ANDERSEN n. 383 - giugno 2021 Mensile di letteratura e illustrazione per l’infanzia

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GRANDI AUTRICI

Helen Oxenbury I libri per la prima infanzia di Mara Pace

A soli sei anni comprese che più di tutto amava ritrarre le persone. E ancora oggi, prima di entrare in studio, dedica un tempo della sua giornata a osservare gli altri, con gli occhi dell’artista che vuole portare tra le pagine dei libri le relazioni, il movimento, la vita vera. Helen Oxenbury, illustratrice di A caccia dell’orso e di molti altri albi, dopo gli anni trascorsi in teatro, approda alla letteratura per l’infanzia nel 1967, lo stesso anno in cui esordisce Eric Carle con L’orso bruno, mentre in Italia nasce la Mostra degli Illustratori della Fiera del Libro per ragazzi di Bologna, escono i primi libri di Attilio, e Rosellina Archinto pubblica per la neonata Emme Edizioni Il Palloncino Rosso di Iela Mari (insieme a Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni e Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak, usciti pochi anni prima negli Stati Uniti). Il primo titolo di Helen Oxenbury è Numbers of things, un libro attraversato dal lieve

umorismo che caratterizzerà gran parte della sua produzione. Già nel 1969 vince la Kate Greenaway Medal per due albi illustrati: The Quangle Wangle’s Hat di Edward Lear e The Dragon of an Ordinary Family di Margaret Mahy, entrambi pubblicati da Heinemann. Negli anni Settanta illustra per la prima volta Lewis Carroll (la sua Alice è invece del 1999), alcuni memorabili racconti di Ivor Cutler e una preziosa raccolta di nursery rhymes a cura di Brian Alderson. Helen Oxenbury, fin dagli esordi, si è dimostrata un’attenta interprete dei testi e del linguaggio del picture book, entrando a pieno titolo nella storia della letteratura per l’infanzia internazionale, ma se volessimo indagare il campo dell’editoria per l’infanzia nel quale ha portato maggiore innovazione, allora dovremmo partire dagli anni Ottanta, quando entrò nella squadra di Sebastian Walker e, dopo tre libri gioco per scomporre animali e persone, cominciò a pubblicare

come autrice completa i suoi libri per la primissima infanzia. Dressing, Friends, Working, Playing e Family (1981) sono stati tradotti in Italia da Emme edizioni e oggi, dopo lunga assenza, i primi quattro titoli tornano sugli scaffali grazie a Camelozampa, inaugurando la collana “A bocca aperta”. In una preziosa intervista del 1989 con Leonard S. Marcus (oggi disponibile in Show me a Story, Candlewick Press), Helen Oxenbury racconta la sua esperienza di madre e l’influenza che ha avuto sul suo lavoro. Con i primi due figli, quando erano molto piccoli, non leggeva. La terza figlia, però, aveva un problema di salute, per cui era necessario distrarla e intrattenerla più a lungo. Per riuscire nell’intento, Helen Oxenbury sfoglia con lei alcuni cataloghi di prodotti per l’infanzia e, con suo grande stupore, si accorge che la bambina (non ha ancora un anno) indica con interesse le immagini degli oggetti e dei bambini. “Sono ANDERSEN  13


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