BeLeaf Magazine - July 2022

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LA COLTIVAZIONE SOSTENIBILE DELLA CANNABIS È POSSIBILE?

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a sostenibilità non deve essere considerata una tendenza, purtroppo oggi le aziende di tutti i settori sono molto “attente all’ambiente” nella comunicazione ma poi nei metodi produttivi non si scende così facilmente a compromessi.

Viene abbandonata l’idea di dominare la natura, favorendone la sinergia tra gli elementi – è uscito anche un docu-film “kiss the ground” su netflix in cui viene spiegato nel dettaglio questo modello di agricoltura ed i vantaggi che porta all’eco-sistema in cui coltiviamo.

Anche nel caso della canapa troviamo ancora aperto il dibattito, se da una parte è vero che la coltivazione di questa pianta sia di base più sostenibile di altre piante, dall’altra parte dobbiamo anche considerare l’impatto ambientale che essa produce, specialmente se entriamo in ambito indoor.

Si è visto scientificamente che l’impoverimento del suolo non solo porta alla desertificazione ma facilita il riscaldamento globale.

Oggi viviamo un tempo di sfide, le congetture internazionali obbligano growers e le aziende in generale a stare attenti alle spese e razionalizzare i costi, in particolare per i fertilizzanti ed energia. Come risposta, sempre di più ci si avvicina all’agricoltura naturale, mirando a sostituire sostanze nutritive “in bottiglia” con nutrienti che si possono trovare in natura, alternative low cost, senza finire nel banale e soprattutto senza ridurre la qualità del prodotto. Le alternative sono tante, negli States sono state portate avanti nel tempo varie filosofie di coltivazione che s’incontrano nella coltivazione definita “Rigenerativa”, il numero di aziende è talmente cresciuto da arrivare a riservare ai solo produttori di categoria, la “Rigenerative cannabis farm award” che si tiene durante la famosa Emerald Cup. Cos’è l’agricoltura rigenerativa Un insieme di tecniche agricole prese da vari metodi di coltivazione organica e naturale, per lo più buone pratiche di permacultura organica old style, che si concentrano sul lasciare il suolo più sano, rigenerato dopo ogni raccolto.

BeLeaf LUGLIO-SETTEMBRE 2022

GREEN E AMBIENTE

Non a caso anche nella cannabis si sente sempre più parlare di no-till cultivazion – dove non è previsto la lavorazione del suolo e l’utilizzo di mezzi, perché il focus è prendersi cura del suolo, mantenerlo vivo ed in salute, rigeneralo quindi alla fine di ogni ciclo. Questo permette il mantenimento di un vasto microcosmo di esseri viventi come: Organismi che migliorano nel tempo la struttura del suolo e la sua fertilità, sequestrando carbonio anno dopo anno e permettendo così l’inutilizzo di mezzi pesanti per “preparare” il terreno alla nuova stagione. “Il suolo è un ecosistema vivente ed è il bene più prezioso di un agricoltore. La capacità produttiva di un agricoltore è direttamente correlata alla salute del suo suolo”. Warren Buffet Si sente spesso parlare di living soil – che non si riduce ad aggiungere micorrize e lombrichi al terreno – per capire bene il funzionamento di un suolo vivo, dobbiamo volare in oriente e apprendere le tecniche dell’agricoltura naturale giapponese e koreana. Il korean natural farming, in particolare, mira a rafforzare le funzioni biologiche di ogni aspetto della crescita delle


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