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Principio elettivo e principio ereditario

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Un nano gigante

Un nano gigante

F ILO Senti, Sofi, io comincio a non capire più niente: un re lo eleggono, un altro divide il regno fra i suoi figli, i signori lasciano tutto al primogenito…

S OFIA Caro Filo, il problema della successione è un problemone. Ti ricordi la prima cosa che abbiamo letto?

F ILO Sì: che l’Impero romano a un certo punto è andato in crisi perché non c’era una legge per la successione.

S OFIA Bravo. E che cosa abbiamo detto delle tribù germaniche antiche?

F ILO Che ciascuna in tempo di guerra eleggeva il proprio re, e alla fine della guerra il suo mandato finiva; poi, col tempo, la carica è diventata permanente; e poi ha cominciato a essere trasmessa di padre in figlio.

S OFIA Bravissimo. E alla morte di Maometto che cosa è successo?

F ILO Che alcuni volevano scegliere il nuovo capo fra i collaboratori di Maometto, e altri dicevano che doveva essere un membro della sua famiglia.

S OFIA Perfetto. In tutti questi casi vediamo che ci sono in ballo due sistemi di scelta diversi, che possiamo chiamare principio elettivo e principio ereditario . Secondo il principio elettivo, il capo dev’essere scelto – in latino electus vuol dire “scelto”; secondo il principio ereditario, anche il potere viene lasciato in eredità come altri beni.

F ILO Ho capito. Ma qui, tra i Franchi?

S OFIA Quelli che hanno il potere cercano di affermare il principio ereditario, per trasmetterlo ai figli; quelli che non ce l’hanno affermano il principio elettivo, che può portarli a conquistarlo.

F ILO È chiaro. Ma la questione della divisione dell’eredità?

S OFIA Semplificando un po’, possiamo dire che fra i popoli nomadi prevale il principio della divisione del patrimonio tra i figli, fra i sedentari quello della trasmissione al primogenito .

F ILO E perché?

S OFIA Perché fra i nomadi l’eredità è fatta di animali e di oggetti, che gli eredi possono continuare a moltiplicare. Per i sedentari l’eredità è fatta di terre, che sono sempre quelle, e a furia di dividerle diventano troppo piccole.

F ILO E quindi?

S OFIA E quindi i Franchi, che sono in origine nomadi, inizialmente usano il principio della divisione; però poi, quando diventano sedentari, cominciano a adottare il principio della trasmissione al primogenito.

F ILO Problema risolto, dunque?

S OFIA Neanche per sogno! Andando avanti, vedrai quanti conflitti scoppieranno per i contrasti fra questi principi concorrenti…

Verso i vent’anni il giovane è pronto per l’investitura, cioè per diventare un vero e proprio cavaliere. Il rituale nei secoli si formalizza in una serie molto precisa di gesti simbolici e prende il nome di “addobbamento”. Dopo aver trascorso una notte di veglia, il cavaliere si presenta al cospetto del proprio signore. Si inginocchia davanti a lui con le mani giunte in segno di sottomissione mentre presta un giuramento di obbedienza. Da parte sua il signore gli porge le armi, in genere una spada, ma anche un elmo o una lancia, benedette da un sacerdote. Dopo la consegna delle armi, il signore dà un colpo al cavaliere, o con la mano sulla guancia o con la spada sulla testa o sulla spalla, per trasferire su di lui simbolicamente la propria forza guerriera.

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