2 minute read

EDITORIALE

Next Article
DAL TERRITORIO

DAL TERRITORIO

PAGINATRE di Filippo D'Andrea

Care lettrici e cari lettori,

Advertisement

è appena iniziata la stagione autunnale e siamo ancora alle prese con i problemi di salute pubblica che speravamo di lasciarci alle spalle con l’estate. Certo la bella stagione ci ha aiutato a riprendere una certa normalità con attività all’aperto, sole, mare, montagna che sono serviti a tirare su il morale dopo mesi di grande preoccupazione. Tuttavia il tempo della cautela non è finito e ci prepariamo ad una stagione che per le attività sindacali dell’organizzazione si presenta complessa.

La riunione degli organismi dirigenti dovrà avvenire in video e la stessa nostra Assemblea annuale sarà soggetta al rispetto delle regole generali per il contenimento della pandemia. L’agenda politica ci vede impegnati a sostenere le richieste già avanzate in passato al Governo ma che ora vanno migliorate ed aggiornate tenendo conto dei temi all’ordine del giorno. Il quadro di riferimento è sicuramente il Recovery Fund, per la gestione delle ingenti risorse del programma dell’Unione europea denominato Next Generation. Certo il titolo è denso di significati: è in gioco il futuro della UE e quindi delle future generazioni di cittadini europei.

Dopo i primi passi incerti delle Istituzioni europee, si è giunti ad un accordo che quando otterrà l’approvazione definitiva costituirà un momento storico per la rigenerazione dell’Unione Europea. La pandemia ha rischiato di accelerare un processo involutivo della UE sotto la spinta dei sovranismi nazionali che hanno dimostrato di saper bene indirizzare le paure irrazionali dei cittadini. La risposta comunque è stata di livello adeguato con uno stanziamento di gran lunga superiore al sempre citato Piano Marshall grazie al quale è stata possibile la ricostruzione post-bellica dell’Europa. Ma c’è di più: per la prima volta gli Stati Membri hanno deciso di mettere in comune la garanzia del debito. Gli storici ricordano che questo è avvenuto in America quando le Colonie misero in comune il debito per finanziare la guerra d’indipendenza contro il Regno Unito e questo evento viene ricordato come la prima pietra per la nascita degli Stati Uniti d’America. Certo il paragone è un po’ stretto se riportato all’Europa dei nostri giorni, tuttavia si tratta di un passo importante che, se utilizzato nel modo giusto, potrà segnare un punto a favore di una maggiore integrazione dell’Unione Europea. In realtà il debito comune dovrebbe imporre una ulteriore armonizzazione della politica economica attraverso le leve della politica fiscale e della politica dei redditi , rafforzando la politica monetaria che già è stata messa in comune con l’adozione dell’Euro.

Nelle prossime settimane ultimeremo il nostro documento di programmazione per perfezionare le nostre richieste e per sostenere con forza una politica per gli anziani all’interno dei progetti che il governo presenterà a Bruxelles entro fine anno a valere sui fondi del Recovery Fund. Ancora una volta indicheremo tra le nostre priorità il potenziamento del sistema sanitario ma soprattutto la necessità di adeguare il sostegno al reddito dei pensionati ai principi già espressi da tempo dalla Ue.

In questo numero trovate un’intervista al Ministro della Salute Roberto Speranza che siamo orgogliosi di ospitare su VerdEtà. Ci spiega a che punto siamo con il vaccino e le cure al Coronavirus e in che modo intende trasformare la sanità pubblica. Inoltre abbiamo fatto una piccola inchiesta proprio sul vaccino e su come la pandemia sta cambiando il mondo.

Buona lettura!

Filippo

This article is from: