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di Mattia Giusto

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di Jacopo Vergari

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Guida

ROMA | MOSTRE

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RADICI: Evidenza della storia, enigma della bellezza

Fino al 16 maggio al Museo dell’Ara Pacis di Roma

di Chiara Sgreccia Siria, Grecia, Turchia, Cipro, Italia, Israele, Tunisia. Oltre cento immagini panoramiche in bianco e nero tracciano il percorso fatto dal fotoreporter ceco Josef Koudelka per scoprire le radici e la storia del Mediterraneo. Un progetto che dura da trent’anni, iniziato nel 1991 a Delfi, in Grecia, e terminato a Petra, in Giordania nel 2018, che «racconta il rapporto tra l’uomo e il mondo, le tracce che le persone lasciano sul territorio e che si sedimentano nel tempo» spiega Alessandra Mauro, direttrice editoriale di Contrasto, curatrice della mostra RADICI. Tappa unica in Italia, la retrospettiva dedicata a Koudelka, uno degli ultimi grandi maestri della fotografia contemporanea conosciuto soprattutto per Gypsies – il libro che con 109 scatti racconta le comunità gitane – e le foto che fece nel 1968 con lo pseudonimo PP Prague Photographer durante l’invasione di Praga da parte delle forze sovietiche, è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos. «Koudelka nella sua ricerca fotografica ha sempre messo al centro l’uomo e a un certo punto ha scelto di focalizzare il racconto sulle antiche vestigia greche e romane che fanno parte della nostra storia. Non affreschi romantici e nostalgici del passato, le rovine sono elementi vivi necessari per interpretare il presente». Non ci sono persone nelle immagini che scorrono lungo le pareti del Museo dell’Ara Pacis ma i segni lasciati durante il passaggio, la presenza dell’uomo. Paesaggi che hanno vissuto e che cambiano. Le gigantografie di panorami senza tempo caratterizzati da prospettive instabili e inaspettate avvolgono il visitatore appena entra e manifestano il lessico visuale utilizzato da Koudelka che rifugge la pura documentazione di siti archeologici e invece decide di rappresentare l’eterna tensione che rimane nelle rovine delle antiche civiltà del Mediterraneo, tra ciò che è visibile e ciò che è ancora nascosto, tra enigma ed evidenza, generando bellezza. «Tutta l’Europa viene dal Mediterraneo e scelsi di vedere TUTTO» dice il fotografo in una delle poche interviste concesse al photoeditor e giornalista francese Christian Caujolle. «Andai in più di duecento siti per cercare le cose più belle e interessanti per me. L’importante era avere una foto bella di ogni luogo importante, in ogni paese. E mi domandavo dove potevo trovarla». La fotografia per Koudelka è una battaglia con la realtà, un’avventura che non ha una fine già scritta e che questa volta è diventata un viaggio spazio-temporale nell’area mediterranea, un invito alla riflessione, una ricerca del posto giusto in cui scattare ciascuna delle 170 immagini che compongono la mostra. Quaranta fotografie in grande formato e le altre immagini sono lunghe circa un metro, appoggiate sui basamenti lungo il percorso.

SANREMO

Un festival senza pubblico

di Fadi Musa Il 71esimo Festival di Sanremo che si terrà dal 2 al 6 marzo andrà in scena senza il pubblico dal vivo. Lo ha deciso la rai dopo una discussione travagliata, che ha persino visto il conduttore minacciare di abbandonare il progetto. Amadeus, attraverso i social, aveva infatti affermato che il Festival di Sanremo senza pubblico è come un circo senza animali. Nella polemica sono entrati anche esponenti politici importanti. L’ormai ex ministro dei beni culturali Dario Franceschini su Twitter ha scritto: “Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno. Speriamo il prima possibile”. L’obiettivo dell’Azienda è quello di realizzare un Festival in totale sicurezza, portando comunque lo show ai telespettatori di tutto il mondo.

Il settantunesimo Festival di Sanremo sarà condotto, per il secondo anno consecutivo, da Amadeus, che, nel corso delle serate, sarà affiancato da Fiorello, come avvenuto nell'edizione precedente. Al mattatore siciliano si uniranno Achille Lauro, Zlatan Ibrahimović, Elodie e Naomi Campbell. La competizione avrà due categorie principali: una categoria Campioni composta da 26 cantanti e una categoria nuove proposte composta da 8 cantanti.

Gaia Gozzi, in arte Gaia, 24 anni di origini italiane e brasiliane. Nel 2020 ha vinto il talent Amici. Il suo genere musicale spazia dal pop alla musica latina e ai caraibici. Ha avuto grande successo la scorsa primavera con il singolo Chega, che ha conquistato il doppio disco di platino. Salirà sul palco di Sanremo presentando per la prima volta il suo nuovo brano Cuore Amaro. Matilda De Angelis sarà accanto ad Amadeus in una delle serate del Festival. L'attrice bolognese di 25 anni ha conquistato i set internazionali con la sua ultima apparizione in The Undoing, mini-serie di HBO che l'ha vista recitare al fianco di attori come Hugh Grant e Nicole Kidman. Ha avuto un ruolo importante anche ne "L'Isola delle Rose" prodotto da Netflix accanto a Elio Germano e recentemente sta girando a Venezia in qualità di protagonista l'adattamento hollywoodiano del romanzo di Hemingway "Di là dal fiume e tra gli alberi".

Coma Cose, duo musicale milanese composto da Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano. Nella loro carriera ha già collezionato importanti collaborazioni, nel 2019 con i Subsonica e nel 2020 con Francesca Michielin. Sono comparsi nella serie Netflix Summertime. Tra i loro maggiori successi c’è il singolo Mancarsi, con oltre 4 milioni di visualizzazioni su Youtube. A Sanremo presentano il brano Fiamme negli occhi.

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