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NegozI da NoN sottovalutare le varIabIlI turIsmo
Roberto Ventre Director A&T High Street Landlord & Retail IP CBRE
negozi, da non sottovalutare le variabili turismo e smart working
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LIn questa fase i retailer sono molto accorti e preoccupati per il calo dei consumi di cui si auspica una ripartenza. Diventa pertanto una priorità riorganizzare la catena del valore in termini sia di punti vendita selezionando le reti troppo ampie, sia di prodotto per adeguarsi alle nuove esigenze di consumo. Ciò detto, i brand del lusso soffrono meno di quelli del mass market. Così come il supporto dell’e-commerce e l’integrazione tra online e offline fanno sempre più la differenza, evidenziando l’importanza di un vero approccio omnichannel. A livello di top destination, vie come Monte Napoleone a Milano, Condotti nella capitale e de’ Tornabuoni a Firenze restano tra le priorità dei brand del lusso e mantengono inalterato il loro appeal, anche perché la disponibilità di spazi è minima. Certo, è indispensabile ottimizzare la redditività - e questo vale evidentemente anche per il mass market -, bisogna riuscire a portare persone in negozio, investire sulla formazione del personale di vendita che, in questo periodo di emergenza, è stato fondamentale per mantenere i contatti con la clientela ed evidentemente dotarsi di tutte le tecnologie e servizi a supporto dell’interazione tra canale fisico e virtuale. Passando agli investitori nell’ambito dell’immobiliare commerciale, quelli generalisti sono molto cauti, mentre i retail specialist si focalizzano su asset di qualità, considerando attentamente i possibili canoni di locazione e valutando anche progetti mixed use con sviluppo di residenziale di lusso e uffici per avere un volume d’investimento interessante. Dal canto loro i tenant hanno chiesto, e chiedono, ai landlord sconti sugli affitti: spesso viene concessa una riduzione temporanea dei canoni, con un ritorno alla normalità previsto nel dopo pandemia. Saranno due le variabili che avranno un ruolo nell’evoluzione del settore retail nel prossimo futuro: il ritorno dei turisti che, soprattutto in città artistiche e di transito internazionale, garantiscono ai negozi cittadini una performance molto elevata, e l’incidenza dello smart working nel post emergenza che premierà anche centri e capoluoghi minori, incentivando di conseguenza il retail. A fronte delle richieste di sconti dovuti alla riduzione di fatturato o addirittura del solo pagamento di una percentuale legata alla performance, le parti stanno discutendo molto su come agganciare il canone alla performance del negozio. È chiaro che il landlord non può assumersi il rischio d’impresa del tenant, ad eccezione di un periodo circoscritto e a fronte di un tenant solido finanziariamente e leader nel mercato internazionale che magari intende sperimentare un nuovo concept o aprire il primo flagship in Italia. Per il retail vediamo interessanti opportunità giocate su nuovi concept non solo a livello
«vie come monte naPoleone a milano, condotti nella caPitale e de’ tornabuoni a Firenze dei brand restano tra del lusso» le Priorità
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▲Progetto The Medelan in piazza Cordusio, Milano
CBRE
di format, con spazi per inedite soluzioni multibrand e di intrattenimento virtuale e fisico, ma anche di contaminazioni magari con il mondo del food and beverage, della nuova socialità fino a temi di sostenibilità, responsabilità sociale, green e risparmio energetico. In questa cornice i progetti di rigenerazione urbana saranno fondamentali per rimettere al centro della vita della città le nuove piazze e aree verdi a partire dalla centralissima Piazza Cordusio di Milano.