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PRIMO ANNIVERSARIO novità divertenti

Festeggiato il primo anno di attività, Luca Gambelli

Carlo Demarco di Tortatelier a Milano guardano al futuro con torte colorate dal tocco ironico

Emanuela Balestrino

A quasi un anno e mezzo dall’apertura di Tortatelier torniamo da Luca Gambelli e Carlo Di Marco per un riscontro sul 2022 e per vedere in anteprima le novità per la primavera/estate. “È stato un periodo più che positivo – esordisce Gambelli – siamo stati inondati di affetto e di clienti, non solo del vicinato, il che si è tradotto nel dover cercare un aiuto (e magari un ampliamento del locale), visto che in due non riuscivamo a tenere il ritmo delle ordina zioni e delle presenze al banco. Da settembre infatti lavora con noi Anna Bertolini, la nostra valida collaboratrice di laboratorio, che ha 22 anni e ha seguito presso Cast Alimenti il corso di pasticceria”.

NIENTE (DI) PERSONALE

Nel loro esordio imprenditoriale anche i due soci hanno dovuto affrontare la difficoltà della ricerca del personale: “Dopo la pandemia, in particolare i giovani tendono a voler passare meno ore sul posto di lavoro e desiderano più tempo libero”, esigenze che non

Estetica E Tendenze

Parlando di trend ed estetica, Luca e Carlo registrano che da qualche tempo si sta diffondendo anche qui l’ugly cake, il fenomeno delle “torte brutte” con crema al burro e frasi divertenti, che anche loro hanno proposto grazie a tecnica e creatività. Poi, “complici i social, si predilige anche il prodotto bello ma abbastanza discutibile di gusto, composto di crema al burro, come i dolci di moda 10 anni fa negli

Quando si ha la fortuna di fare un mestiere creativo, la sfida più grande è quella della ricerca continua di novità, ispirazione e impatto emotivo. Tutto ciò può risultare molto bohémien, ma l’obiettivo più importante, soprattutto nella decorazione in pasticceria, è quello di replicare le forme in modo semplice e ciclico. La produzione mal si sposa con il puro esercizio di stile, ma questo non ci impedisce di creare pezzi più o meno complessi con l’utilizzo di qualche accortezza.

Il primo step è la progettazione, per poi passare alla tridimensionalità Molti dei miei allievi mi dicono che non sanno disegnare… No problem! Ci aiuta la tecnologia: Internet offre la possibilità di reperire disegni fruibili che, se presi ad esempio come base per definire le proporzioni, sono un’ottima guida. Ma vanno usati solo come spunto, non come copia, mi raccomando! Ricordatevi che esistono il diritto d’autore, così come il piacere di essere “autori” della propria creatività.

Nei soggetti cartoon adoro la caratterizzazione degli occhi, un po’ storti e di dimensioni diverse, e dei corpi, goffi e un po’ rotondi, come nel caso del cane carlino Quarantino che vedete in foto. L’impiego di coppapasta, utilizzati capovolgendone la forma, ci può aiutare in partenza per una sagoma già pronta, a cui conferire un tocco in più. Il musetto del carlino, infatti, nasce da una forma a cuore a cui ho tagliato la punta. La scelta di beccucci a punta tonda è un ottimo espediente da #tips&tricks artist, per ottenere la concentricità dell’occhio, evitando che il colore steso con il pennello fuoriesca dal perimetro o per coppare piccoli cerchietti di pasta colorata. Lo stile pittorico andrà poi ad enfatizzare il mood emotivo che vorrete trasmettere.

I colori liposolubili in polvere usati a secco, senza alcun diluente, serviranno ad aggiungere sfumature evanescenti al vostro soggetto. La stessa tipologia di colori, diluiti con alcool alimentare, darà un risultato molto più intenso, con un effetto macchia acquerello, e si asciugheranno subito grazie all’evaporazione del solvente alimentare.

E per alleggerire molto il peso delle creazioni totalmente edibili? Il #tips&tricks è quello di usare il Rice Krispies Marshmallow, cioè l’impasto che, oltreoceano, sfruttano per le grandi sculture. Ecco a voi dosi e procedimento.

Marshmallow e riso soffiato

marshmallow g 240 riso soffiato g 170 burro g 40

Sciogliere il burro per qualche secondo al microonde o in pentola. Aggiungere i marshmallow e riportare nuovamente il tutto in microonde o pentola a sciogliere. Intanto ungere una spatola in silicone con burro morbido. Quando i marshmallow sono sciolti, versare il riso soffiato e mescolare subito con la spatola unta. Trasferire il composto in una teglia, coperta con pellicola o carta formo; quando è ancora tiepido, mo- dellate le forme che vi occorrono. Ricordate di premere per compattare bene il tutto.

Se volete cimentarvi nella realizzazione di Quarantino, non dovete far altro che andare su youtu.be/ly135NLljM4

Se avete ulteriori curiosità su cui vorreste un #tips&tricks, scriveteci.

Buon divertimento e al prossimo numero!

“Una passione in comune e la volontà di creare qualcosa di nostro, che fosse unico”. Questo è il motore di Zaf Zaf, che ha condotto Paola Olivero e Sebastiano Einaudi a dare forma alla loro attività: siamo in Piemonte, a Carignano, in provincia di Torino, e i due protagonisti arrivano da studi e mondi estranei a quello dell’agricoltura. Entrambi però hanno sentito e colto il “richiamo alla natura”, da cui nasce la loro piccola grande realtà dedicata allo zafferano, con l’obiettivo di mettere a punto un prodotto diverso e d’eccellenza, coltivato nel totale rispetto dell’ambiente, che sia in grado di fare del bene alle persone.

Perché il vostro zafferano è differente?

L’anima di Zaf Zaf, fondato nel 2019, è il piccolo bulbo di Crocus satius subito innamorati. Lo zafferano ha tantissime proprietà organolettiche e benefiche per il nostro organismo ed è usato spesso anche in campo farmaceutico. Il nostro si differen zia grazie al metodo di coltivazione, ideato tenendo in considerazione sia la qualità della spezia che l’attenzione per l’ambien te. Riusciamo infatti a ottenere in soli 1000 m² quanto richiede un ettaro di terreno: è fondamentale, in linea con il concetto di base di contribuire a migliorare l’ecosiste ma esistente. Riusciamo quindi ad avere il terreno “coperto” per più di 11 mesi all’an no e questo ha un grande impatto, sia per quanto riguarda la trasformazione di CO ossigeno, sia sul riuscire a migliorare il terreno stesso, arricchendolo anno dopo anno di sostanza organica. Come conseguenza diretta, ciò permette la crescita in salute e una qualità migliore della pianta di zafferano, che si sviluppa solo con le proprie forze, senza aiuto di concimi o fertilizzanti, in armonia con

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