MEDICINA ESTETICA
Dr. Salvatore “Piero” Fundarò Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica - Modena e Bologna Fondatore di R.C.I.S (Research Centre for Injectable Safety) e Meducational - Malta Presidente AITEB
L’ESERCITO DEL SELFIE TECHNIQUE Tutta colpa (o merito?) dei social, che hanno spinto la cosiddetta Generazione Y a ritrarre il volto di ¾, una prospettiva non usuale fino a qualche anno fa. E il medico deve vigilare...
ggi più che mai, attraverso i social network, assistiamo a una costante spettacolarizzazione delle nostra vita, alla voglia irrefrenabile di mostrare ciò che facciamo, di condividere e rendere importante momenti della nostra giornata attraverso immagini postate sui social; semplicemente ci mostriamo come vogliamo che gli altri ci vedano. Questo, che potrebbe essere l’inizio di un’analisi sociologica, in realtà vuole introdurre la semplice verità a cui tutti noi medici che ci occupiamo della correzione estetica delle pazienti ci troviamo di fronte ormai tutti i giorni. Se prima la Medicina Estetica era appannaggio di donne o uomini appartenenti a un target età dai 40 in su, ora si è scatenato sempre di più l’effetto che i social network hanno sulla generazione dei cosiddetti Millennials, che si presentano sempre di più negli studi medici con richieste precise. Le Millennials che approcciano la Medicina Estetica e che si rivolgono al medico hanno una valutazione di loro stesse per come appiaiono tramite uno schermo. La diffusione dei social ha indubbiamente determinato un notevole incremento della condivisione dell’immagine fotografica del proprio volto. I selfie si sono diffusi enormemente, introducendo un nuovo concetto di fotografia che ha modificato gli standard a cui eravamo abituati. Se a questo aggiungiamo che, dopo la pandemia, sono cambiati tantissimi atteggiamenti e abitudini e che il digitale ha preso sempre di più il sopravvento avviando la nascita di fenomeni come il cosiddetto ZOOM BOOM, come lo chiamano in America, legato all’uso massiccio di videocall, ecco spiegata l’esplosione di richiesta di ritocchi estetici dopo mesi passati
Foto di cottonbro su Pexels
O
in smart working o comunque in modalità digital. La principale caratteristica di questo tipo di fotografia è la posizione in cui si deve mettere lo smartphone e l’angolatura con cui si deve inquadrare il volto. In primo luogo lo smartphone deve essere mantenuto il più lontano possibile del volto, estendendo il braccio per evitare l’effetto grandangolo. L’altezza dello smartphone varia a seconda del tipo di selfie che si intende realizzare e comunque viene posizionato in modo da inquadrare il volto di ¾. Ovviamente le varianti sono innumerevoli, ma in linea di massima queste indicazioni si trovano in tutti i tutorial inerenti l’argomento. Il ritratto che si eseguirà seguendo questa modalità sarà di un volto ripreso di ¾, che è una prospettiva non usuale fino a qualche anno fa. I principali esecutori di selfie sono donne e uomini di giovane età, particolarmente attenti alla loro immagine, che vogliono trasmettere tramite i social una specifica visione di se stessi. Il proprio volto, che diviene protagonista, assume pertanto un ruolo impor-
tante e quindi la richiesta di ottimizzarne l’aspetto, eliminando i piccoli difetti, sta costantemente aumentando. Si tratta di una nuova tipologia di pazienti che richiedono l’eliminazione di difetti congeniti e non correlati ai processi d’invecchiamento. Il medico estetico si trova quindi di fronte a richieste nuove rispetto a quelle abituali, che richiedono approcci innovativi e differenziati. Le specifiche caratteristiche delle immagini ritratte con i selfie hanno inoltre determinato nuove esigenze, in quanto la tipologia di inquadratura utilizzata mette in risalto zone e profili del volto solitamente non valorizzati. Proprio il profilo del volto viene fatto risaltare in modo maggiore e pertanto la richiesta di modifica di questo particolare aspetto è significativamente aumentata. Trattandosi di pazienti molto giovani dobbiamo ottimizzare più che cambiare e valorizzare più che ringiovanire. La profiloplastica con iniettabili a base di acido ialuronico è sicuramente la terapia mininvasiva più appropriata, in quanto non prevede cicatrici, è di rapida esecuzione e a basso 53