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Fare una saponetta con gli avanzi

Elettrodomestici “salva cibo”

Esistono in commercio alcuni elettrodomestici che possono aiutare a contenere gli sprechi, grazie ai quali possiamo conservare più a lungo i nostri cibi (per esempio con il sottovuoto) oppure trasformali in altro (grazie al frullatore).

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Il frullatore (o anche il robot da cucina) è un alleato contro lo spreco alimentare perché dà nuova vita agli scarti di alcuni alimenti: per esempio i gambi dei broccoli, che vengono eliminati ma sono ricchi di nutrienti, uniti alle patate, sono un’abbinata perfetta per polpette o crocchette. Così, anche la frutta molto matura può diventare un ottimo frullato o smoothie.

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Anche la macchina sottovuoto è utile per combattere gli sprechi e allungare la conservazione degli alimenti, conservandone le caratteristiche di colore e sapore. L’assenza di aria impedisce la proliferazione di batteri e muffe, rallentando così il deterioramento di formaggi, salumi, carne e pesce. Tanti macellai, per esempio, propongono il sottovuoto che consente di mantenere più a lungo il prodotto acquistato, di surgelare più agevolmente e di non avere inconvenienti come lo sgocciolamento. Anche pane e grissini possono essere messi sottovuoto e consumati come “freschi” per una settimana. Infine, volendo può essere utilizzata anche per cucine creative (a patto di acquistare i sacchetti giusti): tra queste anche quelle di lunga cottura a temperatura bassa fatta in lavastoviglie.

La scelta delle lampadine

Per scegliere la lampadina giusta, è utile imparare a leggere le indicazioni anche se sono tante, spesso scritte in piccolo e non sempre facili da interpretare. Le lampadine a risparmio energetico consumano molto meno e durano molto di più. Scegliendo la lampadina adatta, con tecnologia Led, si può risparmiare oltre l’80% di energia rispetto ai modelli vecchi. Vediamo come orientarsi in questa scelta.

La lampadina va scelta in base al locale in cui si intende posizionarla, in modo da tarare la fonte di energia con la reale necessità. Se hai bisogno di una luce forte, perché il locale è grande, bisogna sceglierla intorno ai 2.000 lumen. Tra i 500 e i 1.000 lumen (più o meno corrispondenti ai vecchi 60 watt) va bene per postazioni di luce non principali mentre le lampadine sotto i 500 lumen sono sufficienti per fonti di luce piccole, come quelle di una scrivania. Sulle confezioni è indicato anche quanto tempo ci mette la lampadina per accendersi, la percentuale di luminosità raggiunta in un certo numero di secondi. Per esempio se la lampadina raggiunge il 60% di luminosità tra 10 e 100 secondi, l’accensione è un po’ lenta, il che significa che non va bene in un locale di passaggio. Va detto che solo le compatte fluorescenti (chiamate comunemente “al neon”) necessitano di un tempo per raggiungere una luminosità completa, mentre i Led sono a pieno regime da subito.

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Sull’etichetta trovi anche indicazioni sul colore della luce, espresso in gradi Kelvin. Tra 2.400 e 3.300 gradi Kelvin circa la lampadina è di un bianco caldo e man mano che i gradi aumentano la luce tende a diventare sempre più fredda, tendente all’azzurro.

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