Zootecnica International - edizione italiana - 11 Novembre 2021

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REPORTAGE

Campylobacter e Salmonella nell’Unione europea In Europa il numero di casi di malattie provocate nell’uomo da Campylobacter e Salmonella sembra essersi stabilizzato negli ultimi cinque anni. Il dato emerge dall’ultimo report 2019 sulle malattie zoonotiche dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Campylobacter, Salmonella e le altre malattie In testa alla classifica delle zoonosi più diffuse ci sono la campilobatteriosi, da quindici anni la malattia gastrointestinale più diffusa nell’Unione europea (UE) che nel 2019 ha colpito oltre 220.000 persone, e la salmonellosi che ha coinvolto circa 88.000 persone. La presenza di Salmonella in alimenti e allevamenti si mantiene a livelli stabili. Fra gli alimenti pronti (oltre 66.113 campioni) che non necessitano di cottura prima di essere consumati, solo lo 0,3% è risultato positivo a Salmonella, mentre fra gli alimenti che necessitano di cottura prima di essere consumati è risultato positivo l’1,5% (191.181 campioni). Cresce il numero di Stati membri che hanno centrato tutti gli obiettivi di riduzione dell’uso di antibiotici rispetto ai programmi di controllo di Salmonella in vigore nelle popolazioni avicole: 18 su 26 Stati, quattro in più rispetto al 2018. Le altre malattie maggiormente segnalate sono state le infezioni da Escherichia coli, produttore di tossine Shiga (STEC), yersiniosi e listeriosi. Quest’ultima è la malattia zoonotica più grave, a causa degli elevati tassi di ospedalizzazione (92%) e di mortalità (17,6%).

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