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Cap. 8 Valori aggiunti dell’educazione

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Bibliografia

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6.2 Intuizione, logica ed apprendimento

Ammessa e dimostrata l’importanza del pensiero intuitivo e la necessità di promuovere una dialettica tra quest’ultimo e quello analitico, l’insegnamento può essere arricchito di nuove prospettive olistiche.

Tuttavia, se è pur vero che sappiamo bene come promuovere, misurare, verificare e valutare il pensiero logico-razionale, la stessa cosa non può essere detta per quello che riguarda il pensiero intuitivo.

Hart fornisce due linee guida per attivare un’educazione olistica basata sul perfezionamento della relazione tra le due forme di pensiero:

1 – destrutturare la nostra cognizione formativa ed incentivare l’apertura attraverso l’apprezzamento della bellezza, delle emozioni, della meditazione, dell’arte, del gioco, etc.;

2 – avvalorare la componente interiore e sociale della conoscenza.

Di comune accordo alle riflessioni espresse da Hart, sono i principi avanzati da Wallas87, il quale asserisce che il processo creativo avviene secondo quattro fasi, le quali tendono ad armonizzare il pensiero analitico con quello intuitivo:

i. preparazione. L’individuo cattura, ricerca e vaglia le informazioni su un determinato argomento o problema. In questa fase viene attivato il processo analitico che costruisce il bagaglio di conoscenze derivante dalla raccolta dei dati;

i. incubazione. Si riflette, a volte in maniera inconscia, sui dati ricavati dalla prima fase e se ne ricercano le correlazioni, le affinità, le costanti, i legami, etc.. In questo momento viene ad essere attivata “l’intuizione analitica”, una azione che se da una parte

87 Wallas G. (1979). The Art of Thought, New York: Harcourt, in Arieti S. (1979). Creatività. La sintesi magica. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, p. 15.

richiede una conoscenza specifica, dall’altra occorre che quelle stesse informazioni siano rese soggettive;

ii. illuminazione. In questo stadio l’intuizione genera un insigh; una folgorazione che origina nuova conoscenza e un nuovo modo di pensare;

iii. verifica. L’idea deve essere consapevolmente ed analiticamente avvallata, legittimata e valutata secondo i canoni scientifici.

Anche Rosati L. sintetizza l’atto creativo in specifici momenti. Esso “ha inizio con la preparazione, perché nulla si dà a caso, né per folgorazione. Al momento della scoperta creativa si giunge attraverso una diligente attività di osservazione, di raccolta dati, di slanci immaginativi e fantastici che pure non escludono responsabilità e sacrificio.[...] Il secondo stadio è quello della frustrazione che, contrassegnato da lunghe ore di travaglio, autorizza poi il grande balzo in avanti, sempre che il soggetto non abbandoni il campo e sia costante. Il terzo è quello dell’incubazione in cui dati assunti vengono sedimentati, ripensati, ed emergono talora nel sogno, grazie al lavoro dell’inconscio che risulta positivo, perché non sottoposto a censura. Il quarto stadio è quello del fantasticare, cosa che si fa, di solito, nei momenti di guida dell’auto a radio spenta o al momento di farsi la barba. L’ultimo è quello dell’illuminazione: è più propriamente l’insight che precede la scoperta e traduce l’intuizione in dato reale”88 .

Da un punto di vista neurologico, andando ad analizzare in profondità, si può osservare che la preparazione e la frustrazione appartengono ad uno studio dettagliato della situazione e delle variabili che entrano in gioco. Tali momenti sono riferibili ad una elaborazione eseguita dall’emisfero sinistro, deputato, appunto, ad un esame del contesto che ci circonda.

88 Rosati L. (2005). Dentro l’anima della professione docente, Perugia: Margiacchi, pp. 103/104

A partire dalla terza ed in particolare in quella successiva -incubazione e fantasticare - interviene l’emisfero destro, il quale si stacca dal mondo sensibile e analitico per dirigersi nella sfera emozionale che gli consente di guardare il problema da un punto di vista differente e poterlo, così, comprendere in modo totale.

Tutte queste fasi confluiscono nell’illuminazione, ove risiede tanto il lavoro e i prodotti dell’emisfero sinistro, quanto quelli espressi dall’emisfero destro, in uno stato, appunto, di “interfunzionalità”89 tra i due emisferi.

6.3 Tecniche e strumenti neutrali

l modello di Wallas, quello di Rosati ed altri che delineano lo sviluppo del pensiero creativo rappresentano valide tassonomie su cui erigere ogni processo didattico-pedagogico; le esperienze “estetico-artistiche” dell’educazione possono essere utilizzate quali strumenti a disposizione di chi educa per poter far sviluppare al meglio ogni potenziale soggettivo.

Miller J., ad esempio, suggerisce due tecniche per la costruzione dell’intuizione all’interno di un curriculum pedagogico:

1. La visualizzazione o immaginazione, può essere concepita come un particolare tipo di meditazione, in cui la persona è “mentalmente” attiva in una serie di immagini. La copiosa letteratura a riguardo conferma che l’idea espressa da Miller provoca notevoli consolidamenti in determinate aree del potenziale umano, quali:

a. Salute, la visualizzazione può aiutare a mettere in evidenza vari disturbi e, a volte, anche alla loro cura (depressione, ansia, insonnia, obesità, problemi sessuali, panico, fobie croniche, malattie psicosomatiche, cancro etc.);

89 Mencarelli M. (1977). Creatività e valori educativi: Saggio di teologia prdagogia. Brescia: La scuola.

b. Sport, tale pratica è molto utile per migliorare le prestazioni psico-fisiche in quanto l’atleta immagina i movimenti per poi ripeterli durante lo svolgimento dell’attività sportiva;

c. Creatività, l’immaginazione non guidata può essere utile nel processo creativo. Nel modello di Wallas, la fase di illuminazione, infatti, avviene spesso attraverso l’immaginazione ed il fantasticare. J. Miller evidenzia che i risultati degli studi su questo argomento concludono che esiste una forte relazione tra l’immaginazione e la creatività;

d. risoluzione di problemi, in generale, l’immaginazione è un potente alleato in determinate fasi del problem solving, soprattutto nell’incubazione e nella ricerca di ipotesi. Molti educatori olistici dimostrano che motivare il soggetto ad usare la propria immaginazione e visualizzazione come strumenti didattici può contribuire a migliorare lo stesso apprendimento in tutti i settori del sapere umano.

A mo’ d’esempio Miller J. individua tre funzioni didattiche della visualizzazione:

a. - Relax. Attraverso la visualizzazione all’interno di un clima confortevole è possibile la riconnessione tra mente e corpo, e quindi al controllo mentale del nostro apparato organico;

b - Motivazione. La visualizzazione rappresenta una valida sorgente motivazionale, in quanto il soggetto si trova in contatto con il proprio essere e trova continuità tra ciò che apprende e la sua maturazione;

c - Scrittura creativa. Una delle migliori applicazioni della visualizzazione riguarda la possibilità di usare tale azione mentale come fonte di idee, le quali, successivamente, verranno tradotte in elaborati scritti;

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