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Africa e Medio Oriente
CÔTE D’IVOIRE: GIUSTIZIA, AMNISTIA, RICONCILIAZIONE di Mouhamed Cissé
A seguito di conflitti interni, l’obiettivo principale dei governanti consiste nel trovare gli strumenti adeguati per superare il dramma del passato e orientarsi verso il futuro e una pace duratura. In Côte d’Ivoire, come in tanti altri paesi che hanno subito il trauma di una guerra fratricida, un tessuto sociale distrutto, un esercito diviso, una classe politica continuamente impegnata a manipolare l’opinione dei suoi seguaci, tale esercizio è stato alquanto difficile. Si trattava infatti di stabilire un complicato equilibrio tra la ricerca della verità fattuale e giudiziaria, le riparazioni per le vittime, la necessaria riconciliazione, l’adozione di leggi di amnistia, giustizia interna e internazionale. In altri termini, la questione cruciale di stabilire quale era lo strumento da mettere in opera per uscire dal periodo bellico in modo duraturo e definitivo. In questa scelta tutto dipende dall’orientamento prediletto dai governanti nonché dalla loro capacità di applicare le loro decisioni. Il 24 dicembre 1999, la Côte d’Ivoire conobbe il suo primo colpo di Stato contro il presidente Henri Konan Bédié. Il Generale Guéi Robert, a capo della fase di transizione militare durata 10 mesi fu quindi incaricato di organizzare le elezioni. Le elezioni presidenziali furono organizzate nel 2000 dopo il rigetto delle candidature dei leader dei partiti storici: il PDCI di Henri K. Bédié e l’RDR di Alassane D. Ouattara. Laurent Gbagbo del FPI vinse le elezioni Voci - GENNAIO 2016 N. 1 / A.2
contro il generale Guéi. Quest’ultimo, non volendo riconoscere la sua sconfitta fu costretto dai militari a rifugiarsi nel suo villaggio, nel Nord del paese. In seguito, dopo l’appello lanciato dal leader dell’RDR per la riorganizzazione di un’elezione più inclusiva, i sostenitori di Ouattara furono uccisi, feriti e costretti all’esilio. Il 22 settembre 2002, un tentativo fallito di colpo di stato divise il paese in due tra un nord prevalentemente pro-Ouattara e un sud prevalentemente pro-Gbagbo. Durante questo evento, il generale Guei e la sua famiglia furono massacrati. Dopo un lungo periodo di negoziati e vari accordi, delle nuove elezioni furono finalmente organizzate nel novembre 2011. La vittoria di Alassane Ouattara fu pronunciata dalla Commissione Elettorale Indipendente e confermata dal rappresentante del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Laurent Gbagbo non volle riconoscere la vittoria del suo avversario dando luogo cosi ad una crisi drammatica il cui esito, dopo più di 3.000 morti, fu il suo arresto e il trasferimento presso la prigione della Corte Penale Internazionale. Durante la presidenza Gbagbo, durata dal 2000 al 2011, al fine di avviare un processo di riconciliazione, fu istituito un Forum per la riconciliazione nazionale (FNR) 1 il 28 agosto 2001. Il FNR, durato 2 mesi, aveva per missione di analizzare in profondità le cause delle tensioni sociopolitiche che prevalevano in 1 - Decreto n. 2001-510 del 28 agosto 2001
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