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Confindustria. La prospettiva del mare. Nuovi orizzonti a Ponente

Cambiare punto di vista aiuta a vedere le cose in modo diverso Note a margine dell’assemblea 2020 di Confindustria Imperia La prospettiva del mare Nuovi orizzonti a Ponente

Protagonisti della prima tavola rotonda dell’assemblea svoltasi il 9 gennaio sono stati Barbara Amerio e Alberto Alberti, new e past president di Confindustria Imperia [Foto: Autorivari]

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Fabrizio Pepino

Guardare le cose da un altro punto di vista è il modo migliore per provare a vederle in maniera di versa. Osservare la realtà da un’altra angolazio ne, molto spesso aiuta a scoprire che è meno brutta di quello che sembra, che esiste sempre un’altra via d’uscita. E quale luogo migliore dell’orizzonte marino per ammirare il Ponente Ligure, così come dalla terraferma non sarebbe possibile fare. È stata la “prospettiva del mare” a fare da sfondo e filo conduttore ai contenuti dell’Assemblea Genera le 2020 di Confindustria Imperia, svoltasi nel Teatro del Casinò di Sanremo lo scorso 9 gennaio. Uno sguardo, quello che arriva del mare, che è stato fin dal principio il “leit motiv” della presidenza di Barba ra Amerio, da pochi mesi alla guida degli industriali imperiesi e “donna di mare”, essendo titolare con il papà e il fratello di una realtà aziendale familiare leader a livello internazionale nel campo della cantieristica navale degli yacht di alta gam ma. Vista arrivando dal mare, infatti, la Riviera di Ponente appare come un tutt’uno che stando sulla costa non si riesce a per cepire, forse perché manca la distanza per avere una visione d’insieme. “Conto in un rilancio della nostra provincia, punto in alto, perché se la guardo stando sul ponte di una barca quando sono al largo, mi accorgo che non siamo una terra di confine o una provincia di periferia, bensì la cernie ra strategica e il punto di passaggio obbligato tra Est e Ovest, tra Nord e Sud - ha detto la numero uno degli industriali imperiesi, Barbara Amerio, protago nista con Alberto Alberti della prima tavola rotonda moderata dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiulia no -. La nostra posizione geografica è un vantaggio, solo che finora l’abbiamo sempre vista come un li mite. Per questo dobbiamo e vogliamo essere protago nisti. Io vedo uno sviluppo turistico legato alla valo rizzazione delle peculiarità del territorio”. “Io mi ritengo fortunato, sono un ripetente, ho fatto

Imperia non è periferia e terra marginale, ma cerniera strategica e punto di passaggio obbligato

un doppio mandato, ho visto la provincia cambia re, in meglio - ha detto Alberto Alberti, l’industriale del latte che ha guidato Confindustria Imperia dal 2011 al 2019 -. Se provo a guardare da lontano, però, noto che manca una visio ne politica, una politica che sappia farci sognare. Devo dire che negli ultimi anni qualcosa è cambiato, c’è stata più attenzione, ma ci sono tante cose ferme da anni che devono comin ciare a muoversi, come le infrastrutture e la tutela del territorio. D’altra parte noi imprese dobbiamo aggregarci di più, fare rete, aiutarci. Sta a noi deci dere se dipingerci come una provincia ai margini dell’impero o come i primi vicini di casa del Principato di Monaco, che non a caso si sta interessando molto al nostro territorio. Senza dimenticare che siamo sul la dorsale dell’alta velocità che arriva dalla Spagna e va verso i Paesi dell’Est”. “Il tema infrastrutturale è il tema dei temi, non è solamente ligure, anche se siamo stati duramente colpiti - ha proseguito il presidente della Regio ne Liguria Giovanni Toti, protagonista della seconda tavola rotonda insieme il numero uno di Confin dustria nazionale -. La Liguria è il collegamento naturale tra due delle aree più ricche del mondo, il nostro appeal turistico non è secondo a nessuno, ma la politica che ho visto negli ultimi anni non ci sta aiu tando a sfruttare l’enorme potenziale che abbiamo. Dobbiamo uscire da una visione antindustriale, le nostre leggi premia no chi non fa nulla. Non possiamo andare avanti a commissari, stiamo per dendo opportunità, il resto del mondo va più veloce perché ha meno lacci e lac ciuoli. Dobbiamo tornare ad un confronto che non sia fine a se stesso, ma che abbia l’obiettivo comune di produrre una decisione e di assumersi le sue responsa bilità di fronte ai risultati raggiunti o meno”. “Le infrastrutture sono la prima cosa da fare per dare un futuro al Paese, la Liguria è un esempio di come l’Italia va avanti per traumi, nel quale le cose si muovono se c’è stata una tragedia - ha chiuso stando sulla stessa lun ghezza d’onda il leader degli industriali italiani, Vincenzo Boccia - . Se noi abbiamo un Paese sem pre a rischio di campagna elettorale, in cui impera il presentismo, per cui i politici devono sempre dire quello che l’elettore vuole sentirsi dire, non andiamo da nessuna parte. Nella nostra costituzione non c’è il termine impresa ma c’è il lavoro, che abbiamo perso di vista, lo abbiamo politi cizzato. Prima le fabbriche, poi le case. Le fabbriche sono il luogo del lavoro. La questione industriale è centralissima in chiave europea e mondiale, per ché non a livello nazionale, regionale, provinciale? Non è la questione degli industriali, ma dell’indu stria. Senza industria non c’è futuro. L’unica certezza che abbiamo in Italia è l’incertezza politica, se i partiti non fanno un salto di qualità distinguendo tra cose urgenti e importanti, è evidente che non potremo migliorare. Servono obiet tivi politici con spiegazioni economiche. Io mi aspetto un 2020 in cui tutti i citta dini comincino a sognare e sperare, ma per farlo ab biamo bisogno di qualcuno che ispiri i sogni, abbiamo bisogno di più politica e non di meno politica”.

Barbara Amerio PRESIDENTE CONFINDUSTRIA IMPERIA

La nostra posizione geografica è un vantaggio, solo che finora l’abbiamo sempre vista come un limite. Per questo dobbiamo e vogliamo essere protagonisti. Io vedo uno sviluppo turistico legato alla valorizzazione delle peculiarità del territorio

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sul palco del Teatro del casinò di Sanremo sempre moderati dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano [Foto: Autorivari]

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