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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/M/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.com

STRUTTURALEGNO 001 2013

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STRUTTURALEGNO si rivolge a un target preciso e circostanziato di addetti ai lavori e di operatori del settore. Dopo una serie di esperienze nel campo specifico e in quelli collaterali, abbiamo scelto con questa nuova rivista di puntare l'obiettivo con ancora maggior precisione su un settore, quello delle costruzioni in legno, che continua, nonostante gli anni non felici che stiamo vivendo, a proporre innovazione e il comfort in piena sintonia con la tendenza che vede nell'abitare il legno uno stile di vita in armonia con la natura e con l'ecosostenibilità, oltre che con il piacere di vivere un contesto privilegiato di comodità e piacevolezza. Tecnologia, progetto, materiali, creazione architettonica sono le categorie concrete di cui ci occuperemo, per dare voce rispettivamente alla produzione di macchine e utensili per le costruzioni in legno, alla capacità di creare soluzioni ingegneristiche rivolte al futuro, alla proposta di nuovi materiali in grado di alzare l'asticella delle possibilità costruttive e alla creatività

E DITORIALE

PerForilwood legno

EDITORIALE

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che il legno sa ispirare nell'architetto verso una dimensione umanistica dell'abitare. Tiene a battesimo questa nuova pubblicazione un grande amico, GIOVANNI CENCI, nella foto con chi scrive e con la figlia SABRINA, suo infaticabile braccio destro. Questa per noi è la miglior garanzia non solo di correttezza e competenza tecnica ma anche di creatività e spirito innovativo per le nostre pagine. Quella creatività e quello spirito innovativo che riteniamo possa essere il miglior apporto che possiamo contribuire a fornire ai nostri lettori, sempre pronti a sperimentare e a trovare soluzioni anche in un contesto per molti aspetti poco incoraggiante.

STRUTTURALEGNO addresses a specific audience of industry operators. Based on our experience in this specific field and related areas, with this new magazine we want to focus even closer on the industry of wood constructions, that despite the unhappy years we are going through, continues to offer innovation and comfort, in line with the trend that identifies wooden constructions with a lifestyle in harmony with nature and sustainability, besides the pleasure of living in a comfortable and pleasant environment. Technology, design, materials, architectural creations are the categories we will deal with, bringing you the voice of machine and tool manufacturers for wood constructions, the capacity to create future-ready engineering solutions, the proposal of new materials that raise the bar of construction techniques, and the creativity that wood inspires to architects, promoting a human dimension of housing. This new publication is presented by a great friend, GIOVANNI CENCI, in the picture with myself and his daughter SABRINA, his indefatigable right arm. For us, this is the best guarantee of technical knowledge and competence, as well as creativity and innovative spirit for our pages. Such creativity and innovative spirit are the best contribution we can give to our readers, always ready to try and find new solutions even in a situation that is hardly encouraging.


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005 EDITORIALE Per il legno di Pietro Ferrari

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S OMMARIO

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SOMMARIO

FOCUS EDILIZIA

MISURARE LA QUALITA’ Vinavil propone un metodo innovativo per misurare la qualità dell'incollaggio legno-legno.

FOCUS EDILIZIA

NUOVA VITA AL LEGNO EFG Knot Filler di Heco Italia permette di "riparare" il legno con un sistema ecologico a iniezione.

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FOCUS EDILIZIA

KEBONY VA AL MARE Da Ravaioli Legnami una sorprendente innovazione.

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FOCUS EDILIZIA

LIGNIUS: IL FUTURO DELL'ABITARE Innovazione e cultura del costruire per rispondere alla crisi di settore.

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FOCUS EDILIZIA

TECNOLOGIA ITALIANA PER I MERCATI MONDIALI Wood Beton e un ponte a campata unica in Russia.

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FOCUS EDILIZIA

UN APPUNTAMENTO DI SUCCESSO Legno Veneto e gli appuntamenti d'estate.

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FOCUS EDILIZIA

L'ARCA DELLA QUALITA’ Un sistema di valorizzazione della cultura e della qualità del costruire in legno.

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FOCUS EDILIZIA

RASOM WOOD TECHNOLOGY: COSTRUZIONI IN LEGNO AL TOP

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PROGETTARE

GENIALE SCATOLARITA’ D’INSIEME DI UN PREFABBRICATO DI LEGNO

PROGETTARE

ABITARE OPEN SPACE CON MILLE CHILI DI NEVE SULLA TESTA

AZIENDE

IL SERVIZIO IN PRIMO PIANO Lamellare Service e le sue risposte in tempi difficili.

AZIENDE

LA SCUOLA DELLA QUALITA’ Riwega si impone come modello di proposta per il settore delle costruzioni.

AZIENDE

EDILIZIA IN LEGNO CON AUTOCAD Dietrich's 3D CAD/CAM per l'edilizia in legno e l'architettura d'ora in poi anche come applicazione AutoCAD.

SCHEDE

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PROGETTARE

PROGETTARE LA DURABILITA’ Calcestruzzo armato e legno: esperienze, errori e novità normative alla luce delle NTC 08. Ing. Gianluca Fagotti Servizio Controllo Costruzioni Provincia di Perugia.

PROGETTARE

QUANDO L’AUTOPREFABBRICAZIONE SUL TERRITORIO FA LA DIFFERENZA QUALITATIVA E SODDISFA LE TEMPISTICHE Aver accumulato importanti esperienze e mantenere viva l’immaginazione è un grande pregio. L’immagine sintetizza la prefabbricazione di intere parti d’opera, pronte per essere caricate e trasportate al cantiere. di Giovanni e Sabrina Cenci

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SCHEDE

RESISTENTE E AFFIDABILE Da Riwega una membrana impermeabile traspirante ad alte prestazioni.

EVENTI

UN SIGNIFICATIVO RICONOSCIMENTO Lo “Schweighofer Prize” 2013 premia un italiano. a cura di Hugo Karre

NOTIZIE


FOCUS EDILIZIA F OCUS EDILIZIA

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Mila squal urareità

VINAVIL propone un metodo innovativo per misurare la qualità dell'incollaggio legno-legno.

NELLA FOTO: SAGOMATURA AL TORNIO DI UN MACINA-PEPE OTTENUTO PER INCOLLAGGIO DI DUE SPECIE LEGNOSE.

La valutazione di un buon incollaggio legno-legno non è banale e viene oggi effettuata con metodologie empiriche di confronto non troppo attendibili. Vinavil ha sviluppato, in collaborazione con l’Istituto IVALSA del CNR, un nuovo metodo semiautomatico che permette misure più precise, accelerando il processo di standardizzazione. Proposto per standardizzare e migliorare l’affidabilità di una determinazione importante nel settore dell’incollaggio del legno, è stato presentato al WAC 2012 di Parigi dal Dr. Fabio Chiozza, Responsabile Assistenza Tecnica Adesivi e Tessile di Vinavil. Questo metodo innovativo viene sinteticamente descritto nelle pagine che seguono. Quando si devono incollare materiali in legno, è necessario fissare in anticipo i requisiti e le prestazioni che l’adesivo impiegato deve assicurare. Le dispersioni acquose a base di polivinilacetato sono ampiamente usate nel settore del legno per impieghi non strutturali: cucine, mobili da interno e esterno, pavimenti, oggettistica in legno, sedie, tavoli, porte e finestre che arredano le nostre case. Le esigenze della filiera di trasformazione del legno hanno stimolato lo sviluppo di nuovi sistemi di incollaggio che, rispetto a quelli tradizionali, devono soddisfare diverse esigenze, come la riduzione delle emissioni nell’ambiente domestico le diverse prestazioni dei materiali impiegati, o le nuove tendenze di mercato. Anche Vinavil ha elaborato un nuovo metodo per misurare la qualità dell’incollaggio legno su legno e quindi produrre una colla adatta allo scopo. In

particolare ci si è concentrati sulla ricerca di una caratterizzazione oggettiva dell’asportato su legno, oggetto dell’articolo presentato in queste pagine.

LA CARATTERIZZAZIONE OGGETTIVA DELL’ASPORTATO SU LEGNO Prendiamo il caso di due pezzi di legno esotico che devono essere incollati per formare un giunto da sagomare mediante un tornio. In questo caso è necessario impiegare un adesivo a base vinilica con alto asportato su legno, dove per “asportato su legno” si indica l’entità di rottura delle fibre di legno all’interfaccia legno/adesivo (WFP, Wood Failure Percentage). Cosa signfica? Durante la lavorazione al tornio il giunto in legno incollato viene sottoposto ad uno sforzo meccanico enorme: la parte più debole del sandwich legno/adesivo//legno non dovrebbe essere l’adesivo, ma il legno stesso. L’incollaggio deve essere effettuato in modo tale che il giunto sotto sforzo ceda fratturandosi in alta percentuale dalla parte del legno, che ne risulta “sfibrato”. L’asportato su legno di un giunto incollato viene messo in evidenza quando il giunto sotto sforzo si distrugge: la determinazione accurata di questo sfibramento permette di misurare la bontà dell’incollaggio. Maggiore è lo sfibramento (o asportato), migliore è la qualità dell’incollaggio. L’analisi delle due superfici che si ottengono dopo rottura del giunto originale consente di leggere l’asportato su legno.


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NELLA FOTO: PROVINI NUOVO E SFIBRATO MEDIANTE SFORZO DI TAGLIO PER COMPRESSIONE AL DINAMOMETRO.

La dispersione di polivinilacetato deve pertanto essere caratterizzata da alto potere collante finale, da elevata resistenza al carico statico (creep) e mostrare un alto valore di asportato sul legno.

I METODI DI MISURA ATTUALMENTE IN USO A livello europeo e americano esiste un vuoto normativo per la caratterizzazione oggettiva dell’asportato su legno. Ciò costituisce un problema rilevante per gli esperti del settore che, in assenza di metodi ufficialmente riconosciuti e condivisi o di certificazioni di istituti esterni, si trovano costretti ad inseguire le valutazioni empiriche e soggettive dei diversi attori della filiera del legno. Si pensi ad esempio che, fino a qualche anno fa, uno dei metodi di valutazione dell’asportato consisteva nella rilevazione della rottura del legno dopo incollaggio testa/testa di due manici di scopa. Il primo presupposto per la scelta dell’adesivo per ogni specifica specie legnosa è quindi lo sviluppo di una metodologia che consenta di valutare in modo oggettivo e riproducibile la tipologia e l’entità della rottura della superficie legnosa dopo distruzione del giunto incollato. Attualmente i metodi comunemente impiegati dai produttori di adesivi per legno per determinare la percentuale di rottura del substrato legnoso sono ISO 6238 e EN 205. I limiti principali di tali procedure sono la non specificità del metodo applicato, la soggettività e la bassa precisione della lettura dell’asportato (il valore minimo rilevabile è del 10%).

Occorre inoltre tenere in considerazione che la rottura del legno dipende fortemente dal tipo di specie legnosa e, a parità di specie, dalle sue caratteristiche qualitative e meccaniche, come la densità e la presenza di anelli porosi o di deviazione dalla fibratura.Il metodo ideale dovrebbe invece consentire il calcolo del potere collante finale di un giunto, indipendentemente dalle caratteristiche meccaniche del legno utilizzato. Seguendo questo approccio, il laboratorio R&S Vinavil in collaborazione con CNR-IVALSA di Firenze ha cercato di correlare la percentuale di sfibramento (WFP) con i valori dinamometrici ottenuti per fratturare il giunto incollato ed il provino di legno tal quale fratturato dal giunto (Sezione B della stessa figura). Questo metodo, purtroppo, non si è rivelato applicabile ai sistemi vinilici.

IL METODO COLORIMETRICO VINAVIL-IVALSA Vinavil, sempre con il supporto di Ivalsa, ha studiato un metodo semiautomatico per la valutazione dell’asportato di un giunto incollato con dispersioni viniliche. Questo metodo, detto colorimetrico, è stato presentato al congresso mondiale degli adesivi WAC 2012 a Parigi. Esso si basa sull’impiego di provini in legno descritti dalla normativa ISO 6238 e sull’introduzione di un sistema di colorazione della superficie che si ottiene dopo rottura del giunto stesso. Ai sistemi tradizionali di caratterizzazione del giunto in legno si è associato un software di elaborazione di immagine, ImageJ, scaricabile dal


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NELLE FOTO IN ALTO: APPLICAZIONE DEL NUOVO METODO AD UN PROVINO DI FAGGIO CON COLORANTE IODIO: L’IMMAGINE VIENE ELABORATA DAL SOFTWARE PER CALCOLARE LA QUANTITA’ DI ASPORTATO.

web, che permette l’acquisizione mediante scanner dell’immagine della superficie e la sua elaborazione mediante software. Il metodo colorimetrico consiste nel trattare la superficie con un opportuno sistema di colorazione che evidenzia l’adesivo ancora presente sulla superficie di legno rotta ed esalta le fibre di legno derivanti dalla rottura del supporto stesso. Sono state sperimentate tre specie legnose: faggio (beech), acero (maple) e pino (pine) assieme a nove differenti adesivi a base polivinilica e a tre sistemi coloranti (Sudan IV, Blu di Toluidina e Iodio). I coloranti vengono applicati in forma di soluzione a pennello, in modo che coprano tutta la superficie, ed essiccati con modalità standardizzate. Inizialmente è stato sperimentato il sistema Sudan IV/Toluidina: la toluidina penetra il legno e il Sudan IV interagisce con l’adesivo vinilico evidenziandolo. Un campione viene trattato con toluidina per evidenziare la superficie legnosa, mentre un altro campione viene trattato con Sudan IV per verificare la disposizione dell’adesivo. Il segreto sta nel trattare la superficie con la giusta combinazione dei 2 coloranti, in modo da evidenziare al meglio la differente dislocazione morfologica dell’adesivo e del legno. La dispersione di questi coloranti non risulta, tuttavia, ottimale sulle specie lignee più critiche (come il pino) e in più la toluidina è classificata come sostanza pericolosa e richiede particolari misure anche per l’utilizzo in laboratorio. Per superare queste difficoltà, la ricerca si è orientata verso un colorante monocomponente che permettesse di evidenziare sicuramente una delle due variabili coinvolte: o il legno o l’adesivo. Lo iodio soddisfa questo requisito: interagisce con l’alcool polivinilico dell’adesivo, evidenziandone la dislocazione, non è tossico e si può quindi manipolare con sicurezza.

La superficie di legno che si ottiene dopo rottura del giunto iniziale viene “colorata” ed asciugata in condizioni standardizzate. La sua immagine viene poi acquisita ed elaborata mediante il software Image che, con elementari e prefissate procedure, trasforma le superficie originali in immagini in bianco e nero. Il software consente di calcolare automaticamente la percentuale dei pixel bianchi o neri presenti. L’espressione della percentuale di asportato è pertanto assicurato dalla corrispondenza tra il colore bianco o nero e il legno evidenziato dal sistema di colorazione impiegato. Nei tre riquadri qui a sinistra è riportato il procedimento effettuato su un provino di faggio utilizzando come colorante lo iodio. La prima immagine è quella del provino sfibrato secondo ISO 6238 cui segue la fotografia dello stesso provino trattato con iodio: la colorazione scura è dovuta all’interazione dello iodio con l’adesivo. La terza immagine rappresenta il risultato finale dell’elaborazione: i pixel bianchi corrispondono al posizionamento dell’adesivo, mentre quelli neri mostrano la superficie del legno esente dall’adesivo. La metodologia è semiautomatica, in quanto durante l’elaborazione è ancora necessario l’intervento dell’analista per il “fine-tuning” di alcuni parametri del sistema colorimetrico, onde ottenere un’immagine il più possibile precisa. Nella pagina successiva è riportato il risultato finale dell’elaborazione. Il sistema conta i pixel bianchi e quelli neri calcolando la percentuale che corrisponde alla percentuale di asportato (WFP). Nella colonna di destra è rappresentato il set dei parametri colorimetrici. L’istogramma mette a confronto i risultati statistici ottenuti su due specie lignee (e tre diversi coloranti) con la metodologia visuale. Esso mostra come il nuovo metodo consenta una notevole riduzione della dispersione dei dati.


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CONCLUSIONI Lo studio effettuato da Vinavil con il CNR-Ivalsa di Firenze permette di evidenziare i seguenti punti: E’ possibile determinare in maniera semiautomatica la percentuale di sfibramento del legno, mediante la colorazione della superficie dei provini di legno ottenuti dalla rottura dinamometrica del giunto incollato e l’elaborazione delle immagini; Rispetto ai metodi tradizionali impiegati, questa procedura riduce la soggettività della misura, rileva rotture o sfibramenti non visibili ad occhio nudo, aumenta la riproducibilità dei risultati ed elimina valori estremi tipici dell’osservazione a occhio nudo; Il sistema colorimetrico migliore è costituito dallo iodio, che semplifica l’operatività del metodo e ne facilita lo sviluppo risultando idoneo anche per le specie lignee più critiche; La nuova metodologia offre notevoli vantaggi, fa chiarezza in una materia molto discussa e confusa e pone le basi solide per lo sviluppo di un nuovo standard a livello internazionale.

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NELLE FOTO IN ALTO E A SINISTRA: I COLORANTI USATI PER COLORARE LE SUPERFICI DEI PROVINI DI LEGNO.

A SINISTRA: IL RISULTATO DELL’ELABORAZIONE: LA PERCENTUALE DI SFIBRAMENTO DEL LEGNO VIENE CALCOLATA ATTRAVERSO IL CONTEGGIO DEI PIXEL BIANCHI O NERI PRESENTI NELL’IMMAGINE.

A SINISTRA: ELABORAZIONE STATICA DELLA VARIABILITA’ DELLE MISURE SU DUE SPECIE LIGNEE, CON TRE DIVERSI COLORANTI.

Autori: Fabio Chiozza - Vinavil s.p.a. Benedetto Pizzo - CNR-IVALSA, Trees and Timber institute.


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EFG KNOT FILLER di HECO ITALIA permette di "riparare" il legno con un sistema ecologico a iniezione.

Nuova vi t a al legno L’innovazione e la qualità sono due degli elementi fondamentali per la crescita e l’affermazione di ogni azienda. HECO ITALIA EFG ne ha fatto un tratto distintivo della propria presenza nel settore delle costruzioni in legno, con i vari sistemi di fissaggio a vite e non solo. EFG KNOT FILLER è una resina in poliammide brevettata che sostituisce il tradizionale stucco nella riparazione di fori (anche passanti), fessure, crepe e danni, addirittura su angoli, e su ogni tipo di legno. La caratteristica distintiva di EFG Knot Filler, che è un prodotto atossico e quindi non necessita di scheda di sicurezza, è il Thermelt, una specifica sostanza che rende la resina elastica e flessibile per seguire al meglio tutti i movimenti del legno. Il volume può aumentare o diminuire fino al dieci per cento. EFG Knot Filler è venduta in stick da colare simili, per modalità di utilizzo, ad una colla a caldo; le barre sono di diametro 12 millimetri e lunghezza 300 millimetri. Disponibile in tre varianti di elasticità e di condizioni di utilizzo la resina EFG KnotFiller è adatta sia ad ambienti interni che esterni: può essere utilizzata anche sui pontili delle barche. I vantaggi rispetto allo stucco tradizionale sono molti: elastico, anche indurito non secca, non crepa e segue i movimenti del legno; adesivo, ma non strutturale; per fori

o fessure profonde, essendo fluido può penetrare in profondità fino a 15-20 millimetri. Lo stucco normale arriva a 4-5 millimetri; resistente all'acqua, può essere utilizzato in ambienti ad elevata umidità; (piscine, mare, pontili, barche…) con temperature variabili tra i -30° C e i + 120° C; flessibile, anche dopo tempo ci si può avvitare anche una vite. atossico, anche a contatto del fuoco non provoca fumi tossici; indurimento rapido, bastano pochi secondi; vari modelli, a seconda dell’applicazione sono disponibili tre versioni: 813 elastico, 134 medio, 162 medio/duro; carteggiabile, anche con levigatrici automatiche a più grammature; colorabile -impregnabile - laccabile, grazie anche allo strato di polvere di levigatura che rimane incollato sopra alla resina; vari colori, normalmente disponibili quattordici colorazioni diverse; sprechi ridotti, con l’utilizzo della pistola il prodotto iniettato è sempre il minimo indispensabile. EFG Knot Filler è disponibile nei migliori negozi di ferramenta.

PROFILO DI HECO ITALIA La HECO ITALIA SRL nasce nel 1999 grazie allo spirito imprenditoriale di un gruppo dirigente con una solida esperienza nel settore dei serramenti in legno ed avendo a disposizione un catalogo con un’ampia


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gamma di prodotti di viteria altamente tecnologici, innovativi e certificati. Nel 2001 viene presentato in Italia il rivoluzionario sistema di ancoraggio a vite HecoMulti-Monti. Heco Italia si espande nel settore della carpenteria metallica, delle facciate e dell’impiantistica. La logica prosecuzione di questa idea di azienda e della sua filosofia fondante è stata la certificazione ISO 9001:2000, avvenuta nei primi giorni del 2004. La profonda conoscenza del proprio mercato e delle sue specificità territoriali unite alla visione globale portano nel 2006 alla creazione di un nuovo brand comune con altre consociate Heco in Europa: nasce EFG EUROPEAN FASTENER GROUP. Sempre nel 2006 Heco Italia diventa il distributore ufficiale per l’Italia di BOHRCRAFT, azienda tedesca produttrice di accessori professionali di foratura, svasatura, fresatura e avvitamento. Nel 2008 Heco Italia si impone come azienda leader per qualità e per innovazione nei settori più rappresentativi: vengono presentati i primi prodotti a progettazione e realizzazione interna con marchio EFG per il settore dei serramenti. HECO SCHRAUBEN propone HECO-TOPIX-COMBICONNECT e HECO-TOPIX-THERM, viti a doppio filetto specifiche per la carpenteria professionale in legno. Il 2009 inizia con la presentazione europea

del connettore per solai misti legno-calcestruzzo, primo brevetto europeo di Heco Italia e commercializzato sotto brand EFG. In autunno Heco Italia diventa distributore per il territorio nazionale della rivoluzionaria resina per riparare il legno Knot Filler e dei prodotti della ditta danese BOEGH CONSULT DK

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NELLA FOTO DI APERTURA: LA SEQUENZA DI UTILIZZO DEL PRODOTTO. NELLA FOTO IN ALTO: L'EFFICACE UTILIZZO DI KNOT FILLER. NELLA FOTO SOPRA: APPLICAZIONE DI EFG KNOT FILLER.

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Kebony va al mare

Da RAVAIOLI LEGNAMI una sorprendente innovazione.

Antica capitale dell'Impero d'Occidente, scrigno d'arte e di cultura, Ravenna è oggi una città moderna e funzionale in riva al mare, con lidi e aree protette distribuiti su trenta chilometri di litorale. In pieno centro storico, in mezzo allo scenario di antichi tetti e campanili, un terrazzo privato richiama il senso del connubio tra storia e natura elaborando un

ambiente interamente composto in legno KEBONY di RAVAIOLI LEGNAMI. Questa sorprendente innovazione, esclusiva Ravaioli Legnami per l’Italia, è destinata a rivoluzionare il concetto di legno per esterno e le sue applicazioni a pavimento, rivestimento e in ogni altra forma del RAVAIOLI DECKING BUILDING®. Il legno Kebony è frutto del trattamen-


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to (brevetto mondiale dell'omonima ditta norvegese) di legni resinosi certificati al taglio controllato nelle foreste del Nordamerica. Questa tecnologia esclusiva lo rende idoneo all’uso in esterno e realmente esente da nodi e difetti. L’estetica tipica dei legni resinosi, con le ampie venature e fiammature paragonabili a pino e abete autoctoni, lo rende unico tra i legni utilizzati in

esterno per il richiamo visivo alla naturalità della materia ma con una durabilità, in ambiente esterno e umido, che pochi legni al mondo possono vantare. Ecco perchè l'intera pavimentazione della terrazza è stata realizzata con listoni da 22x145 centimetri, posati con viti a vista seguendo un percorso di geometrie e di fughe che ricalcano le prospettive delle architetture circo-

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stanti. Frangivista, separè e pannelli funzionali, in essenza coordinata, avvolgono lo spazio nella privacy familiare senza nulla togliere alla bellezza del panorama. Una serie di panche, distribuite lungo il perimetro del terrazzo, predispongono alla seduta interrompendo la continuità di piante, fiori e rampicanti che completano lo spazio giardino. Anche le panche sono realizzate con i medesimi listoni di Kebony. A sottolineare la qualità del legno Kebony, Ravaioli Legnami offre anche una garanzia del produttore di vent'anni contro la marcescenza

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KEBONY GOES TO THE SEA Ancient capital of the Holy Roman Empire, treasure chest of art and culture, Ravenna is today a modern and functional city, a great seaside resort with a lot of marvelous beaches and protected areas spread on its 30km of coasts. In the heart of the city centre, situated in the middle of a great scenery of ancient roofs and bell towers, a private terrace recall the sense of union between art and nature, that makes its difference on being composed in all its parts in Kebony wood of RAVAIOLI LEGNAMI. This unexpected innovation, on which Ravaioli Legnami has an exclusive for Italy, is destined to rebuild the concept of wood for external areas and its applications for floorings, facades and in each form that represent RAVAIOLI DECKING BUILDING® concept. KEBONY wood is the result of a treatment (which the Norwegian company has the mondial patent) of resinous and certified woods, where the wood saw is controlled, in the forests of North America. This exclusive technology makes the wood suitable for outdoor use, and really free of knots and imperfections. Its appearance, typical of the resinous woods thanks to the wide grains similar to the ones that we can find in Pine and Spruce, makes this wood unique between the essences used for outdoor realizations, both for the connection with nature, and the durability that

only a few woods in the world can equal. This is the reason why the terrace has been completely made with Kebony deck boards of 22x145 mm, installed with visible screws following a particular path that, with geometrical design, reflects the surrounding architecture. Brise soleil and functional panels, in the same essence, nestle the environment in a family atmosphere surrend by a magnificent landscape. Some benches, always in Kebony wood, are distributed along the perimeter of the terrace, and interrupt the continuity of flowers and climbers that complete the wide space of the garden. And finally, to underscore the quality of Kebony wood, Ravaioli Legnami offers also a manufacturer warranty of 20 years against the rotting process

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Innovazione e cultura del costruire per rispondere alla crisi di settore.

Lignius: il futuro dell'abitare


COMPETENZA NELLE TECNOLOGIE La conoscenza delle tecnologie in legno è un punto sul quale l’associazione ha investito moltissimo sia nei confronti della gente e dell’informazione, organizzando ogni anno decine di convegni e seminari per far conoscere e capire cosa significa costruire in legno, sia nei confronti dei professionisti del settore, spesso impreparati nell’affrontare una progettazione o nel seguire la realizzazione di una struttura lignea. E’ per questo che la divulgazione scientifica quest’anno ha trovato il suo sbocco naturale nel Percorso di Formazione Professionale per diventare “Esperto Lignius”: una serie di corsi dedicati ai progettisti e ai tecnici per imparare concretamente come progettare e realizzare una struttura in legno, ed entrare a far parte così di un network esclusivo composto da interlocutori referenziati sul territorio nazionale, per essere protagonisti in un mercato che sta crescendo esponenzialmente sia nel settore privato che in quello pubblico. Lignius inoltre rappresenta l’Italia nella EFV (EUROPEAN FEDERATION OF PREMANUFACTURED BUILDING), l’associazione europea di categoria che raggruppa i più importanti organismi nazionali del settore. Lignius è quindi

l’organo istituzionale italiano di riferimento per enti, ordini e associazioni professionali che vogliano sviluppare corsi di formazione oppure progetti inerenti l’ambito ed il settore delle costruzioni in legno. E proprio Lignius ospiterà a Merano a fine settembre la riunione annuale delle associazioni europee, per sottolineare il grande interesse manifestato a livello internazionale per il mercato dell’Italia. Per maggiori informazioni sulle attività e le iniziative dell’Associazione: www.lignius.it

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FOCUS EDILIZIA F OCUS EDILIZIA

Il mondo delle costruzioni sta cambiando. La crisi che attanaglia da qualche anno l’edilizia tradizionale è dovuta in parte alla mancanza di risposte certe sui temi più attuali dell’abitare, come il risparmio energetico, la sicurezza (sismica in primo luogo), nonché la certezza dei tempi e dei costi di realizzazione di una casa o di un condominio, di uffici, scuole… Tutte queste domande trovano le loro risposte nell’edilizia sostenibile in legno che, a differenza di una ventina di anni fa quando venivano spesso raffigurate come “baite” o “casette”, oggi racchiudono le più moderne tecnologie innovative, capaci di renderle abitazioni confortevoli, efficienti, sicurissime, e anche di design. LIGNIUS, l’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA CASE PREFABBRICATE IN LEGNO, nata 2 anni fa, oggi rappresenta le migliori aziende che operano nel settore, al fine di garantire ai clienti e alla committenza l’assoluta qualità e professionalità dei partner ammessi all’associazione, grazie a processi di certificazione su tutta la filiera produttiva e costruttiva. Questa tutela si è resa necessaria proprio a causa del “boom” che stanno conoscendo negli ultimi anni le costruzioni in legno (che crescono costantemente a due cifre) e quindi dalla necessità di certificare una qualità della filiera produttiva e delle costruzioni nei cantieri.

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Tecnol o gi a ipertaliainamercati mondiali Recentemente WOOD BETON ha realizzato un ponte in legno con una campata unica da 82,20 ml: tale struttura collega le sponde di una vallata in prossimità del Mar Nero. La lunghezza del ponte è un dato degno di riguardo, a maggior ragione se si sottolinea che non è ad uso solo pedonale ma anche carrabile (su di esso possono transitare veicoli con peso massimo a pieno carico di 20 t su 3 assi). Questi dati fanno già intuire l'eccezionalità dell'opera eppure lo studio del ponte di per sé non è stata la difficoltà più complessa da affrontare: le condizioni del cantiere e i limiti imposti dal contesto sono stata la vera sfida lanciata a Wood Beton.

LA PAROLA ALL'ARCHITETTO Cediamo la parola a LANFRANCO CIRILLO, l'architetto progettista del ponte:" Beh, in tutte le cose importanti che si fanno nella vita ci sono delle storie che le rendono ancora più saporite... Nel nostro caso tutto è iniziato in un albergo di Monte Carlo dove i miei amici e partner della Wood Beton erano venuti a trovarmi... Dovevamo fare un ponte e io pensavo di farlo in legno. Avevamo dei limiti progettuali, molto stretti: fare un ponte dove si poteva lavorare solo da una parte e dove, essendo vicini alle piazzole dell'eliporto, non si poteva costruire una struttura permanente sviluppata in altezza.

Comodamente seduti si è innescata la atavica disputa che storicamente c'è tra architetti ed ingegneri, dove le mille soluzioni proposte erano o ... non apprezzabili da un punto di vista estetico, o non realizzabili da un punto di vista tecnico... Eravamo in stallo con un obiettivo: fare un ponte di quasi 100 metri senza potersi basare su nulla di solido.... La soluzione è venuta pungolando l'orgoglio dell'ingegnere... "Ma come, nel Medioevo facevano i ponti levatoi e tu oggi nel ventunesimo secolo non sai farlo star su????!!!...". Da lì è partita quasi per scherzo l'idea di costruire il ponte in piedi e poi calarlo dalla parte opposta, andarci sopra con i mezzi e dall'altra parte fare le fondazioni e fissare il tutto... Sembrava un sogno o un gioco da fanciulli, sembravamo i soliti ragazzini che giocano con il lego e sfidano le leggi della fisica. Alla fine, dopo pochi giorni, ho portato l'idea al cliente. Ero carico e pieno di entusiasmo, gli ho proposto l'idea... Ho ricevuto una tiepida risposta, "Ma terrà?" mi chiedevano, e "in legno quanto dura??? Dobbiamo andarci su con il camion dei pompieri".... Sono partito in quarta e gli ho detto... "Io faccio il ponte: se non ti piace o non tiene non lo paghi". E così è nata la nostra opera... Il prossimo anno saranno 20 anni che vivo e lavoro in Russia, un Paese che mi ha accolto da giovane con poca conoscenza, e che mi ha dato molta espe-

WOOD BETON e un ponte a campata unica in Russia.


PROGETTAZIONE DEL PONTE IN LEGNO E SUO MONTAGGIO Tutto il progetto è stato condizionato dall'impossibilità di lavorare su una delle due sponde collegate dal ponte: unitamente al discorso statico in fase di esercizio, si trattava quindi di risolvere strutturalmente e logisticamente l'assemblaggio ed il montaggio in opera. Per la fase di varo (non potendo, come detto in precedenza, sfruttare la seconda sponda) è stato necessario inventarsi qualcosa di azzardato. In sostanza il pensiero è stato: se non possiamo operare dall'altro lato, costruiamo il ponte in verticale, come fosse una torre (nota bene: alta 82 metri) e poi facciamolo ruotare di 90 gradi, fino ad arrivare a toccare la sponda opposta.... Passare da questa idea alla realtà ha comportato un grande lavoro di progettazione a monte ed una grande attenzione in cantiere, ma alla fine il

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rienza e mi ha portato molte sfide importanti e affascinanti al tempo stesso. In questi anni ho costruito e progettato per gran parte dei famosi oligarchi russi, e ho spesso dovuto lottare con idee, mentalità e mondi diversi, ma quello che abbiamo realizzato con gli amici della Wood Beton è stata una delle cose che mi hanno dato più soddisfazione: ogni volta che sono sul Mar Nero, passo di lì, mi fermo e percorro a piedi il nostro ponte guardando il mare e mi sento sereno... Fin da ragazzo avevo sognato e pensato di costruire un ponte, viaggiando e girando il mondo ho sempre visto il ponte come un'unione, e l'idea di unire due territori con il massimo rispetto dell'ambiente mi ha affascinato... Fare un ponte di 100 metri in legno in mezzo al bosco e davanti al mare è meraviglioso, e sono felice di aver potuto realizzarlo. Non posso dimenticare la prima volta che è arrivato il cliente in cantiere. Era attorniato da guardie del corpo e dall'entourage del caso. Vedendo il ponte in legno erano titubanti, timorosi, non si muoveva nessuno, per sbloccare la situazione ho preso la mia pesante Range Rover e sono passato sul ponte andata e ritorno... Sceso dalla macchina, il cliente con la sua truppa è passato sul ponte e scherzando e ridendo faceva dei saltelli e diceva "ma tiene...quanto dura?", gli ho detto che gli garantivo che i nostri figli e i nostri nipoti avrebbero attraversato quel ponte. Questa è la nostra storia. Lascio agli amici della Wood Beton le parti tecniche, io mi sono solo dilettato a raccontarvi come abbiamo realizzato... un'IDEA.... P.S.: Il ponte è piaciuto, me lo hanno pagato...." Lanfranco Cirillo.

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risultato è stato raggiunto proprio in questo modo. La struttura del ponte è stata portata in cantiere a pezzi, solo parzialmente preassemblati. I giunti da realizzare in opera erano del tipo acciaio-acciaio (non legno-legno). Infatti, Wood Beton ha sfruttato una tecnologia che sta adottando ormai da anni: l'unione di carpenteria metallica al legno mediante l'utilizzo di resine epossidiche. La squadra di montaggio ha assemblato a terra 7 conci tridimensionali con una dimensione massima di 12 metri ed un peso massimo di 10 tonnellate. Tali conci sono poi stati assemblati uno sopra l'altro, a partire dalla cerniera di acciaio sulla quale sarebbe stata compiuta la rotazione del ponte. Per consentire la sovrapposizione dei conci e la realizzazione della torre da 82 m è stato studiato un apposito traliccio metallico che potesse fare da "rastrelliera" e da ritegno. E stiamo parlando di una struttura metallica alta 50 metri: un "ponteggio" di tutto rispetto! Per la fase di "rotazione" sul punto fisso (la cerniera) sono stati impiegati appositi argani: è stato fondamentale analizzare il giro delle funi, le taglie da porre in sommità, la stabilizzazione dei tralic-

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ci durante la discesa del ponte e tutto questo gestendo le enormi forze in gioco. Era chiaro che durante la movimentazione gli elementi del ponte sarebbero stati sottoposti a sforzi non presenti nelle combinazioni di esercizio: progettare il ponte ha significato quindi modellare agli elementi finiti tutte le fasi di varo, progettare ha voluto dire coordinare almeno 7 differenti strutture, relative a situazioni "temporanee", appartenenti solo al periodo di costruzione. Le variabili in gioco erano molteplici, eppure i riscontri in cantiere hanno dimostrato che i calcoli a tavolino, eseguiti con opportuni ragionamenti, sono stati rispettati dalla realtà di cantiere. Ad esempio, le frecce verificate lungo il ponte dopo il varo corrispondevano alle deformazioni calcolate in via teorica. Wood Beton ha sviluppato per quest'opera una progettazione globale: si è occupata non solo del dimensionamento del ponte ma anche di quello delle fondazioni (fondazioni del ponte e fondazioni "temporanee" per la tesatura dei trefoli di stabilizzazione) e dei tralicci provvisori metallici. La complessità degli elementi costituenti tutto il sistema e le variabili da affrontare necessitavano di un solo riferimento, un unico responsabile che avesse una sufficiente esperienza ingegneristica e cantieristica, corredata da speciali capacità intuitive.

BREVE DESCRIZIONE DELL'OPERA

IN QUESTE FOTO: REALIZZATO IN RUSSIA NELLA REGIONE DEL MAR NERO, IL PONTE REALIZZATO DA WOOD BETON NELLE SUE FASI DI MONTAGGIO E POSA IN OPERA.

Le travi principali del ponte sono 2 travi lenticolari reticolari che, unite all'intradosso e all'estradosso da ulteriori elementi reticolari, costituiscono una struttura del tipo a "cassone", di larghezza 235 cm. Per dare un'idea delle dimensioni, si pensi che nel punto di massima altezza, ovvero in mezzeria, la trave lenticolare ha un'altezza di 7 metri, mentre i suoi correnti hanno dimensioni 40x80 cm. L'impalcato di calpestio, fissato su portali posti superiormente alle lenticolari, ha una larghezza utile di 3,53 metri, ed è stato realizzato con pannello continuo in legno massiccio a strati incrociati (spessore totale di 18,1 cm). Lo schema statico adottato per il ponte è quello di trave a campata unica su due appoggi. Tali appoggi consentono entrambi uno scorrimento longitudinale, in questo modo si permettono le dilatazioni longitudinali delle travi evitando l'insorgenza di grosse coazioni. Gli appoggi sono soggetti a modeste azioni trasversali all'asse longitudinale del ponte in quanto le travi sono vincolate sui due lati per le forze fuori piano, anche se la maggior parte dell'azione trasversale è assorbita da tiranti di con-

trovento fissati direttamente alle fondazioni.

FASI DI COSTRUZIONE: ASSEMBLAGGIO, VARO, POSA IMPALCATO Le fasi di seguito descritte si sono svolte in un intervallo di tempo di circa 40 giorni, dal 31 marzo all'11 maggio 2011. Durante questo periodo, le condizioni atmosferiche non sempre sono state clementi: la squadra di montaggio ha lavorato anche in condizioni di estremamente scarsa visibilità e di pioggia battente continua con grosse difficoltà di comunicazione tra le persone a terra e quelle al lavoro in quota, a 50 o 80 metri dal suolo.

1. Fase di assemblaggio

a terra dei conci Le travi in legno sono arrivate in cantiere solo parzialmente preassemblate nelle porzioni relative alle reticolari inferiore e superiore. La realizzazione dei conci di trave reticolare a cassone è avvenuta in cantiere. Il concio più grande, quello da disporsi sulla mezzeria del ponte, raggiungeva l'altezza totale di 7 metri. I conci di estremità erano caratterizzati da una forma "triangolare" che andava a chiudersi sulle cerniere, in corrispondenza delle quali il concio presentava un "becco" metallico.

2. Montaggio tralicci provvisori

Contestualmente all'assemblaggio dei conci è avvenuto il montaggio dei tralicci metallici che hanno fatto da "ritegno" durante le fasi di varo. Tralicci che sono stati da dimensionare e verificare sia nei confronti della struttura in legno, sia nei confronti di argani, taglie e funi che da essi sarebbero stati supportati.

3. Montaggio conci in verticale

Per ruotare i conci dalla posizione orizzontale di assemblaggio alla posizione verticale sono state utilizzate 2 autogrù, in modo da bascularli in aria. Il sollevamento in quota è avvenuto con una autogrù da 300 ton, dotata di un braccio tralicciato con un'estensione di oltre 100 m: per portare tutto il materiale necessario alla messa in funzione di questo macchinario, sono arrivati in cantiere 15 bilici.

4. Il ponte in verticale

Nel momento in cui il ponte era nella posizione verticale, i tralicci metallici facevano da opportuno sistema di ritegno provvisorio ma, essendo loro alti "solo" 50 metri, la struttura in legno era comunque superiormente a sbalzo di circa 30 metri. In corrispondenza dell'appoggio a terra, per supportare l'azione concentrata dovuta al peso della struttura, sono state approntate


5. Il primo sbilanciamento

Con il ponte in verticale non era possibile la presenza del traverso orizzontale di collegamento tra le sommità dei due tralicci: tale traverso era però strutturalmente indispensabile durante l'abbassamento del ponte sia per consentire il montaggio dei trefoli (ancorati a terra a 100 metri di distanza) sia per supportare le taglie. Di conseguenza, usando l'autogrù ed un sistema di carrucole, è stato eseguito un primo "sbilanciamento" del ponte per liberare lo spazio tra i 2 tralicci e procedere all'inserimento del traverso.

6. La rotazione del ponte

La progettazione del varo del ponte ha comportato un'attenta analisi del sistema di argani e taglie che hanno consentito la rotazione della struttura: gli argani sono stati posizionati al piede del ponte, in prossimità della cerniera di rotazione, mentre la coppia di taglie lavorava tra il traverso in sommità al traliccio provvisorio ed un tubolare che attraversava l'intradosso del ponte (appena sopra la sua mezzeria). I tralicci provvisori, durante la fase di rotazione, erano stabilizzati da 12 trefoli ancorati ad una fondazione posizionata a 100 m di distanza dalla fondazione principale. Le forze in gioco erano talmente elevate che non esistevano argani sufficientemente potenti per sopportarle, di conseguenza le taglie sono state necessarie per demoltiplicare la forza in uscita: per l'esattezza le 2 coppie di taglie erano da 80 ton e lavoravano in "dodicesima" ovvero in modo da passare agli argani una forza divisa 12 volte. È stato quindi possibile utilizzare argani da 8 ton. Apposite celle di carico hanno consentito di verificare le forze all'interno dei trefoli di stabilizzazione durante la calata: la fase di rotazione veniva interrotta secondo step prestabiliti in fase di progetto in modo da controllare e ricalibrare la trazione, aggiungendo tesatura nei trefoli per evitare che le forze si scaricassero sui tralicci. In effetti durante la calata del ponte, all'aumentare dell'inclinazione, si sono avute le massime forze di tiro, forze che hanno sollecitato tutto il sistema. Peraltro le taglie posizionate sulla struttura lignea si trovavano ad una altezza di 50 m rispetto agli 82 m totali, di conseguenza anche durante la fase di varo si operava con uno sbalzo libero di 30 m. I tubolari di acciaio visibili all'interno del ponte, pur collaborando in fase di esercizio, sono stati inseriti proprio per sopportare le azioni generate durante la fase di varo.

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7. La conquista dell'altra sponda

La massima azione nelle funi si è avuta nel momento in cui il ponte ha raggiunto la posizione orizzontale, prima dell'appoggio sulla sponda conquistata. Per una certo periodo il ponte ha avuto qui un appoggio provvisorio in quanto il varo stesso è stato necessario per accedere al lato opposto e completare le operazioni di fondazione.

8. Montaggio portali

per realizzazione del piano di impalcato Raggiunta la posizione orizzontale, la struttura del ponte presentava un estradosso curvo dettato dalla sagoma delle travi lenticolari. Si è proceduto a creare la linea di camminamento finale, rettilinea, posizionando superiormente portali (preassemblati) di varia altezza.

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apposite fondazioni in calcestruzzo armato dotate di 8 pali infissi nel terreno per oltre 50 m.

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9. Montaggio piano di calpestio

I moduli di impalcato preassemblati costituiti dall'unione del piano in calpestio in x-lam e dei parapetti metallici laterali - sono stati fissati sopra i portali. In questa fase pesi già consistenti (come il merlo che trasportava i moduli preassemblati) hanno iniziato a transitare lungo il ponte.

10. Finitura piano di calpestio

Il piano in x-lam è stato ricoperto da un'apposita guaina impermeabilizzante e lo strato di finitura (nonché strato di usura e di sacrificio) è stato realizzato con pannelli prefabbricati di assito di larice

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SCHEDA DELL’OPERA

Tipo di struttura: Ponte pedonale e carrabile Ubicazione: Russia - Mar Nero Dimensioni: Lunghezza 82 m Larghezza piano di calpestio 3,53 m Larghezza travi principali 2,35 m Committente: Star Trading, Mosca Progettazione architettonica: Cirillo Arch. Lanfranco Progettazione e DL strutture in legno lamellare, acciaio e c.a. Spatti Ing. Giovanni - Wood Beton s.p.a. Responsabile tecnico di commessa Bottazzi Ing. Marco Tecnico Wood Beton Zanotti Geom. Sem Montaggio Wood Beton s.p.a. - MetalCamuna s.r.l. Tempi di realizzazione Inizio 31 marzo 2011 Completamento 11 maggio 2011 Sistemi costruttivi Travi lenticolari in legno lamellare di larice, piano di camminamento in x-lam di abete, finitura della pavimentazione con assito di larice, carpenteria metallica in acciaio zincato

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LEGNO VENETO e gli appuntamenti d'estate. strutturalegno

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Undi successo appuntamento Il CONSORZIO LEGNO VENETO ha organizzato il suo primo evento dell'estate e scelto come location lo splendido scenario dell'altopiano di Asiago. Il Consorzio portato a termine una serie di interventi, che vanno dalla formazione per progettisti con assegnazioni di crediti per i geometri di Vicenza e Belluno, ai convegni, alla presentazione di libri a seminari sulla bioedilizia e i nuovi sistemi di costruzione. Ad ospitare gli eventi è stata l'incantevole cornice della città di Asiago, dove alcune attività si svolgeranno presso il Palaghiaccio, altre all'aperto. La formula è stata quella già rodata a Longarone e a Verona, con delle inte-

grazioni e delle novità:è stato riprodotto il percorso dal bosco alla casa riproponendo il concetto di filiera; c'è stata una stretta collaborazione con il corpo forestale dello stato che assieme allo SPISAL ha tenuto dei seminari sulla sicurezza di chi lavora nel settore del legno; la Confartigianto di Vicenza invece ha affrontato il tema del mestiere dell'operatore forestale, mentre il Centro Consorzi di Belluno ha presentato un volume, edito in occasione del trentesimo anno della fondazione della scuola del legno, che illustra la lavorazione del legno nel bellunese ma affronta anche il tema dell'ambiente, della cura dei boschi, della valorizzazione dei territori montani.


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L'occasione di Asiago è stata particolare anche per il fatto che i consorziati si sono messi a disposizione del pubblico tenendo dei seminari/incontri sulle varie modalità del costruire in legno : le nuove tecnologie, i nuovi prodotti. Inoltre l'occasione è stata anche il motivo per un sorta di "gemellaggio" tra i prodotti culinari tipici vicentini e quelli bellunesi.

UNA REALTA’ DINAMICA E CONCRETA Una realtà associativa dinamica e concreta che riunisce un gruppo di aziende caratterizzate da un forte spirito di iniziativa è costituita da Legno Veneto, un consorzio che ha depositato e registrato questo marchio; ha inoltre avviato il progetto ”CASTAGNO DEL PASUBIO” con le ditte T.C. SEGHERIA TAMIOZZO e PROFILEGNO,” Larice di Zoldo” (con marchio depositato e registrato) con le ditta TRAIBER, COCCO FALEGNAMERIA, PROFILEGNO, per valorizzare alcune essenze di alta qualità della REGIONE VENETO. In previsione ci sono altresì altri progetti per la valorizzazione delle essenze e della tradizione veneta sotto il cappello e marchio Legno Veneto ma con l’apporto fondamentale delle singole aziende che operano nell intero settore ma con peculiarità diverse

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L'delAlrcaa qualità

Un sistema di valorizzazione della cultura e della qualità del costruire in legno.

Il mercato europeo delle case in legno cresce rapidamente, sfiorando una produzione che vale oggi otto miliardi di euro. In Germania il 15% delle case di abitazione è in legno, percentuale che sale al 50 per cento in Giappone e sfiora il 90% in Nord America. Il legno è particolarmente apprezzato, tra i materiali da costruzione, sia per le eccellenti caratteristiche prestazionali e di risparmio energetico, sia sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Ogni metro cubo di cemento sostituito da legno equivale ad una tonnellata in meno di anidride carbonica immessa in atmosfera. Un esempio: costruire un edificio di tre piani in legno equivale a togliere dalle strade l’equivalente di sessanta autovetture. Costruire un edificio in legno conviene. È un materiale naturale sano e resistente, da sempre utilizzato nell’edilizia. Rispetto ad una costruzione tradizionale in muratura un edificio con struttura portante in legno offre notevoli vantaggi in termini di: ecologia, estetica e comfort abitativo, struttura leggera, flessibile e facilmente lavorabile accorciamento dei tempi di costruzione e versatilità di impiego, qualità costruttiva (progettazione, tecnologia, materiali, competenza), salubrità degli ambienti interni, resistenza al fuoco e al sisma, efficienza energetica ed elevato rapporto qualità/prezzo. In questo contesto si colloca l'attività di ARCA.

UN SISTEMA DI CERTIFICAZIONE REALIZZATO ESCLUSIVAMENTE PER EDIFICI IN LEGNO ARCA ARCHITETTURA COMFORT AMBIENTE è il primo sistema di certificazione ideato e realizzato esclusivamente per edifici con struttura portante in legno. Arca è nato per garantire la sicurezza, l'efficienza energetica, il comfort e la sostenibilità degli edifici in legno. Il progetto nasce in Trentino su iniziativa della Provincia Autonoma di Trento che lavora al progetto dal 2009, con l’intento di valorizzare un prodotto innovativo e tecnologicamente evoluto, l’edificio in legno, in grado di competere in un mercato in forte crescita ed espansione qual è l’edilizia sostenibile. Arca ha basi solide, si innesta infatti sull’esperienza maturata dal progetto SOFIE (www.progettosofie.it). Sofie è l’edificio a sette piani diventato famoso nel mondo per aver superato la simulazione del terremoto di Kobe (gennaio 1995, 6.500 vittime) resistendo a scosse sismiche di intensità pari a 7,2 gradi della scala Richter. La prova è stata realizzata sulla piattaforma sismica di Miki, in Giappone, il 23 ottobre 2007. Alcuni mesi prima un prototipo di casa SOFIE


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era riuscito a resistere per oltre un’ora ad un importante test di incendio realizzato dal Building Research Institute di Tsukuba (Giappone). Risultati eccezionali, resi possibili dall’utilizzo di materiali di qualità e da una particolare tecnica costruttiva, chiamata X-LAM (pannelli lamellari massicci a strati incrociati), sviluppata e sperimentata da CNR-IVALSA in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. Arca rappresenta un’evoluzione di Sofie ed è un sistema di certificazione applicabile a tutte le tipologie di edifici in legno. Il regolamento tecnico non definisce a priori specifiche modalità costruttive (pannello o telaio, ad esempio), non segnala soluzioni prescrittive, ma fissa gli elementi qualitativi, in modo preciso, codificato e misurabile. Si è così creato un sistema aperto dove a fare la differenza è la qualità, dimostrata oggettivamente tramite un’analisi degli elaborati progettuali, le verifiche in cantiere ed i test condotti in corso d’opera. Arca, oltre alla casa “chiavi in mano”, si estende a singoli componenti in legno, quali serramenti, pavimenti, scale e tetti.

I VANTAGGI DELLA CERTIFICAZIONE ARCA Certificare Arca gli edifici conviene perché la certificazione garantisce elevati standard qualitativi e di benessere abitativo. Consente inoltre di ottenere notevoli vantaggi, anche dal punto di vista economico. Vantaggi per i committenti e gli acquirenti: • valore dell’immobile: gli immobili certificati in fase di stima sono valutati

maggiormente rispetto agli immobili non certificati; • minori costi: gli edifici verificati e certificati da enti terzi sopportano minori costi di assicurazione, come per esempio per la polizza incendio del conduttore; • garanzia: il progetto ed il cantiere di edifici certificati vengono verificati da enti terzi secondo precisi criteri di qualità ed inoltre l’opera finale viene testata attraverso precise prove, quali il blower door e la prova acustica, ed assicurata. Vantaggi per i progettisti e i costruttori: • riconoscibilità: la certificazione Arca crea un marchio distintivo per gli edifici in legno di qualità ed inoltre propone un sistema in cui sia i progettisti che i costruttori possono essere certificati Arca; • codifica di qualità: il Regolamento Tecnico descrive quali sono i requisiti individuati dal Comitato Tecnico e Scientifico per progettare e realizzare edifici in legno di qualità, attraverso performance misurabili, verificabili e paragonabili tra loro • minori costi: l’assicurazione postuma decennale per un edificio in legno

certificato è inferiore a quella stimata per un edificio tradizionale. Gli edifici che possono fregiarsi del marchio ARCA devono rispondere ad un set di tredici requisiti raggruppati in tre distinte categorie: • Prestazioni tecniche • Sicurezza antisismica • Resistenza al fuoco • Efficienza energetica • Isolamento acustico • Permeabilità all’aria • Ventilazione meccanica controllata • Gestione dell’edificio

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• Regole della qualità costruttiva • Piano di manutenzione • Polizza assicurativa postuma decennale • Sostenibilità • Legno certificato • Programma di progettazione integrata • Materiali basso emissivi • Produzione locale LIVELLI DI CLASSIFICAZIONE In base a quanto stabilito dalla certificazione, che si compone di prerequisiti obbligatori e di un sistema di crediti associati ad altre caratteristiche facoltative, l’edificio può essere classificato in quattro diversi livelli di certificazione, che rappresentano altrettante diverse fasce qualitative. In ordine crescente: green, silver, gold, platinum.

UN ESEMPIO DI VALORE L’Auditorium del Castello de l’Aquila, dopo l’inaugurazione del 7 ottobre scorso alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano seguita dal concerto del Maestro Muti, ha ottenuto il marchio Arca con livello “SILVER”. Un iter avviato in modo rigoroso sin dalla progettazione, nello studio di Renzo Piano. A seguire in particolare l’inter di certificazione è stato il DISTRETTO TECNOLOGICO TRENTINO - HABITECH, per mezzo di ODATECH, mentre le verifiche tecniche e le prove in cantiere sono state effettuate dall’ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE “BUREAU VERITAS”, individuato quale ente terzo a garanzia dell’intero processo di validazione. L’analisi dei 13 requisiti, distinti in tre categorie (prestazioni tecniche, gestione dell’edificio e sostenibilità ambientale), ha quindi portato all’attribuzione di un punteggio di livello “Silver” (argento) nella scala dei quattro livelli di certificazione previsti da Arca (green, silver, gold e platinum). Per costruire l’Auditorium, completamente realizzato in legno, sono stati impiegati 1.165 metri cubi di materiale, tra pannelli X-Lam, listelli, doghe di larice e travi lamellari, 20 chilometri di doghe, 14,3 chilometri di listelli, 3,2 chilometri di travi, oltre ad 1 milione tra viti e chiodi e 2,5 chilometri di barre filettate.

I CORSI Il corso base Arca: si propone di offrire una visione d’insieme del Sistema di certificazione Arca e del suo funzionamento, analizzando il valore che esprime per il mercato dell’edilizia in legno. A conclusione del percorso i parteci-

panti saranno in grado di consultare e applicare – nei principi e nelle procedure fondamentali – i Regolamenti Tecnici ARCA, le checklist e le modalità di gestione del processo di certificazione. Il progettista Arca: progetta e dirige la realizzazione di costruzioni in legno secondo gli standard di qualità del sistema di certificazione Arca. “Fondamenti Progettuali” (12 giornate) costituisce, insieme al “Laboratorio di approfondimento” (6 giornate), il percorso formativo che consente di accreditarsi “Progettista Arca” in una delle tre aree previste (Strutture, Efficienza Involucro, Edilizia Sostenibile). I partecipanti avranno modo di applicare concretamente un approccio integrato nell’elaborazione delle soluzioni progettuali e realizzative che interessano trasversalmente i temi trattati nelle tre aree. Il carpentiere Arca: è esperto nella realizzazione delle costruzioni in legno (edifici, sopraelevazioni, ampliamenti), in grado di garantire le prestazioni richieste dal sistema di certificazione Arca, in presenza di diversi sistemi costruttivi. Il percorso di un tecnico prodotto che opera in un’azienda fabbricante di prodotti certificabili Arca (finestre, portoncini int/est, pavimenti, ante oscuranti, scale, parapetti, poggioli, pannelli Xlam. Nei corsi in area “Realizzazione e Posa in opera” gli aspetti tecnico-realizzativi vengono anche affrontati manualmente, nei loro aspetti più critici, presso laboratori attrezzati. Il cantiere scuola è un breve percorso che si attiva nei luoghi, tempi e modalità compatibili ai cantieri attivi all’atto della richiesta Le scuole potranno richiedere anche seminari sul sistema di certificazione Arca e altri interventi progettati ad hoc

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Rasom Wood Technology: costruzioni in legno al top

RASOM WOOD TECHNOLOGY è l’azienda leader a livello nazionale nel settore delle costruzioni in legno con pannelli x-lam. Gli elementi chiavi del successo? Un’ esperienza unica nel settore, che da tre generazioni garantisce al committente un benessere abitativo su misura; un team collaudato e perfettamente strutturato; una tempistica eccezionale nella realizzazione di edifici salubri, ad alte prestazioni energetiche, anti-sismiche e di isolamento acustico. Senza tralasciare l’aspetto estetico, perché la tecnologia di Rasom permette di tradurre al millimetro qualunque progetto ed è per questo che è sempre più richiesta direttamente dagli architetti. Per saperne qualcosa in più abbiamo incontrato GIUSEPPE GILLI, direttore commeRCIALE di Rasom.

Qual l’andamento del vostro business? Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato molti anni fa, basato sulla massima serietà e professionalità. Due componenti fondamentali per proporre un prodotto qualitativamente ambito. Il 2011 è stato un anno eccezionale, caratterizzato da +45% di fatturato, che è aumentato da 12 a 18 milioni di euro nonostante la forte crisi del settore edile. Nel 2012 abbiamo quindi registrato una leggera flessione, in linea con il potenziale dell’azienda e le nostre proiezioni, mentre il 2013 ci sta dando nuovamente molte soddisfazioni. Qual è il vostro target e come si è modificato in questi ultimi anni? Si è certamente alzato il livello delle nostre realizzazioni, con richieste di realizza-

zione di progetti davvero significativi. Incontriamo invece delle difficoltà nella fascia di clientela media, quella che non riesce ad avere accesso al credito. Allo stesso tempo si è evoluto anche il cliente, che non punta più solo alla location prestigiosa o al design, ma cerca un ambiente che gli garantisca il giusto benessere e tiene monitorati i costi di mantenimento. L’introduzione della certificazione energetica obbligatoria ha favorito una maggiore trasparenza del mercato immobiliare in questo senso, stabilendo in maniera univoca il valore dell’acquisto. Cosa contraddistingue il vostro prodotto? Abbiamo un sistema costruttivo di qualità indiscussa, l’unico che riesce a trasporre perfettamente dalla carta alla realtà l’idea dell’architetto con un materiale eccezionale come il legno. Contiamo inoltre su una struttura perfettamente rodata, che garantisce il rispetto dei tempi e la perfetta esecuzione dei lavori. Non per niente il servizio più richiesto è quello del pacchetto “chiavi in mano”, che toglie al committente il pensiero della gestione del cantiere e gli evita - in caso di problemi - il classico rimpallo di responsabilità tra le diverse figure professionali che hanno lavorato nel cantiere. Una situazione purtroppo molto frequente, che ha come conseguenza un forte stress e costi elevati. Le vostre parole chiave sono: salubrità, professionalità e passione. Questo da sempre, ben prima che esplodesse la moda dell’edilizia ecosostenibile. Beh, la nostra attività nasce in un luogo – la Val di Fiemme – dove il rispetto per l’ambiente circostante, l’amore per la natura e il benessere della persona vengono prima di


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tutto. Non è un caso infatti che proprio qui esistano aziende con prodotti di nicchia eccezionali – penso a La Sportiva, il pastificio Felicetti, Fiemme 3000 conosciuti in tutto il mondo. Ognuna di queste realtà ha saputo cogliere il meglio degli insegnamenti e delle tradizioni del nostro meraviglioso territorio trovando il proprio business senza dimenticare il giusto approccio etico al mercato. Da cosa è dato il benessere in una casa? La casa viene sempre più concepita come luogo dove rigenerarsi dopo le fatiche quotidiane e dove poter lasciare libere le proprie emozioni. Per questo garantiamo l’impiego di materiali non tossici e prediligiamo l’utilizzo di quelli naturali. Noi partiamo dal presupposto che ciò che viene percepito dai cinque sensi farà parte del vissuto quotidiano e lo condizionerà: per questo amiamo il legno, che appaga l’olfatto, grazie al suo profumo intenso ed avvolgente; il tatto, grazie al calore che riesce a trasmettere; l’udito, perché rimane vivo anche dopo essere stato tagliato; la vista, per la bellezza delle sue sfumature e dei suoi disegni naturali, nessuno uguale all’altro, ed infine il gusto, evocativo di sapori semplici e genuini. Si tratta di riscoprire i suoni invece che i rumori, i profumi invece degli odori,… Perché invece tutta questa attenzione alle realizzazioni su misura? Perché ogni persona sa esattamente quali sono le caratteristiche necessarie per rendere confortevole la propria abitazione e Rasom ha l’esperienza e le capacità giuste per realizzare qualunque progetto: case, ma anche complessi residenziali ed alberghieri, scuole, strutture sportive,…

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Cosa risponde a chi solleva dei dubbi sul costo delle vostre realizzazioni ? E’ sbagliato il principio per cui si paragona ciò che costa poco a ciò che costa tanto. Esistono prodotti di qualità e quindi di valore, che si contrappongono ad altri di scarsa fattura e quindi a basso costo. Anche se non è sempre detto, perché c’è anche chi si fa pagare la qualità che non ha. Chi vuole un’abitazione ad alte prestazioni, con finiture di un certo tipo e qualitativamente di livello elevato viene da noi senza tentennamenti. E basta parlare con qualunque nostro committente per sapere quanto rimane alto il suo grado di soddisfazione, anche dopo dieci o quindici anni. Su quali mercati state puntando? Da qualche anno riceviamo molte richieste da regioni in cui si è verificato un netto cambio di mentalità rispetto alle costruzioni in legno, come la Toscana e Marche, dove si registra una crescente attenzione alla qualità del vivere e alla salubrità degli ambienti. Segnali positivi arrivano anche sia dal Sud Italia, ma anche dall’estero, grazie a progetti significativi in cui veniamo considerati più che costruttori, partner veri e propri. Grazie alla collaborazione con architetti lungimiranti ed innovativi, ci sentiamo ormai un po’ la loro personale “fabbrica dei sogni”. E proprio sull’estero abbiamo deciso di puntare nei prossimi anni. Ci racconti un progetto futuro che bene vi rappresenta. Stiamo avviando un progetto di didattica nelle scuole professionali. Vogliamo portare al loro interno la nostra esperienza e lavorando su una concezione diversa del costruire, istituendo anche delle borse di studio per studenti meritevoli. Prima di essere imprenditori, noi siamo genitori, e consideriamo fondamentale aiutare i giovani a crearsi un futuro. Questo è possibile al giorno d’oggi solo puntando sull’alta specializzazione e sulla professionalità, e noi crediamo di essere un buon esempio da seguire.



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Ing. Gianluca Fagotti Servizio Controllo Costruzioni Provincia di Perugia.

Progettare la durabilità

Calcestruzzo armato e legno: esperienze, errori e novità normative alla luce delle NTC 08. “Il tempo è cambiato: misuriamo il suo trascorrere osservando il mutare delle cose“. Nadine Gordimer Progettare la durabilità è un’operazione “ufficialmente” richiesta dalla normativa italiana con l’entrata in vigore del D.M. 14/01/2008, ovvero dal 1° Luglio 2009. Fino a questa data le strutture, di qualsiasi materiale progettate seguendo i sistemi costruttivi già previsti dall’art.7 del Regio Decreto n°193 del 18 Aprile 1909 e succesivamente meglio esplicitati e modificati con L.64/74 (art.5) fino ad arrivare a quanto previsto oggi dall’art.54 del DPR 380/2001, venivano dimensionate quasi esclusivamente in termini di resistenza per rispondere alle sollecitazioni su di esse applicate da situazioni di carico statico o dinamico. La progettazione veniva basata su criteri che poco avevano a che fare con la conservazione del materiale e quindi, spesso, con la sua funzionalità in opera: in breve un elemento strutturale trave o pilastro, dimensionato secondo i criteri della Scienza e della Tecnica delle Costruzioni, assolveva sì al compito affidatogli dal progettista strutturale ma per un periodo non ben preci-

sato. Il quesito che oggi ci si pone è questo: per quanto tempo opere, “pensate” senza seguire alcuna prescrizione legata alla durabilità, potranno “esercitare” la loro funzione garantendo i livelli prestazionali e di sicurezza previsti in sede progettuale? La domanda, osservando i segni lasciati dal tempo su alcune strutture in calcestruzzo armato ed in legno (ma anche in acciaio!), è assolutamente pertinente. Basta guardare i tanti viadotti della nostra rete autostradale costruiti qualche decennio fa e che già mostrano evidenti problemi di degrado, legati ad una “non progettazione” del materiale, per rendersi conto della situazione evidenziata. E’ possibile che il corrente inferiore di questa bellissima reticolare in calcestruzzo armato possa assolvere oggi alla funzione che gli era stata assegnata dal progettista? Ovviamente NO.

IL VECCHIO PONTE DELL’AUTOSTRADA A11 A RIPAFRATTA FONTE: WWW.INGEGNERIAEDINTORNI.COM


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Tuttavia il ponte in oggetto venne chiuso in occasione dei lavori di raddoppio della carreggiata dell’autostrada A11 (la “Firenze-Mare”) nel 1962 e mai più riaperto. E’ doveroso porsi davanti a questa immagine con spirito critico. Un materiale per essere “progettato” deve essere profondamente “conosciuto”, per conoscerlo è necessario individuarne le “vulnerabilità”. Questo si può fare solo osservando ciò che il tempo ci “riconsegna”. Non si può pensare di far finta di nulla. Va cambiata la mentalità progettuale secondo uno schema che porta prima all’individuazione del materiale, come risposta alle condizioni ambientali all’interno delle quali lo stesso dovrà “operare”, e poi - solo in un secondo momento - al dimensionamento per “resistenza” e “rigidezza” della struttura di cui esso è matrice. In sintesi prima sarà necessario progettare la durabilità e poi pensare alla resistenza come risultato di una “verifica” dimensionale delle sezioni da preservare intatte, seguendo un ben identificato “protocollo manutentivo”, per tutta la “vita nominale” del manufatto. E’ qui che le Norme Tecniche per le Costruzioni, attualmente vigenti e denominate per comodità con l’abbreviazione NTC 08, ci vengono in aiuto. Intanto è ben chiarito al Par. 2.4.1. delle NTC 08 delle stesse norme che cosa si intende per vita nominale: “La vita nominale di un’opera strutturale VN è intesa come il numero di anni nel quale la struttura, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è destinata. La vita nominale dei diversi tipi di opere è quella riportata nella Tab. 2.4.I e deve essere precisata nei documenti di progetto”.

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IL VECCHIO PONTE DELL’AUTOSTRADA A11 A RIPAFRATTA: LA CORROSIONE DELLE BARRE COME EFFETTO DELLA CARBONATAZIONE DEL CALCESTRUZZO. L’ESPULSIONE DEL “RICOPRIMENTO” ESPONE LE ARMATURE AGLI ATTACCHI AMBIENTALI DIMINUENDO LA SEZIONE RESISTENTE DELLE BARRE. FONTE: WWW.INGEGNERIAEDINTORNI.COM

VITA NOMINALE VN PER DIVERSI TIPI DI OPERE.


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EDIFICIO IN C.A. CHE PRESENTA EVIDENTI FENOMENI DI DEGRADO DEL CALCESTRUZZO E DI CORROSIONE DELLE ARMATURE. FONTE:

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La norma impone, quindi, che la struttura debba mantenersi efficiente durante tutta la vita utile soltanto con la manutenzione ordinaria. Come si ottiene tale risultato? Per prima cosa deve essere previsto in fase progettuale e, sotto la diretta responsabilità del progettista, il contrasto del degrado cui potrebbero essere soggetti gli elementi strutturali che costituiscono l’opera. Le NTC 08 al par. 2.5.4. descrivono le modalità per opporsi al degrado strutturale, come di seguito riportato: “La struttura deve essere progettata così che il degrado nel corso della sua vita nominale, purché si adotti la normale manutenzione ordinaria, non pregiudichi le sue prestazioni in termini di resistenza, stabilità e funzionalità, portandole al di sotto del livello richiesto dalle presenti norme. Le misure di protezione contro l’eccessivo degrado devono essere stabilite con riferimento alle previste condizioni ambientali. La protezione contro l’eccessivo degrado deve essere ottenuta attraverso un’opportuna scelta dei dettagli, dei materiali e delle dimensioni strutturali, con l’eventuale applicazione di sostanze o ricoprimenti protettivi, nonché con l’adozione di altre misure di protezione attiva o passiva”.

EDIFICIO IN C.A.: ESEMPIO PROGETTUALE DI APPLICAZIONE DELLE CLASSI DI ESPOSIZIONE. FONTE: WWW.INGEGNERIA FORUM.IT

E’ proprio in questo contesto che vengono in aiuto le disposizioni normative previste dal Par. 11.2.11 Durabilità delle NTC 08, dove si esplicita che “per garantire la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato e ordinario o precompresso, esposte all’azione dell’ambiente, si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado indotti dall’attacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dei cicli di gelo e disgelo”. “A tal fine - si trova scritto ancora nel suddetto Par. 11.2.11 – in fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni ambientali del sito ove sorgerà la costruzione o quelle di impiego, deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo da impiegare (composizione e resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione. (…omissis…) Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonché per la definizione della relativa classe, si potrà fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 e UNI 11104:2004.”

WWW.CLINICADELCALCESTRUZZO.IT

CLASSI DI RESISTENZA INDICATIVA. FONTE: WWW.INGEGNERIAFORUM.IT


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CLASSI DI ESPOSIZIONE IN RELAZIONE ALLE CONDIZIONI AMBIENTALI, IN CONFORMITA’ ALLA EN 206-1 FONTE: WWW.INGEGNERIAFORUM.IT

In definitiva si “invita/obbliga normativamente” il progettista ad una scelta oculata dei materiali al fine di minimizzare il degrado strutturale e garantire l’idonea resistenza strutturale “nel tempo”.

COPRIFERRI MINIMI IN MM – FONTE: CIRCOLARE C.S.LL.PP N°617 DEL 02/02/2009.

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CLASSI DI SERVIZIO PER STRUTTURE IN LEFNO. FONTE: NTC 08 – D.M. 14/01/2008

Il problema della durabilità del materiale è fortemente sentito anche nelle strutture in legno, tuttavia la presunzione di pensare di conoscere un materiale solo perché si è in grado di “calcolarlo” (come avveniva qualche decennio fa con il calcestruzzo armato) porta a considerarlo “eterno”. La carenza normativa, che si è colmata – seppur parzialmente – con le NTC 08, nell’ambito della progettazione strutturale delle opere in legno massiccio e lamellare ha condotto in alcuni casi, nonostante si sia assistito negli ultimi due/tre decenni alla stesura di progetti

aventi assoluta valenza architettonica e ingegneristica con dimensionamenti sfidanti sulle grandi luci, verso risultati fallimentari nel campo della durabilità del materiale legno. Anche qui finalmente la norma indirizza il progettista veicolandolo nella scelta delle classi di servizio (Par. 4.4.5 NTC 08 e C4.4.5 Circolare C.S.LL.PP. n°617 del 02 Febbraio 2009). La norma esplicita che “le strutture (o parti di esse) devono essere assegnate ad una delle 3 classi di servizio elencate nella Tab. 4.4.II

In aggiunta a questo vale la pena citare altri due passaggi normativi rinvenibili al punto 4.4.12 Robustezza e al punto 4.4.13 Durabilità delle NTC 08. Il punto 4.4.12 Robustezza riporta quanto segue: “I requisiti di robustezza strutturale di cui ai §§ 2.1 e 3.1.1 possono essere raggiunti anche mediante l’adozione di opportune scelte progettuali e di adeguati provvedimenti costruttivi che, per gli elementi lignei, devono riguardare almeno: • la protezione della struttura e dei suoi elementi componenti nei confronti dell’umidità; • (…omissis)”. Il punto 4.4.13 Durabilità aggiunge: “In relazione alle classe di servizio della struttura e alle condizioni di carico, dovrà essere predisposto in sede progettuale un programma delle operazioni di manutenzione e di controllo da effettuarsi durante l’esercizio della struttura”. Il punto C4.4.13 Durabilità della Circolare C.S.LL.PP. delle NTC 08 definisce ancora meglio che: “La durabilità delle strutture lignee deve essere sempre assicurata, prevedendo in sede di progetto adeguati particolari costruttivi ed opportuni accorgimenti di protezione dagli agenti atmosferici e dagli attacchi biologici di funghi e/o insetti xilofagi, ed utilizzando le specie legnose più idonee per durabilità naturale o per possibilità di impregnazione, in relazione alle condizioni ambientali di esercizio. E’ possibile anche prevedere elementi sacrificali da sostituire periodicamente secondo il piano di manutenzione da allegare al progetto, che comprende comunque tutte le altre operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria da mettere in atto durante la vita utile della struttura. I mezzi di unione metallici strutturali

devono, generalmente, essere intrinsecamente resistenti alla corrosione, oppure devono essere protetti contro la corrosione”. Le ulteriori norme di riferimento per garantire la durabilità del materiale, che dovrebbero essere prese in considerazione dal tecnico strutturista in fase di progettazione dell’opera, sono: • la EN 335-1 e la EN 335-2 dove vengono richiamate le classi di utilizzo (da non confondersi con le sopra richiamate classi di servizio) che rappresentano le situazioni di servizio alle quali possono essere esposti gli elementi in legno (strutture o parti di esse); • la EN 350-2 ove è indicato il comportamento di ciascuna specie legnosa per ciò che concerne la resistenza del materiale al degrado biologico (funghi ed insetti) definendone la durabilità naturale e dove si tratta l’argomento dell’impregnabilità delle varie essenze al fine di indicare la facilità di penetrazione delle sostanze preservanti; • la EN 460 dove sono riportati i requisiti di durabilità tanto per il legno massiccio quanto per il legno lamellare da utilizzarsi in funzione della classe di utilizzo. TESTA DI UNA TRAVE DI LEGNO SPROTETTA PER UN DECENNIO.


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sottodetto, si vuole obblira o n fi to n a u q to documen ccordo di In ultimo, a ra amentale importanza del di Manutenzione lineare la fonda sotto il nome di “Piano mento prescritto gatorio che v rutturale dell’opera”, docu della parte stelle NTC 08. 17/2009 “Istru °6 n d re .1 la 0 1 co ir r. a C lla stru dal P iche per le Co specificato ne Come meglio licazione delle Norme Tecn zioni per l’appD.M. 14 Gennaio 2008”: re è il documento zioni di cui al anutenzione delle struttu che ne prevede, “ Il Piano di Mre al progetto strutturale egli elaborati procomplementa gramma, tenendo conto dità di manutenziopianifica e protivi dell’intera opera, l’attiv nel tempo la fungettuali esecuento al fine di mantenernefficienza ed il valone dell’interv ratteristiche di qualità, l’e n zionalità, le ca. coordinato con– o re u ic tt m o ru n st co e elle re e uisce parte ess nutenzione d Il Piano di Ma le della costruzione – costito va a corredato, in quello genera gettazione strutturale. Ess ale di manutenzioziale della prol manuale d’uso, del manu elle strutture”. ogni caso, de ramma di manutenzione d ueste poche righe ne e del prog , gli argomenti trattati in q mento complesso Concludendo essere esaustivi di un argo ento “strutturale”, non vogliono della durabilità di un elem fessionista incaricome quello servire da monito per il prourale - sia esso di ma vogliono sura di un progetto strutt l fine di indirizzarcato della stedi rilevante importanza - aoculata e “normatimodesta che del materiale in maniera che, anche in una lo nella scelta etta, portandolo a pensare e si fanno (in tervamente” corrfica di sezione, le ipotesi chsistenza del matesemplice veri sioni, caratteristiche di re scindere, o addiritmini di dimenlastici…) non possono pre valutare correttariale, moduli eanificate, dall’imperizia di porzione di struttura essere v iente” entro il quale quella mente “l’amb operare. tura andrà ad

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1. COLLEGAMENTO DI UNA TRAVE AD UN PILASTRO, ALL’INTERNO DI UNA PISCINA. 2. TESTA STAGNATA PER DIECI ANNI DI UNA TRAVE PRINCIPALE, PRIMA DEL RISANAMENTO. 3. ELEMENTI IN LEGNO DI UNA TETTOIA VETRATA. 4. MARCESCENZA DI UN PILASTRO DI LEGNO CONFINATO NELLA MURATURA.


Quando l’autoprefabbricazione sul territorio fa la differenza qualitativa e soddisfa le tempistiche

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Giovanni Cenci e Sabrina Cenci, strutturistica in legno dal 1972.

Aver accumulato importanti esperienze e mantenere viva l’immaginazione è un grande pregio. L’immagine sintetizza la prefabbricazione di intere parti d’opera, pronte per essere caricate e trasportate al cantiere. Achille Sertorelli cominciò ad

A DESTRA: SONO TANTISSIMI ANNI CHE ACHILLE SERTORELLI PREFABBRICA GLI ABBAINI CON I SISTEMI CNP E GLI ADESIVI XEPOX. QUESTA IMMAGINE ERA GIA’ STATA PROPOSTA DA AREALEGNO NEL MARZO-APRILE 2008. SOPRA: “LE MOTTE”APPENA COSTRUITE, NELL’ESTATE 1992.

usare i nostri adesivi Xepox non appena li rendemmo disponibili sul mercato. Provò incollando una barra da cemento armato in un foro fatto in una trave di legno e caricandola. Man mano che passavano i giorni, aggiungeva altri pesi e lo faceva notare ai geometri ed agli ingegneri che andavano a trovarlo per farsi dire come risolvere i loro tetti. Achille di soluzioni ne ha sempre inventate tante, stupendoci di come sia stato così tanto capace di coinvolgere gli ingegneri strutturisti ed i geometri

delle sue zone, con i quali è abituato a maturare della sostanziale eccellenza con paziente cura.


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Le Motte è un grande centro di ristoro in località Oga, del Comune di Valdisotto, sopra Bormio e si trova alla partenza degli impianti di risalita. La prima costruzione risale a poco meno di due decenni fa. Già allora Achille Sertorelli aveva utilizzato i nostri adesivi per le proprie inventive. L’impressionante resistenza degli adesivi Xepox la si può ancora constatare, de visu, nelle originarie panche di legno lamellare lasciate tutto l’anno all’esterno, con degli angolari di rinforzo nascosti, semplicemente incollati con lo Xepox. L’intervento a “Le Motte” viene autorizzato a metà ottobre 2012, subito messo in lavorazione e le immagini si riferiscono ad un sopralluogo di Sabrina il 22 novembre. All’Immacolata la costruzione dell’ampliamento doveva essere completamente agibile ai turisti. Purtroppo ci furono dieci giorni di bufere e tutto fu pronto solo qualche giorno prima di Natale.

Costruire in montagna non é semplice. Occorre assoluta determinazione nell’efficienza organizzativa e progettuale perché é preferibile costruire nei mesi di minor afflusso turistico. La famiglia Sertorelli é un esempio di come sia ancora possibile impegnarsi con successo sul proprio territorio, in una ampia gamma di competenze accurate sulle costruzioni di legno. In Italia, a partire da circa un secolo fa, a seguito del fausto irrompere dell’impiego del cemento armato, le competenze sulle costruzioni di legno si affievolirono sempre più, sino quasi a cessare. Tutto si evolve ed ora occorre la pazienza di riafferrare profondamente la natura del materiale legno e coniugarla con le disponibilità scientifiche d’oggi, evitando forme di banalizzazione.

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NELLE PRIME FOTO SOPRA: LA BANDELLA FORATA INCOLLATA E’ STATA PENSATA COME CONNETTORE CONTINUO, INFINITAMENTE RIGIDO, PER SOLAI COLLABORANTI IN LEGNO-CEMENTO, SOGGETTI A CARICHI PERMANENTI ELEVATI E GARANTISCE OTTIME PRESTAZIONI ANCHE DEI COMPOSITI IN SOLO LEGNO. PERSONE COME ACHILLE SERTORELLI POTREBBERO DAVVERO INSEGNARE TANTO DEL LORO SAPERE. PRIMA, DOVREMMO TOGLIERCI DI DOSSO TANTA PRESUNTUOSITA’. NELLE DUE IMMAGINI QUI SOPRA: L’AMPLIAMENTO NEL NOVEMBRE 2012 E IL RISULTATO NELLA PRIMAVERA 2013.


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4 1, 2, 3, 4, 5: LA SEDE ED DELLA FALEGNAMER I LABORATORI IA SERTORELLI DI BORMIO.

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7 6, 7, 8: I DIS E DELLE “MO GNI DELL’AMPLIAME N TTE” AD OT TOBRE 201 TO 2.

10 OCESSO ORSO IL PR C N ’I E D E DA. BRE TA IN AZIEN O A NOVEM 9, 10: SIAM ICAZIONE ACCELERA R DI PREFABB

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SOLO DUE MESI PER L’AMPLIAMENTO CHIAVI IN MANO DELLE “MOTTE”, INCLUSO I TEMPI DI PROGETTO OG 11: INTANT

VIVO DEL IA’SI E’NEL

IO.

MONTAGG


QUI A SINISTRA E SOTTO A SINISTRA: FIGURE ED IMMAGINI ESTRATTE DA “LIGNOMEC ’99 – ATTI DEL CONVEGNO” IN CUI VENNERO PUBBLICATI I RISULTATI DEL CONFRONTO SPERIMENTALE TRA DIVERSE TIPOLOGIE DI CONNESSIONE PER I SOLAI COMPOSITI IN LEGNO-CEMENTO. LA SPERIMENTAZIONE FU SOSTENUTA DA HOLZBAU SPA ED ALFRED RUBNER.

FOTO SOTTO: TRAVETTI DI SOLAIO CON CONNETTORI CONTINUI IN BANDELLA FORATA, INCOLLATI CON XEPOX.

La tecnica dell’armatura di rinforzo con bende di acciaio forate fu una nostra novità del 1998. Quando ci é stato possibile, l’abbiamo riproposta con grande soddisfazione. Basti pensare agli attacchi multidirezionali della cupola della chiesa di Santa Lucia, a Loseto di Bari o la palestra di Mazzorbo con GianCarlo De Carlo. Solo da poche settimane abbiamo sperimentato l’efficacia delle piastre forate nella riabilitazione statica di solai lignei datati, ultra deformati, senza smontarli o intagliarli.

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QUELLA NOSTRA INTUIZIONE DI UTILIZZARE BANDELLE DI ACCIAIO FORATE QUINCONCE, INCOLLATE NEL LEGNO, FU PROVATA ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO GIÀ NEL 1998. E’ UNA TECNICA CONSONA A MOLTE SOLUZIONI STATICHE, FACILMENTE VERIFICABILI, SIA NEL NUOVO CHE NELLE RIABILITAZIONI.

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LLE TRAVI INTAGLIATE. 1, 2: PRODUZIONE DE ARRIVA IN CANTIERE LA SEZIONE INFERIORE E FORATE QUINCONCE ND GIA’ DOTATA DELLE BA LE TESTE LAVORATE N CO SO E IN QUESTO CA E. IN ND A CODA DI RO

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2 3, 4, 5: FISS A VISTA D’IN GGIO DEL TAVOLATO SIEME DAL INTERROTT L’ MONTAGG O. IO DELLE P INTERNO. ARETI DEL PIANO SUP ERIORE.

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6, 7, 8: PAR T DEL TAVOL ICOLARE DEL FISSAG ATO: COME GIO BEN VEDER PUO’ S I E ’D ALLO STAC TRA LE TAV CO O LA SOTTILE LE CHE FUORIESCE IN LAMIERA BANDELLA FORATA VIENE CAL DI ACCIAIO. A PARTICOLA TA LA SEZIONE SUPE R R DI POSIZIO E DELLA MANOVRA IORE. NAMENTO DELLA SEZ IONE SUPE RIORE.

9, 10: FORO PRATICATO DI PERCOLAZIONE D E QUANDO S NELLA SEZIONE DEL LL’ADESIVO XEPOX, TRAVE SUP I LAVORA C ERIORE. NON ESCLU ON CURA, L DELLE PAR DE LA CONTESTUALE A PREFABBRICAZION TI ARCHITE E TTONICHE COSTRUZIONE IN MURATU RA E PIETR A.

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Arealegno ha sempre pubblicato tanti esempi con varianti da noi introdotte o innovazioni specificatamente escogitate, sia per la realizzazione di nuove costruzioni che per le riabilitazioni delle strutture di legno. Nel 1972 quando fummo incoraggiati da Gian Paolo Abati di Brenna ad appassionarci di coperture di legno a spessore sottile con il sistema Gang-Nail, avevamo alle spalle la fortuna di forti esperienze nelle costruzioni in cemento armato ed in acciaio. Le prime capriate erano di quaranta metri e siccome le costruivamo anche con tavole da ponte di III/V austriaco (quello che anche i paesi arabi rifiutavano tant’era verde e infestato dal capricorno) ci inventammo dei telaietti di irrigidimento trasversale, collegati tra loro con aste diritte in direzione trasversale alle capriate. Li pensavamo molto più affidabili di quei pochi diagonali che allora si usavano inchiodare per stabilizzare le reticolari. Prima che gli austriaci migliorassero la qualità delle loro esportazioni ed ancor prima dell’introduzione del lamellare, ci furono anni in cui avemmo modo di maturare continue riflessioni sulla possibile contestualizzazione di tecnologie di provenienza diversa. Neppure va dimenticato che sino alla grande guerra, ma anche dopo, gli italiani erano stati ottimi costruttori di manufatti strutturali di legno. Comunque, all’inizio degli anni ’70 fu l’ing. Pierre Marie Desclos a proporci le tecniche canadesi e nord americane promosse dal COFI (Council Forest Industries of Britisch Columbia) e soprattutto apprendere i concetti di rigidezza di piano e scatolarità d’insieme conseguite nelle costruzioni a telaio con il favoloso C.L.S. (Canadian Lumber Standard) e con i pannelli in multistrato fenolico. Una tecnica sostanzialmente alternativa ai metodi costruttivi in centro europea,

dove non si dovevano fronteggiare gravi eventi sismici e devastanti tornado. Concetto che vale per le contenute costruzioni di legno: si possono anche sfasciare, ma con meno morti. Poi arrivò il lamellare anche nel nostro Paese e le costruzioni di legno si diffusero per l’impegno di grandi imprenditori. Costretti a competere col prezzo dei prefabbricati in cemento ed in acciaio, spesso trascurarono l’esigenza della conservazione del materiale e della stabilità nel lungo tempo. Ma il legno é un’altra cosa: é natura, é vita. E’ un grande valore se coadiuvato dalle nuove tecnologie, senza fracassarlo. Le costruzioni di legno realizzate dai Sertorelli con il giovane ingegnere livignasco Enrico Bormolini, laureatosi a Pavia, allievo del prof. Gian Michele Calvi, ci riempiono di entusiasmo. Ci é sembrato opportuno portarlo d’esempio ai tanti suoi giovani colleghi coetanei, che cercano la propria strada con tanta serietà ed impegno. A tutti, pur da semplici geometri, vogliamo sottolineare quanto sia opportuno per gli ingegneri e gli architetti formarsi con il costante confronto diretto (de visu et in situ) con gli operatori, con gli artigiani e gli stessi operai del proprio territorio. Insomma, imparare da chi fa, per sviluppare, esaminare e perfezionare le idee sin tanto che per ciascun caso sia tutto messo a punto. Poi fare.

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Geniale scatolarità d’insieme di un prefabbricato di legno

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IL PROGETTO GENERALE SVILUPPATO DALL’UFFICIO TECNICO DELLA FALEGNAMERIA SERTORELLI.

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L’ING. ENRICO BORMOLINI, CLASSE 1985, SI E’LAUREATO A PAVIA.

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Abitare open space con mil e chili di neve sulla testa

Il progettista degli esecutivi strutturali è l’ing. Enrico Bormolini di Livigno, studio professionale in Bormio, che è stato capace di fare una casa bipiano di 9,22 x 8,46 metri con solo due piastre di legno, bucate dalla scala centrale, senza pilastri di mezzo. Strutturalmente, le pareti perimetrali sono ad ossatura di legno, integrata con pannelli di X-Lam interposti tra i montanti, più ulteriore strato con tavole maschiate applicate a 45°. L’azienda Sertorelli opera con grande flessibilità ed i sistemi di coibentazione e di finitura delle superfici sono decisi ad hoc d’intesa con i committenti ed i loro professionisti. I solai dei due piani sono in pannelli di X-Lam mentre la trave centrale è mista con elementi in Kerto, integrati con profili in acciaio. Il tutto è accostato e tenuto insieme mediante incollaggio e viti di pressione per garantire l’iniziale aderenza durante la polimerizzazione dell’adesivo strutturale Xepox. Le travi sono rinforzate con piatti in acciaio, pure incollati, applicati in intradosso ed estradosso pressandoli con viti. La progettazione esecutiva dell’insieme è stata sviluppata dall’ufficio tecnico interno dell’azienda Sertorelli.

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2 CIATA. E’UNA FAC EGNO IN CANTIERE E T E R A P A 1: CIASCUN NTA LA SCATOLA DI L STERNO. E 2, 3: SI MO ETA CON L’ISOLANTE L P E SI COM

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6 6: PROVE DI CARICO IN AZIENDA DELLE TRAVI DI KERTO ARMATO.

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TO. RTO ARMA

I CARICO

7: PROVE D

I KE LLE TRAVI D E D A D N IE IN AZ

4, 5: NEL FRATTEMPO IN LABORATORIOSI COSTRUISCONO LE TRAVI IN KERTO E PROFILI IN ACCIAIO IL TUTTO INCOLLATO CON XEPOX.

8: FOTO GIOVAN DI GRUPPO C ON NI CENC I E ACH MICHELE CO ILLE SE RTOREL LA, ENRICO BO LI. RMOLIN

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Iinl servi z i o primo piano LAMELLARE SERVICE E LE SUE RISPOSTE IN TEMPI DIFFICILI.

NELLA FOTO: OSVALDO BALCONI.

Costituita nel 2000, a Vergiate, in provincia di Varese, la LAMELLARE SERVICE ha saputo in pochi anni costruirsi un mercato in tutt'Italia, rispondendo a una richiesta precisa del settore: mettere a disposizione dei costruttori quantità e tagli anche piccoli di lamellare, registrando così una crescita rapidissima. Il ritorno di un mate-

riale da costruzione come il legno creato dal crescente rispetto nei confronti dell'ambiente e l'attenzione e la ricerca per un modo di vivere e abitare più vicino alla natura si traduce in una domanda significativa per la produzione e la distribuzione. La gamma dei prodotti presenti e disponibili presso Lamellare Service è ampia e articolata: travi lamellari, travi KVH, travi bilama, perline in abete, pino e larice, listelli essiccati, pannelli OSB, pannelli per armatura, travi per armatura H20 e una vasta gamma di prodotti indispensabili per la costruzione di un tetto in legno compresi quelli per la corretta ventilazione e i teli traspiranti. Questa gamma di prodotti è costantemente aumentata nel corso del tempo in modo di rispondere a tutte le esigenze per la costruzione di tetti in legno e grandi strutture portanti ma anche di piccoli lavori e ristrutturazioni. Questa evoluzione si inserisce in una precisa strategia che rappresenta una costante per Orlando Balconi, titolare dell'azienda: "Le costruzioni in legno - ci dice l'architetto BALCONI - hanno

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1. LA SEDE DELLA LAMELLARE SERVICE A VERGIATE (VARESE) 1. 2. 3. ASPETTI DELLA GESTIONE DEL PRODOTTO LAMELLARE. 5. REALIZZAZIONE DI UN MANEGGIO IN LOMBARDIA. 6. LA COLLABORAZIONE CON LA DITTA BALCONI GIANNINO PORTA A IMPORTANTI REALIZZAZIONI EDILIZIE.

una marcia in più, ma proprio per questo, particolarmente in un mercato in contrazione come l'attuale, non si può scendere a compromessi con la qualità, per questo gli investimenti in tecnologie sono sempre stati una costante. Il servizio è oggi un punto di forza determinante ma è reso possibile solo da una importante capacità e flessibilità di gestione." Non a caso, una nuova, grande sede su un'area di 5mila metri quadrati è stata realizzata con un capannone e nuovi uffici ed è stata recentemente arricchita con un nuovo impianto di troncatura delle travi con innestatura semiautomatica del materiale troncato. La velocità del servizio, la costante crescita e specializzazione, l'inserimento continuo di nuovi materiali e macchinari per agevolare il lavoro e la fornitura ai clienti sono all'ordine del giorno.

IL LEGNO LAMELLARE ALLA PORTATA DI TUTTI

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Il legno lamellare, come è ben noto, conserva tutti i pregi del legno ma è anche un prodotto nuovo, un prodotto industriale che attraverso il procedimento tecnologico supera i difetti del legno massello. La richiesta sempre crescente di legno lamellare ha comportato, negli scorsi anni, di avere pronti grandi quantitativi di varie dimensioni e spessori, oltre a un vasto assortimento del prodotto immediatamente disponibile da cui scegliere secondo le necessità. I pregi del legno lamellare, poi, sono molti: inalterabilità nel tempo, assenza di parassiti, robustezza ed elasticità. Per le aziende produttrici di lamellare il problema fondamentale, a fronte della rapida diffusione del prodotto, era quello di fornire un'ampia gamma in tempi rapidi. Per questo è nata la Lamellare Service: la disponibilità immediata delle più svariate dimensioni è affiancata da un servizio di taglio e trasporto e costituisce il punto di forza principale della Lamellare Service. "I tempi difficili che stiamo vivendo - conclude l'architetto Balconi - hanno creato l'esigenza da parte nostra di diversificare il prodotto, di aumentare il contenuto di servizio e di ampliare in termini di area geografica il nostro mercato. Nonostante la contrazione del settore, il servizio continua a pagare, perché la rapidità e la flessibilità di composizione dei carichi sono sempre più apprezzate. Siamo per questo attrezzati per far fronte ai tempi difficili e per affrontare un eventuale ritorno a condizioni migliori di mercato."

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AZIENDE

AZIENDE

Ladelscuol a la qualità

RIWEGA SI IMPONE COME MODELLO DI PROPOSTA PER IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI.

Dalla sua origine di piccola realtà altoatesina, RIWEGA ha diffuso in tutto il mercato italiano e internazionale l’importanza del concetto di tetto coibentato e ventilato a regola d’arte, diventando un’azienda leader del settore. Oggi Riwega può vantare la disponibiità di una vasta gamma di schermi e membrane traspiranti, di accessori per la corretta ventilazione, di prodotti per l’impermeabilizzazione e di sistemi per la sicurezza permanente sul tetto. Oggi è uno dei marchi che possono vantare il maggiore tasso di specializzazione nella produzione e commercializzazione di prodotti necessari per soddisfare i criteri di CASA CLIMA. Un risultato che non stupisce, quello di Riwega, perché frutto di una visione chiara del mercato, delle sue necessità e linee di sviluppo. A Riwega si vanno ad aggiungere altre due Divisioni: REDBAU che si rivolge principalmente al mercato dell'edilizia con attrezzatura per la sicurezza provvisoria e PLANUS specializzata in prodotti e attrezzature per tetti piani.

UNA SITUAZIONE DIFFICILE MA SOTTO CONTROLLO Per conoscere qualcosa di più di Riwega abbiamo fatto visita all'azienda nello scorso mese di giugno e avuto l'opportunità di parlare con il titolare WERNER RIZZI che cortesemente ci ha dedicato un pò del suo tempo. Qual è oggi la situazione del mercato dell'edilizia? Oggi la situazione del mercato è ancora in forte recessione, possiamo parlare ormai di crisi piena nel nostro settore dell’edilizia e non vedo segnali di ripresa nell’immediato. Ovviamente il mercato si differenzia tra il nuovo e la ristrutturazione, in quest'ultimo settore io vedo una certa prospettiva di tenuta per motivi legati anche alla normativa per il recupero edilizio, con le varie iniziative di sostegno da parte dei pubblici poteri; nel campo delle nuove costruzioni vedo però il prolungarsi di una situazione problematica. Negli ultimi mesi abbiamo registrato, dopo un inizio di anno decisamente negativo, qual-

che segnale più positivo tra l'aprile e il maggio. Quali sono i comportamenti che ci si attende dalla politica? Io penso che in primis la politica debba dare fiducia al cittadino, debba contribuire e far calare la disoccupazione e creare posti di lavoro certi. Nel campo degli immobili, il lavoro potenziale è enorme: c'è ancora tanto da ristrutturare, la


strutturalegno gente capisce sempre di più cos'è il comfort abitativo e che ci vuole una buona coibentazione in tutt'Italia, da Palermo al Brennero, per garantire un abitare sano e piacevole in un involucro a regola d'arte, abbassando nel contempo il consumo energetico di metano o gasolio nel riscaldamento e nel raffrescamento quello di corrente elettrica. In questo senso il Trentino Alto Adige può essere preso a modello... Noi ovviamente, grazie alla agenzia KASACLIMA, disponiamo di una strategia ben pensata per dare di più al committente stesso e aumentare la qualità nella costruzione: non è solo il buon materiale ma anche la posa a regola d’arte a portare risultati apprezzabili. I controlli fatti attraverso i sistemi dedicati e la termografia hanno individuato gli errori e ci hanno portato a eliminarli; noi abbiamo creato un mix in grado di gestire sia il caldo sia il freddo, individuando il giusto equilibrio grazie alle stratigrafie utilizzate che hanno portato in tutta Europa dei risultati positivi. Dunque anche l'export vi vede protagonisti? Per noi l'export diventa sempre più significativo: siamo partiti due o tre anni fa in tutto il Sud Europa (Spagna, Francia e Grecia)

con la nostra produzione di membrane ad alta traspirazione, schermi fermo al vapore e tutti gli accessori per questi prodotti e oggi siamo la prima azienda in Sud Europa per quello che riguarda questa tipologia di prodotti. Nel Nord Europa lavoriamo con eccellenti risultati con le società partner di nostra proprietà al cento per cento. La produzione parte da TROISDORF presso Colonia, abbiamo da quindici anni una rete commerciale di oltre sessanta collaboratori tra dipendenti e agenti di commercio e siamo riusciti a far apprezzare al mercato i nostri prodotti con un certo successo, l’obiettivo è oggi quello di migliorare i prodotti e garantirne sempre più la durabilità e la funzionalità. Noi lavoriamo per dare sempre più sicurezza ai nostri clienti che utilizzano prodotti che devono essere efficienti nella traspirazione. Il prodotto stesso deve essere sempre di materia tale da resistere nel tempo: impermeabilizzare una casa o un tetto non deve costituire un intervento da rifare ogni due o tre anni ma deve, con un costo ovviamente più elevato ma comparabile, garantire un risultato efficiente per cinquant'anni: questo è il nostro obietitvo. Lavoriamo molto anche nella ricerca e sviluppo perché il tetto diventa sempre più tecnologico: il pannello

solare, per esempio, viene montato al posto delle tegole, di conseguenza si aprono fessure con infiltrazioni d’acqua o di raggi ultravioletti, perciò la membrana deve garantire una normale traspirazione. Il nostro reparto ricerca e sviluppo si sta dedicando sempre di più a soluzioni per questo tetto ad alto contenuto di prestazioni. Parliamo non solo di fotovoltaico ma anche di forme particolari di tegole o, per fare un altro esempio, di un compressore per l’aria condizionata. I sistemi di coibentazione devono sempre più confrontarsi con queste soluzioni che vengono montate sui tetti arricchendoli di funzionalità ma anche di problematiche. Qual è il vostro approccio ai mercati? Il mercato italiano è un po pigro ma la comunicazione comuqnue dev'esserci: secondo la nostra impostazione il geometra, il progettista, l'ingegnere devono toccare con mano, per questo per noi è indispensabile la presenza alle fiere del settore, non solo i grandi appuntamenti internazionali e nazionali ma anche le fiere più piccole su scala regionale o provinciale. A questa presenza fieristica capillare affianchiamo un utilizzo intenso delle reti. All’estero è la produzione direttamente che si presenta a fiere di grande rilievo con stand di tipo istituzionale oppure siamo presenti con marchi diversi in diversi Paesi. Un aspetto importante della nostra politica è quello della formazione: nel nostro technical center vengono svolti corsi di formazione e aggiornamento per progettisti e carpentieri con un riscontro straordinario: si contano ormai migliaia e migliaia di operatori del settore che hanno seguito la nostra didattica e questa è la miglior garanzia di continuità e aggiornamento in un dialogo costante coll'utilizzatore..

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NELLA FOTO IN ALTO: WERNER RIZZI, TITOLARE DI RIWEGA. NELLA FOTO IN BASSO: VEDUTA DEL QUARTIER GENERALE DI RIWEGA A EGNA (BOLZANO).


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AZIENDE

Ediin lleizgnoia con AutoCAD

DIETRICH'S 3D CAD/CAM PER L'EDILIZIA IN LEGNO E L'ARCHITETTURA D'ORA IN POI ANCHE COME APPLICAZIONE AUTOCAD.

Dal 1982 DIETRICH'S è il software per costruzioni in legno più apprezzato in tutto il mondo. L'Idea, il progetta e il calcolo per costruire è tutto dalla mano di un solo partner di fiducia. Oggi 3D CAD/CAM professionale per le costruzioni in legno e l'architettura è disponibile anche come applicazione AutoCAD. Sono numerose ed efficaci le soluzioni software per imprenditori, geometri o progettisti esperti. Creazione di profilo, intersezione geometrica del tetto e tagli inclinati dell'orditura si realizzano in dialoghi comprensibili con inserimenti e denominazioni tipiche della carpenteria in legno. Può essere gestita l'intersezione geometrica grafica anche per falde storte o irregolari, oppure la progettazione dettagliata della struttura portante del tetto con abbaini, lucernari, tegole, ferramenta, listelli e tavolati. Completano il programma la generazione automatica di disegni planimetrici per il taglio e il montaggio, le distinte del materiale per l'ordine e la misurazione precisa di ogni singola trave.

STRUTTURE RETICOLARI COSTRUZIONI A TELAI Le costruzioni a travatura reticolare sono costituite da costruzioni visibili e giunzioni di legno tradizionali. Il software Dietrich's offre giunzioni in legno moderne e tradizionali in varie forme dal semplice tenone al giunto per timpano intelaiato. Tutte le lavorazioni possono essere realizzate manualmente o con macchine CNC. Nelle strutture reticolari i dettagli costruttivi sono quasi sempre invisibili. I contraffissi rinforzanti sono sostituiti da

materiali a pannelli. Raccordi e dettagli vengono realizzati velocemente e con grande flessibilità mediante funzioni speciali e procedimenti automatici.

BLOCKBAU Dalla semplice casetta da giardino fino all'edificio residenziale, il software Dietrich's offre sempre la soluzione adatta. Raccordi a porte e finestre, connessioni degli angoli a incastro a mezzo legno, collegamento delle pareti interne, forature di rinforzo, sfondamento di travi di solaio e arcarecci – con il modulo Blockbau si definiscono e si realizzano tutte le situazioni. In combinazione con i moduli Coperture, Strutture reticolari e Costruzioni a telai si ottengono progetti ibridi con soluzioni accurate che rendono il metodo Blockbau moderno e interessante anche per le esigenze future.

CASE PREFABBRICATE / A COMPONENTI Il sistema Dietrich's è stato programmato appositamente per soddisfare tutte le esigenze di una progettazione veloce, flessibile e sicura. Mediante interfacce speciali le piante e i modelli di edificio possono essere caricati da programmi per l'architettura o generati all'interno dello stesso software Dietrich's. Si possono realizzare veri sistemi di costruzione standard per una produzione in massa oppure sistemi individuali. Il software sostiene sia funzioni speciali come la rotazione o il rispecchiamento di un edificio finito che il trasferimento di dati a impianti di produzione CNC.


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IN QUESTE DUE FOTO: PROGETTARE CON IL NUOVO AUTOCAD DIETRICH'S.

TETTOIE CARPORTS CASETTE PER GIARDINO Le eccezionali proprietà del legno come materiale edile e le elevate prestazioni delle funzionalità del software Dietrich's vengono apprezzate non solo nei progetti di grandi dimensioni. Anche costruttori di piccole strutture in legno approfittano della sua prestazione e flessibilità. Con le biblioteche e gli assistenti integrati in modo standard, il tempo di progettazione per edifici individuali e strutture speciali viene ridotto a un minimo. Perfino costruzioni straordinarie come impianti eolici, silos o arrampicate in legno non rappresentano più una grande sfida per il progettista.

PIANTE DI MONTAGGIO Le forze unite di AutoCAD e Dietrich's rendono ancora più semplice e più variabile la creazione di disegni planimetrici. I depositi di piante dinamiche create automaticamente in Dietrich's possono essere completate, elaborate e stampate con la vasta funzionalità di AutoCAD. Numerose banche dati di oggetti, diversi stili visivi e possibilità di importazione

ed esportazione da AutoCAD sono sostenute in tutti i dettagli. Inoltre Dietrich's offre una banca dati di progetti aperta per la creazione e la modifica di misurazioni e di distinte di materiali e d'ordine.

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INGEGNERIA CIVILE IN LEGNO Grazie alle possibilità del sistema Dietrich's di progettare liberamente nello spazio tridimensionale, architetti, progettisti e ingegneri non conoscono più limiti. La combinazione dei più diversi materiali, l'uso dei mezzi di collegamento standardizzati e la progettazione di dettagli individuali permettono soluzioni tecniche e creative. Funzioni di elaborazione 3D, piani di costruzione liberamente posizionabili e la combinazione con tetto, solaio e parete facilitano il costruire nello spazio.

DC-STATICA LA STATICA PER LA PRATICA Il software DC-Statica, promosso dalle associazioni dei costruttori in legno europee, soddisfa tutte le esigenze richieste dalle nuove normative. Grazie alle informazioni aggiuntive e ai dati forniti per la classificazione del legno e dei carichi causati dalla neve e dalla pressione del vento, non ci sarà più bisogno di reperire informazioni da altre fonti. Il calcolo automatico dei carichi e delle sollecitazioni (carico di vento, carico di neve, neve scivolante, neve accumulata dal vento) è unico nell'ambito di statica nell'edilizia in legno. • vera applicazione ARX 64bit • ampie funzioni di edilizia in legno • breve periodo di rodaggio • trasferimento dati a impianti CNC • fisica edile integrata • assistente di edificio intelligente • elementi combinati dinamici • calcolo statico di edilizia in legno disponibile

UNA TRADIZIONE COERENTE NELLA PRIMA FOTO IN ALTO: IL QUARTIER GENERALE DI DIETRICH'S. NELLA PRIMA FOTO IN ALTO A DESTRA: PRESENTAZIONE AL LIGNA. NELLA SECONDA FOTO IN ALTO A DESTRA: L'INGEGNER EMMER TITOLARE DI DIETRICH'S.

Dall'invenzione del software per la progettazione di costruzioni in legno ad opera del fondatore dell'impresa Josef Dietrich nell'anno 1982, la Dietrich's AG si è sempre dedicata al settore delle strutture in legno. Malgrado l'enorme successo degli ultimi decenni, la Dietrich's è sempre stata fedele alla sua clientela di base, i


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carpentieri in legno. Tradizione della carpenteria e innovazione del proprio software camminano assieme. La gamma di prodotti è estesa a tutte le fasi della progettazione e comprende la determinazione dei costi, l'ordine degli elementi costruttivi, la preparazione lavorativa con statica fino a piante dettagliate, le distinte dei pezzi con ottimizzazione e il comando di tutti gli impianti di lavorazione travi CNC comuni. Dietrich's parte dal presupposto che il progetto non è tutto per l'azienda cliente. Per questo motivo ha collegato, nei propri software, gli ambiti coinvolti e le varie fasi di lavoro e ha adattato il servizio al modo di lavorare della singola azienda. Il vantaggio per i clienti è un importante incremento in efficienza e produttività che garantisce sicurezza di investimento per il futuro.

PROGETTARE CON IL NUOVO AUTOCAD DIETRICH'S.


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COMFORT E PRESTAZIONI Con la nuova levigatrice DUOSAND™ di BLACK & DECKER®. Ora che è iniziata la bella stagione è tempo di pensare all'hobby del fai da te ed in particolare alla levigatura. BLACK & DECKER®, sempre al passo con l’innovazione, ha ideato una levigatrice studiata appositamente con i consumatori hobbisti che hanno a che fare con la levigatura. E’ nata così DUOSAND™, la prima levigatrice al mondo da 1/3 foglio con doppio sistema di ventilazione per la raccolta della polvere. DUOSAND™ garantisce ottima capacità di aspirazione della polvere, in questo modo non sporchi in giro e fai meno fatica. La parola d’ordine infatti è il comfort, proprio come richiesto dai consumatori. Duosand™ di Black & Decker® è infatti dotata di numerose caratteristiche che rendono la levigatura efficace ed anche confortevole: prima di tutto Duosand™ esercita basse vibrazioni in uso, aspetto fondamentale soprattutto se pensiamo che mediamente si leviga in continuativo per almeno cinque minuti e certamente è da qui che si percepisce la differenza che può dare una levigatrice che crea basse vibrazioni all’utilizzatore. Ma non solo: il comfort di Duosand™ lo si trova anche nella presenza di uno speciale contenitore trasparente per la raccolta della polvere e facilmente estraibile, dalla doppia impugnatura rivestita in gomma, all’attacco del foglio abrasivo a velcro che permette praticità ma anche migliore presa e quindi migliore qualità di levigatura. Altra caratteristica che dispone Duosand™ è la velocità variabile elettronica, per il giusto numero di orbite in base all’applicazione da eseguire, molto utile per lavorare bene su materiali termo sensibili, come ad esempio materiali in base plastica. La seconda parola d’ordine? Le prestazioni. Duosand™ garantisce ottima capacità di aspirazione della polvere e prestazioni durevoli nel tempo. Un dettaglio che fa la differenza? Il tasto on/off è protetto con una membrana in gomma, per evitare che l’elettronica vada in contatto con polvere e sporcizia, garantendo affidabilità nel lungo periodo. Inoltre Duosand™ partecipa ad una speciale promozione! A partire dal 1° aprile fino al 31 agosto 2013, acquistando Duosand™ (o un altro dei venti elettroutensili di Black&Decker®

oggetto dell’iniziativa) i consumatori riceveranno via e-mail un buono carburante da 10 euro, spendibile a scelta in una delle due catene di distribuzione di carburanti aderenti alla promozione: Total Erg o Q8. Per vedere il video della Duosand™ in azione, si può guardare sul canale You Tube di Black & Decker® Italia: www.youtube.com/BlackandDeckerItalia

SCHEDA TECNICA LEVIGATRICE DUOSAND KA330EKA

• Levigatrice 1/3 foglio • Potenza 270W • Velocità elettronica variabile 10.000/26.000 orb/min • Fissaggio carta standard/velcro • Fornita con valigetta + 6 fogli abrasivi


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RESISTENTE E AFFIDABILE

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Da RIWEGA una membrana impermeabile traspirante ad alte prestazioni. USB PROTECTOR UV330 è una membrarealizzata a righe ortogonali distanti 5 cm na impermeabile traspirante ad alta grammatura (oltre 320 g/mq) a tre strati; lo strato superiore e inferiore sono formati da tessuti non tessuti in polipropilene dalle alte prestazioni di tenuta meccanica che vanno a proteggere il film monolitico elastico centrale a base poliuretanica UV50. I tre strati vengono accoppiati e saldati tra loro con un innovativo sistema a espansione molecolare. Il prodotto è disponibile nella versione standard da sigillare con il nastro adesivo acrilico USB TAPE UV, oppure nella versione TOP SK dotata di due bande adesive integrate per un rapido lavoro di sigillatura delle sovrapposizioni. Caratteristiche tecniche e prestazioni: il film monolitico elastico UV50, abbinato a un trattamento stabilizzante ai raggi UV (corrispondente circa al 5 per cento del peso del tessuto) praticato sul tessuto non tessuto superiore, rende USB Protector UV330 una membrana fortemente resistente all'esposizione ai raggi UV; questa caratteristica permette di posare il prodotto sui tetti anche in caso di prolungata esposizione ai raggi UV dovuta ai tempi dilatati di lavorazione del cantiere. Le caratteristiche tecniche del prodotto sono garantite per un'esposizione fino a otto mesi. La tenuta è garantita anche in presenza di alte temperature sulla copertura, in quanto USB Protector UV330 resiste da 40°C a +100°C. La grammatura della membrana (oltre 320 g/mq) e la sua resistenza meccanica (oltre 500 N/5cm) rendono il prodotto sicuro per qualsiasi applicazione in quanto non è soggetto a lacerazioni o rotture anche in presenza di estreme sollecitazioni meccaniche dovute a calpestio o allo sfregamento. USB Protector UV330 presenta sulla sua superficie una stampa

tra loro; questa caratteristica facilita e velocizza la posa della controlistellatura di ventilazione in quanto aiuta il posatore a individuare il posizionamento dei listelli senza dover ricorrere alla tracciatura delle righe.


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Unriconosci signifmicatientovo EVENTI

EVENTI

E’ il dottor ingegner FEDERICO GIUDICEANDREA di MICROTEC il vincitore della edizione 2013 dello “SCHWEIGHOFER PRIZE”, un “premio alla carriera” che punta i riflettori sulla straordinaria capacità dell’ingegnere italiano di trasformare e sviluppare il modo di misurare e di “vedere” il legno. Altri quattro progetti – targati Germania, Austria e Scandinavia – hanno ricevuto il “Premio all’innovazione”, vantando un comune denominatore messo in rilevo dalla giuria del premio: nell'Anno internazionale della sostenibilità si sono voluti segnalare progetti intelligenti, che permettono di ridurre il quantitativo della risorsa legno in relazione alla sua elevata capacità di carico strutturale. Teatro della cerimonia ufficiale di consegna del premio è stato, per la sesta volta, il Municipio di Vienna, oramai diventato il prestigioso palcoscenico per le migliori idee in materia d’innovazione dei concetti, delle tecnologie e dei prodotti che abbiano contribuito in modo concreto e sostanziale allo sviluppo del settore del legno. Idee che siano fortemente innovative e che la famiglia Schweighofer, titolare di una delle più importanti aziende europee impegnate nella lavorazione del legno, ha voluto sostenere istituendo, nell’oramai lontano 2002, un premio biennale che vanta una dotazione di 300mila euro. Lo scorso quattro giugno a Vienna erano presenti ben 600 ospiti da 35 Paesi, arrivati nella capitale austriaca per festeggiare i vincitori ma anche (e soprattutto) per rendersi conto da vicino della forza e della capacità innovativa dei 71 progetti

LO “SCHWEIGHOFER PRIZE” 2013 PREMIA UN ITALIANO. a cura di Hugo Karre

(nuovo record per la manifestazione) presentati da concorrenti di otto nazioni diverse. Una cerimonia che ha fatto di Vienna il centro nevralgico della ricerca, della invenzione, dello sviluppo di nuove soluzioni per la filiera del legno, che ha visto la presenza, fra gli altri, del ministro austriaco alla Agricoltura, foreste, ambiente e risorse idriche Nikolaus Berlakovich, del ministro agli Affari sociali Rudolf Hundstorfer e dell’assessore alla Cultura della città di Vienna Andreas Mailath-Pokorny.

UN GRAN PREMIO, MA ANCHE DIVERSI ALTRI RICONOSCIMENTI Il “Gran Premio 2013” è andato dunque all’Italia, al Dott. Ing. Federico Giudiceandrea della Microtec Srl di Bressanone, (www.microtec.eu), una scelta che è stata segnata da numerosi consensi e da un grande applauso corale da parte di tutti coloro che erano presenti a Vienna. Il protagonista dell’evento ha visto riconosciuto l’impegno di tutta la sua vita nello studio e nella ricerca di metodi rivoluzionari per la misurazione e la raccolta di informazioni sulla qualità del legno grezzo, registrando oltre 60 brevetti e portando avanti un forte impegno formativo, divulgativo e di conoscenza. Gli

strumenti messi a punto da lui e dai suoi collaboratori hanno permesso di svelare i “segreti” del legno, dimostrandosi strumenti efficaci ed efficienti per un uso sempre più intelligente e sostenibile di questa affascinante e preziosa materia prima. Oltre al “Gran Premio” i già ricordati “Premi all’innovazione”: difficile scegliere i vincitori fra gli oltre settanta progetti sottoposti al lavoro della giuria, composta da Alfred Teischinger (Politecnico Vienna), Manfred Brandstätter (Istituto di ricerca sul legno “Holzforschung Austria”), Matti Kairi (Aalto University Helsinki), Georg Erlacher (CEO Foresta dello Stato, Austria), Josef Rettenmeier (CEO Rettenmeier Holding AG) e Bo Borgström (Presidente d’onore della Cei-Bois). Molti i progetti di grande interesse per la costruzione di edifici fino a 13 piani di altezza con pannelli X-Lam, però, come abbiamo già avuto modo di ricordare, c’è un fil-rouge che unisce queste idee, ovvero onorare il 2013, “Anno internazionale della sostenibilità”, attraverso soluzioni capaci di garantire la massima capacità di carico con una grande attenzione a un uso più contenuto della risorsa legno. La giuria, dopo un intenso lavoro di analisi e verifica, ha dunque premiato: Kielsteg Bauelemente; un elemento leggero con un ottimo rapporto tra peso e capacità di carico


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strutturale, frutto di un lavoro di ricerca e test iniziato nel 2004 per sviluppare un elemento per la costruzione di legno efficace ma con una minore quantità di legno. Un sistema che oggi è coperto da brevetti in 28 Paesi e permette di costruire elementi “leggeri” e di grande stabilità, con lunghezze fino a 27 metri (www.kielsteg.at). Legno + Lamiera forata; una “accoppiata” forte e di grande impatto estetico. Il Politecnico di Rhein/Main ha creato un incollaggio fortissimo che agisce fra legno e una particolare lamiera forata, sistema già utilizzato con successo in progetti come “le scale volanti” nell’Università di British Columbia, a Vancouver, oppure nella “Timber Tower”, una torre per un impianto eolico alta oltre cento metri (www.hsrm.de/fab). Lifecycletower - LCT ONE; il “Legno-Hybrid” che stabilisce nuovi standard nella costruzione. La struttura portante primaria si realizzava in legno, però in primo piano c’è il grande valore che viene riconosciuto alla materia prima legno, che viene utilizzata dove è necessario e in quanto “soluzione ideale”. Con questo sistema “Hybrid” – sopra al soffitto di legno viene posto uno strato di cemento armato già prefabbricato – si vede accresciuta la capacità di resistenza al fuoco e le

prestazioni acustiche, e si è anche già calcolato di arrivare a costruire edifici fino a 30 piani. A Dornbirn, in Austria, è stato realizzato un prototipo di 8 piani che, grazie alle grandi possibilità offerte dalla prefabbricazione, è stato costruito in soli 8 giorni! (www.hermann-kaufmann.at - www.creebyrhomberg.com). Nordic Wooden Cities; una cooperazione nordica. In Scandinavia a oggi è possibile costruire edifici in legno con una altezza massima di due piani. Le normative stanno a poco a poco adeguandosi alle nuove realtà e l’iniziativa “Nordic Wooden Cities” intende proprio sostenere la costruzione in legno negli ambiti urbani. E’ stato così definito un modello “triple helix” – ovvero una collaborazione fra comuni, università e industrie del legno – che raccoglierà, analizzerà e valuterà tutti i progetti realizzati in materia, creando una raccolta di “Concetti Best Practice” che costituiranno un patrimonio comune per tutti i progetti che seguiranno. Una iniziativa che coinvolge tutta la Scandinavia, ovvero Finlandia, Norvegia e Svezia (www.nordicwoodencities.c om). Alla cerimonia della premiazione ha fatto seguito una “networking dinner” che ha animato le splendide sale del Municipio di Vienna. Una preziosa opportunità per

tutti i partecipanti di discutere e di scambiare idee e opinioni alla presenza di “tutto il mondo del legno”. Davvero impressionante l’esperienza offerta da "Foresta Futuro", un’installazione interattiva, ricca di elementi e di effetti sorprendenti, che ha rappresentato il “ciclo del legno” e il suo impiego in tutti gli aspetti della vita umana e non solo…. Ideato e realizzato da uno dei più importanti“artisti virtuali”, "Foresta Futuro" ha offerto una percezione “diversa” di un fenomeno complesso, interazione fra natura, clima, economia e tecnologia. In conclusione, ancora una volta lo “Schweighofer Prize” ha dimostrato quanta innovazione è ancora possibile fare nel mondo del legno. Gli organizzatori e la famiglia Schweighofer stanno già pensando al 2015, certi che ci saranno ancora molte idee, molte innovazioni che sapranno sempre stupire l’intero mondo del legno e della sua trasformazione.

NELLA FOTO IN ALTO: LA CONSEGNA DEI RICONOSCIMENTI. NELLA FOTO IN BASSO: UN SUGGESTIVO MOMENTO DELLA PREMIAZIONE.

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UNA RETE PER IL DESIGN

Il Design World Industrial Design Day 2013, che si celebra come di consueto il 29 giugno in tutto il mondo sotto l’egida dell’ICSID (International Council of Societies of Industrial Design), quest’anno in Italia ha un significato particolare. ADI, che nel 2015 avrà a Milano una nuova sede, destinata ad aprire al pubblico l’esposizione permanente della Collezione storica del Compasso d’Oro, intende fare di questo luogo un punto di incontro e di collegamento aperto a tutti. Il design a Milano da fenomeno spontaneo deve diventare sistema culturale integrato: la nuova sede dell’ADI nasce per contribuire a creare una rete concreta d'iniziative che generi consapevolezza, lavoro, conoscenza. Una rete aperta a tutti gli attori del sistema design, a Milano e nel mondo: dalle grandi istituzioni come la Triennale di Milano agli studi dei progettisti, dalle aziende ai musei d’impresa, agli archivi, alle scuole, alle altre associazioni. Finora si sono dichiarate disponibili a partecipare 17 associazioni del settore del progetto: il nuovo centro culturale non sarà quindi solo la sede della Collezione storica del Compasso d’Oro ma una casa comune, un punto di riferimento per tutto il design italiano e per il design internazionale nei suoi rapporti con l’Italia. Nei prossimi mesi si preciserà la fisionomia di questo fondamentale salto di qualità nel mondo del design italiano di cui ADI si fa promotrice, mentre proseguono le iniziative di promozione della cultura del progetto che costituiscono da sempre la mission dell’associazione: a Udine è stata aperta fino a Ferragosto nella chiesa di San Francesco la mostra DESIGN.UD _ L'ADI Design Index verso il Compasso d'Oro (i prodotti esposti parteciperanno alla prossima selezione per il XXIII Premio Compasso d’Oro ADI). In preparazione per l’autunno una mostra a Ginevra, anch’essa dedicata ai prodotti pubblicati sull’ADI Design Index, che sarà ospite della WIPO, l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale. A essa si aggiungerà entro l’anno una mostra di design italiano in Cina, a Ningbo, dove l’ADI ha una sede operativa.

CAMBIO DELLA GUARDIA A THERMIC

Cambio al vertice nella sede italiana di Thermic, azienda Belga leader di mercato in Europa nel settore dei radiatori da bagno e primo produttore di radiatori di design. Paolo Busetto, veneziano, 44 anni, laureato in Ingegneria Meccanica, con indirizzo EnergeticoTermotecnico, è stato nominato responsabile di tutta l’area commerciale e marketing, con il preciso compito di sviluppare le interessanti opportunità di crescita nella fascia alta del mercato del riscaldamento, riflettendo il grado di eccellenza qualitativa del prodotto, sempre all’avanguardia per tecnologia, design, durata, affidabilità, risparmio energetico e utilizzo razionale dell’energia. Busetto vanta una lunga e significativa esperienza professionale e manageriale nel settore e ha contribuito in maniera determinante, in posizioni di crescente responsabilità, ai successi di prestigiose aziende in Italia e nei principali mercati europei. Thermic fa parte di The Heating Company, che offre un vasto portafoglio di pregiati prodotti e sistemi completi e integrati per il riscaldamento e il comfort ambientale di qualità con i marchi Thermic, Brugman, Dura, Superia, Vasco e Thor. La sede centrale si trova a Dilsen, in Belgio. Circa il 70% della sua produzione è esportata nei più importanti mercati europei (Italia, Olanda, Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Portogallo, Cipro, Russia) ed extra europei (USA, Giappone, Sud Corea e Cina). Grazie all’ingegnosa tecnologia e al design moderno – e nel contempo atemporale - ben pensato, Thermic sviluppa radiatori innovativi che si integrano perfettamente in ogni arredo dell’ambiente casa. La ricerca continua dell’azienda di materiali alternativi, design e metodi di produzione innovativi ha già fruttato a Thermic molteplici riconoscimenti e premi internazionali. Inoltre, Thermic è certificata ISO 9001 e ISO 14001. Oggi il rilancio di Thermic/Vasco in Italia, grazie all’arrivo di un manager motivato come Paolo Busetto, ha un unico leitmotiv: “Please let’s manage your comfort”.


DUPONT™ E CHANGING THE FACE

DuPont, in collaborazione con PKO Bank Polski, e sostenuto da Unione degli Architetti Polacchi (SARP), Polish Green Building Council e Architizer.com, annuncia la settima edizione di “Changing the Face", concorso internazionale di architettura, che vedrà protagonista l’edificio denominato Rotunda situato a Varsavia, Polonia. Il concorso invita a presentare progetti innovativi che rivitalizzino la Rotunda di Varsaviad ando un nuovo volto sostenibile all’edificio che ospita la più grande banca dell'Europa Centrale (PKO Bank Polski). Mentre le precedenti edizioni di questo concorso sono state puramente teoriche, la novità di quest'anno include l’effettiva realizzazione del progetto vincitore. La Rotunda del PKO è l’iconico punto focale del complesso urbano di Zbigniew Karpiƒski, sorto nel centro di Varsavia tra il 1962 e il 1969. Situata nel crocevia di due importanti strade, la Rotunda è un simbolo per la città e un luogo di incontro prediletto dai cittadini. L'edificio rappresenta una parte storicamente significativa del tessuto urbano del ventesimo secolo. La riprogettazione di una struttura così emblematica è un'opportunità unica per conferire una rivisitazione contemporanea a un importante simbolo di Varsavia. Il concorso “Changing the Face” è stato proposto per la prima volta nel 2008 in un workshop dedicato al Colosseo di Roma e successivamente traslato a edifici simbolici nelle città di Bucarest, Praga, Zagabria, Atene e Mosca. In ogni città, gli architetti sono stati invitati a lavorare su uno stimolante edificio pubblico scelto da DuPont in collaborazione con le istituzioni locali. Oltre a mantenere le caratteristiche storiche dell’edificio Rotunda, la ristrutturazione dovrà essere certificata da almeno due sistemi a scelta tra LEED, BREEM o DGNB. Un ulteriore parametro fissato dagli organizzatori è l'uso di almeno tre materiali di DuPont: la tecnosuperficie ad alte prestazioni per rivestimenti esterni DuPont™ Corian®; gli interstrati per vetristratificati strutturali e decorativi DuPont™ SentryGlas® e DuPont™ SentryGlas®Expressions™; le membrane avanzate per involucri edilizi DuPont™ Tyvek®; i tessuti architettonici e film protettivi per rivestimenti decorativi DuPont™ Teflon®; l’efficace barriera contro lo sviluppo di radici e piante DuPont™ Plantex®.

PIU’ SPAZIO ALL'OSPITALITA’

Tra le nuove frontiere dell’ospitalità trova sempre più spazio il concetto di ‘ospitalità diffusa’, che in Italia per lo più si associa all’idea di recupero di edifici esistenti, sparsi tra la campagna e i piccoli borghi, ma che all’estero è da tempo interpretata in modo diverso; è proprio dalla sua reinterpretazione che nasce il progetto GREEN_ZERO, il nuovo modulo abitativo dedicato all’ospitalità: una suite racchiusa in un guscio eco-sostenibile da installare nel bosco, in riva al mare, in piena campagna o ovunque il territorio lo consenta. Il contenitore GREEN_ZERO e il suo contenuto sono in naturale simbiosi con il tema degli edifici eco-responsabili e caratterizzano il contesto in cui vengono inseriti: il loro essere NATURALMENTE CHIC, sottolinea la perfetta integrazione tra l’ambiente che li ospita e la loro natura interna che non rinuncia a un tocco lussuoso. Una nuova forma dell’abitare dunque che sia per l’ospite anche un gioco educativo volto a fargli conoscere gli elementi meno evidenti del vivere ‘green’senza dover rinunciare al comfort e all’emozionalità della vacanza; una nuova esperienza in cui possa apprezzare come gli elementi del costruire eco-compatibile utilizzino al meglio le energie e le risorse del territorio. GREEN_ZERO è il frutto della collaborazione tra aziende accomunate da un dna green, che sicuramente rappresenta quel valore aggiunto alla base dello sviluppo e della realizzazione dell’intero concept. Il progetto è finalizzato a dare vita a un nuovo sistema di ricettività alberghiera fortemente connessa con il territorio, che, abbinando diverse tipologie di moduli, dal bungalow con bagno al bi-locale, permetta di incrementare qualitativamente il panorama turistico globale.


BAUMA 2013: GIGANTESCA, STUPEFACENTE, APPREZZATA

Dal 15 al 21 aprile, al centro espositivo di Monaco di Baviera sono giunti ben 530.000 visitatori da oltre 200 Paesi. Così, dopo aver già superato le edizioni precedenti per numero di espositori e superficie, bauma 2013 ha battuto anche il record dei visitatori. “Un risultato di buon auspicio per il nostro settore in questa fase difficile e sicuramente una forte spinta alla ripresa," ha affermato Johann Sailer, presidente della divisione macchine per edilizia e materiali da costruzione della VDMA (l’associazione dei costruttori tedeschi di macchine e impianti) e presidente dell’associazione europea dei costruttori di macchine per edilizia CECE. Klaus Dittrich, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Messe München, è più che soddisfatto: “Gli espositori sono stati entusiasti della qualità e dell’internazionalità dei visitatori. Sono stati conclusi ottimi affari. Con oltre 200.000 operatori dall’estero, il numero di visitatori internazionali ha registrato un record assoluto. Il richiamo di questa edizione è stato semplicemente irresistibile.” I primi dieci Paesi per numero di visitatori sono stati Germania, Austria, Svizzera, Italia, Federazione Russa, Francia, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Svezia e Polonia. L’Indonesia, Paese partner di bauma, è stata rappresentata da una delegazione di politici di alto livello e ben 800 visitatori. “Per Herrenknecht bauma 2013 ha mostrato il lato migliore della manifestazione. Il pubblico è stato di primo livello e molto internazionale. Abbiamo avuto la possibilità di presentare in maniera molto mirata la nostra ampia gamma di soluzioni e le principali novità in ambito Tunnelling e Mining,” ha dichiarato il Dott. Ing. E. h. Martin Herrenknecht, presidente del consiglio di amministrazione di Herrenknecht. Gli fa eco Ron DeFeo, presidente e direttore generale di Terex Corporation: “Come fiera più grande di tutto il settore, bauma rappresenta un’opportunità unica per incontrare numerosi clienti da tutto il mondo.” Aggiunge Johannes Weiermair, amministratore delegato di SBM Mineral Processing: “Per noi bauma 2013 è stata una fiera straordinaria e un grandissimo successo, da un lato per l’internazionalità dei visitatori, dall’altro per la qualità molto elevata dei contatti.” Complessivamente 3.420 espositori (1.346 aziende tedesche e 2.074 imprese estere) da 57 Paesi hanno presentato su una superficie netta di 570.000 metri quadri (record assoluto) prodotti e novità per il settore delle macchine per l’edilizia e l’industria estrattiva. Il successo è stato incredibile, come conferma Stefan Heissler, membro del comitato direttivo di Liebherr-International AG: “Il nostro bilancio è assolutamente positivo. Il nostro stand ha accolto clienti da tutto il mondo e abbiamo sottoscritto numerosi contatti. Per alcune categorie di prodotti, le nostre aspettative sono state persino superate.” Anche Michael Heidemann, presidente del consiglio direttivo di Zeppelin Baumaschinen GmbH, è più che soddisfatto: “Fin dal primo giorno di fiera lo stand di Zeppelin e Caterpillar è stato letteralmente invaso dagli operatori. A bauma 2013 abbiamo venduto un numero di macchine senza precedenti, stabilendo un nuovo record." Stesso successo per XCMG, come riferisce il vicepresidente Yanmei Zhang: “Abbiamo raccolto ordini per un valore complessivo di oltre 10 milioni di Euro, pari a circa 120 macchine. Il nostro investimento nel salone si è ampiamente ripagato.” Il ruolo di bauma come principale salone internazionale di macchine per edilizia, materiali da costruzione e industria estrattiva è inattaccabile. Raul Garcia, direttore marketing di ULMA, dice: “bauma è la fiera per eccellenza. Siamo contentissimi dei risultati e naturalmente torneremo nel 2016.” Frank W. Reschke, direttore vendite e membro del consiglio direttivo di Masa GmbH, traccia un bilancio altrettanto positivo: “Le nostre aspettative già molto alte sono state superate. Il valore di bauma è incommensurabile, per noi è di gran lunga la fiera numero uno, senza rivali né alternative.” La prossima edizione di bauma si svolgerà dall’11 al 17 aprile 2016 a Monaco di Baviera.

LA DINAMICA DELLA NATURA

ALLA TRIENNALE DI MILANO NEL SALONE D’ONORE MERCOLEDI’ 27 FEBBRAIO ALLE ORE 18 SI E’ TENUTO IL CONVEGNO DAL TITOLO “LA DINAMICA DELLA NATURA PER ABITARE IL PIANETA” DURANTE IL QUALE BORIS PODRECCA, CHRIS WISE E ALESSANDRO ZOPPINI - PROFESSIONISTI DELL'ARCHITETTURA E DELL'INGEGNERIA - HANNO ESPOSTO IL PROPRIO METODO DI LAVORO. OGNI RELATORE è STATO INTRODOTTO DA UN CRITICO, CHE NE HA INQUADRATO LA VISIONE STRATEGICA, AMPLIANDOLA IN UN CONTESTO PIU’ VASTO DI CONSIDERAZIONI RELATIVE ALLA CONTEMPORANEITA’ STORICA. IL CONVEGNO INTENDEVA COMUNICARE I NUOVI MODELLI DI PENSIERO PROGETTUALE ADOTTATI PER RISOLVERE I PROBLEMI DELLA PROGRAMMAZIONE ARCHITETTONICA E PRODUTTIVA DEL TERRITORIO E DEL SUO PAESAGGIO, PROMUOVENDO UNA CONCEZIONE OLISTICA DEGLI EDIFICI, DELLA LORO COSTRUZIONE E MANUTENZIONE, IN RELAZIONE ALL'HABITAT NATURALE E ALLE NECESSITA’ SOCIALI. IL TEMA DEL CONVEGNO E’ STATO CONFORME AGLI INTENTI GENERALI ESPRESSI DALL’EXPO 2015 E HA INTERPRETATO I PRINCIPI IMPLICITI AI PROCESSI DI RIORGANIZZAZIONE PLANETARIA, AVVIATI DALLA LOGICA DI QUESTA MANIFESTAZIONE. LE SCIENZE DELLA NATURA, LA BIOINGEGNERIA E GLI ALTRI PARADIGMI IMPIEGATI PER FORMULARE IPOTESI DI SOSTENIBILITA’ DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E AMBIENTALE SONO STATI TRA GLI ARGOMENTI DI RIFERIMENTO A CUI SI SONO ATTENUTE LE PRESENTAZIONI DEI RELATORI, CHE CONSIDERANO L'ARCHITETTURA UN ELEMENTO CONGIUNTO AL CONTESTO URBANO E PAESAGGISTICO. I RELATORI HANNO RILEVETO GLI ASPETTI METODOLOGICI DELLA PROPRIA RICERCA, SPIEGANDONE I PRINCIPI ED EVIDENZIANDO I CONTRIBUTI MULTIDISCIPLINARI ADOTTATI NEI LORO PROGETTI PER EQUILIBRARE IL RAPPORTO NATURA - ARCHITETTURA.


GENIUS EXPERIENCE DA SKEMA

Genius Experience: tutto dedicato al mondo Skema, il road show nazionale organizzato dall’azienda veneta per presentare a clienti e dealer del nord, centro e sud Italia, oltre che la mission e le iniziative a supporto dell’attività tecnico-commerciale, le quattro nuove collezioni di pavimenti laminati multilayer della linea Genius: Living, Creative, Expo, Sintesy, studiate appositamente per offrire rivestimenti all’avanguardia, di design e di qualità garantita sia per uso abitativo che per spazi commerciali e sportivi. In particolare la nuova linea Living che, in base a delle specifiche caratteristiche tecniche e qualitative, si suddivide in due macro livelli: Premium per i pavimenti che presentano un più alto grado di ingegnerizzazione come le collezioni MaximLong, KUno, Make up, e Prestige Gold e Competence per i pavimenti con dotazioni più standard come le collezioni Executive e Facile. Le collezioni di pavimenti in laminato della fascia PREMIUM si caratterizzano per il top della qualità, ricercata sotto ogni aspetto sia di processo che di prodotto garantendo, oltre che una particolare bellezza dei decorativi, delle avanzate prestazioni tecnologiche, di solidità, comfort acustico e di durata nel tempo. Ne esce così un pavimento dalle eccezionali caratteristiche di antistaticità, di resistenza ai graffi, all’usura, agli urti e alle sollecitazioni più elevate. Per questo risulta ideale sia per gli ambienti domestici che pubblici. I pavimenti della fascia COMPETENCE, sempre controllati in ogni fase produttiva, assicurano la qualità e l’affidabilità di un prodotto certificato garantendo resistenza alle sollecitazioni e durata nel tempo. Sono ideali per spazi abitativi di casa e offrono una gamma ampia di nuove cromie in assoluta tendenza con gli stili più attuali dell’abitare. New entry nel top di gamma della linea Living Premium è il tavolato in laminato MAXIM LONG. Proposto con un’ampia gamma di decorativi il pavimento si presenta con un formato extra lungo dalle dimensioni 2052x198x8 mm. Un pavimento che fa rivivere il carattere delle assi del legno di una volta donando un particolare fascino all’ambiente. Dotato di una eccezionale capacità di resistenza alle sollecitazioni, Maxim Long può sopportare elevati gradi di usura (AC6), garantendo anche il massimo delle prestazioni per stabilità, antistaticità e isolamento acustico. Caratteristiche che rendono questo pavimento particolarmente ideale per la realizzazione di grandi superfici. Ampia è la scelta di decorativi effetto legno, proposti nella finitura Natural Wood Finishing per esaltare le tipiche venature del legno. Genius comprende, inotre, la nuova linea Creative che consente di abbinare materiali e formati diversi per realizzare pavimenti di design sempre più personalizzati nel decoro e nel formato; e ancora il sistema di pavimenti vinilici della linea Sintesy: nuovissima collezione dalle eccezionali doti sia estetiche che qualitative con una gamma decorativa che spazia dai legni alle pietre. Infine, la linea Expo, dedicata esclusivamente al settore fieristico e allestimenti temporanei. Un rinnovamento di gamma che passa attraverso una serie di modelli di alto design, basati sul concetto sempre fondamentale della contemporaneità, intesa come insieme indissolubile tra la tradizione legata al passato e l’innovazione che proietta nel futuro. Uno stile di riferimento che a partire dall’eccellenza della materia prima e dalla qualità del prodotto ha definito un brand di riferimento nel settore, dedicato ad una domanda giovane nello spirito, per chi ama personalizzare in libertà il proprio habitat. Skema rappresenta oggi un insieme di competenze tecniche e stilistiche che hanno reso possibile trasformare il prodotto in un servizio completo di consulenza progettuale e personale. Attraverso le sue scelte innovative, la ricerca sulle forme e sui materiali, nonché la volontà di creare nuovi modi di arredare attraverso i suoi prodotti, Skema porta nel mondo il proprio italian style.


IL RITORNO DI EDILTEK

Torna Ediltek, la Fiera dell’Edilizia a MalpensaFiere il 2021-22 settembre 2013, un importante momento di aggregazione per le imprese del territorio. Oltre 200 espositori e circa 16.000 visitatori, 20 tra convegni, workshop e corsi, cui hanno partecipato più di 2.000 persone nell’edizione 2012, numeri che confermano Ediltek come la manifestazione più attesa dagli operatori del bacino economico del Nord-Ovest, che coinvolge le provincie di Milano, Varese, Como, Lecco, Novara, Vercelli e del Canton Ticino. La 14° edizione della Fiera dell’Edilizia si propone come un momento d’incontro e condivisione per trovare soluzioni adatte a superare un momento difficile e predisporre nuovi strumenti, modelli e strategie competitive. Tra gli strumenti messi a disposizione degli imprenditori edili, molti nuove aree e progetti dedicati a tematiche di importanza strategica, a partire dal riciclo in edilizia, sia di materiali, con il progetto RICICLarea, sia macchine e attrezzature per lo smaltimento dei rifiuti, demolizioni e rottamazioni con RE-Building. Un altro progetto importante per presentare soluzioni concrete di edilizia sostenibile è il SALONE DELL’EFFICIENZA ENERGETICA. Importante occasione d’incontro e scambio invece per le aziende è il progetto di marketing referenziale per imprese e professionisti che nell’ambito del progetto SERVIZI D’IMPRESA, possono trovarsi, conoscersi e selezionare potenziali fornitori. SPECIALE CONDOMINIO invece, in collaborazione con ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiale ed Immobiliari) è un valido strumento per presentare soluzioni utili ed innovative per la gestione di unità abitative multiple, con appuntamenti giornalieri e focus sulle nuove normative di legge. Non mancherà anche quest’anno il SALONE DEL TRASPORTO, vero motore dell’edilizia, rinnovato e ampliato grazie all’evento Fiera Mercato in partnership con il leader di settore nazionale Camion Supermarket, dove sarà possibile acquistare e visionare usato garantito proveniente da tutta Italia. “Le reti di impresa sembrano essere la principale modalità di riorganizzazione del sistema economico italiano per il prossimo futuro”, commenta Pietro Garavaglia, Amministatore Delegato di Chocolat Pubblicità, Segreteria Organizzativa dell’evento, “le imprese più attive e innovative hanno iniziato a discostarsi dal modello di business tradizionale per orientarsi verso forme di organizzazione a rete, che rappresenta senz’altro una strategia vincente per lo sviluppo delle aziende del nostro territorio”. Continua Garavaglia, “La 14° edizione di Ediltek vuole essere il teatro, dove viene proposto e costruito questo innovativo strumento competitivo, perché i vantaggi del fare comparto sono concreti e si traducono in un reale valore economico”. Organizzata con il Patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, Ediltek guarda così ancora e più che mai oggi, al futuro del mercato, con un ricco calendario di eventi collaterali, convegni e saloni tematici permanenti.

AD AMBIENTE LAVORO 2013 FOCUS SULLA SICUREZZA IN CANTIERE E SULLE MALATTIE PROFESSIONALI

L’APPUNTAMENTO SI TERRÀ PER LA PRIMA VOLTA AD OTTOBRE IN CONCOMITANZA CON SAIE. DAL 16 AL 18 OTTOBRE, SI RINNOVA L’APPUNTAMENTO CON AMBIENTE LAVORO, IL SALONE DEDICATO ALLA SICUREZZA E ALLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO ORGANIZZATO DA BOLOGNAFIERE E SENAF, CHE PER LA PRIMA VOLTA SI TERRÀ IN CONCOMITANZA CON SAIE, IL SALONE DELL’INNOVAZIONE EDILIZIA. LA MANIFESTAZIONE, EVENTO FIERISTICO UNICO ALL’INTERNO DEL PANORAMA ITALIANO, GIUNGE ALLA SUA 14° EDIZIONE E SI PROPONE COME MOMENTO QUALIFICATO DI FORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE PER LE FIGURE PREPOSTE ALLA TUTELA DEL BENESSERE DEI LAVORATORI: BENESSERE CHE PASSA NON SOLO DALLA SICUREZZA, MA ANCHE DALLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI. ACCANTO ALLA PARTE ESPOSITIVA (VETRINA DI PRODOTTI PER LA PROTEZIONE INDIVIDUALE DEI LAVORATORI E DI SERVIZI ALLE AZIENDE), AMBIENTE LAVORO PROPORRÀ UN AMPIO CALENDARIO DI INIZIATIVE SPECIALI E CONVEGNI REALIZZATI IN COLLABORAZIONE CON LE PIÙ AUTOREVOLI ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA. INOLTRE, PER L’EDIZIONE 2013 QUESTI I FOCUS PRINCIPALI: NO FIRE, LEGATO AI SISTEMI ANTINCENDIO; CANTIERE SICURO, DEDICATO PROPRIO ALLA SICUREZZA IN EDILIZIA, UN’OCCASIONE PER AFFRONTARE I TEMI DELLA PROTEZIONE DEGLI OPERATORI NEI CANTIERI EDILI, COME LE CADUTE DALL’ALTO E LE ATTIVITÀ IN SPAZI CONFINATI; STRADE SICURE, INIZIATIVA IN CUI TRA WORKSHOP E CONVEGNI SI DISCUTERÀ SU COME PREVENIRE GLI INCIDENTI STRADALI IN ITINERE.


RUBNER HAUS PARTNER DI LIGNIUS

La passione per il legno, che fin dalle origini ha spinto Rubner Haus a migliorare il proprio know-how tecnico grazie al quale oggi realizza case passive e a basso consumo energetico secondo le più diverse tipologie costruttive ed estetiche, sono alla base della recente partnership tra l’azienda altoatesina e Lignius, voce autorevole e garanzia di qualità nel settore. I primati sul fronte dell’innovazione, della qualità tecnico strutturale dei suoi edifici realizzati al 100% in legno, delle certificazioni e dei controlli di qualità garantiti agli utenti finali sono le prerogative che da sempre identificano Rubner Haus come pioniere e realtà di primo piano nell’edilizia residenziale in legno. E’proprio grazie a tali requisiti che il Comitato Tecnico di Lignius ha riconosciuto all’Azienda un importante ruolo nella produzione di materiali e di sistemi che sappiano dialogare con la tecnologia di prefabbricazione in legno, creando un rapporto dialettico che Lignius definisce il “Sistema Casa”. Fondamento della nuova collaborazione è la visione comune che l’edilizia in legno rappresenti oggi un nuovo modo di costruire, una vera e propria rivoluzione dell’abitare in grado di invertire i trend negativi del settore “tradizionale”. Infatti, mentre quest’ultimo ha toccato il record negativo del -30% nell’ultimo anno, l’industria delle costruzioni prefabbricate in legno ha registrato un aumento costante del 20% annuo. Gli edifici in legno sono quindi sempre più riconosciuti, sia dai tecnici che dai privati, come garanzia di qualità, sfruttando le elevate prestazioni di questo materiale: velocità di realizzazione, sicurezza, eco-compatibilità e performance energetiche elevate. Grazie alle competenze tecniche nella progettazione e costruzione di case in legno a basso consumo energetico, Rubner Haus è in grado di coniugare tradizione, qualità e tecnologia all’avanguardia per rispondere alle moderne esigenze abitative creando nuove opportunità del vivere contemporaneo. Le conoscenze scientifiche acquisite, i 15.000 progetti realizzati in 50 anni di attività e le ricerche condotte confluiscono nello sviluppo di case “su misura”, ecologiche,energeticamente efficienti e dagli elevati standard di comfort e di sicurezza. La lavorazione del legno e l’utilizzo di materiali ecologici come sughero, canapa, gesso e pannelli in fibra di legno, sottolineano la grande sensibilità di Rubner Haus, prima certificata CasaClima in Italia, per le tematiche legate alla bioarchitettura. L’azienda, inoltre, è l’unica realtà europea a offrire quattro differenti soluzioni costruttive in grado di soddisfare qualsiasi esigenza: Blockhaus per case in legno massiccio, Residenz per case in pannelli con struttura portante in legno a telaio, Casablanca per case in legno massiccio intonacato e soligno-rubner per case a pannelli di legno massiccio - prive di collanti e parti in ferro . L’impegno profuso da Rubner Haus nello sviluppo del mercato dell’edilizia residenziale in legno si è recentemente concretizzato con la nascita del nuovo Rubner Centro Prove, all’interno del Rubner Center di Chienes (BZ). Si tratta di un laboratorio sperimentale per la ricerca di combinazioni di materiali ad efficienza energetica che, insieme ad un’importante area dedicata agli uffici di progettazione, rappresentano una piattaforma importante per offrire nuovi impulsi al mercato dell’edilizia in legno diventando il punto di riferimento all’avanguardia per le future realizzazioni ecosostenibili.

NASCE IL LABORATORIO CREATIVO DI FONTANOT

Grazie alla creatività e all'ingegno di Laura Fontanot, prende vita FontanotLab, il “serbatoio” creativo per le nuove soluzioni di accessori dedicati alla scala. Spazio al talento e al design. E' con questo spirito che nasce FontanotLab, laboratorio creativo di design ideato da Laura Fontanot, Head of Design Fontanot, leader italiana nella produzione di scale a chiocciola. Lo scopo è quello di raccogliere idee innovative e di design per arrivare alla realizzazione di accessori per le scale da immettere nel mercato. Il progetto verte su due principi base: • l’utilità del prodotto ideato che nasce dalla necessità di trovare una soluzione ad un problema che è quello di ottimizzare lo spazio scala all’interno di una casa; • l’estetica del prodotto e le sue soluzioni di design, con particolare attenzione alle soluzioni green da adottare in fase di progettazione: legni FSC, plastica riciclata o riciclabile, colle naturali, colori ad acqua, sono alcune soluzioni che portano il progetto FontanotLab nella direzione dell’eco sostenibilità. FontanotLab ha inoltre attivato una collaborazione continuativa con designer di diversa estrazione che si alterneranno nel creare nuove soluzioni, tra cui : Alessandro Marelli, Folco Orlandini, Valentina Downey, Marco Vantusso, Giulia Meloncelli, Laura Brivio, Alessandro Stabile e Davide Mazza. La continua ricerca ed il mettersi in gioco ogni giorno, sarà la linfa vitale per rendere il team attivo, creativo, curioso e consapevole del mercato, sviluppando sempre più l’aspetto “etico” non solo nelle tematiche di produzione, ma anche nei rapporti con i designer che con FontanotLab, potranno vedere i loro progetti realizzati. Infatti i progetti selezionati da Fontanot non rimarranno dei prototipi, ma seguiranno l’iter necessario per vedere il pezzo prodotto e immesso nel mercato.


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DAL PRIMO LUGLIO 2013 NUOVE REGOLE PER IL COMMERCIO EDILE

Un passo importante per il settore, in una logica di maggiore regolamentazione e responsabilizzazione delle attività di produzione e vendita di tutti i prodotti da costruzione, compresi gli SMT, ovvero gli schermi e le membrane traspiranti. Questi, in sintesi, gli obiettivi del nuovo Regolamento europeo 305/2011, firmato a marzo 2012 a Strasburgo, che entrerà pienamente in vigore a partire dal primo luglio 2013. Il Regolamento abroga la vecchia direttiva del 1988 (la 89/106/CEE, che ufficializzava i requisiti essenziali dei materiali da costruzione e ne disciplinava il conferimento della marcatura CE) e rappresenta il nuovo quadro normativo di riferimento per la commercializzazione di questi prodotti all’interno del mercato comunitario, coinvolgendo tutte le figure della filiera, dalla produzione alla distribuzione. Una prima differenza rispetto alla vecchia CPD 89/106 sta proprio nella forma giuridica del provvedimento: mentre le direttive sono strumenti normativi che devono essere recepiti dagli Stati membri e le cui disposizioni possono essere emendate dai governi nazionali, i regolamenti vengono applicati ipse facto in tutti i Paesi dell’UE. Il nuovo Regolamento rappresenta quindi un segnale deciso e significativo della Comunità europea per spingere il settore dei prodotti da costruzione a una maggiore concorrenza a livello comunitario. Una seconda differenza rispetto al passato sta nell’introduzione obbligatoria di una dichiarazione di prestazione, che deve accompagnare il marchio CE, anch’esso di fatto reso obbligatorio (mentre sino ad ora in Inghilterra ed in altri Paesi comunitari era facoltativo). Con la vecchia Direttiva, il marchio CE applicato ai prodotti da costruzione significava solamente che essi erano conformi alle normative e che le loro caratteristiche erano state testate secondo metodi armonizzati condivisi da tutti gli Stati dell’UE. Per cui, in qualunque parte d’Europa si acquistava il prodotto, si aveva la certezza che, quali che fossero i valori riportati (che potevano essere differenti da Stato a Stato), essi erano stati testati ovunque allo stesso modo. La dichiarazione di prestazione (Dop), invece, introduce una grossa novità rispetto alla vecchia dichiarazione di conformità: mentre prima si attestava semplicemente la conformità del prodotto ad un certo processo di verifica, ora il produttore è costretto a certificare che quel determinato prodotto, per l’uso a cui l’ha destinato, risponde in un determinato modo a certe caratteristiche. Altra grossa novità riguarda la responsabilità del mondo della distribuzione dei materiali edili. Finora i distributori immettevano i prodotti sul mercato senza porsi troppi problemi, mentre dal primo luglio saranno chiamati a una vigilanza attiva sulle merci che ricevono in magazzino. Tra gli obblighi dei distributori ci sarà quello di assicurarsi che il prodotto rechi la marcatura CE e sia accompagnato dalla dichiarazione di prestazione, da istruzioni e informazioni sulla sua sicurezza, e quello di garantire, finché il prodotto si trova sotto la propria responsabilità, che le condizioni di conservazione o di trasporto non compromettano la conformità del prodotto rispetto alla dichiarazione di prestazione. Cosa cambia, invece, per i produttori? La DoP è sicuramente una certificazione onerosa, giacché va rilasciata per ogni prodotto. E va specificato anche che per i prodotti a marchio i distributori saranno responsabili in qualità di produttori delle loro gamme commercializzate con il loro brand, anche se prodotte da terzisti. Il Regolamento 305/2011, quindi, sicuramente andrà ad accelerare il fenomeno di selezione dell’offerta e degli attori del mondo delle costruzioni, non lasciando più spazio a prodotti “improvvisati”. AISMT garantisce che i prodotti di tutte le sue aziende socie sono in regola per quanto disposto dal Regolamento 305/2011. La catena della responsabilità diretta ricade su tutti gli attori della filiera. Anche i distributori/rivenditori avranno l’obbligo di commercializzare solo prodotti che rispettano le normative europee vigenti. Esercitare la dovuta diligenza per rispettare le nuove condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione Prima di immettere un prodotto sul mercato, assicurarsi che esso rechi la marcatura CE e sia accompagnato dalla dichiarazione di prestazione, nonché da istruzioni e informazioni sulla sicurezza. Se si ritiene che un prodotto da costruzione non sia conforme alla dichiarazione di prestazione, astenersi dall’immetterlo sul mercato, finché non sia regolarizzato o la dichiarazione corretta. Qualora il prodotto presenti un rischio per gli utenti, informarne il fabbricante o l’importatore e le autorità di vigilanza del mercato. Garantire, finché il prodotto si trova sotto la propria responsabilità, che le condizioni di conservazione o di trasporto non compromettano la conformità del prodotto rispetto alla dichiarazione di prestazione. Qualora si ritiene di aver immesso sul mercato un prodotto non conforme, assicurarsi che vengano adottate tutte le misure correttive, o se opportuno ritirarlo o richiamarlo. Se il prodotto presenta un rischio per gli utenti, informarne immediatamente le autorità nazionali competenti negli Stati membri in cui il prodotto è stato commercializzato. Fornire, su richiesta motivata dell’autorità nazionale competente, tutte le informazioni e la documentazione necessaria a dimostrare la conformità del prodotto alla dichiarazione di prestazione. Se si immette sul mercato un prodotto con il proprio marchio, o se si modifica un prodotto in misura da influenzarne la conformità alla dichiarazione di prestazione, si è considerati alla stregua di un produttore, e per questo si è obbligati a redigere la dichiarazione di prestazione e apporre la marcatura CE.


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Timber Agency and Consulting Milano S. Felice - Torre 3 - 20090 Segrate (Milano) tel +39/02 7532243 r.a. - fax +39/02 7532527 agrifori@agriforint.it - www.agriforint.it Tutte le conifere e le latifoglie europee ed americane, O.S.B., compensati fenolici e betulla.

Rappresentanze srl Via Monferrato 7 - 20144 Milano tel +39/02 4818934-941 - 02 4819109 fax +39/02 4818924 - 02 4818933 info@cattaneocattaneo.it - cattitmi@tin.it www.cattaneocattaneo.it BELGIO: Spano - truciolari standard H e M1, grezzi e nobilitati. Spanolux - MDF, MDF light e MDF ignifugo, idrofugo. CILE: Masisa - MDF Ultralight. FRANCIA: JOUBERT GROUP specialisti in compensati e multistrati di Okoumé. SLOVENIA: Javor - compensati faggio, Javor - pannelli per casseformi.

BALCONI GIANNINO LAMELLARE SERVICE s.r.l. Via Sempione 48/B - 21029 Vergiate (Varese) tel. +39/0331 947959 - fax +39/0331 949910 www.lamellareservice.com Travi lamellare - Travi KVH - Travi Bilama - Perline Abete, Pino, Larice - Listelli essiccati - Pannelli OSB - Pannelli per armatura - travi per Armatura H20.

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TROGER ROLAND & CO. OHG s.n.c. fax +39/0473 920975 cell. +39/348 2690784 troger@dietrichs.com HA.DI. Srlu ufficio Bressanone: tel. +39/0472 830190 fax +39/0472 970205 Hans Peter Prantner cell. +39/348 5537560 prantner@dietrichs.com ufficio Fondi (LT) cell. +39/348 5537560 fax +39/0472 970205 hadi@dietrichs.com www.dietrichs.com

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CONCRETE s.r.l. Via della Pieve, 19 - 35121 Padova tel. +39/049 8754720 - fax +39/049 8755234 info@concrete.it - www.concrete.it SismiCad Legno Calcolo sismico strutturale di edifici e coperture in legno. Sono previste verifiche con NTC 2008 ed Eurocodice 5 per aste e pareti in legno sia con tecnologia X-LAM che platform-frame. Sono previsti collegamenti tipo hold-down e particolari condizioni di vincolo non-lineari per la gestione delle pareti. E’ compresa la verifica e produzione dei disegni esecutivi di giunzioni tra aste in legno con piastre in acciaio interne od esterne ai profili.

STRUTTURE IN LEGNO

GUERCIO s.p.a. Ingrosso legnami ed edilizia 10043 ORBASSANO (TO) - Via Frejus 56 tel +39/011 9007411 - fax +39/011 9007400 LOGISTICA FORMA Logistica FORMA e ingrosso legnami, edilizia, produzione tetti e strutture 10036 SETTIMO TORINESE (TO) - Str. Cebrosa 19 tel +39/011 8022511 - fax +39/011 8022526 Showroom FORMA 10072 Caselle Torinese (TO) - Strada Ciriè, 177 tel +39/011 9912656 forma@guercio-forma.com - www.guercio-forma.com Dal 1919 nel settore legnami, la Guercio s.p.a. fornisce una gamma completa di prodotti e semilavorati in legno per il fai da te in tutta Italia, produce strutture ed è ingrosso di legnami, tetti e prodotti per l’edilizia, FORMA è strutture e arredi per esterni e 2.500 articoli in legno per fai da te e garden center.

TECNOLOGIE ■ SEMA Trento: Emanuele Prada tel. +39/0461 391662 - fax +39/0461 394784 emanuele.prada@sema-soft.com ■ SEMA Napoli: Danni Fontanive tel. +39/081 8195019 - fax +39/081 8193063 danni.fontanive@sema-soft.com ■ Assistenza: Michele Segnana tel. +39/0461 391662 - fax +39/0461 394784 support.it@sema-soft.com www.sema-soft.it

ESSETRE s.p.a. Via della Repubblica Serenissima 7 36016 Thiene (Vicenza) tel. +39/0445 365999 - fax +39/0445 360195 info@essetre.com - www.essetre.com Centri di lavoro a CN con portali mobili o fissi per eseguire tutte le lavorazioni previste su travi anche di grandi dimensioni, montanti, elementi in legno per tetti e case prefabbricate, strutture per parchi giochi ed arredo urbano. Centro di lavoro a CN specifico per pareti. Centro di lavoro a CN specifico per lavorazioni “block house”.


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strutturalegno MACCHINE PER SEGHERIE Via Ciro di Pers 68 - 33030 Maiano (Udine) tel +39/0432 959036 - fax +39/0432 959036 srl info@modesto.it Refilatrici, troncatrici.

PRIBO s.r.l. Via Nazionale, 12 - 38087 Lardaro (Trento) tel. +39/0465 901945 - fax +39/0465 901959 info@pribo.it - www.pribo.it Progettazione e forniture macchine e impianti per la lavorazione del legno. Tecnologie per la segheria. Piallatrici per legno rotondo. Macchine per impregnare e antichizzare. Macchine per la produzione di truciolo per lettiere di animali. Trituratori per pallets e casse in legno. Tavoli di montaggio per pareti in legno.

UNITEAM s.p.a. Via della Meccanica, 3 - 36016 Thiene (Vicenza) tel. +39/0445 381299 - fax +39/0445 369636 info@uniteam.cc - www.uniteam.cc Centri di lavoro a cn. per la lavorazione del legno e di materiali compositi. Macchine per la produzione di porte, serramenti lineari ed a arco. Centri di lavoro a cn per tetti, pareti per case e strutture in legno di grosse diemnsioni. Linee automatiche per la foratura di elementi per mobili componibili, top cucine, pantografatura porte. Pantografi per lavorazione di modelli in materiali legnosi e compositi, stampi e termoformati. Macchine speciali e personalizzate.

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BALCONI GIANNINO LAMELLARE SERVICE s.r.l. Via Sempione 48/B - 21029 Vergiate (Varese) tel. +39/0331 947959 - fax +39/0331 949910 www.lamellareservice.com Travi lamellare - Travi KVH - Travi Bilama - Perline Abete, Pino, Larice - Listelli essiccati - Pannelli OSB - Pannelli per armatura - travi per Armatura H20.

MOSSER LEIMHOLZ GMBH A - 3263 RANDEGG (Austria) tel. +43/7487 6271-0 - fax +43/7487 6271450 office@mosser.at - www.mosser.at Travi lamellari, elementi in legno lamellare per solaio, listelli giuntati, segati, bricchetti di legno.

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LE CATEGORIE

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VERNICI PER LEGNO

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ICA s.p.a. - Divisione ITALIAN COATINGS Via Alcide De Gasperi, 73 36060 Romano d’Ezzelino (Vicenza) tel. +39/0424 8386 - fax +39/0424 37497 info@italiancoatings.com www.italiancoatings.com Una nuova definizione del Made in Italy


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LE CATEGORIE

• AGRIFOR INTERNATIONAL • ALIPRANDI SNC • CANDUCCI HOLZ SERVICE • CATTANEO & CATTANEO SRL • COLLANTI CONCORDE SRL • DIETRICH’S • DI NUNZIO LEGNAMI • ESSETRE SPA • GUERCIO SPA • HASSLACHER NORICA TIMBER • HOLZHOF SRL • HSB ITALIA • ICA SPA - DIV. ITALIAN COATINGS • IMOLA LEGNO SPA • INDUSTRIA CHIMICA ADRIATICA SPA • LAMELLARE SERVICE SRL • MARTIGNAGO LEGNO SNC • MEDIALEGNO SNC • MODESTO NINO • MOSSER • PANALEX SRL • PRIBO SRL • SEGNA LEGNAMI SNC • SEMA • SISMICAD LEGNO - CONCRETE SRL • TIMBERGY • TRA.WOOD SRL • UNITEAM SPA

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I NOMI, LE DITTE E I PRODOTTI CITATI REDAZIONALMENTE SONO PUBBLICATI SENZA RESPONSABILITA’ DELL’EDITORE; TESTI E FOTOGRAFIE, ANCHE SE NON PUBBLICATI, NON VENGONO RESTITUITI NAMES, FIRMS AND PRODUCTS WICH ARE QUOTED EDITORIALLY ARE PUBLISHED WITHOUT PUBLISHER’S RESPONSABILITY; TEXTS AND PHOTOS, ALTOUGH UNPUBLISHED, ARE NOT RETURNED INFORMATIVA EX D. LGS.196/03 – WEBANDMAGAZINE S.R.L., TITOLARE DEL TRATTAMENTO TRATTA I DATI PERSONALI LIBERAMENTE CONFERITI PER FORNIRE I SERVIZI INDICATI. PER I DIRITTI DI CUI ALL'ART. 7 DEL D. LGS N. 196/03 E PER L'ELENCO DI TUTTI I RESPONSABILI DEL TRATTAMENTO RIVOLGERSI AL RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO, INFO@WEBANDMAGAZINE.COM. I DATI POTRANNO ESSERE TRATTATI DA INCARICATI PREPOSTI AGLI ABBONAMENTI, AL MARKETING, ALL'AMMINISTRAZIONE E POTRANNO ESSERE COMUNICATI A SOCIETA’ ESTERNE PER LA SPEDIZIONE DEL PERIODICO E PER L'INVIO DI MATERIALE PROMOZIONALE. IL RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI RACCOLTI IN BANCHE DATI A USO REDAZIONALE E’ IL DIRETTORE RESPONSABILE A CUI CI SI PUO’ RIVOLGERE, PER I DIRITTI PREVISTI DAL D. LGS. 196/03, PRESSO: EDITRICE WEBANDMAGAZINE S.R.L., VIA VALLA, 16 - MILANO.

DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF PIETRO GIOVANNI FERRARI REDAZIONE@WEBANDMAGAZINE.COM COORDINAMENTO GENERALE GENERAL COORDINATION FRANCO RICCARDI LOGISTICA@WEBANDMAGAZINE.COM REDAZIONE EDITORIAL STAFF PAOLO FERRARI REDAZIONE@WEBANDMAGAZINE.COM COLLABORATORI COLLABORATORS GIANLUCA FAGOTTI, GIOVANNI CENCI, SABRINA CENCI UFFICIO GRAFICO GRAPHIC LAYOUT UFFICIOGRAFICO@WEBANDMAGAZINE.COM AMMINISTRAZIONE ADMINISTRATION AMMINISTRAZIONE@WEBANDMAGAZINE.COM GESTIONE ARCHIVIO DATI DATABASE MANAGEMENT DANIELA FARAONI INFO@WEBANDMAGAZINE.COM WEB AND MEDIA ADVERTISING WEB AND MEDIA ADVERTISING SILVIA MAESTRI DIREZIONE MARKETING ADVERTISING@WEBANDMAGAZINE.COM BEATRICE GUIDI ADVERTISING@WEBANDMAGAZINE.COM ESTERO ABROAD HELGA ALMES CARDI (HELGA.CARDI@LIBERO.IT) (MOBILE: +39/342 3642126) TRIMESTRALE: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. POST.D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N.46), ART. 1, COMMA 1 - LO/M/ REGISTRO DEGLI OPERATORI DI COMUNICAZIONE - ROC 23567 RIVISTA TRIMESTRALE QUARTERLY MAGAZINE UNA COPIA ONE COPY EURO 10,00 ABBONAMENTO ANNUO ITALIA EURO 30,00 A YEAR’S SUBSCRIPTION ABROAD EURO 60,00 GESTIONE EDITORIALE EDITORIAL MANAGEMENT

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