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1.3 Educazione del/al movimento
- Fisico - Emotivo - Mentale - Esistenziale - Spirituale - Le relative associazioni (connessioni)
Ogni livello non appare come una caratteristica isolata, ma si relaziona alle altre determinando anch’essa un principio esistenziale.
Per spiegare i fenomeni transpersonali dell’uomo, cioè relativi al passaggio dal mondo fisico alle associazioni, Assagioli propone uno schema in cui l’Io cosciente è posto al centro, e a sua volta è circondato dalla zona dell’inconscio. Tutto questo si collega con quello che Carl Gustav Jung chiama “inconscio collettivo”.
La realtà superiore, afferma lo psicologo svizzero, non deve essere dimostrata, è un’esperienza che possiamo afferrare solo attraverso la coscienza, una realtà psicologica che deve essere sperimentata e che appartiene alla spiritualità umana. Lo spirito risiede nell’Io a cui si può accedere per mezzo, ad esempio, di varie forme di meditazione.
1.3 Educazione del/al movimento
Le connessioni di cui abbiamo riferito fino a questo momento partono dal principio universale della corporeità, quale elemento che assolve una propria funzione nella totalità dell’essere umano.
Sotto le spinte del cognitivismo il valore del corpo assume una notevole importanza. Come indicato da Salas e Serrano9, per sviluppare un corpo espressivo occorre un’elevata armonia interiore, la quale deriva da un’accettazione incondizionata della nostra fisicità.
9 Salas, B. & Serrano, I. (1998). Aprendemos a ser personas. Barcellona: Universidad Barcellona.
Gli stessi pedagogisti spagnoli confermano quanto espresso attraverso l’esempio del “relax”, quale forma per pensare a se stessi. Questo è uno stato naturale che deve essere salvaguardato, praticato e conservato: un vero e proprio diritto inalienabile.
Il corpo è il luogo della molteplicità e dell’interpretazione, come amava dichiarare Nietzsche, in cui la realtà “interna e quella esterna vengono riprodotte e proposte sotto forma di segni, di forme e di giudizi. Nello Zarathustra, partendo dal copro come istanza interpretativa, Nietzsche si serve della metafora gastrica, secondo la quale il corpo, al pari di uno stomaco, assimila e secerne materiale proveniente dall’esterno, per descrivere l’atteggiamento dell’uomo nei confronti della realtà, della società e della cultura. La metafora gastrica si fonda su una concezione allargata della fisiologia, per cui questa tiene in sempre minor rilievo la distinzione fra i regni della natura per cercare le spiegazioni dei fenomeni fisiologici fin negli strati ultimi e nelle loro conseguenze metafisiche. Infatti Nietzsche descrive sì i fenomeni che riguardano il corpo nella lor specificità biologica e con un linguaggio tecnico, ma per poi conferire loro un contenuto filosofico”10. Nel corpo, continua ancora il filosofo tedesco, vi è più ragione che nella migliore saggezza.
La percezione che ognuno di noi possiede della propria natura fisica diviene punto nodale in ogni processo di maturazione olistica. Di qui, da un punto di vista pedagogico, assumono notevole importanza alcuni strumenti per l’educazione e la formazione come: la danza, lo psicodramma, i giochi di ruolo, il metodo Waldorf e la psicomotricità.
La danza
La danza è da sempre l’espressione dell’uomo attraverso l’utilizzo del corpo; una tendenza educativa, soprattutto a livello primario, che trova le sue origini nella notte dei tempi. Essa è capace di collegare il
10 Schettino, T. (2005). Il corpo in Nietzsche. Francenigo: Jubal Editore.
movimento con i sentimenti per mezzo di esercizi eseguiti non solo come allenamento muscolare, bensì quale risultato atteso ed esteso di una coscienza. Qualsiasi serie di movimenti dovrebbe essere percepita come un’esperienza della globalità della persona. Dimonstein (1971), agli inizi degli anni Settanta, conviene che esistano tre fasi del movimento:
a – esplorazione dei vari movimenti conformi al proprio essere fisico attraverso schemi motori di base;
b – collegamenti tra i sentimenti più profondi ed il movimento. A questo livello si comincia ad utilizzare il gesto come espressione del sé;
c – perfezionamento della percezione interna dei sentimenti e della loro forma espressiva fisica.
Il corpo, comunque, rimane il centro simbolico che, attraverso la danza, sviluppa il “senso muscolare” e/o la partecipazione attiva e cosciente del soggetto. Così l’educazione motoria diventa veicolo di espressione della vita interiore della persona stessa.
La nostra è cultura di transizione, afferma Gaetano Mollo, “in graduale, se pur lenta, via di riconciliazione con le esigenze originarie della natura umana. La riconsiderazione del rapporto vitale con l’ambiente ne è un chiaro indice. È una processo d’armonizzazione con il mistero stesso della vita, e pertanto con la sacralità dell’esistenza umana. A questo corrisponde la sintonizzazione con la realtà esperienziale e sorgiva, identificabile negli archetipi e rappresentabile nei simboli. All’essere umano oggi, si offre l’opportunità di considerare l’intimità della propria anima e l’immensità dell’universo. Nell’espressione ritmica e nel racconto l’uomo ha sempre ricercato questa significativa risonanza interiore. Da sempre, agli albori delle civiltà, il danzare, ritmicamente scandito e comunitariamente vissuto, ha permesso l’acquisizione del senso d’identità e la consapevolezza dell’essere al mondo. Da qui la grande funzione di riscoperta e di significazione dell’esistenza attraver-
so la danza: la danza come riconoscimento, di consapevolezza, di relazione e di comunicazione”11 .
Quello che la pedagogia olistica estrapola dalla danza è il riconoscimento del mondo dei significati, attraverso cui prende forma la coscienza integrale. Questo avviene grazie alla connettività estrinseca, cioè l’uomo nella relazione dialogica con l’alterità, ed intrinseca, quale comunione armonica dei livelli di esistenza. La danza a cui facciamo riferimento, quindi, allude ad una riscoperta del sé e ad una modalità attraverso cui è possibile educare, condividere, relazionare, esprimere l’identità soggettiva di un uomo totale.
Lo psicodramma e gioco di ruolo
Un valido strumento per la congiunzione integrale tra mente e corpo, è certamente lo psicodramma. Questa tecnica psicologica implica un’espressione di situazioni (reali o immaginarie) con elevata carica emozionale. Naturalmente il dramma non deve coinvolge conflitti personali specifici, ma, dato che include varie forme d’improvvisazione, può dare attenzione agli aspetti che si riferiscono ad un dilemma sociale. Tale tipo d’intervento è legato al Playback Theatre e al dramma Terapia. Si parla anche di Psicodramma Psicoanalitico (d’ispirazione Freudiana) e di Psicodramma Analitico (d’impostazione Junghiana) per distinguerli dallo Psicodramma Classico derivante dalle riflessioni del sociologo Moreno.
Un’altra tecnica psico-pedagogica è il gioco di ruolo (noto anche come drammatizzazione o role-playing), che può essere usata per specifici scopi educativi. Proprio questa sua duplice veste d’utilizzo gli conferisce il merito di fare chiarezza in seno a vari dualismi (benessere-malattia, individuo-società, interno-esterno) o in situazioni di disagi psicologici. Sotto tali termini il role-playing si configura come “trait d’unione” fra due discipline apparentemente tanto sparate quanto in continua relazione: la Psicologia e la Pedagogia.
11 Mollo, G. in Naccari, A. G. A. (2004). Le vie della danza. Pedagogia narrativa, danze etniche e danzamovimentoterapia. Perugia: Morlacchi.
Diversamente da Moreno, Perls propone una tecnica di role-playing in cui viene chiesto ai vari interpreti di agire secondo tutte le proprie componenti e i propri vissuti. In tale maniera l’esagerazione dei comportamenti viene ad essere messa in secondo piano rispetto al modo in cui ogni “personaggio” agisce.
Il metodoWaldorf
Una delle manifestazioni più coerenti ai principi dell’educazione olistica viene dal metodo euritmico ideato dal filosofo/educatore austriaco Rudolf Steiner.
Come fondatore del movimento delle “Scuole Waldorf”, Steiner basa la sua pedagogia in una concezione olistica dell’essere umano, che è possibile sintetizzare nella sua espressione: “il destino si compone di due ordini di fatti, i quali si fondono a formare quella unità che è una vita umana. Il primo scaturisce dagli impulsi dell’anima, il secondo si avvicina all’uomo tramite il mondo esteriore”12 .
In effetti, Steiner vede la persona come qualcosa che possiede quattro peculiarità salienti che l’educazione ha l’obbligatorietà di far esprimere e potenziare:
a - corpo fisico. È l’organo sovrano per i primi sette anni di vita. È necessario che l’ambiente sia ricco di forme, oggetti, colori, etc. per offrire esercizi che il bambino può compiere liberamente o per imitazione;
b- corpo eterico. Dominante dai sette anni in avanti. Il corpo è costituito da “forze attive”, e non di materia come nel caso del corpo fisico. L’educazione, durante gli anni della scuola primaria, dovrebbe essere basata sull’immaginazione piuttosto che sull’intelletto, in quanto non sono le idee astratte che
12 Chistolini, S. (1988). Scuola Rudolf Steiner. Teoria prassi sviluppo. Roma: La Goliardica.
influiscono sullo sviluppo del corpo eterico, ma il vivere le immagini, cioè fare esperienza;
c - corpo senziente. Veicolo del panico e del piacere, dell’entusiasmo e della passione. Il corpo senziente, conosciuto anche come “corpo astrale” è predominante durante tutta l’adolescenza e si sviluppa grazie all’intelligenza critica. L’elemento artistico delle fasi precedenti viene mantenuto, ma è orientato in modo da incoraggiare lo sviluppo di una autonomia intellettuale;
d - ego umano. Con il termine “ego” Steiner si riferisce ad un Io superiore, dal momento che identifica il sé all’interno di una persona che inizia a dominare il suo tutto; quando una persona parla, il suo ego è attaccato al corpo fisico di chi ascolta, e questo ascolto è la partecipazione.
L’euritmo è utilizzato in tutti i livelli di educazione Waldorf, anche se è più importante durante gli anni della scuola primaria, a partire, cioè, dal primo corpo eterico.
L’euritmo, quindi, non è semplice danza o movimento, bensì un modo “fisico di parlare”. I gesti sono presi dai movimenti della laringe, delle braccia, delle mani etc.. L’euritmia “è materia obbligatoria in tutte le scuole steineriane per la forte compenetrazione delle componenti artistiche, morali, fisico-motorie. Non si tratta né di una danza, né di una ginnastica., è il linguaggio e canto resi visibili nel movimento del corpo”13 .
La psicomotricità
L’educazione del corpo è particolarmente importante nei primi anni di vita di una persona. Appare innegabile che il bambino usa fin da principio il corpo come strumento di esplorazione e di contatto con l’altro e con tutto ciò che gli è prossimo.
Copiosa è la letteratura psicologica e pedagogica che riconosce l’importanza della scoperta della propria forma e della conquista del mondo fin dal primo vagito. È proprio grazie a questo incontro che