STYLE MAGAZINE_SEPTEMBER ISSUE

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EDITORIALE

di Alessandro Calascibetta

La risposta non ce l’ho FORSE È TROPPO PRESTO per lo shopping dell’autunno/inverno? Per qualcuno no. E per nessuno è troppo presto farsi un’idea su cosa va di moda. Oddio l’ho scritta, nero su bianco, quella frase che detesto; soprattutto quando è posta sotto forma di domanda. E soprattutto se la domanda è rivolta a me! Se c’è ancora qualcuno che me lo chiede? No. E volete sapere come mai? Perché hanno capito che se già non sapevo rispondere ieri, figuriamoci oggi. Nella totale, onirica, spiazzante anarchia creativa attuale, manca quella chiarezza modello anni Novanta e primissimi Duemila, ossia, giusto per fare qualche esempio: grunge/animalier (Roberto Cavalli, Dolce&Gabbana); minimal-figo (Prada, Dior Homme by Slimane); pelle/rock (Costume National Homme, Versace); classico-romantico (Romeo Gigli, Paul Smith). Com’era tutto più semplice, no? Ma c’è un però: far parte di un gruppo che somigliava più a un clan che a una comunità, azzerava le differenze e, inoltre, l’individuo che non esibiva alcun segno di appartenenza si autoescludeva da una compagine sociale - è il caso di dirlo - preconfezionata. Oggi le prospettive tracciate dai fashion designer influiscono sulle nostre scelte a tale punto, in tale misura, che ognuno sceglie quello che lo rappresenta. Ciascuno di noi sceglie di essere ciò che vuole. Ciascuno di noi può, finalmente, essere chi vuole essere. Ma torniamo a quella imbarazzante, fastidiosa domanda di cui sopra: alla fine qualcosa rispondevo. Balbettavo, cercando tra i file della memoria, le uscite sui catwalk appena visti: «Torna il nero, anche nella pelle; e le lane grosse. Ah, c’è perfino il laminato» — «Il laminato? Per l’uomo? Ma davvero?» — «Sì, però ci sono anche tanto classico e accessori country!» (l’ultima era un cavallo di battaglia: serviva per rassicurare l’interlocutore, tanto il formale e l’outdoor english style ci sono sempre).

FOTO: LEONARDO BECHINI

Ebbene sì: mio malgrado ho risposto ancora. Perché se siete arrivati fin qui, e soprattutto se avete già sfogliato i servizi fotografici di questo numero, avrete compreso che quello che ho appena scritto è quello che «va di moda» oggi. Ma non chiedetemelo più. (alessandro.calascibetta@rcs.it) (Instagram @alecalascibetta)

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