Vento di Ponente 03/2021 - Ottobre

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L’industria nautica segue la rotta del “green” Priorità e obiettivi del comparto dopo il Covid secondo il presidente della Sezione Nautica di Confindustria Imperia, Alessio Marziano

Fabio Rubero

Il comparto nautico sta crescendo con ottime percentuali sia nei segmenti di mercato medio/ piccolo che in quello delle medie e grandi imbarcazioni

Alessio Marziano PRESIDENTE SEZIONE NAUTICA CONFINDUSTRIA IMPERIA

M

ateriali da costruzione nuovi e più sostenibili, anche derivanti dal riciclo, ma anche motori che consumano e inquinano sempre meno, emissioni acustiche tali da non disturbare in alcun moto l’ambiente marino e porti che utilizzano macchinari filtranti per il recupero della plastiche. Sono solo alcune delle sfide, in larga misura già colte, che attendono il settore della nautica nel presente e nell’immediato futuro. Ne abbiamo parlato con Alessio Marziano, Presidente della Sezione Nautica di Confindustria Imperia e Presidente del Consiglio di Ammini-

strazione della società Cantieri di Imperia srl, con cui abbiamo analizzato a 360 gradi il momento attuale del comparto volgendo uno sguardo ad un domani che sarà sempre più “green” ed orientato alla sostenibilità e in piena sintonia con il mare e con l’ambiente. Presidente Marziano, nell’analizzare a 360 gradi il momento attuale della nautica, possiamo affermare che il comparto gode di buona salute? “Con una leggera propensione all’ottimismo, nella speranza che non sia una bolla momentanea, la mia impressione è che, visti i numeri restituiti dal mercato, il comparto nautico stia crescendo con ottime percentuali sia nei segmenti di mercato medio/piccolo che in quello delle medie e grandi imbarcazioni. La conferma di questo trend abbiamo avuto modo di riscontrarla nei giorni scorsi confrontandoci con gli operatori presenti al Cannes Yachting Festival in cui l’ottimismo regnava sovrano”.

Quale impatto ha avuto l’emergenza sanitaria tuttora in corso sul vostro settore? Quali conseguenze ha lasciato e sta eventualmente ancora lasciando? “Inizialmente il Covid ha prodotto un forte rallentamento per l’incertezza sulle operazioni nei cantieri, sugli spostamenti dei terzisti dell’indotto, sui trasferimenti delle imbarcazioni. Inoltre gli armatori delle imbarcazioni da charter hanno rallentato l’attività in attesa dell’evoluzione normativa ed epidemiologica. Uno degli effetti più eclatanti del Covid si è manifestato con il ritorno massivo all’utilizzo di piccole e medie imbarcazioni che di fatto ha assorbito gran parte di disponibilità di mezzi nuovi ed usati. Il mercato che più ne ha risentito è stato purtroppo quello del charter e delle agenzie di brokeraggio”. Stiamo assistendo ad una vera e propria “svolta green” con eventi, anche internazionali, che sempre


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