FORAGING
A CURA DI VALERIA MARGHERITA MOSCA
Il sapore della foresta boreale Sulle Alpi vivono più di 4000 specie di licheni e la maggior parte di essi può essere considerata edibile dopo un facile trattamento che vi sveliamo questo mese. Un ingrediente gustoso e salutare che può arricchire gli impasti dei dolci e dei lievitati
C
hi, come me, ama la montagna si trova spesso a transitare attraverso un particolare habitat definito “foresta boreale”. La viviamo ogni volta che saliamo dalla media all’alta montagna sulle Alpi e sull’Appennino, e io spesso mi faccio rapire dalla sua atmosfera rigorosa e precisa, dai suoi aromi cosi unici e intensi e dalla particolare luce che filtra tra grandi tronchi e le chiome fitte degli alberi. Detta anche foresta di conifere o taiga, può essere considerata la foresta più grande del mondo: occupa infatti una superficie di circa 20 milioni di chilometri quadrati, pari alla metà delle foreste di tutto il mondo e pari al 17% dell’intera superficie terrestre. Si estende lungo una fascia continua che dal Canada e dall’Alaska, dalle coste dell’Atlantico al Pa-
cifico, attraversa l’Europa settentrionale (la maggior parte di Finlandia, Svezia e Norvegia sono coperte da taiga) fino alla Siberia. In Eurasia si spinge anche più a sud, coprendo parte di grandi catene montuose come i Pirenei, le Alpi, una piccola area isolata nelle Highlands scozzesi e l’Himalaya. Anche nel Nord America alcune specie tipiche di questo habitat vegetano nelle foreste di transizione, nella parte settentrionale dei 48 Stati Uniti. La vasta taiga dell’Asia si estende invece attraverso la Russia e verso sud, nel nord-est della Cina e della Mongolia. Il posizionamento e l’estensione di questo habitat sono generalmente determinati dal grado di calore riscontrato durante la stagione di crescita dei vegetali, dalla temperatura del suolo e dalla temperatura invernale minima.
CERCHIAMO NEL SOTTOBOSCO La taiga è detta anche foresta di conifere perché pini, abeti, larici e sequoie, ovvero gli alberi che la caratterizzano, appartengono alla classe delle conifere. Le due specie che dominano in questo habitat sono il pino silvestre (Pinus sylvestris), un albero poco esigente che cresce anche su suoli poveri e che può raggiungere i 30 metri di altezza (anche se nelle regioni più estreme del Nord Europa il suo sviluppo è stentato e si presenta con fusti corti, tozzi e rami contorti) e l’abete rosso (Picea abies), più esigente perché richiede suoli più ricchi e non sopravvive su quelli perennemente ghiacciati. Ma le specie presenti e la loro struttura variano da zona a zona, perché in un’area così vasta il clima non è uniforme.
A sinistra, pseudevernia furfuracea tra le mani di Valeria Margherita Mosca durante la raccolta (foto Isacco Emiliani) 80 · Montagne360 · marzo 2022