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DAL TERRITORIO

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PANTERE GRIGIE

PANTERE GRIGIE

DAL TERRITORIO

FRIULI VENEZIA GIULIA

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“NORME IN MATERIA DI CONTRASTO ALLA SOLITUDINE E PER LA PROMOZIONE DELL’INVECCHIAMENTO ATTIVO”

La crisi innescata dal Covid-19 è stata caratterizzata dalla rapidità con cui ha messo sotto pressione il sistema sanitario mondiale ed agito in maniera devastante sugli aspetti socio-economici dei territori coinvolti. Purtroppo a distanza di alcuni mesi si inizia a fare i conti anche con un ulteriore aspetto, in particolare tra i soggetti maggiormente esposti al rischio di esclusione, autoesclusione o marginalizzazione ovvero gli ultra sessantacinquenni e gli adolescenti. Stiamo parlando della solitudine, quel fenomeno descritto come l’angoscia derivante dalle differenze tra le relazioni sociali ideali e quelle percepite, in correlazione con lo stato di salute fisica e mentale, il benessere delle persone, nonché il contesto ambientale in cui vivono la loro quotidianità. A tal fine, dopo l'intesa del Consiglio delle autonomie locali di questo inverno, in primavera è stato approvato in via definitiva dalla Giunta del Friuli Venezia Giulia il disegno di legge sul contrasto alla solitudine, che modifica ed integra una norma già esistente, quella sull'invecchiamento attivo. Come già noto infatti, la Regione FVG da diversi anni ha come obiettivo trasformare l’invecchiamento della popolazione in opportunità di sviluppo sociale ed economico. Già nel 2014 si è dotata di una Legge regionale per la promozione dell’invecchiamento attivo e da allora sono stati approvati due programmi triennali a cui CNA Pensionati FVG partecipa con costanza attraverso laboratori attivi di stimolazione cognitiva. “La decisione di intervenire allargando il ventaglio degli interventi dell’attuale normativa – ha precisato Riccardo Riccardi vicegovernatore con delega alla Salute – nasce dalla constatazione che la solitudine permea il nostro tempo come mai è accaduto nel passato e i rilievi statistici dimostrano che il numero di persone che ne soffre sta aumentando. La legge in vigore, con le modifiche e le integrazioni proposte, permetterà di ottenere un testo unico e maggior flessibilità nell’attuazione degli interventi su un fenomeno che non riguarda solo una parte della società, quella più anziana, ma coinvolge anche l’adolescenza”. Con il disegno di legge appena approvato, quindi, la Regione desidera contrastare tutti i fenomeni di esclusione, di pregiudizio, di stigma e di discriminazione, che generano il fenomeno della solitudine e contrastano l’invecchiamento attivo, sostenendo azioni ed interventi che facilitano la piena inclusione sociale nella comunità. Il disegno di legge n. 91 "Modifiche alla legge regionale 14 novembre 2014 n. 22 Promozione dell'invecchiamento attivo e modifiche all'articolo 9 della legge regionale 15/2014, concernenti gli interventi per il contrasto alla solitudine" e della proposta di legge n. 11 "Norme per la promozione di iniziative e progetti per la prevenzione del fenomeno della solitudine", pone l’accento sulla necessità di creare reti di comunità e di cittadinanza attiva, supporta le azioni di sussidiarietà orizzontale promosse dal volontariato sociale e persegue il benessere negli stili relazionali e di vita. A tal fine la Regione riconosce e sostiene gli enti del Terzo settore, in quanto soggetti in grado di intervenire con iniziative di contrasto alla solitudine e promozione dell’invecchiamento attivo. Il sostegno della Regione agli enti è subordinato alla creazione di reti territoriali di collaborazione e coprogettazione di servizi, in coerenza con la programmazione regionale o di settore. Tra le azioni messe in campo dal ddl figurano l'apertura di sportelli virtuali per l'assistenza psicologica, la creazione di forum online moderati

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da psicologi e la creazione di luoghi di incontro virtuali (chat) vigilati. A ciò si aggiungono l'attivazione di bacheche virtuali, anch'esse vigilate, in cui inserire proposte di iniziative di socializzazione nonché la possibilità di iscrizione ad aggiornamenti informativi periodici attraverso specifiche newsletter. Tutto ciò sarà garantito da accessi informatici sicuri. CNA Pensionati FVG è inserita da diverso tempo

TREVISO

AIUTATI CHE CNA PENSIONATI TI AIUTA

A Treviso, come in tutta Italia, gli anziani hanno sofferto il periodo di lock down: la solitudine, i pochi contatti sociali, le difficoltà logistiche, le piccole cose di ogni giorno che erano diventate impossibili o tremendamente difficili. Di fronte a queste difficoltà l'associazione di Treviso non si è demoralizzata. All'inizio in modo informale, poi sempre più strutturati e organizzati, l'associazione ha messo in piedi un vero e proprio servizio telefonico di aiuto a supporto emotivo per le persone anziane. "Tra marzo e maggio abbiamo risposto o contattato direttamente oltre 200 pensionati a cui servivano informazioni logistiche, un aiuto per la spesa o per ritirare le medicine oppure solo due parole per sentire meno la solitudine". Così Mariarosa Battan commenta l'esperienza del primo periodo di chiusura. L'associazione si è organizzata mano a mano che le richieste emergevano con una rete capillare sul territorio per rispondere alle richieste o dirottando agli enti comunali e all'ASL competente quelle a cui non potevano dare risposta. Ma non si sono fermati a questo. Nel periodo estivo l'associazione, forte della positiva esperienza, ha voluto prepararsi per poter affrontare un nuovo periodo di chiusura invernale. Con il supporto di CNA pensionati Veneto e nel portale www.invecchiamentoattivo.regione. fvg.it come Associazione partner attraverso i propri laboratori di stimolazione cognitiva quali corsi di lingua inglese, pc, anche on-line.

Per ulteriori info sui corsi scrivere a pensionati. fvg@cna.it o contattare la segreteria al numero 0432 616911.

il coordinamento dell'ente di formazione di CNA Territoriale di Treviso, è stato costruito un percorso formativo su misura che ha preso il via a luglio e sta proseguendo in queste settimana. Gli argomenti spaziano dall'imparare ad utilizzare le videochiamate, all'installare Immuni, App nazionale per il tracciamento dei contagi, fino all'aspetto emotivo e psicologico per relazionarsi con serenità a chi sta affrontando un periodo di difficoltà. La dottoressa Lucia Boranga, pedagogista clinica e consulente che sta tenendo le lezioni, così commenta l'esperienza: "Le 15 persone dell'associazione CNA Pensionati di Treviso che ho incontrato mi hanno colpito per la loro energia. Si sono organizzati per affrontare situazioni difficili dal punto di vista emotivo ed il percorso che stiamo facendo assieme vedrà argomenti quali la sfera emotiva e il rapporto con i familiari, saper riconoscere i bisogni primari e secondari, dare supporto a distanza con una telefonata o videochiamata."

Il percorso di formazione ha coinvolto 15 partecipanti che si renderanno disponibili per tutti gli associati della provincia di Treviso, inoltre CNA Pensionati Treviso sta già diffondendo nel territorio regionale, laddove si è manifestato l'interesse, la positiva esperienza per una proficua contaminazione.

DAL TERRITORIO

LIGURIA LA SPEZIA

IN TEMPO DI COVID…. ”LA NUOVA NORMALITÀ”

CNA Pensionati La Spezia, nel rispetto delle regole di prevenzione della pandemia, ha incontrato lo scrittore Giorgio Pagano che ha presentato il primo Volume di: “Un mondo nuovo, una speranza appena nata”, gli anni sessanta a La Spezia ed in provincia” “Dai moti del 1960 al maggio 1968” di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello.

L’incontro da tempo era stato programmato, fermato dal lockdown, nella cornice tematica: “Il nostro territorio. Conosciamo le eccellenze. Nel bel Parco della Maggiolina, presso il Chiosco hanno partecipato all’evento circa 45 persone, tutte distanziate, nel rispetto delle norme vigenti. Uno dei due autori, Giorgio Pagano è stato presentato e intervistato dalla collega, responsabile della comunicazione Cna La Spezia, Emanuela Cavallo: Il primo Volume è intitolato “Dai moti del 1960 al Maggio 1968”. Il secondo volume uscirà in autunno con il titolo “Dalla primavera di Praga all’Autunno caldo”. Il primo volume contiene i Racconti. 1960-giugno 1968, le Immagini. 1952-giugno 1968 e i Documenti.

Nella prefazione lo storico Paolo Pezzino ha scritto: ”un’opera monumentale che restituisce a La Spezia, importante città industriale, il ruolo di primo piano che le spetta nel quadro dei sovvertimenti politico-sociali ed economici degli anni Sessanta”. Una bella ripresa dei lavori, dove i partecipanti hanno interagito con autore e protagonisti del libro.

DAL TERRITORIO

MARCHE ANCONA

“RIMETTIAMO AL CENTRO LA MEDICINA DEL TERRITORIO E L’ASSISTENZA DOMICILIARE” IL MESSAGGIO DI CNA PENSIONATI AL MINISTERO DELLA SALUTE

‘Costruiamo un nuovo modello di Sanità’. Questo il titolo del convegno organizzato da CNA Pensionati di Ancona tenutosi in città alla presenza del Sottosegretario alla sanità Sandra Zampa e il Presidente di CNA Pensionati Giovanni Giungi.

“A tutti i cittadini e principalmente agli anziani serve chiarezza da parte delle autorità istituzionali e unicità di intenti tra Regioni e Governo – ha detto Giungi- serve in particolar modo per evitare la poca chiarezza e la confusione generata negli ultimi mesi di cui proprio gli anziani hanno purtroppo fatto in larga parte le spese”.

Un appello raccolto dal sottosegretario alla salute Zampa che ha sottolineato come l’Italia abbia affrontato la crisi sanitaria da COVID-19 in maniera esemplare, sia tutta la popolazione che gli operatori del settore. “Oggi, non a caso – ha detto - siamo il paese preso ad esempio da tutti gli altri paesi, europei e non solo, colpiti da questo Virus”. Anche il Sottosegretario ha ribadito l’importanza per il SSN del medico di famiglia, chiamato anche medico di quartiere, che potrà essere in un prossimo futuro la punta di diamante della Sanità Italiana.

L’incontro, terzo appuntamento con il ciclo “Territori di Ripartenza” ideati e coordinati da CNA Territoriale di Ancona, ha visto la partecipazione anche del Presidente dell’Inrca, l’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, il geriatra Roberto Bernabei, di Fabio Sturani Responsabile della Segreteria della presidenza della Regione Marche e di Oriano Mercante Segretario Generale ANAAO. Ha inoltre portato i saluti della città il primo cittadino Valeria Mancinelli.

Il convegno è stato aperto dalla relazione del Presidente CNA Pensionati Ancona Lamberto Giovagnoli. Giovagnoli ha sottolineato come l’Italia sia spaccata sul fronte sanitario per le prestazioni tra Nord e Sud, con un sistema regionale che dovrà essere ripensato dopo 40 anni di operatività del nostro SSN.

L’incontro, molto partecipato sia dalla cittadinanza che dagli addetti ai lavori, nella tavola rotonda moderata da Riccardo Silvi ha visto l’intervento di tutti i relatori. Al centro dibattitto inevitabile il tema della pandemia che ha colpito il nostro paese e la sanità.

Il presidente Irca, Roberto Bernabei, sottolineando i numeri dei deceduti con il Covid e la media dell’età, ha chiarito che una grande percentuale di deceduti era affetto da più patologie. Solo una piccola parte, ha sottolineato, era libera da altre patologie. Per il futuro dell’organizzazione della Sanità nelle Marche Bernabei ha ribadito l’importanza di credere ed investire nell’INRCA che è l’unico istituto italiano specializzato sulla ricerca sugli anziani.

Fabio Sturani, infine, che ha portato il saluto del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli assente per altri impegni istituzionali, ha sottolineato come le Marche abbiano dovuto affrontare, in percentuale, una crisi sanitaria pari alla Lombardia e come tutto il sistema sanitario regionale abbia risposto in modo eccezionale. In conclusione ha posto l’accento sull’organizzazione basilare dei medici di famiglia per un futuro si sanità di rete.

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LOMBARDIA

LOMBARDIA, COSA NON HA FUNZIONATO NEI TERRIBILI MESI DEL COVID?

Sul tema della Sanità in Lombardia CNA Pensionati e CNA hanno avviato una serie di incontri con le forze politiche per capire insieme cosa è successo.

Chiarire i motivi che hanno portato la Regione Lombardia con la riforma introdotta dalla legge 23/2015 ad avere una prevalente considerazione, nonché cospicui investimenti, rivolti alle strutture ospedaliere e tralasciato la medicina territoriale, cioè medici di base e poliambulatori che si trovano in prossimità dei pazienti, generando quel malfunzionamento a tutti noto e che si è conclamato con le gravi difficoltà emerse nella la gestione dell’emergenza Covid-19. E’ questa la finalità degli incontri promossi da CNA Pensionati e CNA con le forze politiche Lombarde appartenenti sia alla maggioranza che all’opposizione del governo regionale. Stefano Binda, segretario CNA Lombardia, Giorgio Zentilini e Antonio Mecca, presidente e segretario di CNA Pensionati Lombardia, Giovanni Bozzini, presidente Elba, Maurizio Negrini, responsabile relazioni sindacali, Carmelo Tindilia, componente del Consiglio regionale, infatti, hanno incontrato i rappresentanti di Forza Italia e una delegazione del Partito Democratico.

La situazione a marzo e aprile Durante la pandemia coloro che sono risultati infetti non hanno avuto la possibilità di essere visitati dai medici di base (i quali non avevano in dotazione né camici monouso né mascherine) e non hanno potuto fare altro che rivolgersi alle strutture ospedaliere (prevalentemente pubbliche, quelle dotate di terapia intensiva) poi verso le RSA, provocando congestione e facendole diventare potenti focolai per la diffusione del virus.

Il confronto con Forza Italia Ben prima della pandemia - si condivide con i rappresentanti di Forza Italia - sono emersi diversi elementi di criticità e di ritardo nella messa a regime della riforma introdotta con la legge 23/2015. La difficoltà di operare per una consistente “presa in carico” dei pazienti cronici, la “lungaggine dei tempi di attesa” per le prestazioni, l’approccio non collaborativo degli stakeholder e di buona parte dei medici specialisti ospedalieri, sono i principali elementi negativi noti da tempo”. “Ma una riforma attuata solo in parte non può portare a una bocciatura del progetto complessivo” ci è stato ribadito. E hanno continuato dicendo che “occorre attuare la parte disattesa della legge regionale 23/2015 soprattutto per quanto attiene alla sanità territoriale e domiciliare”.

Il confronto con il Partito Democratico “Eccessiva ospedalizzazione”, “poca attenzione alla medicina territoriale”, le due principali criticità della sanità lombarda, sono gli argomenti oggetto della discussione sviluppata da CNA con la delegazione del Partito Democratico. E su queste criticità si sono generati diversi interrogativi: perché si fa convergere un gran numero di pazienti verso gli ospedali? perché, anche quando potrebbe non essere necessario, si viene mandati al pronto soccorso? perché è così difficile ottenere una visita specialistica? Se si vuole usufruire della prestazione con il Servizio Sanitario sia pubblico che convenzionato i tempi di attesa sono davvero lunghi, talvolta impossibili. Se invece si domanda la stessa prestazione privatamente, se si paga direttamente, il posto libero lo si trova da un giorno con l’altro. Perché?

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Le domande poste alle forze politiche Molte sono le osservazioni poste da CNA. È vero che la sanità in Lombardia ha livelli di eccellenza elevati, è vero che vengono a curarsi da altre regioni (forse perché l’offerta delle prestazioni eccellenti è superiore alla domanda). Le strutture sanitarie private sono ormai l’industria del presente, si fanno enormi investimenti per metterle su, e quindi si cerca di renderle remunerative. Niente di male, è comprensibile, è legittimo per chi fa impresa ma, se si agisce oltre che privatamente anche con il sistema delle convenzioni, occorre siano ben stabilite e rispettate le regole che si danno. Ad esempio: se si ha capienza 10 per una certa terapia, non dedicare 2 al servizio sanitario pubblico e 8 a quello privato. Se arriva un paziente al pronto soccorso di una struttura privata, lo si ricovera e gli si fa tutto quello che occorre, forse anche con ridondanza (tutte le prestazioni sono rimborsate). Diverso è ottenere una visita specialistica oppure una terapia non essendo ricoverato. Perché? Perché non sono stati incoraggiati e finanziati poliambulatori di prossimità, offerta assistenza con personale infermieristico ai medici di base (che talvolta hanno più di 2000 assistiti e non si capisce come fanno a gestirli), perché non sono previsti incentivi concreti per operatori sanitari e personale ausiliario deputato all’assistenza domiciliare? Come si fa a gestire la cosiddetta “presa in carico” del paziente cronici, passare “dal curare a prendersi cura” con esigue risorse e il non utilizzo di banche dati, software e altri supporti tecnologici pur disponibili nei server che gestiscono la Sanità della Regione Lombardia? La Sanità Regionale è argomento complesso e delicato, assorbe gran parte del bilancio delle regioni ed è gestita direttamente dalla Regione. E così si vuole che rimanga. Ogni indicazione che perviene dal Ministero della Salute e dal Sistema Sanitario Nazionale viene considerata “ingerenza”. Sarà per questo motivo per cui non ci si scalda più di tanto dalle regioni a chiedere i soldi del MES, i quali sono attribuiti all’Italia, dedicati alla Sanità Pubblica e sarebbero gestiti e dal Governo centrale.

Le conclusioni e i propositi di CNA Pensionati e CNA “Incontreremo tutte le forze politiche - ha detto Stefano Binda - in conclusione dei due incontri - alle quali rappresenteremo gli interessi della CNA e dei suoi associati oltre a quelli dei pensionati ex artigiani che nella nostra associazione, come nelle altre associazioni, sono un numero copioso. Interessi che sono quelli legati al bisogno delle imprese, le quali vogliono poter contare su una rete di prevenzione medica diffusa che assicuri continuità operativa e sicurezza degli addetti, siano essi imprenditori oppure collaboratori dell’impresa ed in più il fabbisogno della popolazione anziana nei confronti della quale occorre sia fatta oltre che prevenzione anche, in caso di non autosufficienza, una pertinente assistenza”. “E’ necessario – ha concluso - che il medico curante (medico di medicina generale o pediatri di libera scelta) sia messo nella condizione di operare una vera presa in carico del paziente (sia esso malato cronico oppure no) e di seguirlo nel suo percorso di cura e sorvegliando costantemente il suo stato di salute e ricorrendo alle cure ospedaliere solo quando strettamente necessario”.

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