Postfazione
È sempre più difficile scrivere una postfazione diversa dalle altre quattro perché uguale è la collana, il mio metodo e i generi letterari trattati, eppure i piccoli scrittori, la loro vivacità intellettuale e la loro capacità immaginativa costituiscono rinnovati e gustosi ingredienti anno dopo anno. Questo è stato più che mai un percorso scolastico irto di ostacoli con distanziamenti, mascherine, isolamenti in casa, malattie e lutti. Non è più l'ingenuo andrà tutto bene a sostenerci, ma le conquiste della scienza e la nostra conquistata saggezza. Dunque, non posso che guardare con maggiore soddisfazione a questo difficile traguardo che ci ha visti, insegnanti e ragazzi, pronti a nuove avventure senza arrenderci e guardando al futuro con speranza. La scrittura collettiva si è rivelata lo strumento più efficace per far avvicinare i ragazzi alla scrittura con la gioia di collaborare insieme, sacrificando il proprio individualismo per il bene superiore della squadra e per l'ottenimento di un risultato di cui andare tutti insieme orgogliosi. Senza soluzione di continuità rispetto al nostro programma di letture, ho scelto i temi del racconto giallo e del noir. In particolare, la seconda, che ha letto ed analizzato Dieci piccoli indiani di A. Christie, è stata invitata ad occuparsi di crimini e misfatti da far risolvere ad abili investigatori, dando origine a scrivo in giallo ovvero alla prima parte di questa antologia. La seconda parte è, invece, dedicata ai più giovani, che si sono confrontati con il classico e conosciutissimo Lo strano caso del dottor Jekyll e signor Hyde di Stevenson. Gioco forza mettere in scena delle storie low horror (per dormire bene la notte ;)) di scrivo in nero. 79