Qual è il tuo fashion statement? Maria Claudia Coppola
Il piacere di aderire alla rappresentazione ideale del sé non è altro che l’accurata progettazione di una comunicazione, di un messaggio che dal nostro essere vogliamo far arrivare agli astanti. La metafora con cui il sociologo canadese Erving Goffman (1959) affianca il quotidiano al teatro riecheggia con grande forza nelle logiche della moda. Ogni individuo interpreta una parte nel grande gioco della vita, indossando abiti e accessori perchè materializzino quel preciso ruolo agli occhi di tutti. La moda rende efficace una comunicazione tanto potente quanto silenziosa, una comunicazione che non nasconde, ma, al contrario, rivela e veicola un messaggio accuratamente pensato per raggiungere tutti. Questa prospettiva permette di approcciare le dinamiche attraverso le quali la moda interagisce con il concetto di identità materiale, un’identità che si realizza in quella che può definirsi la “funzione sociale” dell’abbigliamento: in altre parole vestiti, scarpe, foulards e molto altro traducono in segni estetici le istanze culturali di un tempo. L’aisthesis, il regno dell’esperienza sensoriale, è la dimensione chiave per com-
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