Rivista periodica n. 2, Marzo 2020 - Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in legge 27-02-2004 n. 46) art. 1, Comma 2 DCB, Verona
Scautism Marzo 2020
Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani
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Care ragazze e cari ragazzi, ci troviamo in un momento molto particolare. Qualcosa di inaspettato, e certamente non gradito!!! È venuto a farci… compagnia, diciamo così. Di cosa sto parlando. Beh, l’avrete già capito tutti! Del resto siete tutti attenti e informati. Sì, proprio di lui. Del coronavirus, conosciuto anche come COVID-19. Non dobbiamo avere paura di quello che sta accadendo, perché da bravi scout sappiamo come affrontare le difficoltà, restando sereni. Sappiamo come dobbiamo comportarci e quali siano le precauzioni e le buone regole da seguire. Sappiamo cosa fare ed a chi rivolgerci in caso di bisogno. Ma soprattutto, sappiamo aiutarci l’un l’altro. Sappiamo ascoltarci e sostenerci. Sappiamo guardarci intorno ed agire correttamente. Sappiamo cosa fare, perché ci siamo informati. In questi giorni da parte delle istituzioni, nazionali e locali, vengono presi dei provvedimenti che hanno lo scopo di tutelare la salute e, conseguentemente, tutte le persone, dai più piccoli ai più grandi, nessuno escluso, nell’ottica di limitare la diffusione del coronavirus. Noi, da bravi cittadini, non dobbiamo fare altro che attenerci alle regole che vengono fissate. Come sempre del resto. Sono certo che tutti voi non avete bisogno dei miei consigli, ma voglio comunque ricordarvi quali sono le indicazioni diramate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, in merito alle misure base da adottare: - Lava le mani con frequenza. Lavati le mani frequentemente con acqua e sapone o usa una soluzione per le mani a base di alcool anche se le mani non sono visibilmente sporche. - Pratica le basi della buona igiene respiratoria. Quando starnutisci o tossisci, copri bocca e naso con il gomito piegato o un fazzoletto di carta elimina il fazzoletto in un cestino chiuso e lavati le mani con una soluzione disinfettante a base di alcol o acqua e sapone. - Mantieni un minimo di distanza sociale. Tieni almeno un metro di distanza tra te e le altre persone, particolarmente quelli che tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre. - Evita di toccarti occhi, naso e bocca. - Evita di viaggiare se hai febbre o tosse. - Se hai febbre, tosse o difficoltà a respirare, cerca una consulenza medica senza aspettare. Comunica al medico se hai viaggiato in Cina o se sei entrato in contatto con qualcuno che ha viaggiato in Cina e ha sintomi di malattie respiratorie. - Se hai sintomi di malattie respiratorie deboli e nessuna storia di viaggi in Cina adotta le norme igieniche di base per le mani e per la cura dell'apparato respiratori e, se possibile, resta in casa fino a che non hai recuperato. A questo punto non mi resta che augurare a tutti voi una buona caccia Enrico Corradini (a.k.a. Chetto) Il Presidente
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L'IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE
Cari ragazzi e ragazze, eccoci al secondo numero di “Scautismo “. Cosa vi viene in mente pensando alla parola “comunicazione”? Probabilmente tutto ciò che circonda il vostro mondo oggi, quello strumento meraviglioso (e anche insidioso) a cui affidiamo una grossa percentuale dei nostri rapporti con gli altri, quel ponte che ci unisce, che crea legami, che ci rende consapevoli di essere qui e ora su questo pianeta. Questo numero di Scautismo che tenete in mano adesso “è comunicazione” e voi siete spettatori, destinatari del messaggio che porta; indossare la vostra uniforme mentre andate in sede “è comunicare” quello che siete, e in questo caso siete voi gli attori del messaggio. La comunicazione è un’arma potentissima. Pensate che Baden Powell in persona , quando era a servizio come ufficiale dell'esercito britannico, attraverso un uso della comunicazione intelligente è riuscito a “far portare a casa” agli Inglesi la famosa battaglia di Mafeking, nel 1900. E sempre B.P. ci racconta in altri passi de “La mia vita come un’avventura” che per lui l’esperienza in Africa fu strettamente legata alla comunicazione. "Una volta ricevetti una lettera segreta da un altro amico; l'aveva scritta in indostano ma usando la scrittura inglese. Qualsiasi altro, studiandola non avrebbe capito l’artificio ma per me tutto quello che vi era scritto era chiaro come il sole.” E ancora:” Quando spedivamo le lettere da Mafeking, durante l'assedio, le davamo agli indigeni, che erano in grado di sgusciare tra gli avamposti. Una volta superata la linea delle sentinelle, i boeri scambiavano gli indigeni per quelli loro e non facevano più caso ad essi..." (tratto da "La mia vita come un'avventura" BP). Comunicare non è solo ciò che scriviamo, diciamo, messaggiamo. È come ci vestiamo, gli sguardi che facciamo, i sorrisi che mandiamo, ma soprattutto è ciò che facciamo, è’ il modo in cui trasmettiamo noi stessi agli altri. Essere scout ci deve quindi far riflettere sempre su quale siano le strategie migliori per mettere la comunicazione al servizio della creazione di un mondo “migliore”. Comunicare oggi spesso significa veicolare dei messaggi dietro la maschera dei social, della rete, dietro la quale nascondiamo le nostre timidezze, il timore di mostrarci autentici, la nostra identità nuda e cruda. Ma la nostra adesione ai principi scout, la promessa che abbiamo scelto volontariamente di recitare, devono essere un monito per riportare la comunicazione verso la strada della trasparenza, della sincerità e del vivere correttamente le nostre relazioni con chi ci circonda. Perché ogni fratello, scout e non sia lo specchio in cui riflettiamo la nostra crescita come individui e buoni cittadini. Ricordate quindi, fate sempre"...del vostro meglio..." per far viaggiare la vostra comunicazione sui binari della correttezza e del buon senso. Buona Caccia Fabrizio Sortino Responsabile Comunicazione
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Pronti per l’avventura? Lupetti nel mondo In viaggio con Chil A spasso con Leonardo da Vinci Le curiosità di Kaa Con il naso all'insù Cari/e esplo Esperienze da Tek Promettimi di sognare! Unlock a new world Il motto dei nostri cuori! Rover for Inclusion Nei panni dei migranti
PRONTI PER L’AVVENTURA?
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Quando si è giovani c’è una maggiore predisposizione a vivere l’avventura, questa è condivisione con altri, gioia dello stare insieme, scoperta di cose nuove, ampliamento dei propri orizzonti ed anche crescita personale. Quando poi questa avventura è vissuta con gli scout beh …vi è anche dell’altro, preparazione meticolosa di se stessi e del proprio materiale, documentazione preventiva, assegnazione d’incarichi e posti d’azione nel gruppo, sostegno degli uni con gli altri nell’affrontare eventuali difficoltà, generosità ed impegno verso i componenti del gruppo in modo sereno e sincero.
Ecco l’avventura scout ha qualcosa in più, una sua specifica caratteristica che la rende così differente dai vari tipi di avventure che oggi molto spesso vengono offerte e pubblicizzate, la sua specificità si chiama PROMESSA SCOUT. Questa specificità è riposta “dentro” ogni scout e per quanto altri possano far di tutto per replicare attività avventurose (all’apparenza molto simili alle nostre) non hanno questo ingrediente fondamentale ed unico. Promessa scout significa anzi tutto aderire, voler far parte di una famiglia, scegliere in modo consapevole di fare propri dei principi e rispettare le regole necessarie per raggiungere un fine comune da cui trarne, a propria volta, soddisfazione e sostegno. Promessa scout significa assumersi un impegno di fronte a se stessi e davanti a tutti gli altri, a volte assume la forma di una specie di sfida personale nel cercare di modificarci e/o migliorarci nella vita di tutti i giorni. Con la promessa scout si entra nella sfera della massima fiducia reciproca, meritare e saper dare fiducia ad un altro scout; il legame di questa promessa è estremamente forte ma al tempo stesso sfidante, perché ci richiede uno sforzo ed un impegno costante per tenere fede alla parola data riuscendo a concretizzare l’assunto “…fare del mio meglio…” ecco qui la chiara dichiarazione di ricerca dell’impegno personale, una conferma che il cammino è lungo e noi siamo solo all’inizio e che a volte smarrirsi sarà un attimo.
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S La strada da percorrere negli scout come nella nostra vita non sarà mai rettilinea ed il punto di arrivo difficilmente noto, come non sarà sufficiente agire solo sulla nostra volontà. Nel cammino, gioco forza, ci si interseca con le vite degli altri ed ecco che in questo modo ci si arricchisce della capacità di mettersi in gioco in modo critico, paziente, realistico, oltre che della diversità ed affetto che chi ci sta intorno ci trasmette. In questo lungo cammino a tutto tondo, la promessa scout assume tutta la sua forza ed importanza, tutto il suo valore e la sua unicità. Allora sì, con questo bagaglio personale sarà più stimolante vivere l’avventura, che sia questa una caccia con il proprio branco, un’impresa di pattuglia, un hike di compagnia, perché la vivremo consapevoli che chi ci sta a fianco e che chi ci sta guidando condivide con noi non solo il gioco, le tecniche o la strada ma condivide ciò che rende tutto più magico e unico, dei valori comuni e vissuti da milioni di scout in tutto il mondo (lo hanno compreso bene tutti coloro che hanno vissuto anche dei campi all’estero). Non saremo quindi mai soli in questa nostra impresa, avremo sempre degli amici, dei fratelli che renderanno le nostre avventure uniche ed irripetibili contribuendo fattivamente affinché l’avventura della vita possa sempre essere ricca ed affascinante come l’avventura scout.. Gianpino Vendola Il Vostro Capo Scout
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LUPETTI NEL MONDO
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Ciao Lupi, sono Asia, vi ricordate di me? Sono tornata a raccontarvi ancora dei miei viaggi alla scoperta dei Lupetti presenti nei vari Paesi del Mondo. Questa volta sono stata molto lontano, arrivando fino a Singapore, una piccola Città-Stato del sud-est asiatico, situata alla punta meridionale della penisola malese. Lì ho scoperto la Singapore Scout Association (SSA) che, proprio come noi ha dei Branchi e dei Lupetti che cacciano nella Giungla. Il Cammino del Lupetto inizia a 7 anni e finisce a 12 con il passaggio in Reparto e prevede alcune tappe simili alle nostre. Come noi abbiamo la Zampa Tenera, la Prima Stella, la Seconda Stella e la Treccia Gialla, così i Lupetti di Singapore cacciano insieme al Branco per conquistare le proprie prede che si chiamano:
I lupetti di Singapore possono mettersi alla prova anche con tantissime capacità molto simili alle nostre. Ne ho però scoperte alcune un po’ curiose, come quella di Aviatore. Vi va di cacciarla insieme a me?
Ecco cosa devi fare per guadagnarti la capacità di aviatore:
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Colora l’aeroporto e prova a segnare almeno 3 lavori che sono necessari per farlo funzionare bene; Costruisci un aeroplano di carta, seguendo le istruzioni nella pagina seguente.
Sei riuscito a farlo volare lontano? 8
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Nel prossimo numero di Scautismo sarò in un altro Paese lontano pronta a raccontarvi un sacco di nuove curiosità sugli scout del Mondo. Alla prossima caccia! 9
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IN VIAGGIO CON CHIL
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Cari Lupi, l’inverno sta arrivando ma Chil ancora ci porta le voci di piccoli e grandi narratori che ha incontrato lungo il volo. Quest’anno hanno avuto luogo due grandi cacce: il TIC in Emilia Romagna e quello nella macro regione MAM (Marche, Abruzzo, Molise). Da queste due esperienze sono giunti i racconti di 3 Lupetti, Chiara, Emanuele e Francesco da Senigallia e di un Vecchio Lupo da Fontanelice. Prima di lasciarci trasportare dai racconti dei nostri nuovi amici però, due parole sul TIC, tutti voi sapete cos’e’? Qualcuno di voi ci ha mai partecipato? Se vuoi, puoi scriverci la tua esperienza a notizie.giungla@cngei.it! Il TIC, ovvero Tracce In Caccia, è un campo scout organizzato dai Vecchi Lupi di una regione per alcuni ambasciatori/ambasciatrici di ogni Branco del territorio. Questi piccoli campetti di qualche giorno sono un’occasione per tutti per fare nuove amicizie, vivere nuove avventure e confrontarsi su diversi temi giocando con i tanti personaggi che si possono incontrare!
Tracce in caccia a Senigallia...
Dal 5 all’8 settembre 2019, insieme ad altri 16 lupetti provenienti dalle Marche e dall’Abruzzo, abbiamo partecipato al Campo Scout “Tracce in Caccia” (TiC) a Senigallia. Siamo stati subito ben accolti da tutti e abbiamo fatto immediatamente amicizia. Il tema del campo è stato il mondo del circo. Infatti, tutti i gruppi partecipanti hanno
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preparato piccoli spettacoli circensi, improvvisandosi giocolieri, clown, attori, equilibristi e maghi, con costumi personalizzati e materiali forniti dai Vecchi Lupi. All’inizio abbiamo conosciuto il Circo dei Fenomeni dove un direttore malvagio trattava malissimo i suoi artisti imbranati, noi tutti abbiamo provato ad aiutare questi poveri artisti,
poi per fortuna è arrivato il direttore del Circo della Farfalla che ha liberato, con il nostro aiuto, gli artisti ed ha fatto capire che tutti noi siamo importanti. Il direttore del Circo della Farfalla aveva con sé un barattolo pieno di bruchi, l’ultimo giorno tutti i bruchi sono diventati delle bellissime farfalle ed anche noi abbiamo realizzato delle farfalle di carta che ci ricorderanno sempre questi giorni. Abbiamo fatto anche una splendida caccia al mare, dove abbiamo fatto tanti giochi sotto il sole ed anche il bagno e prima di rientrare alla base siamo andati a vedere la famosa Rotonda sul mare e ci siamo mangiati un gelato! Giochi all’aperto, canti, risate e la gioia di stare tutti insieme hanno accompagnato questa meravigliosa esperienza che rimarrà per sempre nei nostri cuori e, di sicuro, ogni
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tanto, presi dalla nostalgia, ci ritroveremo a canticchiare la “Canzone del TiC”, inventata da noi, indossando le magliette del campo che abbiamo realizzato e che ci siamo fatti autografare dai nostri fratellini e sorelline. E’ stata una bellissima Caccia
BRANCA L e alla partenza ci siamo abbracciati con i nostri nuovi amici che non volevamo lasciare, non vediamo l’ora di raccontare al nostro Branco tutto quello che abbiamo fatto, ed insegnare i ban ed i giochi nuovi che abbiamo imparato. Grazie di cuore ad
Akela, Bagheera, Baloo e Kaa che ci hanno accompagnato durante questa avventura. Chiara, Emanuele e Francesco (Sezione di San Benedetto del Tronto)
Tracce in caccia a Fontanelice...
Ogni festa di compleanno che si rispetti ha qualche regola base da non scordare mai: degli amici, delle decorazioni colorate, una torta, ma soprattutto… qualche bel regalo! È proprio per questo motivo che Andy ha deciso di mettere insieme tutte queste cose per organizzare un compleanno coi fiocchi. Ha spedito il suo invito per tutta la regione, invitando dai Branchi dell’Emilia Romagna alcuni ambasciatori che potessero festeggiare insieme a lui e i suoi amici questo compleanno speciale, gli invitati erano addirittura 25! provenivano da ben 10 Branchi differenti: Bologna 1, Bologna 3 e Bologna 5; Ferrara, Modena, Parma e Ravenna; Reggio Emilia 1, Reggio Emilia 2 e Reggio Emilia 5. Tutti i lupetti invitati, prima della festa, si sono impegnati per costruire un regalo speciale ad Andy: un giocattolo nuovo, magari mai visto prima e che portasse con sé alcune caratteristiche significative del proprio Branco. Quando tutti gli ambasciatori hanno poi raggiunto Andy alla festa, che si è tenuta dal 27 al 30 Giugno 2019 a
Fontanelice, il festeggiato era davvero molto, molto contento di tutti i suoi nuovi giochi. Peccato però, che tutti i giocattoli con cui Andy si era divertito fino a quel momento, invece, fossero estremamente spaventati dall’idea di essere scordati dal ragazzo, temendo che da quel momento sarebbe stato troppo preso dai suoi nuovi amici per giocare ancora con loro. È così che, durante i 4 giorni della festa di Tracce in Caccia, i giocattoli vecchi e nuovi, così come i lupetti di tutti i Branchi partecipanti, hanno imparato a giocare insieme, scoprendo quanto
le diversità, le esperienze e i punti in comune di tutti possano essere il miglior regalo da scambiarsi. Al momento di ripartire, lavorando tutti insieme, i Lupetti e i Vecchi Lupi avevano formato un nuovo Branco, con le proprie regole, il proprio nome, Branco Rupe del Consiglio, il proprio Urlo di Branco e addirittura una loro canzone, pronti a tornare nelle proprie tane di provenienza a raccontare questa festosa avventura! Un compleanno davvero difficile da scordare! Nico Guareschi (IR Emilia Romagna)
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A SPASSO CON LEONARDO DA VINCI,
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GENIO TRA PASSATO E PRESENTE
Con l’Attività Nazionale 2019 ci siamo uniti ai festeggiamenti per il cinquecentenario dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci, considerato uno degli uomini più geniali di tutti i tempi! Abbiamo scoperto le grandi invenzioni e le incredibili competenze di Leonardo che ci hanno aiutato a stimolare la nostra creatività e ci hanno aiutato a conoscere meglio le nostre capacità e quelle degli altri. Abbiamo giocato insieme ai nostri Branchi, fatto grandi cacce e collaborato per la realizzazione di interventi di cittadinanza attiva nelle nostre citta’. Con la fine dell’anno e la conclusione di questa grande caccia siamo lieti di annunciare il Branco vincitore del contest #aspassoconleo! “Per il bellissimo racconto sullo svolgimento delle attivita’ e le migliori fotografie inviate alla CoCon, una gustosa preda e la pubblicazione del materiale ricevuto su questo numero! Grazie per l’impegno e la partecipazione, la Muta Nazionale”
II percorso “Leonardo Urbanista”, del Branco Colline di Seeonee di Senigallia Sabato 11 maggio 2019 è venuto a trovarci in sede l’illustre architetto, artista, scienziato, inventore e urbanista Leonardo da Vinci, anche se è morto da 500 anni. Forse avrà inventato anche la macchina del tempo? Leonardo voleva vedere come Senigallia si è trasformata in tutti questi anni, quindi ha proposto ai lupetti di fare un giro tra le vie per vedere lo stato attuale della città.
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È stato un onore per noi parlare con il creatore di tantissime opere famose: il Salvator mundi, la gioconda, l’ultima cena, la dama con l’ermellino, l’uomo vitruviano... Per illustrargli i cambiamenti della città abbiamo fatto un plastico di Senigallia ai giorni nostri usando materiali di recupero. La base del plastico è di cartone, gli edifici sono fatti di gommapiuma e per gli alberi abbiamo usato pigne verniciate e tappi o bastoncini per i tronchi. Le panchine sono state costruite con gli stuzzicadenti. È stato un lavoro lungo e faticoso che si è concluso Sabato 8 giugno. Nell’ultimo incontro abbiamo piantato nei giardini Baden Powell adiacenti alla sede molte piante decorative per abbellirlo e renderlo più gradevole.” E la gustosa preda quale sara’ mai stata? Scopriamolo insieme grazie a queste immagini del Branco Colline di Seeonee. Woow! la visita al Museo della Scienza del Balì! Federico Diotallevi (Sezione di Senigallia)
uali E voi q issuto v e t e v ture a ardo? n o e avven L di e agnia p i anch m c o r e v i in c r sc , puoi a i o u v Se rienza e p s e it la tua cngei. @ a l g .giun notizie 13
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LE CURIOSITÀ DI KAA
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Mentre ti prepari per la prossima caccia ecco qualche curiosità per rimanere allenato... cosa avranno a che fare queste informazioni con le novità in arrivo nella Giungla?
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Lo sapevi che... I primi videogiochi sono nati nel 1950, ben 70 anni fa! e’ l’interattivita’ a rendere unici i videogiochi e diversi da tutte le altre forme di intrattenimento che esistevano fino ad allora, oggi nel mondo i videogiochi sono praticati da almeno 130-145 milioni di persone di tutte le età, Pac man nasce dall’idea piuttosto singolare di Tohru Iwatani che ebbe il colpo di genio durante una cena con degli amici guardando una pizza a cui era stata tolta una fetta, ognuno dei quattro fantasmini, acerrimi nemici di Pac Man, ha un nome ed una personalita’: Blinky, il piu’ cattivo, pronto ad inseguire Pac Man ad ogni occasione buona; Pinky, famosa per la sua
velocita’, non insegue Pac Man ma cerca di prevedere le sue mosse per prenderlo di sorpresa; Inky, e’ il piu’ intelligente dei fantasmi pur non essendo molto coraggioso adotta come strategia quella di bloccare il tunnel piu’ vicino a Pac Man; Clyde, e’ il buffone del gruppo ed effettua le traiettorie piu’ casuali, spesso controproducenti!
Pac Man e’ un gioco divertente, che non passa mai di moda e con poche e semplici regole, ottime per far funzionare il gioco!
E per te? Quali sono le regole o le Leggi più importanti che segui insieme al tuo Branco per cacciare in modo sereno e divertente? Quali sono i valori più importanti per te ed il tuo Branco?
fia che li egno/fotogra is d n u ci a vi cngei.it, Scrivici o in zie.giungla@ ti o n il a m dirizzo ri Lupetti racconti all’in Lupette e alt re lt a d a e chiedi anch te anche e coinvolgen te n co o rl fa di nchi! i e/o altri Bra i Vecchi Lup
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CON IL NASO ALL’INSÙ
Costellazioni: cosa sono e dove trovarle di S. Della Torre, ricercatore INFN L’astronomia è una delle discipline più antiche della storia umana, le stelle affascinano e ispirano sogni, ma ci permettono anche di sbirciare nella storia o di orientarci nella notte. Non dobbiamo quindi sorprenderci di trovare Astronomo tra le specialità della branca Esploratori. In essa non troviamo solamente la nostra parte razionale (la tecnica) ma c’è una forte componente di sogni e speranze verso cui volgere lo sguardo. Per diventare un buon Astronomo è sufficiente avere un normale binocolo da 10 ingrandimenti, un astrolabio, una coperta calda e tanta curiosità. Numerose sono le app e i siti che ci aiutano a osservare il cielo1, ma è solo la curiosità che ci ha permesso di scoprire la bellezza nascosta nel buio. In quest’articolo vedremo assieme alcuni concetti base utili per la specialità di Astronomo. Non riusciremo in queste pagine ad approfondire tutte le prove, ma spero di riuscire a punzecchiare la vostra curiosità perché, alla prossima uscita, rimaniate
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qualche minuto in più con il naso all’insù. La volta celeste offre lo spettacolo più antico dell’universo. I puntini luminosi, che colorano e illuminano l’immensa tela nera dell’universo, paiono muoversi in una lenta danza che dura da milioni di anni. Un osservatore attento noterà che ci sono gruppi di stelle relativamente brillanti e abbastanza vicine tra loro a formare semplici forme geometriche come quadrati, rombi, croci, cerchi o archi. Queste forme hanno ispirato la fantasia degli osservatori che le hanno tramutate in rappresentazioni di divinità, eroi, animali o anche oggetti della vita di tutti i giorni. Tutti i popoli hanno proiettato le loro fedi e le loro credenze in cielo. Queste forme prendono il nome di costellazioni. Gli astronomi moderni utilizzano le costellazioni tramandate dagli antichi greci, che annoverano non solo oggetti comuni e animali, ma anche antichi eroi
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mitologici. Nell’emisfero boreale (quello osservabile dall’Europa), molto spesso le costellazioni ci raccontano i miti e le leggende dell’antica Grecia. Se durante la notte stessimo ad osservare le stelle noteremmo come queste appaiano ruotare lungo la volta celeste in uno spostamento da est verso ovest, allo stesso modo in cui anche il Sole passa dall’alba al tramonto. Tale rotazione è apparente in quanto è la Terra a ruotare attorno al proprio asse e noi con essa. Esistono degli elenchi che raccolgono i diversi oggetti luminosi e che li catalogano per tipologia (stelle, galassie, nebulose,…), colore e dimensione. Per iniziare a leggere questi cataloghi astronomici occorre definire un sistema di coordinate che ci permetta di descrivere la posizione degli oggetti celesti in maniera semplice. Sono così state definite le coordinate celesti in un modo del tutto simile a quello usato per individuare una coordinata geografica sulla Terra. La latitudine geografica ha quindi
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il suo corrispondente celeste denominata declinazione mentre la longitudine è rappresentata da quella che prende il nome di Ascensione Retta (A.R.). La declinazione è definita come la misura in gradi a partire dall’equatore celeste andando verso il polo nord celeste (+90°) oppure verso sud (-90°). Per l’ascensione retta il punto zero è scelto per convenzione e prende il nome di Punto Gamma oppure primo punto di Ariete. Questa direzione è nella costellazione dei Pesci ed è definita come l’incrocio tra l’equatore celeste e il piano dell’orbita terrestre. L’ascensione retta si misura in ore[h]-minuti[m]-secondi[s], il meridiano zero passa dal punto Gamma ed aumenta andando verso ovest. Il vantaggio di usare tale sistema è che la Terra (quindi le costellazioni in cielo) in un’ora ruota all’incirca proprio di un’ora di ascensione retta. Ciò permette quindi di sapere dopo quanto tempo sarà possibile osservare una certa costellazione. Se ad esempio stiamo osservando Orione, che ha una ascensione retta di 5,5h, e volessimo osservare la costellazione del Cancro (A.R. = 8,5h) nella stessa posizione, sapremmo che dovremo attendere 3 ore. In questo modo il cielo stellato si trasforma in un gigantesco orologio. Abbiamo detto che la Terra, in un’ora, ruota all’incirca proprio di un’ora di ascensione retta. La differenza, dopo 24 h è di circa 4 minuti. In pratica se osserviamo una stella per un determinato
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giorno sorgere ad una particolare ora, il giorno successivo questa sorgerà 4 minuti in anticipo. Questa lenta rotazione del cielo è la conseguenza della rivoluzione attorno al Sole e comporta che determinate costellazioni siano osservabili solo in determinate stagioni.Su una sfera che ruota attorno ad un asse, ci sono due punti che non cambiano mai di posizione: sono i Poli! Una stella posizionata proprio lungo l’asse di rotazione terrestre sarà quindi l’unica stella “fissa” attorno alla quale tutte le costellazioni ruotano. Oltre ad indicare quindi la direzione del Nord geografico (volgendo lo sguardo alla Polare, avremo sulla nostra destra la direzione cardinale Est, alle nostre spalle il Sud e a sinistra l’Ovest) la stella polare è importante nella navigazione in quanto l’elevazione della stella sopra l’orizzonte determina la latitudine dell’osservatore. Per gli osservatori dell’Artico, la stella Polare si trova direttamente sopra la testa. Per gli osservatori all’equatore, la stella polare siede all’orizzonte. Alle latitudini italiane questa si eleva dall’orizzonte di circa 45°. Di solito le costellazioni sono formate dall’unione immaginaria delle stelle più brillanti ma, col tempo e con l’avanzamento tecnologico che ha permesso di osservare stelle sempre più deboli, ne sono state inventate molteplici nuove, spesso non facilmente distinguibili a occhio nudo. Inol-
tre, con l’esplorazione del globo fu possibile osservare porzioni di cielo nuove per i navigatori europei, che iniziarono a definire nuove costellazioni partendo dai suggerimenti delle culture locali. Nel 1934 l’Unione Astronomica Internazionale, per mettere ordine alla miriade di cataloghi astronomici, suddivise l’intera volta celeste in 88 costellazioni ufficiali, definendone i confini in maniera assolutamente precisa. Quindi, ad oggi, una costellazione è una regione ben definita di cielo comprendente stelle e oggetti non stellari2 che hanno in comune la vicinanza prospettica (cioè che, visti dalla Terra, giacciono grossomodo nella stessa direzione). La costellazione più estesa è Hydra, mentre la più piccola e famosa è Crux che si trova nell’emisfero celeste meridionale. Spesso gli antichi astronomi suddividevano le costellazioni più grandi in parti più piccole, a ciascuna delle quali assegnavano un nome specifico: in questo caso si parla di Asterismo. In diversi casi gli Asterismi sono rimasti in uso anche ai giorni nostri. I casi più noti sono il piccolo e il grande carro che in realtà sono una porzione delle costellazioni dell’Orsa Minore e dell’Orsa Maggiore. 1
Ad esempio il servizio https://stellarium-web.org/ Per avere una idea della varietà di oggetti celesti visita il catalogo pubblico dell’Hubble Space Telescope http://hubblesite.org/images/gallery
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L’Orsa Minore (Ursa Minor - UMi)
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Polaris, denominata alfaUMi, si trova circa 434 anni luce dalla Terra. Essa rimane quasi immobile in quanto localizzata quasi al Polo nord celeste. Polaris è in realtà un sistema triplo di stelle composto da una stella supergigante gialla (Polaris Aa) accoppiata con una compagna di dimensioni più modeste (Polaris Ab). Le due stelle sono legate gravitazionalmente ad un’altra stella (Polaris B) simile a Polaris Ab ma 1000 volte più distante, e che è stata scoperta solo nel 1779 dal famoso astronomo Herschel usando quello che, ad oggi, sarebbe un modesto telescopio Yildun (deltaUMi) è una stella bianca localizzata a 172 anni luce dalla Terra. prende il suo nome dal nome tradizionale turco yıldız "stella". Essa ruota ad una velocità di 180 km/s che conferisce alla stella una forma ovalizzata. Con i telescopi più potenti è possibile distinguere la piccola stella compagna che le danza attorno.
Kochab (betaUMi) è una delle due guardiane del Polo. Di colore giallo-arancione, essa è la 58ma stella più brillante in cielo.
Pherkad (gammaUMi) è la seconda guardiana del Polo. Se la osservate con molta attenzione, scoprirete essere un sistema doppio composto da gammaUMi e da 11UMi. In realtà le due stelle sono vicine solo prospetticamente, essendo localizzate in due punti diversi dello spazio, ma con un buon binocolo si può apprezzare le diverse colorazioni (bianca la gamma, gialloarancione per 11UMi)
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S EpsilonUMi è una stella binaria, si tratta cioè di due stelle che orbitano una attorno all’altra con un periodo orbitale di 39.5 giorni. La stella principale è una stella gigante mentre la secondaria è una stella di dimensioni medie.
Anwar al Farkadain (etaUMi) significa “il più brillante dei due vitelli", è una nana bianco-gialla e si trova a circa 97,3 anni luce dalla Terra. La stella è leggermente più brillante rispetto alla sua categoria e per questo si pensa che si stia trasformando in una stella subgigante, un tipo di stella che ha smesso di bruciare idrogeno e si appresta quindi a bruciare la sua riserva di Elio.
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Alifa al Farkadain (zetaUMi) il nome deriva dall’arabo aḫfa al-farqadayn e significa "il più debole dei due vitelli". E’ una stella nana bianca che dista 375 anni luce dalla Terra. La sua massa è 3,4 volte quella del Sole. Questa stella è sul punto di trasformarsi in una Gigante Rossa.
thetaUMi è con molta probabilità un sistema binario, dista circa 860 anni luce dalla Terra. Le osservazioni spettrali la indicano come una possibile gigante arancione con un diametro di circa 4.8 volte quello del Sole.
Referenze: ▶ Immagini International Astronomical Union (https://www.iau.org/public/themes/constellations/) The images are released under the Creative Commons Attribution 3.0 Unported license ▶ Le costellazioni al binocolo. Trecento oggetti celesti da riconoscere ed esplorare, Bojan Kambic, Springer ▶ STARS and STARS OF THE WEEK, Jim Kaler, Prof. Emeritus of Astronomy, University of Illinois http://stars.astro.illinois.edu/sow/sowlist.html (consultazione nov. 2019)
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CARI/E ESPLO
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Cari/e Esplo, questo racconto riguarda una vicenda in cui il protagonista, più o meno consapevolmente, rispetta un punto della Legge (che tutti/e voi riconoscerete subito!). Tuttavia non termina con un punto fermo, ma con dei punti di sospensione, perché ci piacerebbe che per il prossimo numero ci inviaste i vostri contributi su come potrebbe proseguire la storia, includendo un altro punto della Legge a vostra scelta! Il più bello sarà pubblicato, quindi date sfogo alla vostra creatività! La sorpresa del Bosco
Anon apre gli occhi, ritrovandosi a fissare la macchia di muffa sulla parete della tenda sopra di sé. Decisamente controvoglia si costringe ad alzarsi e uscire: mentre i suoi piedi protestano silenziosi per gli scarponi calzati già di prima mattina, una zaffata d’aria intensa e frizzante spazza via il torpore del risveglio.
In tenda dormono tutti, ma Anon sente di aver trattenuto la pipì decisamente troppo a lungo durante la notte. Mentre cammina per trovare un posto adatto, la sua attenzione è attirata da una forma indistinta color marrone chiaro: avvicinandosi, appare sempre più chiaramente che si tratta di un animale, un animale raro e affascinante, un capriolo! Un misto di emozioni lievita dentro di lui: eccitazione, meraviglia, ma anche timore. Non si era mai trovato in una situazione simile e una domanda si fa strada nella sua testa: “Che faccio?!” Aveva letto da qualche parte un post su come comportarsi con i cuccioli selvatici, ma quelle informazioni erano state relegate nella sezione “nozioni
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inutili” del suo cervello... In fondo quante probabilità c’erano di ritrovarsi davvero in una situazione del genere un giorno?! Eppure eccolo lì, di fronte a quel capriolo, il cui ventre si alzava e si abbassava nel sonno. “È strano, su Google le foto di questi animali sono così immobili...” Mentre lo osserva rapito, una frase di quel post riaffiora con le parole scritte in grassetto: “Evitate di toccare il capriolo: se la madre percepisce un odore allarmante come quello dell’uomo, deciderà di abbandonarlo” Mentre si prende ancora qualche momento per osservare il cucciolo, con un misto di decisione a non toccarlo e di delusione per non poterci neppure provare, Anon decide di rispettare il Bosco e lentamente, come se non volesse rischiare di svegliarlo, si allontana. Anche se ancora non è riuscito a fare pipì, ha un sorriso strano e piacevole sulle labbra, mentre torna verso la tenda...
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ESPERIENZE DA TEK/1 di Francesco Gri, Antonio Santini, Nicola Zucconi del Reparto Highlands - Sezione di Udine Ciao, noi siamo tre ragazzi del reparto Highlands di Udine che questa estate hanno partecipato al corso di sopravvivenza del tecnicamp presso la base centro in Toscana. Considerando quanto abbiamo apprezzato questa esperienza, volevamo condividerla con altri scout. Il nostro corso era incentrato sulle tecniche di sopravvivenza che possono essere utili ad uno scout. Le abbiamo messe in pratica durante i cinque giorni di durata del campo. Abbiamo imparato a distinguere quali piante potevamo mangiare e
quali no; ci spostavamo ogni giorno e abbiamo dormito senza tende, per cui di sera dovevamo costruire un rifugio per la notte... e molte altre cose. In pochi giorni abbiamo comunque stretto grandi amicizie e si è formato un bel gruppo. Inoltre i capi erano molto simpatici. Unica pecca è che abbiamo mangiato solo il pane toscano (quello senza sale) e questo alla maggior parte di noi non è piaciuto. Tutto sommato per noi è stata un’esperienza eccezionale, perciò la prossima estate vogliamo certamente ripeterla, sperando di avere invogliato qualcuno a partecipare al tecnicamp del prossimo anno.
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ESPERIENZE DA TEK/2 di Matteo, Simone, Gabriella, Giorgia, Andrea ed Elisa del Reparto Pegaso – Sezione di Crotone
Dal 26 al 31 agosto 2019 si è svolto il Tecnicamp alla base sud di Forge. Il Tecnicamp è un’attività nazionale della Branca E che viene svolta in tre basi differenti: Nord, Centro e Sud. Si partecipa individualmente ed ogni esploratore sceglie il corso che più lo interessa. A Forge erano presenti quattro corsi, tra i quali l’affascinante “Città sopraelevata” di pionerismo avanzato, dove gli esploratori si sono cimentati a costruire delle vere e proprie città tra gli alberi. Oppure il faticoso, stimolante ed introspettivo “Seconda stella a destra”, corso di hike e orientamento, conclusa poi con un’attività di servizio. Oltre alle attività del corso ci sono momenti che vengono vissuti dall’intero campo, momenti di confronto, comunità e tanto divertimento. Quando torni a casa da quest’esperienza avrai imparato nuovi nodi e legature, saprai leggere una cartina e affrontare un sentiero. Ma soprattutto avrai stretto legami e amicizie, condiviso sorrisi e conosciuto ragazzi
e adulti da tutta Italia uniti dall’amore per lo scoutismo. Matteo Esploratore di IV anno: “È stato faticoso ma davvero divertente e ho conosciuto tante persone provenienti da regioni molto lontane, è un'esperienza che consiglio a tutti". Simone Esploratore di IV anno: “A seguirci c’erano dei capi FORMIDABILI, preparati ad ogni evenienza ed anche molto allegri. In sostanza il tecnicamp è un’esperienza unica ed imperdibile!!!”. Gabriella Esploratrice di IV anno: “Poter vivere sulla città degli alberi, ammirando l’alba e contemplando le stelle notturne, e constatare che, dopotutto, il cordino non è la nostra unica ancora di salvezza e comprendere che la nostra è davvero una grande e meravigliosa famiglia: è questa la vera essenza del tecnicamp!”.
Giorgia – Vice capo Pattuglia: “Il tecnicamp è una di quelle esperienze che ti può davvero cambiare, o può aggiungere qualcosa a quello che già sei; che sia una legatura, una tecnica o semplicemente un amico. Alla fine quest'avventura, per quanto stancante sia stata, è stata una delle più belle del mio percorso scout.”. Andrea – Vice Capo Pattuglia: “In soli cinque giorni, ci siamo divertiti un mondo con persone che non avevamo mai visto prima, persone da ogni parte d’Italia e diverse da noi; nonostante le diversità, però, abbiamo imparato ad aiutarci a vicenda e a contare l’uno sull’altro.” Elisa – Capo Pattuglia: “93 scout, 27 sezioni, 4 corsi e un’avventura che ti resta dentro…”.
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PROMETTIMI DI SOGNARE! della Ronda Nazionale Martino è un rover di Valmadrera al secondo anno; ha una compagnia numerosa, che quando fa riunione ordina sempre le pizze da asporto impallando il lavoro del povero pizzaiolo di quartiere per una bella mezz’oretta. Mariaurora è una rover di Benevento al primo anno; nella sua compagnia quest’anno sono in 15, e quando qualche mese fa è stata accolta, ha dovuto imparare una canzone indiana che fa parte della tradizione di compa! Irene, invece, è una rover del Roma 3 al terzo anno, e nella sua compagnia a inizio anno si fa sempre la cena a tappe, in cui si mangia nelle case dei nuovi rover appena entrati, in
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modo da conoscersi un po’ meglio e un po’ di più! A F e r m i g n a n o E l e o n o ra , Riccardo e gli altri fanno autofinanziamento per la nuova sede vendendo scalda colli molto tattici, a Mantova invece quest’anno l’autofinanziamento è fatto per aiutare Elena con la quota dell’Eurojam! Martino, Mariaurora, Irene e tutti gli altri hanno compagnie diverse, con tradizioni diverse e bisogni diversi, ma s i c u ra m e n t e q u e s t ’ a n n o saranno uniti da qualcosa in più! Quest’anno l’Attività Nazionale “The dreamers” li porterà a rivedere la Promessa, la Legge e addirittura la loro Carta di Compagnia in
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maniera completamente nuova. Non una sola parola sarà risparmiata! I rover, vocabolario dei sinonimi alla mano, proveranno prima a trovare il significato che la compagnia dà alla Promessa spremendo e centrifugando il suo testo, e poi scopriranno se e come questo testo si collega alla legge scout e alla Carta di Compagnia! Come piccoli ragni, in tutta Italia, le compagnie tesseranno reti eleganti e intricatissime. Da ognuna di queste ragnatele di fili e collegamenti emergerà fra tutti un valore, quello più sentito, più vero, quello che più rappresenta la compagnia, e da quel momento in poi ai rover non resterà altro che chiudere gli occhi, rilassarsi e sognare insieme! Come la compagnia può cambiare in meglio la società e il territorio in cui vive? Non ci resta che concederci di sognare! A b b i a m o t u t t i l a s te s s a Promessa e la stessa Legge, avremo intrapreso tutti lo stesso percorso di riscoperta di questi testi e delle nostre Carte
di Compagnia, ma chissà ora verso quali variegatissimi sogni e progetti ci incammineremo. Chissà come, ancora una volta, la nostra Legge e la nostra Promessa ci porteranno a sognare e compiere azioni per lasciare il mondo un po’ meglio di come l’abbiamo trovato! Ma se dobbiamo
sognare facciamolo in grande, coinvolgiamo amici, compagni di classe, associazioni dei nostri quartieri e delle nostre città, e soprattutto non fermiamoci a un sogno, ma continuiamo a sognare guardando al futuro! Promettiamoci di continuare a sognare!
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UNLOCK A NEW WORLD Verso il resto del mondo, il resto degli scout di Alberto Ariosto (Milano 10) Lo scautismo non conosce confini, ed è questo che forse più mi affascina di questo movimento. Ci sono scout in ogni angolo del mondo, nei luoghi più remoti, e questo è veramente sorprendente; siamo tutti ragazzi all’apparenza diversi, però accomunati dagli stessi ideali, dagli stessi valori in cui crediamo, ed è ciò che ci lega l’uno all’altro. Lo scoutismo è una sorta di grande puzzle, in cui ogni scout nel mondo rappresenta un singolo pezzo di questo immenso gioco; il Jamboree è l’unica occasione in cui si riesce a vedere questo splendido puzzle al completo, un mix sbalorditivo di persone e di culture. Ho sempre fatto scout con il mio solito grup-
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po, ma col passare degli anni sentivo aumentare in me il bisogno di scoprire di più su questo mondo, di diventarne sempre più parte e andare oltre a tutto ciò che avevo fatto. Grazie al Jamboree sono riuscito a realizzare questo mio sogno. L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso. Ed è esattamente quello che mi è capitato. Un pezzo, una parte di me è diventata tutto ciò che ho vissuto in quei 13 giorni di fine luglio; sono diventato un tutt’uno con il resto del mondo, sentendomi, anche se per poco, in una grande famiglia. Ho vissuto il Jamboree al massimo delle mie capacità, collezionandone ogni dettaglio per farne tesoro una
volta tornato a casa e per riuscire a trasmettere ai miei amici e ai miei cari le cose che ho imparato e le sensazioni che ho provato. Nonostante la fatica si facesse sentire, un’occasione irripetibile come questa non si poteva sprecare; ho fatto una marea di attività sportive, come rafting, arrampicata, mountain bike, canoa, la zip line e molte altre, e in più ho vissuto tantissime esperienze che solo la diversità culturale può offrirti; avete mai assaggiato il thè sudafricano? Se non l’avete mai fatto, fatelo subito! Come ogni campo scout, però, anche il Jamboree è volto al termine troppo velocemente: in un attimo ci sia-
S mo ritrovati all’ultimo giorno. Non abbiamo neanche avuto il tempo di risfidare i tedeschi a calcio-balilla (dopo un’amara sconfitta) che ci siamo ritrovati seduti sull’aereo pronto a decollare verso casa, e lì mi sono reso veramente conto che quel viaggio, iniziato solo 13 giorni prima, era giunto al termine. L’aereo non ha tardato a partire, e mentre si staccava dal suolo abbiamo salutato per un’ultima volta il resto del mondo, con la consapevolezza che quel saluto non sarebbe stato un addio ma solo un ‘arrivederci’. Alla prossima, amici miei. Quest’esperienza mi ha fatto capire che il vero viaggio non è andare verso nuovi paesaggi o nuovi orizzonti, ma è avere occhi diversi, vedere l'universo intorno a sé con gli occhi di un altro, di quaranta mila altri, di vedere i quarantamila
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universi che ciascuno di essi vede, che ciascuno di essi, nel suo profondo, è. Inoltre è stata capace di cambiarmi nel modo di pensare; vedere tutte queste culture assieme mi ha fatto capire quanto sia bello e meraviglioso questo nostro mondo, e quanto valga la pena scoprilo sempre di più.
Vorrei concludere con questa bella riflessione tratta da uno dei miei scrittori preferiti: “Cos'è un ricordo? Esso non è nulla: non puoi vederlo, non puoi toccarlo, non puoi udirlo... ma è così grande che non puoi distruggerlo.’’ Fabio Volo
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IL MOTTO DEI NOSTRI CUORI!
Frammenti da un’ER stracolma di avventura. di Chiara Piccolo (Milano 6) Ciao lettore curioso che stai leggendo, il mio nome è Chiara e oggi ho deciso di donarti un po' dei miei pensieri... Faccio parte della Compagnia Babajaga da un solo anno, ma ammetto di sentirmi una scout da tutta una
vita! Da nuova arrivata ogni esperienza diventa novità e come ben sai agosto adora trasformarsi nel mese dell’Avventura per eccellenza: l’Estate Rover!
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Spiegare cosa sia questa esperienza in poche righe? Una missione quasi impossibile per me amante delle troppe parole, ma amo anche mettermi alla prova quindi da brava scout credo sia scontato provare ad arrivare in cima a questa nuova vetta! 2 giorni prima della partenza
Sono appena arrivata dalla Sicilia, il mio pullman ha portato due ore di ritardo ma non importa. Sono troppo elettrizzata per domani. Chissà come sarà arrivare a Venezia in canoa! Vivere nella natura, condividere ogni singolo istante assieme a questa mia nuova famiglia scout. Non vedo l’ora. Avrò messo tutto nello zaino? Spero di non aver dimenticato qualcosa... oddio vado a controllare. Notte prima della partenza Non riesco a prendere sonno. Troppo felice forse. Domani sarà il gran giorno! Sveglie puntate, una ogni cinque minuti come il solito. Provo a prendere sonno, è meglio che riposi almeno un po’.
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Si parteee! Sono le ore 13:15 e mi trovo in perfetto anticipo nella Stazione Centrale di Milano. Il nostro treno per Treviso è previsto alle 13:45. Stanno arrivando anche gli altri. Ore 13:36. Foto di gruppo pre-partenza? Fatta! Adesso avanti tutta. Venezia stiamo arrivando! Ecco l’inizio del mio diario di viaggio. Un frammento pieno di emozione susseguito da un continuo crescendo. Una storia ricca di risate, vere amicizie e aneddoti molto divertenti; ma anche momenti di stanchezza, difficoltà e a volte anche di fame. Un'avventura a colpi di pagaiate alla conquista del Sile e della Laguna Veneziana, tra pioggia martellante e calde giornate di sole. Probabilmente la parola che più rappresenta ciò che ho
provato stando assieme alla mia compagnia è Amore. Amore per la vita, per i colori, per la natura, per l’amicizia, per il silenzio, per l’arte, per ciò che sto diventando, per gli ostacoli che ho affrontato e sono riuscita a superare anche grazie a loro. La seconda parola che mi viene in mente pensando a ciò che eravamo in ER e a ciò che siamo tutti i giorni è Famiglia. Uniti da un filo invisibile e inscindibile. Pronti a mettere tutto da parte per dare una mano, ascoltare o supportare. Premurosi, affettuosi e pronti a condividere qualsiasi cosa pur di far spuntare un sorriso a chi magari l’ha perso per strada o tra una pagaiata e l’altra...
Nei momenti positivi come in quelli negativi, sempre uniti! Ecco il motto dei nostri cuori. Perché è questo che fanno le vere famiglie e la nostra famiglia scout è davvero grande. Non credi?
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ROVER FOR INCLUSION
Sparsi per l’Italia, in due weekend di novembre, circa 130 rover hanno avuto la possibilità di vivere un EPI all’insegna dell’inclusione sociale! Come essere promotori protagonisti d’inclusività nel territorio in cui viviamo? Per avere nuovi spunti e nuovi strumenti questi super rover si sono buttati in un vulcano di discussioni, scenette, mimi, disegni, composizioni poetiche o rappate, e si sono addirittura sperimentati nella realizzazione di cortometraggi! Tante le tematiche trattate, a partire dalle conoscenze già possedute e dalle esperienze personali o vicine. Si è fatta chiarezza su stereotipi e pregiudizi, empatia e intelligenza emotiva, comunicazione verbale e non, fino ad approfondire più specificatamente bullismo, cyber bullismo, violenza di genere e domestica. Ma sentiamo direttamente la voce e il contributo di qualche rover partecipante:
Rover for Inclusion è... di Alessia Rota e Riccardo Benedetti (Bergamo 6) Un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita, ti forma, ti fa crescere, ti fa riflettere! Due giorni per scoprire realtà quotidiane, ma poco approfondite, due giorni in cui ci siamo immedesimati in coloro che subiscono e in coloro che agiscono, due giorni in cui abbiamo capito la difficoltà nel chiedere aiuto e nel farsi aiutare. Conosciamo davvero le nostre emozioni?
Siamo veramente disposti ad accettarle e riconoscere le conseguenze che hanno su chi ci sta attorno? Mai generalizzare e stereotipare, mai giudicare un libro dalla copertina, ma scoprire e approfondire la novità, le nuove realtà. Quest’esperienza v’invitiamo a fare, affinché cambiamento possiate creare, nuovi amici conoscerete e insieme vi divertirete!
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Io di fronte a te di Livia Frezza (Roma 11) Nel principio del cammin della mia vita mi trovai davanti un bullo che mi riconobbe timido e sguainò la spada della sua prepotenza trovandomi indifeso mi invase la paura che la sua forza aumentò. Cominciò ad inveire dicendomi che odiava la mia diligenza, la mia educazione e che se non mi fossi spostato mi avrebbe dato un ceffone. Povero me studioso e rispettoso trattato da lui come un essere schifoso. La mia gracilità hai disprezzato perché i muscoli hai coltivato, ma la cultura hai dimenticato. La mia disabilità tu distruggi perché il tuo limite rifuggi. Se sono ciccione mi offendi, ma il mio dolore non comprendi.
Il mio colore nero aggredisci e con una falsa superiorità tu guarnisci. Mi fai tanta paura, ma so che per te la vita sarà dura. Ti guardo da lontano e mi ritraggo piano, piano. Quando il coraggio troverò con il mio amore ti stenderò.
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NEI PANNI DEI MIGRANTI
Storie di un viaggio verso la salvezza di Irene Amoroso, Angela Amoroso, Eleonora Amoroso, Emanuela Gullì (Reggio Calabria 1) Ciao, siamo Irene, Angela Eleonora ed Emanuela, capi del Gruppo Reggio Calabria 1. Vogliamo raccontarvi la nostra esperienza con alcune classi della scuola Carducci della nostra città. Lo scorso ottobre, i n fa t t i , a b b i a m o p o r t a to dentro le aule un tema che ci sta molto a cuore: stiamo parlando dell’immigrazione. L’abbiamo fatto nel modo che ci piace di più: con il gioco. Ci siamo ispirate alla raccolta di attività appena lanciata dal Settore Internazionale, “Saper accogliere”. Immaginate un grande tabellone sul pavimento, un
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dado formato gigante, le sedie tutte intorno a formare un grande cerchio. Abbiamo diviso i ragazzi e le ragazze in più squadre e abbiamo chiesto loro di fare un esperimento mentale: mettersi nei panni di un bambino o bambina della loro stessa età, con una storia un po’ diversa dalla loro, che non ha altra scelta se non quella di lasciare il proprio Paese e cercare la salvezza altrove, a casa nostra. Così le squadre si sono trasformate per magia in Mohamed, Jamal, Maya, Amina e Issa. Mohamed viene dalla Somalia. Un giorno è tornato a casa e
ha trovato suo padre che piangeva, perché alcune persone di un clan, uno dei gruppi al potere, avevano occupato la terra della sua famiglia. Maya, invece, viene dalla Siria. Un giorno era a casa, seduta al tavolo della cucina, a fare i suoi esercizi d i m a t e m a t i ca , q u a n d o all’improvviso ha sentito degli spari giù in strada. Lei e i suoi si sono chiusi dentro e non sono usciti per giorni, mentre fuori continuavano gli spari. Un giorno non sono potuti rientrare, perché la casa non c’era più. Avevano lanciato una bomba, và a sapere da
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quale fazione, e la loro casa era venuta giù, distrutta. Jamal è egiziano. Suo padre ha avuto una grave malattia e allora suo fratello, a soli 11 anni, ha dovuto lasciare la scuola e ha iniziato a lavorare. Fa l’autista di taxi. I suoi capi lo fanno andare in giro sul taxi tutti i giorni tutto il giorno, fino a notte fonda, tranne la domenica, e gli danno pochissimi soldi. Questi bastano appena appena per mangiare. Jamal ha paura: teme che, anche se ancora piccolo, dovrà lasciare la scuola e mettersi a lavorare come i grandi. Suo fratello dice che dovrebbero andarsene. Così, nei panni di questi bambini e bambine, gli studenti si sono imbarcati in un lungo e faticoso viaggio. H a n n o p r e p a ra to l a l o r o valigia, sperimentando quanto è dif ficile e angosciante preparare in fretta il proprio bagaglio, scegliere cosa tenere e cosa lasciare, forse per sempre, per andare lontano. Hanno affrontato le avversità tipiche di una traversata in mare, con una barca esposta alla tempesta e all’indifferenza di chi potrebbe soccorrerli. Hanno raggiunto finalmente l’Europa e lì hanno raggiunto finalmente un po’ di serenità. Ecco alcune delle cose che ci portiamo dietro da questa avventura. 1) Qualche volta dobbiamo mettere da parte le notizie asettiche da servizio in coda al TG, i numeri e le statistiche e ascoltare le storie vere di chi quel percorso l’ha vissuto. Se non ci disponiamo ad a s co l t a r e , co n p az i e nza , empatia e senza pregiudizi, difficilmente possiamo capire
le cose che ci stanno intorno e che riguardano esseri umani in carne e ossa. 2) Non esistono argomenti tabù. Non cadiamo nell’errore di pensare che alcuni temi siano troppo difficili o complicati per parlarne. La chiave è trovare il modo giusto e in questo lo scautismo è eccezionale: un gioco da tavolo può facilmente diventare la simulazione del viaggio dei migranti, con un tocco di inventiva e creatività. 3) La scuola può essere una grande alleata. abbiamo
avuto il piacere di incontrare un professore sensibile, che ci ha supportato nel gestire il gioco e ha speso parole bellissime sul valore di quello che noi scout CNGEI facciamo. Siamo sicure di poter continuare a collaborare con questa e altre scuole della nostra città, per affrontare insieme agli insegnanti temi di attualità in un modo che sia comprensibile e coinvolgente per gli studenti di tutte le età. Un abbraccio sincero a nome di tutto il Gruppo Reggio Calabria 1.
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SCRIVI PER IL CNGEI Sei un lupetto, un esploratore o un rover? O sei un capo o un semplice appassionato di scrittura? Il CNGEI ti dà la possibilità di collaborare o metterti alla prova! REQUISITI: • Scrivere un articolo di almeno 400 parole • Allegare almeno 2 foto, video, disegni Manda il tuo articolo scout o le tue foto/video a:
settore.comunicazione@cngei.it Se soddisferà le richieste lo pubblicheremo a tuo nome!
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ORGANO UFFICIALE DEL CNGEI Anno LIX N° 2, Marzo 2020 Rivista a carattere tecnico – professionale Registrazione n. 7755 del 16 Novembre 1960 Tribunale di Roma Direttore Responsabile: Antonio Gangi Responsabile Comunicazione: Fabrizio Sortino (fabrizio.sortino@cngei.it) Impaginazione e Grafica: Roberto Marino, Mattia Marcianò e Giulia Lenti Rana Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana ITISSN 0036-5696 Manoscritti, disegni e fotografie, anche se pubblicati, non vengono restituiti. E’ permessa la riproduzione, purchè venga citata la fonte Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al Corpo Nazionale Giovani Esploratori Ed Esploratrici Italiani Ente Morale D.L. n.1881 del 21/12/1916 Sede Centrale via di Val Fiorita, 88-00144 Roma tel. 06/542.213.91 fax 06/542.100.12 www.cngei.it sc@cngei.it FB: @cngei.it - Instagram: @cngei Stampa BMC Printing Solution Srl, via Fenil Nuovo, 9 - 37036, San Martino Buon Albergo (VR) Chiuso in redazione il 28 febbraio 2020 SEGUICI:
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