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Ricordare e... vivere

Ricordare e... vivere Gli Ultimi

(Terza parte)

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la Commissione Beato Tommaso Reggio

Le Classi operaie

Le testimonianze documentano la grande attenzione di Tommaso Reggio al mondo dei lavoratori. A Ventimiglia favorì la nascita di associazioni operaie, mentre a Genova incrementò e sostenne quelle esistenti. Nell’aprile 1887 era stata fondata a Sanremo una società operaia cattolica che diede vita a diverse iniziative. Prima fra queste, e la più urgente, fu l’impianto di una Cucina Economica, una fissa in Sanremo e una mobile che godeva del sostegno morale ed economico del Vescovo e di cui era responsabile uno dei soci. Le delegazioni delle Società Operaie si recavano spesso in Episcopio per occasioni di circostanza, durante le quali Mons. Reggio dimostrava di interessarsi vivamente dei problemi di ciascuna associazione; gli aderenti alla Federazione Operaria Cattolica Ligure riconoscevano nel Reggio un sostenitore delle loro posizioni. Egli si faceva un dovere di essere presente alle adunanze della Federazione e gli operai erano invitati a coltivare la propria formazione partecipando alle conferenze di economia sociale, che si tenevano presso l’Associazione Cristoforo Colombo o nel salone dell’Episcopio, dal padre Semeria e dal prof. Giuseppe Toniolo.

Ricordare e… vivere

Il popolo… con le sue urgenze e i suoi bisogni

Tommaso Reggio voleva che i sacerdoti si rendessero conto di essere a servizio della popolazione e non tralasciava occasione per ribadire ciò e incoraggiare e aiutare chi si poneva a servizio esclusivo dei bisogni del popolo. Non esitava a concedere decreti speciali, pur sapendo di rendersi ostile la parte più “alta”, se così si può dire, del clero come accadde nella vertenza fra i Canonici di S. Siro in Sanremo e i sacerdoti dell’Oratorio S. Brigida. I Canonici si erano lamentati presso il Vescovo, perché nell’oratorio suddetto veniva celebrata la messa festiva prima del suono delle campane di S. Siro, e chiedevano provvedimenti, ritenendo questo fatto un abuso e una diminuzione di prestigio. Il Vescovo rispose con un decreto, in cui autorizzava la Messa festiva in S. Brigida prima del suono delle campane in S. Siro, perché “opportunissima ad alcune classi di persone che difficilmente adempirebbero il precetto ad ora più tarda”. Il sacerdote, sosteneva Tommaso Reggio, deve essere testimone, custode e dispensatore della Parola di Dio a vantaggio esclusivo della popolazione. Proprio per questo è necessario che “la divina Parola sia incessantemente dispensata”. “Si cerchi l’ora più comoda al popolo…”. Tommaso Reggio era instancabile negli uffici del sacro ministero, poiché non si contentava di compiere le funzioni proprie della Visita Pastorale, ma aiutava i Missionari nell’ascoltare le Confessioni, stando molte ore di seguito nel Tribunale di penitenza, senza badare a disagio o stanchezza. Così gli avvenne a Badalucco – grossa borgata della valle Argentina – di rimanere in confessionale tutta la giornata, dalle quattro del mattino fino alle 12, e poi nel pomeriggio fino alle 11 e mezza di sera, tanto che il Parroco dovette chiamarlo affinché potesse prendere un po’ di cena prima della mezzanotte. Neppure si stancava di predicare ripetutamente in tutte le chiese che andava visitando. Era di una singolare affabilità nell’accogliere la povera gente di campagna, nell’interrogare i bambini sul Catechismo ed usava speciale condiscendenza verso i peccatori che sovente profittavano della sua visita per riconciliarsi con Dio.

(Tommaso Reggio, Spunti di riflessione, luglio 1999, pag. 55-56)

“Ricordare e… vivere”

vuole essere una “piccola finestra” che si aprirà in ogni numero di questo notiziario e da cui si potrà “guardare” sia la vita e la spiritualità del Beato Tommaso Reggio che i cammini iniziali della Famiglia Religiosa.

La commissione del Beato Tommaso Reggio

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