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I luoghi albesi della cultura d’impresa in un tour imperdibile
Un percorso guidato in città, predisposto da “Turismo in Langa”, per riscoprire le radici di un’imprenditoria che ha fatto la storia, non solo quella locale
Marcello Pasquero
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Alba, mèta turistica di fama internazionale, capitale dell’enogastronomia e scrigno di preziosi luoghi di arte. Ma esiste un’altra storia locale che va raccolta e raccontata nell’anno in cui la città del tartufo banco diventa capitale italiana della cultura d’impresa. È la storia di un’Alba molto diversa da come la percepiamo oggi, una città industriale, in fermento, dove si produceva e si scambiava quanto veniva prodotto all’interno del centro storico, o poco più in là. Se, oggi, Alba è diventata quello che è lo dobbiamo, anche e soprattutto, al vorticoso sviluppo industriale che la capitale delle Langhe ha avuto tra Ottocento e Novecento, e alle intuizioni, di pochi decenni successivi, dei grandi capitani di industria e di personalità illuminate che hanno contribuito al miracolo economico della città dal 1946 in poi. Una storia che dev’essere ricordata e celebrata. Il tavolo di Alba capitale, voluto da Confindustria Cuneo, in collaborazione con l’associazione “Turismo in Langa” di Alba, propone, per tutta
I LUOGHI ALBESI
della cultura d’impresa
la durata dell’anno celebrativo, un percorso guidato dal titolo “Sulle strade della cultura d’impresa albese”, alla scoperta dei luoghi dove le grandi industrie albesi hanno avuto origine, ma anche dei siti di archeologia industriale di cui Alba è ricca. Sono luoghi, questi, nascosti e segreti, individuati con l’occhio del ricercatore e del curioso, che raccontano di una città e una società ormai passate, ma ancora in grado di condizionare il presente. Il percorso tocca i principali luoghi della cultura di impresa del centro storico e il tour permette di ripercorrere memorie e storie degli imprenditori e, anche, dei tanti operai che, in quei posti, hanno lavorato nel corso dei decenni. I grandi imprenditori: i Ferrero, i Miroglio. Dinastie e personaggi straordinari che, con le loro intuizioni, hanno creato le condizioni per lo sviluppo industriale, turistico e commerciale della città. Ma quanti sanno dove fosse il primo negozio Miroglio per il commercio dei tessuti? E la prima fabbrica per la loro produzione diretta? O dove fosse la prima pasticceria con laboratorio annesso della famiglia Ferrero? E la sede del primo stabilimento, resosi necessario quando gli spazi originari non erano più sufficienti per soddisfare la domanda di prelibatezze dolci inventate dai capostipiti della famiglia Ferrero? Ferrero e Miroglio, ma non solo: non mancheranno le grandi intuizioni di don Giacomo Alberione, beato, editore, “industriale”, fondatore della congregazione della Famiglia Paolina e della casa editrice Edizioni
PALA ALBA CAPITALE
IN STREAMING TURISMO
22
MAGGIO
SULLE STRADE DELLA CULTURA D’IMPRESA ALBESE-PRESENTAZIONE
Il percorso sulle orme della storia della cultura d’impresa all’interno del tessuto urbano della città delle cento torri che sarà accompagnato dalle guide schierate dall’associazione albese “Turismo in Langa”
San Paolo con i suoi infiniti prodotti editoriali come “Famiglia Cristiana”, “Il Giornalino”, “Jesus”, oltre ai libri. O Giacomo Morra che fece del suo hotel “Savona” il centro mondiale di consumo e promozione del tuber magnatum Pico, il tartufo bianco d’Alba. O, ancora, Pio Cesare, fondatore della cantina omonima e produttore di vino che porta il nome di Alba e delle Langhe nel mondo, la cui cantina è l’unica rimasta, oggi, all’interno del centro di Alba (da poco la città ha dato l’ultimo saluto a Pio Boffa, il quale ha proseguito al meglio quella storia di successo). Grandi personaggi le cui intuizioni imprenditoriali hanno funzionato come una “mano invisibile”, i cui benèfici effetti sono ancora oggi ben evidenti nel tessuto sociale ed economico albese e italiano. Meno visibili sono, invece, i luoghi legati alle loro storie e alle loro origini, che con questo progetto si intendono riportare all’attenzione degli albesi e dei turisti. Ma non solo. Ttutte le attività industriali hanno bisogno di energia per funzionare: ed ecco Egea, erede delle prime imprese albesi di produzione elettrica, che oggi è diventata un gruppo industriale di livello nazionale. Pochi sanno che l’azienda nacque negli anni Cinquanta nei pressi della stazione ferroviaria, diventata ciò che è ai giorni nostri grazie all’opera, dal 1983, dell’ingegner Emanuele Carini, proseguita dal figlio, ingegner PierPaolo. Parlare delle sedi dell’industria albese vuol anche dire riscoprire le sedi delle protoindustrie di fine Ottocento, oggi veri e propri luoghi di archeologia industriale. Ecco, quindi, emergere dall’oblio la segheria, la fabbrica dei chiodi, il lavatoio pubblico, la fabbrica delle botti, la fabbrica del
I luoghi della città in cui iniziarono le attività la pasticceria “Ferrero” e il negozio di tessuti “Miroglio”, quando era impossibile prevedere la successiva espansione internazionale delle due aziende, e un’immagine storica di uno dei primi mezzi griffati “Egea”
ghiaccio e l’antico mattatoio: luoghi di assoluto fascino post-industriale, i cui muri racchiudono storie di centinaia di lavoratori, clienti, imprenditori, fornitori che hanno animato la prima periferia albese in una sorta di autosufficienza produttiva, necessaria in un momento storico nel quale gli spostamenti di uomini e merci erano lunghi e difficoltosi. Il presidente dell’associazione “Turismo in Langa”, Filippo Ghisi, commenta: «Siamo onorati di collaborare con Confindustria Cuneo nella realizzazione e nella proposta al pubblico di questo percorso. Alba è ricca di storie e di storia, e quella della sua industria è davvero meritevole di essere preservata e narrata. Con questo percorso si va ad arricchire la già imponente offerta turistica della città, dando l’occasione ai visitatori di conoscere un altro tassello legato alle vicende della nostra città. Questa proposta si rivolge anche agli stessi albesi, che possono riappropriarsi di un pezzo della loro storia, scoprendo che a pochi passi da casa è nata la Ferrero o che si produceva il ghiaccio. Così, abbiamo compiuto un’importante operazione di preservazione della memoria». L’assessore al turismo del Comune di Alba, Emanuele Bolla, aggiunge: «La città punta a rendere strutturale questo percorso turistico che accresce l’offerta per i visitatori del nostro centro storico. Le varie tappe della visita saranno arricchite con QR Code dove sarà possibile vedere immagini d’epoca e accedere al servizio di prenotazione del percorso di visita. Ringraziamo Confindustria Cuneo per aver creduto in questo progetto che permette ai turisti, ma anche agli albesi, di conoscere la cultura d’impresa di questa città passata dalla malora al benessere attuale grazie a un grande lavoro di squadra in cui l’intraprendenza e il coraggio degli imprenditori ha giocato un ruolo fondamentale». Sabato 22 maggio, alle 15, al “Pala Alba Capitale” sarà presentato questo interessante itinerario di visite.