CULTURA/Cinema
7 DONNE E UN MISTERO
a cura della
Redazione
7 donne e un mistero è il remake, con parecchie modifiche e vent'anni dopo, di Otto donne e un mistero di François Ozon, ed è diretto e cosceneggiato (con Lisa Nur Sultan) da Alessandro Genovesi.
Q
ui si trovano appunto sette donne alla vigilia di Natale. Insieme a loro un solo uomo di nome Marcello, ma è come se non ci fosse, avendo un coltello da caccia piantato nella schiena. Chi sarà l'assassina in questa famiglia allargata? C'è Rachele, la nonna ricca e avara (una straordinaria Ornella Vanoni); sua figlia Margherita (Margherita Buy), svanita, e non troppo fedele, con le due sue figlie, Caterina (Benedetta Porcaroli), la più piccola, e Susanna (Diana Del Bufalo), la più grande e inquieta. E ancora tra i protagonisti del film l'altra figlia di Rachele, Agostina (Sabrina Impacciatore), bruttina e single; l'amante segreta di Marcello (Micaela Ramazzotti) e, infine, la perspicace cameriera (Luisa Ranieri). Queste sette magnifiche donne si ritrovano, nelle circa due ore del film, tra mille sospetti, alleanze, rivelazioni, segreti svelati e da svelare, ma anche in una guerra tutta al femminile. Una guerra da esorcizzare, come fa appunto la Buy a fine film, quando rivolgendosi alla figlia più piccola dice: "Donne, basta farci la guerra, unite siamo imbattibili". "Volevo fare film divertente per Natale, meno cupo di quello francese,
per esorcizzare gli anni difficili che stiamo vivendo" dice il regista Alessandro Genovesi. "Per me era importante che venisse fuori, rispetto all'originale, l'aspetto giallo. Poi ovviamente manca un personaggio, la
seconda cameriera, e non c'è più tutta la parte musicale che era un'idea di Ozon". 7 DONNE E UN MISTERO è un film non solo tutto al femminile, ma anche femminista? Per Sabrina Impacciatore sicuramente sì: "Dopo il #MeToo è cambiata molta la situazione specie negli Stati Uniti. Questo film celebra il femminile, è un film politico, il nostro piccolo messaggio di solidarietà femminile". Dice invece la giovanissima Porcaroli: "Il nostro è un femminismo diverso, c'è maggiore partecipazione, maggiore consapevolezza. Siamo una generazione più attenta al Green, io se butto una sigaretta per strada mi sento male". Pareri diversi anche per quanto riguarda il desiderio di vendetta da cui tutte e sette le donne sono animate in maniera diversa. "Non sono capace di rancore, quindi non conosco la vendetta" dice subito l'Impacciatore. "Il film secondo me non parla di vendetta, ma di scoprire gli altarini delle altre" dice Luisa Ranieri. "Io vendicativa? Lo sarei solo per quattro secondi sottolinea con ironia Margherita Buy . Chi mi ha fatto del male poi alla fine torna e io aspetto sul fiume che passi".
mercoledì 22 dicembre 2021/
15