MEDICINA ESTETICA Dr. Matteo Basso & Dr.ssa Emanuela Di Lella Specialisti in Dermatologia e Venereologia - Roma Docenti CPMA VALET - Bologna
TOSSINA BOTULINICA INTRADERMICA: INDICAZIONI ESTETICHE E DERMATOLOGICHE
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ra tutti i farmaci utilizzati in Medicina Estetica in questi ultimi trent’anni, la tossina botulinica è tra quelli maggiormente osannati e maggiormente criticati: sì, perché nell’immaginario comune popolare, la tossina, proprio in quanto tossina, è stata considerata dannosa e pericolosa. Inoltre, una confusione mediatica ha creato un’aura particolarmente negativa intorno a questo prezioso farmaco, ritenuto ignorantemente edemizzante: il web è pieno di errori o effetti collaterali da filler scambiati per trattamenti con tossina botulinica… Ne deriva il confuso messaggio che la tossina possa gonfiare il volto. Il nostro obiettivo, in questi ultimi anni, è stato quello di ristabilire per la tossina un ruolo farmacologico serio, sicuro, se eseguita da mani esperte, clinicamente soddisfacente per i nostri pazienti. E vi assicuriamo che ancora oggi questo messaggio non è stato completamente compreso: una paura ingiustificata ancora pervade il volgo e influenza la volontà di non eseguirlo per puro principio! Oltre al termine “tossina”, il suo meccanismo di azione, il blocco della liberazione di acetilcolina e la temporanea paralisi muscolare che ne deriva, è sicuramente l’altro elemento che incrementa timori o, addirittura, paura nello sceglierlo; per non parlare poi delle erronee esecuzioni con risultati clinici discutibili (li definiremmo semplicemente brutti) che non sono altro che un cattivo biglietto da visita, non solo per il medico che ha eseguito il trattamento, ma per tutti i medici che la eseguono correttamente. Un danno incalcolabile!
È ARRIVATA MARY POPPINS!
Ma oggi, finalmente, c’è un forte cambiamento: una svolta che mette in risalto tutti i “lati buoni” della tossina e che la rende clinicamente piacevole
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Trattamento di Biobotulino full face (1 protocollo). Dettaglio di miglioramento delle microrughe e del tono cutaneo. È stato eseguito anche un trattamento di filler labbra con tecnica personale Dr.ssa Di Lella (Velvet Lip) per migliorare anche tale area. Foto eseguita con macchina fotografica digitale VECTRA
e soprattutto desiderata! Ci piace paragonare “fanciullescamente” l’arrivo del microbotulino, l’iniezione intradermica di tossina iperdiluita, all’arrivo di Mary Poppins: con il vento dall’Est, arriva una novità che stravolgerà le vite di medici e pazienti. Già, perché il microbotulino cambia le regole nella nostra “Famiglia Banks” di Medici Estetici: come Mary Poppins, dalla sua magica borsa non saltano fuori lampade e ombrelli, ma tutte le “buone nuove azioni” della tossina: 1) A zione sui fibroblasti: la tossina botulinica in microbotulino induce una stimolazione di collagene tipo I e la riduzione di produzione di metalloproteinasi 9 (MMP9), così da prevenire la degradazione del collagene natio. Entrando più nello specifico, nello studio di San Ah Oh, Young Lee et Al., si è dimostrato che la tossina determina sia aumento della proliferazione che un aumento dell’attività fibroblastica in vitro e della produzione di collagene tipo I, significative già dopo 36 ore dall’e-
sposizione alla tossina. In un altro studio del 2015, Bonaparte e Ellis dimostrarono che la tossina (onabotulinum toxin A) è in grado di modificare le proprietà visco-elastiche del viso. Nel 2016 il lavoro di Zhu & Jii et Al. approfondisce il trattamento intradermico con tossina botulinica iperdiluita, dimostrando notevoli miglioramenti in tema di idratazione, vascolarizzazione ed elasticità cutanea con conseguente soddisfazione dei pazienti. Il trattamento intradermico, inoltre, non penalizza l’effetto muscolare: lo studio di Jang Jun, del 2018, dimostra che le stesse unità di tossina iniettate in sede intradermica o intramuscolare non creano effetti significativamente differenti sull’attività muscolare calcolando che il blocco avverrebbe solo a livello delle fibre più superficiali. Nel 2020, lo studio Kim & Jin et Al. conferma la conclusione dello studio precedente nel confronto tra il trattamento con botulino intradermico e intramuscolare nella regione