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Postfazione

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Ringraziamenti

Ringraziamenti

Postfazione

È sempre più difficile scrivere una postfazione diversa dalle altre quattro perché uguale è la collana, il mio metodo e i generi letterari trattati, eppure i piccoli scrittori, la loro vivacità intellettuale e la loro capacità immaginativa costituiscono rinnovati e gustosi ingredienti anno dopo anno.

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Questo è stato più che mai un percorso scolastico irto di ostacoli con distanziamenti, mascherine, isolamenti in casa, malattie e lutti. Non è più l'ingenuo andrà tutto bene a sostenerci, ma le conquiste della scienza e la nostra conquistata saggezza. Dunque, non posso che guardare con maggiore soddisfazione a questo difficile traguardo che ci ha visti, insegnanti e ragazzi, pronti a nuove avventure senza arrenderci e guardando al futuro con speranza.

La scrittura collettiva si è rivelata lo strumento più efficace per far avvicinare i ragazzi alla scrittura con la gioia di collaborare insieme, sacrificando il proprio individualismo per il bene superiore della squadra e per l'ottenimento di un risultato di cui andare tutti insieme orgogliosi.

Senza soluzione di continuità rispetto al nostro programma di letture, ho scelto i temi del racconto giallo e del noir. In particolare, la seconda, che ha letto ed analizzato Dieci piccoli indiani di A. Christie, è stata invitata ad occuparsi di crimini e misfatti da far risolvere ad abili investigatori, dando origine a scrivo in giallo ovvero alla prima parte di questa antologia.

La seconda parte è, invece, dedicata ai più giovani, che si sono confrontati con il classico e conosciutissimo Lo strano caso del dottor Jekyll e signor Hyde di Stevenson. Gioco forza mettere in scena delle storie low horror (per dormire bene la notte ;)) di scrivo in nero.

Detto ciò, le fasi di elaborazione sono state quelle di ogni edizione con qualche piccola variante necessaria alle nuove restrizioni imposteci dalla pandemia. Ovvero, per prima cosa ho lanciato un concorso di idee, sui temi e le tecniche stabilite.

A seguire i partecipanti hanno elaborato insieme una sceneggiatura dettagliata, suddivisa in tanti episodi quanti erano gli scrittori, e le descrizioni delle ambientazioni e dei personaggi comuni. Si è sfruttato per l'occasione il supporto delle tecnologie e degli ambienti virtuali. Infatti, i più grandetti si sono riuniti su meet in modo autonomo, mentre ai più piccoli ho aperto io stessa delle "stanze" dove discutere e dialogare sotto la mia supervisione. Quindi, un moderatore per gruppo mi ha fornito o in cartaceo o su classroom il lavoro, frutto del loro brainstorming. E sono stati davvero autonomi, trovando anche un’occasione ludica di incontro, sebbene in video conferenza.

Quindi, ho assegnato a ciascuno un episodio da redigere per una lunghezza media di una facciata A4, con scelta narratologica della terza persona onnisciente al passato remoto. I ragazzi sono stati guidati nell'autocorrezione formale o di incoerenze contenutistiche.

Non ultima hanno affrontato anche l'ardua prova della ricerca di un titolo: evocativo, ma non rivelatore.

Infine, i loro lavori limati sono stati corredati anche di copertine, da loro stessi progettate e realizzate.

Io sono molto soddisfatta di quanto hanno ottenuto e certa che lo siano anche loro. Ancor più del libro da tenere nella loro biblioteca, abbiamo creato un'esperienza, un'avventura dello spirito che resterà viva nel ricordo di ciascuno. È il nostro abbraccio collettivo anche quando dobbiamo limitarci a quelli virtuali.

Cinzia Di Mauro

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