Zootecnica International - edizione italiana - 06 giugno 2021

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TECHNICAL COLUMN

Clima e qualità ambientale in allevamento In un allevamento avicolo il clima e la temperatura fanno parte di quei fattori basilari che hanno un impatto notevole sulla salute e sulle performance produttive degli animali. più critico da monitorare per il benessere degli animali. Se infatti la temperatura del capannone è accettabile, non è detto che lo sia altrettando a livello degli animali.

©Skov

In media, la temperatura corporea degli avicoli è compresa tra 41 °C e 42,2 °C; viene mantenuta abbastanza costante ed è regolata dall’ipofisi che opera come un termostato. La contrazione e l’allargamento dei vasi sanguigni e la velocità della respirazione influenzano l’emissione e la ritenzione di calore che, di conseguenza, condiziona la temperatura corporea. Ci vuole del tempo prima che i meccanismi di termoregolazione inizino a funzionare nei pulcini appena nati, che quindi hanno bisogno di una temperatura ambientale più elevata rispetto agli animali adulti. Inoltre, il rapporto tra la superficie e il peso degli animali giovani è sfavorevole e i pulcini non possono nemmeno contare su riserve di grasso.

Il clima negli allevamenti avicoli influenza benessere e salute degli animali. Se le condizioni climatiche non sono adeguate, è probabile che si manifestino disturbi respiratori, digestivi e comportamentali con conseguenze sulle prestazioni. Soprattutto i soggetti più giovani sono particolarmente sensibili alle condizioni climatiche del capannone. Il clima può essere definito come la somma dei seguenti fattori ambientali: temperatura, umidità relativa, composizione e velocità dell’aria. Viene influenzato anche dall’isolamento del tetto, delle pareti e del pavimento, dalla ventilazione, dal riscaldamento, dal tipo di raffrescamento e dall’illuminazione. Il clima che circonda direttamente i soggetti è chiamato microclima e rappresenta il fattore

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La zona di comfort è definita come la zona ambientale in cui gli animali sono in grado di mantenere la temperatura corporea costante con il minimo sforzo e ciò dipende anche dal livello di alimentazione e dalle condizioni di gestione. La zona termo-neutrale è definita come la zona ambientale in cui gli animali sono in grado di mantenere costante la temperatura corporea con l’aiuto della termoregolazione fisica. La temperatura più bassa nella zona termica neutra è chiamata temperatura critica più bassa: se le temperature scendono al di sotto di questo limite, gli avicoli utilizzeranno l’energia alimentare per riscaldarsi e di conseguenza consumeranno di più. La temperatura più alta nella zona termica neutra è chiamata temperatura critica più alta: se la temperatura sale al di sopra di questo standard, i soggetti non sono più in grado di dissipare il loro calore; inizieranno a consumare meno mangime e di conseguenza diminuiranno le loro prestazioni produttive. La temperatura termo neutrale per le ovaiole va dai 15 ai 24 °C. Per ogni grado sotto il limite, gli animali necessitano di 1,5g extra di mangime al giorno. Se invece la temperatura supera i 24 °C, ne risentono la qualità del guscio e il peso delle uova. La temperatura critica per i polli da carne e per i riproduttori dipende in larga misura dall’età.

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