ARRAMPICATA 360° a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica - antcico@yahoo.com
Sfida all’ultima presa Perché davanti a una struttura d’arrampicata, un blocco da risolvere, 15 metri da scalare in velocità, faranno ciò per cui hanno lavorato tanto. Gareggeranno, tutti assieme, con competitività e fair play e pagine che chiudono il 2020 sono dedicate a tutti loro. A questi ragazzi, atleti di ogni categoria età e specialità, che in questo lungo e difficile anno non hanno smesso d’impegnarsi per l’obiettivo di gareggiare. E a tutti coloro che – nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19 – hanno permesso che questo obiettivo si concretizzasse, nonostante la stagione agonistica all’osso per l’emergenza virus. «Arrampicare su roccia è bello, con molte soddisfazioni. Ma le gare danno emozioni grandi. E ci mancano», ci ricorda Laura Rogora, 19 anni lo scorso aprile. Unica, con la tedesca Angela Eiter, ad aver salito in falesia il grado femminile attualmente più alto al mondo (9b); ma anche pluricampionessa in gara e nostra rappresentante femminile alle prossime Olimpiadi. Levate la pista al centometrista, la vasca al ranista, il velodromo al velocista: impensabile vero?
L
DIFFICOLTÁ A porte chiuse ma a cuore aperto. Così che si è svolto il Campionato Italiano 2020 Lead, lo scorso 12 e 13 settembre al Centro di Arrampicata AVS di Brunico (AVS – FASI). Novanta i climber partecipanti. In finale 21 atleti che si sono affrontati lungo due linee tecniche ma che, da subito, hanno dato ampia varietà d’interpretazione. Sei minuti di ricognizione, in cui gli atleti tutti insieme, alla base del muro studiano la linea da sotto per identificare quale potrà essere la migliore sequenza nella progressione; memorizzando prese e volumi, intuendo i movimenti che dovranno portarli all’ultima presa (TOP) e in catena. Poi, il ritiro/isolamento. Quindi, nuovamente fuori a misurarsi sul tracciato e a cercare di arrivare al punto più alto. Al via un atleta e un’atleta, su due linee differenti. 6 minuti di tutto-per-tutto, amministrando sapientemente forza, riposi, energia. Una 72 / Montagne360 / dicembre 2020
cavalcata in un mare di volumi rossi per le ragazze. Di volumi arancioni per i ragazzi. Sezioni boulderose, prese minuscole. Moschettate da brivido, eleganza nei gesti, flow o solidità. Tenute in sequenze strepitose. L’Oro sarà vinto dall’instancabile Laura Rogora, cinque volte Campionessa italiana di difficoltà (Fiamme Oro); al secondo posto Giorgia Tesio (Centro Sportivo Esercito). Terza Federica Papetti (Roc Palace Brescia, Oro Under 18). Quarta Claudia Ghisolfi (Fiamme Oro), quinta Maria Ilaria Scolaris (SASP Torino), sesta Elisabeth Lardschneider (AVS Meran). Sul podio maschile Oro per l’imbattibile Stefano Ghisolfi (7 titoli italiani Lead e tra i quattro scalatori al mondo ad aver salito il grado di 9b+ in falesia)). L’atleta delle Fiamme Oro è stato l’unico a raggiungere il top
in semifinale e i top di entrambe le vie nelle qualifiche. Secondo e terzo rispettivamente Marcello Bombardi, Campione Italiano 2019 (Centro Sportivo Esercito) e Francesco Vettorata (Fiamme Oro), caduti in finale alla stessa presa di Ghisolfi, e spareggiati da una presa nel turno di gara precedente. Quarto Davide Colombo (Fiamme Oro), quinto Filip Schenk (Fiamme Oro), sesto Giorgio Tomatis (Oro Under 18 - Esercito). «MI È MANCATO IL TIFO DEI MIEI NONNI» Giorgia Tesio, da poco vent’anni, gareggia per il Centro Sportivo dell’Esercito nella stessa squadra di Marcello Bombardi, Giorgio Tomatis e Ludovico Fossali. Allenata da Tito Pozzoli e dal preparatore atletico Enrico Cervella, è il Boulder (4 volte Oro in Coppa