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Palestra di roccia a Forte Alto

Fortezza La palestra di roccia a Forte Alto sarà ampliata

È frequentata dal 2005, e, sempre di più sta diventando l’alternativa preferita alle varie

palestre coperte. Sia perché nessuno chiede un euro per l’uso, sia perché offre spazi piacevoli anche per il relax oltre che per l’arrampicata, sia infine perché è facilmente raggiungibile. È così che quella di Forte Alto è divenuta la palestra di roccia tra le più note e amate dagli appassionati dell’arrampicata. L’idea di Giorgio Fontana, fortezzino maestro di sci, soccorritore del CAI, innamorato della montagna, si è concretizzata grazie all’aiuto dei suoi due figli, Stefano e Christian e di altri amici. La varietà delle vie, l’essere adatta ai giovani esperti e non, ma anche ai bambini che la frequentano numerosi al seguito dei vari gruppi organizzati del CAI, dell’AVS e di esperti gruppi di animatori ne fanno un luogo molto frequentato non appena la bella stagione inizia a far capolino e la roccia a scaldarsi a dovere. Solo un passante distratto però, può non sapere che immediatamente dietro, cinquanta metri sopra in direzione ovest, superando una scalinata realizzata dal CAI di Fortezza, si apre un grande anfiteatro roccioso sul quale da tempo ci sono solo due vie (facili, intorno al 4. grado); nelle intenzioni della dirigenza CAI del paese vi era quella di ripulire il resto per dare ulteriori alternative. Va detto che la palestra “open air” è frequentata non solo da privati cittadini e gruppi, ma anche dai militari (alpini, Alpenjäger austriaci e germanici da Garmisch Partenkirchen), che vi affinano grazie a propri istruttori, le tecniche di arrampicata e di soccorso. Ebbene, per la parte retrostante, l’anfiteatro, dove nel 2018 anche il “jazz festival” fece tappa, le operazioni di pulizia e disgaggio se l’è accollate il 5. Reggimento Alpini di Vipiteno. Questi alpini sono di casa sui graniti fortezzini e ci vengono sia per le esercitazioni di rito, quelle ufficiali, che prevedono anche prove di caduta e recupero, che privatamente. Per tenersi in allenamento. Ebbene, con nella mente e nel cuore un commilitone caduto e deceduto in falesia qualche mese fa a cui la nuova parte sarà dedicata, hanno iniziato da un paio di settimane il lavoro. Difficile per la natura del terreno, per la quantità di materiale da asportare, per le complicazioni, non ultima la garanzia di sicurezza che le pareti dovranno offrire. D’altronde, le misere casse del CAI di Fortezza non avrebbero potuto sostenere la necessità di mezzi e di uomini necessaria. Il 5. Alpini di Vipiteno procederà, stando alle stime, almeno ancora per tre settimane. Poi, seguirà la tracciatura delle vie e la chiodatura. Ancora una volta, CAI e Alpini lavorano per la gente. Gratuitamente. Per dare la possibilità a tutti di avvicinarsi allo sport dell’arrampicata.

Fortezza Elementari “Collodi”, a Fortezza collaborazione contro il rischio chiusura

Forse sono definitivamente passati i tempi in cui scolari e studenti, italiani e tedeschi, venivano rigidamente divisi evitando ogni dialogo, ogni contatto, ogni “contaminazione”.

Ancora una volta è Fortezza a farsi carico del nuovo tentativo, dopo il fallimento dell’idea proposta dalla Sovrintendente scolastica di lingua tedesca di Varna (da cui dipende il plesso fortezzino) che nel nome della multiculturalità aveva proposto un progetto (dettagliatamente spiegato dall’Erker) di integrazione culturale dei due gruppi linguistici. Progetto troppo “nuovo”, frettolosamente rinchiuso in un cassetto e abbandonato con il trasferimento della sovrintendente trasferita ad altra sede. Intanto, parallelamente al calo percentuale delle famiglie “italiane” era calato prepotentemente quello degli alunni delle elementari “Collodi” raggiungendo il picco negativo massimo di sette alunni. Da qui l’allarme chiusura. Passati i tempi in cui a Fortezza, sede di dogana internazionale, con centinaia di ferrovieri, carabinieri, guardie di finanza, spedizionieri, era oasi particolarissima, con il bilinguismo usato (senza bisogno di dictat) in tutti i settori, automaticamente, e gli allievi delle elementari si cimentavano, nelle recite, negli spettacoli, nelle messe a loro dedicate in chiesa, a parlare gli uni la lingua degli altri. Tempi “avanti” per l’involuzione successiva delle politiche di integrazione! Comunque, dal prossimo anno scolastico (iscritti alla scuola italiana in nove, con un incremento di più due unità) sembra verranno avviate attività e progetti per sviluppare la collaborazione attiva tra i due gruppi linguistici in diversi ambiti. Saranno realizzati scambi e codocenze di insegnanti della scuola italiana e della scuola tedesca. Verranno costituiti gruppi misti di alunni italiani-tedeschi ai quali saranno destinati insegnamenti comuni e per i quali verranno realizzati laboratori creativi. Inoltre saranno organizzati momenti durante i quali i bambini di entrambe le scuole potranno condividere,

ad esempio, le gite culturali e magari torneranno i momenti, memorabili allora e riproponibili, della “festa degli alberi” e della messa per gli scolari. La novità del progetto è quella relativa al fatto che negli anni si sono moltiplicate le possibilità e dunque oltre al servizio mensa, le pause e gli ingressi e le uscite, che diventeranno veri e concreti momenti di condivisione per i bambini sia della scuola italiana che della scuola tedesca, partiranno anche importanti progetti culturali comuni in collaborazione con il Forte” di Fortezza. E qui non si può non sottolineare il ruolo svolto dal presidente di “Oppidum” e sindaco Thomas Klapfer, nella sua opera continua di tessitore di intrecci tra la fortezza e il paese. La novità assoluta sarà pero il coinvolgimento delle famiglie: per i genitori saranno avviati corsi in entrambe le lingue di educazione civica, educazione alla salute e alimentazione con il coinvolgimento attivo del Comune, delle associazioni del territorio, di esperti. Insomma, innovazione assoluta. Se anche stavolta il progetto non verrà brutalmente cassato! dm

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