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Compensi opere edilizie. Inutile aggiornare i prezzari se poi non vengono utilizzati

Fabio Rubero

Amministrazioni locali nel mirino di Ance Imperia a tutela della qualità del lavoro e del rispetto della legge

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Il Prezzario delle opere edili e impianstistiche varato dalla Regione Liguria per il 2020 è valido dal 13 febbraio ed è consultabile online

Il Decreto Legislativo 50 del 18 aprile 2016 avrebbe dovuto rap presentare un’importante svolta nella normativa in materia di opere edili zie. È tuttavia piuttosto avvilente oggi, a ormai quasi quattro anni di distanza, trovarsi a dover ancora parlare al condi zionale passato anziché al passato prossimo, ma ci vediamo costretti a farlo perché non possiamo non constatare che, per quan to riguarda i compensi stabiliti per i lavori, che di quello storico passag gio normativo avrebbero

dovuto rappresentare un aspetto cruciale, le parole scritte continuano tremendamente a faticare a trovare attinenza nei fatti, almeno nella nostra provincia. Ma andiamo con ordine. All’articolo 23 del decreto di cui sopra, che ha rece pito le direttive europee sugli appalti pubblici, si fa riferimento ai prez zari per le opere edili e impiantistiche spiegando che per determinare i co sti dei lavori, dei prodotti e delle forniture, occorre basarsi sui prezzari re gionali che devono essere annualmente aggiornati e pubblicati dalle Regioni stesse. Una diversifica zione geografica doverosa perché è sin troppo facile capire che una provin cia periferica (come la nostra) avrà, ad esempio, costi infrastrutturali e di approvvigionamen to maggiori rispetto ad un’altra più centrale. Ed il loro lavoro le Regioni, più o meno puntualmente, lo fanno. Con il coinvolgi mento di architetti, ingegneri, periti industriali, geometri, rappresentanti degli enti locali e associa zioni imprenditoriali, realizzano infatti un listino che prevede che ogni sin golo prezzo venga determinato da fattori come il trasporto, la manodopera, i materiali utilizzati e sia coerente con il trend del mercato. Ogni anno, così, ogni Regione pubblica il pro prio prezzario aggiornato (che può essere utilizzato anche per i primi sei mesi dell’anno successivo) assolvendo diligente mente al proprio compito. La Liguria, ad esempio, rende disponibile on line e gratuitamente il suo prezzario per tutti coloro i quali hanno interesse a consultarlo. Quello che sino a qua par rebbe essere un esempio virtuoso di cooperazione e dialogo tra pubblico e privato, di rigorosa e di

sciplinata applicazione di una normativa nata con lo scopo di regolamen tare un settore caotico, tuttavia non trova appli cazione nella quotidianità dei fatti. Troppo spesso, infatti, la realtà è ben diversa e vede le imprese edili imperiesi costrette a dover lavorare a condi zioni decisamente meno vantaggiose rispetto a quelle previste per legge ed a combattere una quo tidiana “guerra” contro chi vuole applicare prez zari degli anni precedenti, di altre Regioni (Piemonte in primis) o dell’Anas che nulla hanno a che vedere con quei lavori. Una reiterata e deleteria rincorsa al ribasso dei prezzi, la cui unica vera vittima è l’intero siste ma, perché è del tutto evidente che la mancata corresponsione dell’ade guato prezzo comporta ripercussioni inevitabili sulle tempistiche e sulla qualità del lavoro stesso. In quella che per le imprese edili imperiesi è una sacrosanta battaglia a tutela anche della pro pria sopravvivenza, Ance Imperia prosegue inces santemente la sua attività di affiancamento anche attraverso un fitto dialogo con le amministrazioni locali che ha già portato importanti risultati ed accordi, che non sono an

Il Prezzario delle opere edili e impiantistiche viene aggiornato annualmente dalla Regione Liguria

cora tuttavia sufficienti a garantire le dovute tutele alle imprese. Una bat taglia che si concluderà solamente nel momento in cui il riferimento al prezzario ufficiale della Regione Liguria dell’anno in corso diventerà ele mento imprescindibile nella realizzazione di qualunque opera edile della nostra provincia. Troppo spesso i Comuni e la Provincia applicano prezzari degli anni precedenti, di altre Regioni (Piemonte in primis) o dell’Anas, che nulla hanno a che vedere con quei lavori

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