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FACCIATE VENTILATE FATE ARIA AL CONDOMINIO

FACCIATE VENTILATE

FATE ARIA AL CONDOMINIO

Ci sono diverse tecniche per rendere più sostenibile e confortevole l'edificio. Tra queste, c’è anche la coibentazione che utilizza un’intercapedine esterna: ecco che cosa offre questo sistema

Roberto Bolici

La parete o facciata ventilata per un condominio è il sistema costruttivo evoluto dell’involucro che, integrando coibentazione a cappotto e intercapedine ventilata, permette il miglioramento dell’efficienza energetica e del comfort. Prestazioni queste, raggiungibili attraverso una progettazione attenta, l’adozione di materiali altamente performanti e una corretta esecuzione. Grazie alle numerose soluzioni di finitura esterna e la possibilità di essere installata su qualsiasi supporto murario o strutturale, la facciata ventilata, oggi, è da impiegare anche come ottimo sistema di riqualificazione energetica e formale di edifici esistenti. Permette, inoltre, il superamento del tradizionale cappotto termico, sprovvisto di paramento protettivo e di intercapedine ventilata, il quale non garantirebbe una lunga durata e adeguate prestazioni in regime estivo.

Il funzionamento

La norma Uni 11018 indica i procedimenti per una corretta progettazione, esecuzione e manutenzione dei sistemi di collegamento a supporto dei rivestimenti di facciata a montaggio meccanico. La stessa norma definisce la facciata ventilata come «un tipo di facciata a schermo avanzato, in cui l’intercapedine

tra il rivestimento e la parete è progettata in modo tale che l’aria in essa presente possa fluire per effetto camino, in modo naturale o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali o giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni energetiche complessive». Nella sostanza, la facciata ventilata è da intendersi come tecnica d’isolamento termico, effettuata dall’esterno, che sfrutta la ventilazione di una camera d’aria creata fra l’isolante e il rivestimento esterno. È progettata e realizzata per dar luogo a un flusso d’aria ascen

dente, azionato dalla prevalenza naturale, dovuta alla differenza di temperatura fra l’aria presente nell’intercapedine e quella presente in ingresso della stessa.

Viva le correnti

La portata d’aria, discende dalle differenze esistenti fra le condizioni ambientali esterne e quelle generate nell’intercapedine, a causa di rientrate di calore (riscaldamento di un ambiente generato dal passaggio dall’esterno verso l’interno). Differenze provocate, nella stagione estiva, dall’esposizione solare del paramento esterno, mentre in quella invernale dalle perdite energetiche dell’ambiente riscaldato attraverso la muratura perimetrale. La ventilazione naturale interna favorisce per evaporazione la cessione all’ambiente esterno dell’eccesso, sia di vapore acqueo prodotto negli ambienti interni che dell’acqua utilizzata per la costruzione dell’edificio, scongiurando dunque la formazione di condensa all’interno del coibente e delle pareti. A migliorare la situazione è il rivestimento esterno distaccato dalla parete interna, che fa così aumentare il grado di protezione nei confronti delle azioni combinate di pioggia e vento. Il sistema di vincolo del rivestimento e la presenza dietro allo stesso di una intercapedine ventilata, consentono in fatti di neutralizzare gli effetti causati dagli spruzzi della pioggia battente e dei conseguenti ruscellamenti sul piano di facciata, mantenendo all’asciutto l’isolante termico e la controparete interna. Questo comporta indubbi vantaggi in termini di durabilità della parete e di efficienza energetica della stessa nel periodo di riscaldamento.

I flussi

Analizzando il comportamento stagionale della parete ventilata, è possibile evidenziare come nel periodo estivo la parte del calore generato dall’irraggiamento solare viene riflesso all’esterno. La parte in entrata nell’intercapedine, che attiva l’effetto camino, viene invece smaltita all’esterno, mentre solo una par te residuale è assorbita dall’edificio. In inverno il comportamento è differente, a tal punto da penalizzare in parte gli effetti isolanti del coibente, determinato dal mancato effetto camino per l’assenza di un forte calore incidente che riscaldi il paramento esterno. Per regolare i flussi d’aria attraverso l’involucro, il sistema consente tre opzioni: regolazione statica (nessun comando, ma aperture di entrata e uscita del flusso d’aria), regolazione manuale (gestione manuale delle serrande) e regolazione motorizzata (gestione automatizzata delle serrande).

I vantaggi

I vantaggi che derivano dall’isolare l’edificio con il sistema facciata ventilata sono molteplici. Tra i principali ricordiamo l’isolamento acustico, la riduzione del carico termico durante la stagione calda, lo spessore dell’isolante termico incrementabile, la protezione al fuoco, l’omogeneità e continuità dell’isolamento termico e la protezione da azioni combinate di pioggia e vento. Isolamento acustico. Il rivestimento esterno delle facciate ventilate favorisce la riflessione delle onde sonore incidenti provenienti dall’esterno, contribuendo in tal modo all’isolamento acustico. L’onda incidente viene in parte riflessa dal rivestimento e in parte smorza ta dalle vibrazioni delle lastre, grazie a particolari sistemi di fissaggio della sottostruttura. Ulteriori dissipazioni si ottengono attraverso l’intercapedine e l’adozione di un coibente fibroso.

Riduzione del carico termico durante

la stagione calda. La facciata ventilata migliora il comportamento estivo della struttura, riducendo i carichi termici grazie ai benefici originati dalla ventilazione e dal rivestimento. In particolare, quest’ultimo si comporta da schermatura solare, respingendo parte della radiazione incidente, oltra a contribuire in parte allo sfasamento termico.

Spessore dell’isolante termico incre

mentabile. Con la facciata ventilata è possibile realizzare elevati spessori di isolamento, anche tramite la posa in doppio strato con sfalsamento dei giunti. Protezione al fuoco. Nella facciata ven tilata l’incombustibilità dell’isolante è particolarmente importante, poiché le correnti d’aria che si generano all’interno dell’intercapedine possono facilitare la rapida propagazione di fumo e fiamme.

Omogeneità e continuità dell’isola

mento termico. È possibile realizzare l’isolamento termico in modo omogeneo e continuo, facilmente raccordabile alle linee di imposta dei telai delle chiusure trasparenti, ottenendo il controllo totale dei ponti termici sui diversi fronti della facciata e simultaneamente il migliora mento del volano termico delle pareti.

Protezione da azioni combinate

di pioggia e vento. Il rivestimento esterno possiede una naturale propensione a proteggere efficacemente contro le azioni combinate di pioggia e vento, garantendo in tal modo durabilità della parete.

Gli strati funzionali

Come ricordato precedentemente, la parete ventilata è da intendersi come sistema multistrato, tecnologicamente complesso, che utilizza ancoraggi di tipo meccanico per applicare la pelle in facciata. Il sistema si compone di quattro principali strati interconnessi tra loro: lo strato resistente (con funzione di strato di accumulo termico); lo strato di isolamento (con funzione di barrie ra isolante continua e ove il calcolo lo richieda si può prevedere nella sua superficie interna uno strato di diffusione del vapore); lo strato di ventilazione (con funzione di camino, tale che l’aria in essa presente possa fluire in modo naturale o artificialmente controllato); lo strato di protezione e rivestimento esterno (con funzione di protezione dagli agenti atmosferici, oltre a costituire l’elemento che maggiormente concorre a definire le caratteristiche estetiche dell’edificio). Ogni strato può essere concretizzato attraverso soluzioni tecniche differenti, per materiali impiegati, per spessori utilizzati e per modalità di posa e assemblaggio. In particolare, i vari strati sono collegati tra loro strutturalmente mediante una sottostruttura che collega il rivestimento esterno alla parete interna, un sistema di ancoraggio della sottostruttura allo strato portante (costituito da staffe, profili, tasselli metallici o chimici) e, infine, un sistema di fissaggio del rivestimento esterno alla sottostruttura (consente la sostituzione di singoli elementi di facciata e assorbe eventuali deforma

ISOTEC PARETE: FACCIATE VENTILATE CON POSA A SECCO

Isotec Parete è la soluzione termoisolante per facciate ventilate, con anima in poliuretano espanso ad elevate prestazioni, rivestimento in lamina di alluminio e correntino metallico integrato in produzione. Con la posa di un unico prodotto si realizza lo strato isolante continuo, la struttura metallica di supporto per il rivestimento e la camera di ventilazione. Il flusso d’aria che si attiva dietro il rivestimento, favorisce nella stagione estiva lo smaltimento del calore in eccesso e, durante la stagione invernale, la rapida eliminazione dell’umid-

zioni termiche e piccoli spostamenti dovuti al vento o fenomeni sismici).

Le soluzioni tecniche

Le soluzioni tecniche per l’esecuzione della parete ventilata fanno riferimento fondamentalmente alla tipologia dei materiali, alla configurazione e al dimensionamento degli elementi tecnici che compongono la parete. In questo frangente le tecniche di ancoraggio assumono grande valore, anche per la loro continua evoluzione. Le modalità di fissaggio al supporto si distinguono in fissaggio puntiforme e fissaggio su sottostrutture. Fissaggio puntiforme. Questi sistemi di ancoraggio fanno ricorso a staffe di vari tipi di acciaio inox, corredate da una serie di accessori e conformate in rela zione alle situazioni applicative. Le staffe realizzano il collegamento tra il punto di ancoraggio delle lastre e il punto di fissaggio allo strato resistente, ovvero il fissaggio alle pareti o alla struttura, consentendo nel contempo la regolazione della verticalità e degli allineamenti delle lastre. Il rivestimento si aggancia tramite un perno, inseribile nel corrispondente foro approntato nei bordi delle lastre. Fissaggio su sottostrutture. I sistemi di ancoraggio tramite sottostrutture, con aggancio sul bordo delle lastre, sono caratterizzati da profili metallici speciali e da accessori fissati agli elementi strutturali dell’edificio, assicurando in tal modo una regolazione comoda nelle tre direzioni. Si tratta di una soluzione ampiamente sperimentata e collaudata per il settore dei rivestimenti, che garantisce peraltro l’ancoraggio del rivestimento in caso si abbiano pareti di tamponamento di scarsa resistenza e af fidabilità. L’utilizzo delle sottostrutture risulta indispensabile se nell’intercapedine è presente uno strato coibente. Così facendo si evita di interferire con l’isolamento termico dell’edificio, riducendo sensibilmente l’effetto ponte

ità. Isotec Parete presenta un doppio grado di compatibilità: i pannelli si applicano a ogni genere di struttura, sia continua che discontinua, e sono compatibili con qualsiasi materiale di rivestimento, dal gres alle doghe in legno, dall’Hpl alle lastre in fibrocemento. Isotec Parete può essere utilizzato sia su nuove costruzioni che per interventi di riefficientemento energetico: la posa è completamente a secco e consente di intervenire anche su pareti ammalorate, tassellando direttamente il pannello sulla superficie esistente, senza necessità di rimozione del precedente rivestimento, con risparmio di costi e tempi di realizzazione. isotec.brianzaplastica.it

termico che un sistema puntuale inevi tabilmente produrrebbe. Le diverse soluzioni sono caratterizzate dall’impiego di staffe a muro di forma e dimensione variabile, in funzione del carico e dell’intercapedine desiderata. Queste staffe sorreggono sia un sistema a montanti verticali e traversi orizzontali, che di solo montanti verticali.

Retrofit di facciata

Diverse sono le tecnologie per realizzare il retrofit di facciata di un edificio. L’obiettivo è certamente quello di migliorare l’aspetto formale ma, principalmente, anche la prestazione energetica del manufatto. Riqualificazione, gestione e manutenzione del patrimonio costruito esistente, sono i temi su cui il mercato immobiliare, i committenti pubblici e privati investiranno sempre più. L’involucro, insieme agli impianti, sarà dunque l’elemento su cui focalizzarsi per indirizzare le scelte strategiche nella progettazione degli interventi di manutenzione e di ristrutturazione. Infatti, se dovessimo considerare l’ingente quantità di facciate presenti nelle nostre città classificabili come energivore, e la loro incidenza sul totale dei consumi energetici del settore edilizio, ci si renderebbe subito conto di come l’adozione della facciata ventilata possa costituire una formidabile occasione per intervenire e riqualificare energeticamente il patrimonio esistente. Se ben progettata, una facciata ventilata raggiungerebbe un ottimo livello di rendimento energetico in regime estivo, consentendo un buon contenimento dei consumi energetici per il raffrescamento. In regime invernale, invece, è possibile ottenere buone prestazioni, grazie alla protezione dello strato coibente da parte del paramento esterno, e alla ventilazione in intercapedine per un isolamento privo di umidità. A tal proposito, si rende necessario, nelle diverse configurazioni di facciata, valutare attentamente la dispersione di calore causata dalla velocità dell’aria nell’intercapedine.

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