Con i Piedi per Terra | 36

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AD OGNUNO IL SUO CALICE… di Silvano Bizzaro - Sommelier silvanobizzaro@alice.it

CINQUE BOTTIGLIE

PER BRINDARE ALLA PRIMAVERA Bollicine, bianchi fermi e profumati rosati che ben richiamano questo periodo di fioriture

L

a primavera è tornata e con essa il desiderio di riconquistare gli spazi aperti e la socialità negata da settimane di quarantena a causa del coronavirus. E non sappiamo ancora quando finirà questo lockdown, tuttavia la bella stagione è ormai qui: questa si che è una certezza. Per questo ho pensato di proporvi una rassegna di cinque bottiglie nel segno della bella stagione, privilegiando le bollicine, i bianchi fermi e i profumati rosati che ben richiama-

no questo periodo di fioriture, ma non ho trascurato i rossi, quelli importanti, come l’Amarone che valgono come una bandiera per il rilancio nel Made in Italy nel mercato mondiale. I vini italiani e in particolar modo quelli veneti continuano ad essere un’eccellenza nel panorama enologico e non verranno nemmeno scalfiti dalla disinformazione di cui sono stati oggetto nel “tempo del coronavirus”.

UN GRANDE CLASSICO - COLOGNOLA AI COLLI (VR) SCAIA ROSATO VENETO IGT 2018 - SOCIETÀ AGRICOLA SANT’ANTONIO La “Rondinella” che fa primavera I grandi classici hanno di buono la duttilità: possono andar bene per ogni occasione e allora andiamo nel veronese a prenderci questa bottiglia prodotta con uve Rondinella. Il vitigno è uno di quelli che hanno la sua importanza, ma anche il terroir è un valore che poi ritroviamo nel calice. Perché stiamo parlando di Mezzane di Sotto, una terra caratterizzata da fondi sabbiosi, calcarei bianchi tipici dei dolci declivi veronesi che caratterizzano tutta la linea dell’azienda denominata Scaia. Ottenuto con una vinificazione classica “in rosa” con leggera macerazione fredda delle uve, fermenUn amabile calice che arriva dai declivi tazione in acciaio controlbianchi di Mezzane lata (12-13°C) di Sotto. Ideale per senza maloprimi piatti e per tutte lattica(1). le occasioni “social” Batonnage (2)

una volta la settimana fino all’imbottigliamento e stabilizzazione a freddo. Ne esce un vino color “petalo di rosa” che al naso si presenta molto fruttato, con sentori di lampone e una nota di rosa. Al gusto: buon equilibrio tra sapidità e freschezza. Il residuo zuccherino è di 8 gr./l. L’ho trovato stupendo e lo consiglierei in abbinamento a primi piatti e risotti; carni bianche in genere; formaggi freschi e pesce. Ottimo anche per accompagnare gli “spunci” e tutto il food informale da scampagnata o da pic-nic. Va servito sui 10-12 °C.

(1) MALOLATTICA: fermentazione naturale che di solito avviene a primavera ad opera dei batteri lattici, presenti nel vino, che trasformano l’acido malico in acido lattico conferendo al vino maggiore morbidezza e abbassando anche la spigolosità del tannino e dell’acidità. Nei vini bianchi o rosati è da evitare in quanto a questi toglie caratteristiche importanti come la freschezza e l’acidità. (2) BATONNAGE: termine che indica il rimescolamento delle fecce mettendole in sospensione nel vino quando ancora è nei vasi vinari e prima dell’imbottigliamento. Operazione che serve per estrarre note proprie dell’uva e trasferirle il vino, in modo che acquisti maggior corpo.

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