IN SALUTE
STILI DI VITA
Quanto il giudizio condiziona la nostra quotidianità? ∞ A CURA DI MARIA CASTELLANO
«Che impatto ha il giudizio sulle nostre vite? Notevole. Il giudizio, spesso inconsapevole, è presente in moltissime attività e situazioni della nostra esperienza quotidiana, al punto da diventare un’attività deleteria per la nostra mente. Applicando il giudizio, in qualche modo, riteniamo di avere già fatto e compreso una determinata esperienza; una convinzione che spesso viene rafforzata dal fatto che riteniamo di avere ragione. È possibile considerarsi depositari della verità solo perché abbiamo sperimentato una situazione simile in passato o perché ci hanno raccontato che una data situazione “funziona” così? Anche in questo caso è tutto molto relativo. Un distinguo va certamente fatto, perché c’è giudizio e giudizio! C’è un giudizio discriminatorio che ci permette, per esempio, di allontanarci da un pericolo oggettivo (un semaforo rosso, un precipizio vicino ad un sentiero) e un giudizio che pensa di conoscere già una situa20 | Bergamo Salute | Marzo/Aprile 2021
Il giudizio non coincide con la realtà. Spesso i giudizi “filtrano” e deformano la realtà, impedendo di vedere con chiarezza ciò che sta accadendo dentro e fuori di noi” zione o una persona, incasellandola in categorie già pronte. In questo articolo ci occuperemo di questo secondo tipo di giudizio». Chi parla è Ermanno Manzoni, Counselor Psicosomatico. Lo abbiamo incontrato per parlare di come il giudizio possa influenzare le nostre esperienze quotidiane e di come ci si possa liberare da un atteggiamento troppo giudicante e vivere più “liberamente” e in armonia con se stessi e con gli altri. Da dove nasce il giudizio? Il giudizio si manifesta in modo molto veloce e automatico, sfrut-
tando numerose categorie in cui inserire l’elemento con cui siamo venuti in contatto (situazione, luogo, persona, noi stessi). Queste categorie, formatesi nel tempo, sono frutto delle esperienze personali o indirette, insegnamenti ricevuti dalla scuola, dalla famiglia, dalla società, dalla religione etc.. Esiste però anche un’altra forma di giudizio che si manifesta in modo molto primitivo appena entriamo in contatto con l’elemento dell’esperienza: scatta il “mi piace” se non lo vediamo come un pericolo per noi e quindi possiamo trarne beneficio, oppure il “non mi piace” se è per noi un potenziale pericolo e quindi tendiamo ad allontanarci. È un giudizio che applichiamo sin da bambini. Man mano che cresciamo, poi, sviluppiamo il nostro “Io” che progressivamente si rafforza, dandoci un senso di separatezza dagli altri: è sulla base di questa separatezza e differenza che iniziano confronti, competizione e anche il giudizio.