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Un nano gigante
from La storia è presente
by dscuola
Prima Della Lettura
❱ In questo capitolo parleremo della schiavitù. Hai mai sentito parlare della tratta atlantica degli schiavi?
❱ Dove venivano catturati gli schiavi? Dove venivano portati?
❱ Può esistere un “nano gigante”? In quale senso si potrebbe spiegare il significato di questo titolo? Fai delle ipotesi considerando l’argomento del capitolo e l’immagine riprodotta.
Il piantagrane: Benjamin Lay
Il nome di quest’uomo, nato nel 1682 in Inghilterra, è Benjamin Lay. È stato un visionario, autore di «una campagna per salvare il mondo da sé stesso»: così ne parla lo storico Marcus Rediker, che a lui ha dedicato un libro intitolato Il piantagrane, descrivendo in poche parole quanto Benjamin Lay cerca di fare tra il 1714 e il 1732. Per diciotto anni Lay è «un uomo ostinato e polemico», un piantagrane, appunto, che si dedica senza risparmiare le sue energie a esigere l’abolizione della schiavitù
Ma chi è Benjamin Lay? È un ex marinaio, innanzitutto: viaggia parecchio e nella sua vita si trasferisce varie volte al di qua e al di là dell’Oceano Atlantico.
Lay
1682 Nasce nell’Essex (Inghilterra)
1718 Londra-Barbados
17 20 B arbados-Londra
Come avrete intuito dall’incisione che apre queste pagine Lay è inoltre affetto da nanismo, infatti non è alto più di un metro e venti, ed è definito anche “gobbo” dai suoi contemporanei. Questi sono dettagli non secondari: lui stesso è vittima di scherni e pregiudizi, che all’epoca sono particolarmente velenosi. È anche quacchero, crede cioè che Dio stia in ogni essere umano e che si debba disobbedire alle leggi ingiuste: dice a gran voce quello che ritiene sia giusto. Sappiamo che proclama l’uguaglianza tra uomini e donne – anche su questo è una voce piuttosto isolata – e che entra una prima volta in contatto con la schiavitù in mare quando si sente raccontare cosa significa essere proprietà di altri esseri umani da quattro suoi compagni di viaggio che sono stati loro stessi schiavi in Turchia (all’epoca capita ancora agli europei di finire a loro volta in catene, sebbene sia assai più raro), e ne rimane molto colpito.
La tratta atlantica
L’avvio della “tratta atlantica” cambia tutto, e il traffico degli schiavi diventa un’operazione massiccia – dalla quale traggono immensi profitti gli europei e le popolazioni di carnagione chiara presenti al di là dell’Oceano Atlantico – e che colpisce l’Africa come una catastrofe. Pochi decenni dopo l’inizio della conquista delle Americhe, proprio in quel continente in precedenza sconosciuto vengono deportati i primi schiavi dal continente africano: in circa due secoli e mezzo verranno trascinati in catene circa 11 milioni di schiavi africani. Catturati con la complicità dei poteri locali o dalle popolazioni costiere dell’Africa occidentale, gli schiavi vengono spediti appunto nel “Nuovo Mondo” dagli europei: spagnoli, portoghesi, francesi, inglesi, olandesi. In quella terra, una terra di opportunità e ricchezze che loro possono solo osservare da lontano, lavorano in catene, e molte delle merci che producono con il loro lavoro giungono infine in Europa, dove vengono consumate intorno a un tavolo, sorseggiando un buon tè.
È certamente un’annotazione terribile da scrivere, ma va sottolineato: questo traffico di uomini, donne e bambini e merci, che per via di questo tragitto Africa-Americhe-Europa conosciamo come “commercio triangolare”, ancora nel Settecento conviene quasi a tutti. Conviene, sì, a tutti quelli che non sono deportati, naturalmente. Le grandi piantagioni americane possono infatti tenere i costi bassissimi, dal momento che gli schiavi non sono pagati, e le merci arrivano a prezzi accessibili proprio perché sono prodotte dal sudore e dal sangue degli schiavi.
Della diffusione del caffè parleremo nel capitolo La rivoluzione del caffè (p. 62), e nel periodo in cui Benjamin Lay nasce e cresce molte altre merci altrettanto preziose giungono da due secoli, in gran quantità, in Europa: lo zucchero, il cioccolato, il cotone
Nanismo : difetto staturale. Le persone affette da nanismo sono più basse della media. In genere gli uomini non superano i 130 centimetri e le donne i 125.
Quacchero : chi appartiene alla setta protestante dei quaccheri, fondata nel XVII secolo in Inghilterra e basata sui principi del calvinismo.
Deportati : coloro che vengono forzatamente trasferiti in un luogo diverso da quello in cui liberamente hanno scelto di vivere.
Una voce nel deserto
Ma non tutte le persone che vivono in quel tempo ragionano secondo la loro convenienza e il loro interesse: Lay, diventato adulto, si rende conto di questo orrore. Prima a Barbados, isola caraibica dove abita tra il 1718 e il 1720 tra novemila abitanti di origine europea e almeno settantamila schiavi: è lì che, insieme alla moglie Sarah, capisce che la lotta contro la schiavitù sarà lo scopo della sua vita. «Lo zucchero si fa col sangue», capisce, chiedendosi «quando finirà tutto questo?». La sua prima condanna pubblica di questa «pratica infernale» è proprio del 1718: è a Barbados che Lay inizia a denunciarla pubblicamente e ad aiutare, per quanto possibile, gli schiavi lì presenti. Poi torna in Inghilterra e, quando arriva infine a Philadelphia, nel 1732, è pronto per la sua grande battaglia. È una fase ormai molto diversa, in cui non mancano le rivolte degli schiavi, che però di norma non vengono sostenute dagli europei. E Lay è forse il primo bianco, come ci racconta ancora Rediker, ad «accusare i mercanti di schiavi di essere una classe di assassini». Come potete vedere, non è certo uno che le manda a dire.
Anche se le voci contrarie allo schiavismo non sono mancate nei secoli precedenti, Lay è di tutt’altra pasta. Per lui è una missione, vive per questo. Si considera un predicatore, e un maestro, e tiene continui incontri e conferenze che vogliono provocare e scuotere chi lo ascolta: ritiene che tutti siano «immersi nel sonno»; li vuole svegliare. Dichiara persino che «ogni parola» di chi pratichi la schiavitù «è una menzogna», e che possedere schiavi è una colpa «sudicia», «ripugnante», «abominevole», «infernale». Pare che rivolga una domanda a chiunque incontri: «Tu da che parte stai?». La sua presenza mette spesso in imbarazzo chi incontra, perché sono poche, tra i bianchi, le persone che non sono coinvolte in qualche modo nella schiavitù.
Una delle sue pratiche preferite è anche quella di grandi esibizioni pubbliche per aprire gli occhi del mondo. Leggiamo nelle parole di Rediker alcune delle sue gesta leggendarie, per esempio queste che mette in scena a un’assemblea degli Amici di Philadelphia, quando denuncia pubblicamente varie persone anche della sua congregazione quacchera:
Consapevole della fatica e lo sfruttamento che si nascondevano dietro merci all’apparenza benigne come il tabacco e lo zucchero, si presentò a una delle Assemblee annuali con «tre grosse pipe da tabacco nascoste sotto la giacca». Prese posto a metà tra i settori riservati agli uomini e alle donne, non lontano dai membri anziani e dai ministri, e al termine della funzione si alzò in piedi e in un silenzio carico di indignazione scagliò «una pipa tra i ministri maschi, un’altra tra le ministre donne e la terza contro la congregazione generale». Ciascuna simboleggiava una specifica protesta: contro il lavoro schiavistico, contro il lusso e contro i danni alla salute causati dall’abuso di tabacco. Così facendo, cercava di portare l’attenzione […] sul valore politico delle piccole scelte, anche quelle all’apparenza insignificanti.
Marcus Rediker, Il piantagrane, elèuthera 2019
Lay negli anni si fa moltissimi nemici, la sua non è una vita facile. Anche perché nel 1738 pubblica uno dei primi libri in cui si chiede pubblicamente l’abolizione della schiavitù, in un’epoca in cui – sono ancora parole dello storico Rediker – «gran parte del mondo considerava lo schiavismo una realtà naturale e immutabile quanto il sole, la luna e le stelle del firmamento. Nessuno aveva mai preso una posizione così militante, intransigente e universale contro lo schiavismo, né sulla stampa né nelle azioni. Benjamin voleva la libertà, e la voleva subito».
Eredità di un piantagrane
È vero che quella di Lay è stata una battaglia che ha combattuto quasi da solo insieme alla moglie Sarah, purtroppo mancata nel 1735, tre anni prima che il suo libro fosse pubblicato. Ed è anche vero che nessuno prima di lui aveva preso una posizione così netta e radicale nei confronti di quella pratica terribile che permetteva per legge agli uomini di possedere altri uomini, e di sfruttarli fino alla morte. Questo non sarebbe stato dimenticato, anche se nella sua vita non avrà la fortuna di vedere la sua battaglia arrivare alla vittoria. Nei decenni successivi alla sua azione, le gesta di Lay verranno però raccontate a lungo, e il suo libro contribuirà a influenzare moltissimo gli abolizionisti, che riusciranno infine a far dichiarare illegale, almeno nei “suoi” due paesi, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, la schiavitù. Oltre cinquant’anni dopo la sua morte, però: accadrà nel 1833 nell’impero britannico e nel 1865 negli Stati Uniti. Questo non sconfiggerà il razzismo, le persecuzioni e i pregiudizi nei confronti degli ex schiavi e dei loro discendenti, ma sarà un passo decisivo verso il mondo che aveva tanto tenacemente sognato Benjamin Lay, un nano gigante.
La Schiavit
1607 Nasce la prima colonia inglese : la Virginia
1619 Primi schiavi africani deportati in Virginia
1776 Procl amazione dell’Indipendenza. Nascono gli Stati Uniti d’America
1820 La schia vitù viene dichiarata illegale negli stati del Nord
1860-1865 Guerr a di secessione dopo l’elezione del presidente antischiavista
Abraham Lincoln
1865 Vit toria degli stati del Nord e abolizione della schiavitù
Abolizionisti : coloro che chiedevano l’abolizione della schiavitù e lottarono per raggiungere questo risultato.
Comprensione
1. Scrivi se le seguenti affermazioni sono vere (V) oppure false (F).
a. Benjamin Lay è un ex marinaio. V F b. B enjamin Lay è stato per lungo tempo un mercante di schiavi. V F c. Nel corso della storia solo i neri sono stati fatti prigionieri e ridotti in schiavitù. V F d. Poco dopo la conquista dell’America gli europei iniziano la deportazione degli schiavi africani nel nuovo continente. V F e. P er le sue posizioni contro la schiavitù, Lay si fa numerosi nemici. V F f. L a schiavitù viene abolita in Gran Bretagna e negli USA prima della morte di Lay. V F
Analisi
2. Quando Lay sente parlare per la prima volta della schiavitù? Da chi?
3. Quale vantaggio porta agli europei il “commercio triangolare”?
4. Perché possiamo affermare che Lay è il primo vero antischiavista della storia?
5. Con quali mezzi Lay porta avanti la sua battaglia contro la schiavitù?
6. Perché Lay viene definito il “piantagrane”?
Piste di approfondimento e rielaborazione
7. Benjamin Lay agiva anche attraverso manifestazioni pubbliche sorprendenti che avevano come obiettivo scuotere le coscienze dei suoi contemporanei. Immaginate quale “evento” avrebbe potuto organizzare Lay se avesse avuto a disposizione i moderni strumenti tecnologici e i social media. Dopo esservi informati sui purtroppo sempre presenti episodi di schiavitù, organizzate un evento social per sensibilizzare i compagni delle altre classi su questo tema. Ricordate che deve essere un evento di grande impatto. Potreste organizzare ad esempio un flash mob facendovi aiutare dagli insegnanti di educazione fisica e di musica, oppure un piccolo spettacolo teatrale che metterete in scena con l’ausilio degli insegnanti di lettere e di arte e immagine.
Divisi in gruppi scegliete l’evento che maggiormente vi ispira. Una volta realizzato e registrato, il vostro evento social verrà condiviso sul sito della scuola.
8. Nel capitolo si dice che Benjamin Lay proclamò con grande convinzione e determinazione le proprie idee, superando i pregiudizi e la malvagità dei contemporanei. Vi vengono in mente altri personaggi che hanno sfidato il pensiero comune per portare avanti le proprie battaglie, mettendo anche a rischio la propria vita? Confrontatevi in un brainstorming in classe e poi scegliete uno o più personaggi di cui approfondire la biografia, le idee, le azioni.
9. L’autore afferma che la fine della tratta degli schiavi nel 1833 in Gran Bretagna e nel 1865 negli Stati Uniti «non sconfiggerà il razzismo, le persecuzioni e i pregiudizi nei confronti degli ex schiavi e dei loro discendenti, ma sarà un passo decisivo verso il mondo che aveva tanto tenacemente sognato Benjamin Lay, un nano gigante».
Che cosa pensate di questa affermazione?
Quali altri eventi storici conoscete durante i quali il razzismo contro i neri ha continuato a manifestarsi? E oggi si può dire che il razzismo e la schiavitù siano stati definitivamente sconfitti? Approfondite questo tema consultando il libro di Storia, oppure quotidiani e riviste recenti reperibili anche online.
10. Nel 1839 avvenne un fatto davvero incredibile, senza precedenti: un gruppo di schiavi si ammutinò e prese il controllo della nave Amistad. Una volta sbarcati negli Stati Uniti, gli schiavi vennero catturati e incarcerati ma al processo alcuni attivisti li difesero e riuscirono a farli assolvere. Trovate documenti interessanti per approfondire questo evento cliccando sull’icona Interessante è anche la lettura dell’episodio ricostruito da Steven Spielberg nel film Amistad, del 1997.
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