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Conosciamo... la Valsolda

In missione

Conosciamo... di suor Adriana Turavani la Valsolda

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Fine estate 2019… “Suor Adriana, la Madre ti vuole al telefono” …e sono arrivata in Valsolda! Non ero mai stata in Valsolda, anzi non sapevo neanche dove fosse… Parto da Rodengo-Saiano senza conoscere la meta, ma fiduciosa e anche curiosa di sapere dove si trovava il mio nuovo campo di apostolato. Già all’arrivo, a Lugano, il mio incontro con il lago. La costa si presenta popolata di graziose villette, di fiori, di cipressi che nell’insieme rallegrano il cuore. Dietro una catena di verdi montagne popolate di paeselli… un panorama stupendo! Lasciando Lugano, mi trovo in mezzo al verde solcato da viottoli lastricati con pietre caratteristiche diffuse in questa valle. Bisogna essere esperti nella guida per evitare… uno scontro frontale! Arrivo a destinazione: Puria, un paesello che fa parte della Valsolda insieme a Dasio, Drano, Loggio, San Mamete, Castello, Albogasio, Cressogno, Oria, che comunicano per mezzo di mulattiere. A Puria trovo ad attendermi la mia “comunità”: Suor Flora e Suor Luigia e una piccola Scuola dell’Infanzia, una sola sezione, fondata da Don Andrea Baj. Costruita nel 1947 con la collaborazione della popolazione e inaugurata nel 1950, è una scuola molto bella, in mezzo al verde, a misura di bambino. Il Progetto didattico che è stato scelto dalle suore, insieme alla Maestra Katia, quest’anno s’intitola: “Conosciamo la Valsolda”. Ho pensato subito che la Provvidenza mi offriva l’occasione di scoprire la bellezza e la storia della mia …nuova residenza! Ma soprattutto far conoscere la Scuola come punto di riferimento per le famiglie e per tutta la popolazione dei paesi in cui viviamo e aprire la scuola al territorio circostante. I bambini sorridenti e impazienti si trasformano in piccoli “esploratori”. E io mi unisco a loro. Il primo viaggio è all’aperto, a san Rocco, dove nel grande castagneto abbondano i frutti spinosi, le grosse castagne, che vengono raccolte per portarle alla mamma che penserà ad arrostirle. Segue Puria, la frazione più grande della vallata, che si estende nel cuore di una verde valle aperta a ventaglio verso Sud e dove è la sede della nostra Scuola. Importante opera d’arte è la Chiesa parrocchiale, edificata nel 1200, dedicata a Santa Maria Assunta. È frutto dell’impegno di Pellegrino Tibaldi che ha progettato parte della chiesa e dipinto diversi affreschi. I bambini seguono attenti le spiegazioni, infatti diversi di loro partecipano alla celebrazione eucarestica domenicale in questa chiesa insieme ai loro genitori. Nei giorni successivi è stato bello percorrere a piedi viottoli e scalinate e scoprire la bellezza antica che ogni frazione custodisce al suo

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interno. Camminando abbiamo incontrato tre antichi lavatoi dove il tempo si è fermato. “Ma… allora non servono le lavatrici” esclama un bambino. Altra meta è Dasio, il paese più alto della Valsolda. Lungo i vicoli e le stradine si osservano caratteristiche case e vecchie stalle. L’attrattiva è sempre per i lavatoi davanti ai quali tutti vorrebbero toccare l’acqua e bere… senza avere sete! Interessante è la Chiesa di San Bernardino, con affresco del 1516. All’interno è conservata e custodita una grossa campana che, durante la seconda guerra mondiale, fu trasportata a Como per essere fusa e utilizzare il metallo per la costruzione di armi. Ma… davanti a tale bellezza… attimi di esitazione: “con le campane non si fanno cannoni”… La magnifica campana fu restituita alla popolazione in festa e ancora oggi accompagna, con il suo suono festoso, gli avvenimenti lieti e, con quello mesto, quelli di sofferenza dell’intera popolazione. Drano, paese che era il più piccolo della Valsolda, ma che in questi anni ha avuto un notevole sviluppo urbanistico che lo ha trasformato. A Castello si può ammirare la chiesa di San Martino, un gioiello d’arte, che con la sorprendente volta affrescata da Paolo Pagani, è considerata la Cappella Sistina della Lombardia. Antonio Fogazzaro scelse questa Parrocchia per celebrare le nozze di Franco e Luisa, i due protagonisti del suo romanzo “Piccolo mondo antico”. Oria: aggrappata al monte e sporgente sul lago di Lugano. Qui troviamo la villa di Antonio Fogazzaro, considerato il poeta della Valsolda. Commosso scrive: “…o dolce casa, vecchia casa di Oria, dove l’ondeggiar del lago, accoglie il turista… In ogni poeta vi è un paese che è la vera patria della sua anima, un angolo di terra che è come il nido in cui la sua ispirazione ha riposato prima che avesse l’ali”. Per Antonio Fogazzaro, l’angolo della terra che lo rese scrittore è la Valsolda, paese d’origine della sua mamma e dimora estiva per lui. Per poter ammirare le bellezze nascoste della Valsolda bisogna percorrerla tutta. Passare tra le case sparse, tra i campanili che si alzano tra i piccoli paeselli aggrappati alle montagne. Il nostro progetto: “CONOSCIAMO… LA VALSOLDA” è stato interrotto dalla pandemia provocata dal Coronavirus. Una bimba di tre anni e mezzo al telefono si sfoga e dice: “Ma io quel signore non lo conosco, perché non esco mai!”. Sì, è vero, tutti chiusi in casa per non conoscere quel signore. Ma i bimbi non hanno cessato di essere piccoli esploratori. Nell’ambiente domestico hanno scoperto tante cose che la scuola e la fretta dei genitori non permettevano di vedere, di toccare e di sperimentare. Durante il periodo del lockdown sono arrivati messaggi con lo stesso significato: “Mi mancate tanto. Non vedo l’ora di abbracciarvi forte”. “Alle Suore, alla maestra Katia: torneremo presto ad abbracciarvi, più forte di prima… Da parte dei genitori un caloroso grazie per tutto ciò che fate per i nostri bimbi. A presto”. Un giorno, con segreto appuntamento, sono arrivati tutti con le mamme e hanno subito invaso il loro parco giochi. Gli adulti sono stati contagiati dalla loro esplosione di gioia. È sicuro che il prossimo anno torneremo ad essere esploratori!

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