CANAPA E CULTURA - N. 26 - OTTOBRE/DICEMBRE 2022 - BELEAFMAGAZINE.IT2,00 EURO Data di prima immissione in edicola 6 ottobre 2022 TRA OCCASIONI MANCATE E PROSPETTIVE NEBULOSE, LA POLITICA ITALIANA SI CONFERMA LONTANA ANNI LUCE DA UN APPROCCIO MODERNO E MATURO SULLA CANNABIS STRADA SCONNESSA STATI UNITI I referendum americani sfidano il proibizionismo EUROPA A che punto siamo con la legalizzazione in Germania? TERAPEUTICA Tutto ciò che un medico di famiglia dovrebbe sapere
Magazine
una pubblicazione Mediapop
al Tribunale di Roma N. 122 del 11-07-2016
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Direttore Responsabile: Stefano Cagelli
Direttore Editoriale: Stefano Minnucci
Coordinatore editoriale: Agnese Rapicetta
Redazione Marta Lispi, Federica Valcauda e Teresa Della Pieve
Assistenza Legale: Avv. Aldo Baldaccini
Collaboratori: Antonella Soldo Leonardo Fiorentini Federica Valcauda Marta Lispi Green Born Identity Dutch Passion Team Canna Research Dominik Marko Cinzia Colosimo Liza Binelli Cristina Anedda
Progetto grafico: Patrizio Bagazzini
Distribuzione edicole: ME.PE. distribuzione
Stampato presso: CataPrint di Arti Grafiche Boccia Spa
governo,
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 3 6 I dolori della politica Una legislatura andata a vuoto 9 Dal passato verso il futuro? Cannabis, dal fascismo a oggi 11 Referendum americani Biden e la mossa del cavallo del settore 12 I tweet della campagna elettorale 17 La cannabis nel mondo… La nuova Colombia di legalità di Gustavo Petro 19 Nel mondo cannabico… Svizzera: rinviato il progetto pilota 20 Cannabis in europa Legalizzazione: a che punto è la Germania? 26 Grow Report Shiskaberry, una pianta imperdibile per gli amanti delle Indica 29 Consigli per la coltivazione Raccolto straordinario dell’Auto Banana Blaze in condizioni di coltivazione fredde 33 Attivismo e antipro Thailandia: le proteste per la legalizzazione, da medici a religiosi 36 Consigli per la coltivazione Radici e peli radicali 38 Cambiamento climatico I ricchi inquinano e i poveri pagano Be Leaf Canapa e cultura Anno 7 – 2022 Be Leaf
è
Srls Via Siria, 24 – 00179 – Roma Registrazione
CANNABIS MAGAZINE 14 I referendum americani sfidano il proibizionismo Nel mondo cannabico… TEXAS ARKANSAS MISSOURI COLORADO MONTANA NORTH DAKOTA SOUTH DAKOTA MICHIGAN OHIO MARYLAND RHODE ISLAND Cambio di
stesso pantano 44 Cosa aspettarci dal futuro?
Cannabis e salute Interazioni tra farmaci convenzionali e cannabis terapeutica
Coltivazione
Importazione di cannabis medica, il nuovo bando della Difesa
Attivismo e antipro L’olio di Cbd: è meglio con principi attivi isolati o in fitocomplesso, e perché?
in famiglia Genitori cannabici, consumatori responsabili
Attivismo e antipro HHC: l’ultima fake news nel settore cannabis
Fiere da non perdere Torna Canapa Mundi a Roma, l’appuntamento è dal 17 al 19 febbraio 2023
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e Salute
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Terapeutica: tutto ciò che un medico di famiglia dovrebbe sapere
Attivismo e antipro, mondo Religione e chiese cannabiche
natura amica
Farmacia
Dispensario?
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Mundi
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 5 39
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48 Cannabis
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50 Cannabiscienza Cannabis
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55 La
Erboristeria,
o
Un
per le case farmaceutiche 57
58 Storia della Canapa La canapa a chiare lettere 60 Cibo
L’impatto
allevamenti
“fake
63 Super
Dopo
patatine ecco i biscotti agli insetti, è il nuovo trend per i food lover 65 Consigli di lettura Quattro libri da non perdere
2 Dutch Trimming - 4 Mills 8 Sticky Labs - 10 Advanced Nutrients 16 Harvin - 18 Barney’s 22 Hemp trading - 24 CSI - 28 Trotec 32 Indoorline - 34,35 Canapando 40 PQE - 42 Spumoni - 47 Chacruna 52 Canapa Light Blue - 54 Crystal Weed 57 Canapa
- 62 Hemphilia 67 Dutch Passion - 68 Canna CANAPA MAGAZINE Oltre alla malattia c’è una vita in fucsia 44 Salute e canapa
6 BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 I DOLORI DELLA POLITICA UNA LEGISLATURA ANDATA A VUOTO Un Parlamento, tre governi, diverse proposte, innumerevoli parole: gli ultimi cinque anni non hanno fatto registrare passi avanti sulla cannabis dal punto di vista legislativo
Sono giorni bui per gli antiproibizionisti italiani. L’esito elettorale ha premiato le destre, che, specialmente in Italia, fanno della retorica contro le droghe uno dei pochi collanti dei rispettivi pro grammi politici. Da Fratelli d’Italia ai cosiddetti mo derati, da Forza Italia di Gasparri alla Lega di Salvini: cambia poco, l’omologazione culturale è quella che fonda le sue certezze su filastrocche del tipo “si co mincia con una canna e si finisce con una siringa”. Questo è il livello, inutile girarci troppo intorno. Inu tile, quindi, sperare che possa succedere qualcosa di positivo. Sarebbe già un mezzo miracolo, anzi, mantenere lo status quo.
Uno scenario tenebroso. A cui, purtroppo, non fa da contraltare quanto successo negli anni appena pas sati. La diciottesima legislatura, infatti, non lascia in eredità passi avanti dal punto di vista legislativo. La situazione è di completo stallo. Eppure le occasioni non sono mancate e le premesse erano molto diver se. Va detto che non è stata una legislatura lineare, tutt’altro. Abbiamo avuto tre governi completamen te diversi l’uno dall’altro, un Parlamento in cui ben 400 tra deputati e senatori hanno “cambiato casac ca” dal 2018 ad oggi, numerose proposte di legge presentate o paventate, tantissime parole al vento.
Facciamo allora un passo indietro. Andiamo ap punto al 2018, all’indomani delle elezioni politiche. Sulla carta vince il centrodestra, ma non ha i nume ri per governare. Il primo partito è il Movimento 5 Stelle, che ottiene un exploit oltre ogni previsione. Un segnale apparentemente importante, visto che i grillini erano di gran lunga i più convinti sostenitori di una regolamentazione dell’uso e del consumo di cannabis. L’allora leader, Luigi Di Maio, faceva parte dell’intergruppo parlamentare che nella precedente legislatura aveva fissato nella legalizzazione il tra guardo più auspicabile.
I 5 Stelle, però, da soli non possono governare. Dopo una lunga trattativa nasce il governo giallo-verde, insieme alla Lega. A capo dell’esecutivo un nome considerato di garanzia, di sintesi tra due movimenti politici così diversi tra loro. È un avvocato pugliese, di stanza a Firenze. Si chiama Giuseppe Conte, nes suna storia politica alle spalle, sconosciuto ai più. Purtroppo le speranze antiproibizioniste si scon trano subito con la realpolitik messa in campo dai grillini. Troppo forti i veti della Lega e troppo timide le istanze dei pentastellati per portare avanti quanto promesso in campagna elettorale.
Anzi, al contrario, sale in cattedra il ministro dell’In terno Matteo Salvini, che nella sua crociata contro “le droghe” dichiara guerra addirittura alla canna bis light. Sono i mesi delle circolari del Viminale, dei sequestri, delle sparate proto-pubblicitarie, della grande incertezza. Mesi che mettono in ginocchio un settore in piena espansione, che non tornerà mai ai livelli pre-2018. La forza politica della Lega e di Salvini sembra incontenibile. Alle europee del 2019 il partito arriva a quota 34% ribaltando i rapporti di forza con i 5 Stelle. Numeri che portano il leader del la Lega ad una sorta di status di onnipotenza. Il lea der leghista,in costume e sorseggiando moijto dalla spiaggia del Papeete, chiede “pieni poteri”, ma sba glia tutti i calcoli e si ritrova fuori dalla maggioranza e lontano dal governo. Con un’operazione non poco
spregiudicata, nasce il governo giallo-rosso: a sosti tuire la Lega, nell’alleanza con il Movimento, arriva il Partito democratico, guidato in quel periodo da Nicola Zingaretti. A sostenere il governo anche Italia Viva, la neonata formazione di Matteo Renzi.
Sulla carta sono le migliori condizioni possibili per registrare finalmente qualche passo in avanti. Ma si capisce ben presto che la realtà è purtroppo ben diversa. Nessuno dei due principali azionisti della nuova maggioranza si intesta la battaglia ai massimi livelli. In Aula viene bocciata una timidissima propo sta che metterebbe finalmente fine alle incertezze legate alla commercializzazione della cannabis light. Addirittura il ministro della Salute Roberto Speranza - in teoria uno degli esponenti più di sinistra dell’e secutivo - mette i bastoni tra le ruote alle farmacie nella diffusione di cannabis terapeutica.
Ma se a livello legislativo nulla si muove, non si può certo dire lo stesso di ciò che succede nel Paese. La spinta alla legalizzazione si fa sempre più for te. Nascono nuove realtà - su tutte Meglio Legale - che rilanciano la battaglia antiproibizionista. Una sponda arriva dalla magistratura, con la sentenza 12348/2020 delle Sezioni Unite penali della Cassa zione, secondo la quale non è punibile chi coltiva cannabis in casa per uso personale, purché si parli di quantità minime, prodotte con strumenti e moda lità rudimentali.
Non è molto, ma è quanto basta per suscitare en tusiasmo nel Paese e dare una scossa alla politica. Con un’abile operazione parlamentare, si sfrutta a dovere la discussione sulla proposta di legge “droga zero”, depositata in commissione Giustizia alla Ca mera dalla Lega ai tempi del governo giallo-verde, per ribaltarla, presentare e adottare un testo base proprio sulla non punibilità della coltivazione dome stica di quattro piantine di cannabis.
Nel frattempo, grazie all’azione decisa di Meglio Le gale e delle tante realtà promotrici (tra cui BeLeaf Magazine) vengono raccolte ben 600mila firme in poche settimane per lanciare un referendum sulla legalizzazione. Referendum che, sulla base dei risul tati di un sondaggio di Swg promosso proprio da Be Leaf in collaborazione con Meglio Legale, avrebbe portato il 58% degli italiani ad esprimersi favorevol mente. È il momento in cui sia nel palazzo - dove nel frattempo Mario Draghi ha preso il posto di Giusep pe Conte e la maggioranza giallo-rossa soppiantata da una di unità nazionale - sia nel Paese si respira un’aria finalmente piena di speranza.
Speranza che, però, viene spenta brutalmente dal la Corte Costituzionale, che boccia il quesito sulla cannabis (oltre che quello sull’eutanasia) con moti vazioni quantomeno discutibili. Si tratta di una vera e propria mazzata sulle velleità del movimento an tiproibizionista. Nel frattempo la proposta di legge Magi-Licatini viene approvata in commissione Giu stizia a Montecitorio, ma non farà mai in tempo ad approdare in Aula per la votazione finale. La fine di questa “triste storia”, infatti, coincide con i nostri giorni. La fine del governo Draghi, la campagna elet torale più brutta della storia, la vittoria delle destre, la nascita del nuovo governo. E soprattutto, la paro la cannabis che sparisce dall’agenda politica e me diatica. In bocca al lupo a tutti noi.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 7
I DOLORI DELLA POLITICA
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CANNABIS, DAL FASCISMO A OGGI
Antonella Soldo
Era il 14 ottobre del 1936, esattamente 100 anni fa, quando andava in onda una puntata del Giornale Luce e milio ni di italiani potettero ascoltare que ste parole dalle loro televisioni: “La coltura della canapa si afferma sempre di più apportando nuovi benefici all’agricoltura nazionale e contri buendo a risolvere il programma di autarchia economica segnato dal Duce”. Un vero e pro prio elogio al settore canapicolo italiano che ha vissuto il suo periodo di massimo splendore proprio nei primi anni ’20, in periodo fascista, quando era celebrato addirittura come “eccel lenza autarchica”.
Un successo made in Italy che è stato travolto dal nascente proibizionismo americano, impor tato dallo stesso Mussolini in Italia che prima di chiarò l’hashish “nemico della razza” e “droga da negri” per poi inserire la cannabis nella tabella delle sostanze stupefacenti del Codice penale che ne vietava la vendita e il consumo, mandando così in fumo quell’eccellenza che ci ave va reso i primi produttori mondiali con oltre 90mila ettari di canapa coltivata nel nostro Paese.
Dopo aver mandato in fallimento attività imprenditoriali di canapa, il proibizionismo ha iniziato a criminalizzare sempre di più i propri cittadini fino a far diventare la “lotta alla droga”, come abbiamo tristemente assistito nella recente campagna elettorale, un vero e proprio simbolo per le destre proibizio niste e conservatrici.
Non sorprende quindi che Maurizio Gasparri, senatore di
Forza Italia, in tempo record, ha presentato la sua prima pro posta di legge che punta a inserire un divieto per l'uso ricrea tivo nella legge del 2016 sulla cannabis light, ignaro del fatto che quella legge non ne prevede l’uso ricreativo. Un gesto che comunque alimenta lo stigma verso le oltre 3000 imprese in Italia che lavorano con la cannabis e pagano regolarmente le tasse.
Quello che ci dovrebbe sorprendere, invece, è che dopo cen to anni la nostra classe politica continua a non rendersi con to che, da Mussolini ad oggi, le politiche sulle droghe in Italia sono state un totale fallimento.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 9 DAL PASSATO VERSO IL FUTURO?
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REFERENDUM
BIDEN E LA MOSSA DEL CAVALLO
Ecosì finalmente il Presidente USA Biden si è mosso. Ad un mese dalle elezioni di medio termine, Biden ha fatto un triplice annuncio. Per prima cosa ha concesso la grazia a circa 6500 persone, detenute nelle carceri federali per sem plice possesso di cannabis ad uso personale. L’aveva promesso in campagna elettorale, quando per rintuz zare le spinte interne ed esterne per la legalizzazione della cannabis, aveva puntato sulla depenalizzazione: nessuno dovrebbe andare in galera per possesso di cannabis diceva, allora come oggi. È comunque la si veda un provvedimento storico: dal 1965, quasi 29 mi lioni di cittadini USA sono stati arrestati per violazioni legate alla marijuana, buona parte per semplice pos sesso. Poi ha invitato i governatori a fare altrettanto per le violazioni delle leggi statali. Questa mossa va letta però non come una semplice richiesta: è infatti anche un modo di passare il cerino anche ai governatori re pubblicani, in vista delle prossime elezioni di midterm che mettono a rischio la maggioranza democratica al Congresso.
La riforma delle politiche sul la cannabis è infatti così forte mente condivisa nell’opinione pubblica statunitense da essere ormai ritenuta un tema vincen te da mettere sul tavolo della campagna elettorale senza troppi imbarazzi. È poi talmente trasversale, sia fra i partiti che fra le com ponenti sociali e etniche, da essere capace di far mettere in contraddizione gli oppositori con il loro stes so elettorato. Tanto che questi hanno cominciato ad abbandonare lo scontro aperto, per affidarsi alla via legale-giudiziaria. Dall’annulla mento da parte delle Corti supre me del South Dakota e del Missis sippi dell’esito dei referendum del 2020, alla decisione di quella della Flo rida di dichiarare incostituzionale la proposta referendaria, sino alle lun gaggini nella conta delle firme ed agli inghippi burocratici che han no fatto saltare il referendum in
Oklahoma. Negli USA, insomma, la strategia sembra es sere passata dai comizi alle carte bollate: Amato docet... L’ultimo annuncio di Biden è comunque il più importante. 50 anni dopo il rapporto - ignorato - della Commissione Shafer che ne raccomandò la sua decriminalizzazione, Bi den ha chiesto di valutare la riclassificazione della canna bis, inserita “momentaneamente” da Nixon nella tabella I delle sostanze più pericolose della legge statunitense. Certo, non si può non notare che la riclassificazione vo luta dal Presidente sia cosa diversa rispetto alla declassi ficazione, ovvero la rimozione completa della cannabis, prevista dai due progetti di legge democratici al Congres so. Il MOREAct - già approvato dalla Camera - e il nuovo CAOA presentato dal capogruppo democratico al Senato Schumer hanno però di fronte una strada già oggi mol to complicata: la maggioranza al Senato, attualmente in mano democratica solo grazie al voto della Vice Presiden te Kamala Harris, non permetterebbe di arrivare facil mente ai 60 voti necessari per superare l’ostruzionismo dell’opposizione. Le previsioni elettorali poi, come scritto, sembrano non essere a favore di una felice conclusione dell’iter parlamentare, almeno in questo mandato.
Un annuncio, quello di Biden, che può essere quin di letto come naturale continuazione di una linea - se vogliamo - di retroguardia rispetto alle proposte de mocratiche al Congresso, ma non necessariamente in contrapposizione. La riclassificazione potrebbe in effetti essere la classica mossa del cavallo: magari non porterà alla legalizzazione a livello federale che in molti si aspet tano, ma certamente potrebbe da un lato mettere in sicurezza tutti i programmi di cannabis medica dei 37 stati che l’hanno legalizzata, dall’altro rendere meno inconciliabili le normative statali sulla cannabis “non terapeutica” ri spetto a quelle federali. Già oggi alcune sostanze in tabella V, la meno restritti va, sono disponibili come farmaci da banco.
La questione è comunque ormai al centro del dibattito statuniten se. Anche perché a novembre si voterà in ulteriori 5 stati per la le galizzazione completa della can nabis (vedi l’articolo di Federica Valcauda su questo stesso nume ro). Arkansas, Maryland, Missouri, North e South Dakota si appre stano, secondo i sondaggisti, ad aggiungersi ai 19 Stati che hanno legalizzato la cannabis per tutti gli usi. Vedremo quindi presto che con seguenze avrà l’azione presiden ziale sia sul voto dell’8 novembre che sull’iter parlamentare, ben coscienti che le conseguenze andranno ben oltre i confini degli Stati Uniti.
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AMERICANI
Leonardo Fiorentini
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 12 HOARA E LE CANNE MARCO CAPPATO E LETTA CHE OSTEGGIA LA CANNABIS I TWEET DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
MATTEO
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 13 SOLDO - CALENDA
MAINARDI SEGNALA L’ASSOLUZIONE DI CRISTIAN PRESIDENCIA COLOMBIA SI AVVICINANOI AMERICANIREFERENDUM
I
REFERENDUM AMERICANI SFIDANO IL PROIBIZIONISMO
Redazione
L’8 novembre prossimo alcuni Stati andranno al voto sulle ‘proposition’ relative alla cannabis
Passate le elezioni italiane e consapevoli che il prossimo futuro sarà complesso, possiamo osservare la democrazia americana che si appresta ad affrontare le midterm elections, quindi anche ad esprimersi su alcuni referendum in tema di cannabis.
La data è quella dell’ 8 Novembre, gli Stati che andranno al voto sulle ‘proposition’ relative alla cannabis sono 5, a cui si aggiungono altre 9 iniziative su scala locale.
Vediamo nel dettaglio quali sarebbero le modifiche nei 5 Stati:
Arkansas, si sostiene un
emendamento costituzionale che consentirebbe agli adulti di età pari o superiore ai 21 anni di acquistare e possedere cannabis fino ad un’oncia. La coltivazione medica non sarebbe consentita.
Maryland, si tratta di un emendamento costituzionale similare a quello per l’Arkansas, se la risposta sarà favorevole in Maryland si potrà acquistare e consumare da Luglio 2023.
Missouri, anche qui si punta a rendere legale l’acquisto e il consumo per chi ha più di 21 anni, contestualmente verranno cancellati i reati penali di chi aveva precedenti legati alla cannabis.
North Dakota, si sostiene la
14 BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022
NEL MONDO CANNABICO…
MONTANA
TEXAS
legalizzazione di vendita e consumo per chi ha 21 anni e oltre, e sarà possibile coltivare fino a 3 piante nelle proprie case.
South Dakota, è la seconda volta che gli elettori di questo Stato devono decidere se legalizzare o meno la cannabis. All’interno di questa iniziativa oltre alla possibilità di detenzione per i maggiorenni e quindi di consumo, si aggiunge la possibilità di trasferire la cannabis senza alcun compenso per quantità illimitate.
A livello locale abbiamo nello Stato del Colorado due votazioni, una a Colorado Springs ed una ‘proibizionista’ a Lamar. Nello Stato del Michigan si attiveranno tre votazioni locali precisamente a
Brighton, Lapeer e Petoskey. Nel Montana voterà sulla cannabis la piccola Granite County che conta poco più di tremila abitanti. Ci sono poi 7 cittadine dell’Ohio che andranno al voto per depenalizzare il possesso di cannabis per uso personale. Si voterà poi nel Rhode Island sulla possibilità di apertura di siti autorizzati alla vendita, le comunità del Rhode Island che voteranno ‘no’ non potranno ricevere alcun beneficio dalle vendita di marijuana con licenza statale.
Sono poi coinvolte alcune cittadine del Texas, Stato notoriamente orientato a destra, che ha visto però Austin emanciparsi a Maggio dove i cittadini hanno votato per la depenalizzazione.
15 BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022NEL MONDO CANNABICO…
ARKANSAS
MISSOURI
COLORADO
NORTH DAKOTA
SOUTH DAKOTA
MICHIGAN
OHIO
MARYLAND
RHODE ISLAND
LA NUOVA COLOMBIA DI LEGALITÀ DI GUSTAVO PETRO
Quella della Colombia è una storia complessa, per lo più fatta di sangue e violenza per la detenzione dei traffici, delle rotte e della vendita di sostanze stupefacenti. Ne è passato certamente di tempo da quando nel 1974 Pablo Escobar fu arrestato per la prima volta, iniziando la carriera come ‘El Patron’ lasciando la sua Colombia in una condizione di illegalità e povertà. Non è que sto l’articolo in cui ripercorreremo i cambi del potere mafioso in Sud America, ma quello che faremo è attenerci alla re cente attualità che vede l’ex narco-sta to voler legalizzare la cannabis.
Poco più di un anno fa il Partito Liberale ha proposto la le galizzazione della cannabis, coordi nato dal deputato Juan Carlos Vargas primo firmatario, classe 1979 e pro motore anche della legge sull’eutanasia legale.
Un anno dopo si è arrivati alla secon da discussione alla Camera dei Rap presentanti su sei discussioni obbligatorie, come ricorda in un video su twitter proprio il deputato Vargas, che ha visto il voto favorevole al proseguo dell’iter di 105 voti a favore e 33 contro.
L’appoggio primario a questa legge è arrivato indirettamen te, ma mica tanto, anche dal presidente Gustavo Petro che a metà settembre davanti alle Nazioni Unite si è esposto a fa
vore di una regolamentazione: “bisogna terminare la guerra alla droga. Diminuire il consumo di droghe non necessita di guerra e armi, ma che costruiamo una migliore società, più solida e affettuosa. La democrazia morirà se non si cambiano le strategie”!
Tornando all’oggi, la positività del secondo dibattito ha fatto esporre anche il Ministro della Giustizia Néstor Osuna:“rego lare è la miglior strategia contro il narcotraffico”, una dichiara zione coraggiosa in terra colombiana, anche se sappia mo che i maggiori introiti per i narcos arrivano da un’altra sostanza.
Il progetto legisla tivo quindi avanza, ed è interessante vedere come nel documento uffi ciale depositato al congresso ci sia tra gli obiettivi primari ‘il riconoscimento e la garanzia dei diritti fondamen tali all’uguaglianza e al libero sviluppo della personalità’, segnalando come la proibizione delle droghe ha alimen tato il conflitto facendo vittime non solo in Colombia ma in tutto il mondo.
Un passo in avanti per un paese che non si può ignorare quando si parla di determinati temi, che impattano diretta mente sulla vita delle persone in modi davvero differenti. Speriamo che la politica italiana possa notare ciò che accade in Colombia e prendere esempio.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 17 LA CANNABIS NEL MONDO…
Federica Valcauda
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SVIZZERA: RINVIATO IL PROGETTO PILOTA
La cannabis ricreativa, si sa, è un argomento com plesso da maneggiare visti i danni che tutti questi anni di proibizionismo hanno inflitto alla società, rendendola schiava di un pensiero comune errato e moralista. Per fortuna la neutralità della vicina Svizzera ci fa aprire gli occhi, ed anche se alcuni progetti sono stati rinviati possiamo trarre da loro alcuni insegnamenti per sviluppare al meglio le politiche sulla cannabis.
A inizio Settembre davamo la notizia del progetto di legalizzazione speri mentale in che sarebbe dovuto parti re dal 15 Settembre in Svizzera, a Ba silea precisamente, dove 9 farmacie sarebbero state accreditate per po ter vendere cannabis ad uso adulto. Una sperimentazione controllata per studiare i modelli di vendita regola mentata di cannabis, il loro effetto sulla salute e il consumo delle perso ne che partecipano allo studio.
A Basilea il progetto è stato appro vato dall’ Ufficio federale della sanità pubblica, ma la partenza è stata po sticipata a causa della qualità della cannabis, che conteneva residui di prodotti fitosanitari.
Anche la città Zurigo stava per par tire con un progetto chiamato “Züri Can - Cannabis mit Verantwortung” che significa ‘Cannabis con respon sabilità’, nome ponderato per le fina lità svizzere e gli obiettivi prefissati, ma la realizzazione di questa speri mentazione dovrà attendere l’inizio del 2023.
L’Ufficio federale della sanità pubbli ca non ha ancora dato l’ok definitivo al progetto, e questo fa slittare tutto all’inizio del prossimo anno, anche perché la cannabis dovrà essere prodotta sul territorio svizzero e le condizioni meteo adesso non lo per metterebbero.
I promotori sottolineano inoltre la necessità di maggior tem po vista la complessità del progetto, alla realizzazione della tipologia di autorizzazioni e dei punti vendita.
Dobbiamo attendere allora ancora un po' la partenza di que ste sperimentazioni che ci restituiranno dei dati importanti su cui ragionare, come ad esempio il modello di legalizzazione che vogliamo, anche rispetto alla valutazione del nostro con testo sociale.
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NEL MONDO CANNABICO…
Federica Valcauda
LEGALIZZAZIONE: A CHE PUNTO È LA GERMANIA?
Sono molti i pensieri di preoccupazione dopo la vittoria in Italia della destra, che certamente non favorirà politiche di sviluppo progressista sul tema cannabis, ma c’è anche la presa di coscienza di far parte di un contesto più ampio e della contestuale necessità di valutarlo.
Ricordando le parole di Derrick Bergman (fondatore di VOC Olanda) al Festival di Internazionale: “Se la Germania decides se di essere pioniera in Europa della legalizzazione, togliereb be dall’imbarazzo molti paesi europei che la seguirebbero”.
L’addio di Angela Merkel ha aperto le porte ad un nuovo governo di coalizione (Spd, Verdi e Liberali) guidato da Olaf Scholz, che ha inserito la legalizzazione della cannabis all’in terno del programma dell’esecutivo.
L’obiettivo è quello di avere una legge per fine anno e sembra che la Germania stia facendo dei paesi concreti in questa di rezione.
Nel giugno di quest’anno il governo ha iniziato a lavorare in questa direzione, predisponendo delle audizioni con circa 200 esperti coinvolti nella filiera della cannabis. Sono state cinque le audizioni, che hanno permesso di affrontare un processo di consultazione e ascolto tra esperti della salute, economisti e coltivatori.
Le audizioni si sono svolte in un mese, e l’ultima dal titolo ‘La sicurezza prima di tutto’, ha visto come protagonista il Mini stro della Salute tedesco, Karl Lauterbach, che proprio duran te l’audizione ha ricordato come l’approccio repressivo abbia fallito.
Sono molti i motivi che ci rincuorano rispetto alla serietà della Germania. Uno fra tutti sono proprio le parole di Lauterbach
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 20
CANNABIS IN EUROPA
FEDERICA VALCAUDA
che dice: “Questo è un passo atteso da molti, tutt’altro che banale” e ci fa pensare che i tedeschi abbiano capito meglio di noi le peculiarità di questa politica.
Un esempio? In Italia vengono trattate le politiche sulle so stanze prevalentemente da un punto di vista sanzionatorio (che sia su sanzioni civili o penali), quindi si lascia la discus sione anche pubblica in mano al Ministero degli Interni. La Germania ha compreso che si tratta di un problema relativo alla salute, infatti la voce che sentiamo in questi mesi è del Mi nistero di competenza, che più di altri può capire anche pecu liarità e differenze tra cannabis ricreativa e cannabis medica. Un’altra figura da tenere in considerazione per comprendere l’impegno della Germania è quella di Burkhard Blienert (SPD), commissario del governo federale sugli stupefacenti e le tos sicodipendenze, che da anni spinge il suo paese a prendere una decisione coraggiosa rispetto a questo tema.
“Il momento è arrivato! Stiamo iniziando la fase preparato ria della legge. Per fermare finalmente la criminalizzazione dei consumatori di cannabis in Germania e per una politica moderna e orientata alla salute” ha affermato nei giorni delle audizioni.
Sono diverse le sensibilità che si intersecano quando si parla di questo tema perché diversi sono i ministeri che va a tocca re, e nell’ottica della legalizzazione non è possibile non guar dare con estrema attenzione il lato economico.
Un recente report di Prohibition Partners ha affermato che il mercato europeo è settato per crescere: dai 230.7 milioni del 2020 agli oltre 3 miliardi in una prospettiva che arriva al 2025. La Germania con la legalizzazione comporrebbe più della metà del mercato almeno fino al 2024. Un vantaggio strategi co tutt’altro che differente.
Se non bastasse il percorso fatto fino ad oggi, arrivano altri se gnali concreti: in questo settembre una delegazione tedesca del Comitato della Salute del Bundestag è andata in California per recuperare informazioni circa la legge sulla cannabis.
Lo Stato bagnato dal pacifico e dal sole, vede la cannabis le gale a scopo ricreativo dal 2018, anche se è stata pioniera nel 1996 per la legalizzazione della cannabis terapeutica.
Da Marijuana Moment apprendiamo che i delegati si sono concentrati sugli aspetti relativi alla salute, ed hanno appro fondito anche i temi economici andando a trovare alcune aziende americane produttrici di cannabis.
Alla visita ha partecipato anche Burkhard Blienert, che come da tweet del Consolato Tedesco a San Francisco avrà appreso le opportunità e i rischi di legalizzazione della cannabis: le voci raccolte dalla rivista americana confermano il gran coinvolgi mento dei funzionari tedeschi.
Questi spostamenti tra un paese e l’altro, ci fanno prendere coscienza che il tema sta oltrepassando i confini nazionali e alcuni stati mostrano la volontà di voler contaminarsi: ricor diamo che solo quest’estate Germania, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi hanno tenuto un incontro per discutere di piano e sfide associate alla legalizzazione della cannabis ricreativa. Al coro europeo quest’estate si è aggiunto anche un altro pa ese: la Colombia, che con il nuovo presidente Gustavo Petro si è aperto alla legalizzazione della cannabis. In particolare durante l’incontro dei governanti della costa del Pacifico svol tosi a Cali in agosto, il presidente colombiano ha aperto alla coltivazione ai contadini colombiani proponendo una strut tura di regolamentazione anche senza licenza in modo tale
CANNABIS
da non favorire le multinazionali. Ad inizio settembre ha ripe tuto davanti alle Nazioni Unite che è necessario terminare la guerra alla droga, perché se non si cambiano le strategie: “La democrazia morirà”.
Un movimento globale quindi sta operando per cambiare non solo le strategie politiche ma anche quelle retoriche, che hanno visto le persone stigmatizzate per il consumo di que sta sostanza.
Tornando in Europa e in Germania, possiamo vedere come il dibattito si stia muovendo anche sotto il profilo giuridico. A inizio settembre infatti è partito il dibattito sui rischi della legalizzazione connessi alla possibile violazione del diritto eu ropeo ed internazionale (quello che secondo Giuliano Amato ha impedito di farci votare il Referendum Cannabis in Italia). A livello internazionale la Germania violerebbe la Conven zione Unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti del 1961, rispetto al business del commercio e della vendita di canna bis. La strada potrebbe essere quella di seguire l’esempio di Canada, Uruguay ed altri Stati Americani che hanno ignorato di fatto questa Convenzione. Certamente se la Germania fa cesse questo passo, potrebbe essere un buon motivo anche per le Nazioni Unite per cambiare rotta e rivedere convenzio ni elaborate in un periodo storico completamente differente. Come in ogni paese l’opposizione allo sviluppo di queste poli tiche cerca di scoraggiare la velocità del processo, per questo sempre sotto il profilo giuridico alcuni stanno portando avan ti la violazioni della Decisione Quadro GAI 2004/757 riguar dante ‘la fissazione di norme minime relative agli elementi costitutivi di reati e alle sanzioni applicabili in materia di traf fico illecito di stupefacenti’, dove vengono considerati reati le specifiche misure che servirebbero a creare una legislazione come ‘produzione, commercializzazione, distribuzione, ven dita’ (Art.2 GAI 2004/757).
Sempre all’articolo 2 comma 2 vengono però escluse le san zioni per il consumo personale rispetto alla definizione della legge nazionale del paese.
Il solito paradosso che avviene in alcuni stati, per cui viene de penalizzato il consumo personale ma lo Stato fa comunque andare il cittadino dal mercato nero.
Oltre alle problematiche citate, c’è anche da tenere in consi derazione l’accordo di Schengen, che criminalizza il commer cio di cannabis e la vendita.
Justus Haucap, direttore del Düsseldorf Institute for Compe tition Economics, ha sottolineato come: “I paesi europei che hanno grossi problemi con il consumo illegale di cannabis, come la Francia, guardano con molta attenzione a ciò che sta facendo la Germania”. E la ragione risiede anche nei nume ri: proprio il Düsseldorf Institute for Competition Economics ha rilasciato uno studio a fine 2021 dove si attestavano a 4,7 miliardi all’anno gli introiti relativi alla legalizzazione della can nabis. Viene inoltre detto che ci sarebbero dei risparmi sulle forze dell’ordine e sul lavoro della magistratura, quindi la for bice di guadagno sarebbe maggiore, perché permetterebbe di indirizzare quelle risorse in luoghi di maggiore necessità.
Il governo definito ‘semaforo’ dovrà comunque dialogare e scendere a compromessi con alcuni potenti partiti di oppo sizione, come la CDU (la Democrazia Cristiana tedesca). La legge dovrà inoltre guadagnarsi il supporto del Bundesrat, or gano costituzionale e legislativo tedesco, e dovrà accordarsi con la legge dell’Unione Europea in particolare con l’accordo di Schengen.
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IN EUROPA
COSA ASPETTARCI DAL FUTURO?
CAMBIO DI GOVERNO, STESSO PANTANO
Marta Lispi
Dall’emanazione della legge 242/16 i mestieri del canapicoltore e del rivenditore in Italia sono di ventati lavori ad alto rischio in cui l’esperienza personale, la conoscenza delle normative e l’ap partenenza ad un associazione di categoria sono strumenti essenziali, talvolta non sufficienti, per sopravvivere. I governi italiani dal 2016 ad oggi sono stati impegnati in “problemi di maggiore urgenza”, mentre il resto dell'Occidente si muove per la legalizzazione. Se guardiamo al passato cosa ci possia mo aspettare dal futuro?
L’Italia poteva essere un paese progressista
L’Italia è stata tra i primi paesi al mondo ad autorizzare l’uso medico e a battezzare la Cannabis Light come prodotto com merciale (da collezione) nel 2017. Però in assenza di decre ti attuativi, emendamenti, correzioni e modifiche, le norme che riguardano questi temi non sono attuabili senza entrare in conflitto tra loro. E così le nostre contraddizioni diventano alleate del mercato nero.
Non possiamo dimenticare poi, che la nostra destra è ar tefice di leggi come la Fini- Giovanardi, dichiarata incostitu zionale in quanto equiparava le droghe leggere alle pesanti con pene sempre più aspre inflitte ai malcapitati, la maggior parte consumatori di cannabis. Una strada su cui non biso gna tornare, anche se ora è il pensiero dominante del nuovo governo.
Cosa pensano i leader italiani della cannabis?
Giorgia Meloni pubblica sul suo sito personale un commento al dlg Magi-Licatini :“La proposta di legge sulla coltivazione e la somministrazione della cannabis ad uso medico all’esame della Camera non definisce chiaramente i contorni e i confi ni dell’utilizzo di questa sostanza per motivi terapeutici. Per questa ragione, Fratelli d’Italia ha raccolto le preoccupazioni delle comunità di recupero e delle associazioni impegnate nella lotta alle dipendenze e ha presentato un emendamen to puntuale per scongiurare una legalizzazione mascherata della cannabis”. Emendamento che è stato bocciato,
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COSA ASPETTARCI DAL FUTURO?
anche tenendo conto che la legalizzazione è già in atto con l’uso medico e le applicazioni definite dalle regioni.
Un lavoro che andrebbe sviluppato all’interno dei tavoli tecni ci interministeriali e che l’ex Ministra Fabiana Dadone aveva avviato con sette ministeri e la Conferenza Nazionale sulle droghe. Maurizio Gasparri, però, ha pensato bene di arre stare subito il processo evolutivo e fa saltare la conferenza prevista per il 12 ottobre 2022. Il Senatore dichiara: “Hho al lertato personalmente il presidente Massimiliano Fedriga, amico e collega di schieramento. Erano previste una riunione preliminare e successivamente una conferenza unificata il 12 ottobre. Fedriga, che non aveva ancora il tema in agenda, ha convenuto con me che fosse inopportuna un’iniziativa del ge nere su un tema così sensibile”.
Ignazio La Russa, attuale Presidente del Senato, è colui che diede del drogato al collega del Movimento 5 Stelle Alberto Ai rola nel bel mezzo di una seduta a Palazzo Madama perché si schierava in favore della cannabis light. Le grida dell’ex fascista nel dicembre del 2019 sono ancora ascoltabili su YouTube.
Matteo Salvini invece ha una lunga storia di dichiarazioni pubbliche contro la cannabis light che equipara alla droga e non ha mai nascosto di voler chiudere grow/hemp shop. Il 20 agosto scorso, ad esempio, durante un evento elettorale a Pinzolo, ha detto che la sinistra vuole dare la “possibilità di coltivarsi la droga in casa, di consumarla e di spacciarla senza essere sanzionati”.
L’attuale presidente della Camera Lorenzo Fontana, già da Ministro della della Famiglia aveva dichiarato: “Sulla questio ne dei negozi che stanno moltiplicandosi a livello nazionale c’è una questione che riguarda l’aspetto giuridico perché questi negozi non hanno una piena legittimità. Dovrebbero vendere da quello che ho capito dei gadget; certo che la ma rijuana da fumare, al di là del THC basso, non è un gadget e quindi bisognerà capire se è stata forzata la legge“. Ma poi ha aggiunto: “La legalizzazione della cannabis non è tema pre sente nel contratto di governo, quindi lasceremo la legge così com’è”.
E Fratelli d’Italia? Un'inchiesta pubblicata da l’Espresso nel 2018 ha mostrato che Fratelli d’Italia ha ricevuto un versa mento di 200 mila euro da parte degli azionisti di una multina zionale americana che è entrata nel business della cannabis legale in Canada. Chissà che questo non faccia improvvisa mente cambiare idea sull’argomento.
Prospettive per il futuro: legalizzazione federale UE
Le nazioni UE si muovono verso la legalizzazione dell’auto produzione e ripercorrono i passaggi italiani di regolamenta zione della cannabis medica e industriale. In tutti questi pae si,però, il Tetraidrocannabinolo (Thc) resta nelle tabelle delle sostanze stupefacenti, nonostante la posizione dell’ONU dal dicembre 2020, che la definisce come farmaco e non droga.
Il Lussemburgo e Malta hanno già pianificato la legalizzazione della cannabis ricreativa; i Paesi Bassi ne tollerano l’uso da de cenni; la Germania è in procinto di seguirli.
Il 15 luglio 2022, si è svolta al Castello di Senningen, una con sultazione sulla regolamentazione legale della cannabis per uso non medico e non scientifico tra Germania, Malta, Paesi Bassi e Lussemburgo. Un incontro che fa sperare in una lega lizzazione federale UE! Il modus operandi globale non è però il migliore: gli Stati lasciano avviare il commercio di CBD agli imprenditori, con annesso rischio di impresa e tassazione, le galizzando l’uso medico. D’altro canto, avviano una politica di
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persecuzione nei confronti di consumatori e degli operatori del settore.
Il caso Kanavape del 2018, ad esempio, portò all’attenzione della Corte Costituzionale francese il caso dei due imprendi tori condannati per aver regolarmente importato sigarette elettroniche contenenti cbd dalla Repubblica Ceca. La Corte sentenziò che la commercializzazione del CBD (infiorescenze e prodotti trasformati) non può essere vietata se legalmente prodotto in un altro Stato membro per la libera circolazione di merci tra stati membri. Non è andata allo stesso modo nel le sentenze tedesche dell’estate 2022, infatti le condanne per i commercianti di fiori CBD di Berlino sono definitive (Delibe ra del 23 giugno 2022 – 5 StR 490/21) per la Corte di Lipsia che ha respinto il ricorso dei due imputati contro la sentenza di Berlino, confermando la condanna alla reclusione.
Questo sistema di tendenza globale fa pensare ad uno sce nario in cui sarà possibile accedere alla cannabis solo medica, con la possibilità di autoprodurre solo per uso personale e con la prescrizione e si potrà coltivare solo con autorizzazione dello Stato di appartenenza.
L’Italia legalizzerà? Il governo Meloni approverà il dlg Magi Licatini?
La legalizzazione seguirà l’asse Berlino-Roma. La Meloni sa che accontentare le case farmaceutiche avrà i suoi benefici, ma non può certo passare per una “drogata” agli occhi del suo elettorato. Vedremo cosa succederà ma la strada è in sa lita e, come sempre, ci sarà da lottare.
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COSA
ASPETTARCI DAL FUTURO?
•
Shiskaberry (Blueberry
• Fase Vegetativa Cinque
(dalla
• Fase
• Substrato Plagron
SHISKABERRY, UNA PIANTA IMPERDIBILE PER GLI AMANTI DELLE INDICA
•
• Irrigazione
• Fertilizzanti
• Additivi/stimolanti
Organics, More
Humin Säure
Fruits, Fast
Clean Fruits
Buzz
• Strumenti CleanLight Pro per la prevenzione della
• Altezza
•
Attualmente, la squisita Collezione Cali di Barney’s Farm Barney’s com prende 13 varietà, tra cui troviamo l’Indica quasi pura (80%) Shiskaber ry. Senza dubbio una pianta imperdibile per un amante irriducibile delle Indica come The Doc!
Lui l’avrebbe scelta anche a occhi chiusi, ma era terribilmente curioso quando ha scoperto in anticipo le caratteristiche di questa varietà tanto promettente. Il breeder di Barney’s ha la vorato molto al suo sviluppo e l’ha selezionata per anni fino ad esserne completamente sod disfatto.
Dal lato materno troviamo una vecchia co noscenza, il sublime e fruttato ceppo classico Blueberry. Il padre di Shiskaberry invece, è un classico ceppo Afghani vecchia scuola che con tribuisce alla robustezza e affidabilità.
Ibridarli ha dato luogo a una potente pianta In dica con rese indoor sopra la media (500-600g/ m2) prodotte nel corso di una fioritura breve di sole 7-8 settimane. Anche outdoor essa si comporta molto bene, sotto alla luce naturale termina il suo ciclo di vita tra la terza e la quarta settimana di settembre.
Altro fattore positivo di Shiskaberry – sia out door che indoor – è la resistenza alle muffe, valutata 4 su una scala di 5, cioè molto buona.
Sebbene si tratti di una varietà dalle dimensioni ridotte, grazie a una fase vegetativa prolungata, possiede uno straordinario potenziale di produ zione outdoor (fino a 1.5-2kg per esemplare).
Un altro punto di forza risiede nei suoi aromi pungenti di bacche terrose e dolci che colpi scono i sensi. Per quanto riguarda gli effetti, Barney’s afferma che Shiskaberry eleva il con sumatore a uno stato spirituale, meditativo e filosofico, “immergendolo in una dimensione profonda di piacere e percezione”. Offre un ri lassamento e una felicità così profondi che “chi non ne vorrebbe?”, ha detto sorridente il Doc felice già alla sola idea.
La fase vegetativa: cespugli ultra- compatti Secondo Barney’s, Shiskaberry è una coinquilina di grow room molto facile con un livello di diffi coltà valutato 1, facile facile o easy-peasy, come dicono in California.
Dunque, per l’esperto master grower The Doc, le cose non devono necessariamente essere facili ma, chiaramente, non gli dispiace coltivare anche le varietà semplici. Proprio come ci si aspettava, i due semini sono germinati alla perfezione, spun tando dritte dalla superficie dopo tre giorni.
Per via della loro natura a forte dominanza Indi ca, The Doc ha mantenuto le sue due Shiskaberry in vegetativa per cinque settimane. Le piante ne avevano davvero bisogno, dato che cresceva no con internodi molto ravvicinati, diventando cespugli ultra-compatti con foglie larghe color verde scuro. “Sono talmente dense e ramifica te che non riesci a vedere attraverso di loro un solo millimetro di spazio”, ha riferito The Doc alla fine della fase vegetativa: “queste due piante hanno l’aspetto di Indica purosangue con altezze modeste di 29 e 33 cm. Comunque, grazie all’al lungamento durante la fioritura, molta più luce raggiungerà i rami laterali e favorirà una crescita di cime lussureggianti. Per favorire ulteriormen te ciò, ho rimosso alcune delle foglie più grandi. Non troppe chiaramente, dato che contengono molti nutrienti importanti per il bilancio energe tico delle piante”.
Uno spettacolo scintillante con cime spesse e un profumo sensazionale
Nel corso delle prime quattro settimane di fiori tura, le due piante si sono allungate parecchio, anzi, lo hanno fatto così tanto che le loro chiome si sono aperte permettendo uno sviluppo vigoro so delle infiorescenze.
Cime Indica tondeggianti e paffute sono compar se e si sono sviluppate nelle settimane successi ve, con la resina che zampillava letteralmente da esse, in tale quantità che i calici e le foglie delle
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Dati di coltivazione:
Genetiche
x Afghan)
settimane
germinazione)
di fioritura 56 giorni / 49-56 giorni in totale
Grow Mix soil, vasi da 11 litri • pH 6.2-6.6 • EC 1.2–1.8 mS • Illuminazione up to 12 x SANlight S4W = 1680 watt • Temperatura 19-28°C
Umidità aria 40-60%
manuale
Organic Bloom Liquid di Green Buzz Liquids
Living
Roots,
Plus, Big
Buds and
di Green
Liquids
muffa
59 + 72 cm
Resa 198 grammi complessivamente
testo e immagini: Green Born Identity - G.B.I.
cime, comprese quelle grandi, erano pregne di tricomi.
È stato uno spettacolo scintillante. Dal diario di coltivazione di The Doc:
“Sono fiori Indica di primissima qualità nella loro forma più pura! Comunque, odorare queste cime è quasi meglio che guardarle, perché la fragranza che emanano è semplicemente fantastica: come se raccogliessi bacche nella radura della foresta, con il sole che splende dopo la pioggia e libera nell’aria l’odore terroso e speziato del suolo umi do che si fonde con quello dolce e leggermente aspro di bacche e produce un aroma fortemente intenso.
Cime dure come il granito conducono a rese sorprendenti Dopo 56 giorni esatti, proprio alla fine del ciclo di vita riportato da Barney’s, le due Shiskaberry era no del tutto mature e The Doc ha potuto effettua re il raccolto, “per raccogliere delle vere e proprie grosse bacche cannabiche”, ha detto ridendo.
Alla fine, una pianta aveva raggiunto i 59 cm e l’altra 72, grazie a un maggiore allungamento dei rami. Ancora una volta, The Doc è rimasto molto sorpreso dopo aver pesato le cime qualche set timana più in là. I due esemplari di Shiskaberry hanno sfiorato i 100 grammi per pianta, produ cendo 198 grammi complessivamente.
The Doc ha commentato: “vista la loro forma toz za mi sono scoraggiato, ma alla fine, la grande densità e solidità granitica delle cime ha dato un gran bel raccolto, evviva!” Col processo di essicca zione, il bouquet aveva acquisito anche una sapi da, dolce nota di miele che, con quelle persistenti di terra e di bacche, ha favorito un’ammaliante esperienza olfattiva di bacche deliziose.
Sballarsi con Shiskaberry:
The Doc diventa un buddha, con il battito cardiaco di una balena Quell’aroma seducente si è tradotto in un sapore altrettanto trascinante quando The Doc ha as
saggiato Shiskaberry per la prima volta: appena il vapore del suo vaporizzatore Mighty si è diffuso nella sua bocca, tutte le papille gustative hanno notato: “bacche dolci pungenti a palla!” Questo gusto pieno è anche rimasto sul palato per un po’ di tempo.
“Che prelibatezza, e senza calorie!”, ha scherzato The Doc.
Subito dopo due grandi nuvole di vapore, lui ha sentito un gradevole calore corporeo che sorge va dal profondo, circolando nei suoi arti renden doli morbidi e rilassati.
Al contempo la sua testa veniva sottoposta a un delicato massaggio al THC che sembrava avvol gerla in un velo protettore, tenendo a bada qual siasi pensiero negativo e trasposrtandolo in uno stato di beatitudine e di profondo rilassamento.
Che fosse o meno dovuto al fatto che Barney’s parla di “una profonda dimensione di piacere e di percezione”, sballarsi con Shiskaberry lo ha ve ramente portato all’introspezione e alla contem plazione, lasciando The Doc con una sensazione di pace con se stesso e col mondo.
Più di due ore dopo, lui sedeva su un grosso cuscino come un buddha brizzolato il cui cuore batteva – o almeno così sembrava – lento come quello di una balena.
In conclusione, The Doc ha detto: “Shiskaberry è un vero campione, direttamente dall’album foto grafico delle Indica! Ha dimostrato di essere otti ma sotto ogni aspetto, con una crescita e una fio ritura eccellenti, rese abbondanti, gusto delizioso e un effetto meditativo ed euforico che coccola la mente e il corpo. Questa pianta ha un posto speciale nel mio cuore.”
GROW REPORT
DISCLAIMER QUESTO ARTICOLO CONTIENE INFORMAZIONI PROVENIENTI DIRETTAMENTE DALL’AZIENDA PRODUTTRICE O FORNITRICE DEL PRODOTTO O DEL SERVIZIO PUBBLICIZZATO. LA REDAZIONE DI BELEAF MAGAZINE E I SUOI COLLABORATORI NON SONO RESPONSABILI DEL CONTENUTO E NON VOGLIONO IN ALCUN MODO INCENTIVARE E/O PROMUOVERE CONDOTTE VIETATE DALLE ATTUALI LEGGI VIGENTI. IN ITALIA LA COLTIVAZIONE DI PIANTE DI CANNABIS CON TENORE DI THC SUPERIORE ALLO 0,2% È VIETATA. I CONTENUTI SONO DA INTENDERSI ESCLUSIVAMENTE AI FINI DI UNA PIÙ COMPLETA INFORMAZIONE PERSONALE E DI CULTURA GENERALE.
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RACCOLTO STRAORDINARIO DELL’AUTO BANANA BLAZE IN CONDIZIONI DI COLTIVAZIONE FREDDE
Dutch Passion Team
• Tipologia di seme di cannabis
Auto Banana Blaze, semi di cannabis autofiorenti
• Grow-room
Tenda di coltivazione (90 x 120 cm) collocata in una dependance non riscaldata in giardino con estrattore d’aria e filtro a carbone
• Vaso
Air-pot da 30 lt
• Metodo/stile di coltivazione
L’Auto Banana Blaze è cresciuta naturalmente, tranne per la rimozione di alcuni rami e foglie inferiori intorno alla 4-6a settimana
• Mezzo di coltivazione
Terriccio light mix combinato a fibra di cocco al 50/50
• Illuminazione
California Lightworks 200W ‘Solar System 275’ con luci a LED blu, rosse e bianche
• Temperature tipiche (edificio esterno non riscaldato)
Generalmente tra i 16ºC e i 22ºC. Durante i periodi di spegnimento delle luci a fine coltivazione le temperature purtroppo sono scese a 10-15 ºC.
• Umidità
Nessun controllo dell'umidità ("RH"). In genere l'RH varia dal 40% all'80% tra i periodi di irrigazione. Ma assolutamente nessun problema di muffa, il che è stato fantastico.
• Fertilizzanti
BioTabs Starter Kit (Mycotrex, Startrex, Silicium Flash, Bactrex and biotabs).
L'uso dei fertilizzanti organici a lento rilascio ha permesso di somministrare solo acqua durante tutta la coltivazione, semplificando notevolmente il processo di coltivazione.
• Distanza tra le luci a LED e la pianta Circa 40 cm in fioritura. Aumentando la luce ogni settimana in base alla crescita della pianta.
La recensione sull’Auto Banana Blaze da parte di "The Artist" ci ha mostrato un'insolita, ma bellissima, colorazione rossa al momento del raccolto. Le bas se temperature hanno reso la grow-room (in un edificio esterno nel giardino) molto fredda. Sen za dubbio questo freddo ha ridotto leggermente la resa finale, ma l’Auto Banana Blaze ha lottato producendo un raccolto abbondante e dai co lori davvero speciali. L’Auto Banana Blaze è una Afghani Kush indica particolarmente bella, resi stente e durevole, con un sapore unico e dolce di banana. È anche uno dei semi autofiorenti più convenienti della collezione di Dutch Passion.
Continuate a leggere per vedere qualche splen dida foto insieme ad un'analisi professionale del THC e dei terpeni sul raccolto finale!
Semi dell’Auto Banana Blaze piantati a fine estate
L’Auto Banana Blaze è stata coltivata outdoor alla fine dell'estate, ma le ultime settimane di fioritura sono diventate particolarmente fred de dopo un inaspettato clima dolce autunnale. La tenda di coltivazione è stata collocata in un edificio esterno nel giardino, senza alcun riscal damento. Questo ha permesso di testare la re sistenza di questa genetica Afghani Kush indica, notoriamente molto resistente. L'unico calore proveniva dalle luci a LED utilizzate, un Solar Sy stem 275 con un assorbimento effettivo di 200W.
Le luci a LED di buona qualità più moderne non emettono una grande quantità di calore grazie alla loro elevata efficienza. Ciò significa che l’Au to Banana Blaze ha dovuto tollerare una
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 29 CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
DISCLAIMER QUESTO ARTICOLO CONTIENE INFORMAZIONI PROVENIENTI DIRETTAMENTE DALL’AZIENDA PRODUTTRICE O FORNITRICE DEL PRODOTTO O DEL SERVIZIO PUBBLICIZZATO. LA REDAZIONE DI BELEAF MAGAZINE E I SUOI COLLABORATORI NON SONO RESPONSABILI DEL CONTENUTO E NON VOGLIONO IN ALCUN MODO INCENTIVARE E/O PROMUOVERE CONDOTTE VIETATE DALLE ATTUALI LEGGI VIGENTI. IN ITALIA LA COLTIVAZIONE DI PIANTE DI CANNABIS CON TENORE DI THC SUPERIORE ALLO 0,2% È VIETATA. I CONTENUTI SONO DA INTENDERSI ESCLUSIVAMENTE AI FINI DI UNA PIÙ COMPLETA INFORMAZIONE PERSONALE E DI CULTURA GENERALE.
temperatura molto più bassa di quella ottimale, scendendo fino a 10ºC circa durante alcune notti. Tuttavia, l'eredità genetica Afghani Kush ha fatto sì che fosse in grado di sopportare meglio il freddo rispetto a molte varietà minori. The Artist si è domandato se il freddo avesse in qualche modo ridotto la resa e la potenza, nono stante abbia contribuito a produrre quei colori fantastici sulle cime.
Con l'avvicinarsi del raccolto, verso la fine di novembre, le temperature interne più fredde hanno fatto sì che la pianta mostrasse una bel lissima colorazione rosso scuro ed un elevato livello di resina sulle cime. 'The Artist' si è chie sto se questo potesse aver causato un ulteriore aumento della produzione di resina, come se la pianta si stesse proteggendo dal freddo.
Auto Banana Blaze, profilo terpenico insolito con un sapore dolce e fruttato alla banana
I terpeni dell’Auto Banana Blaze sono assoluta mente sorprendenti. Pensate alla tradizionale piccantezza di una Afghani Kush con un tocco fruttato unico di banana. Si voleva capire come fosse possibile, così abbiamo organizzato un'a nalisi di laboratorio professionale. Ogni volta che un test di laboratorio mostra la presenza del raro "Terpinolene" si sa che si tratta di un risul tato speciale. Solo 1 ceppo su 10 circa mostra il Terpinolene, ma l’Auto Banana Blaze lo ha come terpene dominante! Per noi questo conferma che l’Auto Banana Blaze è davvero una va rietà autofiorente speciale. Aroma fantastico, colori stupendi e un aspetto visivo finale top.
Gli effetti sono estremamente rilassanti ed ec cezionalmente piacevoli. L’Auto Banana Blaze è una varietà indica che distrugge lo stress e agi sce rapidamente. L’high è estremamente soddi sfacente e duraturo - raramente siamo stati più felice di un raccolto! Gli amici hanno adorato le sue cime rosse, uniche nel loro genere, e i po tenti effetti anti-ansia tipici delle Kush. Hanno fatto la fila per assaporare il gusto e l'aroma non appena hanno aperto il barattolo.
Feedback di The Artist sul risultato dei test di laboratorio dell’Auto Banana Blaze
The Artist è rimasto sorpreso e impressionato in egual misura dalla coltivazione di questa Auto Banana Blaze. Era diversa da qualsiasi altra col tivazione precedente in termini di aspetto, pro fumo e semplicità. L'uso delle sostanze nutritive organiche a lento rilascio di BioTabs ha fatto sì che The Artist dovesse aggiungere solamente acqua durante tutta la coltivazione - la coltiva zione non sarebbe potuta essere più semplice di così! L’Auto Banana Blaze fa parte della collezio ne di semi di cannabis Afghani Kush, che ospita alcune delle varietà più ricercate dai coltivatori domestici. In questa collezione trovate solo va rietà che offrono una potenza certificata, una coltivazione facile e dei sapori davvero speciali.
L'insolito aroma del terpinolene è il più accatti vante tra i terpeni tipici della cannabis. Il pinene ha un odore di pino, il linalolo di fiori. Il limonene ricorda gli agrumi. Il Terpinolene invece, porta
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con sé una serie di profumi multistrato che esal tano davvero il fascino delle vostre cime e con feriscono un'accattivante profondità di sapore e di aroma. È difficile da descrivere, ma vi farà pensare a sentori di pino, floreali, erbacei dalle note agrumate.
Analisi di laboratorio dell’Auto Banana Blaze, livello di THC e profilo terpenico Nelle cime dell’Auto Banana Blaze sono stati ri scontrati dei livelli di THC superiori al 15%. Per fare un confronto, un recente sondaggio del go verno olandese ha mostrato che i livelli medi di THC dell'erba dei coffee-shop erano del 16%. I livelli di THC dell’Auto Banana Blaze erano più o meno allo stesso livello, dimostrando che anche con una temperatura di coltivazione non ottimiz zata l’Auto Banana Blaze è in grado di fornire un fumo o un vape decisamente potente.
Da notare anche i livelli molto insoliti di CBG, 1,48%. Anche questo livello è molto più alto ri spetto al solito, in genere se il CBG è presente spesso lo è a livelli inferiori dello 0,1%.
Guardando le cime essiccate scintillanti, mi sarei aspettato che i livelli di THC fossero un po' più alti. Ma ho anche imparato che l'aspetto dei buds non sempre si riflette sul livello di THC rilevato dai laboratori. Le cime possono avere un aspetto resinoso come l'inferno, ma hanno comunque un livello di THC “medio”, intorno al 15-16%.
Lo spesso rivestimento dei tricomi indica anche un ottimo profilo terpenico e la presenza degli altri cannabinoidi come il CBG. Nel complesso, l'aroma, il gusto e l'effetto dell’Auto Banana Blaze rendono l'esperienza del fumo fantastica. I miei amici hanno assolutamente amato rollare joint con
queste cime, l’high è felice, sociale e gioioso. Una delle mie migliori coltivazioni di sempre a diversi livelli... anche se sono sicuro che le condizioni della grow-room erano ben lontane dall'essere ottimizzate. (Feedback di The Artist sul raccolto dell’Auto Banana Blaze)
Raccolti e riepilogo dell’Auto Banana Blaze
Raccogliere questa bellezza è stato abbastanza facile dato che molte foglie sono state rimosse durante le ultime settimane. La distanza inter nodale tra i buds, le foglie e gli steli ha permes so di tagliarla e di raccogliere rapidamente. Le cime rosse e resinose erano una delizia da conciare e mettere nei barattoli di The Artist. É stata una delle sue coltivazioni più soddisfa centi, infatti The Artist vuole coltivare di nuo vo l’Auto Banana Blaze ed è curioso di vedere come potrebbe diventare con delle condizioni di coltivazione ottimizzate e in che modo que ste condizioni influenzano e migliorano i livelli di THC.
Indoor l’Auto Banana Blaze impiega in genere 10-11 settimane dal seme autofiorente al rac colto. Outdoor, oppure in condizioni non otti mali, potrebbe richiedere una o due settimane in più. Gli intenditori amano il suo sapore e l'a roma, mentre i coltivatori principianti apprez zano particolarmente lo stile di coltivazione semplice e la genetica resistente che produce raccolti abbondanti nonostante le condizioni di coltivazione non siano ottimali.
Congratulazioni a The Artist per le sue cime e le sue foto delle piante, tra le più belle mai viste da questa solida autofiorente Afghani Kush!
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Giulio Vesprini X Indoorline
THAILANDIA: LE PROTESTE PER LA LEGALIZZAZIONE, DA MEDICI A RELIGIOSI
Era l’inizio di Febbraio di quest’anno quando la Thailandia ha fatto il pas so di legalizzare la ‘cannabis light’, con un contenuto di thc inferiore allo 0,2%, aprendo un nuovo settore, dopo aver le galizzato nel 2018 quella ad uso terapeutico e con finalità di ricerca. Un passo piccolo, non è la legalizzazione della cannabis con un Thc su periore, quindi certamente parziale, ma per un paese Asiatico è certamente un grande passo avanti.
Ma ogni passo avanti ha i suoi detrattori: le te state giornalistiche thailandesi segnalano come in questi giorni ci siano stati due tipi di proteste contro la cannabis, una dei leader islamici trai nati da Sakriya Binsaela, presidente dell’ Isla mic Committee of Songkhla ed una di 851 dottori capitanati da Smith Srisont, presiden te della Forensic Physician Association of Thailand. Le lotte contro la cannabis riescono a mettere insieme scienza e religione, ma per affermare questo dobbiamo prima andare a ve dere le motivazioni di questa protesta.
Gli attivisti religiosi hanno iniziato la protesta con una lettera al governo, in cui si oppongo no alla rimozione della marijuana dalla lista dei narcotici, dicendosi disposti a manifestare nelle 300 moschee delle province interessate (Son gkhla, Yala, Pattani, Narathiwat e Satun) insieme a 25 organizzazioni islamiche. Numerose sono state le lettere spedite tra enti religiosi e pubbli ci in questi giorni, arrivando alla ‘sentenza’ del Consiglio Islamico Centrale della Thailandia che compara la cannabis al vino, e quindi di ri mando vietata per le sue proprietà ludiche secondo i precetti religiosi islamici. Si tiene però aperta la porta per la cannabis a scopi terapeu
tici. Le proteste religiose continueranno e le organizzazioni in questioni sembrano disposte a portare avanti le pressioni verso il governo, pressioni sostenute anche da un gruppo di 851 medici.
Gli alunni della ‘Faculty of Medicine at Ra mathibodi Hospital in Mahidol University’ hanno chiesto l’immediata sospensione della decriminalizzazione, sostenendo che la can nabis rappresenta una minaccia per il sistema pubblico, per la salute delle persone, sia a breve che a lungo termine. Gli alunni e i medici hanno trovato ‘prematura’ la decisione del governo di rimuovere la cannabis dalla Categoria 5 dei nar cotici, e chiedono di bloccare le decisioni relative alle policy sulla cannabis in quanto non tutti gli stakeholders sarebbero stati ascoltati. Una pe tizione su change.org è oggi sottoscrivile, e ac cusa l’attuale Ministro della Salute Pubblica thailandese Anutin Charnvirakul di creare nella legge un vuoto normativo, che permette rebbe di fatto a giovani e bambini di consumare in modo più libero la cannabis.
Insomma, la Thailandia torna storicamente alle origini ma tutti questi anni di proibizionismo impediscono un cambiamento sostanziale, nell’immediato. Forse alcuni dei cambiamen ti sono troppo complessi da gestire? Eppure, il coraggio della Thailandia sta spingendo anche l’Indonesia in questi mesi a riesaminare il suo rapporto con la cannabis. In questa vicenda di proteste però, la Thailandia è riuscita a mette re insieme nella repressione scienza e religione (seppur in istanze separate): speriamo di riusci re a farlo anche noi, mettendole insieme però nella libertà.
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ATTIVISMO E ANTIPRO
Federica Valcauda
RADICI E PELI RADICALI
A cura di CANNA research
IL CONCETTO BASE
Le piante hanno bisogno di radici per rimanere in posi zione verticale e non essere buttate giù dal vento. Attraverso il sistema radicale penetrano nella pianta anche l’acqua e i nutrienti.
Il sistema radicale continua a crescere di volume finché con tinua a crescere la pianta nel suo insieme, incluso il fogliame. Una volta raggiunto un certo equilibrio, la pianta mantiene solo il suo volume e cessa di crescere.
Anche in questo stato di equilibrio, le radici continuano a cre scere, ma in parte muoiono. Per capire meglio questa dinami ca particolare, dobbiamo dividere il sistema radicale in parti.
IL SISTEMA RADICALE
Come già detto, solo il sistema radicale cresce di volume fin ché continua a crescere il resto della pianta. In ogni caso, la traspirazione dalle foglie può far sì che si produca un maggior numero di radici per pompare l’acqua necessaria a questo processo. Alla fine, si stabilisce un equilibrio tra le radici e la pianta.
Come regola generale, il sistema radicale dovrebbe rappre sentare il 30% del volume totale della pianta. Anche se questa regola si applica quasi sempre alle piante che vivono in piena terra, nelle coltivazioni in substrato non è sempre così.
Naturalmente è anche possibile coltivare grandi piante in piccoli vasi fintantoché vengono loro forniti acqua e nutrien ti, facendo in modo che il substrato non riananga né troppo asciutto né troppo bagnato. Per ridurre la possibilità di fare errori vi consigliamo di utilizzare un vaso di volume me dio-grande.
Per sviluppare al meglio l'apparato radicale delle vostre pian te, per evitare lo stress da trapianto o per favorire l'attecchi mento delle talee vi consigliamo l'uso di CANNA Rhizotonic. CANNA RHIZOTONIC è un potente stimolatore, ricco di vita
mine e oligo elementi che garantisce lo sviluppo di un appa rato radicale sano, vigoroso e ben formato. Oltretutto può essere usato su qualsiasi substrato di coltivazione, anche per via fogliare.
Nelle idrocolture si è osservato che è necessario anche un nu mero inferiore di radici per far crescere una pianta di maggio ri dimensioni, in quanto le piante in questi sistemi riescono a sviluppare una percentuale maggiore di peli radicali per ogni singola radice: infatti ogni pelo radicale è in grado di assor bire più acqua e più nutrienti. Tendenzialmente è una delle ragioni per cui le idrocolture possono potenzialmente dare maggiori rese.
PELI RADICALI
Apice radicale e una sezione trasversale dell’apice radicale
I peli radicali sono la porzione della radice dove viene assorbi ta la maggior parte dei nutrienti e dell’acqua. L’apice radicale produce ogni giorno nuove cellule e quindi anche peli radica li. Quando alla pianta mancano l’acqua e/o i nutrienti, si impe gna (attraverso l'energia di fotosintesi) a produrre più cellule nell’apice radicale. In questo modo, allungandosi la radici, si formano più peli radicali fino a quando la radice non trova quello di cui la pianta ha bisogno (acqua o nutrienti). I peli ra dicali più vecchi in seguito muoiono.
In pratica, quando il substrato si asciuga, la radice inizia a cer care acqua e a produrre più cellule, e, quindi più peli radicali. La sua capacità di assorbimento aumenta, dato che vengono prodotti più peli radicali. Ma i peli radicali più giovani pene trano in un terreno anche più “umido”. La pianta quindi, in questa parte ¨umida¨ può assorbire ancora acqua e a volte ne assorbe anche più del necessario! Questo è il motivo per cui la raccomandazione generale è quella di coltivare in una
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 36 CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
CONSIGLI PER LA
zona tendenzialmente non troppo umida: quando si innaffia, alcuni dei peli radicali infatti sono superflui. Per limitare la per dita di energia (dispendio energetico), i peli radicali più vecchi muoiono.
Un prodotto fondamentale per accelerare e per rendere meno dispendiosi questi processi in termini energetici e CAN NAZZYM. CANNAZYM é un prodotto enzimatico composto da ben 13 famiglie diverse di enzimi, specificatemene seleziona te per velocizzare la scomposizione dei peli radicali e delle ra dici stesse morte, trasformandole in sostanze nutritive per la painta. In questa maniera, oltre ad ottenere nuova energia, sarete in grado di garantire alla vostra pianta un substrato li bero da materiali organici morti, potenzialmente ricettacolo di malattie fungine.
In generale, se si dà troppa acqua alla pianta, tutti i peli ra dicali muoiono. Infatti, le radici affogano e impiegano alme no tre giorni prima che l’apice radicale produca una quantità sufficiente di cellule nuove con peli radicali nuovi. La morte dei peli radicali avviene anche dopo il rinvaso delle piante o dopo averle mosse in maniera violenta. Quindi, in questi casi, utilizzate CANNA Rhizotonic e fate anche molta attenzione all’annaffiatura: non esagerate ma allo stesso tempo, non fate seccare troppo il substrato.
LA RADICE
Diversamente dai peli radicali, le radici sono visibili all’occhio umano. Le cellule radicali, senza peli radicali, si allungano per permettere la spinta in avanti della parte più giovane della ra dice. Le cellule più esterne della radice suberificano (in una superficie dura, come la corteccia di un albero): dopo questa trasformazione questo tipi di radici serviranno solo come ca
nale per trasportare l'acqua e i nutrienti assorbiti, tramite lo stelo a il resto della pianta.
Nella fase vegetativa, le piante crescono di peso, sia sopra che sotto terra. Anche nella prima parte della fase generativa, la superficie fogliare aumenta e un giusto clima determina l’au mento del volume delle radici. Alla fine, si raggiunge un equili brio. Di solito, l’equilibrio massimo si raggiunge quando è tra scorso circa il 50 -70 % del periodo di fioritura (per esempio, alla 6° settimana di un ciclo di crescita di 10 settimane).
Nelle colture con miscela di terriccio, la pianta può assorbire dai 5 ai 6 litri di acqua/m² al giorno. Ma nelle idrocolture vie ne assorbita più acqua con meno apici radicali (ma non meno peli radicali!).
L’APICE RADICALE
Alla fine di ogni radice c’è l’apice radicale. L’apice radicale è for mato dalla cuffia radicale e da un punto di crescita. La cuffia radicale è molto dura e protegge il punto di crescita. Infatti, è così duro che riesce a rompere l’asfalto e a crescere passando attraverso di esso se la cuffia ha abbastanza energia.
Nel punto di crescita dietro la cuffia, vengono create nuove cellule. In questo punto vengono prodotti anche i principali ormoni vegetali. Sono queste nuove cellule che fanno sì che le radici crescano ulteriormente nel substrato. Le radici sono in grado di agire in questo modo non solo perché si creano nuo ve cellule, ma anche perché le cellule esistenti si allungano. Le prime nuove cellule contengono anche protuberanze, ovvero i peli radicali.
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COLTIVAZIONE
I RICCHI INQUINANO E I POVERI PAGANO
Disuguaglianze e cambiamento climatico vanno di pari passo, e mentre i ricchi continuano a essere la parte del pianeta che produce gas serra, i poveri subiscono i duri colpi della crisi ambientale, pur non avendo alcuna responsabilità. I paesi ad alto reddito, in cui vive solo una persona su sei nel mondo, emettono nell'atmosfera 44 volte più CO2 rispetto ai meno sviluppati. Un cittadino europeo rilascia gas serra quasi quattro volte più di un cittadino cinese, 5.6 volte più di un marocchino, 6.4 volte più di un guatemalteco e 16.5 volte più di un nigeriano. In generale, ci sono 3.5 miliardi di persone che vivono con meno di 5.5 dollari al giorno ed emettono 11 volte meno quello che emette il 10% più ricco del pianeta.
CAMBIAMENTO CLIMATICO
INTERAZIONI
TRA FARMACI CONVENZIONALI E CANNABIS TERAPEUTICA
QUALI SONO I POTENZIALI
FATTORI DI RISCHIO?
Dominik Marko
Siamo tutti consapevoli che alcuni farmaci non vanno d'accordo con altri e che dob biamo fare molta attenzione quando assumiamo diverse pillole. I motivi sono diversi. Le interazioni tra farmaci possono renderli meno effica ci, causare effetti collaterali inaspettati, possono essere potenzialmente dan nosi o aumentare l'azione di un partico lare farmaco. Ma, con la cannabis me dica che sta diventando un'alternativa farmaceutica standard ad altri
cannabis medica BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 39 CANNABIS E SALUTE
GROUP
farmaci, molti pazienti e consumatori non sono con sapevoli delle potenziali interazioni con i cannabinoidi, che possono interferire con la terapia a base di cannabis, con la terapia farmaceutica comune o potenzialmente avere effet ti collaterali negativi.
I cannabinoidi hanno un'interazione diretta con la famiglia di enzimi Cytohrome P 450 (CYP), venendo metabolizzati diret tamente da una serie di questi enzimi, i quali sono coinvolti nel metabolismo di altri farmaci che assumiamo. I cannabi noidi possono influenzare i livelli di questi enzimi, inducen doli o inibendoli. Il THC (Delta-9-tetraidrocannabinolo) può potenzialmente indurre l'espressione dell'enzima CYP1A2, aumentando i livelli di clozapina, duloxetina, naprossene, ciclobenzaprina, olanzapina, aloperidolo e clorpromazina nel sangue. Nel frattempo, il CBD (cannabidiolo) funziona come un potente inibitore del CYP3A4 e del CYP2D6. L'enzi ma CYP3A4 metabolizza gran parte dei farmaci moderni, tra cui i calcio-antagonisti, le benzodiazepine, la ciclosporina, il sildenafil, gli antistaminici, l'aloperidolo, gli antiretrovirali e alcune statine. Ciò significa che il CBD, in quanto inibitore del CYP3A4, aumenta i livelli di tutti questi farmaci nel no stro flusso sanguigno. Lo stesso accade con il CYP2D6, che è un enzima che metabolizza gli antidepressivi come gli SSRI, gli antidepressivi triciclici, gli antipsicotici, i beta-bloccanti e gli oppioidi (tra cui la codeina e l'ossicodone): l'inibizione del CYP2D6 può portare a livelli elevati questi farmaci che non vengono metabolizzati correttamente.
Il meccanismo può funzionare anche al contrario: i livelli di cannabinoidi vengono aumentati da altri farmaci. In seguito a uno studio farmacocinetico, i ricercatori hanno scoperto che l'inibitore del CYP3A4, il ketoconazolo, quasi raddoppia i livelli di THC e CBD; inoltre, interazioni simili potrebbero verificarsi con altri inibitori del CYP3A4 come i macrolidi e il verapamil. Potremmo anche ipotizzare che gli inibitori del
E SALUTE
CYP2C9 come il cotrimoxazolo, la fluoxetina e l'amiodarone possano aumentare l'esposizione al THC e gli effetti psico attivi.
Alcune delle potenziali interazioni più gravi includono il clo bazam (usato come ansiolitico nella terapia dell'epilessia) con un aumento del rischio di tossicità e il warfarin (anti coagulante, usato per prevenire coaguli di sangue come la trombosi venosa profonda e l'embolia polmonare, e per prevenire l'ictus in persone con fibrillazione atriale, malattie cardiache valvolari o valvole cardiache artificiali) con un au mento del rischio di sanguinamento.
Tuttavia il quadro reale non è così oscuro come suggerisce la scienza. La cannabis medica è generalmente ben tollera ta e gli effetti avversi gravi, compreso l'aumento del rischio di eventi cardiovascolari, sono rari. Ci sono indicazioni sulle interazioni che i farmaci comuni possono avere con i canna binoidi, in particolare attraverso la famiglia enzimatica C450, ma devono essere condotte ulteriori ricerche e studi clinici per valutare meglio l'impatto e i possibili rimedi. La sensibi lizzazione ha due aspetti. In primo luogo, le persone che fan no parte dei gruppi a rischio dovrebbero essere consapevoli di alcune possibili implicazioni ed evitare l'uso eccessivo di entrambi i componenti insieme, stando attenti e monito rando la presenza di eventuali segni di interazioni cannabi noidi-farmaci durante le normali terapie. Il secondo gruppo è costituito da ricercatori, clinici e autorità che dovrebbero dare maggior peso all'importanza di ulteriori ricerche e studi clinici ben progettati. Esiste anche una grande lacuna nella conoscenza del nostro sistema endocannabinoide interno. Dobbiamo essere consapevoli che i nostri endocannabinoi di nativi possono essere influenzati sia dai fitocannabinoidi che dai comuni farmaci esterni, rendendo i meccanismi di interazione potenzialmente ancora più complessi e quindi difficili da comprendere appieno in questa fase.
cannabis medica BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 41
CANNABIS
STANCO DEL SOLITO CBD SCURO E CHE SA DI FRAGOLA ANDATA A MALE SPACCIAT0 PER INDOOR? C A L I T A L I A H I D R O E L Ì T E - L E U N I C H E V E R E I N D O O R I D R O P O N I C H E - L E T R O V I S O L O N E G L I S P U M O N I G R O W S H O P S ( C E R C A L I S U G O O G L E ) E N E I S I T I T B S G E N E T I C S . C O M E T H E W E E D S H O P R O M A . I T ( I N Q U A D R A I L Q R C O D E P E R R I C H I E D E R E U N A C A M P I O N A T U R A G R A T U I T A ) P R O V A Q U E S T E : L ' E R B A L E G A L E A P R O V A D I P U R I S T A D E L T H C !
IMPORTAZIONE DI CANNABIS MEDICA, IL NUOVO BANDO DELLA DIFESA
Cinzia Colosimo
Èstato pubblicato il bando del Ministero della Di fesa per l’approvvigionamento di cannabis tera peutica allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
Dopo mesi di attesa e di richieste da parte dei tanti pazienti che utilizzano cannabis nelle loro terapie, ecco la procedu ra per l’importazione di infiorescenze secche destinate alla sanità nazionale. La gara è stata pubblicata a fine agosto e resterà aperta fino al 5 ottobre. Entro il 30 settembre sarà possibile chiedere chiarimenti.
Sono 630 i chilogrammi di Cannabis richiesta, in particolare 530 kg ad alto contenuto di THC, 50 kg a contenuto similare di THC e CBD e altrettanti per Cannabis infiorescenza secca ad alto contenuto di CBD.
Il prezzo unitario a grammi è stimato in 3 euro per ciascuna tipologia, che porta a 1,81 milioni di euro l’importo contrat tuale massimo della fornitura.
La provenienza della Cannabis potrà essere anche extra Ue. Alla voce “country of origin” infatti, si conferma che un con corrente intra UE, dotato di una propria certificazione delle buone prassi di fabbricazione (GMP), può indicare come pa ese di origine di produzione uno o più paesi (extra e/o in tra UE). In ogni caso il produttore Europeo o extra-Europeo
deve essere in possesso di certificato GMP emesso dall’au torità competente di uno Stato membro della Comunità Eu ropea.
Quanto alla durata, si sa che il contratto avrà validità ed ef ficacia sino a concorrenza del valore contrattuale massimo presunto fissato per ciascun lotto. E che la durata massima del contratto della fornitura sarà determinata in sede di sti pula dell’atto negoziale che disciplina l’esecuzione. In ogni caso, la procedura richiede la consegna di ciascuna fornitu ra entro 60 giorni dalla ricezione del cosiddetto “Permit to import”. Difficile quindi, ad oggi, stabilire quando la canna bis arriverà effettivamente nelle farmacie.
Si tratta del quarto bando per l’importazione dal 2018 ad oggi, sebbene con quantità decisamente maggiori delle pre cedenti, che non superavano i 200 kg per anno. Una buona notizia dunque, che non risolve però i problemi. Secondo i dati del Ministero della Salute il totale della cannabis di stribuita nel 2021 è stato di oltre 1.271 kg, tra prodotta e importata. A fronte di un fabbisogno stimato dalle associa zioni dei pazienti di circa 10 tonnellate annue – quasi dieci volte l’approvvigionamento attuale – e oltre 50.000 persone che la utilizzano, risulta ancora evidente la mancanza di una strategia complessiva a lungo termine per assicurare le for niture all’intero territorio italiano.
cannabis medica BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 43 COLTIVAZIONE
OLTRE ALLA MALATTIA C’È UNA VITA IN FUCSIA
INTERVISTA A ELISABETTA BIAVATI, LA TERAPIA CON LA CANNABIS E L’ATTIVISMO
Cinzia Colosimo
Elisabetta Biavati da sei anni ormai unisce, suo malgrado, la terapia con la cannabis e l’attivismo.
La sua storia clinica mette in luce sicuramente la realtà e la fatica del dolore cronico, ma non rac conta tutto di lei. Sappiamo che ama andare in bicicletta con il marito Marco e che grazie a una raccolta fondi è riu scita ad acquistare il mezzo più adatto. Sappiamo che vive in Emilia Romagna, è stata operatrice elettronica e che ha scelto come simbolo della sua battaglia il fucsia: una tona lità opposta, sulla ruota dei colori, al verde della pianta che difende.
“La vita in fucsia” è infatti il nome della pagina Facebook che gestisce da inizio 2022. Dopo una lunga stagione di impe gno con l’Associazione Pazienti Cannabis medica odv, che ha fondato, Elisabetta ha deciso di cambiare strategia e oggi è presente in tante associazioni locali per i diritti dei pazien ti. Abbiamo fatto due chiacchiere per BeLeaf.
È uscito il nuovo bando della Difesa per l’importazione di cannabis medica. Come lo commenti? Che tempi si prevedono per la distribuzione?
È una buona notizia a metà. Mi spiego: il problema dell’ap provvigionamento tramite bando è che non garantisce la continuità terapeutica ai pazienti. Lo abbiamo già visto in passato: a un certo punto finiscono le forniture e il pro dotto non c’è più. Significa che le persone sono costrette a cambiare farmaco, senza la certezza di un prodotto pari o migliore. Tanti con cui sono in contatto mi raccontano di tachicardia, ansia e altri effetti non voluti, perché hanno cominciato la terapia con un tipo di cannabis e a un certo punto se ne trovano un’altra. Personalmente ad esempio mi trovo benissimo con quella dell’attuale azienda impor tatrice, la Little Green Pharma. Ma se non vincesse? Quan to ai tempi, sappiamo che non sono mai rapidi e che i mesi passano in fretta. Ripeto: i bandi mettono in discussione la continuità terapeutica. Resto convinta che il modello miglio re sia quello tedesco, con le importazioni supportate da una solida produzione nazionale.
La tua immagine pubblica è molto combattiva, audace e non nascondi emozioni forti come la rabbia o la gratitudine. Eppure in qualche intervista ho letto, per descriverti, parole come “esserino” e “fragilità”. Ti ci rispecchi?
No, affatto. Non sono fragile, ma si può diventare fragili. Per
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 cannabis medica 44
SALUTE E CANAPA
il mio impegno sulla cannabis medica ho ricevuto pesanti minacce. Qualche anno fa mi è arrivato un proiettile a casa ed è stato un momento molto difficile, per me e la mia fami glia. E questo mi ha fatto sentire fragile. Quanto al resto, io non sono la mia malattia, non sono la mia disabilità. Porto avanti questa battaglia perché ce n’è bisogno. Qui in Emilia la legge regionale è rimasta indietro, serve un lavoro enorme fra i medici e nelle università. Le cose da fare sono tantissi me. Una mia amica ha cambiato medico di base, al momen to della ricetta si è sentita dire: “Non gliela faccio perché non ci credo”. Mi sono infuriata e l’ho chiamato io, ricordandogli che non prescrivere quanto previsto da un piano terapeuti co è interruzione di pubblico servizio. E che, per fortuna, la legge non prevede alcuna obiezione di coscienza.
Le persone che convivono con patologie e fanno uso di cannabis spesso si trovano ad essere un po’ medici, un po’ farmacisti, un po’ avvocati, talvolta cuochi e ovviamente politici. Forse è un po’ troppo?
Pensa che per non farmi mancare niente tre anni fa ho deci so di fare anche un master sulle politiche della Salute. Forse mi manca questo: diventare docente universitaria, perché nelle aule accademiche c’è un problema enorme di stigma
e di conoscenza. È necessario studiare continuamente per stare in pari con chi hai di fronte: medici, avvocati, impiegati. Siamo funamboli in questa battaglia e non possiamo per metterci di perderla. La cannabis non è considerata un far maco salva vita, ma di certo è in grado di cambiarla profon damente. Migliora la qualità della vita, nostra e di chi ci sta accanto. Dobbiamo per forza saperci destreggiare in ogni circostanza.
Lo scenario politico nazionale emerso dalle elezioni è chiaro. Cosa ti aspetti per la cannabis terapeutica? Ho avuto l’occasione di confrontarmi con esponenti di Lega e FdI. Mi sono fatta l’idea che non cercheranno di tornare in dietro sulla cannabis terapeutica, mentre sulla legalizzazio ne è evidente che non se ne parlerà nemmeno. Purtroppo mi ritrovo a dire le stesse cose di quattro anni fa e nel frat tempo sono passati governi che avrebbero dovuto fare qual cosa, che lo avevano anche promesso, ma siamo sempre allo stesso punto. Si va avanti a bandi, ma sono “contentini”, non soluzioni definitive. Eppure la strada per noi è chiara: aumentare le importazioni e contestualmente dare le licen ze per produrre in Italia. La legge c’è già.
cannabis
medica
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 45
SALUTE
E CANAPA
© TRATTE DAL LIBRO I VOLTI DELLA CANAPA, DI MARIANOVELLA DE LUCA
L’OLIO DI CBD: È MEGLIO CON PRINCIPI ATTIVI ISOLATI O IN FITOCOMPLESSO,E PERCHÉ?
Le piante producono una vasta e diversifi cata gamma di composti organici, definiti metaboliti secondari, sostanze che non sembrano avere una funzione diretta sulla crescita e sullo sviluppo, ma che bensì hanno come funzione principale la difesa della pianta da predatori e patogeni.
Nella Cannabis sativa sono state identificate quasi 500 composti chimici differenti, delle quali circa 60 appartengono a questa classe. I fitocannabinoidi sono molecole lipidiche, antiossidanti che proteggo no la pianta da aggressioni e nel suo sistema immu nitario.
Oltre a questi due grup pi di composti sono stati individuati alcani, composti azotati, fla vonoidi, amminoacidi e proteine, enzimi, zuc cheri, fenoli, vitamine e pigmenti.
Presenti nella pianta cruda, alla fine della sua maturazione, tro viamo poi i cannabinoi di neutrali, (CBG, THC, CBD, CBC etc.). Tali cannabinoidi neutrali, si formano esclusiva mente tramite la decar bossilazione dei canna binoidi acidi. Un fattore naturale che comporta la decarbossilazione è l’ossidazione data dalla matu razione della pianta, dal tempo e dal calore.
L’azione medicamentosa di una pianta è attribuibi le alla presenza di sostanze chimiche, non sempre identificabili, dette principi attivi, denominati così per la loro capacità di influenzare o attivare, in modo più o meno incisivo, i processi biochimici del nostro organismo e quindi influenzare il decorso di molte malattie.
Alla creazione del fitocomplesso della canapa par tecipa l‘intera pianta con le relative sostanze conte nute nei fiori, nelle foglie, nei semi e nell‘olio; le so stanze attive che si possono trovare al suo interno sono fitocannabinoidi, terpeni, flavonoidi, vitamine, minerali, acidi grassi insaturi e aminoacidi essenzia li. Per avere il giusto effetto non è importante solo la loro presenza, ma anche le loro proporzioni all‘inter no del fitocomplesso.
La differenza tra azione ed effetti è data dalla qualità del prodotto vegetale in toto, assunto.
La ricerca moderna pone l’accento ancora molto sull’utilizzo delle singole molecole isolate, piuttosto che su tutto il fitocomplesso. La filosofia alla base degli estratti in fitocomplesso è quella di mantenere integralmente tutte le sostanze naturali della pianta, conservando la naturale forma e rapporto dei prin cipi attivi presenti.
Da quanto ricercato, la percentuale di CBD o di un singolo fitocannabinoide, non è la caratteristica più importante del prodotto. Si è visto che è il CBD isola to ha un range terapeutico piuttosto limitato, rispet to all’assunzione in fitocomplesso, che contribuisce all’effetto entourage
Viene definito “effetto entourage” ciò che consente ad un principio attivo di amplificare la sua azione; unire tutti i componenti intorno ad uno chiave, com porta una maggiore efficacia (Mechoulam, 1998).
Grazie alla minore presenza di composti attivi, si hanno ridotti effetti collaterali, maggiore biodispo nibilità ed effetti amplificati. A conti fatti un fitcom plesso offre effetti più duraturi e una terapia più sicura e maneggevole.
IN WEED WE TRUST
Stay tuned – FB: chacrunashop
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Tratto da: Tesi di Diploma di Cristina Anedda
– “Canapa: una pianta in sinergia con l’essere umano –Il Fitocomplesso e le nuove interazioni”, Accademia Nazionale di Scienze Igienistiche Naturali “Galileo Galilei” di Trento.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 cannabis medica 46 ATTIVISMO E ANTIPRO
Grow Expert for Passion since 2003
GENITORI CANNABICI, CONSUMATORI RESPONSABILI
marta lispi I l Washington Post riapre l’argomento emancipazione sociale del consumatore medio che andrebbe allontanato sempre più dallo stereotipo dello “stoner”, che lede l’immagine e l’autostima dell’individuo.
Con la legalizzazione dell’uso ricreativo sono sempre di più coloro che si rivelano consuma tori abituali di cannabis: ma se sono i genitori a consumare?
Esistono genitori che consumano lontano dagli occhi indiscreti dei figli e di nascosto dai coeta nei per la paura di essere giudicati. Eppure la loro terapia naturale è un sollievo psico-fisico che li aiuta a costruire rap porti umani più sereni e affettivamente validi. Nelle te stimonianze ri portate dal Wa shington Post è comune il sol lievo dall’ansia che corrode la maggior parte degli adulti con delle respon sabilità; con l’assunzione di cannabinoidi aumenta, inve ce, la voglia di socializzazione e di “profusio ne di amore”, la disponibilità all’ascolto e dimi nuisce l’aggressività da stress.
La legalizzazione in diversi stati, come la Califor nia, ha apportato anche politiche specifiche per proteggere i diritti dei consumatori come l’ema nazione di leggi a tutela dei genitori e dei pazien ti di cannabis medica.
Lo studio “Legalizzazione della marijuana ricrea tiva e ammissione al sistema di affidamento” di John Gardner e Osei brillante, sostiene che dalla legalizzazione della cannabis si è rilevata una di minuzione di almeno il 10% dei casi di abusi fisici su minore, nonché negligenza, incarcerazione dei genitori e uso improprio di alcol e altre dro ghe da parte di questi ultimi.
I ricercatori dell’Università del Mississippi hanno affermato: “Le nostre stime più prudenti impli cano che la legalizzazione causa una diminuzio ne di almeno il 10% del totale dei ricoveri in affi
do, con effetti maggiori negli anni successivi alla legalizzazione e per i ricoveri in affido a causa di problemi specifici di benessere dei bambini“, hanno scritto gli autori nella pubblicazione sulla rivista Economic Inquiry.
Il nuovo studio ha stabilito che la legalizzazio ne a livello nazionale “ridurrebbe l’onere finan ziario del sistema di affidamento di circa $ 675 milioni, all’anno”, calcolando che un singolo collocamento in affido costa in media $ 25.000.
Ad Aprile, giusto per il 4/20, Forbes rilancia uno studio sui consumatori americani (USA) condot to da Receptor Brands, una società di servizi cre ativi focalizzata sulla cannabis, Sister Merci, una società canadese di marketing della cannabis e YouGov, un’opinione globale e data company. Un americano su cinque è considerabile un “consumatore pesante” di cannabis, ossia assu me cannabinoidi più di tre volte a settimana. Tra i consumatori il 43% di loro si identifica come donna, il 54% ha più di 35 anni e il 55% sono ge nitori di bambini di età inferiore ai 18 anni.
Allison Disney, partner di Recetor Brand, ha di chiarato: “I dati sui consumatori indicano che l’uso settimanale o quotidiano di cannabis è per i suoi benefici funzionali, come il relax o il sonno, e molti di loro, in particolare i genitori di bam bini piccoli, hanno intensificato il loro consumo nell’ultimo anno“.
Lo studio ha coinvolto quasi 2.800 americani adulti nel marzo 2022 e ha stravolto lo stereo tipo del consumatore medio con numerosi dati, tra cui:
Circa un americano su otto (12%) consuma can nabis ogni giorno o più volte al giorno; Il 33% per cento dei consumatori giornalieri di cannabis ha aumentato il proprio consumo a questo tasso negli ultimi 12 mesi; il 50% ha una relazione sentimentale impegna ta, di cui il 32% è sposato; il 46% ha 18-34 anni; e, Il 54% ha un’età compresa tra 35 e 55 anni.
Le “cannamom”: mamme cannabiche
Il movimento delle “cannamoms”, ad esempio, è sempre più forte. La giornalista Danielle Simone Brand è l’autrice di “Weed Mom: The Canna-Cu rious Woman’s Guide to Healthier Relaxation, Happier Parenting, and Chilling TF Out”. Ha 42 anni ed è mamma di due bambini, 8 e 11 anni, e inala cannabis nei momenti di transizione. In un’intervista alla BBC, la Brand ha spiegato: “Ho scritto il mio libro in particolare per le mam me tradizionali che non sapevano molto della cannabis, ma ho scoperto che le ‘cannamom’ esistenti si sono espresse e hanno detto che avevano bisogno di un libro che affermasse che questo è un movimento e che possiamo essere genitori responsabili e consumare cannabis allo stesso tempo“.
Ci auguriamo che con la presa di coscienza dei consumatori stessi avvenga una liberalizzazione totale, presto.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 cannabis medica 48 CANNABIS IN FAMIGLIA
HHC: L’ULTIMA FAKE NEWS NEL SETTORE CANNABIS
marta lispi
Spopola in tutto il mondo il nuovo cannabinoide HHC (esaidrocannabinolo).
Perché e quali sono i suoi effetti?
La leggenda è che sia legale. Un giochino che tenta la fuga dalle tabelle delle sostanze vietate commercializzando nei negozi fisici e online: fiori, liquidi da svapo, hash, estratti, alimenti con effetti stupefacenti. Dall’Austria agli Usa sono sta ti un trend di mercato dapprima il CBD, poi CBG, CBN, delta 8 THC, delta-A THC e delta-10 THC. Ora è il momento dell’HHC
E’ arrivato anche in Italia da poco e la preoccupazione degli operatori del settore oscilla tra un’opportunità di rilanciare il mercato e un possibile danno di immagine per la filiera del CBD, l’ennesimo regalo ai vari Salvini e Giovanardi sull’opinio ne pubblica. Soldi facili per imprenditori senza etica, poiché l’HHC è tutt’altro che legale!
Il Delta8THC è presente nella tabella I del dpr 309/90 alla voce Delta-8- tetraidrocannabinolo (THC), subito prima di Delta-9tetraidrocannabinolo (THC), quindi inequivocabilmente non è legale. Al contrario dei cannabinoidi estratti dalla pianta, l’HHC è stato creato in laboratorio, è quindi di derivazione sintetica e non è presente esplicitamente nel drp 309/90. L’esaidrocan nabinolo rientra, però, nel comma 6 art. 14 del dpr 309/90, quando si dice che: “I tetraidrocannabinoli, i loro analoghi na turali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farma co-tossicologico” ed è quindi egualmente illegale.
Il rischio tangibile per negozianti e consumatori è una condan na penale da 6 a 20 anni di detenzione per possesso e spaccio di sostanze stupefacenti.
Un evento che sta iniziando a verificarsi tra le aziende canna biche che si sono esposte maggiormente nel “libero commer cio” di HHC con annessa promozione sul web. E così i controlli e i fermi sono partiti anche se al momento sono voci non con fermate ufficialmente.
Il consumatore, oltretutto, non sa cosa sta acquistando effet tivamente.
Per proseguire l’analogia con il Delta-8 THC, quest’ultimo è un cannabinoide prodotto naturalmente dalla pianta di cannabis ed ha effetti benefici riconosciuti dalla scienza, al contrario, l’HHC è un prodotto sintetico con annesso il rischio di produ zione in laboratori non autorizzati né certificati per la salute umana.
PERCHÉ L’HHC È ILLEGALE
IN ITALIA E NEL MONDO?
Gli ecommerce che promuovono prodotti a base di HHC ab bindolano l’acquirente raccontando che non essendo presen te in tabella I è legale, in realtà il DPR 309/90 lo include nell’art. 14 considerata la sua azione psicotropa (pubblicizzata anche).
Il testo unico sulle droghe DPR 309/90, difatti, lo esplicita nell’art. 14 comma 4) quando recita: “Ogni altra sostanza che produca effetti sul sistema nervoso centrale ed abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica dello stesso ordi ne o di ordine superiore a quelle precedentemente indicate”.
Prosegue poi nel comma 6) includendo tutta: “La cannabis in dica, i prodotti da essa ottenuti; i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisin tesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico;” e quindi anche l’esaidrocanna binolo.
Infine al comma 7) ampliando il bacino delle sostanze illeci te a “ogni altra pianta i cui principi attivi possono provocare allucinazioni o gravi distorsioni sensoriali e tutte le sostanze ottenute per estrazione o per sintesi chimica che provocano la stessa tipologia di effetti a carico del sistema nervoso cen trale”.
In tutto il mondo il problema di contrapposizione tra mercato e informazione reale è lo stesso, il primo è proteso all’incre mento delle vendite e la seconda si espone per la consapevo lezza del consumatore.
Negli USA, HHC e delta-8 sono in una zona grigia a livello fe derale. Ai sensi della legge federale denominata Agricolture Improvement Act (2018 Farm Bill) potrebbero essere legali in quanto derivati dalla canapa. Tuttavia, HHC e delta-8 sono isomeri di THC con strutture chimiche simili al THC, per cui il governo federale potrebbe considerarli sostanze controllate. Inoltre, l’HHC non è un prodotto di derivazione naturale bensì un semisintetico psicotropo.
L’Austria è un altro paese dove la commercializzazione di HHC ha sollecitato l’intervento del Ministero della Salute, al mo mento senza dichiarazioni ufficiali. Si è esposta, invece, l’ IFHA (Institute for Hemp Analysis), la quale agendo ai fini di tutelare le aziende, la qualità del prodotto e la sicurezza dei consuma tori della canapa, si è raccomandata di non commercializzare prodotti HHC né di consumarli!
Gli attivisti austriaci però sono allarmati dalle scelte di alcuni rivenditori, denunciano che la commercializzazione di prodot ti psicoattivi mette in cattiva luce l’intero settore.
COS’È L’HHC (ESAIDROCANNABINOLO)?
L’HHC è stato sintetizzato per la prima volta nel 1954 da Roger Adams e dal suo team, aggiungendo ioni H+ , cioè ioni idroge no , al THC naturale (tetra-idro-cannabinolo) .
L’HHC è stato scoperto casualmente la prima volta in laborato rio, non nella pianta di cannabis stessa, attraverso un proces so di idrogenazione. Lo stesso metodo viene spesso applicato per la sua produzione dalle aziende cannabiche, poiché l’HHC è presente naturalmente nella pianta in piccolissime quantità, la classica estrazione sarebbe più costosa e rischiosa.
La molecola di esaidrocannabinolo sviluppa nel fiore di can nabis quando il delta 9 THC si ossida in CBN per degradazione in un lungo periodo di tempo, invecchiato o conservato in uno stato non ottimale.
Per questo motivo l’HHC è quasi sicuramente illegale, poiché è una sostanza semi-sintetica psicoattiva sotto il controllo delle autorità di tutti i paesi dove è attualmente commercializzata.
cannabis medica BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 49 ATTIVISMO E ANTIPRO
CANNABIS TERAPEUTICA: TUTTO CIÒ CHE UN MEDICO
DI FAMIGLIA DOVREBBE SAPERE
Dopo decenni di studi scientifici che ne hanno di mostrato l’efficacia, la Cannabis Terapeutica è entrata a far parte delle possibili terapie che un medico italiano può prescrivere ai pazienti che ne hanno bisogno. La Cannabis Terapeutica, considerata un farmaco a tutti gli effetti, ha però delle modalità di pre scrizione ed erogazione che la differenziano dai farmaci tradizionali
Il medico di famiglia, in particolare, ha la possibilità di pre scrivere Cannabis Terapeutica rimborsabile dal sistema sanitario, anche se l’iter burocratico da seguire può risulta re complicato, a causa delle differenze normative tra le varie Regioni.
Per conoscere e approfondire modalità di erogazione, pa tologie trattabili e/o rimborsabili, varietà disponibili e tutte le informazioni sulla corretta prescrizione di Cannabis Medica e derivati cannabinoidi, i medici – e non solo – hanno a dispo sizione uno strumento in più: i Master e i Corsi di approfon dimento on-line di Cannabiscienza.
COME IL MEDICO DI FAMIGLIA
PUÒ PRESCRIVERE CANNABIS TERAPEUTICA
Da oltre dieci anni la Cannabis Terapeutica e le preparazioni a base di cannabinoidi possono essere prescritte da qualsi asi medico che, in scienza e coscienza, le ritenga il medica mento più adatto.
Tra i medici prescrittori sono compresi tutti i medici chirur ghi e veterinari italiani e, ovviamente, anche i medici di fa miglia.
Questi ultimi hanno a disposizione due modalità di prescri zione:
a carico del paziente, a carico del Sistema Sanitario Regionale (SSR).
PRESCRIZIONI A CARICO DEL PAZIENTE
Quando le spese sono completamente a carico del pazien te, l’iter burocratico che il medico deve seguire è relativa mente semplice.
La Cannabis Terapeutica può essere prescritta dal medico di famiglia per qualsiasi patologia per la quale esista un mini mo di letteratura scientifica accreditata. Questo vale per tutto il territorio italiano e la prescrizione viene fatta me diante “ricetta bianca”. In questo caso il medico ha ampie possibilità prescrittive (riguardo dosi, forme farmaceutiche, ecc…), fermo restando il rispetto della normativa vigen te sulle preparazioni magistrali, ovvero la “Legge Di Bella” 94/98, come per esempio ottenere il consenso del paziente al trattamento medico e specificare nella ricetta le esigenze particolari che giustificano il ricorso alla prescrizione estem poranea. (referenza link: https://web.camera.it/parlam/leg gi/98094l.htm)
A differenza dei farmaci tradizionali, ci sono alcuni formali smi che il medico deve rispettare, in ottemperanza al Pro getto Pilota sulla cannabis del Ministero della Salute, ovvero compilando la Scheda per la raccolta dei dati dei pazienti trattati da inviare all’Azienda sanitaria locale territorialmen te competente secondo le indicazioni che le stesse Regioni forniranno.
PRESCRIZIONI A CARICO DEL SSR
Per le prescrizioni a carico del SSR, la cosiddetta “ricetta ros sa”, le cose si complicano. Le difficoltà che un medico si trova ad affrontare, in questo caso, dipendono dall’organizzazione del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), che prevede autono mia di scelta in materia sanitaria per ogni Regione.
La conseguenza è che ogni Regione italiana ha legiferato in maniera differente in merito alla modalità di erogazione gratuita di Cannabis Terapeutica.
In alcune Regioni, l’iter da seguire è semplice, in altre più complicato. Ad esempio, in alcune Regioni è obbligatorio redigere un piano terapeutico, in altre ci sono restrizioni sulle varietà e le forme farmaceutiche rimborsabili.
Le Regioni che, attraverso apposite Leggi regionali, hanno emanato decreti riguardo le modalità di erogazione di Can nabis Terapeutica e derivati, sono:
• Campania;
• Emilia-Romagna;
• Friuli Venezia Giulia;
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 cannabis medica 50
LA GUIDA DI
Lazio;
Lombardia;
Marche;
Piemonte;
Puglia;
Sardegna;
Sicilia;
Toscana;
Umbria;
Veneto.
Ci sono poi i casi limite di Calabria, Molise e Val D’Aosta, dove non ci sono leggi regionali in merito e, almeno teoricamente, vale la normativa nazionale.
Tra le varie Regioni non c’è uniformità neanche sulle patolo gie per cui è previsto il rimborso
Secondo il Ministero della Salute, le patologie rimborsabili sono:
• Sclerosi Multipla;
• dolore oncologico e cronico;
• cachessia (in anoressia, HIV, chemioterapia);
• vomito e inappetenza da chemioterapici;
• glaucoma;
• Sindrome di Tourette.
Alcune regioni hanno mantenuto queste indicazioni, altre le hanno ridotte o estese. Per maggiori informazioni sulle pato logie per cui è previsto il rimborso, consultare le pagine so pracitate dedicate alle singole regioni.
LE DIFFICOLTÀ
PER IL MEDICO DI FAMIGLIA
Le differenze regionali sulle modalità di erogazione della Cannabis Terapeutica, specialmente quando rimborsabile, rendono il lavoro del medico di famiglia non semplice. C’è necessità di uniformarsi alle norme regionali di riferimento e di essere continuamente aggiornati su eventuali modifiche.
Il medico di famiglia che intende prescrivere cannabis deve inoltre essere consapevole delle differenze tra le varietà di Cannabis Terapeutica disponibili in Italia, degli effetti dei sin goli cannabinoidi, delle differenze farmacocinetiche tra le varie preparazioni disponibili. È necessario inoltre conoscere in maniera approfondita la fisiologia del Sistema Endocanna binoide, per scegliere la modalità di intervento eventualmen te più adatta al tipo di patologia da trattare.
Infine, è importante scegliere il giusto dosaggio, nonché co noscere e preparare il paziente sugli eventuali effetti collate rali della terapia a base di cannabis.
GLI ASPETTI POSITIVI NELLA PRESCRIZIONE
DELLA CANNABIS TERAPEUTICA
Un medico ha il dovere di mettere in atto tutte le migliori stra tegie terapeutiche per assicurare il benessere psicofisico dei pazienti. Scegliere di prescrivere Cannabis Terapeutica va in questa direzione, perché:
• la cannabis è innanzitutto un rimedio efficace. Anni di ricerche hanno dimostrato che la cannabis e i cannabi noidi sono un rimedio valido e in grado di alleviare nu merose condizioni patologiche, anche quando queste sono difficili da trattare con i tradizionali rimedi farma
cologici (vedi Sindrome di Dravet o di Lennox-Gastaut)
• la cannabis è sicura. I suoi effetti collaterali sono di nor ma modesti, non richiedono accorgimenti particolari e cessano all’interruzione del trattamento. Questo fa della Cannabis Terapeutica una valida alternativa ai farmaci tradizionali. Ad esempio, nel trattamento del dolore cronico, la cannabis rappresenta una valida alternativa agli oppiacei, che danno facilmente dipen denza, non sono adatti all’uso cronico e comportano il rischio di overdose
• la cannabis è inoltre un rimedio naturale, sempre più pazienti si informano sulle sue proprietà e sul suo uso e ne richiedono il trattamento.
Un medico che decide di prescrivere Cannabis Terapeutica sceglie di dotarsi di un alleato in più per preservare la salu te dei propri pazienti. Inoltre, decidendo di approfondire le proprie conoscenze in questo settore, aiuta a sensibilizzare pazienti e colleghi sull’utilizzo di quello che è a tutti gli effetti un farmaco, riconosciuto in Italia e in gran parte del mondo.
MASTER DI FORMAZIONE PROFESSIONALE SULLE APPLICAZIONI CLINICHE DELLA CANNABIS TERAPEUTICA
Per i medici di famiglia – e non solo – interessati alla prescri zione di Cannabis Terapeutica, una corretta formazione è fondamentale. Per questo motivo, Cannabiscienza ormai da molti anni eroga Corsi e Master professionali con i quali acquisire tutte le informazioni necessarie sul mondo della cannabis
In particolare, il Master Cannabis Medica e Applicazioni Clini che è rivolto a chi è intenzionato ad approfondire le proprie conoscenze su:
• Cannabis e fitocomplesso
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Come tutti i corsi e i master di Cannabiscienza, anche que sto è realizzato da scienziati e medici esperti nel settore che da anni si occupano di ricerca e divulgazione.Dal desiderio di informare i professionisti del mondo medico-scientifico è nata Cannabiscienza, l’unica realtà che ormai dal 2018 dedica con costanza all’aggiornamento professionale in Italia sulla Cannabis Medica e Sistema Endocannabinoide.
Il corso è fruibile interamente online e al termine del per corso sarà possibile effettuare un esame di verifica che, se superato con successo, porterà al rilascio di un certificato di attestazione delle conoscenze acquisite.
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cannabis medica BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 51 •
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Federica Valcauda
Religione e chiese cannabiche, misteri e piante ente ogene. Un mondo da scoprire quello dell’uso delle sostanze stupefacenti a scopi religiosi, delle chiese nate in questi anni che diventano luoghi sicuri per un uso guidato, consapevole ed esperienziale.
Ne citiamo due, intanto: la Zide Door Church of Entheogenic Plants a Oakland in California che si concentra maggior mente sull’uso dei funghetti allucinogeni, e in parte sulla can nabis, e l’International Church of Cannabis in Colorado.
Per non fare confusione ci concentreremo sulla seconda Chie sa che abbiamo citato, fondata da Steve Berke e Lee Molloy. Ma di cosa si tratta esattamente?
Ogni chiesa ha la sua filosofia, l’Elevasionismo è la filosofia dell’International Church of Cannabis e consiste secondo i fondatori nell’elevare la propria vita spirituale e la scoperta di sé attraverso il sacramento della cannabis. Non un luogo di
‘lounge smoking’, ma un luogo dove poter praticare a fumare liberamente la pianta sacra e dialogare con le altre persone.
Per entrare a far parte di questa chiesa basterà fare una tes sera.
MA DAL PUNTO DI VISTA LEGALE COME SI CONFIGURA QUESTA ISTITUZIONE?
Partiamo col dire che a livello federale l’Elevazionismo è protetto a livello costituzionale, perché lo è la libertà religiosa. Questa motivazione basta per rendere legale questa istituzio ne, considerando anche che in Colorado la cannabis ricreativa è legale dal 2012 grazie ad un Referendum.
Se farete un viaggio in America e avrete voglia di spiritualità indotta dalla pianta sacra, sappiate che il Colorado è il luogo giusto!
cannabis medica BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 53 ATTIVISMO E ANTIPRO, MONDO
RELIGIONE E CHIESE CANNABICHE
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marta lispi
Il futuro della naturopatia in Italia è in bilico. Come tut te le medicine non convenzionali non è riconosciuta, al contrario in paesi come Portogallo, Germania, Inghil terra, Svizzera in cui è ufficializzata. La regolamentazio ne, in genere, riduce i “truffatori” e impone la formazione e la certificazione dell’avvenuto percorso formativo con certifi cazione, solitamente dell'università, del professionista. Sono passaggi importanti che a volte perdiamo di vista, non creare formazione significa oscurare quel tipo di conoscenza. Per la “medicina non tradizionale”, ad esempio, esiste un solo cor so alla Bicocca di Milano. La stessa cosa sta avvenendo per la figura dell’erborista, il dispensario del naturopata, che sta scomparendo piano piano come corso universitario.
Nonostante tutto la naturopatia è sempre più richiesta e le erboristerie sono sempre più numerose. Secondo l’Indagine svolta da MMAS Erboristerie con Erbori sterie Cosmetica Italia, negli ultimi 6 anni, complessivamente, è stata registrata una crescita delle vendite nelle erboristerie del +21,8%. Il canale ha un valore di 375 milioni di € l’anno. A causa della pandemia di Covid19, nel 2020 il settore ha per so oltre il 26% del suo fatturato, recuperato parzialmente nel corso del 2021 (+12,6%).
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 55 LA NATURA AMICA
ERBORISTERIA, FARMACIA O DISPENSARIO? UN MERCATO ALLETTANTE PER LE CASE FARMACEUTICHE
Secondo il “Report Nutraceutica 2022” dell’Area Studi Me diobanca, l’Italia è il Paese europeo con il mercato degli inte gratori più dinamico: con un volume d’affari di 3,8 miliardi di euro, in crescita del 26% nel 2020, a confronto con Germania (18,8%), Francia (14,7%), Regno Unito (9,5%) e Spagna (7,2%). In Italia si stima faccia ricorso agli integratori il 54% della po polazione, mentre in Germania, Francia e Regno Unito è il 2025%, difatti la stima per il mercato nostrano degli integratori è stimato a 4,8 miliardi di euro nel 2025.
Integratori alimentari: un mercato fiorente
Al momento quindi abbiamo un mercato commerciale fio rente, quello degli integratori, un pubblico interessato a se guire un life style sempre più naturale e medici disposti a prescrivere questi integratori. Una storia simile a quella della cannabis, che è solo la luce spia di un sistema internazionale di appropriazione dei mercati da parte delle multinazionali del farmaco.
Le piante vietate dalla Commissione Europea nel 2021 con il REGOLAMENTO (UE) 2021/468 del 18 marzo 2021 vieta aloe, rabarbaro cinese, cassia angustifolia (senna) e la frangola. Nel 2022 la stessa ha vietato il riso rosso fermentato con il Re golamento n. 2022/860, così dal 22 giugno 2022 i prodotti con più di 3 mg di Monacolina possono essere commercializzati solamente se contenenti specifiche avvertenze stabilite dalla Commissione Ue.
Allo stesso modo, il presidente della Federazione Erboristi Italiani (FEI), il dott. Angelo Di Muzio, il 9 giugno 2022 ricorda in un comunicato che “L'EFSA - Agenzia Europea per la Sicu rezza Alimentare ha pubblicato in data 26 aprile 2022 un im portante documento relativo alla sicurezza del CBD - CANNA BIDIOLO. L'Agenzia chiarisce che è attualmente impossibile dimostrare la sicurezza d'uso del CBD come Novel Food.” Il Presidente Di Muzio aggiunge: “A questo punto, ove ve ne fos se stato bisogno, sarà a tutti chiaro che all'interno degli Stati UE sarà impossibile commercializzare legalmente alimenti a base/contenenti CBD - CANNABIDIOLO, soprattutto in quegli Stati in cui la commercializzazione di questa sostanza è stata per troppo tempo tollerata.”
La Federazione Italiana Produttori Piante Officinali (FIPPO) partecipa al tavolo tecnico del Mipaaf dedicato al settore pro duttivo della canapa, al contrario della Federazione Erboristi Italiani (FEI), e per il momento non ha aderito al ricorso al TAR (di cui abbiamo parlato in numerose occasioni) promosso dalle associazioni Canapa Sativa Italia, Resilienza Italia Onlus e Sardinia Cannabis, anch'esse presenti al tavolo tecnico. Il decreto avvicina sempre più il mondo delle piante officinali alle case farmaceutiche richiedendo standard molto simili.
Se continuano a limitare il fitocomplesso come si potrà applicare la naturopatia?
I medici sono coloro che possono prescrivere farmaci ma anche integratori alimentari e le aziende farmaceutiche pos sono creare entrambi ma anche finanziare aziende produt trici di integratori alimentari. I rappresentanti si occupano della formazione e aumentano le prescrizioni di integratori alimentari. Le farmacie aumentano il reparto di integratori alimentari e tutto a spese del consumatore, non dello Stato.
La differenza, però, tra un prodotto creato di sintesi in labo ratorio con un prodotto erboristico sono innumerevoli, par tendo dalla presenza del fitocomplesso, come per il CBD full spectrum versus cristalli. Proprio come per le aziende canna biche e i laboratori annessi finanziati da case farmaceutiche che poi possono partecipare e vincere bandi pubblici.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 56 LA NATURA AMICA
TORNA CANAPA MUNDI A ROMA, L’APPUNTAMENTO
DAL 17 AL 19 FEBBRAIO 2023
Canapa Mundi, la manifestazione fieristica dedi cata alla pianta di canapa, alla coltivazione ecoso stenibile e ai prodotti che caratterizzano i fuma tori contemporanei, torna dal 17 al 19 febbraio 2023 a Fiera di Roma. Un’edizione piena di energie ed entu
Ad affiancare infatti la proposta espositiva, a Canapa Mun di durante tutti i tre giorni di manifestazione si svolgeranno incontri formativi e talk, rivolti a curiosi, coltivatori, retailers, startup, imprenditori, famiglie, bambini e chiunque voglia co noscere questo fantastico mondo.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 57 FIERE DA NON PERDERE
È
SECONDA
La canapa a chiare lettere
Liza Binelli
La Roma dell'impero augusteo, quella Roma che vedeva nascere l'ara pacis e, conosceva un lungo periodo di pace è la patria di tutti i vizi, virtù, religioni, riti esoterici, credenze magiche e abitudini dei popoli conquistati. Le sostanze inebrianti oc cupano logicamente un posto rilevante nella corte imperiale, nei festini degli aristocratici e nelle pozioni dei vari maghi - sacerdoti del le più misteriche reli gioni. Virgilio parla di: papaveri impregnati del sonno del Lete (il fiume dell'oblio).
Nella sua “Storia Natu rale” Plinio, invece, de scrive gli effetti medici del papavero, mentre Dioscoride afferma che l'uso della canapa: “Fa venire davanti agli occhi fantasmi e illusioni piacevoli e gradevoli”.
E da Roma, spostandoci verso il Medio Oriente troviamo gli arabi che appresero l’utilizzo della canapa dall’India, dalla Persia e dalla letteratura greca ed introdussero tale sostanza nella loro articolata farmacopea e nell’armamentario delle piante dispensatrici di voluttà ed evasione.
La canapa era tenuta in grandissima considera zione.
Hashish in arabo significa erba, anzi, è l’erba per eccellenza, come se l’attività psicotropa della pianta costituisse la chiave complessiva dell’inte ro regno vegetale.
Sebbene mai esplicitamente menzionata, la ca napa è protagonista della vicenda leggendaria di “Hassan-i Sabbah” e della feroce setta dei suoi assassini, narrata da Marco Polo nel “Milione”, una storia che ha stimolato per secoli l’immagi nario occidentale, soprattutto quello dell’epoca romantica. Numerose ed antiche sono le varian ti narrative di questo racconto.
Il primo resoconto testuale ci viene dalla “Chro nica Slavorum” dell’abate Arnoldo di Lubecca, nel XII secolo. Arnoldo racconta che l’imam Has san, infallibile ed onnipotente capo della città fortezza di Alamut, si serviva dell’hashish per arruolare i giovani e renderli privi di qualsiasi volontà e assolutamente dipendenti da lui, in modo tale, da spingerli nelle imprese più perico
lose, compreso l’omicidio. Il termine “assassini”, con cui s'indicavano in Europa i componenti di questo devotissimo corpo armato di vendica tori, derivava dall’arabo hashishen, cioè dediti all’erba. Hassan, infatti dava loro l’hashish per indurre estasi e visioni fantastiche e, armandoli di pugnale, prometteva che quelle gioie sareb bero diventate eterne, se essi avessero obbedito ai suoi ordini.
Nella versione di Marco Polo, invece, il “Vecchio della montagna” aveva realizzato in una valle tra due montagne: «Lo più bello giardino e ‘l più grande del mondo»; fedele riproduzione terre na dell’aldilà maomettano. Qui venivano fatti svegliare, dopo un sonno estatico provocato con un'erba, i sicari scelti per le missioni delittuose. Si faceva loro credere che quello fosse il vero paradiso di Allah, e che avrebbero potuto viverci per sempre, se solo avessero messo in pratica i comandi del “Vecchio”.
Passano i secoli e nella letteratura si trova traccia della cannabis, o almeno sembra, nel “Decame ron” di Giovanni Boccaccio. Il riferimento all’erba è presente nell’ottava novella della terza giorna ta usata, sembra, per plagiare gli assassini. Un abate, per intrattenersi con la moglie, faceva qui bere all’ingenuo marito, Ferondo, una pozio ne fatta con «una polvere di maravigliosa virtù, la quale nelle parti di levante avuta avea da un gran principe...».
Piuttosto, il primo dettagliato resoconto euro peo sull’uso e sulle proprietà della canapa è di François Rabelais. Nel “Gargantua” compare, infatti una minuziosa descrizione «dell’erba chiamata Pantagruelion», che testimonia come lo scrittore doveva avere una grande familiari tà con tale pianta. Ciò dipendeva dagli studi di medicina fatti dal Rabelais, ricordiamo che egli è stato il primo a tradurre in francese le opere di Ippocrate e Galeno, ma anche dal fatto che il pa dre, Antoine, coltivasse la canapa nei suoi posse dimenti in Turenna (un'antica provincia francese situata nel bacino della Loira).
Ma oltre al già citato Club dei mangatori di hashi sh (di cui ho ampiamente discusso sul numero scorso), c'era anche un altro celebre cenacolo di estimatori d'oppio, quello di cui era capo in discusso il medico Jacques Joseph Moreau de Tours (1804–1884). Il primo dottore a compiere uno studio sistematico sugli effetti delle droghe sul sistema nervoso centrale, e ad analizzare e catalogare scientificamente le proprie osserva zioni.
In questo club l’hashish era usato “sperimental mente”, per indagare la follia dal di dentro.
Moreau de Tours aveva provato per la prima vol ta l’hashish nel 1837, nel corso di uno dei suoi fre quenti viaggi in Oriente ed era diventato subito mentore infaticabile della nuova droga nell’am biente medico. Dopo un lungo tragitto durato fino al 1840, scoprì gli effetti del fumo di hashish, e cominciò a studiarli al fine di comprendere il rapporto tra pazzia e sogni, che secondo More au sarebbero forme analoghe di delirio.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 58
STORIA DELLA CANAPA PARTE
Egli scrive nel 1845 un saggio “Du haschisch et de l’aliénation”, in cui dedica oltre cento pagine all’analisi degli effetti fisici e psicologici dell’hashi sh, soffermandosi con cura puntigliosa sulle ano malie delle funzioni psichiche che la resina della canapa provocava.
A Theophile Gautier, invece, si devono dei repor tage sulle pratiche dei cenacoli dei fumatori d’ha shish che descrivono minuziosamente le sensa zioni e le allucinazioni provocate dalla droga che Moreau de Tours gli aveva procurato. Non fa mistero degli effetti benefici della canapa come anche delle sue controindicazioni. Prima il kif, l’estasi, l'agognata liberazione dall’io e dal corpo, le visioni fantastiche straordinariamente dilatate nel tempo. Ma subito dopo l’incubo, la dispera zione e l’angoscia, una gelida pietrificazione delle
membra e della volontà, la malefica trasfigura zione dei compagni della tossica avventura, da comiche maschere strabordanti di irrefrenabile riso, in personaggi dalle fattezze deformi e dai modi terrificanti.
Infine, il decadimento nell’incoscienza, prima del risveglio della ragione.
Gautier prendeva, quindi una posizione critica nei confronti dei molti sostenitori dell’uso delle droghe a fini creativi. Nei “Récits fantastiques”, egli rivendicava l’autonomia e l’autosufficienza dell’artista nel processo creativo, affermando che il vero letterato, non gradisce che la sua men te subisca l’influenza di un qualsiasi agente, in quanto ad esso bastano i suoi sogni naturali.
L'autore de “I tre moschettieri” ovvero Alexan dre Dumas padre, dette un notevole contributo all’affermazione del fascino esotico dell’hashish nella cultura francese con il celebre passaggio nel “Conte di Montecristo” in cui racconta l’espe rienza di Franz d’Epinay. «Il suo corpo sembrava acquisire una leggerezza immateriale - scrive Dumas - la mente s’illuminava in modo straor dinario, i sensi sembravano raddoppiare le loro facoltà; l’orizzonte si dilatava sempre più, ma non già quell’orizzonte cupo su cui planava un vago terrore, e che aveva contemplato prima di ad dormentrasi, bensì un orizzonte blu, trasparen te, vasto, con tutto ciò che il mare ha d’azzurro, con tutti gli splendori del sole, con tutti i profumi della brezza […] Seguì un sogno di voluttà inces sante, un amore senza tregua, come quelli pro messi dal Profeta agli eletti».
Infine, appartengono sempre all'Ottocento due opere italiane a cura dei chimici: Giovanni Polli e Carlo Erba. (fine ultima e seconda parte)
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STORIA DELLA CANAPA
L’impatto ambientale degli allevamenti intensivi: “fake meat” o carne sintetica?
redazione
Ti sei mai fermato a pensare a quanto inquina la produzione di carne trami te l’utilizzo di allevamenti intensivi?
Negli ultimi duecento anni, la produ zione e il consumo di carne animale è raddop piato di quattro volte e con esso anche le con seguenze negative dal punto di vista ambientale.
Si stima che ad oggi, si producono a livello mon diale circa 339 milioni di tonnellate di carne, provenienti esclusivamente da allevamenti in tensivi.
Cosa si intende per allevamento intensivo
Il fine ultimo di questa pratica è quello di ottene re il massimo rendimento possibile al minor
costo. Tuttavia, questo si traduce nella nascita di vere e proprie fabbriche di animali in cui ciascu na fase dell’allevamento è automatizzata e stan dardizzata.
Gli animali vivono in condizioni pietose, spesso in gabbia, fatti ingrassare con proteine e antibio tici appositi, senza mai vedere la luce del sole. In questo modo si riducono i costi e si ottimizza la produzione. Ormai infatti la carne non è più con siderata come un bene di lusso, bensì come un bene comune
Quanto si inquina?
Secondo i dati raccolti da FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agri coltura), circa il 15% dei gas serra a livello mon diale prodotti dall’uomo sono emessi dagli alle vamenti intensivi e da tutte le fasi della catena produttiva.
Infatti, per calcolare il reale impatto ambientale degli allevamenti intensivi, non basta tenere con to solo delle emissioni prodotte dalla struttura stessa. A queste infatti, si aggiungono le emissio ni dovute alla produzione di mangimi (che pro vocano a loro volta deforestazioni e un elevato consumo di acqua), il trasporto e la gestione delle deiezioni degli animali. Si stima che all’an no tale settore produca complessivamente 704 milioni di tonnellate di CO2. Più di quanto in quini il settore del trasporto.
Tenendo conto di uno studio condotto da Green peace nel 2019, circa il 63% della terra arabile europea viene utilizzata per produrre mangime animale. Questa superficie potrebbe essere uti lizzata per la coltivazione di alimenti per l’uomo, a partire dalla produzione del grano, riso o patate che richiedono da due a sei volte in meno delle risorse necessarie per la produzione di carne.
Cosa ci aspetta per il futuro?
Sebbene ad oggi si sia più consapevoli delle con dizioni di vita degli animali negli allevamenti in tensivi, si stima che nel 2050 la popolazione mon diale aumenterà e, con essa, anche la domanda globale di carne. Tuttavia, la situazione ambien tale è drastica, per cui risulta impensabile dare una spinta aggiuntiva alla produzione di carne.
Per questo motivo, negli ultimi anni, sono molte le aziende e gli scienziati che hanno impiegato risorse e tempo per trovare soluzioni a questo
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CIBO E SALUTE
problema. L’alternativa migliore, ad oggi, preve de una graduale riduzione nel consumo di car ne e una transizione verso l’alimentazione ve getale o in provetta, che garantirebbe una forte riduzione delle emissioni di gas serra.
Carne vegetale o sintetica
Si è sentito parlare parecchio negli ultimi anni di carne vegetale (o “fake meat”) e carne sintetica. Per molti, queste varianti possono sembrare identiche tra di loro, in realtà vengono prodotte in modo completamente differente. Sono infatti le verdure, legumi e cereali gli ingredienti base della carne vegetale mentre, per quanto riguarda la carne sintetica, essa viene realizzata in labora torio. Vengono utilizzate cellule animali, le quali sono coltivate in provetta e, riproducendosi, con il tempo producono elevate quantità di carne.
Il business della “fake meat”, la quale simula sia per aspetto, consistenza e sapore, la carne “rea le”, è in crescita. Si stima infatti che entro il 2040 il suo valore raggiunga circa 450 miliardi di dolla ri. Al contrario il mercato della carne sintetica va a rilento, a causa degli elevati costi di produzio ne che ne rallenta la diffusione. Tuttavia, i risulta ti sono positivi. Si prevede infatti, che in soli due mesi sia possibile produrre fino a 50.000 tonnellate di carne, prelevando almeno dieci cellule muscolari animali.
In conclusione, da un punto di vista ambientale, queste alternative rappresentano il futuro e la direzione che il mercato della carne prenderà nei
prossimi anni. Infatti, nel breve termine, l’impat to ambientale della carne coltivata in laboratorio e di quella vegetale produrrebbe solo il 4% di gas serra e ridurrebbe i consumi energetici di circa il 45%
Ad oggi, molte aziende stanno lavorando per rendere possibile la diffusione in larga scala di queste alternative. Lo stesso Bill Gates è a soste gno dell’iniziativa e lo ha dimostrato investendo circa 75 milioni di dollari nell’azienda americana “Impossible Foods”.
Fonte: https://energia-luce.it/news/impatto-am bientale-allevamenti-intensivi/
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CIBO E SALUTE
DOPO LE PATATINE ECCO I BISCOTTI AGLI INSETTI,È IL NUOVO TREND PER I FOOD LOVER
redazione
Già nel 2013 secondo la FAO due miliardi di persone nel mondo si nutrivano abitualmente di insetti. Oggi l’utilizzo degli insetti in cucina o nella produzione di alimenti è ormai una tendenza, un vero trend del settore food.
Tanto che tra i food lovers e i food blogger di tutto il mondo impazza già questa nuova moda.
La start up vicentina Fucibo ha deciso di investire tutto in questa direzione. Dopo aver lanciato, prima in Italia, sul mercato le patatine (chips) a base di farina di insetti, presenta ora un nuovo prodotto. I biscotti fatti con farina di insetti, grande novità dell’estate 2022 che sta già destando parecchio inte resse tra gli addetti ai lavori e nel mondo dei food bloggers.
I cookies Fucibo sono prodotti utilizzando tra gli ingredienti farine di insetti autorizzate dalla UE. Sono disponibili in 2 gusti: Classic e Cacao. La scelta degli insetti è orientata alla sostenibilità. Gli insetti sono molto più efficienti degli animali di allevamento nel processare il cibo che assumono per tra sformarlo in proteine. Per essere allevati hanno bisogno di poco spazio e poca acqua, si riproducono velocemente e il loro ciclo vitale comporta l’e missione di pochissimi gas serra. Sono facilmente collocabili all’interno di un sistema di economia circolare, dove fungono da veri e propri trasforma tori di scarti alimentari in nuove preziose proteine. Gli insetti contengono inoltre tutti gli elementi nutritivi essenziali, soprattutto proteine complete, grassi, ferro e zinco. Le proteine sono uno dei nutrienti la cui richiesta è in aumento vertiginoso.
“I biscotti di Fucibo rappresentano il nuovo punto di incontro fra tradizione e innovazione - spiegano Davide Rossi e Lorenzo Pezzato, cofounder di Fu cibo – una ricetta leggera e deliziosa in cui si sposano alla perfezione farina di mais, burro, uova, zucchero, aroma di vaniglia e limone, capace di far rivivere il sapore e il profumo dei biscotti fatti in casa dalla nonna. La par te innovativa della ricetta è ovviamente la farina di insetti, che li rende più sostenibili e speciali anche dal punto di vista nutrizionale con un notevole apporto di proteine, vitamine, grassi buoni e fibre”.
Si tratta di una vera rivoluzione per tutto il settore dolciario che sta già ri scuotendo parecchio successo. Fucibo ha da poco stretto un accordo con Postalmarket, grazie al quale i cookies (oltre alle chips) saranno acquistabili sul portale on line Postalmarket.it Da settembre sarà disponibile all’acqui sto anche la pasta con farina di insetti.
Per maggiori informazioni: www.fucibo.com
Per approfondire
Nel 2013 la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per il Cibo e l’Agricoltura) ha pubblicato un fondamentale documento dove viene evidenziato come gli insetti possano essere un alimento fondamentale nei prossimi anni. Secondo la Fao, in confronto a mammiferi ed uccelli, gli insetti presentano meno rischi di trasmettere zoonosi all’uomo. L’Unione Europea si è già pronunciata a favore del consumo di insetti come alimento attraverso l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Farine di insetti sono già autorizzate all’utilizzo nell’Unione Europea. Dal punto di vista nutritivo, gli insetti sono ricchi di proteine, vitamine, calcio, fibre, ferro, zinco e omega3. E l’apporto nutritivo rapportato a quello della carne è molto superiore.
Ad esempio, a parità di peso i grilli forniscono più del doppio delle proteine, cinque volte più magnesio e tre volte più ferro della carne di manzo. L’allevamento di insetti, inoltre, è meno impattante sull’ambiente rispetto all’allevamento di animali. Gli insetti sono mediamente in grado di convertire 2kg di cibo in 1kg di massa corporea, i bovini invece necessitano di ben 8kg di cibo per aumentare di 1kg la massa corporea. L’allevamento di insetti commestibili abbatte fortemente il consumo di acqua e suolo e la produzione di gas serra. Un allevamento di i grilli, per esempio, produce 80 volte meno emissioni rispetto ad un equivalente allevamento di bovini. 1 kg di proteine da insetti per essere prodotto necessita di un quarto dell’acqua necessaria per 1 kg di proteine da bovino. Il corpo di un insetto è quasi del tutto commestibile. Di un pollo si mangia poco più della metà del suo peso, di un manzo il 40% della massa corporea. Sotto il profilo nutrizionale inoltre un chilo di materia prima derivata da insetti ha molte più proteine di un chilo di carne. Per avere 1 kg di carne bovina servono circa 10 kg di mangime, per 1 kg di grilli ne bastano meno di 2. In termini di spazio, per arrivare ad 1 kg necessità di 250 mq, uno di grilli 15. L’anidride carbonica emessa per produrre 1 kg di proteine dai bachi da seta è di circa 15 kg, una quantità decisamente minore rispetto quella che viene emessa per produrre un kg di proteine animali. Tutti i dati indicano dunque un impatto molto più basso sull’ambiente rispetto all’allevamento di animali.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 63 SUPER FOOD
FUCIBO, START UP VICENTINA GIÀ PRODUTTRICE DI CHIPS E BISCOTTI: È L’UNICA AZIENDA ITALIANA A PROPORRE QUESTO CAMBIO DI PARADIGMA NELL’ALIMENTAZIONE
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QUATTRO LIBRI DA NON PERDERE
Casa Editrice:
Il Cerchio Collana:
C’est la vie
Genere: Romanzo apocalittico Pagine: 324 Prezzo: 28,00 €
Casa Editrice: Gruppo Albatros
Il Filo Collana: Nuove Voci - Strade Genere: Narrativa contemporanea Pagine: 324 Prezzo: 14,90 €
“L’Ultimo Libro” di Giancarlo Biserna è un romanzo a sfondo teo logico ambientato cinque anni dopo la pandemia di Covid19; il mondo ha dovuto affrontare anche una dura guerra che ha fiaccato gli ani mi, e che ha fatto perdere la fede in Dio. Amos, un uomo molto devoto, grazie a una serie di coincidenze inspiega bili viene incaricato di essere il ponte tra il divino e gli esseri umani, in un momento in cui una nuova pandemia sta mi nacciando la loro esistenza. Il virus colpisce solo chi compie del male ed è quindi di natu ra spirituale; Amos e Alba, la donna che lo ha aiutato ad abbracciare il suo ruolo, san no di trovarsi a un punto di non ritorno: è probabilmente l’ultima possibilità che ha l’u manità per salvarsi dalla dan nazione. C’è però un oscuro potere che agisce nell’ombra, cercando di cancellare il Cri stianesimo; Amos dovrà fer marlo, prima che sia troppo tardi.
Nell’opera “Il deside rio di cadere” di Max Deste si narra una storia drammatica in cui incontria mo un uomo che ha perso tanto, e che non trova la for za di reagire al suo dolore. Jack è un aspirante scrittore; non ama relazionarsi con gli altri e non prova particolare interesse nell’esistenza, in fatti è lui stesso ad ammette re di sentirsi vivo solo quan do scrive. Jack si trova in un momento molto delicato: è appena uscito dall’ospeda le dopo un lungo ricovero e non sa come gestire la per dita della moglie, in coma irreversibile in seguito a un incidente accaduto durante il loro viaggio di nozze. La sua unica possibilità di risa lita sembra essere una tera pia alternativa, che utilizza la psicomagia per aiutare ad elaborare i traumi; Max De ste racconta quindi il viaggio di Jack nella sua mente, nella speranza di trovare un moti vo per avere ancora fiducia nella vita.
Casa Editrice: L’undicesi ma copia
Genere: Urban fantasy Pagine: 220 Prezzo: 6,00 €
Casa Editrice: Jandro & Cristina Publishing
Genere: Narrativa ispirazio nale Pagine: 192 Listino: Ebook 3,98 €
“Misteri napoletani: La crepa” di Demetrio Salvi è un’opera visionaria in cui si racconta di presenze inquietanti e di un viaggio in un luogo infernale, copia speculare e oscura della città di Napoli. Il protagonista del romanzo è Giona, un uomo che si trova ad entrare in contatto con una creatura misteriosa che stravolge la sua esistenza. Questo esse re ha sembianze antropo morfe, e sembra soffrire di una malattia che gli succhia via la forza vitale; per questo motivo Giona abbandona il ribrezzo verso di lui e co mincia a occuparsene. L’in contro con la creatura apre la mente del protagonista: ora può vedere le stranez ze che avvengono nella sua città e percepire le sinistre entità che la minacciano; e poi c’è quella grande crepa sul muro di casa sua, che sembra invitarlo ad attra versarla. È l’inizio di una folle avventura nel sottosuolo, tra pericoli e rivelazioni.
“La Legge dell’Amore” di Cristina Vaira è un romanzo motivazionale a sfondo fantasy in cui incon triamo un’intensa protagoni sta, Stella, la direttrice di una biblioteca straordinaria; si trova infatti in un luogo che stupirà i lettori: il corpo uma no. Stella ha vissuto da sem pre tra le quattro mura della biblioteca, prima con suo padre e poi da sola, dopo che egli è morto cadendo da uno degli scaffali in cui ripo sano centinaia di libri colo rati, rappresentanti ognuno un’emozione. Stella viene improvvisamente chiama ta all’avventura quando un male oscuro inizia a corrom pere i suoi preziosi volumi. Per la prima volta in vita sua deve quindi lasciare il suo piccolo mondo per affron tare un viaggio alla ricerca di una cura, che si rivelerà poi fondamentale anche per le nire il suo senso di colpa nei confronti del padre, e per imparare a perdonarsi e a lasciare andare.
BeLeaf ottobre-dicEMBRE 2022 65 CONSIGLI DI LETTURA
“L’Ultimo Libro” di Giancarlo Biserna: il mondo sull’orlo dell’apocalisse
“Il desiderio di cadere” di Max Deste: l’ardua scelta tra resistere o lasciarsi andare
“Misteri napoletani: La crepa” di Demetrio Salvi: una suggestiva favola dark
“La Legge dell’Amore” di Cristina Vaira: imparare a perdonare e a perdonarsi
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