Zootecnica International – luglio/agosto 2020 – POSTE ITALIANE S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale 70%, DCB Firenze
Valutazione con tecnica metagenomica del microbiota intestinale in polli da carne trattati con il prebiotico Algatan® Gestione dello stress termico nelle ovaiole Riduzione di Salmonella e Campylobacter sulla carne avicola cruda con soluzioni battericide decontaminanti
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Nuove tramoggette della serie «Gió» Appositamente realizzate per grandi allevamenti, grazie alla facile regolazione della quantità di mangime e all'assenza della griglia (che impedisce ai pulcini di rimanere intrappolati), le tramoggette Gió presentano numerosi vantaggi: semplici da usare e veloci da pulire, portano ad una notevole riduzione dei costi di lavoro. CODAF Poultry Equipment Manufacturers • Via Cavour, 74/76 • 25010 Isorella (Brescia), ITALY Tel. +39 030 9958156 • Fax: +39 030 9952810 • info@codaf.net • www.codaf.net
EDITORIALE Il ciclo storico, del quale noi siamo testimoni e artefici, si identifica in uno sviluppo delle società dal quale emergono nuovi bisogni; questi a loro volta, tendono a trasformarsi in diritti. Passare dall’indeterminatezza dei bisogni alla loro selezione per giungere ai diritti, è stato sempre il piano di confronto tra le varie religioni e ideologie politiche. Esiste inoltre il quesito, sempre aperto, dell’indeterminatezza della figura del “selettore” dei diritti. Nostro malgrado, abbiamo potuto riscontrare come molti dei suddetti bisogni siano stati creati artificialmente e, spesso, siano stati addirittura distruttivi. Il processo di selezione tra bisogni e diritti parte dal presupposto dell’uguaglianza. Attraverso l’analisi storica, verifichiamo, purtroppo, che gli uomini sono inevitabilmente e incorreggibilmente disuguali. La maggior uguaglianza che si è raggiunta oggi è il risultato di un percorso difficile, avvenuto sia attraverso trionfi che fallimenti. Ma questo risultato al quale sono giunte oggi le società più “evolute” rappresenta realmente la consapevolezza dei veri bisogni, dei diritti e dei doveri? O non è piuttosto la conseguenza di un processo di assuefazione alla forza degli eventi vissuti sempre più passivamente e al confondere facilmente ciò che ci è dovuto da ciò che è dovuto? Tali quesiti vanno al di là di ogni credo filosofico o religioso. La crisi di valori, nella quale oggi si trova l’uomo, è tra le cause principali di questa passività, di questa sfiducia diffusa. Fondamentalmente si è incapaci di dare risposte in positivo alla “forza degli eventi”. Le situazioni attuali ci impongono maggiori corresponsabilità e l’avviamento di processi di formazione di rapporti basati sulla consapevolezza dei veri bisogni e dei diritti dell’uomo, in un approccio più sentito nei confronti delle trasformazioni sociali alle quali stiamo assistendo a livello mondiale.
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SOMMARIO ATTUALITÀ.................................................................................................. 4 PRIMO PIANO
La soluzione definitiva contro l’acaro rosso del pollo........................................... 14
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REPORTAGE
Valutazione con tecnica metagenomica del microbiota intestinale in polli da carne trattati con il prebiotico Algatan®...............................................18
DOSSIER
Gestione dello stress termico nelle ovaiole....................................................... 26
TECHNICAL COLUMN
Sintrofia, eubiosi ed equilibrio batterico............................................................ 34 Selezione equilibrata....................................................................................... 38
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MANAGEMENT
Analisi delle uova sgusciate in incubatoio......................................................... 40 Gestione degli allevamenti di tacchini nei climi caldi.......................................... 42
NUTRIZIONISTICA
Sviluppo genetico e implicazioni sulla nutrizione delle ovaiole............................ 46
TRASFORMAZIONE
Riduzione di Salmonella e Campylobacter sulla carne avicola cruda con soluzioni battericide decontaminanti........................................................... 48
MARKET GUIDE................................................................................... 52
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GUIDA INTERNET............................................................................... 56
ATTUALITÀ
Farm to Fork: la risposta di AVEC In occasione della presentazione da parte della Commissione europea della strategia “Farm to Fork” che definisce il ruolo dell’agroalimentare nell’ambito del Green Deal europeo, AVEC, associazione europea di rappresentanza dei produttori di carni bianche, è intervenuta commentando le proposte e le azioni annunciate. gislativi si basino sui fatti e su osservazioni oggettive e scientifiche e che saranno effettuate valutazioni d’impatto approfondite coinvolgendo tutte le parti interessate.
Riduzione dell’uso di antibiotici negli allevamenti e concorrenza commerciale con i Paesi Terzi
Secondo AVEC le carni bianche hanno un basso impatto ambientale e sono nutrienti ed economiche. Il settore ha già ottenuto buoni risultati in termini di sostenibilità in quanto a prestazioni ambientali, benessere animale, riduzione dell’uso di antibiotici e biosicurezza. La sensazione è che questi sforzi non siano completamente riconosciuti nella nuova strategia Farm To Fork. Si tende infatti a indicare il settore zootecnico come unico responsabile dei cambiamenti climatici, senza riconoscerne il contributo e gli sforzi. L’allevamento rappresenta meno del 6% delle emissioni totali dell’Unione europea, mentre altri settori al di fuori dell’agricoltura contribuiscono molto di più. Si teme che le nuove richieste comprometteranno la produttività di agricoltori, allevatori e produttori, finendo con il peggiorare la sicurezza alimentare in Europa.
Prodotti di origine animale: gli standard qualitativi europei sono unici al mondo I prodotti europei di origine animale sono conosciuti in tutto il mondo per la loro sicurezza e qualità, per i loro elevati standard di salute e benessere degli animali, per l’eccellenza nell’allevamento degli animali, nella loro alimentazione e per l’uso sempre più efficiente delle risorse. Perché ciò possa continuare è estremamente importante che la Commissione europea assicuri che gli sviluppi le-
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Per quanto concerne la riduzione dell’uso di antibiotici in allevamento, in diversi Paesi dell’UE c’è già stato un significativo calo negli allevamenti avicoli: chi ha guidato questi processi non dovrebbe essere penalizzato dalla loro azione precoce e di successo. Per quanto riguarda gli scambi commerciali, si teme che le nuove richieste rafforzeranno la posizione dei Paesi Terzi a scapito dei produttori europei. La proposta di “cooperazione rafforzata” con i partner commerciali giustifica questo timore. È difficile per i produttori europei accettare di dover far fronte a ulteriori richieste, mentre le carni di pollo più economiche – che non soddisfano questi standard – vengono importate su larga scala. Già oggi, il 25% della carne avicola consumata in UE proviene da Paesi terzi.
Il nodo dell’etichettatura di origine Per le importazioni, resta il nodo sull’etichettatura di origine lungo l’intera catena di approvvigionamento. È necessaria un’etichettatura a livello europeo (UE/Non UE) per tutti i prodotti contenenti carni bianche, inclusi i prodotti trasformati, ma anche in tutti i canali Ho.Re.Ca che assorbono la maggior parte delle carni bianche importate da Paesi terzi. I consumatori meritano di sapere se le carni bianche che consumano abitualmente rientrano o no nelle rigide norme dell’Unione europea, in tutti i canali di produzione. In conclusione, AVEC ribadisce che l’obiettivo dei produttori avicoli è di portare sul mercato dei cittadini europei carni bianche di alta qualità, economiche e prodotte in modo sostenibile.
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Fonte: Unaitalia
ATTUALITÀ
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ATTUALITÀ
Fieravicola si prepara all’edizione 2021, nominato il nuovo CdA La manifestazione di Italian Exhibition Group con Fiera Forlì e Cesena Fiera ha visto la formalizzazione del suo nuovo CdA: Renzo Piraccini nominato Presidente e Fabiana Fiorini Vicepresidente. In via di completamento anche il Comitato tecnico scientifico coordinato da Stefano Gagliardi. La manifestazione si terrà a Rimini nel maggio del 2021. è vice segretario generale della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
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“Ringrazio i consiglieri per la fiducia che mi hanno accordato” ha dichiarato Renzo Piraccini assumendo l’incarico. “Assicuro il mio impegno per realizzare con Italian Exhibition Group, Fiera Forlì e Cesena Fiera una grande vetrina della filiera avicunicola italiana e costruire un importante polo romagnolo dell’agribusiness, mettendo in rete due fiere specializzate come Macfrut e Fieravicola”.
Il Consiglio di Amministrazione di Fieravicola — che ha come socio di maggioranza IEG - Italian Exibition Group e nella cui compagine azionaria vi sono Fiera Forlì e Cesena Fiera — nella seduta del 15 giugno 2020 ha nominato Renzo Piraccini Presidente e Fabiana Fiorini Vicepresidente. La manifestazione, alla sua cinquantaduesima edizione da un punto di vista storico ma alla sua prima 2.0, si terrà nel quartiere fieristico di Rimini il 4, 5 e 6 Maggio 2021. La nuova location, con i suoi elevati standard di internazionalità e di servizi tecnico-logistici abbinati alla grande ricettività della Riviera, e la sinergia con Macfrut sono parte delle strategie di rilancio di Fieravicola, per la quale gli organizzatori puntano a uno sviluppo significativo in un’ottica di internazionalizzazione e specializzazione. Renzo Piraccini è un manager di lungo corso dell’agroalimentare italiano e in particolare del settore ortofrutticolo. Ha diretto per oltre 20 anni il gruppo Apofruit e dall’ottobre 2014 è Presidente di Cesena Fiera. Fabiana Fiorini
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Il Consiglio di Amministrazione, composto da Fabiana Fiorini, Anacleto Malara, Stefano Gagliardi, Renzo Piraccini, Luigi Bianchi, Patrizia Cecchi, Fabio De Santis, Silvia Fabbri e Mirco Zamponi, ha nominato Stefano Gagliardi, Direttore di Assoavi e grande esperto del settore avicolo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, chiamato a supportare l’organizzazione della fiera e a proporre le tematiche di interesse del settore. Del Comitato faranno parte rappresentanti del mondo accademico come il Presidente dell’Associazione Italiana di Avicoltura scientifica Martino Cassandro, il Presidente della Società italiana di Patologia Aviaria Mattia Cecchinato, il Presidente Associazione Italiana Coniglicoltori Cesare Castellini, ed esponenti dei vari settori della filiera.
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ATTUALITÀ
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Diete sane per tutti fino ai confini planetari Sostenibilità in DSM: un futuro più luminoso per tutti La sostenibilità è un filo conduttore che attraversa tutto ciò che facciamo in DSM - e lo facciamo da anni. Il motivo è semplice. Non vogliamo avere successo in un mondo in cui le calotte polari si sciolgono; il corallo è decimato; milioni di persone restano senza casa e indigenti a causa dei cambiamenti climatici; mentre ci sono centinaia di milioni di persone che versano in uno stato di denutrizione. Sono stati gli umani a causare questa situazione. Ma abbiamo davvero il potere di cambiarlo.
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È tempo di agire Ora viviamo in un mondo in cui 821 milioni di persone soffrono la fame, mentre oltre 650 milioni di persone sono obese. Ecco perché, in DSM, ci si impegna per avere diete più sane per tutti, all’interno dei confini planetari. Ognuno merita il diritto di mangiare bene e di godere dei benefici che conducono a una buona alimentazione. Oggi stiamo lavorando con tutte le figure del settore dagli scienziati e partner commerciali, al World Food Programme and Africa Improved Foods - per realizzare questo obiettivo e conseguire cinque dei più importanti obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite:
mentare i nostri approvvigionamenti di energia elettrica rinnovabile, lavoriamo a stretto contatto con le autorità e altre società per aumentare la fornitura di energia elettrica rinnovabile sulla rete, come i pannelli solari installati in diversi siti. La sostenibilità è chi siamo e cosa facciamo in DSM. Questa non è una chiamata idealistica per rendere semplicemente il mondo un posto migliore. In DSM, consideriamo la sostenibilità come il motore principale della nostra attività e crediamo che creando soluzioni che rispondano alle esigenze della società e che offrano ai nostri clienti soluzioni innovative e sostenibili, godremo di una crescita superiore alla media, permettendoci di offrire rendimenti interessanti agli azionisti che si affidano alla nostra azienda.
Alzare il tiro sull’Azione per il Clima Per essere un leader nell’azione per il clima è importante dare l’esempio. Ecco perché in DSM gestiamo da vicino la nostra riduzione assoluta delle emissioni di gas serra (GHG); l’efficienza di GHG; e l’efficienza energetica. In effetti, nel 2018 abbiamo nuovamente alzato l’asticella mirando a una riduzione assoluta del 30% delle emissioni dirette di GHG dell’azienda (obiettivo n°1) e delle emissioni della nostra energia acquistata (obiettivo n°2), entro il 2030, e ridurre le emissioni indirette generate dalla catena del valore dell’azienda (obiettivo n°3 ) del 28% per tonnellata di prodotto fabbricato nello stesso periodo. Questi obiettivi sono stati convalidati dall’iniziativa Science Based Targets initiative (SBTi) in linea con l’accordo sul clima di Parigi. DSM ha inoltre fissato un obiettivo a lungo termine per raggiungere emissioni nette a zero prima del 2050. Poiché i nostri fornitori svolgono un ruolo chiave nella realizzazione della nostra strategia e dei nostri obiettivi, stiamo lavorando a stretto contatto con loro su progetti di riduzione delle emissioni attraverso un nuovo programma CO2REDUCE.
Proteine sane, diversificate e sostenibili Nell’ambito delle nostre attività in Nutrizione e Salute, ciò significa che sosteniamo diete sane, equilibrate ed economiche per tutto ciò che consentirà alla popolazione mondiale in crescita di essere alimentata usando le risorse naturali disponibili all’interno dei confini planetari. Basandoci sull’esperienza nella nutrizione umana e animale, nonché nella scienza ambientale, abilitiamo e produciamo proteine sostenibili: dalle proteine vegetali a carne, uova e pesce. Per tutte le forme, stiamo lavorando instancabilmente alla lotta contro le principali sfide come la riduzione delle emissioni di gas serra, la limitazione delle emissioni di azoto e fosforo, mantenendo i più alti standard nutritivi e garantendo buoni mezzi di sussistenza. Dobbiamo offrire soluzioni nutrizionali che ci consentano di produrre più proteine animali – in modo significativo – con maggiore efficienza, tenendo pienamente conto del benessere degli animali, della qualità dei prodotti e della sicurezza dei processi, riducendo al contempo l’impatto delle nostre attività sull’ambiente. Al tempo stesso, dobbiamo garantire che il nostro portfolio innovativo offra ai nostri clienti opportunità di vantaggio competitivo e crescita redditizia.
Energia rinnovabile
Il business della Nutrizione Animale e della Salute di DSM si concentra quindi sulla sostenibilità delle produzioni animali, contribuendo a ridurre la resistenza antimicrobica; ridurre la nostra dipendenza dalle risorse marine; ridurre le emissioni zootecniche; fare un uso efficiente delle risorse naturali; produrre un’alimentazione sicura e di qualità con minori perdite e sprechi alimentari; e migliorare le prestazioni degli animali nel corso del loro ciclo produttivo.
In linea con l’obiettivo n° 7 di Sviluppo Sostenibile (energia pulita e accessibile per tutti), ci impegniamo a utilizzare l’energia in modo responsabile ed efficiente. In DSM dipendiamo dalla disponibilità di elettricità rinnovabile tramite la rete o la produzione di elettricità locale. Poiché le politiche locali influiscono sulla nostra capacità di au-
In DSM, affrontiamo queste diverse sfide con i nostri prodotti e con le innovazioni per l’alimentazione umana e animale. DSM offre soluzioni rivoluzionarie in molte aree: dall’eubiotica, come alternativa efficace agli acidi grassi polinsaturi (AGPS), fino agli omega-3 a base di alghe per ridurre la dipendenza del settore dell’acquacoltura dalle
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risorse marine, fino agli enzimi per migliorare la digeribilità e l’utilizzo di più materie prime per i mangimi. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito Web DSM Feed Talks. Riduzione delle emissioni di azoto: un altro obiettivo per gli standard di sostenibilità nelle proteine animali è la riduzione delle emissioni di azoto. L’additivo RONOZYME® ProAct fa esattamente questo, migliorando al contempo l’efficienza dei mangimi avicoli. Lotta alla resistenza antimicrobica: la resistenza antimicrobica (AMR) rappresenta una grave minaccia per la salute. La zootecnia contribuisce a questa situazione a causa dell’abuso di antibiotici. Gli eubiotici di DSM supportano la salute dell’animale e possono aiutare a minimizzare l’uso sub-terapeutico di antibiotici, riducendo così la diffusione della resistenza antimicrobica. Il risultato: migliore benessere degli animali e maggiore sicurezza alimentare a prezzi più accessibili per tutti. Aiutare gli allevatori: sosteniamo ogni giorno gli allevatori con approfondimenti e consigli sulla salute degli animali, sulla sicurezza alimentare e sulla gestione ambientale. Ad esempio, il progetto “business-to-farm” di DSM in Cina aiuta i piccoli agricoltori attraverso programmi di formazione e supporto generale, consentendo loro di migliorare la sicurezza e la qualità del cibo che producono, riducendo al contempo l’impatto ambientale e supportando i loro mezzi di sussistenza.
Innovazioni DSM nella nutrizione e salute degli avicoli per un mondo sostenibile Balancius™ • Insieme DSM e Novozymes hanno creato Balancius™, il primo e unico ingrediente per mangimi di broiler e tacchini progettato per sbloccare il potenziale nascosto della funzionalità gastrointestinale. • Attraverso la sua modalità di azione unica, questa tecnologia brevettata aiuta a ottimizzare l’assorbimento e la digeribilità, in modo che broiler e tacchini ottengano di più dai loro alimenti. Le prove dimostrano che l’aggiunta di Balancius™ in un allevamento di 1 milione di broiler consente di risparmiare 125 000 kg di mangime.
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• Le prove con Balancius™ hanno anche dimostrato di migliorare le prestazioni e il benessere degli animali, migliorando l’Indice di Conversione Alimentare, l’aumento di peso, le rese di carne (petto) e le lesioni podali e contribuendo a ridurre l’impatto ambientale del settore avicolo. • L’uso di Balancius™ in tutte le diete per broiler consente di risparmiare circa 9 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra corrispondenti a eliminare 3,7 milioni di automobili circolanti.
Accrescimento di poll e tacchini sani
Risorse efficienti
Riduzione impatto ambientale
Hy-D® • Forma attiva di vitamina D3 sviluppata appositamente per migliorare la salute e lo sviluppo scheletrico. • Supporta la salute e il benessere dell’animale con conseguente miglioramento della produttività e delle performance produttive: • Nelle ovaiole, migliora la resistenza del guscio d’uovo con riduzione significativa della rottura dell’uovo. • Nei polli da carne, migliora la salute scheletrica e la massa muscolare, con maggiore resa della carne. • Nei suini, migliora la mineralizzazione e la resistenza ossea, il tasso di selezione delle scrofette, la vitalità e il peso allo svezzamento dei suinetti.
Riduzione degli sprechi alimentari
Miglioramento della salute di avicoli e suini
Incremento della qualità di carne e uova
Per maggiori informazioni Susanna Lolli, technical marketing manager Istituto Delle Vitamine, Segrate (MI) Email: susanna.lolli@dsm.com – Sito: dsm.com/HyD www.dsm.com/corporate/sustainability
ATTUALITÀ
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LE AZIENDE INFORMANO
Approccio olistico alla prevenzione della salmonellosi in avicoltura Elanco Italia S.p.A. - PM-IT-20-0178
La Commissione Europea e la OiE (World Organization for Animal Health) hanno proposto il concetto di One Health1 con lo scopo di proteggere la salute animale e umana. Il concetto di One Health prevede specifiche raccomandazioni che si applicano a tutta la catena produttiva alimentare: a partire dagli allevamenti per arrivare, attraverso il trasporto, la lavorazione, la conservazione, fino al consumo finale; sia al dettaglio sia al ristorante. La prevenzione e l’identificazione precoce di focolai di malattie come la salmonellosi possono impedire la contaminazione della catena alimentare e la trasmissione all’uomo. Per questo è importante una stretta e aperta cooperazione di tutti gli operatori della catena alimentare. Per conservare l’integrità della catena alimentare l’approccio One Health prevede: • Durante la produzione: mantenere gli animali sani usando un approccio olistico che comprenda biosicurezza, bioprotezione, sanificazione e interventi veterinari come ad esempio la vaccinazione. • Durante il trasporto: proteggere e monitorare la salute degli animali. • Durante la lavorazione e la vendita al dettaglio: mantenere una corretta igiene e l’integrità della catena del freddo.
Ruolo della vaccinazione nella prevenzione delle epidemie da salmonella La vaccinazione dei riproduttori e delle future ovaiole, insieme alle buone norme di igiene, alle buone pratiche di vaccinazione e di gestione dell’allevamento possono ridurre la presenza di salmonella negli allevamenti avicoli riducendo la sua capacità di riprodursi e di diffondersi2. L’implementazione delle buone pratiche lungo tutta la catena produttiva consente di avere un buon livello di controllo della salmonella. Fra queste, le buone pratiche di vaccinazione per riproduttori e future ovaiole consentono di proteggere la salute dei consumatori, la reputazione delle aziende produttrici e distributrici e della ristorazione. La prevenzione delle malattie è parte di un approccio sostenibile, con procedure e protocolli adeguati. È importante vaccinare contro entrambi i sierogruppi di salmonella
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(S. Enteritidis e S. Typhimurium) e scegliere il vaccino adeguato, come ad esempio, un vaccino vivo attenuato che possa essere somministrato facilmente in acqua da bere. I vaccini vivi, infatti, offrono una protezione più ampia stimolando diversi meccanismi protettivi (inibizione della colonizzazione, immunità umorale e immunità cellulo-mediata) per una protezione rapida, precoce e di lunga durata3,4. Le Buone Pratiche di Vaccinazione rappresentano un approccio che consente di ottenere la massima efficacia dal processo di vaccinazione attraverso una corretta conservazione e preparazione dei vaccini e la corretta somministrazione agli animali. Infatti, l’efficace prevenzione delle malattie, come ad esempio la Salmonellosi, comincia proprio con il rispetto di queste procedure. Elanco, a questo proposito, per gli operatori del settore mette a disposizione sulla sua pagina web www.elanco.it, sezione Avicoli, un corso virtuale sulle Buone Pratiche di Vaccinazione in acqua da bere. Il corso rappresenta un buon mezzo di Continua Educazione per gli operatori del settore avicolo. Programmi vaccinali adeguati e correttamente eseguiti, buone pratiche di gestione dell’allevamento e di bioprotezione aiutano a ridurre i rischi di malattie infettive durante tutto il ciclo di produzione.
Bibliografia 1. OIE World Organization for Animal Health. One Health By Protecting Animals, We Preserve Our Future. http:// www.oie.int/fileadmin/Home/eng/Media_Center/img/ Infographics/A4-EN-WEB.pdf. 2019. 2. EFSA- ECDC. Opinion of the Scientific Panel on biological hazards on a request from the Commission related to the use of vaccines for the control of Salmonella in poultry. EFSA Journal. 2004; 114:1-74. 3. Barrow PA. Salmonella infections: immune and nonimmune protection with vaccines. Avian Pathology. 2007; 36:1-13. 4. Barrow PA. Live salmonella vaccines and the role of secretory IgA and cell immunity. International Poultry Production. 2014; 22(7):11-13.
Image: Fotolia - © Minerva Studio
LE AZIENDE INFORMANO
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IN PRIMO PIANO
La soluzione definitiva contro l’acaro rosso del pollo L’acaro rosso è annoverato tra i principali infestanti della filiera avicola. Con le proprie punture di suzione provoca inizialmente prurito ai volatili, per poi indurre una condizione cronica di stress. Nei casi più eclatanti si osserva anemia, riduzione progressiva dell’appetito e quindi del peso, con tangibili ripercussioni sulle prestazioni produttive dell’intera azienda. La fisiologia alterata degli animali, se non positivamente invertita, si traduce in una diminuzione del 10-15% delle uova deposte oltre che del loro calibro.
Dott. Stefano Cherubin Ricerca & Sviluppo Newpharm S.r.l Via Tremarende, 24/B 35010 S. Giustina in Colle (PD)
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Il ciclo biologico dell’acaro rosso del pollo, Dermanyssus gallinae, è velocissimo e si completa in soli 10 giorni in condizioni ottimali. Per di più il parassita ematofago può sopravvivere a digiuno per periodi prolungati di tempo senza lasciare traccia di sé, in attesa di nuovi ospiti da colonizzare. Temperatura e umidità relativa elevate figurano tra i principali parametri che favoriscono lo sviluppo del parassita,
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nonostante la possibilità di mitigare questi elementi grazie alle moderne tecnologie presenti nelle strutture.
Le soluzioni Newpharm® Forte di un’esperienza trentennale nel settore del Pest Control professionale, Newpharm ® è presente sul mercato con un’am-
IN PRIMO PIANO
Végémat ® stabilisce una nuova frontiera nel mondo dei detergenti grazie ai suoi ingredienti completamente naturali che hanno permesso il conferimento di certificazioni internazionali come ECOCERT. Riflesso della “chimica verde”, Végémat ® è il risultato di un processo produttivo sofisticato e rivoluzionario che prevede l’impiego di residui vegetali e scarti dell’industria alimentare per realizzare un detergente ecocompatibile, che ha la possibilità di entrare in contatto con gli alimenti. Végémat ® è stato introdotto senza indugio dalle aziende moderne, ecologiche, con visione proiettata alla tutela dell’ambiente senza scendere a compromessi in termini di efficacia. Le soluzioni proposte sono innovative e diversificate per ogni tipologia di allevamento avicolo: sia esso a terra, in gabbia, biologico o convenzionale. Per maggiori info: www.progettoacaro.it
pia gamma di formulazioni ad azione acaricida, messe a punto in maniera specifica per fronteggiare il Dermanyssus gallinae. Tra le numerose proposte inoltre, vi sono insetticidi specifici per il coleottero delle lettiere, l’Alphitobius diaperinus (Panzer), chiamato volgarmente Tenebrione, e prodotti ad ampio spettro per un controllo totale degli insetti molesti che possono coinvolgere la filiera avicola. Il “Progetto Acaro” si completa infine con una selezione di alto livello qualitativo di detergenti e disinfettanti in linea con i più moderni protocolli di biosicurezza.
Végémat ®, Vegenet ® Avi e InsectoSec ®: le soluzioni a basso impatto ambientale per un’efficace disinfestazione Al fine di garantire le migliori condizioni ambientali all’interno degli allevamenti vengono attuate, con diversa cadenza, delle strategie di controllo integrato dell’acaro pollino che prediligono ingredienti naturali e a basso impatto ambientale per la tutela degli animali allevati e degli operatori.
Végémat ®, il detergente “verde” ad alto potere sgrassante A elevata azione sgrassante, Végémat ® si presta elettivamente all’industria avicola per la pulizia quotidiana degli impianti e per la detersione profonda (anche meccanica) delle gabbie a fine ciclo.
La prima proposta biologica per contrastare la diffusione degli acari Vegenet ® Avi è la risposta completamente ecologica alle esigenze della filiera avicola. Formulato con sostanze attive di origine vegetale, Vegenet ® Avi possiede i connotati di detergente 100% naturale. La forte azione sgrassante priva le superfici dello sporco organico elaborato dai parassiti per organizzarsi in colonie. La detersione energica e frequente delle superfici, specialmente negli allevamenti in gabbia, risulta un passaggio fondamentale nei protocolli di controllo dell’acaro rosso, alla luce delle minuscole dimensioni del parassita e quindi della possibilità di nascondersi in ambienti così ampi. Il risultato dell’intervento con Vegenet ® Avi è un allevamento igienizzato e senza punti di annidamento di dermanissidi. Newpharm ® ne consiglia l’utilizzo con una tecnologia
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IN PRIMO PIANO
applicativa innovativa: il Vectoravi ® Evo. L’attrezzatura si adatta a tutte le situazioni operative, quindi permette di raggiungere senza difficoltà anche i livelli di gabbie più elevati con la massima penetrazione. Il maggiore vantaggio derivante dai trattamenti con Vectoravi® Evo, oltre all’uniformità di applicazione, è certamente l’ottimizzazione dei tempi di applicazione che verranno drasticamente ridotti. Vectoravi ® Evo è sviluppata interamente da Newpharm® dopo anni di esperienza maturata assieme ai professionisti della disinfestazione e si presta all’erogazione di detergenti, acaricidi sia liquidi che in polvere, insetticidi e disinfettanti.
InsectoSec ®, la prima soluzione biologica a base di Terra di diatomee applicabile in presenza di animali Per una protezione duratura dalle minacce avanzate dall’acaro rosso del pollo, è necessario avvalersi di mezzi di lotta persistenti che non siano soggetti a degradazione. InsectoSec ®, a base di terra di diatomee, è lo strumento ottimale per il controllo sul lungo periodo dell’acaro pollino. InsectoSec ® è la prima formulazione Biologica ad aver ottenuto la registrazione ministeriale per l’applicazione in campo avicolo contro l’acaro rosso del
Polletto malato
pollo. Non è tutto: InsectoSec ® può essere applicato in presenza di animali in ogni fase del ciclo. Puntare sulla Terra di diatomee significa ottenere risultati certi per mezzo dell’azione meccanica esercitata sulla sottile cuticola dei parassiti che viene completamente lacerata. Il Dermanyssus gallinae può trascorrere lunghi periodi a digiuno, nascosto nei punti più reconditi delle gabbie, uscendo solo al momento di accumulare scorte o ripro-
Lotta contro gli acari e completa igienizzazione delle superfici con Baggy Un contributo importante nella lotta del parassita viene fornito da Baggy ®, una formulazione igienizzante molto equilibrata capace di aggredire direttamente le colonie nonché i punti di annidamento degli acari, anche nascosti, eliminandoli. Ne beneficia il livello di biosicurezza che, a seguito dell’igienizzazione delle superfici trattate, risulterà innalzato. Diluito in acqua e applicato uniformemente, Baggy ® agisce in tempi brevissimi rimuovendo tutto il materiale elaborato dagli acari e deposto sulle superfici. Già dopo qualche ora dall’applicazione, Baggy ® contrasta attivamente gli acari che finiscono per perdere contatto con le superfici che appariranno visibilmente igienizzate. Prima di approdare sul mercato europeo e mondiale, l’efficacia e la sicurezza di Baggy ® sono state testate e approvate dagli Istituti più accreditati per il settore, tanto da aggiudicarsi l’appellativo di prodotto “ideale” per la lotta all’acaro rosso dei polli durante l’intero ciclo produttivo, nel pieno rispetto del benessere, della sicurezza alimentare e dell’ambiente.
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IN PRIMO PIANO ORIGINAL
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dursi. In questo scenario la residualità dell’InsectoSec ® rappresenta la chiave di volta per contrastare in maniera definitiva l’intera popolazione acarina, non lasciando loro modo di attendere l’inevitabile degradazione delle sostanze chimiche per uscire indenni. InsectoSec ® può essere applicato tal quale su tutte le superfici attraverso i normali polverizzatori, oppure può essere tranquillamente diluito in acqua ed essere distribuito con Vectoravi ® Evo. L’assenza di rischi per la salute umana e animale contraddistingue nettamente InsectoSec ® e lo eleva tra le migliori soluzioni acaricide sotto il profilo tossicologico.
dal nido centrale! Raccolta delle uoeva automaticamente.
Le uova vengono raccolt
Cos’è la Terra di Diatomee? La terra di diatomee è una roccia silicea sedimentaria di origine organica composta da residui fossili di microscopiche alghe della famiglia delle diatomee. L’accurato processo produttivo che porta alla realizzazione del prodotto InsectoSec ®, rende la sostanza attiva, le terra di diatomee per l’appunto, sicura per l’uomo e allo stesso tempo efficace. Uno speciale trattamento termico elimina l’umidità e rende amorfa la materia prima, evitando la formazione di residui cristallini, nocivi per la respirazione. Una vota disidratata completamente, la macinazione consente di ottenere una polvere finissima di terra di diatomee.
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REPORTAGE
Valutazione con tecnica metagenomica del microbiota intestinale in polli da carne trattati con il prebiotico Algatan® Lo studio del microbiota intestinale è diventato sempre più importante negli ultimi anni poiché si indentificano sempre più frequentemente correlazioni tra la sua composizione e la comparsa di patologie di varia natura, tanto nell’uomo come in diverse specie animali.
A.Scolari Laboratorio Vallerana S.r.l. Cremona alessandro.scolari@vallerana.com Pedro González-Torres Microomics Systems S.r.l. Barcelona
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In avicoltura, la recente forte riduzione dell’uso di antibiotici ha costretto i produttori a prendere in considerazione l’utilizzo di strategie alternative per mantenere la salute e l’integrità intestinale dei polli da carne. Per questo motivo, è importante aumentare le conoscenze sul microbiota intestinale dei polli e sulla possibilità di modularlo attraver-
- reportage -
so la dieta, sia con l’uso di diverse tipologie di additivi che con modifiche nella razione alimentare.
Introduzione Utilizzando la metagenomica è possibile esaminare e conoscere tutta la diversità
REPORTAGE
microbica presente in campioni provenienti da diversi ambienti, direttamente, attraverso una singola operazione analitica e senza la necessità di colture tradizionali. Questa tecnica si basa sul sequenziamento del gene dell’rRNA 16S (presente nei ribosomi). La metagenomica consente di differenziare i diversi batteri che colonizzano varie sezioni dell’apparato digerente, poiché la sequenza di questo gene è unica in ogni specie, come se si trattasse di un codice a barre. I dati che si ottengono possono essere estremamente utili per l’industria avicola, che si trova in una fase cruciale del suo sviluppo. Infatti, negli ultimi anni, l’affinamento delle tecniche di prevenzione e di sanificazione, associate all’utilizzo di nuove tecniche produttive, ha permesso di ottenere una forte riduzione dell’uso di prodotti antimicrobici per la crescita dei polli da carne in Italia (-87% di utilizzo nell’anno 2019 in relazione al 2011 – in mg/pv). Uno dei fattori che contribuiscono maggiormente al raggiungimento e/o miglioramento di questo risultato è il
mantenimento della salute intestinale degli animali, che può essere ottenuto anche con l’utilizzo di additivi alimentari di varia natura (prebiotici, probiotici, simbiotici, enzimi o acidi organici benefici, tra gli altri). L’uso della metagenomica consente una valutazione più precisa dei mutamenti che possono essere indotti nel microbiota intestinale dei polli, modificando gli additivi nei mangimi o semplicemente la dieta degli animali. In questo studio è stato valutato con la metagenomica il microbioma ciecale di polli da carne, alimentati con un prebiotico la cui influenza sulle popolazioni microbiche intestinali era stata verificata solo con le tecniche microbiologiche classiche. Rappresenta quindi un modello strumentale per condurre nuove ricerche sul microbioma, un approccio importante e diretto all’analisi delle possibilità di modulazione dello stesso con la dieta, con l’obiettivo di migliorare la salute intestinale, il benessere e la crescita negli animali, contribuendo a ridurre l’utilizzo di sostanze ad azione antimicrobica.
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REPORTAGE
Per l’esecuzione della prova sono stati utilizzati due capannoni identici, con la stessa gestione, nei quali sono stati allevati polli della stessa età, razza, provenienti dagli stessi allevamenti di riproduttori e incubatoio, alimentati con lo stesso mangime. Nel capannone 1 i polli sono stati alimentati con mangime integrato con l'additivo Algatan® (0,3% fino a 28 giorni di età e 0,2% fino a 50 giorni, alla fine del periodo di allevamento), mentre quelli del capannone 2 sono stati considerati controlli non trattati. A 50 giorni di età, il contenuto ciecale di 60 polli per ciascun gruppo è stato prelevato nel macello, in provette Eppendorf da 1 ml, in pool di 3 individui, per un totale di 20 provette per ogni gruppo di polli. I campioni sono stati immediatamente immersi in ghiaccio secco e successivamente conservati a -80 °C fino all’esecuzione dei test. In entrambi i capannoni non sono stati somministrati antibiotici nel corso del ciclo produttivo.
In diverse prove di campo è stata verificata l’attività di Algatan® contro Campylobacter spp. Nel Grafico 2 sono descritti i risultati della conta di questi batteri in tamponi cloacali di polli da carne allevati in 4 capannoni (prelevati a 28, 38 e 51 giorni di età). Il primo e il secondo capannone erano considerati controlli non trattati, il terzo è stato trattato con Algatan ® dal primo giorno (da 1-28 gg. allo 0,3%; da 28-51 gg. allo 0,2%), il quarto, a partire da 28 giorni (da 28-38 gg. allo 0,3%; da 38-51 gg. allo 0,2%). La riduzione della conta di Campylobacter spp. è evidente nei due capannoni trattati ed è statisticamente significativa nel terzo capannone (P<0,05). 6 5,27
5
PROVE DI SENSIBILITÀ IN VITRO DI CEPPI BATTERICI DI ORIGINE AVIARE NEI CONFRONTI DEL PRODOTTO ALGATAN IZA FORLÌ 8 7
Ufc/ml/log10
6
5,45 5,16
4,99 5
*
4,54
4,02
4
Caratteristiche del prebiotico Algatan® È una miscela di estratti di alghe provenienti da diverse parti del mondo, contiene polisaccaridi e polifenoli di origine marina e terrestre. Ha proprietà nutritive, antibatteriche, antiossidanti, immunostimolanti e antinfiammatorie. In particolare, l’attività antibatterica viene monitorata in tutti i lotti “in vitro”, confrontando la crescita di vari batteri in brodo di coltura (BHI) dopo 3 ore di incubazione. La differenza di crescita batterica nelle provette con o senza prodotto aggiunto (alla concentrazione dello 0,5%) è da 2 a 3 Log10 inferiore nelle provette contenenti Algatan ® (Grafico 1).
5,17 4,82 4,26
log10 ufc/g
Descrizione della prova e del campionamento
4,15
* 3,51
3 2 1 0 28d
*
P<0,05
Controllo 1
38d Controllo 2
Algatan 0-51d
51d Algatan 28-51d
Grafico 2 – Prova di campo in polli da carne trattati e non trattati con Algatan®. Riduzione della presenza di Campylobacter spp. in tamponi cloacali.
Risultati e discussione Attraverso l’analisi della subunità ribosomiale 16S dell’RNA (rRNA16S), abbiamo voluto confermare quanto era già stato visto con le analisi microbiologiche tradizionali e approfondire la nostra conoscenza sulle popolazioni batteriche presenti nei ciechi di polli trattati e non trattati con Algatan®. In particolare, sono stati identificati tre obiettivi:
5 4 3 2 1 0 S.enteritidis
S.hadar
E.coli
CONTROLLO
Clostridium perfrigens LOTTO G 2019
Enterococcus faecalis
Campyobacter jejuni
Past. Multocida
LOTTO AV 2019
Grafico 1 – Controllo di qualità “in vitro” di due lotti di Algatan®.
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1. il calcolo della diversità alfa tra le specie batteriche presenti in ciascun animale trattato e non trattato; 2. il calcolo della diversità beta tra i campioni del gruppo di animali trattati e quello dei non trattati; 3. lo studio dei profili tassonomici dei batteri ciecali, a partire dal livello di phylum fino al livello delle specie, per quantificare la presenza di tipologie correlate alla salute e all’integrità intestinale.
- reportage -
REPORTAGE
Calcolo della diversità Alfa Il calcolo si riferisce alla diversità tra le specie batteriche presenti in ciascun animale. Diversi autori hanno riscontrato una relazione tra l’aumento della diversità batterica nell’intestino dei polli e la diminuzione dell’indice di conversione dei mangimi, il miglioramento della salute e della resilienza intestinale. Il Grafico 3 rappresenta la diversità Alfa, calcolata con l’Indice di Shannon, che risulta maggiore nei ciechi di animali trattati con Algatan® (a sinistra) rispetto al gruppo di animali non trattati.
7,4
I sistemi Jansen sono noti per la loro qualità e affidabilità. Vengono proposte varie soluzioni, tra cui sistemi a voliera per ovaiole commerciali e svezzamento pollastre, nidi per ovaiole commerciali e riproduttori.
7,2 7,0
Shannon
6,8 6,6 6,4 6,3 6,0 5,8
Control (n=20)
Algatan (n=20)
5,6
Grafico 3 – Diversità Alfa tra le specie batteriche presenti in ciascun animale trattato e non trattato.
Calcolo della diversità Beta Il calcolo fa riferimento alle differenze nel microbioma confrontando tutti i campioni dei gruppi di animali trattati con quelli non trattati con Algatan® e rappresenta la diversità ecologica tra i microbiomi delle due popolazioni. Il presente studio analizza la Diversità Beta utilizzando gli indici Unifrac Jackard e Bray Curtis, ponderati e non ponderati. Il Grafico 4 evidenzia le differenze tra i due gruppi di animali nella struttura della comunità batterica intestinale, attraverso un’analisi dei componenti principali (il gruppo di controllo in blu e il gruppo trattato in rosso).
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Sono state identificate differenze strutturali significative (Permanova e Anosim, P<0,05). L’uso del prebiotico ha avuto un’influenza significativa sul microbioma del cieco degli animali trattati, modulando non solo la comparsa di alcune specie e generi batterici, ma anche l’abbondanza relativa dei gruppi tassonomici comuni a entrambi i gruppi di animali.
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REPORTAGE Weighted Unifrac 0.3 0.2 0.1
Weighted Unifrac Algatan Control
Studio dei profili tassonomici
-0.3
-0.2
-0.1
0.0
CP2: 14,3%
0.2 0.1 0.0 -0.3
-0.2
-0.1
CP2: 10,1%
0.3
Unweighted Unifrac Unweighted Unifrac Algatan Control
-0.3
-0.2
-0.1
0.0
0.1
0.2
0.3
-0.3
-0.2
-0.1
CP1: 16,92%
0.1
0.2
0.3
Brayn Curtis Brayn Curtis Algatan Control
-0.1 -0.2
0.0
0.1
Nel cieco dei polli, una delle funzioni metaboliche più importanti è la fermentazione di polisaccaridi non digeribili, per produrre acidi grassi a catena corta, che possono essere assorbiti dalle cellule epiteliali.
-0.3
-0.1 -0.3
-0.2
0.0
CP2: 6,49%
0.1
0.2
0.3
Jackard Algatan Control
0.2
0.3
Jackard
CP2: 3,03%
0.0 CP1:42,89%
-0.3
-0.2
-0.1
0.0 CP1: 3,411%
0.1
0.2
0.3
Una volta dimostrato l’effetto sulla struttura della comunità microbica, sono state analizzate in dettaglio le differenze osservate in specifici gruppi, a diversi livelli tassonomici, in seguito alla modulazione apportata dal trattamento con il prebiotico. Sono stati identificati cambiamenti significativi all’interno di specie batteriche benefiche o dannose per la salute e l’integrità intestinale (ANCOM e Kruskal Wallis, P<0,05).
-0.3
-0.2
-0.1
0.0
0.1
0.2
CP1: 10,65%
Grafico 4 – Diversità Beta tra i diversi campioni nei gruppi di animali trattati e non trattati con Algatan®.
0.3
La Tabella 1 descrive gli effetti metabolici di alcuni dei taxa più importanti presenti nel microbiota del cieco dei polli. Nel Grafico 5 sono rappresentate le abbondanze relative nel microbioma del cieco di polli trattati e non trattati con Algatan ® dei taxa descritti in Tabella 1.
Tabella 1 – Effetti metabolici di alcuni dei taxa più importanti presenti nel microbiota del cieco dei polli. In verde i taxa con effetti benefici, in rosso i taxa con effetti dannosi.
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- reportage -
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REPORTAGE
FIRMICUTES
RAPPORTO FIRMICUTES/BACTEROIDETES
LACTOBACILLACEAE
59
13,63
0,61
54
ALGATAN: 2,28 CONTROL: 1,92
LACHNOSPIRACEAE
9,68 0,33
+16% RUMINOCOCCUS-BUTYRICICOCCUS
FAECALIBACTERIUM
OSCILLIBACTER
1,63
0,67
0,28 0,21
0,48
0,97
TAXA CON EFFETTI BENEFICI TAXA CON EFFETTI DANNOSI
PROTEOBACTERIA 4
ENTEROBACTERIACEAE
CAMPYLOBACTER JEJUNI
1,45
0,10
TRATTAMENTO ALGATAN
3 0,05 0,16
CONTROLLO NON TRATTATO
Grafico 5 – Abbondanze relative nel microbioma del cieco di polli trattati e non trattati con Algatan® dei taxa descritti in Tabella 1.
Conclusioni Il prebiotico Algatan® ha aumentato in modo significativo l’abbondanza relativa di taxa batterici benefici per la salute intestinale e la crescita dei polli (Grafico 5). Questi taxa sono classificati in diversi livelli tassonomici, hanno funzioni metaboliche differenziate che possono essere correlate a un’azione integrale più completa ed equilibrata per il mantenimento dell’eubiosi intestinale. In particolare, nei vari livelli, sono stati evidenziati aumenti di: firmicutes, lactobacillaceae, lachnospiraceae, clostridia, oscillospira, megamonas, faecalibacterium, bifidobacterium e la relazione tra firmicutes e bacteroidetes. Inoltre è diminuita in modo significativo l’abbondanza di taxa batterici ritenuti dannosi per la salute intestinale e la crescita di polli, come quelli appartenenti all’ordine Campylobacterales e al phylum Proteobacteria. È stato anche evidenziato l’aumento dell’abbondanza di batteri appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae, ritenuta dannosa. All’interno dell’ordine Campylobacterales spicca la significativa riduzione dell’abbondanza della specie Campylo-
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bacter jejuni. Questo risultato potrebbe essere utile per ridurre la presenza di questo batterio nell’intestino dei polli da carne e, di conseguenza, sulla superficie delle carcasse del macello, come richiesto dal regolamento UE 2017/1495 della Commissione. Gli effetti benefici che sono stati dimostrati nel microbioma intestinale dei polli da carne con l’uso del prebiotico Algatan® dovrebbero essere valutati anche attraverso un’analisi costo-beneficio del suo utilizzo nella produzione di pollame da carne. Infine, questo studio può essere considerato come un modello per condurre nuove ricerche sul microbioma dei polli da carne, sugli effetti che possono essere ottenuti in esso con vari tipi di additivi (prebiotici, probiotici, enzimi, acidi organici con azione benefica, ecc.) o semplicemente con modifiche alla formula del mangime. L’obiettivo finale è quello di dare all’industria avicola un nuovo strumento, una fonte di dati che fornisca informazioni per migliorare la salute intestinale, il benessere e la crescita degli animali, contribuendo a ridurre il ricorso ai prodotti antimicrobici. Pubblicato per la prima volta su Albèitar, n.02, 2020 Bibliografia disponibile su richiesta
- reportage -
REPORTAGE
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DOSSIER
Gestione dello stress termico nelle ovaiole
Buone pratiche di gestione in condizioni di clima caldo È importante sapere che i periodi più caldi, spesso accompagnati anche da elevata umidità relativa, causano uno stress che può fortemente influenzare la produttività degli animali. A temperature ambientali superiori a 33 °C, si riscontra elevata mortalità e considerevoli perdite di produzione. Tuttavia, anche a temperature meno estreme, lo stress da calore - se trascurato - può arrecare danni e causare una stentata crescita degli animali in fase di sviluppo o perdite di produzione e deterioramento della qualità del guscio. Al di sopra della zona termoneutrale, l’efficienza dei meccanismi di perdita di calore sensibile diminuisce. A questo punto, l’evaporazione dell’acqua dal tratto respiratorio diventa il principale meccanismo di perdita di calore dell’animale. L’evaporazione di un grammo di acqua dissipa 540 calorie di calore corporeo. A temperature superiori alla zona termoneutrale, è necessario consumare energia per mantenere la normale temperatura corporea e le attività metaboliche. Ciò sottrae risorse alla crescita e alla produzione di uova, con conseguente calo delle prestazioni. La luce solare non dovrebbe colpire gli animali direttamente. Predisporre un tetto sporgente tale da fungere da parasole o dei teli schermanti
Termoregolazione nelle ovaiole Il calore corporeo in eccesso viene dissipato attraverso svariati meccanismi (Figura 1). Convezione, irraggiamento e conduzione permettono perdite di calore sensibile. La zona termoneutrale della gallina è generalmente compresa tra 18 e 25 °C. All’interno di questo intervallo, una sensibile dissipazione del calore è funzionale al mantenimento della corretta temperatura corporea pari a circa 41 °C.
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- dossier -
A temperature ambientali elevate gli animali manifestano una respirazione rapida, superficiale, a becco aperto. Questo riflesso respiratorio serve per aumentare l’evaporazione dell’acqua dal tratto respiratorio. Quando questo sistema non è sufficiente a mantenere la temperatura corporea adeguata, l’animale manifesta apatia e, nei casi più estremi, può entrare in coma e morire! Gli animali non precedentemente abituati alle alte temperature in genere subiscono perdite maggiori. Le ovaiole che in fase giovanile sono state esposte a temperature ambientali elevate risultano più tolleranti in seguito, grazie alla produzione di proteine da shock termico.
DOSSIER
3. Evaporazione
1. Convezione
Calore corporeo disperso nell’aria. Gli animali aumentano la superficie esposta all'aria abbassando e spiegando le ali. La convezione è facilitata dal movimento dell'aria (l’effetto vento). Vasodilatazione - Bargigli e cresta si gonfiano richiamando sangue da zone interne del corpo e permettendo così una maggior dispersione di calore nell’aria.
2. Irraggiamento
Le onde elettromagnetiche trasferiscono il calore attraverso l'aria a un oggetto circostante. Il calore corporeo viene irradiato verso oggetti più freddi nel capannone (ad es. pareti, soffitto, attrezzature).
La diminuzione della produzione di calore corporeo porta a un rallentamento del metabolismo che induce uno stato di apatia e inappetenza, con conseguente riduzione del consumo di mangime
La respirazione rapida, superficiale, a bocca aperta favorisce la dissipazione del calore in eccesso aumentando l’evaporazione attraverso la bocca e il tratto respiratorio. Il raffreddamento evaporativo è favorito da un basso livello di umidità dell'aria. La diminuzione della produzione di calore corporeo porta a un rallentamento del metabolismo che induce uno stato di apatia e inappetenza, con conseguente riduzione del consumo di mangime.
4. Conduzione Perdita di calore corporeo verso oggetti più freddi a diretto contatto con l'animale (es. lettiera, slat, reti metalliche). Gli animali cercano le zone più fresche del capannone, giacciono sul pavimento e scavano nella lettiera in cerca di refrigerio.
Figura 1 – Meccanismi di dispersione del calore.
Correlazione tra temperatura ambientale e umidità relativa
mento in presenza di caldo secco è il raffreddamento per evaporazione (nebulizzatori, o sistemi a Pad).
Lo stress da calore è l’effetto combinato della temperatura e dell’umidità relativa sull’animale. Questa è chiamata “temperatura effettiva o percepita”. L’aumento dell’umidità dell’aria, a qualsiasi temperatura, aumenterà il disagio degli animali e lo stress che ne deriva. L’allevatore deve quindi monitorare attentamente i suddetti parametri. In genere durante il giorno la temperatura aumenta e l’umidità relativa diminuisce. Il miglior metodo di raffredda-
Durante le ore serali e notturne, quando la temperatura diminuisce, generalmente l’umidità relativa aumenta. A questo punto i sistemi di raffrescamento per evaporazione, caricando l’aria di un’ulteriore quota di umidità, possono determinare un effetto negativo sulla percezione del calore, aumentando quindi lo stress degli animali. Quando l’umidità è elevata, la movimentazione dell’aria ottenuta con gli appositi ventilatori o estrattori ridurrà la temperatura percepita grazie “all’effetto vento”.
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DOSSIER
Effetti dello stress termico sulla qualità del guscio
Gestione del sistema di abbeveraggio
Le ovaiole che subiscono uno stress termico tendono a produrre uova che presentano un guscio più sottile e di conseguenza più fragile. Ciò è dovuto a un’alterazione del pH sanguigno a causa dell’iperventilazione innescata dal riflesso respiratorio. Quando gli animali adottano l’iperventilazione come meccanismo di dissipazione del calore corporeo in eccesso, si verifica una sproporzionata perdita di CO2. La riduzione della CO2 nel sangue provoca un aumento del pH dello stesso (alcalinizzazione). Questa condizione è definita alcalosi respiratoria. Un pH ematico più elevato riduce l’attività dell’enzima anidrasi carbonica, con conseguente riduzione degli ioni calcio e carbonato trasferiti dal sangue all’apparato preposto alla formazione del guscio (utero). L’aumento della quantità di calcio nella dieta non è sempre del tutto risolutivo. Inoltre, in condizioni di stress termico, la diminuzione dei consumi di mangime determina una ridotta somministrazione di calcio e fosforo attraverso la dieta.
Ripristino dell’equilibrio acido/base Il cloruro di potassio, il cloruro di ammonio o il bicarbonato di sodio (2-3 kg/ton di mangime) possono sostituire gli elettroliti persi e stimolare il consumo di acqua. Questi trattamenti hanno dimostrato di essere utili a ridurre la mortalità in gruppi fortemente stressati dal calore.
Effetti dello stress da calore Consumo mangime Produzione uova Peso uova Qualità guscio Consistenza albume Crescita
Mortalità (specialmente in situazione di stress acuto)
Cannibalismo Immunodepressione Schiudibilità Fertilità nei maschi
Le perdite di produzione dovute a stress termici dipendono da:
1. Massima temperatura a cui gli animali sono stati esposti
2. Durata dell’esposizione 3. Sbalzo termico 4. Umidità relativa
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Durante i periodi caldi gli animali necessitano di un’elevata quantità di acqua. Il rapporto consumo acqua-mangime è normalmente 2:1 a 21 °C, ma può arrivare a 8:1 a 38 °C. • L’acqua deve essere disponibile in quantità tale da garantire l’idratazione necessaria. • Assicurarsi che gli abbeveratoi abbiano una portata sufficiente (>70 ml/minuto/abbeveratoio). • Accertarsi che vi sia un numero adeguato di abbeveratoi in relazione agli animali presenti, e che questi funzionino correttamente. • Negli allevamenti a terra è possibile aggiungere abbeveratoi supplementari per favorire il consumo di acqua. • L’acqua fresca contribuisce ad abbassare la temperatura corporea e quindi a ridurre l’impatto dello stress termico. • È dimostrato che il lavaggio delle linee degli abbeveratoi durante il pomeriggio è utile a rinfrescare l’acqua e a favorirne il consumo, stimolando così l’alimentazione e di conseguenza sostenendo la produzione. • Le linee di abbeveratoi in plastica si riscaldano rapidamente, rendendo quindi difficile il mantenimento della temperatura dell’acqua al di sotto di quella ambientale, in particolare alla fine delle linee. • Mantenere l’acqua al di sotto di 25 °C ne favorisce il consumo e quindi incoraggia una maggiore assunzione di mangime. Una temperatura dell’acqua superiore a 30 °C avrà un impatto negativo sull’assunzione della stessa con conseguente calo del consumo di mangime. • Utilizzare integratori di vitamine ed elettroliti nell’acqua di abbeveraggio per reintegrare la perdita di sodio, cloruro, potassio e bicarbonato nelle urine. Gli integratori di elettroliti hanno una maggiore efficacia se utilizzati anche in prevenzione del picco di calore. • L’acqua contenuta nei serbatoi può riscaldarsi notevolmente se esposta alla luce solare diretta. I serbatoi devono preferibilmente essere di colore chiaro, isolati e coperti per evitare l’esposizione diretta alla luce. Questi dovrebbero essere posizionati all’interno di un locale tecnico annesso al capannone o nel sottosuolo.
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DOSSIER
Gestione di un gruppo sottoposto a stress termico • Non disturbare gli animali durante le ore più calde della giornata. Organizzare il lavoro quotidiano e il programma di illuminazione in modo che le operazioni all’interno del capannone siano eseguite al mattino presto o la sera. • Le operazioni che richiedono la manipolazione degli animali, come il trattamento del becco, il trasferimento e le vaccinazioni (mediante goccia oculare, all’ala o iniezione), devono essere eseguite nelle prime ore del mattino. • Utilizzare nebulizzatori e vaporizzatori (se l’Umidità Relativa lo permette) per il raffrescamento durante le ore diurne. I tempi di funzionamento dei nebulizzatori devono essere regolati in base alla temperatura e all’umidità del capannone. • Nei capannoni a pressione negativa, posizionando gli ugelli nebulizzatori a livello dei flussi d’aria in ingresso, si ottiene un buon effetto di raffrescamento.
• Bagnare il tetto del capannone attraverso un sistema di irrigazione appositamente installato contribuisce ad abbattere la temperatura all’interno dello stesso. • Non azionare il sistema di alimentazione del mangime durante le ore più calde. • Regolare i termostati in modo da garantire una buona ventilazione durante la notte e la mattina presto. L’obiettivo è massimizzare il raffrescamento notturno del capannone. • Nei capannoni aperti utilizzare dei ventilatori installati internamente, al fine di movimentare l’aria e raggiungere una velocità di 1,8-2,0 m/s. • Le ovaiole allevate in gabbia sono più soggette allo stress da calore, perché non hanno la possibilità di spostarsi in un luogo più fresco nel capannone. Inoltre ci sono meno possibilità di dispersione di calore per conduzione. La temperatura all’interno di una gabbia può essere molto più elevata della temperatura dell’aria misurata nei corridoi. L’aumento della velocità dell’aria all’interno delle gabbie favorisce la perdita di calore per convezione e movimenta l’aria tra gli animali.
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DOSSIER
• Rispettare i parametri di densità previsti per le gabbie; gabbie sovraffollate non consentono il passaggio di un ottimale flusso d’aria tra gli animali, riducendo l’efficacia della ventilazione e aumentando il disagio. • Trasportare gli animali al mattino presto o alla sera. Posizionare meno soggetti per gabbia e disporre di gabbie vuote all’interno del vano di carico, per consentire una migliore circolazione dell’aria tra gli animali durante lo spostamento.
Il programma luce nella gestione dello stress termico • Regolare il programma di illuminazione in modo da fornire più ore di luce la mattina (e meno ore di luce pomeridiana), per incoraggiare il consumo di mangime durante il periodo più fresco della giornata. • Introdurre un’alimentazione a metà notte. Accendere le luci per di 1-2 ore e fornire mangime per incrementare l’assunzione di alimento e compensare il calo di consumi nelle ore diurne (per
ulteriori informazioni consultare la guida di gestione Hy-Line International). • In condizioni di stress termico estremo, diminuire l’intensità della luce durante le ore più calde della giornata, per ridurre l’attività degli animali. • I programmi luce intermittenti possono incoraggiare l’assunzione di mangime quando si verificano condizioni di stress termico.
Gestione dell’alimentazione durante lo stress termico Monitorare attentamente il consumo di mangime durante la stagione calda. È importante riequilibrare la dieta, specialmente con nutrienti essenziali quali aminoacidi, calcio, sodio e fosforo, in base al livello di produzione degli animali e al reale consumo di mangime. L’assunzione insufficiente di aminoacidi è la ragione principale della perdita di produttività durante la stagione calda. Svariate strategie possono essere impiegate per aiutare a gestire le temperature elevate e mantenere livelli adeguati di alimentazione.
Figura 2 – Prospetto di capannone aperto per minimizzare lo stress termico.
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• Non distribuire il mangime durante le ore più calde della giornata; incoraggiarne il consumo al mattino presto e alla sera. • In presenza di temperature elevate si può creare un intervallo di tempo, fino a 3 ore, a cavallo delle ore più calde, tra una distribuzione di mangime e la successiva. • Considerare l’introduzione del pasto notturno (1-2 ore). Modificare la dimensione delle particelle di mangime, ricorrere a mangime sbriciolato anziché sfarinato. Durante la fase di utilizzo del mangime sbriciolato, se somministrato ad animali in produzione, si raccomanda di fornire una fonte di carbonato di calcio con un’adeguata sezione. Quando si formula per una dieta da somministrare in condizioni climatiche calde, bisogna considerare i seguenti aspetti: • utilizzare materiali altamente digeribili, in particolare fonti proteiche. Il metabolismo delle proteine in eccesso genera molto calore e peggiora il disequilibrio ionico. Formulare sulla base degli aminoacidi digeribili e non applicare un alto livello minimo di proteine grezze. Gli aminoacidi sintetici possono ridurre le proteine grezze nella dieta senza limitare i livelli di aminoacidi; • aumentare la percentuale di apporto energetico da lipidi altamente digeribili, piuttosto che dagli amidi o dalle proteine. Ciò ridurrà la produzione di calore corporeo risultante dalla digestione;
DOSSIER
• il fabbisogno di fosforo aumenta quando si verifica una condizione di stress da calore, a causa della maggiore escrezione urinaria. Aumenti fino al 5% dovrebbero essere appropriati in condizioni di stress termico; • a causa della ridotta assunzione di mangime, anche l’assunzione di vitamine e minerali è ridotta. Molti di questi micronutrienti, in particolare le vitamine del gruppo B e gli antiossidanti, possono essere utili in condizioni di stress da calore. La vitamina C può essere utilizzata in quantità pari a 200-300 mg/kg di mangime; • lo zinco organico può migliorare la qualità del guscio favorendo l’attività dell’enzima anidrasi carbonica, poiché lo zinco è un
elemento minerale importante per il funzionamento di questo enzima; • il rame organico può essere utile, riducendo l’antagonismo tra rame inorganico e zinco durante la digestione; • non utilizzare nicarbazina (farmaco coccidiostatico) durante la stagione calda, poiché può aumentare lo stress da calore e causare mortalità.
Gestione delle vaccinazioni su animali soggetti a stress termico • Adeguare la quantità di farmaci ai volumi di acqua utilizzati per la vaccinazione.
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• Le vaccinazioni durante la stagione calda devono essere effettuate di prima mattina durante le ore più fresche, verificando il reale consumo dell’acqua con una prova in bianco effettuata il giorno prima allo stesso orario in cui si prevede la vaccinazione. • Prestare attenzione quando si esegue una vaccinazione spray durante la stagione calda. Se gli animali si trovano in condizioni di iperventilazione possono verificarsi reazioni ai vaccini per la pseudopeste e per la bronchite. • Durante la stagione calda è consigliabile somministrare il vaccino in acqua subito dopo l’accensione delle luci al mattino.
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Figura 3 – Gestione del cronoprogramma durante lo stress termico.
• Quando possibile non eseguire le vaccinazioni durante i periodi particolarmente caldi. Gli animali soggetti a stress termico presentano una ridotta funzione immunitaria e potrebbero non rispondere alle vaccinazioni. • I vaccini vivi sono soggetti a un rapido deterioramento se esposti a temperature elevate. Per questo è fondamentale mantenerli refrigerati fino alla somministrazione. I vaccini per la bronchite e per l’encefalomielite aviare sono particolarmente sensibili al calore e i titoli possono essere persi rapidamente.
Considerazioni sulla struttura e l’attrezzatura Il sistema di ventilazione deve essere revisionato prima dell’arrivo della stagione calda per assicurarne un funzionamento efficiente. • Pulire e verificare il funzionamento dei ventilatori. Le cinghie della ventola devono essere tese o, se necessario, sostituite per evitare scivolamenti o rotture. Le prese d’aria devono essere adeguate per fornire il flusso d’aria necessario a ventilare il capannone. Un dimensionamento delle prese d’aria non adeguato riduce la capacità di aerazione dell’ambiente. Le prese d’aria devono essere mantenute pulite e libere da qualsiasi cosa possa limitare il flusso dell’aria. Utilizzare deflettori per direzionare l’aria sugli animali. • La taratura dei termostati deve essere verificata. Un sistema di alimentazione ausiliaria (gruppo elettrogeno) deve essere installato in caso di mancanza di corrente.
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• Controllare le impostazioni della pressione statica all’interno del capannone nei sistemi di ventilazione a pressione negativa e positiva, per garantire un flusso d’aria adeguato e uniforme (12,5–30 Pa). • Nei capannoni dotati di sistemi di raffrescamento per evaporazione, i pannelli pad o i nebulizzatori, devono essere puliti o sostituiti se necessario, per garantirne sempre il funzionamento. Il flusso d’acqua che attraversa il pad deve essere uniforme senza lasciare aree asciutte. L’aria fluirà preferibilmente attraverso aree asciutte poiché incontra meno resistenza. • Controllare i filtri dell’acqua e sostituirli se necessario. Un filtro intasato riduce il flusso di acqua necessario al sistema di abbeveraggio. • Rimuovere frequentemente le ragnatele e la polvere dalle finestre per mantenere una ventilazione ottimale. • Se possibile rimuovere la pollina prima della stagione calda. Il calore prodotto dalla stessa contribuisce all’innalzamento della temperatura, oltre che dell’umidità. • I capannoni con sistema di controllo ambientale e quelli con le tende laterali, che hanno la possibilità di passare a una ventilazione tunnel, sono ideali in aree soggette a temperature elevate. In ogni caso anche nei capannoni aperti dovrebbero essere installati ventilatori e nebulizzatori. • I tetti coibentati riducono l’irraggiamento e la conduzione del calore solare verso l’interno del capannone. • Garantire che il sistema idrico possa soddisfare il volume di acqua necessario al raffrescamento e a un aumento del consumo di acqua da parte degli animali. È fondamentale che l’acqua di abbeveraggio sia sempre disponibile, soprattutto nei periodi più caldi. • Rimuovere dal capannone gli oggetti metallici non necessari (ad es. macchinari e attrezzi) che potrebbero irradiare calore nell’ambiente. Per maggiori informazioni www.hyline.com/technical-resources pceoletta@hylineitalia.com
Per ridurre al minimo gli effetti dello stress da calore è fondamentale anticipare l’implementazione delle opportune misure di gestione della struttura e dell’alimentazione.
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TECHNICAL COLUMN
Sintrofia, eubiosi ed equilibrio batterico Modulare la competizione tra microrganismi riequilibrando la flora batterica intestinale
Negli avicoli la flora intestinale inizia a costituirsi dalla nascita: è dalla schiusa dell’uovo, infatti, che comincia la colonizzazione batterica. I tempi di allevamento, che con gli anni si sono sempre più ridotti, hanno accresciuto l’importanza della prima settimana di vita del pulcino, sulla quale è bene intervenire per garantire all’animale un microbiota stabile. prevede di raggiungere il valore di 73 Mld/ USD entro il 2024, con un tasso annuo di crescita composto del 9,3%.
©San Martino Cooperativa Agricola
Primi giorni di vita del pollo e colonizzazione dell’intestino
Mercato globale dei probiotici
Pier Enrico Rossi, medico veterinario Walter Sonaglioni, Zoochimica S.r.l.
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I probiotici stanno registrando risultati impressionanti in termini di valore di mercato, derivato dalle preferenze dei consumatori nei confronti di questi prodotti favorevoli alla salute. Secondo una ricerca condotta da Markets And Markets, attualmente il mercato globale dei probiotici è di 46 Mld/USD e
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La genetica mette a disposizione animali che raggiungono performance impensabili fino a pochi anni fa. I tempi di allevamento si accorciano progressivamente e la prima settimana di vita del pulcino diventa, in proporzione, sempre più importante. La produzione dei broiler è un processo sequenziale, in cui le prestazioni finali dipendono dal comportamento corretto di ogni fase. Per ottenere il massimo delle prestazioni, è necessario valutare criticamente ogni periodo e apportare miglioramenti laddove richiesto. L’obiettivo alla base della somministrazione di un probiotico è riempire il tratto digestivo con batteri benefici e fare in modo che patogeni come E. coli, Salmonella e Clostridium abbiano meno spazio per crescere: è la cosiddetta esclusione competitiva. Somministrare i probiotici fin dai primi giorni di vita aiuta a fornire al pollame un vantaggio enorme in termini di salute.
Sintrofia Il sinergismo e la sintrofia sono esempi di protocooperazione finalizzata alla degradazione o alla trasformazione di sostanze
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a scopo nutrizionale. La sintrofia, in particolare, è il fenomeno grazie al quale due organismi diversi possono degradare insieme, ricavandone energia, composti che separatamente non sarebbero in grado di utilizzare. I batteri sintrofici si sono dunque evoluti in sistemi efficienti, che consentono loro di utilizzare i composti ridotti che derivano dal metabolismo dai batteri fermentanti primari, nonché di cooperare con altri batteri sintrofici, rifornendoli di substrato. Tutte queste interazioni ci fanno comprendere quanto sia difficile inserire un solo probiotico all’interno di un apparato digerente, già colonizzato da una miriade di specie batteriche e virali che continuamente interagiscono tra loro.
Simbiosi, eubiosi e disbiosi La flora intestinale inizia a costituirsi dalla nascita dell’animale: dalla schiusa dell’uovo comincia la colonizzazione batterica, mentre alla nascita l’intestino è praticamente sterile. In condizioni normali, la flora batterica è in perfetta simbiosi con l’organismo animale. Per simbiosi si intende
un particolare rapporto di convivenza tra due organismi, da cui entrambi traggono un proprio beneficio. Nel rapporto simbiotico tra l’organismo animale e la flora intestinale, l’animale (ospite) fornisce materiale indigerito per il sostentamento dei batteri. In compenso, questi microrganismi (simbionti) svolgono varie funzioni utili all’animale. Quando la flora batterica e l’organismo animale vivono in perfetta armonia si parla di eubiosi. La flora batterica garantisce l’integrità della mucosa intestinale, i batteri presenti nel tratto intestinale fermentano il materiale indigerito, generalmente polisaccaridi di origine vegetale. In seguito a questa fermentazione, la flora batterica produce acidi grassi a corta catena (AGV), come l’acido acetico, propionico e butirrico. Queste molecole rappresentano una fonte energetica per le cellule epiteliali dell’intestino, con funzione trofica sui villi intestinali. Inoltre, la popolazione batterica simbionte produce anche sostanze antimicrobiche, grazie alle quali impedisce l’adesione dei patogeni all’epitelio intestinale. Una corretta eubiosi intestinale favorisce i processi digestivi e l’assorbimento dei nutrienti, previene la diarrea, produce alcune vitamine, quali la B12
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TECHNICAL COLUMN
e la vitamina K, produce alcuni amminoacidi (arginina, glutammina e cisteina) e interviene nel metabolismo degli acidi biliari e della bilirubina.
• conservare la loro vitalità all’interno dell’apparato digerente.
Quando il numero dei simbionti diminuisce e si assiste a una proliferazione dei batteri patogeni, si parla di disbiosi. Con la disbiosi viene meno la funzione trofica della microflora simbionte con compromissione della permeabilità intestinale e assorbimento di tossine: tutto ciò porta, oltre che alla comparsa di problemi digestivi, anche a una compromissione dell’intero stato di salute.
Equilibrio batterico in allevamento
Per prevenire o trattare la disbiosi, occorre intervenire con la somministrazione di probiotici, ovvero microrganismi vitali capaci di mantenere o migliorare la flora batterica intestinale. Affinché si possa parlare di probiotici e non di semplici fermenti lattici, questi microrganismi devono: • essere vivi e biochimicamente attivi; • resistere all’azione dell’acido gastrico e della bile; • aderire all’epitelio intestinale; • produrre sostanze antimicrobiche contro i patogeni;
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L’equilibrio batterico in un allevamento è la correlazione che si instaura tra gli animali presenti, il loro microbiota, le deiezioni e l’ambiente. La tecnica, i mangimi, i prodotti tecnologici e la genetica mettono a disposizione grandi opportunità, ma queste devono essere unificate all’ambiente di stabulazione degli animali. Durante il vuoto sanitario, un allevamento viene pulito, sanificato e preparato per accogliere un nuovo gruppo; l’incubatoio consegna una nuova matrice di pulcini al massimo delle proprie possibilità. Dal primo giorno di accasamento, dunque, c’è la necessità di creare un equilibrio batterico ottimale, che sarà la forza del nuovo gruppo: l’equilibrio batterico stesso sarà il primo difensore dalle patologie. Un pulcino che crea velocemente un microbiota stabile, con una buona competenza enzimati-
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TECHNICAL COLUMN
ca, infatti, produrrà deiezioni ben digerite, con un migliore rapporto batterico, e di conseguenza condizionerà progressivamente un ambiente più sano.
Vitalac D2 Triple: tre sono meglio di uno Per colonizzare e condizionare positivamente il microbiota intestinale degli avicoli è stato creato Vitalac D2 Triple, un probiotico multiceppo in grado di svolgere un’azione di protocooperazione sinergica e sintrofica contenente tre microrganismi apatogeni purificati: Lactobacillus Acidophilus D2/CSL, isolato dal tratto gastrointestinale di un pollo adulto, Bacillus Subtilis (DSM 28343), in grado di garantire un ambiente anossico, e Enterococcus Faecium, produttore di acidi grassi a corta catena. L’uso di Vitalac D2 Triple è uno strumento indispensabile per affrontare le moderne sfide di un allevamento sostenibile ottenuto con metodologie “favorevoli alla salute”.
attiva la catena competizione con i patogeni → flora batterica positiva → funzionalità dell’intestino. Un pulcino, nella prima settimana, ha un consumo teorico di appena 165 grammi di mangime complessivo e nello stesso tempo quadruplica il suo peso. Vitalac D2 Triple ha il vantaggio di poter essere somministrato in acqua da bere, permettendo di ottenere ottimi risultati: si unisce la velocità di azione alla calibrazione dei trattamenti e si ha la possibilità di agire nei primissimi giorni di vita. L’assunzione di Vitalac D2 Triple permette ai giovani animali di avere un corretto comportamento alimentare, di anticipare lo sviluppo intestinale, ottimizzare la crescita degli organi e dello scheletro, per supportare la veloce crescita. Negli animali adulti Vitalac D2 Triple ripristina le turbe intestinali che causano la disbiosi, riequilibra l’habitat digestivo, riduce i metaboliti tossici del materiale indigerito, migliora la consistenza delle deiezioni riducendo la quantità di acqua in esse contenute.
Esso promuove l’azione di esclusione competitiva, che
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A cura di Zoochimica S.r.l.
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Selezione equilibrata
©Hendrix Genetics
Il potenziale delle razze di galline ovaiole sta continuamente migliorando grazie alla selezione genetica e al programma equilibrato di riproduzione di Hendrix Genetics.
Teun van de Braak Product Manager Hendrix Genetics layinghens.hendrix-genetics.com
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I miglioramenti genetici sono ottenuti da un’ampia gamma di tratti selezionati: dalla produzione, alla qualità delle uova fino al comportamento delle ovaiole. La filosofia di riproduzione di Hendrix Genetics è ben nota per essere focalizzata sul prolungamento del periodo di deposizione. L’azienda sta selezionando e riproducendo galline ovaiole con una persistenza maggiore nella produzione di uova per ogni nuova generazione. La selezione si basa su molti tratti, i quali devono tutti essere indirizzati nella medesima destinazione desiderata. Le ovaiole possono essere allevate a lungo solo quando riesco-
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no a mantenere una buona persistenza nel tempo, deponendo uova di prima categoria e, contemporaneamente, conservando un buon stato di salute. Sono sempre più numerose le ovaiole che producono uova a guscio bianco che arrivano a deporre oltre 500 uova nell’arco di 100 settimane. Simili progressi si stanno ottenendo anche con ovaiole che producono uova a guscio marrone. La sfida oggi è quella di aumentare il periodo di deposizione delle linee Brown rispetto alle White. Non dobbiamo dimenticare che le caratteristiche di queste specie sono distanti anni luce le une dalle altre. Infatti, sono completamente diverse sia morfologicamente che nella struttura genetica, con conseguente risposta diversa nella fase di selezione. Una delle caratteristiche principali delle linee Brown è quella di una maggior dimensione dell’uovo rispetto alle White. Il risultato di tale caratteristica fa sì che la massa di uova prodotta dalle Brown sia uguale o superiore rispetto alla White, nonostante il numero inferiore di uova deposte.
Ottimizzare il potenziale genetico delle ovaiole La scelta della razza, le attrezzature, la gestione, il fornitore di mangimi e la salute del gruppo sono tutti elementi fondamentali per raggiungere gli obiettivi prefissati. La gestione di un gruppo di ovaiole è oggi un’attività altamente specializzata che richiede investimenti significativi al fine di rispettare tutte le normative sulla salute e sul benessere degli animali. Per ottenere i migliori risultati dalle razze Hendrix Genetics nei vari sistemi alternativi “free range, bio, voliera, a terra”, tutti i dati di gestione, deposizio-
TECHNICAL COLUMN
ne e comportamento degli animali vengono analizzati e confrontati con i partner globali del settore delle uova.
Acquisire informazioni sul potenziale genetico delle ovaiole Fattore fondamentale per ottimizzare il potenziale genetico di un gruppo è la costante lettura dei dati di produzione delle ovaiole durante tutto il periodo di deposizione. Anche se non parlano la nostra lingua, le ovaiole possono dirci molto ogni giorno. Uno sguardo più attento alle cifre giornaliere può aiutarci a prevenire eventuali problematiche del gruppo. Cali improvvisi di consumo di acqua e di mangime sono tra i primi segnali che indicano il sorgere di problematiche nel gruppo. Tali problematiche possono essere di tipo ambientale o sanitario. Uno strumento di raccolta dati aiuterà a memorizzare e analizzare tutti i parametri del gruppo, inoltre sarà più facile per il veterinario, il fornitore di mangimi e la casa di selezione fornire il giusto supporto per affrontare, o addirittura evitare eventuali situazioni difficili.
Grafico – Visualizzando i dati dell’allevamento si è in grado di seguire le prestazioni delle ovaiole.
L’analisi dei dati è inoltre molto importante poiché permette di ottimizzare le prestazioni del gruppo, confrontarle con i risultati precedenti e, soprattutto, prendere le decisioni più corrette basandosi su dati reali. Inoltre, si sarà sempre a conoscenza, in tempo reale, se il potenziale genetico viene sfruttato nel migliore dei modi (confrontandolo con gli standard della razza ) e, non meno fondamentale, si potranno confrontare i propri risultati con quelli degli altri allevatori. Il confronto con colleghi
è sempre utile poiché condividere e confrontare le esperienze è sempre costruttivo per tutti. Rappresentante per l’Italia Dario Laugero Tecnico-commerciale Produzione di uova Cell.: +39 393 33 58 371 Email: dario.laugero@hendrix-genetics.com Institut de Sélection Animale ISA SAS 1 rue Jean Rostand, Zoopôle BP 23, 22440 Ploufragan Cedex, France-EU
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The Netherlands
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MANAGEMENT
Embrione al terzo giorno.
Embrione al sesto giorno.
Analisi delle uova sgusciate in incubatoio L'analisi dello sgusciato richiede l’apertura delle uova non schiuse (i morti nel guscio) per determinare in quale stadio di incubazione sia avvenuta la mortalità embrionale. La sgusciatura è utile per risolvere diversi problemi e individuare aree di miglioramento di schiusa. Procedura
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Per un’analisi di sgusciatura occorre identificare prima almeno cinque vassoi di incubazione e di schiusa per gruppo di riproduttori. I vassoi vanno scelti da diverse posizioni all’interno dell’incubatrice e va registrato il loro numero per vassoio. Alla speratura, aprire tutte le uova
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MANAGEMENT
tolte dai vassoi campione e identificare se si tratta di chiare o di embrione morto precocemente. Non riempite di nuovo i vassoi dopo la speratura. Durante le schiusa, andrebbe contato il numero di scarti e di uova rotte di ciascun vassoio campione e tutte le uova non schiuse andrebbero aperte. Il risultato va segnato su un foglio per facilitarne l’interpretazione; la mortalità va espressa come percentuale sulle uova incubate. Va anche registrato se gli scarti di schiusa sono sporchi o puliti, se i pulcini si trovano ancora in schiusa (ovvero soggetti bagnati sui vassoi) o se sono molto magri, poiché ciò fornisce una traccia sulla schiusa, se precoce o tardiva.
dei morti nell’uovo viene raffigurato nello schema di seguito dove ogni linea rappresenta un vassoio di schiusa.
Ipotesi di valutazione dello stadio embrionale: • infertile: nessun segno di sviluppo embrionale, albume chiaro, tuorlo giallo, con macchie bianche; • morto a 1-2 giorni: presenza di un disco bianco inferiore a 1 cm nel tuorlo, l’albume può essere torbido, nessuna evidenza di vasi ematici; • morto a 3-9 giorni: primi segni di vasi ematici sul tuorlo fino a embrione con margini e becco visibili, ma non punta di diamante (area bianca in cima al becco); • morto a 10-15 giorni: punta di diamante visibile e prime piume; • morto a 16-24 giorni: piume presenti fino allo stadio in cui l’embrione comincia a riassorbire il tuorlo e si muove in posizione di schiusa con la testa sotto l’ala destra; • morto a 25-27 giorni: sacco vitellino riassorbito e posizione di schiusa con inizio di beccatura; • morto in fase di beccatura: guscio beccato, ma embrione non fuoriuscito e morto; • beccato e vivo: guscio beccato ed embrione vivo. Osservare se le membrane e piume sono secche o bagnate. Ciò indica se l’embrione aveva beccato da molto tempo il guscio, ma non è riuscito a emergere, oppure se si tratta di una schiusa tardiva. Malposizionamenti embrionali: • Tipo 1: testa tra le zampe (posizione normale fino al giorno 25). • Tipo 2: testa verso la zona appuntita dell’uovo. • Tipo 3: testa sotto l’ala sinistra. • Tipo 4: testa rivolta lontano dalla camera d’aria (raro). • Tipo 5: zampa sopra alla testa. • Tipo 6: testa sopra l’ala sinistra. Registrare anche qualsiasi altra anomalia, contaminazione e uova rotte. Un esempio di registrazione completa
Interpretazione dei risultati I risultati dell’analisi delle uova difettose in schiusa vanno associati ad altre informazioni per avere un quadro globale che dovrebbe includere: registrazioni di schiusa, performance dei riproduttori, registrazioni sull’incubazione e relativi tempi di schiusa. In un buon gruppo la schiusa ha due periodi di mortalità embrionale: da 3 a 10 giorni e da 25 a 27, oltre alla fase di beccaggio. Una mortalità elevata in altre fasi di sviluppo non è normale. Un’incidenza elevata della mortalità in uno stadio particolare di sviluppo può indicare un problema acuto durante l’incubazione, causato da problemi dell’incubatrice. Un problema cronico, come un leggero surriscaldamento, può comportare mortalità tardiva durante il processo di incubazione. Anomalie embrionali specifiche possono essere associate a problemi particolari (nutrizionali, incubazione, tossine e malattie), ma è importante notare che le stesse anomalie possono essere il risultato di diversi problemi. Per esempio, la cataratta agli occhi è stata associata a temperature elevate di incubazione, presenza micotossine e carenza di vitamina E. L’apertura delle uova di schiusa va sempre fatta confrontando i risultati positivi di altri gruppi, per capire cosa sia normale e cosa non lo sia.
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©Fancom
MANAGEMENT
Gestione degli allevamenti di tacchini nei climi caldi
Christy Puffenbarger
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Il clima caldo può avere effetti negativi sulle rese di polli e tacchini. Gli animali perdono appetito e rallentano così la crescita con cali consistenti nella produzione e un possibile incremento netto della mortalità dovuta al caldo all’interno dei capannoni che, seppur raffrescati, non riescono a mantenere la temperatura interna a livelli sufficientemente freschi. Se non è possibile controllare il clima, sarebbe invece auspicabile aumentare le ore di comfort riducendo quelle stressanti: ecco alcune indicazioni per migliorare il benessere degli animali in allevamento.
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MANAGEMENT
Svezzamento
Ventilazione
Durante la fase di svezzamento bisogna impostare le temperature delle cappe in pulcinaia abbastanza alte. I tacchinotti, infatti, tendono ad ammucchiarsi se non riescono a trovare una fonte sicura di calore. Invece, a causa delle temperature esterne eccessive, le cappe potrebbero non accendersi o non funzionare costantemente.
Controllare che tutti i ventilatori siano funzionanti, le cinghie tese, e che non siano ricoperti di polvere. Pulire spesso sia ventilatori che bandelle, per evitare l’accumulo di polvere con una conseguente riduzione del flusso di ventilazione.
• in capannoni dotati di ventilatori, questi vanno impostati col termostato;
Impostare gli allarmi; ciò è fondamentale in capannoni che usano la ventilazione a tunnel o a pressione statica.
• se la struttura è dotata solo di finestre bisogna aprirle in modo da fare entrare aria fresca;
• i livelli di temperatura ideali variano con l’età degli animali;
Abbassare le luci per portare i tacchinotti sotto cappa, se occorre. Mettere sempre acqua fresca a disposizione. Controllare il gruppo frequentemente, dopo l’accasamento, per accertarsi che si stiano ambientando senza ammucchiarsi.
• gli allarmi vanno impostati e poi controllati ogni settimana.
Visto che di notte le temperature diminuiscono, controllare che non ci siano correnti e che i tacchini siano ben disposti e non ammucchiati.
Impostare termostati e ventilatori correttamente, mentre le serrande automatiche funzioneranno in base all’età del gruppo e alle temperature esterne. Direzionare i ventilatori in modo da fare scorrere l’aria tra i tacchini, e non sul soffitto.
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spezzarsi. Se gli ugelli perdono, si riduce la nebbia raffrescante e ci possono essere ristagni di acqua; per questo bisogna sempre tenere sotto controllo quelli che gocciolano. Il sistema di nebulizzazione dovrebbe funzionare seguendo le indicazioni del servizio tecnico, sulla base di precise impostazioni di temperatura. Attenzione che l’umidità esterna può diventare un fattore importante quando si usano i nebulizzatori.
Acqua Controllare sempre che tutti gli abbeveratoi siano funzionanti. Regolarli in altezza e livello ogni settimana. Il livello va aumentato in estate per migliorare l’accesso all’acqua. Nei capannoni con abbeveratoi a nipple, vanno svuotate le linee regolarmente, durante la giornata, in modo da ridurre la presenza di biofilm. Inoltre, verificare anche che funzionino bene e non siano intasate, valutando visivamente le colonne di acqua per avere la pressione corretta. Assicurarsi che ci siano 3-5 ppm di cloro nell’ultimo abbeveratoio, in modo da ridurre il livello dei patogeni. La lettura dovrebbe essere, come ORP, di 650 od oltre. Risciacquare frequentemente la linea o usarne una che termina in fondo al capannone se il clima è troppo caldo per mantenere l’acqua sempre fresca. Le linee idriche devono essere ben pulite tra i cicli per ridurre la presenza di eventuale biofilm e di patogeni che può aumentare nel corso del ciclo. Nei capannoni a pressione statica, tenere presente che lo scopo è aumentare la pressione al centro del capannone, mentre l’aria circolante aumenta di volume. Non tutti i capannoni sono uguali, come dimensioni, e avranno dunque impostazioni diverse: controllate quindi con l’assistenza tecnica le specifiche del vostro capannone. Impostare i capannoni con sistema a tunnel su fasi basate sulle temperature esterne e sui fabbisogni dei pulcini. Per capannoni con finestra a cortina laterale, mantenere i teli liberi da piume e polvere. Assicurarsi anche che l’intero perimetro del capannone sia sgombro da vegetazione o altri materiali che possano ostruire il flusso d’aria. Controllare gli spray per la nebulizzazione ogni estate. Gli ugelli possono chiudersi e le tubature e condutture
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Altri fattori Controllare i generatori di corrente automatici ogni settimana, anche come livello di batterie e di carburante. Le attrezzature aziendali automatiche, come le serrande, dovrebbero essere agganciate e controllate settimanalmente. Il programma luce deve essere adeguato al clima se c’è caldo eccessivo: i tacchini possono avere bisogno di più luce notturna, in modo da potersi riprendere dal caldo del giorno e bere quando è più fresco. Il controllo delle mosche deve essere effettuato prima dell’arrivo del caldo perché portano malattie. Non aspettare che si verifichi il problema per attivare la disinfesta-
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MANAGEMENT
zione; inoltre, non tutti i prodotti sono sicuri e utilizzabili in presenza dei tacchini. Quindi bisogna elaborare un programma adeguato con il servizio tecnico. Valutare anche l’uso di elettroliti per ridurre lo stress sui tacchini nei periodi critici. Esistono confezioni di elettroliti stabilizzati con vitamina C. Prima di usarli consultate comunque il servizio tecnico. • Il caldo eccessivo ( superiore a 29 °C) richiede elettroliti durante la giornata e acqua fresca di notte. • Se i pulcini vengono spostati bisogna fornire gli elettroliti prima dello spostamento.
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• In vista del carico per il macello è consigliabile fornire elettroliti almeno 24 ore prima. Vale la pena anche di effettuare una nebulizzazione per rinfrescare i tacchini nei capannoni a ventilazione naturale, soprattutto nelle ore più calde, iniziando prima del grande caldo e continuando poi quando comincia a rinfrescare, di sera. Ridurre la densità nei mesi caldi, soprattutto a fine ciclo. Rimuovere frequentemente i morti, ricordando che tale pratica, se trascurata, aumenta il rischio di diffusione di varie malattie. Inoltre, la temperatura aumenta il processo di decomposizione delle cercasse, quindi è necessario rimuovere i morti frequentemente nei periodi particolarmente caldi. Tagliare l’erba attorno al capannone e ai silos in quanto la vegetazione alta può impedire la ventilazione e favorire la presenza di topi, serpi e scarafaggi. I topi sono vettori di malattie, mentre serpi e api possono essere pericolosi per il personale. Controllare i pulcini spesso durante il giorno, specie se fa molto caldo. Verificare l’acqua e accertarsi che il sistema sia sempre funzionante. Lo spostamento dei tacchini dovrebbe essere effettuato nelle ore più fresche della giornata evitando di provocare loro stress o sovraffollamento. Anche i livelli di sodio devono essere verificati se si vuole aumentare il consumo di acqua.
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Lo stress termico può essere nocivo per le performance dei tacchini e tutti i dettagli sono importanti quando temperatura e umidità sono ai massimi livelli. Per mantenere adeguate prestazioni e un buon benessere degli animali, è importante seguire tutte le indicazioni qui suggerite per i periodi di maggior caldo o nei climi dove le temperature sono particolarmente elevate.
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NUTRIZIONISTICA
Sviluppi genetici e loro implicazioni sulla nutrizione delle ovaiole Nella selezione genetica per le linee da uova i principali tratti genetici sono ancora orientati sulle performance, il che significa uova vendibili, persistenza produttiva, buon indice di conversione e vitalità. I genetisti si trovano inoltre ad affrontare nuove sfide in termini di comportamento desiderabile dell’animale e una buona impiumagione delle galline fino alla fine della loro vita produttiva.
©Lohmann Tierzucht
stione delle galline rientrano anche una temperatura ambientale adeguata e una buona impiumagione. Sia la temperatura bassa nell’ambiente di allevamento che una scarsa impiumagione determinano un aumento del fabbisogno di nutrienti e di consumo giornaliero di mangime.
Robert Pottgüter Lohmann Tierzucht GmbH
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Queste nuove sfide richiedono un ulteriore impegno da parte degli allevatori e dei nutrizionisti. Come esempio di problematica nutrizionale si dovrebbe menzionare il cosiddetto calo post picco nel primo periodo di produzione, che si basa principalmente su un’assunzione di mangime giornaliera troppo scarsa o su una densità di nutrienti troppo bassa. Nel peggiore dei casi queste carenze possono provocare comportamenti indesiderati e danneggiano la produttività del gruppo a lungo termine. La richiesta di energia delle ovaiole va per due terzi per il mantenimento e per un terzo per la produzione della massa di uova. Nella buona ge-
- nutrizionistica -
Quando ci concentriamo sulle specifiche nutrizionali si fa riferimento a linee guida consolidate, che suggeriscono l’aggiunta di amminoacidi – soprattutto dei solforati: metionina e cistina. Questo rappresenta un dato di fatto adottato da tutti. In termini di nuove sfide, menzionate in precedenza, abbiamo però nuove indicazioni che suggeriscono che, per ottenere una buona salute dell’intestino, le ovaiole richiedono fibre e una certa struttura del mangime, sia dal punto di vista della qualità che come strategie nutrizionali durante lo svezzamento. Queste idee sono già state sperimentate in molti Paesi e hanno persino riscontrato un interesse elevato da parte della comunità scientifica. Un aspetto importante è quello della fibra grezza, ottenuta da materie prime come il girasole, la colza e i sottoprodotti del grano. Sul mercato sono disponibili anche concentrati di fibra a base di lignocellulosa. Le galline ovaiole amano la fibra, e quindi il contenuto di fibra grezza nei mangimi finiti può arrivare fino al 7%, senza influire negativamente sulle prestazioni. Nei sistemi alternativi si devono sempre vedere le piume nella lettiera. Se non le troviamo, è perché le galline le hanno mangiate e ciò indica una carenza di struttura e di fibra in generale. Inoltre, non
NUTRIZIONISTICA
bisogna mai trascurare il periodo di svezzamento perché costituisce la base per il successivo ciclo di produzione, come è stato sottolineato dai maggiori svezzatori di pollastre nei Paesi Bassi: “Ogni errore che si verifica durante lo svezzamento, si ripercuote poi nel periodo di produzione.” Il controllo del peso dell’uovo è un argomento importante e sempre valido in tutte le stagioni e in tutto il mondo: o è troppo basso oppure è troppo alto. Vi è una domanda variabile nel breve periodo a cui la genetica non è in grado di dare seguito in quanto dipendente dalla nutrizione e dalla buona gestione del gruppo. Un approccio ben collaudato per controllare il peso dell’uovo è la restrizione qualitativa dei nutrienti determinanti per questa caratteristica, mantenendo costante il livello di energia al fine di evitare un aumento del consumo giornaliero di mangime come metodo per controllare l’indice di conversione. Un altro problema importante nella nutrizione delle galline ovaiole, che riguarda produttività e comportamento degli animali, è la struttura del mangime in farina. La struttura del mangime deve essere omogenea, ma allo stesso tempo grossolana e deve garantire una buona appetibilità, il tutto per ottenere una digestione sana. Gli specialisti nel Regno Unito direbbero che: “Le galline devono avere un po’ di particelle macinate grosse nella dieta, ciò per migliorare l’attività dello stomaco muscolare.” Oggi altri obiettivi della selezione genetica si concentrano direttamente su alcuni aspetti del benessere animale che si ripercuotono alla fine anche sulla produttività. Un aspetto è l’indagine ecografica sulla densitometria ossea che mira a ottenere ossa solide e, in ultimo, anche gusci resistenti. Oppure
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la misurazione della lunghezza del becco superiore delle galline, con l’obiettivo di ridurre la mortalità da cannibalismo e mantenere una buona livrea, evitando il fenomeno del beccaggio delle piume. Alcuni consigli da tenere presente: • Siate consapevoli dell’impressionante potenziale genetico delle linee da uova odierne: persistenza e lunga vitalità. • La qualità del guscio d’uovo sarà la sola e ultima ragione che determinerà il successo di un gruppo. • Concentratevi sul “controllo” del peso dell’uovo in ogni momento - supportando o verificando. • Mantenete la salute del fegato e dell’intestino. • Incentivate un comportamento docile delle galline. • Curate al massimo lo svezzamento e la qualità delle pollastre. • Ambite a una struttura ottimale del mangime in farina come requisito di base per l’integrità e la salute intestinale. • Utilizzate additivi, nuovi e comprovati, per sostenere la salute dell’intestino. • Alimentate le galline in base al consumo giornaliero, alla massa di uova prodotta e all’età, al fine di evitare carenze, in quanto ciò potrebbe provocare problemi alla salute dell’intestino e al piumaggio. Tratto da Poultry News Lohmann Tierzucht Nr. 2 del 2019 Traduzione di Zootecnica International
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TRASFORMAZIONE
Riduzione di Salmonella e Campylobacter sulla carne avicola cruda con soluzioni battericide decontaminanti Aubrey Mendonça Professore associato/Microbiologo della sicurezza alimentare Iowa State University, Department of Food Science & Human Nutrition
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Negli Stati Uniti il consumo pro capite di carne avicola è molto alto e negli ultimi anni è aumentata la percentuale di consumatori che agli avicoli interi preferisce quelli porzionati, che richiedono una maggiore manipolazione. Il porzionamento ha aumentato il rischio di contaminazione crociata con microrganismi patogeni, come la Salmonella enterica e il Campylobacter jejuni.
- trasformazione -
TRASFORMAZIONE
Introduzione Negli Stati Uniti la carne avicola è la più consumata e la crescita nel consumo di questo tipo di carne è aumentata particolarmente negli ultimi vent’anni. Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), il consumo annuo pro capite in libbre di pollo e tacchino è aumentato da 93,9 libbre del 1999 a 101 libbre del 2018. L’industria avicola è stata testimone di un cambiamento delle preferenze del consumatore, che è passato a preferire le porzioni alla carcassa intera. Per fare un esempio, nel 1962 circa l’83% dei polli era venduto intero e solo il 15% porzionato. Nel 2009 invece è stato venduto solo il 12% di polli interi e il 42% di pollo in pezzi. Il trend è proseguito fino ad oggi e molto probabilmente aumenterà, vista la grande richiesta dei consumatori di prodotti pronti da cuocere e facili da preparare. Ciò ha portato l’industria ad aumentare i prodotti avicoli che richiedono una maggiore manipolazione per la loro preparazione, il che, però, ha aumentato anche il rischio di contaminazione crociata con microrganismi patogeni, come la Salmonella enterica e il Campylobacter jejuni. Questi patogeni di solito sono presenti nel tratto gastrointestinale degli avicoli e sono tra le maggiori cause di malattie alimentari, con costi elevati per il sistema sanitario. Ad esempio, negli Stati Uniti i costi correlati a Salmonella e Campylobacter sono stimati rispettivamente su 4,4 e su 1,5 miliardi. Inoltre, l’aumento del consumo di avicoli porzionati presenta un rischio maggiore di malattie di origine alimentare per il consumatore, specialmente se li manipola in maniera scorretta. Sulla base dei risultati di campionamento dell’USDA, sono stati testati alcuni prodotti autorizzati dal Food Safety and Inspection Service (FSIS) tra gennaio e dicembre 2018 e sono stati evidenziati i dati sulla percentuale di porzioni di avicoli crudi positivi a Salmonella e Campylobacter. I dati indicano che il 26,26% delle porzioni (zampe, petti e ali) era positivo a Campylobacter, mentre altre porzioni (compreso il collo) erano positive al 53% alla Salmonella. Inoltre, la prevalenza di Salmonella su zampe, petto e ali era del 12,8%. In un precedente rapporto (USDA-FSIS “Raw Chicken Parts Survey”) del 2012 erano stati valutati i livelli di positività a Salmonella e Campylobacter nella carne avicola cruda: i colli di pollo facevano registrare la percentuale maggiore (55% positivi) per Salmonella e Campylobacter, il petto di pollo aveva la percentuale inferiore
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©Wrightfield
TRASFORMAZIONE
“L’acqua è un agente poco capace di umidificare le superfici grasse, come la pelle di pollo; diventa quindi problematico per qualsiasi antimicrobico idrosolubile umidificare adeguatamente la cute di pollo o tacchino per entrare in pieno contatto con i batteri ivi presenti. In tal modo sulle superfici grasse riescono a sopravvivere notevoli quantità di batteri” (16%) per Campylobacter che scendeva al 13,5% se era senza pelle, mentre poteva arrivare al 25% con la pelle. Come già detto, è facile che le porzioni di pollo vengano ulteriormente contaminate nel corso del porzionamento e del disosso della carcassa intera. A questo proposito, è quindi fondamentale applicare interventi atti a prevenire o a ridurre il rischio di contaminazione microbica durante il porzionamento.
Attuali pratiche di decontaminazione e loro limiti Diversi macelli avicoli prevedono interventi successivi al raffreddamento per diminuire i livelli microbici sulle parti crude. Oggi è assai frequente l’uso di vasche di decontaminazione delle porzioni, per diminuire la contaminazione batterica, dopo il processo di sezionamento. Nella vasca le porzioni sono brevemente esposte a soluzioni antimicrobiche: alcune di esse sono usate per decontaminare, incluso cloro (acido ipocloroso), acido pera-
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cetico, soluzioni di cloro acide, diossido di cloro, fosfato trisodico, cloruro di cetylpiridino e alcuni acidi organici. Ad oggi, però, questo tipo di intervento antimicrobico ha avuto un effetto modesto sull’effettiva diminuzione della contaminazione microbica delle porzioni avicole. I problemi più frequenti correlati a questi antimicrobici riguardano il fatto che sono tutti diluiti in acqua, per consentirne l’applicazione alle concentrazioni richieste. L’acqua è un agente poco capace di umidificare le superfici grasse, come la pelle di pollo; diventa quindi problematico per qualsiasi antimicrobico idrosolubile umidificare adeguatamente la cute di pollo o tacchino per entrare in pieno contatto con i batteri ivi presenti. In tal modo sulle superfici grasse riescono a sopravvivere notevoli quantità di batteri. Il problema viene esacerbato quando i batteri sono collocati nei follicoli piliferi, nelle aree irregolari, tra le pieghe o nelle gocce di grasso sulla cute avicola: l’inaccessibilità dei patogeni a queste zone della cute limita l’effetto battericida delle soluzioni disinfettanti a base di acqua.
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TRASFORMAZIONE
L’efficacia delle soluzioni idrosolubili decontaminanti potrebbe essere migliorata dall’uso di surfattanti per diminuire la tensione superficiale tra le soluzioni antimicrobiche idrofile e la cute idrofoba del pollo. Inoltre, la capacità dei surfattanti di emulsionare i grassi potrebbe esporre i patogeni a una soluzione di antimicrobico in grado di umidificarla. Vista l’interazione tra le superfici cutanee avicole e i batteri, i surfattanti potrebbero spezzare questo aggancio e consentire una buona esposizione tra la soluzione idrofila antimicrobica e i patogeni target. Alcuni ricercatori hanno dimostrato che sui wurstel e sulla cute avicola l’effetto antibatterico o delle soluzioni a base di acidi organici risultava notevolmente migliore se combinato a surfattanti, quali il laurilsolfato di sodio. Altri risultati simili, volti a inattivare i patogeni, sono stati ottenuti con miscele che incorporavano Tween 80, rispetto al solo antimicrobico. È importante altresì essere certi dell’efficacia di questi surfattanti, prima di adottarli nell’industria avicola. Alcune saponine prodotte da piante hanno capacità surfattante e possono quindi sostituire i surfattanti sintetici. Ciò è particolarmente importante se si considera la crescente richiesta del consumatore di additivi naturali ecosostenibili negli alimenti. Gli estratti della Yucca schidgera e della Quillaja saponaria che contengono saponine sono stati classificati come GRAS (sani) dalla FDA e sono stati quindi approvati quali ingredienti in cibo e bevande. Questi estratti naturali sono abbastanza economici e potrebbero essere buoni candidati e essere usati come surfattanti, per
facilitare il contatto degli antimicrobici idrosolubili con la cute avicola. Resta fondamentale svolgere ulteriori ricerche, per valutare come ottimizzare l’aggiunta di surfattanti in soluzioni acquose di antimicrobici per decontaminare porzioni crude di avicoli. Bibliografia disponibile su richiesta Dagli Atti della Midwest Poultry Federation Convention 2019
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destinato ai polli da ingrasso studiato per sbloccare il potenziale nascosto della funzionalità gastrointestinale.
ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti e la digeribilità, in modo che i polli ottengano il massimo dal loro mangime. Balancius™ migliora inoltre l’indice di conversione alimentare di 4–6 punti (3%). Grandi risultati con una piccola aggiunta.
Per scoprire la tecnologia del Balancius™, visita la pagina dsm.com/balancius @dsmfeedtweet dsmanimalnutrition linkedin.com/showcase/dsm-animal-nutrition-and-health/
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