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Focus aziende Teleco

Un ponte tra passato e futuro

Abbiamo incontrato Raul Fabbri, uno degli amministratori delegati della società, per parlare di come la tecnologia in camper stia cambiando. E di come l’azienda sia pronta ad affrontare le evoluzioni del settore

Testo di Paolo Galvani

Una vita per le antenne. Si può riassumere così la carriera di Raul Fabbri, amministratore delegato - insieme al socio Vittorio Simioli - di Teleco Group. Sin dopo la laurea, nel 1974, ha iniziato la sua attività di progettista di amplificatori di segnale destinati ai sistemi di ricezione casalinghi. L’azienda in cui era entrato come dipendente si chiamava SEL Elettronica ed era molto piccola. Per crescere aveva bisogno di competenze nella vendita, così Fabbri e Simioli decisero di mettersi in gioco, fino a far evolvere la società, diventandone soci e cambiandole nome. Negli Anni ’80 arriva la decisione di entrare nel settore del caravanning, con la prima antenna terrestre omnidirezionale. Da lì nasce il successo di Teleco Group, un’azienda oggi leader europeo nel settore della ricezione TV - con antenne satellitari e terrestri, ricevitori digitali e televisori - e che nel tempo è evoluta per abbracciare altri ambiti tecnologici: telecamere, condizionatori, generatori, batterie, pannelli solari, sistemi di comunicazione. Con Raul Fabbri abbiamo parlato dell’evoluzione tecnologica che stiamo vivendo nel mondo dei veicoli ricreazionali, dove il primo scoglio da affrontare è lo switch-off dell’attuale tecnologia di trasmissione TV. “Il DVB-T2 è una grandissima trasformazione,” racconta Fabbri. “In pratica tutti i televisori non compatibili non funzioneranno più, perché si tratta di una modifica strutturale completa, un sistema totalmente diverso. L’attuale DVB-T utilizza la codifica MPEG4, mentre il nuovo standard, quello che si chiama HEVC H265, utilizza un tipo di compressione differente, nata dal fatto che con il 4K i programmi hanno bisogno di una maggiore larghezza di banda. In più, una parte delle frequenze fino a oggi utilizzate dalle TV verrà a breve assegnata al sistema 5G, riducendo ulteriormente la banda disponibile per le trasmissioni televisive.” In Europa la situazione è variegata, con paesi come la Germania che hanno già completato la transizione e altri, come Francia, Italia, Spagna e Gran Bretagna che vedranno la conclusione di questo passaggio entro pochi mesi. Sostituire un televisore su un veicolo ricreazionale è tendenzialmente più costoso, a parità di dimensioni, rispetto a casa, ma Teleco Group ha già pronta la soluzione. “Invece di cambiare il TV,” spiega Fabbri, “basta utilizzare un decoder aggiuntivo e noi abbiamo già disponibili dei prodotti che funzionano anche a 12 volt compatibili con il DVB-T2.”

Oggi quali sono le sfide più grandi nel settore delle antenne?

Raul Fabbri: Con il satellitare non c’è molto da preoccupar-

Raul Fabbri

si: i segnali sono forti e i “footprint” dei satelliti ben definiti, anche se a volte troppo legati a scelte politiche. C’è chi preferisce avere, come la Gran Bretagna, un footprint strettissimo, tanto che già nel Nord della Francia possono esserci problemi di ricezione, mentre altri hanno scelto di offrire ai propri cittadini una tessera per le decodifica dei programmi utilizzabile in tutta Europa o addirittura in Nord Africa. Adesso la grande evoluzione è legata al web, che porta a nuove problematiche, soprattutto con la rivoluzione del 5G, che andrà ad affiancare l’attuale 4G. Paradossalmente, più la tecnologia aumenta le frequenze su cui lavora, come nel caso del 5G, più ci si avvicina al modello satellite, per cui ogni oggetto che si frappone tra trasmittente e ricevente diventa un ostacolo. Tra l’altro, più si va avanti e più i componenti all’interno della casa e forse anche del camper saranno pronti a inserirsi nell’IoT (Internet of Things, ndr), pronti per essere comandati senza il Wi-Fi, direttamente tramite 5G. Ai camperisti vogliamo dare la possibilità di ricevere il segnale terrestre, quello via satellite e quello cellulare.

Qual è la componente tecnologica che in questi anni è cresciuta di più?

Raul Fabbri: A livello di Teleco Group abbiamo sempre investito soprattutto sul satellite, ma adesso è arrivato il momento di affrontare in modo più convinto anche il tema del web e di sviluppare nuove competenze.

Su questi pilastri tecnologici è stata innestata anche la componente energetica, dove Teleco è attiva da tempo con diverse linee di prodotto. Quale sarà l’impatto delle batterie al litio?

Raul Fabbri: Senza dubbio enorme. Già sei o sette anni fa, alle fiere di Hong Kong, abbiamo preso contatto con le prime aziende che stavano sviluppando i moduli al litio. I pacchi batteria erano ancora limitati a 20 o 30Ah. I singoli “bussolotti” avevano un voltaggio di 3,2 Volt e bastava metterne quattro in serie per realizzare un accumulatore da 12 Volt. Il problema con il litio era quello di controllare la temperatura per evitare i rischi di esplosione, quindi era fondamentale avere un sistema che controllasse adeguatamente carica e scarica. Sono quindi nati i BMS (Battery Management System) per gestire in maniera più efficace gli accumulatori e oggi la tecnologia basata sul litio-ferro-fosfato (LiFePo4, ndr) permette un controllo della temperatura molto più efficace. Personalmente sono convinto che ora partirà la corsa ad aumentare il voltaggio (come sta accadendo nel mondo dell’auto), perché se si alza la tensione si può avere più energia, a parità di corrente. Solo così si riescono a sviluppare potenze elevate.

Parlando di Teleco dal punto di vista della ricerca e sviluppo come siete strutturati?

Raul Fabbri: Fino al 2000 più o meno facevamo tutto internamente, dalla progettazione alla produzione, servendoci solo di alcuni terzisti nell’area. Quando poi ti sviluppi a livello mondiale la concorrenza non è solo italiana e il rischio che un tuo cliente, molto più grande di te, decida di fare da solo cresce notevolmente. Per questo abbiamo cominciato a guardarci intorno, anche in Cina, consapevoli però che a fare la differenza è la testa, perché è con questa che si possono superare i concorrenti. Se ti limiti a copiare rimarrai sempre indietro. Da quel momento abbiamo cambiato il nostro sistema di lavoro, sviluppando al massimo la ricerca e sviluppo all’interno. Ci siamo attrezzati con software di progettazione 3D, abbiamo acquistato la stampante 3D per la prototipazione e abbiamo assunto alcuni ingegneri. Una volta realizzato il progetto, possiamo decidere se produrre internamente o rivolgerci all’estero. Che sia in Cina o in Italia non importa: la cosa fondamentale è avere in mano l’ultimo passaggio, il controllo di qualità. Per noi il controllo di qualità è sia in testa, in fase di progettazione, sia in coda, quando riceviamo i prodotti finiti. Tutti i prodotti fabbricati esternamente devono passare il Sistema di Controllo di Qualità all’interno di Teleco, prima di essere immessi sul mercato. Il risultato è che abbiamo una percentuale di guasti, certificata attraverso l’ISO 2001, estremamente bassa.

Voi lavorate sia sul fronte utente finale sia con gli OEM, che valgono per voi – mi corregga se sbaglio - circa l’80% dei ricavi. In questo contesto, com’è organizzata l’assistenza?

Raul Fabbri: Non si lavora con un OEM se non gli si può garantire l’assistenza. Per noi è un punto di forza. In Germania abbiamo tre sedi di assistenza principali - una al nord, una al centro e una nel sud - oltre a circa una ventina di punti sparsi in tutto il paese. In Francia, oltre alla nostra sede principale ne abbiamo aperto uno a Nantes. Poi abbiamo 10/12 centri in Gran Bretagna, due in Spagna e altri 10/15 divisi tra Olanda e Belgio. Non offriamo assistenza diretta all’utente finale, tranne che in Italia, ma solo tramite rivenditore, perché il più delle volte i problemi sorgono dall’installazione. Il nostro compito è di formare l’assistenza e dargli tutto il supporto possibile. Senza assistenza non si va da nessuna parte e noi siamo forti anche per quello.

Teleco PhoneBoosterVan 2.0

La Smart TV di Teleco guadagna il podio del test di promobil

La prestigiosa rivista tedesca promobil ha condotto un approfondito test su otto televisori specifici per camper e caravan di alcuni marchi europei. Il risultato, pubblicato sul numero di aprile, ha assegnato allo Smart TV Teleco TEK 24DS il marchio di Prodotto Consigliato (Kauftipp) per il suo eccellente rapporto qualità/prezzo. Il test ha preso in esame televisori con uno schermo tra 22 e 24 pollici e un prezzo compreso tra 399 e 639 euro. Ogni televisore è stato sottoposto a una serie di rigorose prove tecniche per stabilire il livello di prestazioni in base a sette parametri come la qualità audio e video, la facilità di navigazione del menù a video e con il telecomando, la potenza degli altoparlanti e il design. La somma dei punti ottenuti in ognuna delle categorie ha decretato uno straordinario successo per Teleco con 79 punti su 100. “Conosciamo il rigore con cui i giornalisti tedeschi di promobil effettuano questi test tecnici” – ha dichiarato Vittorio Simioli, uno dei due fondatori del Gruppo Teleco. “Per questo siamo orgogliosi di questo ottimo risultato a conferma della qualità dei nostri modelli di Smart TV che oltretutto, hanno il ricevitore satellitare DVB-S2 e terrestre DVB-T2 HEVC integrati e dispongono di un sistema esclusivo di controllo delle nostre antenne satellitari. Si tratta di un elemento distintivo della gamma di televisori TEK (non presenti in questo test) che prevede sul telecomando due tasti per l’interfaccia con le antenne satellitari Flatsat e Telesat: Automatic ON, per sollevare la parabola che si posiziona sull’ultimo satellite rimasto in memoria; Sat PARK per riportare la parabola in posizione di parcheggio”.

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