catena costrittiva rappresentata dal diritto del Potere a esercitare la forza utile a contenerla. Se pertanto la libertà conduce al potere della forza, porta alla sua negazione, apparendo inutile e anzi dannosa. Come abbiamo rilevato supra, negare la libertà dell’uomo, da parte del Potere, equivale a privarla del suo carattere personale, ossia intenzionale, assumendola come esclusiva espressione della sua volontà oggettiva, ossia impersonale e razionale, e in quanto tale rappresentabile e prevedibile. Ma in che modo ciò avviene? Nel modo tipico all’essenza umana, intervenendo cioè nella struttura del linguaggio. La caratteristica verbale dello zoòn politikòn è la stessa della sua libertà, quale principio della sua stessa costituzione ontologica e divina. Non a caso in principio stat Verbum. Il Verbo è “principio” sia in senso di che in senso di . Non c’è volontà che non sia espressa in un linguaggio, ma soltanto il linguaggio verbale esprime il Logos come volontà comune, astratta dalla sua individualità, cioè dalla sua intenzionalità, che è il principio stesso della sua libertà. La lotta contro le rappresentazioni mitiche e le opinioni soggettive condotta dalla filosofia esprime l’esigenza di negare la libertà del informale, il caos delle intenzioni misteriose e imprevedibili, da riportare all’ordine del sistema razionale uni-versale: alla legge di necessità. L’ordine politico è la conseguenza dell’ordine strutturale del linguaggio normativamente conformato al principio di necessità, che politicamente è il Potere di sopprimere la libertà individuale, di negare l’intenzione personale per poter “padroneggiare l’evento aleatorio” attraverso preordinate “procedure d’esclusione”.684 In che senso all’inizio sta il Verbo? Il Verbo di Dio è l’Amore di Dio. Il Verbo è Amore. E Amore è libertà. Nel senso che la parola, o meglio il parlare, non è legato a nessuna legge di necessità. La stessa struttura sintattica non può contenere la libertà espressiva del parlare. Parlare equivale a esprimere libertà. La libertà è dunque la spontanea espressione del parlare. L’amore è nella libera espressione della parola, il parlare non legato a necessità. Filosofare è di contro introdurre la necessità nel parlare: logicizzare. La logica del dscorso è la stessa logica del Potere.
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[177. M. Foucault, L’ordre du discours (1970), tr. it., Torino, 1972, pag. 9.
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