Zootecnica International - Rivista Avicola - edizione italiana - 03 marzo 2023

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Fieravicola, dal 3 al 5 maggio al Rimini Expo Centre

Influenza Aviaria: i sistemi di monitoraggio per contenerne la diffusione

Cantaxantina: si deposita equamente nel tuorlo d’uovo?

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Zootecnica International –marzo 2023 –POSTE ITALIANE S.p.A. –Spedizione in Abbonamento Postale 70%, DCB Firenze
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EDITORIALE

Gli effetti negativi provocati al settore avicolo da un servizio di Report, andato in onda lo scorso gennaio, dovrebbero far riflettere sull’approccio errato della comunicazione sinora fatta al consumatore. Il caso Report è il più recente. Già negli anni ’60, quando la carne di pollo iniziava a essere prodotta su scala industriale, apparvero sui quotidiani articoli scandalistici che cercarono di screditare l’avicoltura. Una delle accuse più frequenti sosteneva che ai polli e ai tacchini venissero somministrati ormoni. A parte l’aspetto etico, bastava replicare che il ciclo breve di allevamento di questi animali commercialmente non giustificava il costo degli ormoni, ma nessuno dei principali produttori avicoli replicò. L’ignoranza sull’argomento era tale che anche diversi medici sconsigliavano le carni avicole per lo stesso motivo. Tale ignoranza regna ancora sovrana nella maggior parte dei consumatori. Per decenni la pubblicità ha contribuito a plasmare l’immaginario collettivo, rievocando polli e galline felici all’aperto. Non è stata compresa l’importanza di documentare la grande e rapida evoluzione del settore, mirata sempre a soddisfare le nuove esigenze di mercato, i mutati stili alimentari e a garantire sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti. I grandi players del settore non hanno replicato alle accuse di animalisti, verdi e vegani; è mancata coesione tra i produttori, sia a livello nazionale che europeo, per evitare regolamentazioni che hanno penalizzato anche i consumatori. I legislatori si sono fatti influenzare più da correnti politiche che da pareri scientifici: in nome della presunta sostenibilità, del benessere degli animali e degli uomini, si sono create normative assurde sugli OGM, sugli antibiotici, sul biologico e sull’allevamento all’aperto. Sarebbe stato molto più corretto informare che quasi non esiste al mondo un prodotto non modificato geneticamente e che non si sono mai riscontrati effetti negativi sull’uomo. Sarebbe stato più opportuno illustrare che nel corso degli ultimi anni il consumo degli antibiotici è diminuito dell’80% e che, come per l’uomo, quando insorgono gravi malattie questi farmaci sono indispensabili. Al termine ‘biologico’ è stata attribuita una definizione impropria, sfruttata come per gli OGM, per motivi di marketing.

Quanto agli allevamenti all’aperto, sarebbe l’ora di fare presente i maggiori rischi di agenti patogeni di questo tipo di allevamento, nonché le difficoltà di realizzazione, considerando 60 milioni di polli e circa 50 milioni di galline solo sul territorio nazionale; ricordare che grazie alla genetica, alle tecnologie di allevamento, alla mangimistica, alla tecnologia di macellazione e trasformazione dei prodotti, il pollo è sulla tavola di tutti da anni; spiegare che è naturale che esistano sul mercato prodotti che costano meno e altri più cari, chiarendo i motivi della differenza, partendo dal principio imprescindibile di sicurezza e salubrità per entrambe le tipologie.

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SOMMARIO ATTUALITÀ 4 LE AZIENDE INFORMANO 12 PRIMO PIANO Fieravicola, dal 3 al 5 maggio al Rimini Expo Centre ......................................... 14 DOSSIER L’uso di grasso e olio nei mangimi per galline ovaiole ........................................16 FOCUS Influenza Aviaria: i sistemi di monitoraggio per contenerne la diffusione 18 MARKETING Modelli e dinamiche della produzione e del commercio mondiale di carne di tacchino Parte 2 – Commercio di carne di tacchino 22 NUTRIZIONISTICA Mangimi e additivi per avicoli 28 Cantaxantina: si deposita equamente nel tuorlo d’uovo? 30 Confronto tra diete a base frumento e sorgo con due livelli di proteina grezza ed effetti sulle performance del pollo 34 VETERINARIA Somministrare una miscela sinergica di acidi organici e β-1,4 mannobiosio riduce la Salmonella cecale nel pollo ............................................................... 40 MARKET GUIDE 44 GUIDA INTERNET 48 30 18 14

Rabobank Outlook 2023, le previsioni per il settore avicolo

Rabobank ha pubblicato il report Poultry Quarterly Q1 2023: Outlook 2023, contenente le previsioni per il 2023 riguardo il settore avicolo. L’istituto è ottimista sulla salute dell’industria avicola, anche se prevede che le sfide del 2022 si protrarranno anche quest’anno.

vranno affrontare alcune sfide chiave che riguardano il costo dei mangimi e dell’energia, il costo e la disponibilità della manodopera, l'Influenza Aviaria e il commercio. Secondo il report, per gestire queste sfide, nel 2023 i produttori dovranno concentrarsi sull’aspetto operativo: in sostanza, dovranno essere all’avanguardia in termini di efficienza, approvvigionamento, formulazione dei mangimi, biosicurezza e flessibilità.

L’Influenza Aviaria sarà un fattore chiave che influenzerà molti mercati in tutto il mondo; cresce infatti la preoccupazione che l’epidemia si diffonda in aree di produzione chiave nelle regioni del Sud o del Centro-Ovest Sud America, causando gravi perturbazioni nel mercato avicolo globale. L’aumento dei focolai, tuttavia, ha incoraggiato i produttori a investire in una maggiore biosicurezza e nell’uso di vaccini.

Secondo il rapporto Rabobank 2023 per la maggior parte dei mercati le prospettive per quest’anno sono positive: la domanda rimane forte e l’offerta limitata, ma il contesto sta cambiando. Una recessione economica influenzerà le condizioni di mercato e l’elevata inflazione metterà sotto pressione il potere di acquisto dei consumatori.

Sebbene un numero crescente di Paesi stia rischiando un eccesso di offerta, si prevede che i mercati globali rimarranno forti nel 2023, con la domanda globale di carne avicola che dovrebbe beneficiare del calo degli scambi. Tuttavia, in molti Paesi la crescita della domanda sarà limitata dalla scarsità dell’offerta, portando a prezzi costantemente elevati.

Sebbene la carne avicola rappresenti la proteina meglio posizionata in termini di accessibilità, emerge la questione del prezzo che i consumatori sono disposti a pagare, che potrebbe portare a un calo sostanziale della domanda, soprattutto tra i consumatori a basso reddito. È quanto sta già accadendo a livello globale, soprattutto nei mercati emergenti in Asia, Africa e America Latina.

Oltre a questi cambiamenti del mercato, i produttori do -

La volatilità economica è un altro aspetto che gli analisti di Rabobank prendono in considerazione. L’inflazione globale ha impattato sui costi di approvvigionamento per prodotti come i mangimi, fino all’energia, alla manodopera e alla spesa nei negozi di alimentari. Per questo, si prevede che nel 2023 i consumatori si orienteranno verso l’acquisto di pollo e uova come opzioni proteiche più economiche.

Da considerare in questo anno c’è anche la più grande preoccupazione geopolitica, in particolare l’invasione russa dell’Ucraina, che ha avuto un impatto non solo sull’industria dei mangimi e dei cereali, ma anche sull’energia. L’Europa dipende fortemente dalla Russia per l’energia, che è stata messa a rischio dalla guerra e dalle conseguenti sanzioni alla Russia. Rabobank, infine, prevede un aumento della domanda da parte del mercato e del food service in seguito all’abolizione di ulteriori restrizioni causate dalla pandemia, soprattutto in Cina, dopo che le proteste hanno spinto il governo a porre fine alla politica zero Covid.

4 - attualitàATTUALITÀ
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Uova fresche, estesa a 28 giorni la data di consegna al consumatore

Grazie alla modifica dell’Allegato III al regolamento (CE) n. 853/2004 (Hygiene 2 Regulation) la ‘sell-by-date’ nell’Unione europea è stata estesa da 21 a 28 giorni.

“Le uova devono essere consegnate al consumatore entro un termine massimo di 28 giorni dalla data di deposizione. Per le uova delle galline della specie Gallus gallus, il termine minimo di conservazione come definito all’articolo 2, paragrafo 2, lettera r) del regolamento UE 1169/2011 è fissato a non più di 28 giorni dalla data di deposizione. Se il periodo di deposizione è indicato, il termine minimo di conservazione è determinato a decorrere dal primo giorno di tale periodo”.

Così l’Unione europea ha sancito la nuova sell-by-date, ovvero il termine di consegna delle uova ai consumatori finali, estendendo così la durabilità di una settimana rispetto alle regole precedenti.

Sulla durabilità delle uova si era già espresso nel 2014 un gruppo di esperti dell’EFSA che aveva valutato i rischi di sicurezza alimentare delle uova da consumo, in partico -

lare quelli legati al pericolo di Salmonella e altri patogeni: gli esperti in tale occasione avevano consigliato di considerare le quattro settimane come termine di conservazione delle uova, non ravvisando nello spostamento del termine nessun pericolo per la salute dei consumatori, né un rischio di maggiore sviluppo di agenti patogeni.

Con il Reg. UE 2022/2258, che modifica e rettifica l’Allegato III del reg. CE 853/2004 relativo ai requisiti specifici in materia di igiene per gli alimenti di origine animale per quanto riguarda i prodotti della pesca, le uova e determinati prodotti altamente raffinati, l’Unione europea, non senza ritardo, si è così allineata al parere dell’EFSA, aumentando il termine a 28 giorni.

La nuova norma permetterà di ridurre gli sprechi legati al cibo non solo a livello della grande distribuzione, ma anche nelle case dei consumatori europei.

6 - attualitàATTUALITÀ
©Engin Akyurt from Pixabay
- marzo 2023 - 7 ATTUALITÀ

AVEC, pubblicato il manuale aggiornato per l’allevamento dei tacchini

L’associazione europea che riunisce le rappresentanze nazionali del settore avicolo europeo ha pubblicato la “Turkey Management Guide”, realizzata con il contributo dei propri membri, con l’obiettivo di promuovere le migliori pratiche armonizzate per l’allevamento europeo di tacchini, seguendo l’approccio One Health.

re al minimo lo stress degli animali durante lo spopolamento. La guida fornisce i requisiti che garantiscono le migliori pratiche di cattura e gestione dei tacchini, modalità di management dell’allevamento e delle installazioni tecniche, nonché le densità raccomandate per garantire il benessere degli animali.

Il documento dell’AVEC, che può essere utilizzato sia come guida sia come  check-list per valutare la salute e il benessere degli animali, affronta diversi temi, tra i quali l’adeguata formazione degli operatori, la cura degli aspetti relativi alla salute e al benessere degli animali, le misure di biosicurezza, i controlli e la manutenzione giornalieri degli impianti tecnici, il monitoraggio, la registrazione e la valutazione dei risultati.

Formazione degli operatori - L’allevatore di tacchini e gli operatori devono completare il percorso di formazione, al fine di acquisire le conoscenze specialistiche nel campo di allevamento di tale specie. Al fine di mantenere standard elevati, la sessione di formazione deve essere regolarmente aggiornata (ogni due anni) e dovrebbe includere istruzioni per un buon allevamento e riflettere l’ultima legislazione dell’UE in vigore (Reg. 2016/429 Normativa in materia di sanità animale).

Benessere animale - Un ruolo fondamentale nell’ambito della salute e del benessere degli animali è rivestito anche dagli operatori che, soprattutto al momento della cattura, devono essere adeguatamente formati per ridur-

Misure di biosicurezza - Secondo l’approccio One Health, le buone pratiche di gestione dell’allevamento, incluse rigorose politiche di biosicurezza e programmi di vaccinazione adeguatamente programmati, dovrebbero integrare la somministrazione di farmaci. Un piano sanitario che considera questi elementi è uno strumento essenziale per proteggere non solo la salute dei tacchini allevati, ma l’intera società; tale piano sarà rivisto annualmente dal personale veterinario considerando i prodotti somministrati e il loro effetto sul sito prima che venga emesso un nuovo piano sanitario. Mantenere elevati standard di igiene per il personale dell’allevamento è essenziale per garantire una biosicurezza ottimale per le migliori condizioni di allevamento dei tacchini. I programmi e i metodi di pulizia e disinfezione devono essere attuati per tutte le parti del processo e nei trasporti.

Monitoraggio dei risultati - Risulta altresì fondamentale il monitoraggio e la registrazione di parametri specifici che permettono di effettuare una corretta valutazione dei risultati, come ad esempio mortalità e abbattimenti giornalieri, ispezioni, consumo di cibo e acqua, parametri ambientali (temperatura, umidità, ventilazione, illuminazione, gas, polverosità), somministrazione di medicinali.

8 - attualitàATTUALITÀ
Fonte: AVEC

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Progetto BroilerNet, al via l’analisi delle reti di stakeholder in ogni Paese

Il progetto BroilerNet, avviato nell’agosto 2022 e finanziato dalla comunità europea con l’obiettivo di migliorare la resilienza e la sostenibilità del settore avicolo, entra nel vivo con la creazione delle reti di stakeholder dell’avicoltura (BIN) in ogni Paese aderente al progetto.

Attraverso l’identificazione degli attori BroKIS (Broiler Agriculture Knowledge and Innovation System) sono stati informati e coinvolti tutti i soggetti che possono essere parte delle reti per ciascun Paese.

I facilitatori che stanno avviando le reti in ogni Paese hanno infatti l’obiettivo di capire chi è coinvolto nel settore, il loro ruolo, come gli attori sono collegati e come interagiscono tra loro, le loro conoscenze e motivazioni e le risorse disponibili. Per fare ciò, ogni Stato coinvolto ha condotto un’analisi di rete per comprendere la complessità degli attori BroKIS: questa analisi sarà tradotta in una mappa BroKIS per ciascun paese che sarà disponibile sul sito web BroilerNet per condividere i risultati a livello nazionale ed europeo (lo strumento di analisi della rete e gli altri strumenti utili sono disponibili al link https://www. linkconsult.nl/en/gereedschap/modellen).

Il progetto BroilerNet mira alla creazione di uno spazio per l’interazione tra scienza e pratica e la co-ideazione di best practice per gli allevamenti avicoli europei. Rac -

coglie la partecipazione di 13 Paesi, tra i quali anche l’Italia e Unaitalia, come principale associazione di categoria del settore avicolo, è parte della rete di partner italiani che implementeranno il progetto.

Nel vivo del progetto verranno individuate buone prassi e idee innovative attraverso la creazione di reti nazionali e transnazionali (Broiler Innovation Networks – BIN) di allevatori, consulenti, veterinari, ricercatori e tutti gli altri soggetti coinvolti nel settore. Alla base del funzionamento del progetto c’è il concetto dell’Agriculture Knowledge and Innovation System (AKIS), utilizzato per descrivere come gli attori e le organizzazioni si uniscono per promuovere lo scambio di conoscenze, per creare, condividere e utilizzare il sapere legato al mondo dell’agricoltura. Agricoltori, ricercatori, enti di formazione e istruzione, attori delle filiere, retailer, ministeri, fanno tutti parte degli AKIS nazionali dal momento in cui tutti necessitano di conoscenze, le detengono e le scambiano.

Fonte: Unaitalia

10 - attualitàATTUALITÀ

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Lubing a Fieravicola presenta le ultime novità

Da oltre 70 anni il nome LUBING è conosciuto tra gli allevatori di tutto il mondo come sinonimo di sistemi altamente qualitativi di abbeveraggio, di trasporto delle uova e di raffrescamento dei capannoni.

LUBING è costantemente impegnata nella ricerca dell’eccellenza, con una conoscenza globale del mercato avicolo e con decenni di esperienza nello sviluppo di prodotti all’avanguardia. La costante ricerca e lo sviluppo su tutti i prodotti permettono all’azienda di offrire le migliori soluzioni del mercato, consentendo ai propri clienti di proporre sistemi personalizzati con i prodotti più innovativi. Presso lo stand di Fieravicola quest’anno sarà possibile trovare le ultime novità nate in casa LUBING.

Sistema di abbeveraggio per tacchini Easy Line 2.0

Il sistema di abbeveraggio EasyLine per tacchini è nato nel 2002: grazie a venti anni di continuo sviluppo e affinamento del prodotto, oggi è disponibile il modello 2.0, che rappresenta la seconda generazione di questo abbeveratoio. Caratterizzato sempre da una tazzina specifica per lo svezzamento e una per l’ingrasso, rinforzate all’interno con inserto in acciaio inox per essere più

12 - le aziende informanoLE AZIENDE INFORMANO

resistenti agli acidi, l’abbeveratoio viene azionato da un pendolo che è stato migliorato rendendo il montaggio più semplice e veloce. L’oscillazione con il nuovo spinotto è molto fluida e leggera consentendo una perfetta manutenzione.

Altra novità di EasyLine 2.0 è l’utilizzo di due abbeveratoi a goccia ad azionamento verticale, attivati

dal pendolo quando viene spostato dalla testa dell’animale ogni volta che beve. La nuova versione, con pendolo ridisegnato e due nipple ad azionamento verticale, garantisce una funzionalità ancora più affidabile dell’abbeveratoio, favorendo così una lunga durata del sistema, una pulizia e una manutenzione semplici e immediate.

Pannelli evaporativi in plastica per il sistema Pad Climate

Il prodotto di punta LUBING nella gestione delle temperature estive, altamente innovativo, è stato brevettato per quanto riguarda il design, la tecnica di costruzione e i materiali. Il pannello possiede caratteristiche molto simili alla carta, con un’efficienza altissima. Facile da pulire, molto leggero, estremamente resistente, è caratterizzato da una bassa perdita di pressione, minimizzando il consumo di energia in modo sostanziale. A fine stagione può essere pulito con una semplice idropulitrice ed essere rimontato praticamente nuovo per l’anno successivo. Questo prodotto sta avendo un grande successo non solo sul mercato italiano, ma anche in ambito internazionale.

Ultraflush: sistema a ultrasuoni per la pulizia delle linee di abbeveraggio

Una centralina con un trasduttore di ultrasuoni, che si propagano unicamente attraverso i tubi degli abbeveratoi, impedisce di fatto alle molecole di sporco di aderire alle tubature stesse: in questo modo Ultraflush, abbinato al sistema automatico di lavaggio, permette di mantenere le linee di abbeveraggio e le tubature pulite da ogni tipo di sporcizia o incrostazione, sia di tipo organico che inorganico, senza aggiunta di additivi chimici. Inoltre riduce significativamente l’uso di additivi e può essere utilizzato in tutte le fasi di crescita dell’animale.

Per scoprire il mondo LUBING a Fieravicola è possibile visitare lo Stand 039 - Padiglione B7

- marzo 2023 - 13 LE AZIENDE INFORMANO

Fieravicola ritorna dal 3 al 5 maggio al Rimini Expo Centre

Si amplia la presenza internazionale: saranno in fiera numerose delegazioni dai paesi del Nord Africa, del Sahel e dall’est Europa.

A poco meno di due mesi dalla prossima edizione di Fieravicola, che si terrà a Rimini dal 3 al 5 Maggio 2023, proseguono presentazioni internazionali e attività commerciali che vedono l’adesione di nuovi espositori accanto alle riconferme delle maggiori aziende sia di prodotto che di tecnologia.

È proprio sul fronte della forte crescita di interlocutori internazionali che si caratterizzerà la prossima edizione di Fieravicola, in svolgimento in contemporanea a Macfrut, come già successo nel 2021. La sinergia tra le due fiere ha infatti dimostrato di creare un appuntamento che fun-

ge da grande hub per l’agrifood e ne potenzia l’appeal internazionale. Saranno a Rimini a Fieravicola delegazioni da Algeria, Tunisia, Marocco, Egitto, Libia e Gana. Forte presenza di buyer anche dall’Est Europa e dall’area euro-asiatica.

Hanno confermato la loro partecipazione dal Mali, dal Burkina Faso e dal Niger, Paesi del Sahel dove l’avicoltura non è caratterizzata da una filiera strutturata e quindi maggiore è l’interesse a costruire reti di contatti business.

“Fieravicola sta assumendo i contorni di una vera fiera internazionale”, ha dichiarato il presidente di Fieravico -

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primo piano -
©Mirco Ricci ©Mirco Ricci

la Renzo Piraccini. “Era uno degli obiettivi strategici, pur tenendo conto che parliamo di una filiera autosufficiente. Ma per alcuni segmenti, come quello delle tecnologie, la possibilità di implementare la parte internazionale è sicuramente interessante. Abbiamo organizzato con il supporto di ICE diverse presentazioni all’estero, soprattutto nei paesi del Nord Africa e in quelli del Sahel. La partecipazione a maggio, nei 3 giorni della fiera, di numerose delegazioni di produttori e associazioni avicole da quei Paesi è il risultato concreto di queste relazioni”.

Fieravicola, che – lo ricordiamo – è a cadenza biennale e si tiene negli anni dispari,  si propone anche quest’anno come una fiera per tutto

il settore dell’avicoltura, dalle carni bianche alle uova, dalle tecnologie, impianti e attrezzature, alla mangimistica e veterinaria, dal packaging ai servizi per la sostenibilità ambientale. Una manifestazione che rappresenta un settore d’eccellenza e offre l’opportunità di ampliare la rete di contatti grazie al programma di business matching predisposto dagli organizzatori. Saranno inoltre tre giorni di approfondimenti tecnici, scientifici e commerciali, con convegni su temi chiave per la filiera e di incontri istituzionali.

La manifestazione, che si svolgerà dal 3 al 5 maggio al Rimini Expo Centre, è organizzata da Fieravicola srl in collaborazione con Assoavi e UnaItalia.

MAGGIO 2023 RIMINI - EXPO CENTRE - ITALIA

15 - marzo 2023IN PRIMO PIANO
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L’USO DI GRASSO E OLIO nei mangimi per galline ovaiole

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Grasso e olio hanno il più alto contenuto energetico di tutte le materie prime per mangimi: circa tre volte di più rispetto all’amido, che è il carboidrato più importante come fonte di energia nei mangimi.

Non è consigliabile realizzare formule ad adeguato contenuto energico senza l’aggiunta di grasso o olio, anche se il mais rappresenta l’unico cereale di base.

Il valore energetico di una formula influenza il consumo di mangime in presenza di un’alimentazione ad libitum. Un contenuto energetico più elevato riduce l’assunzione giornaliera, mentre un contenuto energetico inferiore la aumenta.

L’efficienza del mangime è determinata dall’indice di conversione (consumo di mangime in rapporto alla massa delle uova prodotte).

I grassi e gli oli fungono da leganti nei mangimi in farina, rendendoli più omogenei e meno suscettibili alla de-miscelazione.

Grassi e oli solitamente sono inclusi nelle diete delle ovaiole. Tuttavia, in alcune formule essi non vi sono o solo in basse quantità. Vediamo insieme alcuni motivi per i quali dovremmo includere tali materie prime al momento della formulazione delle nostre diete. 5

Questo articolo, tratto da Tool Box Lohmann, rimane di proprietà di LOHMANN BREEDERS. Non è possibile copiarne o distribuirne alcuna parte senza previo consenso scritto di LOHMANN BREEDERS. Tradotto da Gianluca Selva, ALI LOHMANN, Distributore LOHMANN BREEDERS in Italia

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L’aggiunta di grasso e olio nel mangime riduce anche la formazione di polvere, non solo durante la fase di produzione ma anche durante la sua successiva gestione.

7Grasso e olio nel mangime supportano l’assorbimento delle vitamine liposolubili (vitamina A, D, E, K).

L’aggiunta di grasso e olio supporta inoltre la salute del fegato (che nelle galline ovaiole è il più importante organo metabolico) e riduce l’insorgenza della sindrome del fegato grasso.

L’aggiunta di grasso e olio nel mangime, associato a un più alto contenuto di grasso grezzo, non porta ad avere galline più grasse o un aumento del grasso corporeo, come spesso viene detto (a condizione che le galline ricevano un adeguato ed equilibrato apporto di amminoacidi).

Un maggior contenuto di grassi grezzi nel mangime offre vantaggi significativi alle galline durante i periodi di stress da calore, poiché l’uso di grassi e olio nel metabolismo si traduce in una minore produzione di calore metabolico rispetto al calore prodotto durante la digestione di amido e proteine.

Tenendo sotto controllo i differenti acidi grassi nel mangime (da differenti grassi e oli) è possibile controllare e influenzare il peso delle uova prodotte.

L’aggiunta di grasso e olio nella formula aumenta l’appetibilità di un mangime eccessivamente fine o troppo farinoso e, di conseguenza, la sua assunzione, aumentando quindi anche le performances delle galline.

ITA
Disclaimer

Influenza Aviaria: i sistemi di monitoraggio per contenerne la diffusione

L’influenza Aviaria (AI) è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce prevalentemente il pollame e i volatili acquatici selvatici. Negli ultimi anni si sono verificati numerosi focolai di AI che hanno messo in crisi molte aziende avicole e hanno reso ancora più importante monitorare attentamente l’andamento della diffusione del virus.

I virus dell’Influenza Aviaria vengono classificati come virus ad alta o bassa patogenicità (rispettivamente HPAI e LPAI), a seconda delle loro caratteristiche molecolari e della capacità di provocare morbilità e mortalità nei polli. Gli avicoli infettati dal virus del tipo LPAI possono essere asintomatici o presentare solo lievi sintomi; le infezioni causate dal virus di tipo HPAI, invece, possono essere letali. I virus dell’Influenza Aviaria a bassa patogenicità possono mutare in ceppi altamente patogeni: per questo motivo è importante contenere in modo tempestivo i focolai infettivi, soprattutto perché la diffusione dei virus, sia HPAI che LPAI, tramite gli stormi di volatili è rapidissima.

Azione di monitoraggio dell’EFSA

Secondo l’EFSA (European Food Safety Authority) l’epidemia 2016-2017 di HPAI A (H5N8) è stata la più grave registrata nell’Unione europea in termini di numero di focolai nel pollame, diffusione geografica e numero di uccelli selvatici morti. Anche l’estate scorsa, secondo l’ultima relazione dell’EFSA, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e del Laboratorio di riferimento dell’UE (EURL), pubblicata in dicembre, sono stati numerosi i casi di HPAI registrati in Europa tra il pollame e gli uccelli acquatici: “mentre il numero di rilevamenti di casi di virus HPAI nelle colonie

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©Phil MitchelPexelsl

riproduttive di uccelli marini è diminuito rispetto al precedente periodo di riferimento (giugno-settembre 2022), il numero di casi negli uccelli acquatici e nel pollame è invece aumentato”, si legge nella nota. Oltre a rendere disponibili informazioni dettagliate sul numero e sull’andamento dei casi in un nuovo dashboard interattivo (http:// hpai.efsa.aus.vet/ ), l’EFSA ha anche pubblicato due relazioni scientifiche di terzi sullo sviluppo di un prototipo di sistema di allerta precoce per l’ingresso di HPAI nei volatili selvatici, basato sulla mappatura del rischio, nonché una proposta di sistema di sorveglianza attiva dei volatili selvatici in grado di rilevare e individuare rapidamente i virus HPAI che minacciano l’UE.

Avian Flu Data Portal, il portale web dell’ISZVe

Da novembre 2022 è online Avian Flu Data Portal (https:// eurlaidata.izsvenezie.it), un portale web informativo in cui è possibile consultare i principali dati ufficiali sulle epide -

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mie di Influenza Aviaria ad alta patogenicità (HPAI) in Europa. I dati, aggiornati quotidianamente, sono riassunti in tabelle dei casi HPAI, curve epidemiche e mappe. Il portale permette di interagire con ogni elemento visualizzato, applicando filtri dai dati sulla base dei propri interessi.

Sviluppato dal Laboratorio europeo di riferimento sull’Influenza aviaria e la Malattia di Newcastle (EURL AI/ND) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), nell’ambito delle attività previste nel Work Programme 2022 dell’EURL AI/ND cofinanziato dalla Commissione Europea, il portale è stato progettato e sarà gestito dal Laboratorio sistemi informativi geografici (GIS) e dal Laboratorio di sorveglianza epidemiologica e legislazione veterinaria dell’IZSVe.

Scopo dell’applicazione è quello di fornire un aggiornamento epidemiologico pubblico, completo e tempestivo rispetto alla diffusione di HPAI in Europa, grazie alla raccolta di tutti i dati relativi alle epidemie di questa malattia avvenute negli ultimi anni.

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- marzo 2023 - 19 FOCUS

Le informazioni riportate relative alle positività di HPAI nel pollame, volatili selvatici e ornamentali sono fornite dagli Stati membri attraverso comunicazioni immediate e follow-up caricati nel sistema ufficiale di notifica per le malattie degli animali dell’Unione Europea (ADIS - Animal Disease Information System). Queste

informazioni vengono organizzate e visualizzate sul portale in modo da promuovere una lettura epidemiologica rapida, obiettiva e coerente dei dati disponibili, favorendone l’utilizzo tempestivo. Organizzati in tabelle, grafici e immagini, i dati potranno essere utili per supportare le istituzioni sanitarie e le figure profes-

sionali che negli Stati membri, sulla base della valutazione del rischio di incursione e diffusione dei virus, pianificano le misure di prevenzione e controllo più adatte a ciascuna realtà geografica.

Gennaio 2023, rilevato il virus in un allevamento di visoni

Nel frattempo a gennaio i ricercatori del Laboratorio di referenza europeo per l’Influenza Aviaria presso l’IZSVe, in collaborazione con i colleghi del Laboratorio di referenza nazionale per l’Influenza Aviaria di Madrid e le autorità sanitarie spagnole, hanno identificato un virus H5N1 ad alta patogenicità (HPAI) in un allevamento di visoni da pelliccia nel nord ovest della Spagna. I risultati delle indagini epidemiologiche, cliniche e genetiche sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Eurosurveillance.

I fatti risalgono a ottobre 2022, quando a seguito di un aumento improvviso della mortalità registrato in un allevamento di visoni, alcuni campioni prelevati da animali sintomatici sono stati inviati ai laboratori per gli accertamenti analitici. Le analisi hanno permesso di rilevare la presenza del virus H5N1/HPAI.

“Al momento – fanno sapere i ricercatori – è ignoto il meccanismo di introduzione e diffusione del virus in azienda. Tuttavia, considerate le mortalità riscontrate nei volatili selvatici marini nelle settimane precedenti nella stessa regione, causate dal virus H5N1/HPAI, i ricercatori ipotizzano che il virus sia stato introdotto dagli uccelli selvatici. Restano da approfondire i meccanismi di diffusione del virus in azienda e le

20 FOCUS - focus -
©Getty Images EURL Avian Flu Data Portal - Home page

modalità di trasmissione tra i visoni. Ulteriori studi sono in corso per caratterizzare la virulenza e la trasmissibilità del virus.”

Intanto le analisi genetiche hanno consentito di stabilire che il virus appartiene a un gruppo virale ben conosciuto, responsabile della grave epidemia di Influenza Aviaria in atto da oltre due anni nei volatili domestici e selvatici in Europa e nel mondo. La suscettibilità dei visoni all’infezione con i virus influenzali tipo A umani e aviari è già stata documentata in diversi studi precedenti, tuttavia il caso descritto ricorda l’importanza di implementare adeguati piani di sorveglianza per i virus influenzali in questo settore produttivo e l’assoluta necessità di rafforzare le misure di biosicurezza per prevenire ogni contatto con i volatili selvatici.

“Questo evento ci ricorda che il virus influenzale aviario ad alta patogenicità H5N1 – sottolinea Isabella Monne, veterinario del Laboratorio di referenza europeo per l’Influenza Aviaria presso l’ IZSVe e coautrice dello

studio – non è un problema solo dei volatili. È in atto un’emergenza epidemica globale, senza precedenti, che non sconvolge solo la produzione avicola, ma che sta colpendo gravemente molte specie di volatili selvatici e sporadicamente anche di mammiferi selvatici, minacciando gravemente la biodiversità del nostro pianeta. La continua circolazione del virus nella popolazione selvatica e le mortalità massive causate dal diffondersi dell’infezione in alcune specie rischia di sbilanciare ulteriormente gli ecosistemi con conseguenze ignote anche sulle dinamiche evolutive del virus. Anche questa emergenza va affrontata con un approccio One Health, globale e multidisciplinare, con la massima attenzione e prontezza, come abbiamo cominciato a capire grazie alla lezione della pandemia da Covid-19. Un virus influenzale capace di causare lo spillover nei mammiferi va fermato prima di diventare un problema per la sanità pubblica”.

Fonti: EFSA, IZSVe

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- marzo 2023 - 21 FOCUS
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Modelli e dinamiche della produzione e del commercio mondiale di carne di tacchino

Parte 2 – Commercio di carne di tacchino

L’articolo analizza lo sviluppo e le dinamiche del commercio di carne di tacchino. La quota delle esportazioni sul volume totale della produzione è stata notevolmente differente tra i vari tipi di carne. Nel 2020 è stato esportato il 19,9% di carne suina, il 14,8% di carne avicola, il 13,5% di carne bovina e il 12,1% di carne di pollo. Con il 14,5% le esportazioni di carne di tacchino hanno raggiunto un risultato importante.

del Messico, principale Paese di destinazione. I focolai di Influenza Aviaria in Europa hanno avuto effetti meno gravi sulle esportazioni, ma per entrambi i continenti si può comunque osservare una tendenza al ribasso a partire dal 2019, conseguenza della pandemia di Covid-19 e della diminuzione della domanda a causa dei numerosi lockdown

Europa leader nelle esportazioni e nelle importazioni di carne di tacchino

Notevole fluttuazione delle esportazioni

Le esportazioni mondiali di carne di tacchino hanno oscillato considerevolmente tra il 2000 e il 2020. La Figura 1 mostra come questo fenomeno si sia verificato principalmente negli Stati Uniti: mentre tra il 2000 e il 2010 il volume scambiato è stato abbastanza stabile e si aggirava intorno alle 900.000 tonnellate, il decennio successivo è stato colpito da massicci focolai di Influenza Aviaria, in particolare negli Stati Uniti (2015), che hanno causato un blocco delle importazioni

Nel 2020 sono stati scambiate in tutto il mondo circa 870.000 tonnellate di carne di tacchino. La Figura 2 mostra il ruolo dominante degli Stati europei sia nell’import che nell’export. Nelle esportazioni il Nord America si è classificato al secondo posto, seguito dal Centro e dal Sud America. Nelle importazioni la concentrazione regionale è stata inferiore a causa delle quote più elevate di Centro e Sud America, Africa e Asia.

Modelli molto diversi a livello nazionale

Nel 2020 i modelli regionali delle esportazioni di carne di tacchino sono risultati notevolmente differenti rispetto a quelli delle importazioni (Figura 3). La concentrazione regionale nelle esportazioni di carne di tacchino è stata davvero elevata: i dieci Paesi leader hanno condiviso l’86,2% del volume

22 - marketing -
Hans-Wilhelm Windhorst
MARKETING

complessivo delle esportazioni. Gli Stati Uniti si sono classificati al primo posto, contribuendo per quasi un quarto al volume totale, seguiti da Polonia e Germania. Insieme, i tre Stati hanno condiviso il 54,8%.

Nelle importazioni, invece, la concentrazione regionale è stata molto inferiore: i dieci principali importatori hanno contribuito solo per il 56,2%. Messico e Germania si sono classificati al primo e al secondo posto, importando il 27,3% della carne di tacchino, che ha raggiunto il mercato mondiale. Lo squilibrio nella concentrazione regionale tra esportazioni e importazioni indica che solo pochi Paesi hanno avuto un surplus considerevole rispetto alla domanda interna, mentre molti hanno dovuto

delle esportazioni mondiali di carne di tacchino tra il 2000 e il 2020 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

importare carne di tacchino. A prima vista è sorprendente che la Germania sia al terzo posto nelle esportazioni e seconda nelle importazioni, ma il risultato è dovuto principalmente agli investimenti finanziari di una grande azienda avicola tedesca in Polonia: una parte considerevole della produzione è stata poi esportata in Germania (cfr. Figura 4 e 5).

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23 - marzo 2023MARKETING
[mil. t] 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,6 0,7 0,8 0,9 1,0 1,1 20002002 200420062008201020122014201620182020
Mondo Europa Nord America
Figura 1 – Sviluppo

Notevoli differenze nei flussi commerciali

Vediamo adesso i flussi commerciali dei principali esportatori e importatori di carne di tacchino. La Figura 4 mostra le quote dei dieci principali Paesi di destinazione per gli Stati Uniti, la Polonia e la Germania. Nel 2020 il Messico ha importato quasi 135.000 tonnellate di carne di tacchino dagli Stati Uniti, pari al 63,1% del volume totale delle esportazioni. La Cina si è classificata al secondo posto, seguita dai Paesi dell’America centrale e del Sud con l’eccezione

del Sudafrica. L’industria della carne di tacchino degli Stati Uniti dipende in gran parte dalle importazioni del Messico: si tratta di un modello commerciale unidirezionale con un alto rischio economico, come ha rivelato l’impatto dei focolai di Influenza Aviaria nel 2015.

La Polonia ha esportato 59.000 tonnellate di carne di tacchino in Germania, il 35,1% del volume totale delle esportazioni. Ad eccezione del Benin, tutti i principali Paesi di destinazione erano paesi membri dell’UE (28). La situazione particolare delle esportazioni verso la Germania è

già stata spiegata in precedenza: la struttura degli scambi era una miscela tra unidirezionale e multidirezionale.

La struttura commerciale delle esportazioni di carne di tacchino della Germania è stata molto diversa da quella degli Stati Uniti e della Polonia: nessuno dei principali Paesi di destinazione era in una posizione dominante; i quattro Stati in testa alla classifica hanno condiviso il 54,1% del volume complessivo delle esportazioni, i dieci leader l’84,3%. Il modello commerciale è stato multidirezionale, riflettendo la posizione centrale del Paese all’interno dell’UE.

Come previsto, la struttura delle importazioni (Figura 5) è stata molto diversa da quella delle esportazioni, in quanto solo un numero limitato di Paesi ha registrato un avanzo rispetto alla domanda interna. Con una quota del 15,1% nelle importazioni mondiali di carne di tacchino, il Messico si è classificato al primo posto, con un modello commerciale estremamente unidirezionale, poiché ha importato solo dagli Stati Uniti. L’accordo di libero scambio tra gli Stati Uniti, il Canada e il Messico (USMCA) è stato il fattore decisivo di orientamento rispetto alle nazioni vicine.

Al secondo posto si è classificata la Germania con un volume di importazioni di 106.109 tonnellate, pari al 12,2% di quelle globali. Nel 2020, la Germania ha importato 55.049 tonnellate dalla Polonia, il 51,9% del volume totale delle importazioni. Nel 2010, la Polonia aveva esportato solo 4.000 tonnellate in Germania: il rapido aumento riflette la notevole crescita dell’industria avicola polacca. La concentrazione regionale delle importazioni della Germania è stata molto elevata, i sei principa-

24 - marketingMARKETING
Totale: 871.300 t Export Totale: 869.400 t Import 13,8% 2,8% 2,8% 3,2% 4,4% 5,4% 6,1% 6,7% 11,0% 19,3% 24,5% USA Polonia Germania Italia Francia Spagna Brasile Ungheria Canada Cile Altri 43,9% 2,8% 2,9% 2,9% 3,0% 3,3% 4,3% 4,6% 5,0% 12,2% 15,1% Messico Germania Spagna Benin Belgio Francia Cina Austria Reg. Unito Sud Africa Altri
0,3% 20,6% 1,4% 54,8% 7,6% 15,3% Africa Asia Europa Nord America CS America Oceania 0,3% 7,2% 27,4% 62,6% 2,1% 0,4% Totale: 871.302 t Export Totale: 869.412 t Import
Figura 3 – Contributo dei dieci Paesi leader nelle esportazioni e nelle importazioni di carne di tacchino nel 2020 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO). Figura 2 – Contributo di ciascun continente alle esportazioni e alle importazioni di carne di tacchino nel 2020 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

li Paesi di origine hanno contribuito con l’89,5%. Ad eccezione del Cile, gli altri Paesi erano membri dell’UE (28).

Il modello commerciale della Spagna è stato simile a quello della Germania. La concentrazione regionale è

stata ancora più alta, le importazioni provengono da sei Paesi leader per il 98,3% del totale. La Polonia si è classificata al primo posto, esportando 22.626 tonnellate in Spagna, il 52,0% del volume totale delle importazioni. Nel 2010, le esportazioni

della Polonia in Spagna erano state trascurabili. La Francia è stato il principale Paese di origine, contribuendo per oltre il 90% alle importazioni.

Con una quota del 4,6% nel volume globale delle importazioni, il Benin è al quarto posto tra i principali impor-

25 - marzo 2023MARKETING 14,6% 1,4% 1,4% 1,5% 1,8% 2,0% 2,1% 2,1% 2,2% 7,8% 63,1% Totale: 213.815 t USA Messico Cina Guatemala Rep. Dom. Giamaica Sud Africa Haiti Benin Panama Perù Altri 22,3% 2,5% 2,7% 2,8% 2,9% 3,4% 4,1% 5,2% 9,0% 10,0% 35,1% Germania Spagna Rep. Ceca Regno Unito Belgio Lituania Paesi Bassi Austria Benin Francia Altri Totale: 168.164 t Polonia Totale: 95.490 t Germania 15,7% 3,9% 4,1% 4,5% 5,2% 5,2% 7,3% 10,0% 12,4% 15,1% 16,6% Austria Paesi Bassi Polonia Francia Spagna Belgio Regno Unito Irlanda Italia Portogallo Altri
Figura 4 – Contributo dei primi dieci Paesi di destinazione delle esportazioni di carne di tacchino provenienti da Usa, Polonia e Germania nel 2020 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).
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tatori di carne di tacchino: i principali Paesi di origine sono stati quelli dell’UE (28), con la Francia al primo posto. Le strette relazioni commerciali riflettono il precedente status del Paese come colonia francese, che ha raggiunto l’indipendenza nel 1960. Il Benin ha esportato quantità considerevoli delle sue importazioni in altri Paesi africani, per i quali tuttavia non sono disponibili dati esatti.

Sintesi e prospettive

L’analisi fin qui condotta ha documentato il ruolo straordinario svolto dai Paesi europei nel commercio mondiale di carne di tacchino. Nelle esportazioni hanno condiviso quasi il 63% del volume esportato, nelle importazioni il 54,8%. Il Nord America è al secondo posto nelle esportazioni, il Centro e Sud America nelle importazioni. La composizione e la classificazione a livello nazionale riflettono questo modello. L’andamento dei flussi commerciali dei principali esportatori e importatori differiva notevolmente tra estremamente unidirezionale e multidirezionale.

Una prospettiva per il futuro della produzione e del commercio di carne di tacchino deve considerare la crescente importanza della Russia, dove negli ultimi anni la produzione di carne di tacchino ha mostrato tassi di crescita notevoli (Vorotnikov 2021), raggiungendo nel 2021 un volume di 400.000 tonnellate (Vorotnikov 2022). La Russia si è classificata al quinto posto tra i principali produttori di carne di tacchino: con la rapida crescita della produzione di questo tipo di carne, ha cercato di compensare la diminuzione della produzione di carne di pollo e potrebbe anche svolgere un ruolo importante nelle esportazioni in futuro, in particolare verso la Cina, che nel 2020 ha importato carne di tacchino principalmente dagli Stati Uniti e dal Cile. È quasi impossibile prevedere quale impatto la guerra in Ucraina avrà sulla produzione e sulle esportazioni della Russia in futuro: il commercio via ferrovia è ancora possibile, ma il percorso via nave attraverso i porti del Mar Nero è bloccato da marzo 2022.

Bibliografia

Database FAO: https://www.fao.org/faostat.

OECD-FAO (Ed.): Agricultural Outlook 2021 – 2030. https://stats.oecd.org.

Vorotnikov, V.: Russian turkey production shows record growth rate. In: Poultry World online 9. 2. 2021. https:// www.topagrar.com/gefluegel/russland-baut-putenproduktion-aus-12707945.html.

Vorotnikov, V.: Russian turkey industry gets closer to world leaders in 2021: Corrected. In: Poultry World online 16. 2. 2022. https://www.poultryworld.net/poultry/other-species/ russian-turkey-industry-gets-closer-to-world-leadersin-2021.

26 - marketingMARKETING
10,5% 4,2% 4,5% 6,7% 10,1% 12,1% 51,9% Polonia Italia Francia Austria Cile Regno Unito Altri Totale: 106.109 t Germania Totale: 43.548 t Spagna 1,7% 1,7% 2,5% 3,8% 17,4% 20,9% 52,0% Polonia Francia Germania Italia Paesi Bassi Regno Unito Altri Totale: 39.975 t Benin 27,1% 5,2% 7,1% 9,6%9,9% 12,4% 28,7% Francia Italia Spagna Germania Danimarca Polonia Altri
Figura 5 – Contributo dei primi sei Paesi di origine delle importazioni di Germania, Spagna e Benin nel 2020 (design: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

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Mangimi e additivi per avicoli

In natura gli animali consumano un’ampia varietà di ingredienti per mangimi. Oggi sono ben note le esigenze nutrizionali degli animali da allevamento e le sostanze nutritive fornite dai diversi ingredienti dei mangimi. Le diete per avicoli sono generalmente costituite da cereali e una fonte proteica.

La qualità nutrizionale di un mangime dipende da una varietà di altri fattori, tra cui la forma e la presentazione, la contaminazione microbica, il contenuto di fattori antinutrizionali, la digeribilità, l’appetibilità e la salubrità intestinale. Per affrontare e risolvere questi problemi si utilizzano vari additivi per mangimi. Vediamo insieme gli additivi più comuni utilizzati nella gestione degli avicoli.

Antiossidanti

I grassi che sono di solito inclusi nelle diete a base di pollame hanno la tendenza a diventare rancidi. Il livello di irrancidimento è influenzato dalla temperatura di conservazione, dalla luce e dalla presenza di oligominerali. Gli oligominerali sono nutrienti essenziali generalmente aggiunti ai mangimi sotto forma di premiscele. L’irran-

cidimento è una reazione a catena che procede a velocità sempre crescente, quindi è essenziale prevenirla immediatamente, di solito con l’aggiunta di antiossidanti ai mangimi.

Prevenendo l’ossidazione, gli antiossidanti sono in grado di fermare il deterioramento del mangime e le loro proprietà preventive durano fino all’esaurimento delle riserve di antiossidanti. I composti con proprietà antiossidanti includono etossichina, butilidrossitoluene (BHT), butilidrossianisolo (BHA), vitamina C e vitamina E.

Agenti fluidi

È importante che il mangime scorra facilmente negli impianti di distribuzione di mangime. Gli ingredienti utilizza-

28 - nutrizionisticaNUTRIZIONISTICA

ti nei mangimi per avicoli vanno dai cereali secchi a oli, grassi, melassa e oligominerali e le caratteristiche di flusso di questi ingredienti sono molto diverse. Gli agenti fluidi sono sostanze aggiunte alla dieta per evitare che i mangimi si compattino; hanno strutture particellari fini e non reagiscono agli altri ingredienti.

Additivi pellettizzanti

È stato dimostrato che la pellettatura migliora l’efficienza dei mangimi per alcune specie di pollame. La maggior parte dei mangimi per polli da carne sono pellettati. Gli additivi per la pellettatura sono simili agli agenti fluidi: vengono aggiunti ai mangimi prima della pellettatura per aiutare a migliorare la qualità dei pellet. Questi additivi possono, ad esempio, ridurre la polvere nel mangime pellettato e aiutare i pellet ad aderire meglio.

Enzimi alimentari

Molti degli ingredienti per mangimi disponibili per l’uso nelle diete per avicoli hanno fattori antinutrizionali

che ne limitano l’uso. Per limitare e abbattere questi fattori antinutrizionali sono stati sviluppati enzimi per mangimi che aumentano il potenziale di molti “cereali alternativi”. L’uso di enzimi per mangimi è abbastanza comune in Europa, dove al posto del mais vengono spesso utilizzati frumento e orzo.

Contaminazione da muffe e riduzione delle micotossine

I cereali sono soggetti alla formazione di muffe, che può verificarsi in campo, durante la manipolazione, lo stoccaggio e la lavorazione post-raccolta. Gli inibitori della muffa come gli acidi organici sono usati per prevenirne la crescita, ma non sono efficaci contro le micotossine prodotte dalle muffe.

Le micotossine sono composti chimici velenosi come metaboliti secondari da muffe in crescita attiva. Esistono più di 3009 tipi di micotossine che colpiscono gli animali, ma aflatossina, vomitossina, zearalenone, ocratossina e tricoteceni sono le più comuni. Anche se la muffa viene

rimossa, le micotossine prodotte rimangono presenti e possono essere molto tossiche per il pollame. Molti mangimi contengono un inibitore della muffa o un legante per impedire che le micotossine vengano assorbite tramite l’intestino e nel flusso sanguigno.

Coccidiostatici

La coccidiosi è un problema in molte specie avicole allevate a terra. I protozoi che causano la coccidiosi si trovano ovunque. Un basso livello di coccidi nel tratto digestivo non è un problema, ma livelli elevati possono comportare una scarsa efficienza alimentare, cattive condizioni di salute e, infine, la morte. I coccidiostatici vengono talvolta aggiunti all’alimentazione per mantenere i coccidi a bassi livelli, specialmente all’inizio della crescita per consentire agli animali di sviluppare resistenza. Non trattano la condizione, ma aiutano a prevenirla.

Tratto da: poultry.extension.org/ articles/feeds-and-feeding-of-poultry/ feed-additives-for-poultry

- marzo 2023 - 29 NUTRIZIONISTICA

DSM Nutritional Products, Istituto delle Vitamine S.p.A., Segrate

Cantaxantina: si deposita equamente nel tuorlo d’uovo?

La cantaxantina è ampiamente usata come pigmento per migliorare il colore del tuorlo d’uovo. Tuttavia, questa molecola in forma cristallina è insolubile in acqua e molto sensibile all’ossidazione.

Per migliorare la stabilità e la solubilità, la product form della cantaxantina è stata oggetto di studio; è microincapsulata con pareti di diversi materiali, per conferire una maggiore stabilità durante i processi di lavorazione, miscelazione e stoccaggio.

È noto che la scelta dell’antiossidante e la qualità della product form hanno un grande impatto su:

• stabilità e biodisponibilità

• composizione della matrice

• solubilità e bioefficacia.

Solutions Italy
Italy 30 - nutrizionisticaNUTRIZIONISTICA
(MI)

Un tuorlo pigmentato è sinonimo di gallina sana. Questo fatto è noto allo stesso modo ai consumatori, agli avicoltori e ai produttori di mangimi, ed è per questo che, nella maggior parte dei Paesi, una tonalità giallo-arancio intenso è tradizionalmente associata alla qualità delle uova premium

Le molecole responsabili del colore del tuorlo d’uovo e della pelle dei polli sono i carotenoidi: in natura ne esistono più di 700 varietà diverse. Tuttavia, solo cinque di questi sono utilizzati in produzione avicola (Cantaxantina, Citranaxantina e Capsantina/Capsorubina per il rosso; Apo-estere e Luteina/Zeaxantina per il giallo). I carotenoidi sono composti liposolubili e sono classificati in rosso e giallo, a seconda della loro lunghezza d’onda o tonalità. Una combinazione di carotenoidi gialli e rossi è necessaria per ottenere la giusta tonalità arancione preferita dai consumatori.

Affinché la produzione di uova abbia successo e sia conveniente, è necessario prestare attenzione a tutti i fattori coinvolti nel processo di pigmentazione.

Uno dei fattori più importanti è la fonte di carotenoidi e la qualità calcolata in base all’efficacia, stabilità, colore, digeribilità, velocità di trasferimento e di deposizione. Poiché gli avicoli non sono in grado di sintetizzare i carotenoidi, è necessario fornirne il tipo e la combinazione corretta attraverso il mangime per ottenere il colore dei prodotti desiderato e mantenerne l’uniformità. Non tutti i carotenoidi si depositano allo stesso modo. Ad esempio, lo standard per quelli rossi è la cantaxantina, con un tasso di deposizione nel tuorlo d’uovo di 2,25 ppm per ogni ppm di carotenoide nel mangime. La cantaxantina ha anche effetti positivi sulla massa dell’uovo e sulla qualità del tuorlo. Al contrario, la citranaxantina, un altro carotenoide rosso, si deposita nel tuorlo d’uovo con un tasso del 54% inferiore al valore di deposizione della cantaxantina. Ciò può essere attribuibile alle differenze di tonalità del colore, poiché la citranaxantina è più rossa della cantaxantina. La raccomandazione di DSM è il rapporto di 1,5 g di citranaxantina vs. 1 g di cantaxantina. Inoltre, la citranaxantina non pigmenta la pelle di pollo. La capsantina e la capsorubina sono due diversi carotenoidi presenti nella paprika in quantità e proporzioni diverse e vengono combinati tra loro per creare un prodotto commerciale per la pigmentazione del tuorlo. Sono di colore più rosso della cantaxantina. Tuttavia, il basso tasso di deposizione e l’elevata variabilità del prodotto lo rendono efficace solo per il 16-40% rispetto alla cantaxantina. L’attuale raccomandazione di DSM per la pigmentazione del tuorlo equipara 2,5 g di capsantina/capsorubina con 1 g di cantaxantina. Per la pigmentazione del pollo, la cantaxantina viene utilizzata in combinazione con carotenoidi gialli a valori inferiori a 10 ppm per dare il colore arancione richiesto dal mercato. Per motivi pratici, gli estratti di paprika non sono raccomandati per la pigmentazione della pelle del pollo, a causa del colore sbiadito (macchie) che creano.

Altri fattori influiscono sul processo di pigmentazione: la qualità dell’olio della dieta, il livello di inclusione dei carotenoidi nella stessa, la salute dell’intestino, l’età degli animali, l’ingestione di mangime, i livelli di vitamine e le adeguate misure di biosicurezza. Tutti questi diversi fattori devono essere gestiti con attenzione per poter mettere sulla tavola del consumatore un tuorlo d’uovo dal colore brillante, impresa non facile, conside -

- marzo 2023 - 31 NUTRIZIONISTICA

rando che sono disponibili numerosi prodotti di carotenoidi estratti. Infine, ma non meno importante, altri fattori sono la product form e la stabilità del prodotto durante i processi di lavorazione, miscelazione e stoccaggio.

Dalla ricerca...

Un gruppo di ricerca ha recentemente studiato l’impatto della composizione della matrice sulla deposizione di cantaxantina nel tuorlo d’uovo (Wen C. et al., Poultry Science, 2022).

In questo studio, gli autori hanno testato 3 diverse composizioni di matrice:

• Gelatina “CMG”

• Amido modificato “CLMS”

• Lignosolfonato di sodio “CMSL” come Carophyll ® Red su 288 galline ovaiole Hyline Brown (48 settimane), suddivise in 4 trattamenti (cantaxantina a 5 mg/ kg di mangime; controllo/CMG/ CMMS/CMSL) e 6 repliche per 40 giorni.

Per quanto riguarda le performance degli animali non sono emerse differenze significativamente rilevanti tra i gruppi trattati, mentre guardando ai risultati della composizione della matrice si è visto un effetto significativo sul colore del tuorlo sia delle uova fresche che di quelle sode e fritte, nonché sul tasso di deposizione di cantaxantina (Figura 1).

La cantaxantina con il gruppo a matrice di lignosolfonato come Carophyll ® Red mostra una concentrazione di cantaxantina (P<0,05) e una pigmentazione (P<0,05) signifi-

cativamente più elevate nelle uova fresche dopo 40 giorni di integrazione rispetto al gruppo a matrice di gelatina (Figure 1 e 2). Gli autori indicano un effetto tempo senza alcuna interazione con l’effetto dieta. Tuttavia, l’effetto della dieta è significativo dopo 5 giorni di integrazione.

Gli autori hanno anche dimostrato differenze significative (P<0,001) su uova sode e fritte (Figura 3) e, ancora una volta, il miglior punteggio di pigmentazione è stato ottenuto con la matrice lignosolfonato.

32 - nutrizionisticaNUTRIZIONISTICA
Figura 1 – Effetto della cantaxantina a differenti matrici sulla concentrazione di cantaxantina nel tuorlo in uova fresche di gallina ovaiola (mg/kg, n=6). Concentrazione di Cantaxantina nelle uova fresche (mg/Kg; n=6) Figura 2 – Effetto della cantaxantina alimentare con diverse matrici sulla concentrazione del colore del tuorlo nelle uova fresche di gallina ovaiola (DSM Yolk fan® n=18). Colore del tuorlo (DSM punteggio del tuorlo) Controllo

Contenuto cantaxantina (mg/kg)

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Questa prova evidenzia che la cantaxantina a matrice lignosolfonato è la più efficace per uova fresche, sode e fritte. Questo miglioramento può essere spiegato da una migliore solubilità in acqua del lignosolfonato rispetto alla gelatina (Piombino et al., 2020).

Inoltre, questi risultati confermano l’ultimo test in vivo effettuato da DSM nel 2021 (non pubblicato, Figura 4) confrontando diversi granuli di cantaxantina al 10% su deposizione di cantaxantina nel tuorlo d’uovo dopo 21 giorni di integrazione a 4,5 mg/kg di mangime.

Conclusioni

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Confronto tra diete a base frumento e sorgo con due livelli di proteina grezza ed effetti sulle performance del pollo

Questo studio ha paragonato le performance di crescita e i tratti della carcassa in polli alimentati con una dieta a base frumento e sorgo, con due concentrazioni diverse di proteina grezza (CP).

Introduzione

Frumento e sorgo sono due delle granaglie usate in Australia nelle diete del pollo, ma il frumento è più usato ed è anche considerato migliore del sorgo. L’industria avicola locale potrebbe vedere una richiesta di aumento della produzione fino al 60% entro il 2050, quindi occorre mettere in campo

strategie per una produzione sostenibile, anticipando la domanda. Nella ricerca di una produzione sostenibile la riduzione della proteina grezza nel pollo potrebbe essere uno dei fattori principali: diete a proteina grezza (CP) ridotta hanno il potenziale di abbassare l’escrezione di azoto e le emissioni di ammoniaca, aumentando la qualità della lettiera e il benessere del pollo e ridu-

S.P. Macelline1, P.V. Chrystal1, M. Toghyani1, S. Greenhalgh1, P.H. Selle1, S.Y. Liu1
34 - nutrizionisticaNUTRIZIONISTICA
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cendo anche la dipendenza dall’importazione di soia. Le performance del pollo, però, sono spesso compromesse dalla riduzione di proteina grezza e le risposte della crescita alle proteine delle due granaglie non è nota. In alcuni studi diete a bassa proteina deprimono le performance del pollo, mentre in altri, a base mais, danno risposte soddisfacenti. La struttura delle proteine e le loro proprietà funzionali sono simili in mais e sorgo, il sorgo inoltre contiene meno polisaccaridi non amidacei insolubili, ma avrebbe un tasso di digestione relativamente inferiore al frumento. La presente prova è stata realizzata per paragonare diete a base frumento o sorgo in un contesto ipoproteico.

Materiali e metodi

La prova è stata effettuata seguendo le linee guida del Comitato Etico Animale dell’Università di Sydney. 382 maschi controsessi Ross 308 sono stati distribuiti a caso in 28 box a terra, con 14 capi ciascuno e 7 repliche per trattamento, dai 14 ai 35 giorni di età. All’inizio è stata somministrata una dieta commerciale starter ; in seguito sono state formulate 4 diete, rispettivamente con frumento o sorgo, al 17 o 21% di proteina (con xylanasi e fitasi). Tutte le diete (Tabella 1) avevano 13MJ/kg di energia e un tasso ideale di amminoacidi (AA), basato su 11 gr/kg di Lisina digeribile. Le performance di crescita, il peso del pannello lipidico addominale e i tratti della carcassa sono stati determinati da 14 a 35 giorni dopo la schiusa. Per effettuare analisi della varianza si è usato JMP Pro 14, considerando il 5% di probabilità come significativo.

Risultati

Le evidenze di questo confronto sono riportate in Tabella 2, dove le performance di crescita totali superavano gli obiettivi del 2019 Aviagen per Ross 308 del 18% per la crescita, del 6,5% per il consumo alimentare e del 9,45% per la conversione. La riduzione nel mangime di CP ha compromesso la crescita del 4,61% (2232 rispetto a 2129 gr/capo) e il consumo del 2,72% (3157 rispetto a 3071 grammi capo). Le diete a base sorgo supportavano pesi maggiori del 4,89% (2232 rispetto a 2129 grammi/capo) rispetto a quelle a base frumento. Inoltre c’è stata un’interazione significativa tra i trattamenti per conversione (FCR) nei polli alimentati con 21% CP, in cui entrambe le diete mostravano tassi di conversione statisticamente simili. Invece, con diete ipoproteiche (17% CP) quella a base sorgo ha dato una migliore conversione rispetto al frumento del 4,90% (1437 rispetto a 1511 gr). La riduzione proteica da 210 a 170 gr/kg ha aumentato la conversione nelle diete base sorgo e frumento rispettivamente dell’8,94 e del 4,94% e ha fatto aumentare il peso relativo del pannello adiposo del 16,7% (10,35 rispetto a 8,34 gr/kg/capo). Inoltre le diete a base sorgo generavano un peso del pannello adiposo maggiore rispetto al frumento, pari al 31,8% (10,99 rispetto a 8,34 grammi/kg/capo). La riduzione di CP ha generato un peso del petto inferiore del 4,82% (228 rispet-

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to a 217/capo/kg), le diete a base frumento hanno dato pesi del petto maggiori del sorgo dell’8,41% (232 rispetto a 214 gr). Invece il peso delle cosce e delle sovracosce non è stato influenzato dalla dieta.

Discussione

L’interazione tra la proteina nel mangime e la conversione ha mostrato un vantaggio per il sorgo del 4,9% con proteina al 17%, il che suggerisce che il sorgo sia superiore al frumento con basso livello proteico. D’altra parte il sorgo ha anche causato un aumento del 42,1% del pannello adiposo rispetto al pollo con il 17% CP, il che è svantaggioso. Questi risultati rappresentano un enigma nella formulazione di diete ipopoteiche nel pollo.

In diete a ridotta proteina grezza, il frumento pare avere minore propensione nell’aumentare il grasso addominale e per estensione tutta la deposizione di grasso, rispetto al mais e – in studi recenti – anche rispetto al sorgo. È probabile che il tasso di digestione dell’amido del frumento sia più veloce di quello del mais o sorgo, come si è visto sia in laboratorio che in campo. Pare che la digeribilità più lenta degli amidi di mais e sorgo, e quindi l’assunzione intestinale del glucosio più lenta e graduale, promuovano la deposizione lipidica, grazie a una neolipogenesi.

L’eccesso di glucosio potrebbe essere infatti immagazzinato come glicogeno nel fegato, ma la capacità delle specie avicole di immagazzinare glicogeno nel muscolo è limitata: quindi, una volta che le riserve sono state saturate, il glucosio rimanente viene trasformato in grasso tramite neolipogenesi a livello epatico. Invece, quello derivato dall’amido del frumento, rapidamente digeribile, può essere usato meglio grazie a un’ossidazione diretta.

Le diete a base frumento, che contenevano 170 gr/kg CP, avevano sostanzialmente più amminoacidi (51,4 grammi rispetto a 37,2) rispetto alle corrispondenti a base sorgo. La genesi di questa differenza derivava semplicemente dal fatto che il contenuto proteico del frumento superava quello del sorgo. Gli amminoacidi non legati vengono assorbiti più rapidamente rispetto a quelli legati alle proteine e ciò potrebbe alterare l’equilibrio amminoacidico post enterico, dando luogo a una deaminazione dell’eccesso di aminoacidi e alla escrezione di acido urico, processo che richiede energia. L’equilibrio tra amminoacidi legati e liberi, nel caso

36 - nutrizionisticaNUTRIZIONISTICA
Ingredienti (gr/kg) 210 g/kg proteina grezz a 170 g/kg proteina grezza frumento sorgo frumento sorgo Frumento 674 - 877Sorgo - 624 - 789 Pannello soia 225 275 - 102 Olio soia 43.9 45.1 12.3 19.6 l-lisina HCl 4.20 3.55 10.9 8.72 d,l-metionina 2.68 3.21 4.31 4.66 l-treonina 1.68 1.35 4.53 3.60 l-triptofano - - 0.65 0.24 l-valina 0.90 0.50 4.30 3.17 l-arginina 0.69 0.56 6.77 5.52 l-istidina - 1.25 1.04 l-tirosina - - 2.14 0.59 l-isoleucina 0.44 0.13 3.82 2.82 l-leucina - 4.84l-fenilalanina - - 2.53 1.26 Glicina 0.13 0.98 5.57 5.63 Altri ingredienti 46.9 42.8 56.7 51.8 Amminoacidi totali non legati 10.7 10.3 51.4 37.2 Specifiche nutrienti Energia (MJ/kg) 13.0 13.0 13.0 13.0 Proteina grezza 210 207 170 170 Amido 421 399 546 503 Grasso 61.4 72.5 30.5 50.4 Calcio 8.70 8.70 8.70 8.70 P disponibile 4.35 4.35 4.35 4.35 SID lisina 11.0 11.0 11.0 11.0 SID metionina 5.21 5.77 5.89 6.45 SID treonina 7.26 7.26 7.26 7.26
Tabella 1 – Composizione e specifica dei nutrient delle diete sperimentali.

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di diete ipoproteiche, può essere fondamentale, come suggerito da diversi studiosi, soprattutto quando quelli non legati in eccesso vengono inclusi al mangime e comprometto -

no le performance. In questa prova, ad esempio, gli amminoacidi dietetici non legati hanno compromesso l’FCR in modo quadratico, come mostrato in Figura 1.

Conclusioni

8162432404856

Non-bound amino acid inclusions (g/kg)

Figura 1 – Correlazione quadratica (r=0.882; P<0.001) tra inclusione di amminoacidi non legati nella dieta e conversione FCR nel pollo y = 1.383 - 0.001*NBAA + 0.00007263*NBAA2

Le risposte del pollo a diete a base frumento o sorgo, con livelli proteici del 17% erano divergenti, col sorgo che dava maggiore efficienza e migliore conversione, ma, in modo paradossale, anche ad una maggiore deposizione lipidica. In questa ed in altre simili prove, la influenza delle granaglie usate come base del mangime ipoproteico, ha, nel pollo, notevole importanza. La genesi di queste differenze tra granaglie pare correlata sia alle proprietà dell’amido che delle proteine contenute in ciascuna, che dettano la richiesta della aggiunta di AA sintetici. Comprendere meglio entrambi questi aspetti è fondamentale per produrre mangimi ipoproteici per il pollo.

Bibliografia disponibile su richiesta Dagli Atti dell’Australian Poultry Science Symposium 2022

38 - nutrizionisticaNUTRIZIONISTICA
Trattamento Performance di crescita Tratti della c arcass a Proteina grezza (g/kg) granaglie crescita (g/capo/d ì) consumo (g/capo/d ì) conversione FCR (g/g) cuscinetto lipidico (g/kg) fesa (g/kg) cosce (g/kg) 210 frumento 2252 3123 1.387a 8.09 238 223 sorgo 2332 3192 1.369a 9.65 225 229 170 frumento 2024 3058 1.511c 8.55 218 232 sorgo 2147 3085 1.437b 12.15 209 234 SEM 29.0 37.5 0.0122 0.526 3.3 4.8 Effetti principali-proteina grezza 210 2292b 3157b 1.378 8.87a 232b 226 170 2086a 3071a 1.474 10.35b 214a 233 Granaglie Frumento 2129a 3088 1.454 8.34a 228 b 227 Sorgo 2232b 3134 1.406 10.99 b 217a 231 Significativit à (P =) Proteina grezza (CP) <0.001 0.031 <0.001 0.010 <0.001 0.160 Granaglie (FG) 0.002 0.214 0.001 <0.001 0.004 0.416 CP x FG interazione 0.464 0.585 0.033 0.065 0.528 0.626 abc
1.3 1.35 1.4 1.45 1.5 1.55 1.6
Tabella 2 – Performance di crescita e tratti della carcassa da 14 a 35 gg. di vita.
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Somministrare una miscela sinergica di acidi organici e β-1,4 mannobiosio riduce la Salmonella cecale nel pollo

Lo scopo dello studio era quello di investigare l’effetto di una miscela sinergica, contenente acidi grassi a media e corta catena, pannello di copra idrolizzata (contenente β -1,4 mannobiosio) e sali sodici di acido butirrico, sulle popolazioni cecali di Salmonella in polli contaminati sperimentalmente, indipendentemente dalle condizioni sperimentali.

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I dati di nove studi, effettuati in tutto il mondo (Brasile, Spagna, Thailandia), sono stati combinati in un’unica meta-analisi. In tutte le prove i polli erano alimentati con una dieta di controllo, secondo standard locali, oppure con una dieta che conteneva la miscela sinergica, dal giorno 1. Tra il giorno 1 e 8 di vita i polli sono stati infettati con una Salmonella spp. (Enteritidis, Typhimurium o Heidelberg). Le conte quantitative delle salmonelle sono state divise tra i giorni 0-14 dopo l’infezione (DPI) e i giorni 15-35 DPI. L’analisi dei dati è stata effettuata con SAS, considerando la variazione tra gli studi e usando un’impostazione random e ripetuta tra i modelli misti.

I risultati mostrano che nel periodo 0-14 DPI, la miscela sinergica ha dato luogo a cariche cecali di Salmonella significativamente inferiori rispetto ai gruppi di controllo. Invece, l’infezione da Salmonella calava, naturalmente, nel periodo 15-35 DPI, quindi con una differenza non significativa tra le cariche delle due diete. In complesso, si è concluso che l’effetto sinergico riduce la Salmonella cecale nel pollo, soprattutto nei primi 14 giorni dopo l’infezione.

Introduzione

La Salmonella nel pollo causa gravi rischi di sanità alimentare. La natura complessa delle infezioni salmonellari nel pollo richiede soluzioni multifattoriali. La chiave sta nella prevenzione della colonizzazione salmonellare lungo il tratto gastrointestinale (GIT). Gli acidi grassi a corta catena (SCFA) sono noti per l’effetto benefico nella parte superiore dell’intestino, mentre quelli a catena media (MCFA) lo sono nella parte terminale. Il butirrato protetto pare abbia un effetto nel GIT inferiore. Combinare i 3 ingredienti in un additivo alimentare ha dato una risposta verso la Salmonella lungo tutto il GIT. Inoltre, dato lo squilibrio microbico, causato dalla crescita eccessiva di salmonelle, con minore efficienza delle risposte immunitarie, si è considerato anche un quarto ingrediente. Il pannello di copra idrolizzato, con β-1,4 mannobiosio come ingrediente principale, è infatti noto per l’effetto benefico verso la Salmonella sia in vitro che in vivo nel pollo. Ciò si aggiunge all’attivazione di una risposta immunitaria innata nei macrofagi, il che supporta il meccanismo delle difese naturali dell’ospite. Si è pertanto ipotizzato che fornire un’alimentazione che abbia un effetto sinergico e che contenga SCFA, MCFA e pannello di colza idrolizzata (con β-1,4 mannobiosio), insieme ad acido butirrico microincapsulato in sali di sodio, riduca la colonizzazio -

ne da Salmonella nell’intestino del pollo. Diverse prove sono state attuate in tutto il mondo per mostrare gli effetti di questa miscela sinergica, ma a causa delle differenze geografiche e nell’attuazione dei vari studi di campo i risultati non sempre sono stati coerenti. Perciò tutte queste prove sono state combinate in una meta analisi, che ha valutato l’effetto globale del composto sinergico sulla colonizzazione di Salmonella in polli infettati, indipendentemente dalle condizioni sperimentali.

Materiali e metodi

Nella meta-analisi sono stati inclusi 13 studi, compiuti da diversi istituti di ricerca in tutto il mondo (Brasile, Spagna e Thailandia). Tutti sono stati effettuati in centri di ricerca Trouw Nutrition o in istituti di ricerca che con essa collaborano. Nessuna delle prove è stata pubblicata e i dettagli sono visualizzati nella Tabella 1. Tutte le prove sono state fatte su broiler infettati con Salmonelle (Enteritidis, Typhimurium o Heidelberg). In ciascuna, dal giorno 1 in poi, i polli ricevevano o una dieta di controllo, oppure

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“La Salmonella nel pollo causa gravi rischi di sanità alimentare. La natura complessa delle infezioni salmonellari nel pollo richiede soluzioni multifattoriali. La chiave sta nella prevenzione della colonizzazione salmonellare lungo il tratto gastrointestinale (GIT). Gli acidi grassi a corta catena (SCFA) sono noti per l’effetto benefico nella parte superiore dell’intestino, mentre quelli a catena media (MCFA) lo sono nella parte terminaleˮ

della prova. Le cariche di Salmonella cecale erano espresse come log di unità formanti colonia (CFU) per grammo di contenuto cecale.

I dati grezzi esprimenti le cariche di Salmonella cecale delle varie prove sono stati combinati in un file e sono stati analizzati in SAS con un modello misto, che includeva le variazioni random e non delle diverse prove. L’analisi dei dati era scissa in due analisi statistiche. Una conteneva i dati dei primi 14 giorni dopo l’infezione (DPI) nella quale rientravano 5 prove, mentre l’altra conteneva quelli dai 15 ai 34 giorni DPI, con 8 prove in totale.

Risultati

una contenente la miscela sinergica (Fysal Fit-4, Trouw Nutrition). Si trattava di una miscela specifica di acidi grassi a catena breve, media e copra idrolizzata (con β-1,4 mannobiosio almeno al 13%), oltre che acido butirrico incapsulato in sali di sodio. La miscela veniva somministrata in

ragione di 3 kg ogni tonnellata di mangime, in ciascuna fase di formulazione, che durava al massimo 23 giorni, e quindi 1 kg per tonnellata fino alla macellazione, in ogni prova. In tutti e 9 gli studi fatti, si calcolava la carica di Salmonella nel ceco a uno o più giorni diversi, a seconda

Tabella 1 – Sintesi degli studi inclusi nella meta analisi.

1 0-14 DPI = Salmonella; cariche tra il giorno 0 e 14 dopo l’inoculazione; 15-34 DPI = cariche di Salmonella tra il giorno 15 e 34.

I risultati della meta-analisi sono evidenziati nella Tabella 2. Nell’analisi da 1-14 giorni, con 5 prove, le cariche di Salmonella erano significativamente inferiori nei polli alimentati con la miscela sinergica rispetto ai controlli. In totale si osservava una riduzione di 0,429 log CFU/g (+/-0,164) (P=0,001). Non c’era differenza significativa invece tra gruppi di controllo e quelli alimentati con la miscela nelle 8 prove dai 15 ai 34 giorni DPI.

Discussione

La miscela sinergica contiene diversi ingredienti, e, sulla base dei dati attuali, non è possibile correlare i risultati a un singolo ingrediente. Come descritto, gli ingredienti principali sono SCFA, MCFA, β-1,4 mannobiosio e acido butirrico, dei quali gli effetti benefici sono stati già descritti nei confronti di polli infettati con Salmonella. La combinazione

42 - veterinariaVETERINARIA
Durata prova (giorni) Modello Salmonella serovar Giorno infezione Parametri Inclusi1 Spagna 32 Infezione Enteritidis 7 15-34 DPI Spagna 42 Infezione Typhimurium 8 15-34 DPI Spagna 35 Infezione Enteritidis 8 0-14 DPI, 15-34 DPI Spagna 32 Infezione Enteritidis 7 0-14 DPI, 15-34 DPI Spagna 42 Infezione Enteritidis 8 0-14 DPI, 15-34 DPI Spagna 33 Infezione Enteritidis 7 15-34 DPI Spagna 33 Infezione Typhimurium 7 15-34 DPI Brasile 35 Diffusione Heidelberg 3 0-14 DPI, 15-34 DPI Thailandia 35 Infezione Typhimurium 7 0-14 DPI
Paese

Tabella 2 – Riassunto dei risultati della meta analisi per le cariche di Salmonella. Risultati 0-14 DPI basati su 5 prove, quelli 15-34 su 8 prove.

dei diversi ingredienti probabilmente dà luogo a risultati migliori se usati come additivo alimentare, che sostiene l’intestino dei polli e le difese naturali, stimolando il sistema immunitario. Questo è il primo studio dettagliato che mostra l’effetto della miscela sinergica nel controllo della Salmonella e nelle performance di crescita, e che, al tempo stesso, combina studi differenti eseguiti in condizioni diverse. Dovranno essere effettuati studi futuri per vedere eventuali altri effetti, come la stimolazione del sistema immunitario o la salute intestinale, dovute alla miscela e derivanti dalla riduzione della Salmonella.

L’inoculazione di tutti i polli inclusi in questi studi è avvenuta tra il giorno 3 e il giorno 8 di età, il che significa che sono stati usati giovani pulcini in tutte le prove. Nei giovani, il tratto gastrointestinale non è ancora pienamente sviluppato, il che significa che la Salmonella può colonizzarlo facilmente; invece, dopo la maturazione dell’intestino, le infezioni si riducono naturalmente. Questa spiegazione chiarisce perché le cariche tra i 15 e i 34 giorni DPI non risultavano diverse nei due gruppi.

Da questo studio si può concludere che somministrare una miscela sinergica di SCFA, MCFA, β-1,4 mannobiosio (da colza idrolizzata) e acido butirrico microincapsulato in sali di sodio riduce in modo significativo le cariche di Salmonella nei pulcini, specialmente nei primi 14 giorni di vita.

Bibliografia disponibile su richiesta

Dagli Atti dell’Australian Poultry Science Symposium 2022

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Direttore responsabile

Lucio Vernillo

Redazione

Daria Domenici (zootecnica@zootecnica.it)

Amministrazione

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Ufficio

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n.3162 Spedizione in A.P. Art.2 comma 20/B legge 662/96 - Filiale di Firenze

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