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E NON SI SCENDE DAL PODIO!

Sarah Scaparone

Giappone, Francia, Italia.

Questa la classifica della 18ª edizione della Coupe du Monde de la Pâtisserie

La chiave del successo è il team. Ancora una volta. Quella che ha portato l’Italia a mantenere il podio (dal 2007), conquistando il terzo posto durante la competizione mondiale più importante. Nella 18ª Coupe du Monde de la Pâtisserie, nell’ambito del Sirha di Lione, il team Italia (Alessandro Petito, Jacopo Zorzi e Martina Brachetti) infatti ha raggiunto la terza posizione, preceduto dalla Francia (Georges Kousanas, Jérémy Masing, Jana Lai) e dal Giappone (Moe Takahashi, Naritoshi Suzuka, Yusaku Shibata), che torna sul tetto del mondo dopo le vittorie del 1991 e del 2007. Sono stati loro ad alzare la silhouette femminile del trofeo: quell’oggetto ambito da generazioni di pasticcieri, che simboleggia non solo l’apice del successo, il traguardo più alto da raggiungere nella propria carriera, ma anche la trasformazione dei quattro elementi attraverso l’atto creativo: la sfera (aria) influenza mondiale, ascensione umana; l’altopiano (acqua), ghiaccio e trasparenza; la donna (fuoco): zucchero tirato, soffiato, versato; la base (terra), cioccolato scolpito, modanatura.

Il medagliere della competizione, ideata nel 1989 da Gabriel Paillasson e oggi presieduta da Pierre Hermé, registra tre vittorie per l’Italia (1997-2015-2021), con 9 passaggi sul podio. La Francia ha vinto otto volte affermandosi al top della classifica (l’ultima vittoria risale al 2017), seguita due volte dal Giappone, una Belgio, USA, Spagna e Malesia.

Focus Sulla Gara

Con il presidente onorario Cédric Grolet, affiancato dal campione del mondo Lorenzo Puca, l’organizzazione si è dichiarata soddisfatta, per una competizione che necessita di conoscenza, allenamento, passione e determinazione. “Voglio ringraziare tutti i concorrenti – ha dichiarato Hermé nel suo discorso finale – perché la Coppa del Mondo è una competizione ma è anche uno show, e tutti hanno realizzato uno spettacolo straordinario. Facciamo un mestiere magnifico: grazie a tutti quelli che hanno contribuito, ancora una volta, al successo di questa manifestazione”.

Del resto i lavori dei team coinvolti in due giorni nella grande arena del Sirha di Lione si sono concentrati sugli effetti del cambiamento climatico sul mare, sulla terra, sugli animali e la natura, ma anche su quello che potrebbe essere il futuro che attende l’umanità intera. Un modo per rendere sempre più responsabile anche il nostro settore e per porre sotto gli occhi dell’opinione pubblica mondiale, anche attraverso questa competizione, un problema

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