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Radical Night Repair di ZO Skin Health, retinolo 1% topico, nel trattamento del fotodanneggiamento cutaneo
from Numero 61
Dr.ssa Ilaria Proietti Specialista in Dermatologia e Venereologia - Latina
Quando si parla di fotoinvecchiamento o fotoaging ci si riferisce all’invecchiamento cutaneo causato dall’effetto cumulativo delle radiazioni UV, soprattutto UVA, che rendono la pelle ispessita, ruvida, secca, desquamata e che favoriscono la comparsa e l’accentuazione delle rughe e delle macchie ipercromiche. Le radiazioni ultraviolette infatti, del sole o delle lampade abbronzanti, causano danni alle strutture della cute, aumentando i processi ossidativi e l’instabilità delle cellule: questo si traduce in modificazioni profonde del nucleo con uno squilibrio nella produzione di collagene e nella sostituzione delle fibre del connettivo. Il derma si irrigidisce, le fibre elastiche si riducono, cosicché la cute perde tono ed elasticità. Le esposizioni ripetute ed intense ai raggi UV determinano una risposta simile alla cicatrizzazione con la deposizione di collagene di tipo I scarlatto, piuttosto che la consueta miscela di collagene di tipo I e III. Si osserva anche uno stato di infiammazione cronica che negli stadi finali porta ad una “disintegrazione” della matrice di supporto: il derma si ispessisce a causa delle ghiandole sebacee che si allargano e c’è una grande quantità di fibre elastiche ispessite, attorcigliate e degradate che degenerano in vere e proprie masse amorfe (elastosi solare). I melanociti – le cellule responsabili della produzione di melanina – aumentano di volume e si raggruppano, la pelle assume così una pigmentazione irregolare e compaiono le macchie, che possono essere diffuse su tutta la superficie corporea, ma che si manifestano soprattutto sul viso e sulle mani. Talvolta, nelle zone maggiormente fotoesposte, si può osservare anche la presenza di efelidi, lentiggini e teleangectasie, ovvero piccoli vasi sanguigni dilatati e si possono trasformare, soprattutto in età avanzata, in cheratosi attiniche, che si
Prima e dopo 12 settimane
Prima e dopo 12 settimane
manifestano prevalentemente sul cuoio capelluto e su orecchie, labbra, mani e decolleté e che possono progredire. Il trattamento del fotoinvecchiamento è volto al rallentamento di questi processi e dell’ossidazione attraverso la fotoprotezione, l’applicazione di sostanze topiche attive come i retinoidi a base di vitamina A, oltre che attraverso trattamenti laser. La vitamina A topica si può trovare nella forma di retinolo e di acido retinoico. In questo articolo analizzeremo il ruolo di Radical Night Repair, formula messa a punto da ZO Skin Health by Dr. Zein Obagi e che contiene Retinolo nella percentuale dell’1%. Il retinolo è la scelta migliore per il trattamento cutaneo nel lungo periodo perché la pelle riesce ad “allenarsi” all’uso e, passato l’effetto dell’infiammazione acuta che si genera nel primo periodo di applicazione si evitano irritazioni a lungo termine che invece continuerebbero nel caso di utilizzo di acido retinoico. È in grado a livello epidermico di restaurare la funzione barriera cutanea e promuovere il rinnovamento cellulare attraverso la corretta maturazione dei cheratinociti delle cellule dello strato basale. Può, inoltre, ridurre l’iperpigmentazione inibendo la melanina attraverso blocco della tirosinasi (monofenolo monoossigenasi). Questa particolare formulazione nel derma stimola i fibroblasti nella produzione di collagene, sopprime collagenasi e matalloproteinasi determinando la riduzione delle rughe sottili e migliora l’idratazione aumentando la presenza di GAGs (glicosaminoglicani).
IL RUOLO DEL RADICAL NIGHT REPAIR CON 1% DI RETINOLO NEL FOTODANNEGGIAMENTO Nel Radical Night Repair (retinolo all’1%, Zanthoxylum bungeanum, Helianthus annus, Rosmarinus officinalis) la particolarità è l’inserimento del retinolo in oleosomi. Questi ultimi sono costituiti da sfere microscopiche di olii di piante emollienti e vitamina E, circondati da una membrana di fosfolipidi e uno strato di proteine A contatto con la pelle collassano e rilasciano il loro contenuto sulla superficie cutanea gradualmente: si ottiene così un rilascio controllato e gli attivi rimangono presenti per lunghi periodi di tempo. L’effetto primario sarà sulla superficie cutanea quindi quello di indurre esfoliazione con conseguente riduzione della pigmentazione superficiale oltre che levigazione di linee sottili e rughe. L’effetto secondario sarà quello in profondità, per andare a risettare il funzionamento cellulare corretto.
DATI CLINICI È stato condotto uno studio comparativo in cieco su gruppi paralleli. I 40 pazienti affetti da fotodanneggiamento da lieve a moderato sono stati randomizzati (rapporto 1:1) per ricevere, una volta al giorno, Radical Night Repair all’1% di retinolo per due mesi o una sessione di terapia laser CO2 frazionato e applicavano fotoprotezione SPF50 ZO Skin Health e crema all’ossido di zinco/aloe in entrambi i gruppi. Sono stati valutati efficacia, sicurezza e tollerabilità al giorno 0, dopo 1 settimana e dopo 12 settimane sulla base di segni clinici di fotoinvecchiamento cutaneo e valutazione morfometrica digitale con Observer520. Scopo dello studio è stato valutare se un prodotto topico a base di retinolo all’1% come Radical Night Repair applicato una volta al giorno per due mesi abbia risultati comparabili con una singola sessione di laser a CO2 frazionato nel trattamento della cute fotodanneggiata. Le valutazioni di confronto dell’efficacia clinica hanno mostrato che entrambi i trattamenti non differivano significativamente per quanto riguarda la valutazione clinica dei seguenti criteri: fotoinvecchiamento cutaneo globale, rughe periorbitali, efelidi / melanosi, rughe sulla fronte e cheratosi attiniche. Radical Night Repair ha mostrato un’efficacia non inferiore alla terapia laser come trattamento per la pelle fotodanneggiata, con un profilo di sicurezza migliore. Il prodotto ZO Skin Health a base di retinolo 1% può quindi essere considerato un’opzione sicura ed efficace per il trattamento del fotoinvecchiamento lieve o moderato. ◼︎