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Il Dipartimento di salute mentale

Come previsto dalla DGRV 752/2011, nello svolgimento delle sue funzioni il Direttore del Dipartimento di salute mentale si avvale del supporto:  del Comitato tecnico esecutivo del dipartimento;  del Consiglio di dipartimento;  dell’Assemblea di dipartimento. Nell’ottica della gestione della complessità clinico-assistenziale e organizzativa e del miglioramento dell’appropriatezza, dell’efficienza e della produttività, e per lo sviluppo di modelli organizzativo – assistenziali innovativi, il Direttore del Dipartimento di salute mentale si avvale anche di un professionista afferente alle professioni sanitarie di cui alla Legge 251/2000. Al Direttore del Dipartimento di salute mentale viene riconosciuta la maggiorazione della retribuzione di posizione prevista dal vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dell’Area della Sanità.

76. L’integrazione tra il Distretto e il Dipartimento di prevenzione

Il Piano Socio-Sanitario Regionale 2012-2016 individua tra gli obiettivi prioritari del Distretto la prevenzione e la promozione della salute, che richiede di operare mediante un approccio trasversale capace di armonizzare le iniziative in una logica di rete e di favorire la sinergia intersettoriale tra tutti i professionisti coinvolti. Per questo è dunque strategica una visione integrata fra le attività svolte dalla Funzione territoriale e dai Distretti, dal Dipartimento di Prevenzione e dalle altre strutture che a diverso titolo sono impegnate nella tutela della salute della comunità. Esempi di particolari ambiti e azioni rilevanti per i quali sviluppare forme di integrazione tra la Funzione territoriale, i Distretti e il Dipartimento di prevenzione sono i seguenti temi:  prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione individuando strategie per mantenere o migliorare le coperture raggiunte, perseguendo un coinvolgimento attivo dei medici/pediatri di famiglia anche nell’azione di sensibilizzazione ed informazione della popolazione;  riduzione della mortalità per carcinoma della mammella, della cervice uterina e del carcinoma del colon retto, attraverso i programmi di screening di massa per una diagnosi precoce delle malattie oncologiche; l’integrazione funzionale tra Distretto e Dipartimento di Prevenzione è volta ad incrementare la partecipazione e l’accesso agli screening nella popolazione generale e nei sottogruppi specifici;  prevenzione primaria e promozione di stili di vita sani per prevenire le patologie cronicodegenerative e le loro complicanze, individuando come obiettivi da realizzare in integrazione con le strutture distrettuali:  riduzione della percentuale di fumatori abituali, con particolare riguardo alle fumatrici e a soggetti in età giovane-adulta, anche attraverso azioni di educazione, sostegno ed incentivo alla cessazione del fumo;  promozione e tutela della salute nelle attività sportive e l’incremento dell’attività motoria, con riguardo alla popolazione giovane-adulta e adulta-anziana;  prevenzione dell’obesità, con particolare riguardo a quella infantile, anche attraverso la realizzazione di adeguate campagne informative;  riduzione del numero di consumatori di alcol a rischio attraverso azioni di prevenzione ed interventi di counselling breve;  riduzione dell’incidenza e della mortalità per malattie ischemiche cardiache e cerebrovascolari, attraverso la valutazione del rischio cardiovascolare, con il coinvolgimento del medico di famiglia, e l’individuazione di percorsi personalizzati per la modifica dello stile di vita. L’integrazione tra la Funzione territoriale, i Distretti e il Dipartimento di prevenzione può inoltre essere perseguita anche per raggiungere obiettivi di integrazione assistenziale e di miglioramento dell’efficienza operativa nell’uso delle risorse.

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