dico come presidente di Eumabois, si confermano come uno strumento fortissimo a livello internazionale, un modello che pure deve ripensarsi come si stanno ripensando altri modelli di business e su questo Eumabois può dare un grande contributo portando sia l’esperienza italiana ed europea ma anche quella globale. Ma restando a livello europeo voglio ricordare qualche numero: Eumabois raccoglie circa seicento

aziende con una forza lavoro totale di trentacinquemila persone per un fatturato di sette bilioni, è un’associazione che vale circa il 50% del business globale. Tutto questo è un grande orgoglio ma anche una grande responsabilità mentre il mondo intero ci vede come faro e come benchmarch tecnologico al quale poter ambire. L’importanza di Xylexpo io la vedrei a livello europeo e non solo concentrata a livello nazionale ma come un punto di riferimento per il mercato mediterraneo, per l’Africa e per i Balcani ai quali dobbiamo rivolgerci in qualità di partner, e questo è condiviso dalle aziende italiane ed europee.

Nel mio intervento l’oggi è un elemento fondamentale ed è caratterizzato da cicli ricorrenti alle cui offensive abbiamo imparato a reagire in maniera più rapida ed efficace rispetto al passato. Quello che è emerso da queste dinamiche è l’importanza del settore manufatturiero: abbiamo vissuto due anni estremamente rilevanti che ci hanno visti protagonisti sia nella crescita interna sia nelle dinamiche esterne. Il mondo ha dato una nuova centralità al settore manufatturiero.

In secondo luogo il domani: le sfide che stiamo vivendo a livello nazionale ma anche a livello internazionale sono sfide uniche che devono invitare il mondo manufatturiero a ripensarsi su linee che vedono l’automazione, il mondo della servitizzazione e il mondo della sostenibilità come elementi fondamentali e questi elementi vengono interpretati (ed Eumabois sta lavorando in questa direzione)

Luigi De Vito.

in termini di produttività e di riduzione di tutto ciò che serve per creare il manufatto, allora avremo un modello competitivo nei confronti del resto del mondo. Sono elementi che domani saranno altrettanti campi di business per cui oggi stiamo facendo le prove generali. Gli imprenditori e le aziende sono protagoniste. All’interno di questa dinamica si è parlato dell’elemento umano, il capitale umano, le persone: vorrei ricordare che il 2023 e il 2024 sono stati a livello europeo “Years of the skills”, un concetto fondamentale, perché capitale umano vuol dire: capacità, conoscenza, mantenimento della conoscenza e investimento. Anche qui Eumabois sta operando attraverso il mondo fieristico la sua parte: pensiamo all’India che sta facendo un cammino importante.

Un ultimo punto, altrettanto importante, è il concetto della sfida insieme: giocare una partita tra

imprese a livello nazionale e tra Paesi a livello internazionale, è una sfida molto importante. Cito due progetti: la creazione di una piattaforma unica in grado di connettere tutte le macchine dei produttori europei, creando una nuova modalità di competere nella collaborazione. Un altro progetto importante è stato quello che si chiama IOT to manifacturing, cioè la capacità di far comunicare oggetti nelle macchine. Questo è la vera sostenibilità e digitalizzazione, lavorare insieme per un obiettivo comune».

Prima del taglio del nastro, l’intervento del vicedirettore di Fieramilano s.p.a. Roberto Foresti: «Il tema della sostenibilità per la nostra azienda è un tema fondamentale che abbiamo indicato in tutti gli investimenti che abbiamo inserito nel piano industriale che riguardano Fieramilano dal 2024 al 2027: voi siete il campus più grande d’Europa per quello che riguarda le energie rinnovabili nel

senso che sopra ognuno dei padiglioni ci sono celle solari per circa 350mila metri quadrati e questo ci permette di alimentare più del 30% di ogni singola attività che avviene in questo quartiere. Producendola in maniera autonoma, senza consumi aggiuntivi.

Un secondo aspetto è che tutte le attività che voi vedete all’interno dalle operation ai processi di marketing vengono svolti attraverso il meccanismo di ESG. Un tema che ci accomuna alle aziende ospiti è quello dell’innovazione: Fieramilano è una piattaforma per l’innovazione, innovazione vuol dire operare in modalità digitale e questo è un campus dove possono avvenire operazioni digitali per fare in modo che la nuova modalità produttiva abbia sempre un impatto digitale sia dal punto di vista digitale sia dal punto di vista tradizionale sia dal punto di vista dell’Intelligenza Artificiale non solo applicata alle macchine ma applicata anche al ciclo dei servizi».

Roberto Foresti.

XYLEXPO AND SURROUNDINGS

Many points for reflection have undoubtedly emerged from the days of Xylexpo 2024 exhibition, which can also open doors towards new horizons, a commitment that the organizers have already undertaken in view of the next edition. A first response to these food for thought was the founding of Confindustria Macchine . The decision of the members of Acimall, the Confindustria organization that represents Italian producers of technologies for the wood sector and the furniture industry, to create a new associative body is undoubtedly the most significant element of the general assembly held last 3 June in Baggiovara (Modena) at the headquarters of the "sister" associations Acimac and Ucima. A choice that is certainly not random, the first step towards a new project that will allow Acimall to offer new services and above all a new vision to its members. The assembly in fact unanimously approved the proposal of the board of directors to proceed with the process for the creation of the Confindustria Federation of Ceramic, Wood, Plastic and Rubber, Packaging and Packaging Machines, an organization that will allow to bring not only Confindustria but also in the political and economic life of the country a stronger representation, a subject that will represent some-

thing like 1300 companies that employ 70 thousand workers for a total turnover of 19 billion euros, of which over 75% thanks to exports, with an important contribution to the Italian trade balance.

UNITI SI VINCE: NASCE CONFINDUSTRIA MACCHINE

Una prima risposta a questi spunti di riflessione è stata quella della nascita di Confindustria Macchine . La decisione degli associati di Acimall, la realtà confindustriale che rappresenta i produttori italiani di tecnologie per il settore del legno e l’industria del mobile, di dare vita a un nuovo organismo associativo è indubbiamente l’elemento più significativo della assemblea generale svoltasi lo scorso lunedì 3 giugno a Baggiovara (Modena) presso la sede delle associazioni “consorelle” Acimac e Ucima. Una scelta certamente non casuale, il

primo passo verso un nuovo progetto che permetterà ad Acimall di proporre nuovi servizi e soprattutto una nuova visione ai propri associati.

L’assemblea ha infatti approvato all’unanimità la proposta del consiglio direttivo di procedere nell’iter per la creazione di Federazione Confindustria Macchine per ceramica, legno, plastica e gomma, imballaggio e confezionamento , una organizzazione che permetterà di portare non solo in Confindustria ma anche nella vita politica ed economica del Paese una rappresentanza più forte, un soggetto che rappresenterà qualcosa come 1.300 aziende che danno lavoro a 70mila addetti per un fatturato complessivo di 19

We are talking about an aggregation that will offer further services, consultancy and training to companies belonging to Acimall, Acimac (ceramic technologies), Amaplast (plastic machinery) and Ucima (packaging technologies), the four Confindustria associations that today they joined the project.

“It is time to make new choices that allow manufacturers of capital goods to face an increasingly competitive market with sharper weapons”, commented the president of Acimall Enrico Aureli, one of the first supporters of this ambitious project.

“The partnership with Acimac, Amaplast and Ucima –to which we expect other entities from the Federmacchine galaxy to be added soon, of which we remain convinced allies – will allow us to express our positions even more strongly in an increasingly global scenario, in which the challenge with the offer of China and other emerging countries will have to be faced with rules that apply to everyone. Not only that: together we will be able to provide broader answers to the challenging issue of the ecological transition of our businesses and to the thousand new topics that entrepreneurs must face in a world characterized by increasingly complex challenges".

miliardi di euro, di cui oltre il 75% grazie all’esportazione, con un importante contributo alla bilancia commerciale italiana. Stiamo parlando di una aggregazione che offrirà ulteriori servizi, consulenza e formazione alle aziende aderenti ad Acimall, Acimac (tecnologie per la ceramica), Amaplast (macchine per la plastica) e Ucima (tecnologie per l’imballaggio), le quattro associazioni confindustriali che a oggi hanno aderito al progetto. « È tempo di fare scelte nuove e che permettano ai costruttori di beni strumentali di affrontare un mercato sempre più competitivo con armi più affilate », ha commentato il presidente di Acimall Enrico Aureli, fra i primi soste-

nitori di questo ambizioso progetto. «La partnership con Acimac, Amaplast e Ucima – alle quali contiamo si possano aggiungere presto altre realtà della galassia Federmacchine, di cui restiamo convinti alleati – ci permetterà di esprimere in modo ancora più forte le nostre posizioni in uno scenario sempre più globale, nel quale la sfida con l’offerta cinese e di altri Paesi emergenti dovrà essere affrontata con regole che valgano per tutti. Non solo: insieme potremo dare risposte di più ampio respiro alla sfidante tematica della transizione ecologica delle nostre imprese e ai mille nuovi argomenti che gli imprenditori devono affrontare in un mondo caratterizzato da sfide sempre più complesse».

I pinocchi dell'artista Pietro Arnoldi (presente a Xylexpo 2024) a cui dedicheremo un articolo sul prossimo numero.

DAL BOSTRICO AL DESIGN

“INCASTREE”, IL PROGETTO CHE IN TRENTINO TRASFORMA IL LEGNO COLPITO DAL BOSTRICO IN DESIGN ECOSOSTENIBILE, È STATO PRESENTATO LO SCORSO 30 MAGGIO AL MUSE - MUSEO DELLE SCIENZE DI TRENTO E REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON PEFC ITALIA, ASSOCIAZIONE ARTIGIANI CONFARTIGIANATO TRENTINO E 5 AZIENDE LOCALI DEL SETTORE LEGNO-ARREDO COINVOLGENDO GLI STUDENTI DELL’ENAIP DI TESERO.

Il progetto, guidato dall’architetto Giorgio Caporaso e realizzato in collaborazione con PEFC Italia, Associazione Artigiani Confartigianato Trentino e 5 aziende locali del settore legno-arredo, ha coinvolto gli studenti dell’ENAIP di Tesero, in provincia di Trento, nella produzione di 5 oggetti di design circolare.

Gli elementi di arredo ecosostenibili sono stati realizzati utilizzando il legname recuperato dalle piante attaccate dal bostrico in seguito alla disastrosa tempesta Vaia del 2018.

Un laboratorio scolastico che trasforma il legname recuperato dalle piante attaccate dal coleottero bostrico in prodotti di design e arredamento ecosostenibile: è “IncasTree. Il design per il legno: dalla scuola alle aziende”, ideato dall’architetto e designer Giorgio Caporaso – art director PEFC Italia – per l’Istituto Scolastico ENAIP di Tesero, prima scuola certificata PEFC in Italia e nel mondo. Il progetto, presen-

tato in occasione della conferenza stampa svoltasi il 30 maggio presso il MUSE - Museo delle Scienze di Trento, è stato realizzato con la collaborazione di PEFC Italia, ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino e di alcune aziende locali del settore legno-arredo: Fiemme Tremila-Defrancesco Arredamenti, Corazzolla, Matika Wood, Zadra Interni, Giemme Arredamenti

Gli studenti di Tesero, guidati dall’arch. Caporaso e insieme alle aziende partner hanno realizzato 5 prototipi di design circolare e arredamento ecosostenibile – le librerie “Putrella” e “Mattoni New” (versione rivisitata del sistema

Mattoni di Caporaso), “Bosco” una rivisitazione della sedia Forest Chair, la panchina modulare “Foglie” e il paravento “Small Bricks” –, progettati da Caporaso nati con l’intento di veicolare un forte messaggio di valorizzazione del territorio e delle sue foreste certificate PEFC per la loro gestione sostenibile, prevedendo anche il riutilizzo del legname recuperato dall’attacco del coleottero

bostrico, che ha arrecato alle foreste dolomitiche ulteriori danni dopo quelli già registrati per via della tempesta Vaia del 2018. Una rete sinergica tra scuola e mondo del lavoro che ha saputo sintonizzarsi sia con le esigenze del mercato che con quelle del territorio, valorizzando anche la Filiera Solidale PEFC che promuove l’acquisto a prezzo “equo” del legname recuperato dagli schianti, disincentivando l’utilizzo di legname

d’importazione e sostenendo la rinascita delle foreste danneggiate. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna di sensibilizzazione Forests Are Home che, ideata da PEFC International, promuove un approvvigionamento sostenibile nel settore arredo coinvolgendo tutti gli attori della filiera – creazione, progettazione e costruzione di mobili – alla ricerca di un nuovo modo di produrre in maniera sostenibile.

DALLA LIBRERIA AL PARAVENTO: GLI OGGETTI DI “CIRCULAR DESIGN” CREATI DAGLI STUDENTI DELL’ENAIP DI TESERO

Per “IncasTree” Giorgio Caporaso, tra i precursori del circular design, ha posto la sostenibilità alla base del processo creativo e produttivo, valorizzando nel design dei prodotti aspetti come la modularità, la componibilità, la multifunzionalità, la riparabilità, la trasformabilità, la durevolezza, la disassemblabilità e la riciclabilità a fine vita.

I 5 oggetti d’arredo, la cui materia prima è appunto il legno – incluso quello bostricato – proveniente da foreste certificate PEFC, sono così stati ideati a partire dal “Manifesto del design circolare” di Caporaso: su base modulare e componibile per consentirne trasportabilità e riparabilità in caso di usura ma anche per essere riadattati per allungarne il loro ciclo di vita, nel pieno rispetto del paradigma della circolarità, e poter infine essere facilmente disassemblati per un corretto smaltimento differenziato a fine ciclo.

Sono così stati creati i 5 prototipi dei complementi di arredo dei progetti dell’arch. Caporaso: ogni elemento di ecodesign è accompagnato da un’etichetta con lo storytelling del prodotto e della foresta da cui proviene il materiale con cui è stato realizzato.

● La libreria Putrella, il cui legno proviene dalle foreste di Abete rosso della catena del Lagorai, ha permesso agli studenti, supportati dalle aziende Fiemme Tremila-Defrancesco Arredamenti, di mescolare innovazione e tradizione: le mensole sono realizzate con le tavole triplostrato® di Fiemme Tremila e il trattamento applicato al prodotto è fatto con il sistema Fiemme Tremila Bioplus, una miscela di oltre 50 sostanze naturali e vegetali che ridonano alla materia prima la linfa vitale, proteggendola e permettendole di emanare sostanze benefiche nell’aria.

● La libreria New Mattoni, realizzata con il legno proveniente dal legno di Abete rosso azzurrato dei boschi di proprietà della Magnifica Comunità di Fiemme, è una versione rivisitata e riprogettata dall’architetto Caporaso del suo

sistema di moduli sovrapponibili Mattoni, che gli studenti hanno riprodotto con il supporto dei falegnami di Giemme Arredamenti

● La seduta Bosco, rivisitazione da parte dell’arch. Caporaso della sua “poltrona Foresta” facente parte del “salotto forestale” ideato per la campagna del PEFC “Forests are home”, è stata realizzata dagli studenti e da Matika Wood con legno proveniente dalla Foresta di Paneveggio, i cui Abeti rossi vengono utilizzati per la costruzione di strumenti musicali: non a caso, la sedia ricorda proprio gli spartiti musicali. Inoltre, è pensata per farsi avvolgere dalla sostenibilità a tutto tondo: Lensing AG ha fornito il tessuto Tencel™ Lyocell che contiene la fibra cellulosica a base legno proveniente da foreste certificate. Il tessuto è stato prodotto da Cotoni di Sondrio con la mista 52% Tencel™ Lyocell e 48% lino – entrambe fibre biodegradabili.

● La panchina modulare Foglie è stata realizzata con legno proveniente dal Passo Lavazè: cresciuto per anni e abbattuto dalla tempesta Vaia, l’albero rivive in questo oggetto portando un pezzo di bosco nelle case. L’azienda Zadra ha riprodotto il pensiero e il progetto dell’architetto Caporaso insegnando agli studenti come far rivivere un albero sotto nuova forma.

● Realizzato dagli studenti insieme all’azienda Corazzolla con legno di un albero della Val di Cembra, il paravento Small Bricks è un oggetto pensato e progettato dall’arch. Caporaso per essere molteplice e versatile: da quinta cieca a paravento vedo non vedo, a parete espositiva grazie a pannelli mobili personalizzabili. Con le sue componenti, il paravento può muoversi sinuosamente proprio come le fronde di un albero al vento.

L’obiettivo del progetto “Inca-

sTree” è sperimentare le tecnologie digitali coniugandole con i saperi artigianali autoctoni, in una logica produttiva che avvicina le aziende locali al consumatore finale grazie a creazioni customizzate e dettagli che rappresentano un vero e proprio storytelling del territorio e delle sue foreste. Oltre a incentivare l’aspetto circolare, il progetto intende infatti stimolare un turismo consapevole e rigenerativo: visitando le foreste di provenienza si può prendere confidenza con le buone pratiche legate alla certificazione, che ne garantisce la gestione sostenibile e legale contrastando attività illecite e dando valore all’economia locale.

“IncasTree” adotta un vero e proprio modello di circular economy network tra i diversi attori della filiera, con la mission di abituare i consumatori a cercare l’etichetta di legno proveniente da foreste certificate, come ad esempio PEFC.

«Con IncasTree abbiamo dato il via a un progetto pilota in cui la scuola diventa il veicolo che consente di coinvolgere la filiera, creando una sperimentazione per una rete del design che combina l’idea, il suo sviluppo, la prototipazione, la scelta e studio della materia prima e la realizzazione in rete – spiega l’architetto Giorgio Caporaso, ideatore di “IncasTree” e art director di PEFC Italia –. L’intento è proporre sempre più delle linee di arredo e di complementi contemporanei nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale che arrivino a coinvolgere anche l’utilizzatore finale.

I prodotti ecologici andrebbero del resto sempre raccontati per incoraggiare pratiche di economia circolare e promuovere l’utilizzo di materiali sostenibili come il legno certificato PEFC. Il legno è un materiale sostenibile e riciclabile, che consente lavorazioni rispettose dell’ambiente e, una volta dismesso, ritorna integralmente nel ciclo della natura».

«La scuola deve essere il luogo dove crescere giovani menti pronte ad affrontare le sfide di domani.

Per creare artigiani capaci di reagire e trovare soluzioni sempre nuove non c’è miglior palestra della realtà e la trasmissione di saperi e maestranze da parte di aziende di eccellenza.

Legno e territorio sono un binomio indissolubile: la scuola deve essere un luogo dove l’esperienza viene trasmessa ai giovani, dove i prodotti riflettono il territorio portando in sé il valore della filiera e dei luoghi – spiega Dino Moser, Direttore del Centro di Formazione Professionale Enaip di Tesero –

In questo progetto gli studenti hanno cercato materiali capaci di parlare, legni che sapessero raccontare la storia del bosco dal quale sono arrivati e delle sapienti mani che possono valorizzarli. Sono la conoscenza e la collaborazione strumenti utili per educare al cambiamento».

«L'impegno costante nel favorire l'implementazione di un sistema sempre più integrato tra mondo della scuola e mondo dell'impresa – ha dichiarato Andrea De Zordo, presidente dell'Associazione Artigiani Confartigianato Trentino –

rappresenta una delle priorità del mio mandato. E questo progetto mi rende particolarmente orgoglioso non solo perché ha dimostrato che una collaborazione davvero efficace, efficiente e dinamica tra scuola e impresa è possibile, raggiungendo anche, come in questo caso, livelli di vera eccellenza, ma anche perché ci ricorda ancora una volta quanto questo asset rappresenti la formula vincente per dominare le sfide, come la carenza di forza lavoro qualificata o l'opportunità di valorizzare la figura dell'artigiano, che siamo chiamati ad affrontare».

FROM BOSTRIC TO DESIGN

“INCASTREE”, THE PROJECT THAT IN TRENTINO TRANSFORMS WOOD AFFECTED BY THE BARK BEETLE INTO ECO-SUSTAINABLE DESIGN, WAS PRESENTED LAST MAY 30TH AT MUSE - SCIENCE MUSEUM OF TRENTO AND CREATED IN COLLABORATION WITH PEFC ITALIA, ASSOCIAZIONE ARTIGIANI CONFARTIGIANATO TRENTINO AND 5 LOCAL COMPANIES OF THE WOOD-FURNITURE SECTOR INVOLVING THE STUDENTS OF ENAIP OF TESERO.

The project, led by the architect Giorgio Caporaso and carried out in collaboration with PEFC Italia, the Artisans Association Confartigianato Trentino and 5 local companies in the woodfurniture sector, involved the students of the ENAIP of Tesero, in the province of Trento, in the production of 5 circular design objects. The eco-sustainable furnishing elements were created using wood recovered from plants attacked by the bark beetle following the disastrous Vaia storm in 2018. A school laboratory that transforms wood recovered from plants attacked by bark beetle in eco-sustainable design and furniture products: it is “IncasTree.

The design for wood: from schools to companies", conceived by the architect and designer Giorgio Caporasoart director PEFC Italia – for the ENAIP School Institute of Tesero, the first certified school PEFC in Italy and around the world. The project, presented at the press conference which

took place on May 30th at the MUSEScience Museum of Trento, was created with the collaboration with PEFC Italia, a body promoting the certification of good management of forestry heritage, of the Confartigianato Trentino Artisans Association and of some local companies in the wood-furniture sector: Fiemme Tremila-Defrancesco Arredamenti, Corazzolla, Matika Wood, Zadra Interni, Giemme Arredamenti.

The students of Tesero, led by the architect. Caporaso and together with partner companies have created 5 prototypes of circular design and ecosustainable furniture - the "Putrella" bookcases and “Mattoni New” (revisited version of the Mattoni di Caporaso system), “Bosco” one reinterpretation of the Forest Chair, the “Foglie” modular bench and the Small Bricks screen –, designed by Caporaso born with the intention of conveying a strong message of valorisation of the territory and its PEFC certified forests

PEFC Italia

PEFC Italia è un’associazione senza fini di lucro che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. Il PEFC è un’iniziativa internazionale basata su una larga intesa delle parti interessate all’implementazione della gestione forestale sostenibile a livello nazionale e regionale. Partecipano allo sviluppo del PEFC i rappresentanti dei proprietari forestali e dei pioppeti, organizzazioni ambientaliste, dei consumatori finali, degli utilizzatori, dei liberi professionisti, della ricerca, del mondo dell’industria del legno e dell’arti-

for their sustainable management, providing also the reuse of wood recovered from the attack of the bark beetle, which has caused further damage to the Dolomite forests after that already recorded due to the Vaia storm of 2018. A synergistic network between school and the world of work that was able to tune in both with the needs of the market and those of the territory, also enhancing the PEFC Solidarity Supply Chain which promotes the purchase of wood recovered from farmers at a "fair" price crashes, discouraging the use of imported wood and supporting the rebirth of damaged forests.

The initiative is part of the Forests Are Home awareness campaign which, created by PEFC International, it promotes sustainable sourcing in the sector furniture involving all the players in the supply chain - creation, design and construction of furniture –looking for a new way of producing sustainably.

gianato. Tra i suoi obiettivi si segnala quello di migliorare l'immagine della selvicoltura e della filiera foresta–legno-carta, fornendo di fatto uno strumento di mercato che consenta di commercializzare legno, carta e prodotti della foresta derivanti da boschi e impianti gestiti in modo sostenibile.

ENAIP

Il Centro di Formazione Professionale ENAIP di Tesero è l'unico C.F.P. della Val di Fiemme. Opera nel settore Legno a partire dall'anno formativo 2003 - 2004 e ha instaurato un saldo rapporto con l’associazione Artigiani di Trento e le numerose aziende di settore distribuite sul territorio Trentino, essendo l’utenza prove-

niente anche da fuori regione. Organizza percorsi triennali di qualifica professionale e un quarto anno specifico: il percorso si struttura in un biennio comune per operatori del Legno e un terzo e quarto anno con relative qualifiche nel settore dell’Arredo oppure delle prime lavorazioni e imballaggi.

L’operatore del Legno è un Artigiano in grado di produrre manufatti in legno su misura o su piccole serie realizzando progetti esecutivi utilizzando software specifici che in laboratorio lo accompagnano alla realizzazione. È un professionista che cura tutte le fasi di lavorazione verificando la qualità e la corrispondenza. Il suo intento è quello di valorizzare la filiera attraverso la passione e la conoscenza dei materiali e delle tecnologie. Nel 2017 il CFP ENAIP di Tesero è la prima scuola al mondo a ottenere la certificazione di Catena di Custodia PEFC. La scuola crea arredi certificati utilizzando un sistema di tracciabilità dei prodotti legnosi all’interno del proprio processo di produzione: il legno acquistato dal Centro non solo è locale ma proveniente da foreste certificate PEFC.

Associazione Artigiani

Confartigianato Trentino

Associazione Artigiani Confartigianato Trentino nasce nel 1946, sulla spinta di un gruppo di imprenditori visionari che aveva compreso l’importanza di fare rete.

Lo scopo dell'Associazione, presente sul territorio trentino con 17 sedi, è sostenere e valorizzare l'artigianato in tutte le sue sfaccettature, farlo conoscere meglio, soprattutto ai giovani, rappresentarlo di fronte alle Istituzioni, stare al fianco delle imprese associate per farle crescere, aiutarle ad affrontare le sfide e a cogliere le opportunità che il contesto socio-economico offre. Tra le priorità strategiche, il rafforzamento dei rapporti scuola-lavoro per formare giovani competenti e motivati a inserirsi nel mondo artigiano, garantendo continuità alle imprese e al patrimonio di saperi di cui sono portatrici. Attualmente sono più di 9000 le imprese associate, distribuite sul territo-

rio provinciale e afferenti a oltre 40 diverse categorie. Fanno parte dell'Associazione anche due Movimenti: Il Movimento Donne Impresa Confartigianato Trentino e il Gruppo Giovani Imprenditori Artigiani.

Giorgio Caporaso

L'architetto e designer Giorgio Caporaso, ideatore del progetto “IncasTree” che ha diretto e coordinato, è tra i precursori dell’ecodesign. Dagli inizi degli anni 2000 per Lessmore, di cui è chief designer e direttore artistico, ha creato la Ecodesign Collection un'intera linea di prodotti in cartone 100% riciclabile.

La sostenibilità dei suoi progetti abbraccia l’intera creazione dell'oggetto che tiene conto di aspetti come la modularità, la componibilità, la multifunzionalità, la riparabilità, la trasformabilità, la durevolezza, la disassemblabilità e la riciclabilità a fine vita. Le sue opere sono state esposte in importanti mostre, fiere, rassegne nazionali e internazionali a Milano, Venezia, Roma, Londra, Lubiana, Colonia, Mosca, Parigi, New York, Rio de Janeiro, Dubai e in sedi prestigiose quali la Triennale di Milano, Museo Diocesano di Milano, la Biennale internazionale di Architettura di Venezia, il Museo Nazionale Belle Arti di Rio de Janeiro. Vari e importanti i riconoscimenti e i premi ricevuti durante la sua carriera tra cui la Menzione d’Onore al “XVIII Compasso d’Oro” e la Menzione d’Onore alla “XVI Biennale BIO16” di Lubiana. Ha ricevuto il Top Design of the Year Award, la Menzione d’Onore ed è stato inserito nell’albo d’Oro del Design di GrandDesignEtico dell’associazione culturale Plana. Dal 2022 è Art Director di PEFC Italia. Per promuovere la campagna Forest are Home ha ideato e progettato la Collezione Foresta un “salotto” sostenibile realizzato in legno di provenienza certificata. È Vicedelegato e Coordinatore della Commissione di selezione ADI Design Index di ADI Lombardia e Coordinatore della Commissione Design, Economia Circolare e internazionalizzazione dell'Ordine degli Architetti di Varese.

STORIE DI LEGNO: DAL RIUSO AL DESIGN

PROCLAMATI IN TRIENNALE A MILANO LO SCORSO 9 MAGGIO I VINCITORI DEL CONTEST RI-FORMA PROMOSSO DA RILEGNO PER METTERE ALLA PROVA LA CREATIVITÀ E IL TALENTO NEL REINVENTARE LA CASSETTA DELL’ORTOFRUTTA IN UN NUOVO OGGETTO DAL DESIGN INNOVATIVO E FUNZIONALE. PARTECIPAZIONE OLTRE LE ATTESE, 500 PROGETTI CANDIDATI PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO.

di Gianluca Frigerio

“Inchino”, un appendiabiti a parete pensato da Niccolò Foy e Cecilia Veglio è il progetto vincitore del contest Ri-Forma, promosso da Rilegno con la preziosa collaborazione del designer Odo Fioravanti, art director del Premio, per trasformare le cassette di legno in oggetti di design. Al secondo posto “Duit”, un kit di accessori da scrivania, ideato da Ferdinando Cozza e

medaglia di bronzo per “Stack”, un vassoio raffinato nei minimi dettagli progettato da Valeria Francescato e Alessia Pagotto. Ai tre vincitori è stato riconosciuto anche un premio in denaro, mentre una menzione speciale è andata a due progetti per la loro valenza sociale: “Green Hands”, una cassetta incubatrice per la forestazione di Theresa Von Heydebreck e “Valore Reale”, la cassetta come comunicazione infografica, presentato da un gruppo

composto da Vittoria Annoè, Lorenzo Meroni, Aldo Mucciarone, Ada Pellegrini e Aurora Possenti. Infine, “Lucya”, mensola da ingresso, di Michela Brescia, Valerio Cormio, Aurora Piccioni ha ottenuto il riconoscimento come miglior Reel pubblicato su Instagram per raccontare il progetto. I vincitori sono stati proclamati la sera del 9 maggio in Triennale a Milano durante l’evento “Legno, design e sostenibilità”, promosso

Inchino.
Duit.
1° classi cato: Niccolo Foy e Cecilia Veglio.

da Rilegno e a cui sono intervenuti Odo Fioravanti, industrial designer e art director del Contest, Franco Achilli, architetto e visual designer, Lorenzo Palmeri, designer e musicista, Giovanna Castiglioni, curatrice e voce narrante della Fondazione Achille Castiglioni.

Il contest ha visto un’ampia partecipazione, oltre 500 progetti candidati presentati da studenti, designer e architetti provenienti non solo da tutta Italia, ma anche da altri 14 Paesi (Belgio, Germania, Kosovo, Portogallo, Polonia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia, Cina, Colombia, India, Messico, USA).

Tante idee interessanti per dare nuova vita alla cassetta di legno, l’imballaggio più utilizzato nel settore ortofrutticolo, sostenibile e green, che è metafora di un processo: dall’utilizzo delle materie prime naturali al riciclo, vero esempio di economia circolare. I finalisti e i vincitori sono stati se-

lezionati da una Giuria di esperti e professionisti del settore presieduta da Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno, e composta da: Odo Fioravanti, industrial designer, Mario Cucinella, architetto, Maurizio Riva, imprenditore e CEO di Riva 1920, Mariano Chernicoff, docente di Wood design al Politecnico di Milano, Maria Luisa Ghianda, scrittrice, giornalista e docente di Storia dell’Arte, Ste-

fano Mirti, Direttore Scuola Superiore d'Arte Applicata del Castello Sforzesco, Laura Traldi, giornalista e docente di Design per l’economia circolare in NABA, Martina Bosica, Systemic designer e Cosimo Messina, Consigliere di amministrazione Rilegno.

«Con grande entusiasmo abbiamo portato avanti questo progetto e presentato il contest sperando in un bel riscontro, ma la realtà ha

Stack.
2° classi cato: Ferdinando Cozza.
3° classi cato: Valeria Francescato e Alessia Pagotto

superato le più rosee speranze e ci siamo ritrovati invasi da proposte progettuali provenienti da tanti Paesi, con tipologie diversissime e un pubblico multiforme di partecipanti: architetti, designer, studenti, hobbisti, gente comune – ha spiegato Odo Fioravanti, art director del Premio –.

La cosa meravigliosa è stata vedere quante energie, lavoro manuale o con gli strumenti digitali, quante forme di racconto e storie bellissime siamo riusciti a generare tutti insieme, con in mente solo la voglia di risignificare il senso del legno, in una sorta di reincarnazione da un oggetto a un

altro. Ed è proprio questo il senso profondo di un consorzio come Rilegno: quello non solo squisitamente operativo e organizzativo, ma anche di promozione di una riflessione sul riutilizzo del legno che si trasforma costantemente in crescita culturale e della percezione del valore.

Abbiamo anche scelto di raccogliere in un catalogo una selezione di progetti meritevoli che potessero rappresentare un prolungamento del contest verso la riproduzione di queste idee: ogni persona che abbia voglia potrà cimentarsi provando a riprodurre gli oggetti qui raccontati o magari prendere solo ispirazione per crearne altri nuovi in un processo di continua evoluzione», ha concluso Odo Fioravanti.

«Sono fermamente convinto che l’innovazione sia la chiave per affrontare le sfide del nostro tempo, inclusa la necessità di ridurre l’impatto ambientale e promuovere pratiche sostenibili. Questo contest – ha sottolineato Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno –, rappresenta un’opportunità straordinaria per esplorare soluzioni e dare nuova vita al legno di un oggetto quotidiano come la cassetta per l’ortofrutta, trasformandolo in un prodotto diverso. L’altissima partecipazione ci ha confermato la sensibilità per i temi della sostenibilità. Siamo consapevoli del ruolo cruciale che studenti e designer hanno nel plasmare il futuro del nostro pianeta e Rilegno intende offrire opportunità e valorizzare le idee di chi partecipa a questo processo creativo per andare verso un mondo nuovo sostenibile».

Green hands.
Valore reale.

WOOD STORIES: FROM REUSE TO DESIGN

THE WINNERS OF THE RI-FORMA CONTEST PROMOTED BY RILEGNO WERE PROCLAIMED AT THE TRIENNALE IN MILAN ON MAY 9TH TO TEST CREATIVITY AND TALENT IN REINVENTING THE FRUIT AND VEGETABLE BOX INTO A NEW OBJECT WITH AN INNOVATIVE AND FUNCTIONAL DESIGN. PARTICIPATION BEYOND EXPECTATIONS, 500 CANDIDATE PROJECTS FROM ALL OVER THE WORLD.

«With great enthusiasm we carried out this project and presented the contest hoping in a good response, but reality surpassed our wildest hopes and we found ourselves invaded by project proposals coming from many countries, with very different typologies and a multifaceted audience of participants: architects, designers, students, hobbyists, ordinary people – explained Odo Fioravanti, art director of the Prize –. The wonderful thing was seeing how much energy, manual work or with digital tools, how many forms of storytelling and beautiful stories we have all managed to generate

together, with only the desire to give new meaning to the meaning of wood in mind, in a sort of reincarnation from one object to another. And this is precisely the profound meaning of a consortium like Rilegno: that not only exquisitely operational and organizational, but also to promote reflection on reuse of wood which is constantly transformed into cultural growth and the perception of value.

RILEGNO: CHI È E COSA FA

We have also chosen to collect a selection of worthy projects in a catalogue could represent an extension of the contest towards the reproduction of these ideas: every anyone who wants to can try their hand at trying to reproduce the objects described here or perhaps just take inspiration to create new ones in a process of continuous evolution", he concluded I hear Fioravanti.

«I firmly believe that innovation is the key to facing the challenges of our time, including the need to reduce environmental impact and promote sustainable practices. This contest –underlined Nicola Semeraro, President of Rilegno – represents an opportunity extraordinary for exploring solutions and giving new life to the wood of an everyday object like the fruit and vegetable box, transforming it into a different product. We have a very high participation confirmed the sensitivity to sustainability issues. We are aware of the crucial role that students and designers have in shaping the future of our planet and Rilegno intends to deliver opportunities and enhance the ideas of those who participate in this creative process to move towards a new sustainable world".

Rilegno, nato a seguito del decreto Ronchi nel 1997, è il Consorzio ambientale che ha il compito di organizzare e garantire in tutta Italia la prevenzione, il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno. In 25 anni di attività Rilegno ha dato vita a un’economia circolare sistemica diventata un’eccellenza riconosciuta in tutta Europa. Nel 2022 Rilegno ha raccolto e riciclato 1.717.000 tonnellate di legno, pari al 63% di tutti gli imballaggi immessi al consumo, trasformandoli per il 95% in pannelli per realizzare mobili. L’attività del Consorzio permette di evitare l’emissione in atmosfera di 1,8 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

Con i suoi 2.000 consorziati Rilegno promuove la cultura e l’innovazione dell’economia circolare del legno per un futuro sostenibile.

LEGNO DALLA A ALLA Z

A KLAGENFURT DAL 28 AL 31 AGOSTO 2024 APRIRÀ LA 57SIMA EDIZIONE DELLA FIERA INTERNAZIONALE DEL LEGNO, LA PIÙ RINOMATA FIERA DEL SETTORE NEL CUORE DELL’EUROPA CON OLTRE 500 ESPOSITORI PROVENIENTI DA 20 PAESI. LA FIERA INTERNAZIONALE DEL LEGNO (INTERNATIONALE HOLZMESSE) ABBINATA ALLA FIERA LEGNO ED EDILIZIA (HOLZ&BAU) SI PROFILA COME LA PIÙ IMPORTANTE PIATTAFORMA

INFORMATIVA E AL TEMPO STESSO IL PRINCIPALE LUOGO DI INCONTRO PER IL SETTORE LEGNO NELLA REGIONE TRA LE ALPI E L’ADRIATICO.

Con oltre 500 espositori provenienti da 20 Paesi, su uno spazio espositivo complessivo di 50.000 m², la “Fiera internazionale del legno” (Internationale Holzmesse) abbinata alla Fiera Legno ed Edilizia (Holz&Bau) si profila come la più importante piattaforma informativa e al tempo stesso il principale luogo di incontro per il settore legno nella regione tra le Alpi e l’Adriatico. In questa fiera di riferimento per il settore trova un’imponente rappresentazione l’intera filiera: dalle tecniche forestali agli impianti di segheria, dalle bioenergie alla logistica, dalle tecniche costruttive in legno agli utensili per falegnameria e carpenteria. Un’occasione di incontro feconda dunque per promuovere valide cooperazioni nell’ambito dell’economia forestale e dell’industria del legno nell’area centro-meridionale dell’Europa. Un’opportunità unica per conoscere da vicino aziende internazionali di punta del settore forestale e del legno e fare rete. La “Fiera internazionale del legno” offre un’eccellente panoramica del

In queste pagine, alcune fotogra e relative alla precedente edizione della Fiera internazionale del legno abbinata alla Fiera Legno ed Edilizia di Klagenfurt restituiscono l’atmosfera di questo importante evento.

mercato e uno sguardo alle tendenze attuali e ai settori espositivi darà la misura dell’ampiezza del target che offre l’abbinamento dei due eventi.

PADIGLIONE 1: TECNICHE DI SEGHERIA E INNOVAZIONI

Gli esperti del settore possono aggiornarsi sulle tecnologie più avanzate per gli impianti di segheria e conoscere nomi, volti e profili dell’eccellenza nel settore produttivo di seghe ed essiccatoi. Sono inclusi spazi dedicati alla cura del patrimonio forestale e alla gestione delle aree boschive, alle tecniche di raccolta del legname, alla misurazione del legname e all’elaborazione computerizzata dei dati oltre che alla ricerca, alla didattica, alla consulenza e a offerte di formazione e aggiornamento.

NOVITÀ: RASSEGNA DI EVENTI

Ospitati in un sorprendente spazio espositivo, fornitori innovativi, start

up, produttori e centri di ricerca presenteranno le proprie idee più avanzate.

Per la prima volta, con l’apertura della fiera, nell’area dedicata all’innovazione saranno proposte anche conferenze stimolanti e anteprime sul futuro del settore.

Le dimostrazioni dal vivo consentono di toccare con mano il futuro del mestiere.

Visitatrici e visitatori possono immergersi in un mondo di tecnologie all’avanguardia.

L’esposizione presenta le proposte e le soluzioni creative delle aziende aderenti.

Maggiori informazioni nel Padiglione 1, Stand 012, presso aziende come Tree.ly, MOWO, XFix, Packwall. Saranno presenti anche la scuola Holztechnikum Kuchl, la rinomata Università di Scienze Applicate di Salisburgo (FH Salzburg) e molte altre.

PADIGLIONE 2: SEGHE MOBILI E BIOENERGIA

La bioenergia trova sempre maggiore impiego come alternativa ai combustibili fossili, perché salvaguarda le risorse naturali e riduce le emissioni nocive. In questo settore espositivo vengono presentate varie fonti energetiche, centrali di piccole dimensioni, impianti di vagliatura e frantumazione o, più in generale, le tecnologie ambientali e di combustione. Naturalmente non possono mancare le seghe mobili. Nota: tutte le macchine potranno essere viste in funzione.

PADIGLIONE 3: ECONOMIA FORESTALE E CACCIA

• Caccia

Quando si pensa a boschi e legname, immancabilmente si pensa anche alla caccia. Lo spazio tematico “Caccia” è ampiamente dedicato a questa attività. Gli articoli in esposizione spaziano da armi da caccia, binocoli e ottiche da puntamento all’abbigliamento professionale. Saranno inoltre presenti associazioni di settore ed esposti veicoli fuoristrada.

• Economia forestale

Il settore espositivo più importante e più esteso della “Fiera internazionale del legno” è, per tradizione, quello dedicato alle attività forestali. L’offerta spazia dalla raccolta del legname al rimboschimento, alle teleferiche forestali, fino all’abbigliamento professionale e antinfortunistico nonché all’attrezzatura professionale. Alla “Fiera internazionale del legno”

2024 saranno presenti numerose aziende leader.

PADIGLIONE 4:

TRASPORTI E LOGISTICA

Un commercio efficiente del legname non può prescindere da un esbosco eseguito in modo corretto. Il Padiglione 4 ospita tutte le aziende specializzate in sistemi di stoccaggio e trasporto. Il percorso espositivo include carrelli elevatori e altri manipolatori, sistemi di stoccaggio, reti per l’elaborazione e condivisione di dati e fornitori di servizi per trasporto su strada, ferroviario o navale.

PADIGLIONE 5:

HOLZ&BAU - LEGNO ED EDILIZIA

Qui trovano spazio tutte le declinazioni del tema “costruire con il legno”. L’offerta varia da attrezzi e dotazioni per falegnameria e dai più innovativi utensili manuali e software per strutture e costruzioni in legno, passando per i sistemi costruttivi in legno, i derivati del legno e i sistemi di fissaggio, fino alle offerte delle scuole di specializzazione. Tra gli espositori figurano molte aziende leader, fornendo una chiara panoramica del mercato.

IN THE HEART OF EUROPE WITH OVER 500 EXHIBITORS FROM 20 COUNTRIES. THE INTERNATIONAL WOOD FAIR (INTERNATIONALE HOLZMESSE) COMBINED WITH THE WOOD AND CONSTRUCTION FAIR (HOLZ&BAU) IS THE MOST IMPORTANT INFORMATION PLATFORM AND AT THE SAME TIME THE MAIN MEETING PLACE FOR THE WOOD SECTOR IN THE REGION BETWEEN THE ALPS AND THE ADRIATIC.

WOOD FROM A TO Z

THE 57TH EDITION OF THE INTERNATIONAL WOOD FAIR WILL OPEN IN KLAGENFURT FROM 28 TO 31 AUGUST 2024, THE MOST RENOWNED TRADE FAIR IN THE SECTOR

With over 500 exhibitors from 20 countries, on a total exhibition space of 50,000 m², the "International Wood Fair" (Internationale Holzmesse) combined with the Wood and Construction Fair (Holz&Bau) presents itself as the most important information platform and at the same time the main meeting place for the wood sector in the region between the Alps and the Adriatic. The entire supply chain is impressively represented in this reference fair for the sector: from forestry techniques to sawmilling plants, from bioenergy to logistics, from wooden construction techniques to tools for joinery and carpentry. A fruitful meeting opportunity therefore to promote valid cooperation in the forestry economy and wood industry in the central-southern area of Europe. A unique opportunity to get to know leading international companies in the forestry and wood sector up close and network. The "International Wood Fair" offers an excellent overview of the market and a look at current trends and a look at the exhibition sectors will give the measure of the breadth of the target that the combination of the two events offers.

HALL 1: SAWMILL TECHNIQUES AND INNOVATIONS

Industry experts can update themselves on the most advanced technologies for sawmill systems and learn about the names, faces and profiles of excellence in the saw and dryer production sector. Included are spaces dedicated to the care of forestry assets and the management of wooded areas, timber harvesting techniques, timber measurement and computerized data processing as well as research, teaching, consultancy and training and refresher courses. .

NEW: REVIEW OF EVENTS

Hosted in an astonishing exhibition space, innovative suppliers, start-ups, manufacturers and research centers will present their most advanced ideas. For the first time, with the opening of the fair, stimulating conferences and previews on the future of the sector will also be offered in the area dedicated to innovation. Live demonstrations allow you to experience the future of the profession first-hand. Visitors can immerse themselves in a world of cutting-edge technologies. The exhibition presents the proposals and creative solutions of the participating companies. More information in Hall 1, Stand 012, at companies such as Tree.ly, MOWO, X-Fix, Packwall. The Holztechnikum Kuchl school, the renowned Salzburg University of Applied Sciences (FH Salzburg) and many others will also be present.

HALL 2: MOBILE SAWS AND BIOENERGY

Bioenergy is increasingly used as an alternative to fossil fuels, because it

safeguards natural resources and reduces harmful emissions. In this exhibition sector, various energy sources, small power plants, screening and crushing plants or, more generally, environmental and combustion technologies are presented. Of course, mobile saws cannot be missing. Note: All machines can be seen in operation.

HALL 3: FORESTRY AND HUNTING

• Hunting

When you think of forests and timber, you invariably also think of hunting. The thematic space “Hunting” is largely dedicated to this activity. The items on display range from hunting weapons, binoculars and rifle optics to professional clothing. There will also be industry associations present and off-road vehicles on display.

• Forestry economy

The most important and largest exhibition sector of the "International Wood Fair" is, traditionally, the one dedicated to forestry activities. The offer ranges from timber harvesting to reforestation, forestry cableways, up to professional and accident preven-

tion clothing as well as professional equipment. Numerous leading companies will be present at the 2024 "International Wood Fair".

HALL 4: TRANSPORT AND LOGISTICS

An efficient timber trade cannot ignore correctly carried out logging. Pavilion 4 hosts all the companies specializing in storage and transport systems. The exhibition itinerary includes forklifts and other manipulators, storage systems, networks for data processing and sharing and service providers for road, rail or naval transport.

HALL 5: HOLZ&BAU - WOOD AND BUILDING

All the variations of the theme "building with wood" find space here. The offer varies from tools and equipment for carpentry and from the most innovative manual tools and software for wooden structures and constructions, through wooden construction systems, wood derivatives and fixing systems, up to the offers of specialization schools. Exhibitors include many leading companies, providing a clear overview of the market.

IL COMFORT IN PRIMO PIANO

DAL 30 SETTEMBRE AL 3 OTTOBRE PROSSIMI PRESSO IL QUARTIERE ESPOSITIVO DI PARIS-PORTE DE VERSAILLES IL COMFORT CLIMATICO, IN PARTICOLARE QUELLO ESTIVO, SARÀ PROTAGONISTA DELL’EDIZIONE 2024 DEL MONDIAL DU BÂTIMENT E I SUOI TRE SALONI, BATIMAT , IDÉOBAIN, INTERCLIMA. PER PROMUOVERE LA FIERA SONO STATE MESSE IN ATTO UNA SERIE DI PRESENTAZIONI SPECIFICHE A LIVELLO INTERNAZIONALE DELLA DURATA DI 4 MESI INIZIATE IL 24 APRILE IN TUNISIA.

di Beatrice Guidi

Il comfort climatico sarà uno degli argomenti di spicco dell’edizione 2024, presso il Quartiere Espositivo di Paris-Porte de Versailles di Parigi dal 30 settembre al 3 ottobre 2024. La ristrutturazione è spesso pensata in termini di performance termica e di migliora-

mento del comfort invernale, ma il comfort estivo è anch’esso un elemento da prendere in considerazione e che non deve essere dissociato da una riflessione globale nell’ambito dei lavori di ristrutturazione, per questo il Mondial du Bâtiment porta questo tema in luce.

Per sostenere le ristrutturazioni, le spese legate al comfort estivo e al

rinnovamento di questi «bollitori termici» in Francia sono ormai prese in conto dal dispositivo del Governo «MaPrimeRenov’» per gli interventi di miglioramento energetico (ante, tende da sole). Osservatori del settore e delle sue evoluzioni, i saloni del Mondial du Bâtiment sono anche un porta-parola delle sfide della ristrutturazione.

È dunque con questa finalità che gli organizzatori hanno deciso di dar vita a un road show che toccherà diversi Paesi europei e africani. Specificità o punti di convergenza, questi momenti di confronto saranno l’occasione per fare il bilancio con le associazioni professionali, i grandi committenti, i consulenti e anche alcuni ministeri.

RENOVATION TOUR: COMPRENDERE

LE SFIDE E ANALIZZARE

LE INIZIATIVE LOCALI

Dalla fine del mese di aprile e fino a tutto luglio, gli organizzatori del Mondial du Bâtiment, in partnership con l’Alliance HQE per alcune date, si sono recati e si recheranno in numerosi Paesi europei e africani per tenere delle conferenze e avere modo di confrontarsi con gli esperti locali. Questi incontri hanno da una parte l’obiettivo di condividere visioni globali e locali per identificare le soluzioni migliori utilizzate in ogni

Data Paese

Paese e ispirarsene per riproporle, e dall’altra quello di valorizzare le soluzioni presenti all’interno dei saloni Batimat, Idéobain, Interclima.

Alcuni speaker presenti a queste conferenze saranno inoltre presenti a Parigi e prenderanno la parola nell’ambito delle tavole

Tematica

24.04 TUNISIA - Tunisi Il comfort estivo e la ristrutturazione: l’esempio mediterraneo

9.05 MAROCCO - Casablanca Le soluzioni del comfort estivo: tra esigenze e sfide

29.05 ITALIA - Milano Il rinnovamento urbano

6.06 TURCHIA - Istanbul La costruzione e la ristrutturazione l comfort estivo

18.06 PORTOGALLO - Lisbona La ristrutturazione (energia e risparmio)

3.07 SPAGNA - Madrid Il comfort estivo e la ristrutturazione

11.07 SENEGAL - Dakar Modulo costruttivo e comfort estivo

28.08 SVIZZERA - Losanna Reimpiego e ristrutturazione

rotonde, conferenze, masterclass e workshop che saranno organizzati in occasione della giornata internazionale che avrà luogo il 1° ottobre, secondo giorno del salone.

COME RISOLVERE LA PROBLEMATICA

DEL COMFORT ESTIVO

Uno studio della Fondazione Abbé Pierre calcola che il 60% dei francesi ha sofferto il caldo nelle proprie abitazioni nel 2022. E questo dato non sembra poter migliorare vista che Météo France prevede il doppio di ondate di calore da qui al 2050. Se il comfort invernale e la ristrutturazione degli edifici poco efficienti dal punto di vista termico sono una sfida chiaramente identificata, il comfort estivo è anch’esso un elemento essenziale per rispondere agli episodi di canicola che si estendono sia a livello geografico che temporale per la loro durata.

Questi episodi di calore estremo hanno diversi impatti: sanitari, a livello di comfort e sicuramente energetici.

Pertanto, esistono delle soluzioni per adattare la ristrutturazione alla problematica del comfort estivo: scegliere bene i materiali (facciate, pareti vetrate, rivestimenti…), favorire l’areazione e la ventilazione degli edifici (progettazione bioclimatica, ventilazione naturale, sistemi di raffrescamento…), lavorare sull’isolamento delle abitazioni, attrezzarsi con protezioni solari o anche realizzare la rivegetazione degli edifici.

I MOMENTI DA NON PERDERE DEL MONDIAL DU BÂTIMENT

• Renodays by BATIMAT

Uno spazio dedicato alla riqualificazione energetica e performante delle abitazioni. Propone un programma ambizioso di workshop e masterclass per comprendere e decodificare le grandi sfide del settore e soprattutto per proporre tutte le soluzioni ai visitatori. Un programma ambizioso di contenuti che si articola su diversi assi:

Renotalks: conferenze per spiegare e decodificare le grandi sfide

della massificazione della ristrutturazione;

Soluzioni performanti: gli industriali propongono, in formato workshop o masterclass, le soluzioni performanti per risolvere i problemi legati ai cantieri e ai lavori prioritari in fase di ristrutturazione; Comprendere la regolamentazione: 30 minuti per trovare le risposte alle domande sull’evoluzione della regolamentazione e degli strumenti finanziari; Mettere in pratica: in partnership con l’impresa sociale e solidale Doremi, una piattaforma tecnica per permettere ai visitatori di gestire e comprendere meglio i gesti della ristrutturazione globale e performante; Il Caffé della ristrutturazione: un luogo di networking e convivialità all’interno dell’area RENODAYS by BATIMAT;

Pods Renodays: una formula di partecipazione per consentire agli industriali e alle società di servizi d’essere presenti al centro di un’area dedicata.

• Renodays by EQUIPBAIE

Valorizzazione delle soluzioni performanti degli operatori della falegnameria e della finestra.

All’interno dell’Agora 5.2, sotto forma di Master Class.

• PADIGLIONE 5.1: un universo interamente dedicato alle partecipazioni internazionali grazie al «Club International» che accoglierà le delegazioni provenienti dai vari Paesi. Gli espositori internazionali potranno essere scoperti all’interno dei vari padiglioni, a seconda del settore di appartenenza.

THE COMFORT IN THE FOREGROUND

FROM SEPTEMBER 30TH TO OCTOBER 3RD AT THE PARIS-PORTE DE VERSAILLES EXHIBITION CENTRE, CLIMATE COMFORT, IN PARTICULAR SUMMER COMFORT, WILL BE THE PROTAGONIST OF THE 2024 EDITION OF THE MONDIAL DU BÂTIMENT AND ITS THREE SALONS, BATIMAT, IDÉOBAIN, INTERCLIMA. TO PROMOTE THE FAIR, A SERIES OF SPECIFIC PRESENTATIONS AT AN INTERNATIONAL LEVEL LASTING 4 MONTHS BEGAN ON APRIL 24TH IN TUNISIA.

Climatic comfort will be one of the prominent topics of the 2024 edition, at the Paris-Porte de Versailles Exhibition Center in Paris from 30 September to 3 October 2024. The renovation is often thought of in terms of thermal performance and improving winter comfort , but summer comfort is also an element to be taken into consideration and which must not be disso-

ciated from a global reflection in the context of renovation works, which is why the Mondial du Bâtiment brings this theme to light. To support the renovations, the expenses related to summer comfort and the renovation of these "thermal boilers" in France are now taken into account by the Government's "MaPrimeRenov'" device for energy improvement interventions (doors, awnings...).

Observers of the sector and its developments, the halls of the Mondial du Bâtiment are also a spokesperson for the challenges of restructuring. It is therefore with this aim that the organizers have decided to create a road show that will visit various European and African countries. Specificities or points of convergence, these moments of discussion will be an opportunity to take stock with professional associations, large clients, consultants and even some ministries.

RENOVATION TOUR: UNDERSTANDING THE CHALLENGES AND ANALYZING LOCAL INITIATIVES

From the end of April until the end of July, the organizers of the Mondial du Bâtiment, in partnership with the Alliance HQE for some dates, have traveled and will travel to numerous European and African countries to hold conferences and have the opportunity to discuss with local experts. These meetings have on the one hand the objective of sharing global and local visions to identify the best solutions used in each country and drawing inspiration from them to propose them again, and on the other to enhance the solutions present within the Batimat, Idéobain and Interclima salons. Some speakers present at these

conferences will also be present in Paris and will speak at the round tables, conferences, master classes and workshops that will be organized on the occasion of the international day which will take place on 1 October, the second day of the show.

HOW TO SOLVE THE PROBLEM OF SUMMER COMFORT

A study by the Abbé Pierre Foundation calculates that 60% of French people suffered from the heat in their homes in 2022. And this figure does not seem likely to improve given that Météo France predicts double the number of heat waves between now and 2050. If the winter comfort and the renovation of thermally inefficient buildings are a clearly identified challenge, summer comfort is also an essential element to respond to heatwave episodes that extend both geographically and temporally for their duration. These episodes of extreme heat have various impacts: health, comfort and certainly energy. Therefore, there are solutions to adapt the renovation to the problem of summer comfort: choose the materials well (facades, glass walls, cladding...), promote ventilation and ventilation of the buildings (bioclimatic design, natural ventilation, cooling systems...) , work on the insulation of homes, equip themselves with sun protection or even carry out the revegetation of buildings.

THE MOMENTS NOT TO BE MISSED AT THE MONDIAL DU BÂTIMENT

• Renodays by BATIMAT

A space dedicated to the energy and performance requalification of homes. It offers an ambitious program of wor-

kshops and masterclasses to understand and decode the great challenges of the sector and above all to propose all the solutions to visitors. An ambitious program of contents that is divided into several axes: Renotalks: conferences to explain and decode the great challenges of the standardization of restructuring; High-performance solutions: industrialists propose, in workshop or masterclass format, high-performance solutions to solve problems related to construction sites and priority works in the renovation phase; Understanding regulation: 30 minutes to find answers to questions on the evolution of regulation and financial instruments;

Put into practice: in partnership with the social and solidarity enterprise Doremi, a technical platform to allow visitors to manage and better understand the gestures of global and highperformance restructuring; The renovation café: a place for networking and conviviality within the RENODAYS by BATIMAT area; Pods Renodays: a participation formula to allow industrialists and service companies to be present at the center of a dedicated area.

• Renodays by EQUIPBAIE

Enhancement of the high-performance solutions of carpentry and window operators. Inside the Agora 5.2, in the form of a Master Class.

• PAVILION 5.1: a universe entirely dedicated to international participation thanks to the «Club International» which will welcome delegations from various countries. International exhibitors can be discovered inside the various pavilions, depending on the sector they belong to.

AGENTI

10149 TORINO – Corso Svizzera, 185 Int. 003 - P. 2 - Sc. D T. +39/011 7509020 r.a. F. +39/011 7509005 - M. 335/8060201 info@dinunziolegno.it - www.dinunziolegno.it

Rappresentanze: segati resinosi e di latifoglie - travi lamellari - KVH - BILAMA - pannelli per casseformepannelli OSB - perline - tronchi - compensati - X-LAM - elementi per pallets - pellet.

Sede legale

10138 TORINO – Via Susa, 23/bis

Sede operativa

10143 TORINO – Via Rosta, 7 T. +39/011 2273057 - F. +39/011 2273058 info@gtb-srls.com

Agente in legname esotico africano origine Costa d’Avorio, Cameroun, Congo, Rdc. Tronchi, boules, tavolami refilati freschi ed essiccati, piallati essiccati, pavimentazione da esterno.

CATEGORIE

Agenti

Caldaie

Carrelli elevatori

Colle e adesivi

Commercianti

Edilizia

Filiali di ditte estere

Impianti di aspirazione

essiccazione e verniciatura

Lamellari per serramenti

Legnami

Macchine per la lavorazione del legno

37053 CEREA (Verona) – Via S.Vito, 74 T. +39/0442 320210 - F. +39/0442 320190 giuseppe.merlin@merlinlegno.it www.merlinlegno.it

Pallets e imballaggi in legno

Pannelli lamellari

pellets

Perlinati

Segherie

Software

Strumenti di controllo, misurazione e regolazione

Travi lamellari

Vernici per legno

ELENCO ALFABETICO

CALDAIE

OFFICINE DEL SAVIO AHENA BOILERS s.r.l.

47020 GUALDO DI RONCOFREDDO (ForlìCesena)

Via Nazionale, 560 T. +39/0547 315338 - F. +39/0547 315339 info@officinedelsavio.it - www.officinedelsavio.it Caldaie a biomassa a tubi di fumo per acqua calda, surriscaldata e vapore - Caldaie a griglia mobileRecuperatori di calore - Caldaie a combustibili tradizionali.

D’ALESSANDRO TERMOMECCANICA s.r.l.

66010 MIGLIANICO (Chieti) – Contrada Cerreto, 55 T. +39/0871 950329 - F. +39/0871 950687 info@caldaiedalessandro.it www.caldaiedalessandro.it

ETATECH s.r.l.

Zona Produttiva Sinigo - Via Johann Kravogl, 17 39012 Merano (Bolzano)

T. +39/0473 247737 - F. +39/0473 247736 info@etatech.info - www.etatech.info

Fornitura e installazione di CALDAIE A BIOMASSA INDUSTRIALI, con potenze da 150 Kw. a 10 Mw.

Froling s.r.l.

39100 Bolzano (Bolzano) – Via J. Ressel, 2H

T. +39/0471 060460 - F. +39/0471 060470

Assistenza tecnica: T. +39/0471 060460

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Specializzata nell’utilizzo efficiente della legna come fonte energetica e dei sistemi di riscaldamento a legna e biomassa moderni. Capillare rete d´assistenza che garantisce interventi rapidi.

BAUMANN s.r.l.

37010 CAVAION VERONESE (Verona) Via Palesega, 1 T. +39/045 6205367 - F. +39/045 6205355 info@baumann-online.it - www.baumann-online.it

Vendite Italia: Andrea Zuliani mobile +39/340 9691340

Carrelli elevatori laterali Diesel Gas ed Elettrici.

COLLE E ADESIVI CARRELLI ELEVATORI

COLLANTI CONCORDE s.r.l. COLLE SPECIALI PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI

31029 VITTORIO VENETO (Treviso) Via Schiaparelli 12 – Zona Industriale T. +39/0438 912121 - F. +39/0438 501822 info@collanticoncorde.it - www.collanticoncorde.it Collanti Concorde produce l’adesivo poliuretanico “XILOBOND T” certificato secondo la norma EN 15425 e con “Attestato di Conformità” dell’MPA di Stoccarda del 13.02.2015. Lo XILOBOND T è idoneo per produzione di legno lamellare per prodotti quali KVH, bilama, trilama e per pannellature portanti strutturali tipo XLAM; per strutture lignee in bioedilizia, costruzione edifici prefabbricati, case clima; per l’incollaggio di specie legnose termotrattate (tipo THERMOWOOD). Collanti Concorde produce altresì una vasta gamma di colle poliuretaniche, viniliche, ureiche, polimeri innovativi, hot-melt e hot-melt PUR.

COMMERCIANTI

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@ArduiniLegnamiSpA

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BASSO LEGNAMI s.r.l.

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COMPAGNIA DEL LEGNO

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Una realtà nata tra i faggi del bosco del Cansiglio che si è innamorata del profumo, delle venature e dei nodi del legno: COMPAGNIA DEL LEGNO si caratterizza sul territorio come agenzia d’importazione legname proveniente da varie parti del mondo. È possibile trovare il legno più adatto al settore di applicazione: segati di conifera europei, segati nord e sud americani, lamellari per serramenti, pannelli multistrato, mdf, nonchè LVL e pavimenti prefiniti.

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Siamo specializzati in tavolame di latifoglie e resinosi, pannelli per falegnamerie e lamellari per serramenti.

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FLORIAN LEGNO s.p.a.

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GIORGIO MARIN s.p.a.

INDUSTRIA E COMMERCIO LEGNAMI

31050 FANZOLO DI VEDELAGO (Treviso) Via Spada, 15 T. +39/0423 487044 - F. +39/0423 476011 wood@maringiorgio.it - www.maringiorgio.it

Latifoglie europee ed americane – Esotici – Legni pregiati – Tronchi – Tavolame refilato – Boules –Pavimenti in legno – Decking. European and international hardwoods – Tropical and precious species – Logs – Lumber – Wood flooring – Decking.

Azienda certificata FSC® dal 2003 e PEFC dal 2005.

Azienda con sistema di gestione per la qualità certficato da ICILA UNI EN ISO 9001:2008

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MARIO PICCIOCCHI s.p.a.

83022 BAIANO (Avellino) – Via Malta, 76 T. +39/081 8243027 - F. +39/081 8243227 info@legnamipicciocchi.it - www.legnamipicciocchi.it La nostra esperienza per offrire le migliori selezioni di latifoglie europee e tropicali. Attenta alla corretta catena di custodia di approvvigionamento, l’azienda è certificata FSC e CATAS per la produzione di lamellari per finestre a lista intera e finger-joint.

Sede Legale e Stabilimento: 24126 BERGAMO – Via Canovine, 29 T. +39/035 325611 - F. +39/035 325699 info@legnamipaganoni.it - www.legnamipaganoni.it Importazione e commercio pannelli e legnami. Materiali per l’edilizia, tetti e strutture in legno.

Sede legale: 20124 MILANO – Via Vittor Pisani, 20 Sede operativa: 43125 PARMA – Via Po, 134/A T. +39/0521 257347 - M. +39/339 7689510 paolo@rigawood.net - www.finieris.com

Compensati di betulla (certificato FSC o PEFC su richiesta) con incollaggio fenolico, grezzi, filmati, sezionati, semilavorati.

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Tecnologie per l’essiccazione e vaporizzazione del legno, macchine speciali e “Chiavi in mano”

BIGonDRY s.r.l. progetta e realizza: Impianti di essiccazione tradizionale ad acqua calda, Impianti di essiccazione del legno a generatore diretto, con bruciatore a gas , Impianti di vaporizzazione del legno, con distribuzione del vapore di tipo diretto o nascente; impianti di trattamento termico HT conformi alla normativa ISPM15 FAO. Impianti per il Thermo-trattamento ad altissima temperatura (fino a 230 °C). Impianti di pre-essiccazione del legno e tunnel; impianti completi chiavi in mano dotati di sistema termico per la produzione del calore, circuito idraulico ed elettrico, sistemi di controllo e di misura. Assistenza tecnica su impianti BIGonDRY e non.

ROMANUTTI LEGNO

di Romanutti Mario s.r.l.

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Da oltre novant’anni fornisce il migliore servizio di essiccazione ed evaporazione del legno per clienti nazionali ed europei.

SECAL s.r.l.

31023 RESANA (Treviso)

Via della Fornace, 81/83 – Località Castelminio T. +39/0423 784248 - F. +39/0423 784252 info@secalsrl.com - www.secalsrl.com

Impianti di essiccazione ad acqua calda, surriscaldata, vapore ed olio diatermico per l’essiccazione del legno e non solo; impianti d’essiccazione funzionanti con bruciatore diretto a gas metano o GPL; impianti per il trattamento termico HT degli imballaggi in legno e dei pallet conformi alla normativa IPPC/FAO ISPM15; impianti di vaporizzazione con sistema diretto, indiretto e misto; pre-essiccatoi; tunnel di essiccazione per essiccazioni rapide; impianti per l’essiccazione della legna da ardere; impianti “chiavi in mano” completi di centrale termica e di ogni accessorio; impianti speciali per l’essiccazione di materiali igroscopici diversi dal legno. Moderni sistemi di controllo e strumenti di misura. Assistenza tecnica, teleassistenza e telecontrollo

Termolegno s.r.l.

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info@termolegno.com - www.termolegno.com

Termolegno offre ai propri clienti la progettazione, produzione e installazione di macchine per l’essiccazione, la vaporizzazione e il trattamento termico HT (ISPM-15) del legno. Ogni tipologia di sistema Termolegno può essere allestita nella versione green con numerosi vantaggi a livello di risparmio energetico e di qualità di essiccazione e del prodotto. I nostri prodotti: essiccatoi convenzionali, essiccatoi tunnel, pre-essiccatoi, essiccatoi HT per il trattamento termico del legno ISPM-15, impianti combinati, essiccatoi in continuo ed essiccatoi ad alta efficienza energetica.

LAMELLARI PER SERRAMENTI

MOROSINI Lamellari s.r.l.

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LEGNAMI

Gallo Legnami s.r.l.

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Legname refilato nord americano, resinosi europei, lamellari per serramenti, legname per l’edilizia.

MACCHINE LAVORAZIONE LEGNO

MACCHINE E SISTEMI DI SEZIONATURA

MACCHINE E IMPIANTI PRODUZIONE PELLET

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Arco International S.r.l.

25026 PONTEVICO (Brescia) – Via Brescia, 56 T. +39/030 9307670 - F. +39/030 9307961

Skype: novapellet info@novapellet.it - info@arcoservice.com www.novapellet.it - www.arcoservice.com

B.F.B. di Bortoluzzi G. & C. s.n.c.

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V.le del lavoro, 27 – Zona Ind.le Paludi T. +39/0437 989.208 - F. +39/0437 989.157

info@bfblegno.it - www.bfblegno.it

Macchine e impianti di automazione per la segheria e la seconda lavorazione del legno, per la scortecciatura, troncatura e movimentazione dei tronchi per l’industria del compensato e del pellet.

CURSAL s.r.l.

31020 SAN FIOR (Treviso) – Via Bradolini, 38/A T. +39/0438 400963 - F. +39/0438 401851 info@cursal.com - www.cursal.com

Troncatrici per legno accessoriate per piccole medie e grandi sezioni.

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39030 RASUN – ANTERSELVA (Bolzano) Zona Artigianale Rasun, 19 T. +39/0474 496552 - F. +39/0474 498358 holzmatic@rolmail.net - www.holzmatic.it

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Sismicad Legno

“Il software semplice e completo per il calcolo sismico di strutture in legno con le norme italiane. Gestisce pareti in legno X-LAM, Platform-Frame nonché con altre tecnologie e pannelli dotati anche di fogli di controvento in OSB, gessofibra etc. Prevede collegamenti tipo Hold-down e particolari condizioni di vincolo non-lineari. Tratta anche verifiche di colonne, travi, arcarecci e delle loro giunzioni con piastre in acciaio o alluminio e viti, chiodi o bulloni. Tutte le verifiche prevedono relazioni tecniche e disegni. Il software per i moderni professionisti del calcolo strutturale proposto da chi tratta questi strumenti da venticinque anni.”

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20137 MILANO – Via Ennio, 25 T. +39/02 54100818 r.a. - F. +39/02 54100764 controllogic@controllogic.it - www.controllogic.it Sistemi di rivelazione e spegnimento automatico delle scintille nelle condotte di aspirazione a protezione antincendio del silo.

GM Sistemi s.r.l.

37056 SALIZZOLE (Verona) – Via dell’Artigianato, 421 T. +39/045 6900919 gmsistemi@gmsistemi.it - www.gmsistemi.it Produzione apparecchiature elettroniche - antincendio - rivelatori di scintille, rivelatori di fiamma - sonde termovelocimetriche: controllo calore - sonde triboelettriche: controllo emissioni polveri - rilevatori lineari di fumo, centrali di controllo - flussostati portata aria con soglie programmabili.

Microtec Innovating Wood s.r.l.

39042 BRESSANONE (Bolzano) – Via Julius-Durst, 98 T. +39/0472 273 611 info@microtec.eu - www.microtec.eu

Perché MiCROTEC? Perché è leader mondiale della tecnologia e del mercato nel campo del rilevamento intelligente delle proprietà del legno per l'ottimizzazione del suo utilizzo nell'industria della lavorazione del legno e stabilisce gli standard in questo mercato dal 1980. Non c'è processo che non sia razionalizzato, ottimizzato e accelerato da tecnologie e sistemi MiCROTEC. Sempre con l'impegno di fornire al cliente l'utilizzo economicamente ed ecologicamente più sostenibile del legno.

TRAVI LAMELLARI

AZIENDA CATEGORIA PAGINA

ARCO INTERNATIONAL s.r.l. Macchine per la lavorazione del legno 06 NOVAPELLET

ARDUINI LEGNAMI s.p.a. Commercianti 03 Segherie 07

BALCONI GIANNINO SEGHERIA s.r.l. Travi lamellari 08

BASSO LEGNAMI s.r.l. Commercianti 03 BAUMANN s.r.l. Carrelli elevatori 02

B.F.B. di Bortoluzzi G. & C. s.n.c. Macchine per la lavorazione del legno 06

BIANCHI dott. FRANCESCO s.n.c. Commercianti 03

BIGonDRY s.r.l. Impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura 05

In foto impianto convenzionale
realizzato presso Bettega Legnami

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